“Gli inadempienti non siamo noi, bensì il Comune, che non ci ha permesso nella scorsa stagione l’utilizzo dell’Helvia Recina secondo quanto stabilito dalla convenzione, triennale (!), e che ci costringerà a chiedere al Campodarsego l’inversione del campo per l’esordio in Tim Cup in cui siamo teste di serie”.
È delusa dall’atteggiamento dell’Amministrazione la presidente della Maceratese, Maria Francesca Tardella, che aggiunge: “Vorrei giocare al debutto della prestigiosa manifestazione nel mio campo e nella mia città ma non sarà possibile, nonostante fosse stato comunicato in anticipo che avremmo disputato l’esordio all’Helvia Recina e che ci fosse tutto il tempo necessario per poter effettuare i lavori al manto erboso in tempo, dopo l’ultima di campionato dell’8 maggio. Eravamo tentati di non disputare il confronto, ma per rispetto dei tifosi e per il senso di responsabilità che una società professionista deve avere, abbiamo deciso di giocare, chiedendo l’inversione del terreno di gioco. Con le ovvie spese di trasferta che dovremo accollarci”.
Quindi Maceratese-Campodarsego non si disputerà domenica prossima all’Helvia Recina, bensì sabato prossimo, 30 luglio, presumibilmente alle 18.00, al centro sportivo Il Gabbiano di Campodarsego. L’anticipo di 24 ore è dettato dal fatto che domenica si giocherà al vicino “Euganeo” Padova-Seregno, cosicché se ci fosse stato in contemporanea anche Campodarsego-Maceratese, si sarebbe rischiata una dispersione di pubblico su due eventi.
“Pensavamo, come società di calcio professionista – conclude la numero uno biancorossa – di essere considerati un punto di riferimento, un valore aggiunto pe ril territorio, invece sembra con mio profondo rammarico che diamo fastidio”.
Sulle ragioni tecniche che hanno portato al diniego dell’utilizzo dell’Helvia Recina da parte del Comune interviene il legale che tutela gli interessi del sodalizio biancorosso, Massimo Nascimbeni.
“L’accordo, nero su bianco il 29 agosto 2015, tra Maceratese e Comune stabiliva che nella scorsa stagione i biancorossi avrebbero potuto utilizzare l’Helvia Recina per 8 ore settimanali. Invece, causa continui impedimenti che ci venivano comunicati spesso nel tardo pomeriggio di un giorno per il successivo, con problemi oggettivi per lo staff tecnico dell’allora mister Bucchi nel pianificare il training settimanale, il terreno di gioco è stato utilizzato per il 30-35 % dell’orario stabilito. Ragion per cui al momento di pagare la prima delle due rate, la seconda scadrà il 31 agosto (per un totale di 50.000 euro, ndr), abbiamo chiesto una riduzione del canone in maniera proporzionale all’effettivo utilizzo da parte della Maceratese e di ridiscutere la convenzione per la stagione 2016-17 per riparametrarla all’effettivo utilizzo da parte della società biancorossa. Siamo anche disposti ad andarci ad allenare altrove, ma dobbiamo trovare l’accordo. L’assessore allo Sport ha preso atto delle nostre richieste ma non ci ha risposto. Abbiamo soltanto ricevuto la richiesta di far utilizzare la pista dello stadio per una settimana dal primo aprile in coincidenza dei Giochi della gioventù di atletica leggera ed abbiamo risposto di sì, cercando una struttura nei centri vicini per allenarci a nostre spese e ci hanno anche accusato di non essere stati d’accordo…”.
Fonte: Maceratese Calcio