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Ore 23.10 – (Il Piccolo) La Triestina è pronta a schierare un attacco davvero stellare nel prossimo campionato di serie D. Dopo gli ingaggi dei brasiliani França e Dos Santos e la conferma di Bradaschia, ecco pronto in rampa di lancio un altro bomber, Matteo Serafini. L’attaccante che nell’ultima stagione al Venezia, coronata dalla promozione in Lega Pro, ha realizzato 20 gol, dovrebbe firmare per l’Unione lunedì (con i lagunari ha risolto il contratto mercoledì), per poi raggiungere subito dopo in ritiro a Pieve di Cadore i nuovi compagni alabardati. Nonostante i suoi 38 anni, Serafini ha dimostrato dunque nello scorso campionato di andare ancora in gol con grande facilità e del resto il suo curriculum parla chiaro: prima della stagione veneziana, aveva giocato 6 anni in C con la Pro Patria, in precedenza in serie B con Vicenza, Brescia e Piacenza e prima ancora vanta esperienze in serie A con Empoli e Siena. Bisogna solo attendere qualche giorno dunque per aggiungere un nuovo tassello a quello che si annuncia come un reparto offensivo da vertice, visti i numeri dei protagonisti. Il terzetto França-Dos Santos-Serafini la scorsa stagione ha infatti realizzato 66 reti in serie D: se i tre si ripetessero su questi livelli, ci sarebbe davvero da divertirsi per tutti i tifosi alabardati. Spetterà ovviamente al tecnico alabardato Antonio Andreucci riuscire a gestire nel modo migliore tanti attaccanti di valore e trovare la maniera per farli rendere al meglio. Intanto ieri a Pieve di Cadore primo giorno duro di lavoro con sedute al mattino e al pomeriggio dopo l’antipasto di mercoledì quando la squadra, che in mattinata era partita da Trieste, si era allenata solamente nel tardo pomeriggio. In Cadore Andreucci cercherà in questi giorni il giusto affiatamento fra i nuovi (anche se non pochi hanno già giocato assieme) e ne approfitterà per testare anche i tanti ragazzi ancora in prova per completare l’organico. Tra l’altro nei prossimi giorni dovrebbe arrivare ancora qualche terzino baby da valutare. A Pieve di Cadore si lavorerà fino a sabato 30 luglio, quando sulla strada del ritorno la Triestina si fermerà a Treviso, dove in serata (alle ore 20.30) si esibirà nella prima uscita ufficiale in amichevole proprio contro il Treviso allo stadio Tenni. Seguiranno un paio di giorni di riposo per i giocatori e poi via all’ultimo mese di lavoro di precampionato. Il Consiglio federale riunitosi l’altro giorno, ha infatti ufficializzato che la serie D prenderà il via domenica 4 settembre. La composizione dei gironi però si potrà conoscere solamente a inizio agosto.
Ore 22.50 – (Corriere delle Alpi) Pronti, via! Il Belluno inizia ufficialmente la nuova stagione oggi al Polisportivo. Dopo tre anni ad altissimo livello, coronati sempre con il raggiungimento dei playoff, i gialloblù proveranno a ripetersi per la quarta volta, anche se in estate i movimenti di mercato sono stati maggiori rispetto agli altri anni. Mister Vecchiato ha perso Paolo Pellicanò e Marco Farinazzo, Antonio Acampora ed entrambi i portieri Davide Solagna e Gabriele Brino, ma si è visto recapitare giocatori di alto livello che avranno il compito di non far rimpiangere chi è partito. Tra i pali sono arrivati i promettenti Nicola Borghetto, classe 1999, e Matteo Menegazzo, classe 1998, entrambi in prestito dalle rispettive società. In difesa è arrivato dalla Primavera del Cagliari Giuseppe Granara (1997) che potrà fare il terzino destro oppure il centrale. La mediana è stata confermata in blocco, la vera novità di questo reparto è il ritorno di Marco Schiocchet, che si giocherà un posto tra i fuoriquota come esterno. In attacco Antonio Acampora ha lasciato il posto al terzo ritorno in gialloblù di Gianmarco Brotto, di cui il valore è ben conosciuto nella categoria. AI blocchi di partenza ci sarà anche il friulano Francesco Grando, classe 1997, che sarà valutato durante la preparazione. Successivamente verrà presa una decisione se confermarlo per il resto della stagione. Amichevoli in programma. Il 30 luglio il Belluno affronterà in Olanda l’Amsterdamsche, il 6 agosto ci sarà il Trofeo Europoint al Polisportivo (triangolare con San Giorgio Sedico e Plavis), il 13 agosto sarà la volta del Nervesa, sempre tra le mura amiche. Il 17 agosto i gialloblù affronteranno il Lignano mentre tre giorni dopo,in trasferta, il Bleggio. Rosa. Portieri: Manuel Dalla Libera (1999), Matteo Menegazzo (1998), Nicola Borghetto (1999). Difensori: Nicola Calcagnotto (1993), Fabio Da Forno (1998), Ginio Dosso Dioman (1997), Andrea Franchetto (1997), Andrea Gasperin (1999), Giuseppe Granara (1997), Stefano Mosca (1990), Giovanni Pescosta (1996), Sebastiano Sommacal (1992). Centrocampisti: Simone Bertagno (1985), Marco Duravia (1989), Yari Masoch (1992), Mike Miniati (1992), Simone Quarzago (1999), Marco Schiocchet (1997). Attaccanti: Gianmarco Brotto (1989), Simone Corbanese (1988), Francesco Grando (1997), Alessandro Marta Bettina (1998), Alessandro Salvadego (1998). Staff. Roberto Vecchiato (allenatore), Cristiano Poletto (vice allenatore), Roberto Barbazza (allenatore dei portieri), Graziano Santomaso (preparatore atletico), Monica D’Alfonso (massaggiatrice), Antonio Da Rold (team manager), Stefano Di Fabio (medico sociale).
Ore 22.30 – (Alto Adige) Ha la voce rotta dall’emozione, mentre spiega – a fatica, con malcelata sofferenza ma anche con un certo sollievo – i motivi della decisione presa. «Non potevo mancare di rispetto a quella che è stata la passione della mia vita, sin dall’età di cinque anni. Amo troppo il calcio. Non potevo mentire. A me stesso ma anche a quel pallone al quale sono corso dietro per tante partite. Tutte bellissime, perché sempre accompagnate da un’emozione forte, unica. Ecco, quell’emozione di scendere in campo, di sentire il profumo dell’erba, di guardare il pallone con la felicità di un bambino a cui viene donato il regalo più desiderato, non l’avevo più. Proseguire non avrebbe avuto senso. Per me. E per nessun’altro». All’età di 32 anni, Alessandro Campo lascia il calcio giocato dopo aver collezionato qualcosa come 257 presenze (con 33 gol) fra i professionisti. È cresciuto nel Torino, col quale ha giocato in serie A e B. Ha vinto i playoff di C1 col Cittadella (e col bolzanino Jaochim Degasperi come compagno di squadra). È stato fuoriclasse, capitano, calciatore simbolo, top-scorer, uomo immagine e idolo dei tifosi (e delle tifose) dell’Fc Alto Adige, col quale ha festeggiato la promozione dalla C2 alla C1 e in forza al quale è rimasto per sette stagioni consecutive, deliziando la platea del Druso con il suo educatissimo piede mancino e con le sue memorabili punizioni. I suoi “arcobaleni” su calcio piazzato sono stati celebri a Bolzano quanto la “foglia morta” di Mariolino Corso o la “maledetta” di Andrea Pirlo. Trequartista e mezz’ala, con lui la fantasia è stata sempre al potere. Verso i 30 anni ha iniziato a fare l’attaccante vero: 12 gol più 13 assist nella stagione 2012-2013, quella in cui l’Fc Alto Adige si è qualificato per la prima volta ai playoff-promozione in serie B. Siamo ai ricordi, con Alessandro, perché sulla sua carriera di calciatore hanno iniziato a scorrere da ieri i titoli di coda. Forse prematuramente. «Per come stavo fisicamente, sarei andato avanti altri tre-quattro anni. Di testa, invece, ero al capolinea. Zero voglia, zero motivazioni. Mi pesava farmi la borsa, andare al campo, mettermi gli scarpini. Sensazioni – spiacevoli – che avevo già iniziato a provare a fine stagione scorsa. Ma in quel momento c’era un campionato da vincere con la Virtus e allora ho messo davanti a tutto il bene della squadra e il rispetto dovuto a chi mi aveva dato una nuova chance professionale, dopo il mio addio all’Fc Alto Adige. Alla Virtus, e soprattutto a Roberto Zanin, ero, sono e sarò sempre riconoscente. Per questo motivo sono andato in ritiro con la squadra per preparare il prossimo campionato di serie D. Ma dopo due giorni mi sono fermato e ho detto basta. Non volevo prendere in giro niente e nessuno. Me stesso, la società che mi avrebbe pagato, ma anche la passione di una vita intera: il calcio». Tanti ricordi, fra i quali spiccano «i miei anni al Toro, da cuore granata, quelli a Cittadella, culminati con la promozione in serie B, e i sette anni all’Fc Alto Adige, dove mi sono sentito un calciatore importante, amato e rispettato, considerato e apprezzato, anche come uomo». Alessandro lascia il calcio con tante gioie e un solo rimpianto: «Se avessi avuto un carattere un po’ più forte, forse meno sensibile e genuino e magari più calcolatore, qualche stagione in serie B e forse in A l’avrei fatta». Il futuro è già delineato: «Resto a Bolzano, che è diventata la mia città. Qui ho messo su famiglia con mia moglie Giulia, diventando papà. Qui ho iniziato a crearmi un’altra strada professionale. Sono agente di commercio per la Folletto. Un lavoro che mi piace, ma vorrei rimanere nel calcio. Allenatore? No, meglio direttore sportivo».
Ore 22.10 – (Gazzetta di Mantova) Primo doppio allenamento stagionale del nuovo Mantova incentrato principalmente su esercitazioni tattiche senza mai trascurare il pallone. È stato questo il menú che mister Prina ed il suo staff hanno sottoposto al gruppo sotto il sole del Martelli. Dopo le sperimentazioni del mattino, al pomeriggio il tecnico ha diviso in due squadre i giocatori a sua disposizione per mettere in pratica i movimenti del 3-4-3: prima privilegiando i meccanismi offensivi e le ripartenze, poi riservando particolare attenzione alla fase difensiva, sempre senza portieri. Soltanto nel finale Prina ha fatto disputare una partitella di una ventina di minuti su tre quarti mettendo tra i pali Bonato e il giovane Gollini. Il nuovo acquisto Ibrahima Pape Sene, che chiameremo piú semplicemente Ibra, ha lavorato a parte insieme a Ruopolo (per non forzare dopo un lieve risentimento a una coscia) e a Momenté, che ieri si é unito per la prima volta ai compagni di squadra dopo essere stato per giorni ko a causa di un virus intestinale. A bordo campo invece Di Santantonio che per un mesetto dovrá sottoporsi alle terapie per la caviglia. A tal proposito c’è da dire che il mediano, con il permesso della società, tornerà per il momento a curarsi in Francia. Tornando alla partitella, per quello che puó contare dopo tre giorni e mezzo di preparazione, nel 3-4-3 di partenza Prina ha fatto giocare Bonato in porta, la difesa a tre con Menini, Carini e Cristini, la linea a quattro di centrocampo con (da destra verso sinistra) Zammarini, Boccalari, Raggio Garibaldi e Donkor; mentre in attacco Boniperti e Caridi sono stati schierati rispettivamente a destra e sinistra con Marchi punta centrale. Oggi nuova doppia seduta mattutina e pomeridiana mentre domani, dopo una rifinitura prima di mezzogiorno, si toglieranno i primi veli sul Mantova 2016/17 con il test al Martelli (ore 17) contro una mista composta da giocatori che militano nelle squadre mantovane di Prima Categoria e Promozione. Un secondo test sarà giocato mercoledì (ore 18) contro una selezione di dilettanti bresciani; sabato 30 (ore 17), poi, altra amichevole contro il Darfo di serie D.
Ore 22.00 – (Gazzetta di Mantova) Cominciano ad arrivare i giocatori che completeranno la rosa a disposizione di mister Luca Prina. Ieri al Martelli s’è visto in campo il 20enne centrocampista senegalese Ibrahima Pape Sene, ottenuto in prestito dall’Entella. Negli uffici di Viale Te, invece, c’era il 22enne esterno destro Andrea Bandini, il cui passaggio al Mantova dall’Inter dovrebbe essere ufficializzato oggi. Il ragazzo si è fermato a dormire in città, in attesa di sistemare le ultime formalità proprio con l’Inter, che ha alzato il prezzo dell’operazione costringendo il Mantova a fare un ulteriore sforzo: oggi si saprà se basterà. Bandini nell’ultima stagione ha giocato 26 gare nel Sudtirol e in precedenza ha militato nel Prato (33 presenze) e nella Reggiana (18). Da oggi a disposizione di Prina ci sarà inoltre il 22enne esterno sinistro Giuseppe Nicolao, in arrivo in prestito dal Napoli. Il mancino ex Melfi (9 presenze), Alessandria (12), Viareggio (13) e Lanciano in B (1), sarà per qualche giorno in prova, vista la necessità di valutare le sue condizioni fisiche dopo l’intervento al ginocchio subìto lo scorso anno. La giornata odierna sarà poi quella della firma di Angelo Siniscalchi. Il 32enne difensore centrale, che ha voluto a tutti i costi tornare a Mantova dopo una stagione al Pavia (24 partite e un gol), arriverà in città nel pomeriggio e formalizzerà l’accordo che è già stato raggiunto. Con questi innesti, che seguono quelli di Maccabiti e Boniperti, il nuovo Mantova comincerà a prendere forma. Per arrivare poi a completare la rosa, però, bisognerà necessariamente effettuare altre cessioni. Perpetuini per ora non ha accettato le offerte di Lucchese, Pistoiese, Messina e Ancona, mentre Tripoli interessa ad Ancona e FeralpiSalò. Per Momentè c’è stata una timida richiesta del Lumezzane, lontana però sul piano economico dalle aspettative dell’Acm. In lista di partenza restano inoltre Sereni e De Respinis. In entrata, il Mantova attende segnali da parte del regista Matteo Paro, con il quale un contatto dovrebbe esserci oggi o al massimo domani. Un’altra casella da riempire è quella del portiere di riserva. E l’Acm su questo fronte punta al 21enne Luca Maniero, ex Pordenone. Il ragazzo è di proprietà del Crotone, che vorrebbe però cederlo a un club in grado di garantirgli un posto da titolare. Se questa condizione cadrà, il Mantova affonderà il colpo. Per completare il reparto difensivo, infine, si punterà su qualche giovane o su elementi che accettino la politica di austerità della società. Sotto osservazione ci sono sempre il 20enne difensore dell’Entella Valerio Zigrossi e il 21enne centrale del Genoa Giacomo Lucarini.
Ore 21.40 – (Gazzetta di Reggio) Dal ritiro: ci sono stati alcuni movimenti, sia in arrivo che in partenza. Hanno raggiunto Spanò e soci anche due portieri in prova, il classe ’94 Jacopo Viola ed il ’96 Davide Narduzzo, entrambi di scuola Milan. Hanno invece lasciato il ritiro Matteo Voltolini e Riccardo De Biasi, destinato alla serie D veneta. Primi acciacchi da preparazione: fermi Martina e Rizzi, differenziato per Maltese e Pedrelli mentre Demalija é ancora alle prese con la riabilitazione post-operatoria. Oggi altra doppia seduta per la squadra: ore 9.30 e 17.30. ABBONATI. Prosegue al ritmo di quasi 150 tagliandi al giorno la campagna abbonamenti della Reggiana che, alle ore 19 di ieri aveva raggiunto il totale di 294 tessere. Nello specifico della giornata sono state 141 gli abbonamenti sottoscritti ieri, di cui 63 Distinti, 51 Gradinata sud e 27 Tribuna Centrale. Ricordiamo che con la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento anche on line il numero può aumentare 24 ore su 24, ma quel che è certo fino ad ora è che i tifosi stanno rispondendo presente agli appelli della società.
Ore 21.30 – (Gazzetta di Reggio) Sorteggiato il primo turno eliminatorio della Tim Cup 2016/17, alla quale partecipano 36 società, di cui 9 provenienti dalla D (Altovicentino, Campodarsego, Caronnese, Fermana, Francavilla, Frattese, Grosseto, Montecatini, Seregno) e 27 dalla Lega Pro (Alessandria, Ancona, Arezzo, Bassano, Carrarese, Casertana, Como, Cosenza, Cremonese, Feralpisalò, Fidelis Andria, Foggia, Juve Stabia, Lecce, Livorno, Maceratese, Matera, Messina, Modena, Padova, Pontedera, Pordenone, Reggiana, Robur Siena, SudTirol, Teramo, Tuttocuoio). La Reggiana affronterà domenica 31 luglio il FeralpiSalò al Città del Tricolore. Dal turno successivo in gioco anche le 22 formazioni di B (Ascoli, Avellino, Bari, Benevento, Brescia, Carpi, Cesena, Cittadella, Frosinone, Hellas Verona, Latina, Novara, Perugia, Pisa, Pro Vercelli, Salernitana, Spal, Spezia, Ternana, Trapani, Vicenza, Virtus Entella). La vincente di Reggiana-FeralpiSalò andrà a sfidare la Pro Vercelli. E la successiva avversaria per chi passerà il turno sarà il Torino.
Ore 21.20 – (Gazzetta di Reggio) Prime impressioni di Vasile Mogos, direttamente dal ritiro di Villa. L’esterno rumeno l’anno scorso era arrivato a fine mercato, saltando tutta la preparazione atletica iniziale col gruppo e questo aveva poi pesato sul suo rendimento. Come le sembrano i primi… giorni di scuola? «Tutto procede alla grande: abbiamo conosciuto un buonissimo allenatore ed un ottimo staff tecnico. Certo, i carichi sono pesanti ma il gruppo è unito, c’è tanta voglia di fare ed il bello deve ancora venire». Questo suo primo ritiro granata con che spirito lo sta affrontando? «La mentalità che ci viene inculcata è proprio la mia: aggredire e andare avanti. Vedo un tecnico con tanto carisma che sembra quasi uno di noi e per quel poco che l’ho conosciuto, beh, mi butterei in un pozzo per lui”. Quel “dare tutto sul campo” ve l’ha chiesto Colucci? «Basta guardarlo negli occhi e ti dà la carica. Se ti chiede di dare l’anima tu la dai ed anche confrontandomi coi miei compagni ho notato che molti di loro hanno avuto la mia stessa impressione». Il fatto di iniziare la preparazione col gruppo inciderà sul suo rendimento? «In effetti l’anno scorso non stavo bene fisicamente mentre quest’anno vedo un grande staff atletico e spero di andare in forma presto e di non avere problemi». E’ pronto a fare il terzino? «Per me non farà differenza: dove verrò impiegato darò sempre il 100 per cento». Che aria si respira in gruppo in questo ritiro? «Direi buona anche coi nuovi arrivati. Io da “vecchio” ho trovato subito il feeling con tutti perché sono estroverso e voglio dialogare con tutti. Sono una persona vera a cui piace fare gruppo ed anche se arrivassero altri mille terzini non mi importerebbe». Però Colucci, durante gli allenamenti, ha già speso per lei qualche “bravino”… «Sì, ma lo vedremo alla domenica se sono bravino. Di sicuro rispetto all’anno scorso cercherò di dare ancora di più». E’ al corrente dell’euforia che aleggia attorno alla Reggiana? «Sappiamo che con l’arrivo del nuovo presidente Mike Piazza i tifosi ci chiedono tanto: ne siamo consapevoli e sono convinto che faremo bene perché si sta creando l’ambiente giusto sia nello spogliatoio che fuori». Significa che si punta ad un obiettivo importante? «Non mi pronuncio e vivo alla giornata ma posso garantire che daremo il massimo».
Ore 21.00 – (Gazzetta di Modena) Due le nuove pedine arrivate dal mercato che vanno ad inserirsi nello scacchiere gialloblù. Ieri hanno raggiunto infatti il ritiro di Fanano, seppur senza essere scesi in campo, due giocatori che saranno a disposizione d’ora in poi di mister Pavan. Uno è la punta, classe ’93, Adama Diakite, arrivato a titolo definitivo dal Benevento (era al Martina Franca), l’altro invece il difensore 27enne Alberto Cossentino, svincolato e proveniente dalla Torres. E Luigi Pavarese, al termine della gara contro il Fiorano, ha espresso parole d’elogio per entrambi. “Cossentino è un giocatore che conosco da tempo e che ha voglia di mettersi in mostra – ha detto il diesse canarino – sia caratterialmente, che in campo, può essere d’esempio per tutto lo spogliatoio. Quanto a Diakite mi gioco una buona fetta di credibilità: aveva ancora due anni di contratto col Benevento e invece ha scelto di sottoscrivere un anno di contratto (più opzione per il secondo)con noi. Questo la dice lunga sulla voglia che ha di far bene al Modena. Sia per l’aspetto fisico che tecnico poi, a me ricorda un giocatore che ho portato in Italia io, ma di cui non svelo il nome… “. Quanto a Rubin, che ieri non era a Fanano, Pavarese ha rassicurato tutti sulla sua assenza: “Il giocatore ha accusato dei dolori e si è assentato per curarsi, ma da domani sarà di nuovo a disposizione del mister”.
Ore 20.50 – (Gazzetta di Modena) La seconda amichevole giocata dal Modena sul campo del Lotta contro il Fiorano, ha ridimensionato notevolmente il risultato rispetto alle 11 reti rifilate alla Rappresentativa della montagna domenica scorsa. Della gara infatti, terminata 2-1 per i galli con due gol messi a segno su rigore, mister Pavan sottolinea soprattutto la prestazione fisica dei suoi ragazzi, al di là dell’aspetto tattico: “Dopo tre giorni di forte lavoro in allenamento, non potevo chiedere di più ai ragazzi. Con le gambe pesanti pensavo peggio, invece hanno risposto bene. Oggi guardo più l’aspetto fisico che tattico, giocavamo contro una squadra come il Fiorano che ha giocatori molto rapidi e forti nell’ uno contro uno, ma l’impegno fisico dei ragazzi c’è stato e questo è quello che mi interessa. Quanto ai due rigori contestati dagli avversari ci può stare, Schiavi ha ancora poco allenamento sulle gambe ma si sta inserendo bene, e Stanco sia di testa che di fisico si sta impegnando al meglio. Certo, non mi è piaciuto prendere gol su calcio piazzato, ma abbiamo in squadra tanti giovani che devono fare esperienza e con il lavoro spero di arrivare ad avere presto anche un buon assetto difensivo”. In merito ai due nuovi innesti, Cossentino e Diakite, che ieri non hanno giocato, Pavan si dice fiducioso: “Inutile forzarli subito appena arrivati, ma ho avuto modo di vederli e sono due buoni giocatori. La mia filosofia è quella di procedere a piccoli passi. Domenica contro il Rolo sarà un’altra prova importante, ma quello che voglio è soprattutto creare un buon gruppo, fatto di tanti giovani che abbiano voglia di lottare per questi colori e mettersi in mostra nel miglior modo possibile”.
Ore 20.40 – (Gazzetta di Modena) C’è anche “nonno” Caliendo a tenere a battesimo la seconda uscita della boy band di Pavan che ieri ha affrontato il Fiorano, formazione di Eccellenza, al campo Lotta di Fanano che sta ospitando la preparazione estiva di una truppa gialloblù infarcita di ragazzini, ma che necessita ancora di innesti dal mercato per assumere un volto almeno decoroso. Dopo gli undici gol realizzati domenica a una selezione della montagna, i gialli (anche affaticati) si trovano di fronte un avversario più credibile rappresentato dai biancorossi di Fontana. Una squadra ben organizzata, interessante per la velocità in attacco e anche per una buona impostazione. 2-1 il risultato finale con due rigori per i canarini trasformati da Stanco e Schiavi e gol nella ripresa di Gamberini per il Fiorano. Una partita che ha detto di più per il Fiorano che per un Modena che è ancora un cantiere aperto e che ha faticato a trovare un filo conduttore nella manovra nonostante la solita ispirazione di Giorico coadiuvato da Olivera. Pavan presenta Manfredini tra i pali, Calapai, Aldrovandi, Zucchini e Popescu nella linea arretrata e Giorico vertice basso del centrocampo completato dagli interni Osuji e Olivera e da Schiavi in trequarti. Perchè il modulo del Modena in questa prima fase del lavoro è un 4-rombo-2. Davanti Stanco e Loi. Il Fiorano è invece in campo con Antonioli protetto da Alessandro Aieta, Budriesi, Saetti Baraldi e Baldoni. L’ex gialloblù Nicoletti è alle spalle delle mezzali Tardini e Alicchi. Nadiri e Ansaloni sono a supporto di Andrea Aieta in prova come il fratello difensore. Primi venti minuti con il Modena che prova a trovarsi senza grandi risultati. Il Fiorano si applica ossessivamente in fase difensiva e davanti ha gente che sgambetta, soprattutto Nadiri e Ansaloni. Nel Modena invece Stanco è piantato come un paletto e si cimenta in una serie di colpi di tacco da dimenticare, Loi è vispo solo quando arriva in prossimità del portiere e infatti al 28’ si procura il rigore che il centravanti di Pavullo trasforma. Su rigore anche la seconda rete dei gialli nel primo tempo, sempre provocato da un tiro di Loi intercettato con le mani da un difensore. Stavolta dal dischetto fa centro Schiavi, apparso affaticato e meno brillante rispetto a domenica. Nella ripresa la prevedibile girandola di cambi da una parte e dall’altra che trasformano il match in un dentro e fuori. Il Modena, che effettua un solo tiro in porta con Sakaj, subisce anche la rete di Gamberini. Pensierino finale: è un Modena che davanti è poca cosa aspettando di conoscere Diakite, che dietro ha bisogno di una figura di riferimento importante, che non è Cossentino, e in mezzo di qualità e peso in più. Pavan aspetta le mosse di Pavarese, mosse da fare ovviamente col borsellino vuoto.
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La malasorte continua a tormentare Paolo Marchi. Il forte centrale del Pordenone si è procurato ieri in una caduta durante l’allenamento una lussazione alla spalla destra. FORZA PAOLO – Il giocatore è stato portato all’ospedale di Tolmezzo per accertamenti. Già la scorsa stagione Marchi (classe ’91) era stato costretto a rimanere fermo per 145 giorni dal 29 ottobre 2015 al 22 marzo 2016. «Mi dispiace soprattutto per lui – ha detto Bruno Tedino -. Per lui facciamo il tifo e lo aspettiamo. Poi ammetto che è un problema anche per noi perchè Paolo è forte e, oltre a tutto, era in splendida condizione». TEST A IMPONZO – Da ieri la comitiva neroverde si è trasferita (solo per gli allenamenti) a Imponzo. «Il rettangolo – ha spiegato Tedino – è più grande e ci permette di provare meglio gli schemi e i movimenti». Questo pomeriggio i ramarri affronteranno il secondo test-match del ritiro contro il Bordano (inizio alle 18). PRIMAVERA – Il ritiro ad Arta si concluderà il 24 luglio. Poi i ramarri riprenderanno a lavorare al De Marchi. Per il 28 luglio a Maniago è prevista l’ultima amichevole (decisamente più impegnativa) a Maniago (inizio alle 18) contro la Primavera dell’Udinese. Il 31 luglio infine inizierà la stagione ufficiale con la sfida di Tim cup al Bottecchia con il Grosseto.
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà il Grosseto la prima avversaria del Pordenone in Tim cup il 31 luglio al Bottecchia (orario ancora da definire). Sarà gara secca. La vincente affronterà poi nel secondo turno la Ternana al Libero Liberati. Nell’ipotesi che i ramarri dovessero andare ancora avanti sulla loro strada potrebbero trovare Cesena, Empoli, Sassuolo per arrivare poi a confrontarsi con la Roma, una delle otto teste di serie della manifestazione. Sognare non costa nulla, come ci ha insegnato l’Alessandria che la scorsa stagione arrivò a sfidare in semifinale il Milan. Sappiamo quanto Mauro Lovisa ami questa manifestazione che già aveva dato visibilità in giro per l’Italia al Pordenone militante in Lega D con Carmine Parlato in panca sino alla sfida di Pescara persa di misura (0-1) il 12 agosto 2013 con Carmine Parlato in panca. GRIFONI AMBIZIOSI – Il Grosseto, retrocesso dalla Lega Pro al termine della stagione 14-15, ha chiuso lo scorso campionato in Lega D al secondo posto alle spalle della Viterbese. I grifoni toscani hanno incassato 68 punti (8 meno della capolista) con 21 vittorie e 8 pareggi. Nei playoff sono stati fermati in semifinale dall’Olbia (1-2) solo a causa di un papera del loro portiere (Gagno) che su un calcio dalla bandierina dei sardi ha cercato la respinta, ma si è messo il pallone alle spalle. Dopo aver accusato un momento di difficoltà economica, il presidente dei biancorossi Max Pincione non solo ha iscritto la squadra al torneo di Lega D, ma ha fatto capire che la società toscana è pronta anche a chiedere il ripescaggio in Lega Pro, con conseguente esborso a fondo perduto dei 250 mila euro chiesti dal “palazzo” per il salto di categoria. GLI ALTRI – Quello dei ramarri con il Grosseto è stato il 16. abbinamento del pomeriggio nella sede della Lega Calcio di serie A. Questi gli altri: Cosenza-Frattese, Modena-Francavilla, Ancona-Sudtirol, Livorno-Juve Stabia, Matera-Caronnese, Reggiana-Feralpisalò, Cremonese-Fermana, Como-Montecatini, Padova Seregno, Foggia-Pontedera, Lecce-Alto Vicentino, Alessandria-Teramo, Maceratese-Campodarsegno, Casertana-Tuttocuoio, Carrarese-Arezzo, Virtus Bassano-Fidelis Andria e Robur Siena-Messina. Nel primo turno della Tim cup (Coppa Italia) giocano 27 società di Lega pro e 9 di Lega D. Dal secondo turno entreranno in gioco anche quelle di serie B (come la Ternana appunto) e quindi le “piccole” di serie A (fra le quali l’Udinese). Infine, dagli ottavi di finale anche le teste di serie alla quali per sorteggio sono stati assegnati i numeri 1 per il Napoli, 2 per la Roma, 3 per l’Inter, 4 per la Juventus, 5 per il Milan, 6 per la Lazio, 7 per il Sassuolo e 8 per la Fiorentina. Il tabellone è già preconfezionato con tutti gli abbinamenti sino alla finale. Per questo abbiamo ipotizzato l’irto sentiero ma eventualmente luminoso del Pordenone che porterebbe i ragazzi di Tedino sino ai quarti di finale con la Roma.
Ore 19.40 – (Messagero Veneto) Ci si era salutati col Pisa, si ricomincerà dal Grosseto. Club toscani nel destino del Pordenone che, dopo aver lasciato ai nerazzurri di Ringhio Gattuso il sogno della promozione in serie B,, ospiteranno il Grosseto nel primo turno della Tim cup domenica 31 luglio. Così ha voluto il sorteggio della coppa Italia delle big, cui i neroverdi tornano a prendere parte dopo l’onorevole partecipazione del 2013, quando eliminarono la Nocerina, prima di uscire per mano del Pescara. Rispetto. Era un altro Pordenone, allora in D, sebbene alla vigilia di una stagione trionfale. Stavolta i neroverdi si siedono al tavolo del calcio che conta con le credenziali di squadra rivelazione dell’ultima Lega Pro. Insomma, incutono tutt’altro timore. E nella circostanza partiranno da favoriti, in quanto i toscani militano in serie D, per quanto con l’ambizione, già cullata la scorsa stagione (secondo posto alle spalle della Viterbese), di salire in Lega Pro vincendo il proprio girone (tra i rinforzi per il nuovo tecnico Marco Cari, anche il portiere della Primavera del Milan, Fabio Cancelli) o attraverso il ripescaggio. Cammino. Si giocherà in gara unica al Bottecchia (orario da stabilire). Chi passa affronterà la Ternana di Christian Panucci domenica 7 agosto. Il cammino prevede poi Cesena, Empoli, Sassuolo ed eventuali quarti di finale con la Roma. E’ spingersi troppo in là? Certo. Ma dopo l’ultimo exploit dell’Alessandria, in campionato piazzatasi alle spalle del Pordenone e in coppa approdata sino alla semifinale di San Siro con il Milan, anche a un’ambiziosa società di Lega Pro come quella neroverde è concesso sognare. Test. A tenere tutti con i piedi per terra pensa perà il tecnico Bruno Tedino, che oggi (alle 18) testerà nuovamente la rosa nella seconda sgambata del ritiro di Arta Terme. Dopo la scorpacciata (19-0) con la selezione Arta-Cedarchis, toccherà al Bordano fungere da sparring partner di Stefani e compagni. Grande curiosità per il probabile esordio dell’ultimo arrivo Jeremie Broh Tonye, centrocampista (classe ’97) in prestito dal Sassuolo. Mercato. Ancora non ufficiale, e pertanto il giocatore non è impiegabile nonostante si trovi già agli ordini di Tedino, l’acquisto di Sergiu Suciu (’90), il mediano che il Torino sta per prestare ai neroverdi dopo l’interlocutoria stagione di Cremona. Cremonese che, a quanto pare, starebbe nuovamente tentando il giocatore. Ma il vantaggio del Pordenone sembra incolmabile. Ormai a una svolta la cessione di Matteo Mandorlini (’88) al Padova. Manca l’ufficialità, ma il giocatore ha già raggiunto i suoi nuovi compagni a Mezzano.
Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si torna in pista e non è calcio d’estate. O meglio lo è solo in parte perché sono stati sorteggiati ieri gli accoppiamenti del primo turno di Coppa Italia Tim, il 31 luglio. Quattro le venete impegnate: Bassano e Padova dalla Lega Pro, Campodarsego e AltoVicentino dalla Serie D. Subito incrocio con il proprio passato per Luca D’Angelo con Bassano-Fidelis Andria. Gloria anche per il Campodarsego, impegnato a Macerata contro la Maceratese, mentre l’AltoVicentino sarà di scena a Lecce. Curioso l’accoppiamento del Padova, che affronterà il Seregno dell’ex Daniele Corti. Il Cittadella entrerà in scena il 7 agosto contro la vincente fra Cremonese e Fermana, il Vicenza contro la vincente di Tuttocuoio-Casertana.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Dunque, subito Bassano-Fidelis Andria in questo turno inaugurale di Tim Cup, la Coppa Italia dei big in carnet domenica 31 luglio al Mercante. L’orario di inizio è ancora in via di definizione poiché non è automatico che si giochi in notturna. I pugliesi infatti potrebbero spingere per un orario del tardo pomeriggio, in tempo per imbarcarsi sull’ultimo volo della sera. Quando affrontò il Vicenza si giocò al Menti alle 17. Ad ogni modo, riflettori oppure no, il match ad eliminazione diretta è anche l’immediata rimpatriata per Luca D’Angelo il novello precettore virtussino che appena congedatosi dai pugliesi li affronta quasi istantaneamente da avversario. D’accordo che scendere in campo al velodromo e non nel profondo sud potrà stemperare le emozioni ma è indubbio che sarà una sfida speciale per il trainer adriatico che si confronta col suo passato recente e con molti suoi ex allievi. E anche se ci sono stati dei cambiamenti tra i baresi rispetto a maggio, è indubbio che D’Angelo conoscerà molto dei prossimi rivali giallorossi. In caso di successo il Bassano sarà di scena ad Avellino domenica 7 agosto. E se facesse bingo in Irpina andrebbe in pista a Genova con la Samp al terzo giro.
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Siccome l’agente di Simone Perico stava tirando troppo la corda e Seeber non voleva finire impiccato a una trattativa troppe volte sul punto di concludersi e sistematicamente riaperta, è andato dritto sull’alternativa e a ore chiuderà l’affare. Anzi, da Cremona, ultimo club di Giovanni Formiconi, danno come già perfezionata l’operazione in uscita dei grigiorossi. Qua sono più cauti, ma d’accordo che nel calcio volubile di oggi non sei certo nemmeno quando è stato appostato nero su bianco, figurarsi con una semplice stretta di mano, tuttavia la notizia sarebbe se Formiconi non diventasse a breve il nuovo terzino destro del Bassano. Gli operatori di mercato, peraltro, considerano sicuro il passaggio dell’ex difensore di Grosseto in B e Cremonese in Lega Pro in giallorosso. Formiconi che qua battezzeranno senz’altro Formigoni, con la G, se la metta già via (dopo sette anni erano ancora diversi quelli che chiamavano Iacolano il buon Ioco), è un marcatore arcigno di categoria, dotato fisicamente (un metro e 83 per 70 kg) che sa battersi benone sull’uomo ma sa disimpegnarsi con profitto pure in qualche sgroppata sulla fascia. Ecco perchè con Formiconi nel taschino, un profilo di carriera persino superiore a chi sarebbe dovuto arrivare in prima istanza, Seeber può dire addio senza eccessivi rimpianti anche a Perico. Con l’ingresso virtuale e praticamente formale di Formiconi, adesso sono tre le addizioni che mancano per completare la collezione Bassano autunno inverno 2017: un terzino mancino da affiancare a Stevanin, un medianone di stazza con cui surrogare la partenza di Davì e soprattutto una prima punta prolifica, il messianico cannoniere designato a rilevare Pietribiasi al centro dell’area. Il general manager di via Piave sta lavorando sottotraccia e a fari spenti su Caio De Cenco nella speranza che il Trapani, ricco e florido là davanti, si convinca a girarlo in prestito al Soccer Team ma contestualmente non perde di vista Francesco Grandolfo dell’Andria, monitorando inoltre un terzo candidato rigorosamente top secret. E’ un passaggio cruciale quello del centrattacco che qui non vogliono né possono permettersi di sbagliare. Nel frattempo, a proposito di sfondatori, Domenico Germinale da ieri si allena con il Padova che intende valutarlo da vicino prima di tesserarlo.E quanto alla Tim Cup di cui leggete a lato con l’accoppiamento contro la Fidelis Andria al Mercante, il Bassano nella rassegna ha storicamente una tradizione favorevole: lo scorso anno stecchì il Pontedera al primo turno (2-1) arrendendosi alla Ternana al secondo fermato anche da una traversa e dalle parate del portiere umbro. Due anni fa invece giocò a strabiliare: seccate Vicenza (1-2) e Livorno (2-4) a domicilio salvo poi collassare con la Lazio all’Olimpico in un secondo tempo da incubo. E 8 anni fa con Ezio Glerean al timone il 2-0 a Bari maturato solo nell’ultimo quarto d’ora e con un dubbio penalty. Ora l’Andria, per riprovare a scrivere un’altra fiaba agostana per vedere, come diceva Enzo Jannacci, l’effetto che fa. Pure se sarà il nome del nuovo bucaniere deputato a scaldare i cuori.
Ore 18.20 – Qui Mezzano: schemi difensivi e offensivi. Provata ancora la difesa a tre con Sbraga, Emerson e Russo. Particolarmente ispirati Dettori e De Risio
Ore 18.00 – Qui Mezzano: Brevi insiste sulla circolazione di palla e sui movimenti senza palla
Ore 17.40 – Qui Mezzano: adesso splende il sole, campo scivoloso. Provata la stessa formazione che ha battuto la Lazio. Non potranno scendere in campo Mandorlini e Germinale, ancora non tesserati ufficialmente
Ore 17.20 – Qui Mezzano: provata la squadra anti-Campodarsego, la pioggia diminuisce di intensità.
Ore 17.10 – Daniel Cappelletti è arrivato in ritiro nel primissimo pomeriggio, accolto a Mezzano di Primiero da un autentico nubifragio. Queste le sue prime dichiarazioni rilasciate a Padovagoal: “Torno a distanza di diversi anni qui, ed era quello che volevo. Avevo altre destinazioni possibili, ma il Padova è sempre stata in cima alle mie preferenze. Era il 2010-2011, sono passati cinque anni, mi aveva portato Foschi ma ero alla prima esperienza nel calcio che conta. Quanto è diverso il Cappelletti di oggi da quello di allora? Sono molto cresciuto, ho fatto tanta esperienza. Torno con un bagaglio diverso e anche tatticamente sono cambiato: se allora ero terzino, ruolo che posso ancora fare, ora gioco centrale ed è un ruolo che preferisco”. L’addio al Cittadella non è stato indolore: “Lo ammetto, ci sono rimasto un po’ male per la fine del rapporto col Cittadella, speravo che mi chiamassero almeno per spiegarmi la scelta di non confermarmi. Stamattina però mi sono sentito con Stefano Marchetti e ci siamo chiariti. Ringrazio anche lui per avere dato al Padova ottime referenze su di me”. La chiusura è dedicata alla squadra: “La concorrenza sarà tanto, ma la società sta costruendo un’ottima squadra. Ora dobbiamo soltanto lavorare e dimostrare sul campo il nostro valore”
Ore 17.00 – Qui Mezzano: squadra in campo per l’allenamento pomeridiano sotto un autentico diluvio. In campo anche Cappelletti.
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il ritiro di Piancavallo è ormai agli sgoccioli. Dopo le sedute di ieri e di oggi, il Venezia di mister Inzaghi scenderà in campo domani pomeriggio (ore 17) allo stadio Checchella di Aviano, per il match contro il Real Vicenza, ex Verona Stars. Per la squadra arriverà poi il «rompete le righe», con due giorni di relax, fino al secondo raduno di martedì 26, quando gli arancioneroverdi partiranno alla volta di Jesi e poi di Norcia, per la seconda tornata del pre-campionato. Ieri altra giornata intensa di lavoro per la squadra, che si sta concentrando sugli schemi d’attacco e di difesa di mister Inzaghi. A parte si sono allenati Garofalo, Chicchiarelli, Geijo e Galli. E c’è stata pure una parentesi fashion per i giocatori, alle prese con il metro sartoriale di Luciano Famengo: alla sua famosa Ca’ Dei Sarti è stato infatti affidato il compito di vestire squadra, staff e dirigenza al di fuori del rettangolo di gioco. Oggi pomeriggio invece dalle 14 i tifosi arancioneroverdi potranno seguire in diretta tv su Sky Sport 24 il live del ritiro di Piancavallo. Anche la squadra Berretti è in procinto di partire per un breve periodo di soggiorno montano da martedì 26 a sabato 30 a Tambre d’Alpago. Intanto il calciomercato continua a tirare in ballo il Venezia, per ulteriori possibili innesti. L’ultimo nome è quello dell’attaccante Francesco Tavano in uscita dall’Avellino: su di lui ha messo gli occhi il Padova, ma è stato chiamato in causa pure il Venezia. La società però nega: «Noi siamo a posto, non dobbiamo prendere altri giocatori», taglia corto il direttore Giorgio Perinetti. Al termine del ritiro potrebbe essere fatto qualche addio anche in relazione al numero dei senior (sono 17 e devono essere 16) e all’eventuale status di Cernuto. Ma potrebbe esserci anche qualche aggiustamento in corsa: “Speriamo di no – chiude Perinetti – e di non aver bisogno di nulla, perché significherebbe aver lavorato bene».
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La paura di Bruxelles resterà solo un brutto ricordo, il Venezia si prepara ad abbracciare i baby Pacheco e Pimenta. Stanno per riprendersi il loro sogno arancioneroverde i due 17enni portoghesi, il difensore Francisco Miguel Pacheco e l’attaccante Alexandre Miguel Pimenta, che il 22 marzo scorso si trovavano all’aeroporto di Bruxelles nel momento stesso del tragico attentato terroristico. Udite le due esplosioni i ragazzi, militanti nella squadra Allievi della Portimonense, avevano dovuto rinunciare ad imbarcarsi verso Venezia per essere visionati dal club lagunare. Un provino solo rimandato, infatti entrambi arriveranno da Lisbona lunedì, aggregandosi alla Berretti arancioneroverde che martedì andrà in ritiro a Tambre d’Alpago. «Sembrava potessero unirsi a noi già a giugno per il torneo internazionale di Rijeka, ma qualche intoppo burocratico e un infortunio a Pimenta ci costrinsero al secondo rinvio – spiega Mattia Collauto, responsabile del vivaio del Venezia -. Siamo felicissimi di accoglierli per questo provino di una settimana, tutto nasce da un contatto del ds Perinetti con il loro procuratore Correia, ma anche il presidente Tacopina ci teneva molto a dar loro questa opportunità». Pacheco e Pimenta sono già stati osservati in video e allenandosi con la Berretti fino a sabato 30 proveranno a dimostrare il loro talento. «Si alleneranno con una squadra molto giovane e parecchio rinnovata – continua Collauto – con una decina di nuovi elementi prelevati dalla Sacilese, alla Liventina, da San Donà al Novara. Le qualità per mister Andrea Turato, che ha meritato sul campo la conferma dopo quanto di buono fatto in tre anni, sembrano esserci tutte per misurarsi con un livello più alto com’è quello Berretti». Tra i 28 convocati anche il classe ’99 Filippo Serena e il 2000 Roberto Strechie, che hanno già esordito nel Venezia in serie D, oltre a Fiore, Caldarelli e Mortati che sono aggregati alla prima squadra di Pippo Inzaghi a Piancavallo. Domani (ore 17) Soligo e compagni concluderanno il ritiro friulano con l’amichevole di Aviano col Real Vicenza.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In attesa dell’esordio ufficiale in Coppa Italia il 7 agosto, ad Andalo, nella sede del ritiro del Vicenza, il gruppo biancorosso, il giorno dopo la vittoria contro i padroni di casa dell’Arco, compagine che milita nel campionato di Eccellenza, ieri mattina ha svolto prima un lavoro di forza e successivamente un lavoro atletico, con una parte finale di scarico. Nel pomeriggio il tecnico Lerda ha concesso ai più mezza giornata di riposo in vista dell’amichevole che verrà giocata oggi contro i dilettanti spagnoli dell’Iberos, amichevole che si disputerà sul campo del centro sportivo di Andalo. Il tecnico dei berici probabilmente mischierà ancora le carte schierando un undici sperimentale in cui troveranno posto molti dei presenti in ritiro, con la possibilità che anche Giuseppe Rizzo, arrivato in Trentino martedì dopo aver perfezionato il passaggio in biancorosso dal Perugia, possa scendere in campo. Meno probabile che sia impiegato anche Raffaele Pucino, il cui arrivo dal Chievo Verona è stato ufficializzato ieri dalla dirigenza berica. L’attenzione però sarà tutta rivolta verso Nicolò Brighenti che mercoledì non è sceso in campo contro l’Arco disturbato dalla trattativa che potrebbe portarlo al Chievo in serie A. Una situazione delicata per il capitano del Vicenza, per quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere l’uomo di riferimento, in campo e fuori, del nuovo Vicenza. Uno strappo difficile da sistemare, soprattutto perché Brighenti aveva appena adeguato economicamente il suo contratto che scadrà nel giugno del 2018. Cosa accadrà nei prossimi giorni è difficile prevederlo, con la società berica che si è già mossa sul mercato per identificare un sostituto all’altezza qualora Brighenti lasciasse Vicenza. Un mercato, quello biancorosso che, dopo gli arrivi di Rizzo dal Perugia e di Pucino dal Chievo Verona, torna a concentrarsi più sulle uscite che sulle entrate, visto che in via Schio hanno seccamente smentito l’interesse per l’ex udinese Giampiero Pinzi. Con la valigia in mano potrebbe essersi Francesco Urso, sul quale ci sono Salernitana e Benevento, con i giallorossi in vantaggio. Non si registrano invece novità particolari su Salvatore D’Elia, che resta nel mirino di Frosinone e Chievo Verona, sul fantasista di Foggia Cristian Galano e sul centravanti montenegrino Filip Raicevic (lo scorso gennaio finito pure nel mirino del Napoli) per il quale le pretese economiche del Vicenza al momento hanno scoraggiato le società interessate all’acquisto dell’ex centravanti della Lucchese. Un reparto, quello offensivo, che potrebbe presto vedere partire Piergiueppe Maritato, convocato in ritiro ma relegato ad allenarsi spesso a parte, a conferma del fatto che l’ex centravanti di Sud Tirol e Lucchese non rientra nei piani tecnici di mister Lerda.
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Il secondo impegno è più caliente. E non solo perchè di fronte al Vicenza, questo pomeriggio ad Andalo (fischio d’inizio alle 17), ci sarà la formazione spagnola dell’Iberos che è reduce dal test effettuato contro il Perugia dell’ex biancorosso Cristian Bucchi (vittoria del Grifo per 5-0). Dopo aver battuto non senza faticare l’Arco (5-3), i biancorossi di Lerda disputeranno il secondo test in quota attorno al quale gravita una certa curiosità, dettata in primo luogo dalla presenza o meno, stavolta, di capitan Brighenti in campo. E poi naturalmente la partita sarà l’occasione per vedere e rivedere all’opera i nuovi. Alcuni – leggere Cernigoi, Di Piazza, Siega, Giusti – hanno ben impressionato. Si attende il bis.Coppa Italia. Intanto ieri si sono svolti i sorteggi di Coppa Italia e il Vicenza, che entrerà in scena il 7 agosto, data del secondo turno del torneo, se la vedrà con la vincente di Casertana-Tuttocuoio. Se i biancorossi dovessero superare il primo ostacolo, incontrerebbero l’Empoli (già, i soliti toscani…) il 14 agosto. Alla sfida di Coppa il Vicenza arriverà già abbastanza preparato, visto che dopo le amichevoli in altura si misurerà al Menti contro il Cittadella, al memorial Alfonso Santagiuliana, e il Pescara, al memorial Piermario Morosini. Saranno amichevoli, ma di diverso tenore rispetto a quelle del ritiro.Notiziario. Ieri la truppa biancorossa si è allenata soltanto al mattino, mentre al pomeriggio Lerda ha concesso il riposo. Il momento, infatti, è di carico. «Da quando siamo in ritiro – ha spiegato l’allenatore di Fossano – i giocatori hanno sempre lavorando, svolgendo doppie sedute ogni giorno. Lunedì molto probabilmente, dopo la partita col Carpi di domenica, concederò un’intera giornata di riposo». Tanta atletica ieri mattina, sotto lo sguardo attento del prof. Marco Bresciani, che ha fatto sudare i biancorossi per gruppi. C’erano tutti, a parte Zivkov, ancora fermo per la contrattura. C’era anche Brighenti. Gli occhi in questi giorni sono tutti su di lui. Stamattina allenamento, alle 17 l’Iberos. Domani si continua a lavorare, domenica la “trasferta” a Pergine per l’amichevole di cartello contro il Carpi che Benussi ben conosce.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Che i giocatori più bravi abbiano richieste è normale. Capita da sempre. Eppure il fatto che il Chievo si sia fatto avanti per Nicolò Brighenti ha provocato una situazione difficile che con i giorni si è sempre più ingarbugliata. Forse nessuno pensava che proprio il capitano potesse diventare un uomo-mercato tanto più dopo il 14 luglio, quando la società aveva emesso un comunicato stampa per dire a tutti i tifosi del Vicenza che era stato raggiunto un accordo con Brighenti con relativo adeguamento economico del contratto in essere e che dunque sarebbe stato uno dei punti di forza della formazione. Ed invece oggi tutto sembra in discussione.Eppure un punto fermo, nonostante tutto, c’è ed è che Nicolò Brighenti è sotto contratto con il Vicenza fino al 30 giugno 2018, dunque l’ultima parola spetterà sempre e comunque alla società biancorossa. Altra cosa da tenere a mente è che l’offerta del Chievo, pare 500 mila euro, è stata comunque ritenuta assai bassa dal club di via Schio rispetto al valore del giocatore. Sta di fatto che bisogna trovare una soluzione in tempi brevi, perchè Brighenti non è un giocatore qualsiasi, è il capitano del Vicenza. Lo stesso tecnico Franco Lerda lo ha auspicato subito dopo l’amichevole con l’Arco e la società farà le sue valutazioni. Intanto ieri il direttore sportivo Antonio Tesoro, che ha avuto un incontro con il giocatore mercoledì sera, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito. Il presidente Alfredo Pastorelli ha invece sottolineato: «Di questa vicenda non so molto, a me il procuratore del giocatore non ha fatto nessuna richiesta fino ad ora, so che c’è stato invece un abboccamento tra il nostro direttore sportivo e quello del Chievo, ma niente di più”. Invece non nasconde il suo disappunto il massimo dirigente biancorosso per quanto avvenuto in ritiro ad Andalo: «Mi è stato riferito che già nella partitella a ranghi misti di due giorni prima Brighenti aveva chiesto di non giocare e, come lo stesso tecnico Lerda ha dichiarato, il giocatore ha chiesto di essere esentato pure dall’amichevole con l’Arco. Tutto ciò mi dà molto fastidio, ma domani( oggi per chi legge) raggiungerò la squadra in ritiro e allora potrò rendermi conto di persona di quanto sta accadendo, solo dopo mi esprimerò sulla vicenda». E conoscendo il presidente Pastorelli quando si esprimerà sarà anche la decisione definitiva della società. Di certo trovare eventualmente un sostituto di Brighenti non sarà facile. Si era fatto il nome del vicentino Nicolò Cherubin, ma per ora il difensore del Bologna non vuole scendere di categoria. Un altro nome girato nelle ultime ore è quello dell’ex Valerio Di Cesare, classe ’83, in forza al Bari, ma pare che la società pugliese non voglia privarsene. Da registrare inoltre che ieri si sono fatte avanti per Piergiuseppe Maritato il Lumezzane( Lega Pro), il Forlì( serie D, ma in attesa del ripescaggio in Lega Pro), il Fondi(serie D). Su Francesco Urso si è mossa la Salernitana dopo che nei giorni scorsi avevano sondato il terreno Matera e Benevento. Di sicuro il Vicenza non ha rinunciato ad arrivare al centrocampista Gennaro Acampora, classe ’94, alto 1.77 per 78 kg., dello Spezia.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Brighenti sarà assente anche con l’Iberos? Lo scopriremo oggi. E intanto il presidente Pastorelli, su facebook, fa capire che una strada, forse, è già stata intrapresa. Sul suo profilo, infatti, un tifoso lo incalza, consigliandogli, nel caso in cui decida di vendere Brighenti al Chievo, di “chiedere il prezzo giusto”. La risposta di Pastorelli è eloquente: “farò di tutto per non deluderla”. Riassumere così il caso-Brighenti è troppo semplice, ma ad Andalo, dove il Vicenza si trova in ritiro, non sono filtrate sostanziali novità per quanto riguarda la possibile partenza del capitano. Brighenti, che dietro esplicita richiesta all’allenatore ha preferito non giocare la prima amichevole in quota con l’Arco, non si è fatto trovare al telefono. E dispiace, perchè i tentativi erano volti a conoscere il suo stato d’animo in questa vicenda e sapere se i tifosi biancorossi devono davvero mettersi il cuore in pace oppure sperare nella permanenza del difensore a Vicenza. D’altra parte Brighenti, per le sue capacità tecniche e soprattutto per la voglia e la determinazione a rialzarsi dopo il brutto incidente che l’ha visto protagonista in campo e gli è costato un delicato intervento chirurgico, è diventato molto più che un beniamino al Menti e in città. I tifosi tutto pensavano, ma non che proprio il capitano, fresco di rinnovo del contratto con adeguamento economico, potesse essere messo nelle condizioni di valutare se abbandonare o meno la nave, dietro l’offerta del Chievo, la squadra che rappresenterebbe un ritorno a casa e soprattutto offrirebbe a Brighenti la possibilità di salire in serie A. In questi giorni di ritiro ad Andalo, regna uno strano silenzio e alcuni atteggiamenti portano a pensare che per Brighenti siano davvero gli ultimi giorni in biancorosso. Oltre all’amichevole non disputata, il difensore di Bussolengo si è fatto notare per alcune mancanze. Diversamente dai suoi compagni, non ha firmato autografi; in campo, durante gli allenamenti (mercoledì mattina ha lavorato completamente da solo) è apparso molto serio e teso; quando si è cercato di avvicinarlo non ha dato molta confidenza. Cose non da Brighenti, viene da dire. Cose che quantomeno fanno pensare, dal momento che il numero 7 biancorosso è un leader. Magari non tutti gli indizi fanno una prova, ma l’impressione è che l’addio si avvicini sempre più.
Ore 14.50 – (Gazzettino) Patricio Spada è il nuovo attaccante dell’Abano. Classe 1993, argentino in possesso del passaporto spagnolo, Spada sarà regolarmente presente lunedì agli impianti del Ceron per l’inizio della preparazione dei neroverdi agli ordini di Tiozzo. A ufficializzarne l’ingaggio è stato ieri il presidente Gildo Rizzato, che ha avuto modo di vederlo all’opera in Argentina: «È un giocatore completo, ha voglia di venire in Italia e da lunedì si aggrega alla nostra squadra». Alto 188 centimetri con un peso forma di 81 chilogrammi, Spada è la classica prima punta che oltre a un fisico possente, è dotato di un buon calcio con entrambi i piedi e di un buon colpo di testa. Insomma, un uomo d’area rigore che ha il compito di finalizzare il gioco dei compagni. È reduce dall’esperienza in patria nel campionato di serie B con il Deportivo Espanol, ma ha avuto modo di indossare in prima squadra anche le maglie del Tristan Suarez (2015) e dell’Almirante Bown (2014), senza dimenticare la sua esperienza nelle fila del settore giovanile del San Lorenzo de Almagro.
Ore 14.30 – (Gazzettino) «I tempi sono sicuramente ristretti, ma ci stiamo provando per non buttare via l’occasione». Sono ore frenetiche al Campodarsego nell’ottica di ottenere la riammissione al campionato di Lega Pro, e le parole del presidente Daniele Pagin sono più che mai eloquenti. Proprio ieri, tra l’altro, il patron biancorosso ha compiuto 54 anni ricevendo una gradita sorpresa preparata dai giocatori che al campo d’allenamento di Reschigliano lo hanno festeggiato con una torta. Nonostante il compleanno, comunque, tutti gli sforzi sono incanalati per studiare le possibilità di approdare ai professionisti, che si sono spalancate martedì sera dopo la rinuncia per motivi economici della Caronnese che precedeva in graduatoria i biancorossi. C’è tempo fino alle 19 di martedì per presentare la domanda di riammissione che non implica il versamento del contributo a fondo perduto di 250 mila euro, mentre il 4 agosto è atteso il verdetto del consiglio federale. «Dopo la notizia della rinuncia della Caronnese ci siamo messi subito al lavoro e in queste ore stiamo raccogliendo informazioni e verificando tutti gli aspetti. Domani (oggi per chi legge, ndr) abbiamo una riunione con i commercialisti perché ci sono numerose questioni da approfondire, incluse quelle che riguardano una trasformazione della società. Non è tanto un discorso di numeri economici, perché quelli stanno in piedi. Ma un’eventuale passaggio ai professionisti implica altre questioni». Anche quella che riguarda la disponibilità di un stadio a norma per la Lega Pro, ossia l’Euganeo, visto che il Gabbiano non è agibile nella categoria superiore. «Abbiamo un avvocato che si sta informando della questione del campo. Dobbiamo vedere cosa comporta andare a giocare in deroga in un’altra struttura, e l’ideale sarebbe la possibilità di avere una deroga per almeno tre anni. Ripeto, questa è una fase nella quale stiamo raccogliendo informazioni ed entro il fine settimana decideremo il da farsi. Non vogliamo fare comunque passi avventati, e se andiamo in Lega Pro lo facciamo per fare le cose al meglio». Intanto è stato reso noto il calendario della Tim Cup: il Campodarsego farà il suo debutto domenica 31 luglio in casa della Maceratese, squadra di Lega Pro.
Ore 14.10 – (Gazzettino) Lucas Chiaretti ha trascorso le vacanze in Brasile, ma non si è mai fermato. Da vero brasiliano doc ha sempre portato con sè anche il pallone. «Ho girato un po’ il Paese – racconta – sono stato anche a San Paolo con mia figlia. Poi tanti tornei, sulla sabbia». Dove ha incontrato più difficoltà che sull’erba: «In Brasile siamo tutti pazzi per il pallone, mi piace un sacco giocare sulla spiaggia, ma è difficile. Il miglior risultato che ho ottenuto è stato un terzo posto, ho affrontato avversari che sono abituati alla sabbia, la calcano ogni giorno, è dura tenere testa a chi è preparato». Meglio pensare al Cittadella, allora. Che squadra ha ritrovato? «La base dell’anno scorso è rimasta, un buon punto di partenza. Ora tocca a noi inculcare nei nuovi la mentalità vincente del Cittadella. Vogliamo ricreare un gruppo affiatato, sano e compatto, che è stato la vera forza dell’ultima stagione». Buona la prima impressione sui nuovi arrivati. «Tutti bravi ragazzi, poi se sono stati scelti da Marchetti significa che le qualità ci sono». Chiaretti ha tirato in ballo la coesione del gruppo, l’intesa è da cimentare dentro e fuori dal campo, non a caso è in camera con Litteri. «Come sempre, ormai facciamo coppia fissa. Anche in albergo pensiamo ai movimenti da fare in campo…», quasi se la ride il giocatore, che riprende: «Ho ritrovato un clima positivo nel gruppo, gli obiettivi sono diversi dallo scorso anno, dobbiamo pensare alla salvezza da raggiungere prima possibile, ma non accontentandoci». Chiaretti è partito subito forte, gol alla prima uscita. «La serie B l’ho potuta fare con il Pescara ma per gli infortuni non me la sono goduta. Adesso voglio la rivincita: sono sceso in Lega Pro per accettare la sfida del Cittadella, ho guadagnato la promozione sul campo e adesso voglio assaporarmi la cadetteria sino in fondo. Ho vissuto un anno molto positivo, ho giocato con continuità, ma so di poter fare ancora meglio. Ho cominciato dal ritiro che non avevo fatto nell’ultima stagione, cercherò di sfruttarlo per prepararmi al meglio». TIM CUP. È stato sorteggiato il calendario della manifestazione: il Cittadella entrerà in scena al secondo turno, il 7 agosto, affrontando al Tombolato la vincente di Cremonese-Fermana. Chi vince andrà a giocare a Bergamo contro l’Atalanta, proprio come successo un anno fa. FESTA DEL TIFOSO. Stasera si chiudono le iscrizioni per l’appuntamento di domenica a Lavarone, fino ad esaurimento dei 500 posti disponibili sotto la tendostruttura. Gli organizzatori precisano che il ritrovo è fissato alle 7.30 al Tombolato, con partenza alle 8.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Tenuti a riposo nel corso dell’amichevole vinta mercoledì per 2-0 sull’Altovicentino, Busellato e Lora sono rientrati regolarmente in gruppo. A svolgere un lavoro differenziato, per via di un lieve affaticamento muscolare che non desta preoccupazioni, è stato invece Andrea Schenetti. Giornata intensa di allenamenti, quella di ieri per il Cittadella al campo in località Bertoldi, con la mattinata dedicata all’implementazione della forza, agli ordini del preparatore atletico Andrea Redigolo, e il pomeriggio all’insegna della tattica con mister Venturato. In Coppa Italia. Sarà in Tim Cup il debutto ufficiale dei granata in questa stagione. Domenica 7 agosto, nel secondo turno eliminatorio, il Citta affronterà allo stadio Tombolato la vincente della sfida del primo turno tra Cremonese e Fermana, in gara secca (in caso di parità sono previsti supplementari e rigori). L’orario sarà definito nei prossimi giorni dalla Lega. Nel terzo, in caso di vittoria, si andrà a giocare come nella passata stagione allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” contro l’Atalanta (l’anno scorso la sfida terminò 3-0 per i nerazzurri). La festa. Ultimo giorno per iscriversi alla “Festa del tifoso”, giunta alla sesta edizione, in programma domenica a Lavarone. L’obiettivo del Centro Coordinamento Club Granata è quello di proseguire sulla scia degli ultimi anni: nel 2015 furono 500 i partecipanti. Le iscrizioni sono aperte a Cittadella al “Bar Stadio”, all’”Ortofrutta da Lena” e alla “Trattoria da Claudio”, a Fontaniva al “Ristorante-bar da Godi”, a Galliera in “Pizzeria da Dario” e a Poggiana di Riese Pio X al “Bar dal Mago”. Per informazioni è possibile chiamare il 333.3195370 o il 347.2380283. La partenza dei pullman (nel 2015 furono 5, e numerose le auto private), è fissata alle ore 8.30 di domenica dal piazzale del Tombolato, in una giornata che prevede escursioni turistiche libere al lago o nei boschi, e il pranzo alle ore 12.30 assieme alla dirigenza granata, con una ricca lotteria. Alle 17 l’amichevole con il Levico Terme.
Ore 13.30 – (Gazzettino) CAPPELLETTI. È lui il prescelto per puntellare ulteriormente il pacchetto arretrato. «È da una settimana che parlo con il suo procuratore Cavadini. Abbiamo smussato un po’ gli angoli, e attendo una sua telefonata». Il giocatore si è svincolato dal Cittadella, e il Padova ha offerto un biennale. Ecco Cappelletti, che ha già vestito la maglia biancoscudata in serie B nella stagione in cui si sono avvicendati in panchina Calori e Dal Canto: «Sono in attesa che arrivi la documentazione per firmare. Conosco già la piazza che merita categorie superiori, in questo momento mi sto allenando da solo a casa (abita a Cantù, ndr) e spero di potermi aggregare al più presto». IN USCITA. Con gli arrivi di Mandorlini, Cappelletti, Germinale e Tavano (o in alternativa Cesarini) è scontato che qualche biancoscudato attualmente in organico dovrà fare le valigie, visto che c’è da fare quadrare i conti riguardo alla lista dei sedici over per accedere ai contributi dei giovani. Con quattro innesti, gli esuberi sarebbero tre. Ecco allora che a centrocampo l’indiziato principale in uscita è Giandonato, mentre in attacco è Petrilli. E poi sul piede di partenza potrebbe essere uno tra Dionisi e Ilari.
Ore 13.20 – (Gazzettino) GERMINALE & MANDORLINI. Da ieri si sono aggregati ai compagni. Fino a qualche anno fa Germinale aveva come procuratore proprio Zamuner, e ha già avuto Brevi come tecnico alla Spal. Al momento non ha ancora firmato con i biancoscudati. «Lo abbiamo aggregato perché ha le caratteristiche che cerchiamo – afferma il diggì – e vogliamo verificare il discorso fisico visto che è reduce da un infortunio. E comunque fino a quando non esce un altro giocatore, non può entrare. Se sta bene, sarà la nostra quarta punta». Un flash di Germinale: «Darò tutto me stesso, non vedo l’ora di spaccare il campo». Passando a Mandorlini, il suo futuro sarà sicuramente al Padova per i prossimi due anni. Lunedì il centrocampista rescinderà l’attuale contratto con il Pordenone, e martedì si legherà ai biancoscudati. Zamuner l’ha già avuto l’anno scorso proprio nei “ramarri”. «Ho chiesto una cortesia alla società friulana, ossia se il giocatore poteva cominciare ad allenarsi con noi e conoscere il gruppo. È un ragazzo eccezionale, un lavoratore che mette sempre il gruppo davanti a tutto. Possiede le caratteristiche che ci mancavano, nel senso che abbiamo un centrocampo tecnico nel quale solo De Risio è un giocatore di forza e di corsa, e adesso abbiamo anche Mandorlini. Tra l’altro è un giocatore duttile, dato che all’occorrenza può fare l’esterno se dovesse mancare Madonna, e a Pisa ha fatto anche il centrale».
Ore 13.10 – (Gazzettino) Tavano il sogno, Germinale e Mandorlini le realtà, e Cappelletti in dirittura d’arrivo. È stata una giornata di full immersion in chiave mercato per il direttore generale Giorgio Zamuner con l’obiettivo di rendere ancora più competitiva la rosa del Padova. TAVANO. Non è più un ragazzino, ma le sue qualità sono fuori discussione. E Zamuner sta trattando il suo approdo all’ombra del Santo, conti economici permettendo. Se la quadra non dovesse essere trovata, altra pista aperta è quella che porta a Cesarini, svincolato dal Pavia, che però è fermo sulle sue pretese economiche. Tavano, invece, è più propenso a venire incontro ai biancoscudati, anche se per l’eventuale fumata bianca ci vorrebbe un contributo sostanzioso dell’Avellino nel pagare il suo ingaggio, dato che al momento ha un altro anno di contratto con gli irpini, dai quali è considerato in uscita. «Si vorrebbe avvicinare a Firenze dove abita – spiega Zamuner – e ha espresso gradimento al trasferimento al Padova perché ha voglia di giocare e di essere protagonista dopo una stagione un po’ particolare. Ho visto le sue prestazioni con l’Avellino, fisicamente è a posto e le ha fatte bene. Se i numeri si incastrano, mi piacerebbe prenderlo».
Ore 13.00 – (Gazzettino) E non sarebbe una sorpresa se il giudice sportivo decidesse di prendere qualche provvedimento nelle prossime ore. Naturalmente anche lo stato maggiore del Padova ha bacchettato i propri tifosi, con il presidente Giuseppe Bergamin che a caldo nell’immediato dopo gara li ha invitati a cambiare registro etichettando come inaccettabile il loro comportamento. E sulla questione è tornato anche l’amministratore delegato Roberto Bonetto: «L’avevo già detto a suo tempo quando abbiamo preso la prima multa di cinquemila euro: la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Quei ragazzi ci hanno fatto fare una brutta figura, anche se fortunatamente si tratta di una minima parte della nostra splendida tifoseria che ha rovinato una bellissima giornata di festa nella quale abbiamo visto il ritorno del Padova opposto a una squadra di serie A. Per colpa di quattro imbecilli non vorrei che la nostra tifoseria passasse come razzista». «Coloro che si comportano in quel modo – conclude Bonetto – non li considero tifosi. Come società possiamo solo dissociarci, sperando che tra di loro facciano un po’ di chiarezza».
Ore 12.50 – (Gazzettino) «Lo sport è passione, condivisione e amicizia. Mi dispiace constatare da sportivo e da sindaco che alcuni personaggi hanno fatto vergognare tutta la città e, in modo particolare, i veri tifosi presenti allo stadio. Chiedo scusa per loro a Keita». Con queste parole sul proprio profilo Facebook, il sindaco Massimo Bitonci prende le distanze dal gruppo di ultras biancoscudati che martedì durante il primo tempo dell’amichevole ad Auronzo di Cadore con la Lazio hanno ripetutamente apostrofato con insulti e ululati razzisti l’attaccante senegalese d’origine spagnola dei biancocelesti quando entrava in possesso della palla. Un comportamento deplorevole che ha scatenato la reazione di Keita, che si metto l’indice davanti alla bocca in segno di sfida dopo avere fornito l’assist a Djordjevic nell’azione del 2-1 proprio sotto la curva dove erano presenti gli ultras. Una vera e propria vergogna che ha fatto il giro di tutta Italia, dato che affrontando una delle compagini più quotate della serie A il disgustoso episodio ha avuto ampia cassa di risonanza sui principali media nazionali.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Grande commozione tra gli sportivi padovani e i tifosi biancoscudati ha suscitato la scomparsa di Gastone Zanon. Spazzola, come era chiamato, 255 presenze e due reti nel Padova, è scomparso a 91 anni, lasciando i figli Davide ed Elisabetta e i nipoti Giulio, Mattia e Mara. Con lui se ne è andato un altro dei mitici panzer di Rocco. A ricordalo con affetto e nostalgia non sono solo i tifosi che hanno potuto vivere le magie dell’era del Paron, di cui Zanon era stato tra i protagonisti, ma anche chi lo aveva conosciuto come testimone di quell’epoca che aveva imparato a conoscere anche con i suoi ricordi. Vicino al calcio padovano per tanti anni, Zanon aveva fatto grande l’Appiani da giocatore, ne aveva ampliato un settore da impresario edile, ma lo aveva anche difeso da appassionato, contribuendo alla mobilitazione per il recupero dello storico impianto. Oggi alle 15.30 sarà il Duomo di Padova ad accogliere le sue esequie. Sicuramente presenti molti sportivi e personaggi del mondo biancoscudato di ieri e di oggi, con in testa l’attuale presidente del Padova Giuseppe Bergamin. Domani, in occasione dell’amichevole del Padova con il Campodarsego, la prima occasione di ricordare Zanon sul campo.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Tribunale federale ha prosciolto Diego Penocchio, Italo Giacomini e il figlio Alessandro da ogni addebito disciplinare per i presunti intrecci azionari tra Padova e Parma. Il procedimento ha tratto origine proprio dal rapporto della magistratura padovana. I fatti contestati dalla Procura federale nel deferimento riguardavano il periodo tra l’8 luglio e il 23 dicembre 2013. All’epoca Penocchio, presidente del Padova con il 48 per cento delle quote, era anche azionista in via indiretta del Parma tramite Ormis spa, società titolare del 15 per cento del capitale sociale di Eventi Sportivi spa, che controllava l’intero pacchetto azionario del club emiliano. Oltretutto la gestione della società biancoscudata, formalmente riconducibile a Diego Penocchio, in realtà sarebbe stata riferibile a GsSport srl di Alessandro e Italo Giacomini, soci occulti e a loro volta azionisti in via indiretta, tramite la Tg Finim srl, della società Eventi Sportivi. Ma non solo. Nella ricostruzione della Procura, proprio per dimostrare che il Padova era di proprietà di GsSport, si faceva riferimento al famoso “patto” sottoscritto tra Unicomm e Penocchio in base al quale Cestaro si impegnava a riconoscere, a titolo di sponsorizzazione, in favore di Gsport e di Penocchio la somma di 10 milioni di euro nell’arco di tre stagioni. Alla luce di ciò la Procura federale aveva chiesto l’inibizione per un anno e sei mesi di Penocchio e per un anno di Giacomini papà e figlio. Di tutt’altro avviso il Tribunale: i fatti e le circostanze posti a fondamento del procedimento disciplinare – si legge nelle motivazioni – non sembrano essere adeguatamente corrobati da risultanze istruttorie in grado di offrire un ampio e comprovato riscontro sugli addebiti contestati. In particolare si fa riferimento al fatto che Penocchio, titolare del 10 per cento di Eventi Sportivi spa fino alla data del 5 dicembre 2013 e del residuo 5 per cento fino al 23 dicembre di quello stesso anno, «non ha potuto ragionevolmente e contestualmente esercitare quella “posizione di controllo” dei due club preclusa dallo statuto della Figc».
Ore 12.00 – Qui Mezzano: termina l’allenamento .
Ore 11.40 – Qui Mezzano: Giandonato e Petrilli provano le punizioni .
Ore 11.20 – Qui Mezzano: squadra in campo per l’allenamento mattutino dopo la palestra. Atteso in ritiro l’arrivo di Cappelletti.
Ore 10.50 – Qui Mezzano: allenamento particolareggiato per i portieri, “torchiati” da Adriano Zancopè.
Ore 10.30 – Qui Mezzano: Biancoscudati ancora al lavoro in palestra.
Ore 10.10 – Qui Mezzano: lungo colloquio telefonico per Manuel Giandonato prima dell’allenamento.
Ore 10.00 – Qui Mezzano: i Biancoscudati sono giunti al campo sportivo, ma si alleneranno in palestra almeno nella prima parte della seduta.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Cappelletti sì, Mandorlini quasi, e per l’attacco sbarca Germinale. Ma il sogno è “Ciccio” Tavano. Il mercato del Padova decolla all’indomani della bella figura fatta contro la Lazio ad Auronzo di Cadore. Oggi in viale Rocco sarà formalizzato l’ingaggio di Daniel Cappelletti, che presto raggiungerà i compagni a Mezzano di Primiero: è l’ex Cittadella il difensore individuato dal direttore generale Giorgio Zamuner per completare il reparto arretrato. E in altura, agli ordini di mister Brevi, il nuovo giocatore biancoscudato troverà anche Domenico Germinale e Matteo Mandorlini: due affari in stand-by che potrebbero concretizzarsi nei prossimi giorni, anche se per l’attacco il vero obiettivo è un nome di quelli davvero importanti. Cavallo di ritorno. Cappelletti era arrivato a Padova già sei anni fa, dalla Primavera del Palermo: dopo sole tre presenze, a gennaio era stato girato al Sassuolo, e né in Emilia, né successivamente alla Juve Stabia aveva avuto fortuna. Sono stati lo sbarco a Bolzano, le due stagioni all’Alto Adige e la chiamata del Cittadella, con cui ha vinto l’ultimo campionato, a riportare il suo nome in auge. Tanto che il Padova, alla fine, ha deciso di puntare su di lui: 25 anni ad ottobre, il difensore lombardo oggi dovrebbe legarsi al Biancoscudo per le prossime due stagioni. Ma è quello avanzato il reparto dove ieri si sono maggiormente mosse le acque. A Mezzano, infatti, è sbarcato Domenico Germinale. Ma il suo non è un acquisto vero e proprio: dopo la rottura del legamento crociato patita a novembre scorso, l’ex attaccante di Spal e Bassano rimarrà sotto osservazione per un paio di settimane, e, se convincerà lo staff, sarà tesserato. Il vero nome “di grido”, però, è quello di Francesco Tavano, 37 anni, 41 reti in Serie A e ben 119 in B in carriera, autentico “lusso” per la categoria. Ha già manifestato il suo gradimento al trasferimento in Veneto, ma è sulle cifre che si gioca tutta l’operazione: solo se l’Avellino gli riconoscerà una buonuscita che copra la differenza tra l’attuale ingaggio (elevatissimo) e quello che il Padova metterà sul piatto, l’affare si farà. Mandorlini, quasi fatta. In Trentino, infine, ieri è sbarcato anche Matteo Mandorlini: si allenerà con i nuovi compagni grazie ad un permesso concesso dal Pordenone, che ne detiene ancora il cartellino, e sarà tesserato con il Padova non appena si libererà un posto nella lista degli “over” con una cessione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quella di ieri è stata forse la mattinata più difficile all’interno della sede biancoscudata di viale Rocco. E dire che poteva essere un giorno d’orgoglio e soddisfazione, non solo per quanto ha fatto sul campo la squadra contro la Lazio, ma anche perché da ieri il Padova è tornato ufficialmente nel tabellone principale della Tim Cup, per la prima volta dalla radiazione della vecchia società e a soli due anni dalla fondazione del nuovo club. Un risultato sportivo di livello, macchiato da quanto successo sugli spalti di Auronzo. Il presidente Giuseppe Bergamin ha letto i giornali, ha visto il nome del Padova associato agli insulti razzisti a livello nazionale, si è preso un po’ di tempo per riflettere ed è arrivato a una conclusione: «Non possiamo più ignorare questi episodi, lasciarli perdere, far finta che non esistano. Bisogna fare qualcosa e spazzare l’omertà». La voce di Bergamin è affranta ma allo stesso tempo ferma e decisa. Ha qualche idea in testa, ma il nodo principale è uno solo: come fare per risolvere la questione? «È molto spiacevole quello che è successo, anche perché sono fatti che si ripetono. Bisogna prendere in mano il problema parlandone apertamente e con rigore di fronte a queste persone. Persone che stiamo cercando di isolare». Nei prossimi giorni i soci biancoscudati si ritroveranno e affronteranno la questione, prima di chiedere un incontro con i tifosi: «Voglio instaurare un dialogo con i responsabili della Tribuna Fattori e con le forze dell’ordine. Voglio ricavarne qualcosa di positivo per evitare che questi fatti si verifichino ancora. Ne va dell’immagine della società e della stessa città. Gesti del genere sono subdoli e non hanno alcuna giustificazione né sociale né politica». Vanno evitate, dice Bergamin, le generalizzazioni. «Mi piacerebbe che venissero individuati questi tifosi, provare a farli ragionare o altrimenti isolarli. Mi affido anche al senso di responsabilità della maggior parte dei tifosi, che abbiano la forza di denunciare chi si comporta in questa maniera, abbattendo un certo muro di omertà».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Padova in casa, Campodarsego nelle Marche. È stato sorteggiato ieri il tabellone della Tim Cup 2016/17, la vecchia Coppa Italia, che vedrà tre squadre padovane ai nastri di partenza. Per Padova e Campodarsego i primi impegni ufficiali della stagione arriveranno molto presto, già domenica 31 luglio. Il primo turno eliminatorio, che si giocherà in gara secca con orari da definire nei prossimi giorni, vedrà i biancoscudati esordire davanti al pubblico amico dell’Euganeo contro il Seregno, formazione lombarda di Serie D tra le cui fila, nemmeno a farlo apposta, gioca Daniele Corti, che sino ad un paio di mesi fa vestiva proprio la maglia biancoscudata: in caso di vittoria, l’undici di Brevi la settimana successiva andrà a far visita al Trapani per il secondo turno, ed eventualmente al Bologna prima di Ferragosto. Il Campodarsego, che invece prenderà parte per la prima volta nella sua storia alla competizione tra le 9 vincitrici dei playoff dell’ultima Serie D, esordirà in casa della Maceratese, formazione classificatasi l’anno scorso al terzo posto nel girone B della Lega Pro: in caso di vittoria, ad attendere Bedin e compagni ci sarà il Carpi.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Martedì potrebbe essere il giorno buono per gli annunci: «Zamuner è stato il mio ex procuratore, il mister mi ha allenato. Conosco Filipe, Bindi, ho giocato assieme ad Altinier, insomma qui mi sento un po’ a casa. Ieri ho visto Lazio-Padova, direi che la prestazione della squadra è stata molto incoraggiante. Un attacco con me, Tavano, Altinier e Neto Pereira? Beh, sarebbe proprio un bell’ attacco, io ci spero». Nella giornata di ieri vanno registrati ulteriori passi avanti per Francesco Tavano, il vero botto di mercato che ha in mente il direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner. L’Avellino l’ha messo sulla lista dei partenti, il giocatore può rescindere con incentivo all’esodo dal club irpino. Non sarà facile, ma il Padova è convinto di avere ottime carte in mano. E ieri da Venezia sono arrivate smentite circa un inserimento del club lagunare per l’attaccante campano: «Noi siamo già a posto in attacco – ha detto il dg Giorgio Perinetti – non siamo interessati a Tavano e non ci servono altri giocatori». Nel pomeriggio è arrivato in ritiro anche Matteo Mandorlini. Che però non ha ancora rescisso il proprio contratto col Pordenone, visto che le due società stanno ancora trattando. Possibile che venga inserita anche una contropartita come indennizzo, fatto sta che il club di Mauro Lovisa ha concesso il nulla osta al Padova per far allenare il giocatore, figlio d’arte dell’ex allenatore di Padova e Verona Andrea Mandorlini, con la prima squadra. Oggi, infine, potrebbe toccare all’ex Cittadella Daniel Cappelletti, con cui il club stava ancora trattando fino alla tarda serata di ieri.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Giornata ricca di novità, quella di ieri, a Mezzano di Primiero, sede del ritiro del Padova. Nell’allenamento mattutino è spuntato a sorpresa (ma non troppo) Domenico Germinale, ex attaccante di Alessandria e Bassano, pupillo di Oscar Brevi, nome già circolato più volte nelle ultime settimane. Ufficialmente si allenerà con i biancoscudati per alcuni giorni e la società ne valuterà il tesseramento dopo averne testato le condizioni fisiche. In realtà i giochi sembrano già fatti o quasi, nonostante Germinale sia reduce da un grave infortunio al ginocchio e dall’intervento chirurgico subito a gennaio, quando vestiva la maglia del Bassano: «Mi sono infortunato alla fine di novembre – spiega l’attaccante – ma per l’operazione ho dovuto attendere gennaio. Dopo poco più di due mesi ero pronto, ma nessuno sapeva che il Bassano mi aveva messo fuori lista, quindi anche volendo non sarei potuto rientrare. Come sto? Bene, il ghiaccio al ginocchio è normale amministrazione. Spero di essere tesserato, darò tutto me stesso, non vedo l’ora di spaccare il campo». L’idea di Zamuner è quella di mettere alle spalle di Cristian Altinier un centravanti (Germinale appunto) che parta come rincalzo e che possa riuscire a ritagliarsi uno spazio nel corso della stagione.