Pronti, via. Si parte per il ritiro di Mezzano di Primiero con una squadra in parte incompleta, ma molto più completa di quanto non fosse, alla stessa data, dodici mesi fa. Spulciate gli archivi e capirete di cosa parlo. Tirando le somme ad oggi. Un portiere (Favaro) c’è già, un altro (Petkovic) è stato ceduto dopo una sequenza di 6 infortuni in due anni al di là del valore tecnico indiscutibile, un terzo (il titolare) arriverà (Bindi decisamente migliore di Donnarumma a parere di chi scrive).
Difesa: confermati Sbraga e Favalli, è arrivato Emerson che è davvero un acquisto coi fiocchi, Fabiano non ha accettato il rinnovo e sinceramente non me l’aspettavo, Diniz ha puntato i piedi per andarsene e penso che trattenere un giocatore controvoglia non abbia senso. L’indennizzo del Losanna è stato basso? Può darsi, ma chi critica evidentemente non conosce le leggi di mercato, dove in terza serie praticamente i club non hanno potere contrattuale a parte rarissime eccezioni. L’Alessandria è l’unica squadra ad aver speso cifre importanti per Bocalon, Fischnaller e Iocolano, giocatori più giovani rispetto al ventinovenne Diniz: a proposito, se ha giocato negli ultimi cinque anni in Lega Pro evidentemente un motivo ci sarà. Il punto, a mio parere, è il seguente: la traccia è ottima, dipenderà tutto da chi sostituirà Diniz. Da sottolineare che non sarà Michele Russo, era in ballottaggio con Pelagatti che ha preferito la B e sarebbe arrivato ugualmente anche se Diniz fosse rimasto, mentre Sosa sarebbe un ottimo profilo per la difesa a tre, ma secondo me spunteranno altri nomi. Servirà anche un giovane per completare il reparto.
Centrocampo: sono arrivati tre primattori. Madonna e Dettori sono due colpacci per la categoria, Filipe se ha la testa giusta può rappresentare un valore aggiunto, De Risio è stato giustamente confermato, Favalli avanzato pure. Sulla carta il reparto, completato da Mazzocco, da un’altra mezzala che arriverà presto, dal promettente Tentardini, dal partente Giandonato e dal duo Dionisi-Ilari che potrebbe anche essere ceduto, si presenta come uno dei migliori della categoria. Non inferiore alla linea mediana del Venezia, tanto per essere chiari.
Attacco: Confermati Neto Pereira e Altinier, che lo scorso anno hanno messo a segno 27 gol in due, arriverà un’altra punta (Marconi è quello che stuzzica di più) e un giovane (Capello, al momento complicato, sarebbe un gran colpo). Ci sarebbe pure Petrilli, che tuttavia ha la valigia in mano (perché? Perché non bastano i gol, il giocatore anziché lanciare frecciate a destra e a manca dovrebbe cominciare a domandarsi perché a 29 anni la sua carriera non vada di pari passo all’indiscutibile talento).
Conclusioni (tecniche): Zamuner ha fatto sinora un gran lavoro ma non deve sbagliare il portiere (Bindi sarebbe perfetto, Donnarumma mi convince meno per una serie di ragioni, Branduani pare sul punto di rinnovare a Ferrara e magari ci sarà una sorpresa). Ha preso tutti giocatori col vizio del gol (un’occhiata ai curricula lo confermerà) e deve sostituire adeguatamente Diniz, senza dimenticare l’attaccante da affiancare a Neto e Altinier e il giovane che completerà il reparto. Poi toccherà a Brevi dimostrare di essere quello di Cremona e di Catanzaro e non quello di Ferrara.
In questo contesto trovo che sia giusto avere fiducia, dare il tempo a Zamuner di completare il proprio lavoro e ritengo le critiche e un certo pessimismo che serpeggia nell’aria ingiustificate. Tutti (me compreso) avremmo preferito la continuità, ma: 1) i motivi per cambiare almeno dietro la scrivania c’erano tutti ed erano indipendenti dai risultati; 2) se il cambio di direzione è servito a ricompattare Bonetto e Bergamin ben venga la svolta; 3) un’ottima base su cui lavorare c’è già; 4) chi critica che la squadra non sia stata svecchiata dimentica Tentardini acquistato a titolo definitivo e non in prestito e che Zamuner ha sempre detto che avrebbe prima preso gli over completando poi il reparto con i giovani; 5) vedo nella campagna acquisti una logica ben precisa e una strategia che può dare risultati. Se porterà il Padova in B al momento non lo so, ma è giusto credere in chi (Bonetto e Bergamin) non viene dal nulla, ma in due anni ha dimostrato con qualche errore di saper fare calcio. Riportando la squadra fra i professionisti al primo tentativo, chiudendo al quinto posto il primo anno di Lega Pro e restituendo dignità a una piazza umiliata da chi si credeva onnipotente. E che invece ha portato al fallimento (sportivo) e alla sparizione dal calcio che conta un vessillo che mai in oltre 100 anni di storia aveva conosciuto una tale onta.