(Fonte: Mattino di Padova, Claudio Malfitano)
Tre milioni non bastano. Il nuovo stadio del calcio al Plebiscito rischia di costare molto di più. Un’evidenza che appare già dal confronto con i costi impegnati dalla giunta rispetto alle previsioni del piano di fattibilità. Un piano cui mancano alcuni tasselli fondamentali per uno stadio omologato da Coni e Figc. Solo per i parcheggi i costi sono lievitati di oltre 370 mila euro, il 23% in più rispetto alle previsioni. Il tutto mentre l’amministrazione ha già previsto nel bilancio 2016 l’accensione di un mutuo proprio di 3 milioni di euro. Restando su una stima generale, gli esperti di impianti sportivi stimano il costo di ogni nuovo posto-spettatore tra gli 800 e i 1.200 euro. Il piano di fattibilità, stilato dall’architetto Massimiliano Pagnin, vuole aggiungere ai 7.715 posti esistenti altri 4.500 in modo da arrivare a una capienza complessiva di 12.215 spettatori. Al costo più basso vorrebbe dire, solo per le due nuove curve, una spesa di 3,6 milioni. Ci sono poi da osservare tutta una serie di requisiti minimi previsti dal “Regolamento degli stadi della Lega nazionale professionisti”, il cui ultimo aggiornamento è del luglio 2007. Vediamoli punto per punto. La capienza. Una capienza di 12.215 posti permetterebbe di ospitare le gare del campionato di serie B, ma non quelle di serie A. Il regolamento Figc infatti prevede stadi da almeno 20 mila posti, con la possibilità di una deroga del 20%, cioè fino a 16 mila. Le norme impongono «solo posti a sedere numerati», con caratteristiche precise di comfort e visibilità. Settore ospiti. Sempre il regolamento Figc prevedere che negli stadi di serie A e B «deve essere riservato un settore avente capienza minima pari al 5% della capienza totale per i sostenitori della squadra ospite». Nel caso del Plebiscito devono essere almeno 610 posti, ovviamente ben separati dai locali. Portatori di handicap. I posti per i portatori di handicap devono essere 2 ogni 400, cioè almeno 61 al Plebiscito. Altrettanti devono essere previsti per gli accompagnatori. Ovviamente senza alcuna barriera architettonica. Sala stampa. Al Plebiscito dovrà essere ricavata una sala stampa di almeno 75 metri quadri, che deve essere collegata direttamente alla tribuna stampa dove devono esserci almeno 50 posti attrezzati per la serie B e 100 per la serie A. Il sistema di sicurezza. La norma a cui far riferimento è il decreto Pisanu del giugno 2005. L’ingresso deve essere regolato da tornelli ad altezza uomo. In più serve una sala Gos (gruppo operativo sicurezza) in cui convogliare le immagini di un sistema di videosorveglianza di ultima generazione esteso ai parcheggi. Per adeguare l’Euganeo a queste norme, con un capienza di 17 mila spettatori, pochi anni fa sono stati spesi 500 mila euro. Pre-filtraggio e centro sportivo. Prima di arrivare ai tornelli i tifosi devono essere scremati con un sistema di pre-filtraggio. Un sistema che rischia di bloccare, nelle giornate in cui ci sono partite, tutto il centro sportivo attorno al Plebiscito, in particolare il Palaghiaccio. Dimensioni e vie di fuga. Le dimensioni minime del campo di gioco devono essere 105 x 68 metri. Per il lato corto ci può essere una tolleranza di 65 metri. Lungo il perimetro deve esserci una fascia larga 1,5 metri chiamata “campo per destinazione”. Il regolamento Figc impone «almeno un varco nella recinzione interna per l’accesso diretto all’area di giuoco dei veicoli in servizio d’urgenza». Una difficoltà che al Plebiscito è già emersa nel parere preventivo dei Vigili del fuoco, che hanno chiesto la previsione di «un’area di servizio annessa, distanziata almeno sei metri dal perimetro delle struttura e delimitata per mantenerla sgombra da ostacoli». Area difficile da reperire vista la vicinanza delle altre strutture sportive. L’invarianza idraulica. Ovviamente la realizzazione dei parcheggi comporterà dei problemi idraulici: dovrà essere infatti garantita l’invarianza, secondo le prescrizioni previste dal parere del Consorzio di bonifica. La stima è di dieci ettari di superficie pavimentata in più, per cui servirebbe un bacino di accumulo di almeno un ettaro. La stima per la realizzazione di un bacino di laminazione è di circa 200 mila euro.