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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Anche davanti ai tifosi, nella presentazione dell’organigramma e della campagna abbonamenti svoltasi venerdì nella sala stampa del Rocco, Mauro Milanese sul mercato non si è sbilanciato. Ha assicurato che si sta lavorando, che ci sono almeno due o tre nomi per ruolo che interessano, che c’è ancora tempo e che finora si potevano fare solo chiacchiere. Certo, ha già ammesso che sugli under si è molto avanti, soprattutto per i portieri e i difensori, che sull’affare Calzi c’è una precisa dead line che le parti si sono dati per decidere, ovvero l’11 luglio, ma riguardo ad altri nomi il riserbo continua a essere molto stretto. E così i rumors e le voci sul mercato alabardato arrivano più che altro dal Friuli e dal Veneto, da dove nelle frenetiche trattative fra le squadre qua e là spunta anche il nome della Triestina. All’Unione ad esempio è stato accostato in questi giorni Elia Francescutti, un ragazzo classe 1997 che proviene dalla Primavera dell’Udinese dove ha sempre giocato con continuità: si tratta di un difensore che all’occasione sa fare anche il centrocampista. Per lui con l’Udinese si era fatto avanti con decisione il Belluno, ma nelle ultime ore dal Veneto fanno sapere che l’affare potrebbe essere sfumato proprio perché c’è la Triestina sul ragazzo. E sempre dal Veneto, oltre alla conferma dell’interesse dell’Unione per il bomber Matteo Serafini, arriva la voce che la Triestina sarebbe interessata al centrocampista classe 1995 Stefano Pellizzer, eclettico centrocampista del Campodarsego, proprio la squadra fino alla scorsa stagione allenata da Andreucci. Con il Campodarsego Pellizzer ha totalizzato 34 presenze nell’ultimo campionato, mentre prima ha vestito la maglia della Clodiense. Ci sarà davvero qualcosa di concreto? Lo si saprà nei prossimi giorni.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) «Rientrare nella sede della Triestina dopo 4 anni che non ci andavo, dopo averla frequentato così a lungo in precedenza, mi ha fatto un certo effetto. E ricordi ed emozioni si sono fatti sentire». Luca Bossi, 38 anni compiuti da poco, è uno dei triestini di ritorno in questa nuova Unione targata Milanese. Dopo aver lavorato con l’Alabarda per tanti anni fra serie B e C, Bossi aveva fatto un’esperienza negli States e agli Europei era nello staff dell’Albania di De Biasi. E quando è tornato, in un batter d’occhio si è ritrovato a essere il nuovo preparatore atletico della Triestina: «È nato tutto in velocità: appena tornato dagli Europei – racconta Bossi – ho parlato con Milanese. Cercavano un preparatore atletico nell’ambito di un’idea che vuole riportare i triestini con una certa esperienza alla Triestina. Gli unici abilitati in questo campo siamo io e Marcuzzi, che ora è in Iran. Se ho accettato è perché c’è un progetto serio di medio-lungo termine, non mi interessava una comparsata e basta». Bossi non ha mai smesso di seguire le vicende della Triestina anche dagli Stati Uniti: «Mi sono sempre informato e ho avuto anche degli abboccamenti con le gestioni precedenti, ma non mi hanno mai convinto a livello progettuale. Se ora ho accettato, è perché il progetto mi convince. Milanese ha le idee chiare, si sta muovendo bene con un budget preciso, sta dando una struttura a una società che ripartiva dalle macerie degli ultimi anni. Il lavoro è iniziato con un certo criterio e ci sono i presupposti per far bene. Intanto ringrazio Milanese per questa opportunità e dico che sono contento di tornare a lavorare con Princivalli: dopo averlo allenato, finalmente passa dalla mia parte della barricata. Io da parte mia sono pronto: grazie al fatto di aver lavorato in passato con 7-8 preparatori atletici di gran caratura, e poi con il lavoro in America e agli Europei, credo di avere un bagaglio di esperienza professionale prezioso. La serie D non l’ho mai fatta, ma mi auguro di tornare presto con la Triestina a palcoscenici più importanti. E poi la D è un campionato dove le capacità fisiche contano ancora di più». Per Bossi, uno degli aspetti più convincenti del nuovo corso è l’allestimento di uno staff medico di prim’ordine: «È stato fatto uno sforzo incredibile per mettere su un team davvero valido, con il responsabile Andrea Piccozzi, il consulente ortopedico Giulio Bonivento e la fisioterapia affidata allo Studio Fisiosan con Francesco Zarattini e Marco Segina». Come detto, Bossi è piombato nella realtà alabardata direttamente dagli Europei di Francia: «È stata un’esperienza indescrivibile e indimenticabile, professionalmente appagante: poteva andare meglio ma non ci lamentiamo, portare a casa una vittoria era un obiettivo quasi impensabile e siamo tornati a Tirana da eroi».
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Bilanci positivi. Il Belluno ha concluso la stagione con risultati sportivi importanti, ma anche a livello economico è rimasto in linea con le previsioni. Mercoledì, oltre al rinnovo delle cariche, è stato anche analizzato il bilancio, che ha soddisfatto tutti. «Le spese sono state quelle che avevamo preventivato – spiega l’amministratore delegato Paolo Polzotto – i risultati sportivi, invece, sono andati forse oltre rispetto al budget, che è decisamente inferiore rispetto a molte squadre del campionato. Qualche rimpianto per questa stagione? Forse potevamo fare più attenzione con le squadre di “bassa” classifica, ma pensandoci bene, fare più di così sarebbe stato difficile. Alla squadra darei come voto un nove, sarebbe stato un dieci se fossimo riusciti a vincere la finale playoff a Campodarsego». Il presidente Perissinotto quest’anno ha parlato di Lega Pro, e più volte è stata cantata la canzone “sì sì, serie C”. Rimane solo una canzone o lei pensa che il Belluno, prima o poi, possa pensare di fare il salto nei professionisti? «La canzone è goliardica, lo è dall’inizio alla fine, non c’è niente di più. Il progetto in questo momento non è fattibile, non ci sono le condizioni per portarlo avanti, magari in futuro si troveranno altri sponsor e allora potremmo riparlarme. Magari questa canzone la cantano a Feltre, dove ho visto che stanno investendo molto. Hanno ingaggiato quattro attaccanti importanti. In questi anni hanno sempre speso molto e visto gli sforzi economici che stanno facendo in questo mercato, probabilmente vogliono migliorarsi. Se nella prossima stagione non dovessero raggiungere i playoff penso fallirebbero il loro obiettivo. Il rapporto con loro in questi anni? È sempre stato buono». A che punto è la squadra per il prossimo campionato? «Direi che ormai è praticamente tutto fatto. I vecchi sono stati confermati e sono fiducioso che arriveranno entrambi i fuoriquota. Quello che manca, ma dove stiamo lavorando, è un giovane in difesa. Abbiamo delle idee ma non abbiamo fretta, anche se la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per concludere le poche cose che ci mancano». Il prossimo anno Perissinotto concluderà il secondo anno da presidente. Il prossimo sarà lei? «Non credo, sto bene dove sono – conclude Polzotto – sono convinto che Perissinotto farà il numero uno per un’ulteriore stagione». Il Venezia annuncia Pellicanò. L’ormai ex difensore del Belluno sarà ufficialmente un giocatore della laguna e lunedì sarà presentato. «Il ragazzo meritava questa opportunità e sarà difficile rimpiazzare un giocatore come lui, soprattutto perchè l’anno scorso faceva il fuoriquota, non è facile trovarne in giro come lui».
Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Sono le giornate dei veleni, dei dubbi, delle bufale giornalistiche. Ma presto, molto presto, arriveranno i giorni dei chiarimenti per il Pavia calcio. Le certezze. Il consiglio direttivo della Lega Pro ha scritto alla federazione che tutte le società aventi diritto all’iscrizione hanno depositato la documentazione, ad eccezione di Martina Franca e Sporting Bellinzago. «Tra le domande di iscrizione alcune sono risultate incomplete», si legge nel comunicato della Lega. Il Pavia è certamente tra le società che non hanno presentato tutta la documentazione. Manca la fidejussione (minimo 350mila euro, per un monte stipendi fino a 1,5 milioni ) ma, sorpresa, forse la firma è irregolare. Per presentare domanda di iscrizione serve la presenza del legale rappresentante della società, che per l’AC Pavia sono Xiadong Zhu o il vicepresidente Wang. Potrebbero aver delegato ad hoc qualcuno, ossia Luna Zheng, la plenipotenziaria cinese, ma questa delega – da fonti interne alla Lega – risulterebbe non corretta. Se così fosse il futuro del club azzurro, già fortemente in dubbio, rischia di essere compromesso anzitempo. E’ quindi più che probabile che nei prossimi dieci giorni il Pavia venga cancellato dalla Lega Pro. E che la documentazione contabile della società venga depositata in tribunale per la liquidazione formale della srl. Perché ciò non avvenga, serva che un cavaliere bianco (per intenderci, qualcuno con grandi disponibilità finanziarie) copra l’enorme disavanzo e programmi una nuova stagione. Ma quanto serve per azzerare la situazione e poter iscrivere normalmente la società alla Lega Pro? La fidejussione e una cifra che oscilla tra i 4,5 e i 5,5 milioni. Tra le bufale che vengono fatte circolare ad arte c’è anche quella di un aiuto di Gianmarco Moratti (fratello dell’ex presidente dell’Inter). Ma l’avvenuta iscrizione ha un effetto preciso. I calciatori sotto contratto non sono liberi di andare dove vogliono. Sarebbero svincolati solo in caso di mancata iscrizione. Per ora, hanno le mani legate. Intanto il «mago» Alessandro Cesarini appare sempre più vicino alla Spal, neopromossa in serie B.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) La giornata di venerdì primo luglio rappresenta una data storica per la Reggiana, con l’ingresso per la prima volta di un presidente e socio di maggioranza straniero. Nella giornata milanese in cui si è sancito definitivamente l’ingresso di Mike Piazza nella Reggiana ci sono state però anche due uscite dalla società granata: quelle di Sisto Fontanili e di Gian Paolo Gottardi. Entrambe erano nell’aria, ma sono diventate ufficiali nel momento in cui il club ha formalizzato il nuovo CdA. Sisto Fontanili, ormai decano della storia della Reggiana, punto di riferimento con la sua presenza costante ai campi di via Agosti e anello di congiunzione nelle ultime stagioni nel passaggio di consegne tra Alessandro Barilli e Stefano Compagni, lascia la carica di vice presidente, occupata ora proprio da Stefano Compagni, anche se potrebbe rimanere un elemento importante per la società grazie alla sua esperienza. «Sisto Fontanili rimarrà sempre all’interno della famiglia granata – spiega Compagni -. Per il club rappresenta un patrimonio di esperienza, stile e sensibilità che non vogliamo disperdere. A lui va il nostro ringraziamento per quanto ha fatto in questi anni in qualità di vice presidente. E’ stato per tutti noi un punto di riferimento e mi auguro che continuerà ad esserlo in futuro. La scelta del nuovo corso è stata di puntare su un consiglio ristretto ma ciò non preclude la partecipazione alla vita sociale del club di altri dirigenti che in questi anni hanno lavorato per il bene della Reggiana». Formalizzata anche l’uscita di scena anche di Gian Paolo Gottardi, socio con il 4% e consigliere della Reggiana nella stagione appena conclusa che ha ceduto le sue quote a Nunzio Annovi. In questo caso la scelta era già stata fatta da diverso tempo.- «Un altro sentito ringraziamento va anche a Gianpaolo Gottardi che è stato al nostro fianco fin dal primo momento. Un amico e un dirigente con cui abbiamo iniziato un percorso assieme e sono certo sarà anche in futuro un valido sostegno» sottolinea Compagni.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) In seguito al tanto atteso passaggio delle quote di maggioranza nelle mani di Mike Piazza, che ora detiene il 60% della società granata e il ruolo di presidente, è salito davvero alle stelle l’entusiasmo da parte di tutti, società e tifosi, per la buona riuscita dell’operazione. Tutta la società granata nella serata di venerdì ha brindato all’arrivo a Reggio di Mike Piazza e al consolidamento di un progetto iniziato da Stefano Compagni meno di un anno fa con un aperitivo e una cena a casa della famiglia Perin, alla quale hanno partecipato tutti i dirigenti. Tanti sorrisi e tanta voglia da parte di tutti di festeggiare il nuovo corso americano della Reggiana, che ora potrà guardare al futuro con un progetto davvero ambizioso. I tifosi, dal canto loro, avevano già iniziato a sognare, ma adesso, anche i più scettici, vedono la possibilità di una Reggiana protagonista importante del campionato rendersi sempre più concreto. Adesso ci sono le firme, nessuno può più tornare indietro e, proprio per questo motivo, sui social network l’entusiasmo e agli inevitabili sfottò ai cugini parmensi non mancano di certo, perché adesso non ci sono più dubbi, non si può più dire «Aspettiamo le firme prima di esultare», le firme sono arrivate, la nuova era granata targata Mike Piazza è arrivata e allora si può iniziare a pensare in grande. Davvero in grande. «Super ! Mai così solidi da 25 anni a questa parte ! Ora non ci resta che abbonarci e sostenere con il cuore come abbiamo sempre fatto! La nostra fede è granata» si leggeva nella giornata di ieri sui socialm dove si è celebrato un lungo inno all’ex campione di baseball americano che ha scelto di puntare sulla Reggiana. «Se Mike Piazza farà esattamente ciò che dice, significa che è un grande. Sembrano esattamente le parole di una persona straordinariamente competente e che ha capito cosa è il calcio». E ancora: «Non svegliatemi», «Abboniamoci in tanti», «Finalmente! E.. come direbbero i Bagoli .. anche oggi, Piazza tira fuori i dollari…oggi…», «Bagoli commentate e fate sarcasmo anche adesso…di Manenti c’è ne uno solo». Gli inviti a sottoscrivere l’abbonamento si sono sprecati: «Ora tutti ad abbonarsi!», «Ora bisogna fare la coda ad abbonarsi e la prima partita di campionato come minimo dobbiamo arrivare a 8mila dai c’andom”, «Almeno 4mila abbonati». In preda all’euforia c’è anche chi unisce l’americano e il dialetto reggiano con un «Let’s c’andom». L’entusiasmo tra i tifosi dopo la firma ufficiale è davvero salito alle stelle e, anche se come sempre sarà il campo a parlare, l’inizio della nuova stagione della Reggiana promette bene, dopo le delusioni dell’ultimo campionato.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Pro Piacenza ha sciolto le riserve per il mister che guiderà i rossoneri nella prossima stagione: si tratta di Fulvio Pea, ex tecnico di Monza, Juve Stabia e Cremonese. L’ufficialità è attesa nelle prossime ore. Pea avrebbe quindi superato sul filo di lana, graziae alla stima del presidente Burzoni, la candidatura dell’ex tecnico del Mantova Ivan Javorcic. L’ex attaccante biancorosso Stefano Pietribiasi, 31 anni, lascia il Bassano dopo tre stagioni con 32 gol per andare al Pordenone dove farà coppia con l’ex Reggiana Rachid Arma. Parma e Venezia, annunciate protagoniste della prossima stagione, starebbero contendendosi il portiere 1996 Contini del Napoli. Il Venezia ha trovato l’accordo con l’attaccante Loris Tortori (1988) e il difensore Paolo Pellicanò (1995). Il primo era alla FeralpiSalò, con cui ha collezionato 33 presenze e realizzato 6 gol. Il secondo ha militato nel Belluno in D, con 48 presenze. Fra i papabili c’è Simone Bentivoglio, centrocampista biancorosso ai tempi della B. L’ex portiere biancorosso Alberto Paleari, che ha giocato con la Giana Erminio, va in serie B al Cittadella.
Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) Sandro Musso, presidente biancorosso, ritornerà questa sera da un weekend di meritato relax e comincerà subito a mettere in ordine le varie questioni da affrontare nell’incontro di domani, quasi certamente calendariato per la seconda metà del pomeriggio, con il tecnico Luca Prina, che già è stato in Sdl la scorsa settimana per un primo incontro, giudicato in modo concorde dalle parti come molto costruttivo e decisamente foriero dell’intesa per il rinnovo del contratto. Anche il tecnico piemontese è in ferie in questi giorni ed in serata dovrebbe concordare con il presidente le modalità del summit. Prina ha preferito in questi giorni mantenere un profilo basso, evitando nel modo più assoluto di commentare la situazione societaria in primis e gli sviluppi della sua trattativa, in secondo luogo. Musso e lo stesso patron Di Loreto considerano il mister piemontese come la scelta più efficace per cominciare ad allestire una squadra giovane ma competitiva. A meno di eventi improbabili, però impossibili da escludere, il Mantova dovrebbe quindi ritornare in campo con Luca Prina.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Con molte probabilità la settimana che si apre fra qualche ora sarà quella decisiva per l’allestimento dello staff tecnico e dirigenziale del Mantova, tanto per la squadra di serie C (o Lega Pro come si chiamerà ancora per poco tempo) quanto per il settore giovanile. E le novità saranno copiose quanto importanti, ad iniziare dalla carica di nuovo responsabile del settore giovanile con Stefano Cortesi, che sostituisce il tandem Fincatti-Filisetti, che ha gestito il settore biancorosso nel corso degli ultimi mesi. Cortesi, è pressochè scontato, si avvarrà della collaborazione nel ruolo di direttore operativo dell’ex responsabile del vivaio biancorosso Stefano Rossi, che nelle ultime stagioni ha lavorato al Parma, e si avvarrà della collaborazione per lo scouting dell’ex segretario Acm Gabriele Monelli, attualmente consulente del Castel d’Ario di Promozione. A collaborare con lo staff delle giovanili ci sarà anche l’attuale direttore sportivo del CazzagoBornato di Promozione bresciana, Alessandro Marocchi, che insieme al direttore sportivo del Rezzato Andrea Braghini dovrebbe entrare a tempo pieno fra i collaboratori della società. Nei giorni scorsi i due dirigenti hanno incontrato i vertici societari del Mantova e concordato una collaborazione finalizzata anche ad un impegno finanziario che il presidente Sandro Musso aveva definito nei giorni scorsi «nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro» e come tale degno di attenzione. A ciò va doverosamente aggiunta la possibile collaborazione con l’ex del Mantova e attuale responsabile dell’area tecnica del Rezzato Enrico Dalè, che negli obiettivi della società biancorossa rappresenterà il “trait d’union” fra il Mantova e il club bresciano. Ultimo, ma non meno importante, nei prossimi giorni dovrà essere definito compiutamente il ruolo dell’attuale direttore sportivo Alfio Pelliccioni, che ha un contratto in scadenza a giugno 2018 e che quindi, in assenza di novità, avrà l’onere-onore di mantenersi a disposizione del Mantova. In questo senso Pelliccioni inizierà da domani a lavorare per il mercato in uscita, a cominciare dai vari Pane (per il quale ci sarebbe una richiesta del Monopoli), Dalla Bona, Momentè, Anastasi e De Respinis. Fra i partenti ci sarebbe anche il centrocampista Longo, conteso fra Sambenedettese e Lanciano. Non è da escludere comunque che a Pelliccioni venga confermato l’incarico di raccogliere informazioni relativamente a giocatori il cui profilo possa essere oggetto dell’attenzione dello staff tecnico.
Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) Trentasei anni, bergamasco della parte vecchia della città, una laurea in Sociologia e un Master a Milano-Bicocca in Management dello Sport, un’esperienza di cinque anni come team manager e dg all’Albinoleffe e poi le due stagioni al Genoa con mister Gasperini come responsabile comunicazione. Matteo Togni è da un anno nello staff dirigenziale biancorosso ma il suo ingresso in viale Te è stato talmente discreto che pochi, fino a un paio di settimane fa, si sentivano in grado di dare un parere sulle sue capacità viste le rarissime occasioni in cui è apparso. Nell’ultimo mese Togni è stato decisivo nella gestione del Mantova rispetto agli aspiranti compratori, coronando così con il suo lavoro dedito al compattamento della dirigenza e al superamento della crisi una stagione nella quale aveva lavorato in silenzio ma con grande efficacia. Musso, Di Loreto e i soci mantovani hanno così deciso di affidargli l’incarico di direttore generale, con un carico di mansioni che spazia dalle questioni prettamente amministrative al rapporto con l’area tecnica. Direttore, è il momento di mettere la quarta… «Senz’altro, è tempo di accelerare il ritmo. Siamo reduci da un periodo terribile, culminato nella corsa contro il tempo per la fidejussione, che ha visto uno sforzo notevole da parte della società alla quale rivolgo un grande ringraziamento, nei prossimi giorni ci aspettano un nugolo di questioni da risolvere. Abbiamo dato l’input per il vivaio, attendiamo lunedì l’incontro con mister Prina poi bisognerà muovere questa macchina per arrivare al potenziamento della componente tecnica». Il ds Pelliccioni è ancora in organico? «La società valuterà se, come e fino a quando avvalersi del suo lavoro , sia per il mercato in uscita che per altri aspetti. L’altro ambito riguarderà lo scouting per i giocatori che, viste le rinnovate potenzialità economiche, si potrà impostare. Un personaggio come Enrico Dalè (ora al Rezzato, ndr) potrebbe risultare utile, ma l’individuazione della candidatura spetta alla proprietà». Avete iniziato a pensare al mercato? «È prematuro pensare a questo, sin quando non sarà stato ufficializzato il nome del tecnico. Lo spirito che vogliamo dare al nostro lavoro è quello di una struttura compatta, fondata sui medesimi principi ad ogni livello e nella quale la squadra sappia ripagare le attese dei tifosi». Cosa si sente di dire ai 1745 abbonati dello scorso anno, e a quelli futuri? «Intanto li ringrazio per la passione con cui ci hanno seguito, poi dico che stiamo lavorando h24 per un progetto serio nel quale non siano utilizzate risorse soprannaturali ma sia posto sul tavolo in ogni circostanza l’obiettivo di onorare la maglia del Mantova. In ogni ambito, la volontà è quella di ridare agli sportivi la soddisfazione di vedere una squadra identificata con le loro attese, che lotti con entusiasmo contro tutte le avversarie e che provi a darci soddisfazioni». Niente pronostici, quindi? «Solo la determinazione a migliorare quanto è stato fatto nella passata stagione e ottenere risultati più in linea con l’impegno di chi sta lavorando per riportare il Mantova a livelli appaganti, anche nel rapporto con le Istituzioni locali. Sarà un Mantova che vorrà essere degno del suo prestigio, riallineando il bilancio con le linee di lavoro della proprietà».
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Altro “botto” dei ramarri, in arrivo Stefano Pietribiasi dal Bassano. È un Pordenone che non si accontenta mai, quello che sta affrontando la prima fase del mercato estivo. Dopo il laterale destro Daniel Semenzato, che ormai si può definire quasi un giocatore neroverde, ecco un’altra “bomba” in attacco: non bastava Rachid Arma, non ci si poteva accontentare del colpo Azzi. Il Pordenone voleva di più, cercava un’altra operazione a sensazione. L’ha trovata con Stefano Pietribiasi. BASSANESI – L’attaccante del Bassano non ha rinnovato il proprio contratto con il club veneto. Da oggi, quindi, è da considerarsi svincolato a tutti gli effetti. Così il Pordenone è letteralmente piombato sul talento classe 1985, garantendosi un’autostrada per l’acquisto. Già nei primi giorni della settimana potrebbe arrivare la conferma definitiva. Pietribiasi è nato a Schio e ha esordito in B proprio con la maglia del capoluogo di provincia. Poi Cuneo, Pro Vercelli, Pavia, Sambenedettese, Sambonifacese, Carpi e Mantova. Fino al 2014, quando ha trovato casa al Bassano. Tre stagioni con la maglia giallorossa, tra C2 e Legapro unica. La sua miglior stagione l’ha vissuta proprio all’ombra del Grappa: nel 2013-14 ha realizzato 15 reti in Seconda divisione. L’anno dopo, in LegaPro, una rete in meno. Meno prolifico nell’annata appena trascorsa, terminata con 3 reti in 26 presenze. Semenzato, invece, trevigiano di Montebelluna, è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter. Poi 10 anni di professionismo, iniziati con la C2 tra Montichiari e Portogruaro, e proseguiti con la maglia del Venezia in C1. Nel 2009 l’approdo in B con il Frosinone e il passaggio al Cittadella nella stagione successiva. Al ritorno in LegaPro, Semenzato ha vestito le maglie di Como, Cremonese, Treviso e infine Bassano. Con i giallorossi del presidente Rosso ha conseguito la promozione dalla C2 alla Legapro unica nella stagione 2013-14. CENTROCAMPO – C’è attesa per l’ufficializzazione di Gerbaudo, Il giovane su cui ha messo gli occhi il Pordenone di Tedino sta per dire definitivamente sì al trasferimento e con ogni probabilità lo farà nei primi giorni della settimana. Sempre dalla Juve, poi, può arrivare uno tra Romagna, Zappa, Eleuteri, Vogliacco e Vitali. Tutti giovani conosciuti da Bruno Tedino. MINESSO – Sempre vivo l’interesse per l’ex Cittadella, anche se l’arrivo di Pietribiasi ha spostato l’attenzione. Minesso può giocare anche sul lato e rimane in considerazione. Si attendono offerte per Luca Cattaneo. Ma al momento sembra esserci calma piatta. Il Lumezzane vorrebbe Nicola Valente, anche se su questo fronte non ci sono novità effettive. DIFESA – Questa settimana si saprà qualcosa in più sul rinnovo di Andrea Ingegneri, il centrale candidato a confermare la coppia con Mirko Stefani. Non sembrano esserci altre possibilità, se non quella della prosecuzione del rapporto con il Pordenone. Infine la situazione relativa a Francesco Finocchio: l’attaccante dovrebbe rimanere in città, dopo il prestito semestrale al Padova.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Supermarket Bassano. E il Pordenone ci fa la spesa. Oltre al difensore Semenzato, il club neroverde potrebbe pescare un altro “big” rimasto svincolato dalla società vicentina: l’attaccante Stefano Pietribiasi (classe ’85). Un altro grosso colpo, dopo quello di Arma, per confezionare un reparto avanzato da sogno. Vecchio amore. La scorsa stagione, appena insediato, Tedino pensò subito a lui per sistemare l’attacco neroverde. La corte durò qualche settimana, fino a quando il giocatore decise di rimanere in giallorosso. Del resto, provenendo da due campionati a suon di gol (29), sarebbe stato davvero difficile chiudere le porte all’ambizioso Bassano per aprirne di nuove. Stavolta il contorno è ben diverso. Pietribiasi proviene da una stagione non esaltante (soltanto 3 centri) e il nuovo allenatore Luca D’Angelo pare non averlo inserito tra le priorità. Sta di fatto che la dirigenza bassanese ha lasciato, senza intervenire, che il suo contratto andasse in scadenza. Sorte condivisa dal collega di reparto Domenico Germinale (’87), e dai difensori Daniel Semenzato (’87) e Dario Toninelli (’92). Condor. Immaginare un attaccante del calibro di Pietribiasi in un reparto che già annovera Arma, Berrettoni, Martignago, Cattaneo e Azzi (in attesa dell’ufficialità) legittima qualunque sogno. Anche il più ardito, che significa ipotizzare un Pordenone in corsa per la serie B. Categoria che Pietribiasi ha già testato per 4 stagioni, tutte con la maglia del Vicenza. Oltre all’esperienza in biancorosso, spiccano i suoi trascorsi con Sambonifacese, Mantova e per l’appunto Bassano. In totale: 90 gol in 12 anni di professionismo, con il record di 15 reti in 29 partite stabilito con il club targato Diesel nella stagione 2013-’14 in C2. Numeri che gli sono valsi il soprannome di “Condor”, che ben esprime la sua rapacità in area di rigore. E’ una prima punta, ma è pure adattabile a giocare largo in un ipotetico tridente: Pietribiasi, come successo a De Cenco e Strizzolo la scorsa stagione, potrebbe trovare alla corte di Tedino gli stimoli (e il modulo) giusti per tornare alle medie realizzative che gli competono. Piste chiuse. Il suo arrivo, ancora non ufficiale ma molto probabile, chiude di fatto ogni altro discorso. In primis la pista Mattia Minesso (’90): la punta del Cittadella su cui il Pordenone aveva messo gli occhi, assieme a Padova e Bassano. Proprio i vicentini sono ora i favoriti nella corsa all’ormai ex granata. Chiusa, e secondo fonti attendibili in verità mai davvero aperta, anche l’ipotesi Mauro Belotti (’84) del Lumezzane. Per il momento in difesa, dopo il quasi sicuro approdo in neroverde del terzino Semenzato, non c’è più posto.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’addio che forse fa più male è quello di Stefano Pietribiasi che, a 31 anni suonati, non verrà confermato dal Bassano. Il «Condor», pupillo del presidente Stefano Rosso, prenderà altre strade, una delle quali porta a Reggio Emilia, mentre un’altra pista da seguire è quella che conduce al Lumezzane. Il suo agente Gabriele Savino si metterà al lavoro da domani, considerato che la decisione del club giallorosso ha colto abbastanza di sorpresa pure l’entourage dell’attaccante. Meno attuale la pista Padova, che pure ha incassato il «no» di Marconi dall’Alessandria e che difficilmente potrà arrivare ad Andrea Ferretti, che dal Pavia dovrebbe passare al Trapani. Da escludere il Pordenone, che ha appena preso Rachid Arma. Per quanto riguarda Semenzato , è stato raggiunto un accordo verbale con il Pordenone che aspetta solo di essere ufficializzato. Domenico Germinale è in uscita, ma in questo caso la situazione potrebbe anche cambiare. Il giocatore è reduce da un gravissimo infortunio che ne ha pregiudicato la stagione scorsa proprio nel pieno dell’esplosione tecnica: da seguire gli sviluppi della situazione. In uscita pure Dario Toninelli , per il quale a brevissimo si capirà la destinazione finale: in corsa Livorno e Arezzo, più staccata la Giana Erminio. In entrata si parla dell’arrivo, oltre a quelli di Rantier (Pro Piacenza) e quello possibile Bisoli (Andria), di Federico Gentile , reduce da un buon campionato con la maglia della Spal. Domani alle 11, infine, verrà ufficialmente presentato anche Luca D’Angelo , nuovo allenatore giallorosso. Un tassello fondamentale per il Bassano del futuro, in attesa di capire il progetto tattico e i dettagli che lo comporranno, sia in termini tecnici che dinamici.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Il Venezia è letteralmente bulimico sul mercato. Dopo la raffica di acquisti di livello degli ultimi 10 giorni, i lagunari hanno chiuso anche col centrocampista, ex Chievo in serie A, Bentivoglio. Non contenti, viste le difficoltà per approdare all’ascolano Daniele Cacia, in queste ore stanno dando l’assalto al bomber Ardemagni, quest’anno finalizzatore al Perugia in B. Decisamente vispa anche l’Alessandria, altra candidata diretta al balzo di categoria: i grigi affidati a quel lupo di mare della terza serie che è Piero Braglia hanno messo entrambe le mani su due big: il centrale difensivo greco Vangelis Moras, ex Hellas e Bologna in A e l’eterno bomber Vantaggiato, che sarebbe stato convinto da un biennale a 300 mila euro. Un doppio rinforzo in grado di far decollare definitivamente i piemontesi.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Anche il Condor ha preso il volo. Dopo Daniel Semenzato, pure Stefano Pietribiasi ha raggiunto un’intesa col Pordenone e in entrambi i casi sarà formalizzata all’inizio della prossima settimana. Bruno Tedino, prima reale figura di allenatore manager all’inglese, in Lega Pro, ha preferito andare sull’usato sicuro dei giallorossi, magari ascoltando anche i suggerimenti di Berrettoni e Cattaneo che di Semenzato e Pietribiasi sono stati compagni proprio al Soccer Team e ne conoscono il valore. Peccato e pazienza. Ma basta così, inutile lacrimare o, per i più nostalgici, strapparsi le vesti. Bassano volta pagina ma il telaio rimane old style. Poichè quando restano vecchi fusti come Rossi, Bizzotto, Stevanin, Cenetti, Proietti o Maistrello non si potrà mai parlare di rivoluzione. Al loro fianco ci sarà chi conosce già a menadito la realtà di via Piave come Barison e Bortot, Falzerano e Candido, Laurenti e Fabbro. Ecco perchè le basi per strutturare la squadra che verrà ci sono eccome. L’ingresso di Rantier e dell’incontrista Bisoli ha puntellato l’organico, altri arriveranno sempre su indicazione di D’Angelo. In scaletta ci sono stabilmente i profili di Mattia Minesso da esterno offensivo e Santiago Morero come perno di retroguardia.Le priorità. Sottoporta c’è da intervenire di sicuro visto che nel ruolo ci sono solamente Maistrello e Fabbro unici attaccanti puri in rosa. Arriveranno due pedine offensive già collaudate, non certo due scommesse: uno sfondatore d’area e una spalla offensiva in grado di attaccare gli spazi e agire in profondità. Contestualmente giungeranno almeno un esterno e un trequartista con cui arricchire di fantasia ed estro la manovra dalla cintola in su. E nella zona nevralgica occorrerà come minimo una solida alternative a Cenetti, Proietti e Bisoli, un centrocampista con più gamba che qualità che sappia interpretare con successo entrambe le fasi. E magari fisicato per colmare il gap di chili e centimetri che il Bassano si trascina da anni. Quanto al pacchetto di retroguardia, servono due centrali, uno navigato e uno futuribile, un terzino affidabile a destra e uno a sinistra, mentre ci vorrà anche un portiere di scorta sempre non si voglia lanciare Ilario Guadagnin in uscita dalla Berretti. Dieci addizioni o giù di lì, in pratica una squadra intera, a meno che in extremis non si intenda trattenere qualcuno degli svincolati (tipo Germinale) o rinnovare taluni prestiti (ad esempio Soprano). Per la parte di intermedio o di mezzala classica in queste ore è stato offerto al Bassano, Federico Gentile 31 anni, romano, un metro e 81 per 70 kg, le ultime due stagioni alla Spal. È andato in scadenza e per lui si sono interessate anche Livorno, Samb e Siena. Il mediano ha recuperato lo scorso febbraio da un infortunio al ginocchio.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In attesa dei botti dalla serie B ecco le prime firme, Tortori e Pellicanò sono arancioneroverdi. Il Venezia ha ufficializzato l’arrivo alla corte di Pippo Inzaghi dell’attaccante Loris Tortori e del terzino sinistro Paolo Pellicanò, dalla Lega Pro della FeralpiSalò e dalla serie D di Belluno. Il primo, classe ’88 romano, è un esterno sinistro-destro abile nell’uno contro uno: con i bresciani (assieme al centrocampista Fabris, presentato lunedì con l’ala destra Basso ex Trapani) è andato a segno 6 volte in 33 gare, mentre nel biennio a Melfi i gol erano stati 17 in 67 uscite. Un emergente è invece il classe ’95 Pellicanò, che nelle ultime due annate a Belluno ha sommato 48 gettoni giocando titolare nel campionato 2015/16.
Già sicuri di giocare agli ordini di mister Inzaghi altri 7 giocatori, per i quali mancano solo la firma e l’annuncio: è il caso del portiere Facchin e del difensore Malomo dal Pavia, il regista Pederzoli che ha già dato l’addio al Pordenone e il mediano sloveno Stulac dal Koper. Decisamente più elevate invece le aspettative per i colpi che il ds Giorgio Perinetti vuole regalare al Venezia pescando in serie B. Con il centrocampista Simone Bentivoglio (’85), sotto contratto con il Modena, c’è già da tre giorni l’accordo da formalizzare con il club emiliano, mentre Perinetti avrebbe convinto l’Atalanta a girare in laguna la prima punta Matteo Ardemagni (’87) dopo un biennio tra i cadetti in prestito a Perugia con 17 centri all’attivo. Meno imminente sulla carta l’intesa con l’esterno offensivo Davide Lanzafame (’87), in forza al Novara come il terzino sinistro Agostino Garofalo (’84), diventato la prima scelta nel ruolo essendo sfumato Vitale (Ternana). La Lega Pro intanto ha comunicato alla Figc che 52 delle 54 società di Lega Pro si sono iscritte (fuori Bellinzago e Martina) quindi i ripescaggi saranno almeno otto. Il Venezia sabato 6 agosto alle 20.30 disputerà (in caso di mancato esordio in Coppa Italia domenica 7) la sesta amichevole del suo precampionato contro la Fermana (serie D) allo stadio Recchioni di Fermo.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Loris Tortori e Paolo Pellicanò sono ufficialmente due giocatori del Venezia. Dopo gli accordi presi già da qualche tempo, specie per Pellicanò dato in partenza dal Belluno con destinazione laguna non appena concluso il campionato, ora è arrivata l’ufficialità per il difensore e per l’attaccante ex Feralpi. Tortori, 27 anni, romano, dopo l’esordio in Serie D al Cynthia, ha sempre giocato in Lega Pro: Isola Liri, Paganese, Latina, Melfi e nell’ultima stagione FeralpiSalò (33 presenze e 6 gol), mentre complessivamente tra i professionisti ha collezionato 223 presenze e 44 reti. Pellicanò, difensore diciannovenne proviene dal Belluno 1905, società nella quale ha militato nelle ultime due stagioni in Serie D, collezionando complessivamente 48 presenze. I due neoacquisti saranno domani in città per le visite di rito e saranno presentati ufficialmente nel pomeriggio presso la sede di viale Ancona. Intanto il Venezia ha incassato un «no»: è quello del Verona, non disposto a cedere Mattia Zaccagni. Per il giovane talento, che già aveva ben figurato in laguna due stagioni fa, la società arancioneroverde aveva messo sul tavolo un’importante offerta. Ma il club scaligero ha risposto picche: non intende farlo scendere di categoria e potrebbe persino valutarne la permanenza nella rosa gialloblu. La decisione sarà presa dopo il ritiro, ma quel che sembra certo è che difficilmente Zaccagni potrà fare ritorno al Venezia. Definita, infine, anche la sesta amichevole del calendario estivo. Terminato il ritiro a Norcia, la squadra di mister Filippo Inzaghi si sposterà a Fermo, nelle Marche, dove affronterà la Fermana (stadio Bruno Recchioni, ore 20,30). Tutto questo nell’eventualità che il Venezia non scenda in campo il 7 agosto per il primo turno di Coppa Italia: in questo caso l’amichevole, ovviamente, salterà.
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Difesa e attacco, esperienza e gioventù: il Venezia ufficializza l’arrivo del difensore Paolo Pellicanò dal Belluno e dell’esterno offensivo Loris Tortori dalla Feralpisalò. Jolly nel reparto arretrato, esterno o centrale, Paolo Pellicanò è reduce da un’ottima stagione con la maglia del Belluno, tanto che a gennaio sembrava in procinto di trasferirsi già in Lega Pro al Padova. Cartellino nelle proprie mani, dopo aver lasciato due anni fa la Feltrese e accasatosi al Belluno, Pellicanò era rimasto in gialloblù anche nella passata stagione dopo essere stato nel mirino dell’Union Ripa La Fenadora. Ventun anni da compiere il 27 novembre, cresciuto nel settore giovanile della FeltresePrealpi, giocando anche da centrocampista, a conferma della facilità con cui si adatta a ruoli diversi. Venticinque presenze in campionato, di cui 24 da titolare, con l’aggiunta delle due partite dei playoff contro Este e Campodarsego, ha giocato 90’ sia all’andata che al ritorno contro il Venezia. Loris Tortori, romano cresciuto nel settore giovanile della Lazio, porta invece al Venezia l’esperienza dei suoi 28 anni e oltre duecento presenze in terza serie. Una carriera quasi sempre vissuta al centro sud tra Cynthia Genzano, Isola Liri, Paganese, Latina, ancora Paganese, prima del biennio al Melfi con 9 reti in Seconda Divisione e 8 in Lega Pro. La scorsa estate, svincolatosi dal Melfi e vicino al Foggia e al Cosenza, è stato chiamato dalla Feralpisalò, allora guidata da Michele Serena, proprio negli ultimi giorni del mercato estivo, dove ha collezionato 33 presenze con 7 reti in campionato e una predilezione per le squadre lombarde (doppietta contro il Pavia, due reti contro la Pro Patria, centri con Lumezzane e Cremonese), oltre al gol realizzato alla Pro Piacenza, ha aggiunto la presenza in Coppa Italia di Lega Pro con la Cremonese. Durante la sua permanenza alla Paganese ha avuto come allenatore l’ex arancioneroverde Gianluca Grassadonia. Nelle prossime ore arriveranno anche gli annunci di Facchin, Malomo, Pederzoli, Stulac e Bentivoglio. Nel calendario del Venezia intanto sSi aggiunge un’altra amichevole: sabato 6 agosto (ore 20.30) il Venezia affronterà la Fermana, a Fermo, test che salterà qualora il giorno successivo la squadra dovesse esordire in Coppa Italia di Lega Pro. Nell’assemblea del Consiglio Direttivo di Lega Pro di venerdì è stato approvato il Codice di autoregolamentazione che ha definito il quadro di regole e di comportamento per tutti i club.
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un mediano e due esterni di centrocampo. Sono questi gli obiettivi primari che il ds Antonio Tesoro cercherà di centrare prima del 17 luglio quando il Vicenza partirà per il ritiro di Andalo. Nel ruolo del centrocampista centrale in organico ci sono Francesco Signori e Francesco Urso , con il giovane Mario Piccinocchi che, dopo la positiva esperienza al Lugano agli ordini di Zeman, verrà valutato da Lerda durante il ritiro. Ma un giocatore di valore in mediana serve, con lo staff tecnico biancorosso che ha puntato su Migjen Xhevat Basha , centrocampista che nel recente Europeo ha fatto parte della rosa dell’Albania allenata da Gianni De Biasi. Arrivare a Basha però non è facile e quindi Tesoro sta lavorando per trovare un’alternativa che potrebbe essere Giuseppe Rizzo , mediano del Perugia. Al momento si è ai primi approcci, per cui parlare di trattativa è fuori luogo, ma il giocatore piace al Vicenza e nei prossimi giorni potrebbero registrarsi delle novità. Nel ruolo di laterale offensivo, soprattutto dopo l’intervento a cui si è dovuto sottoporre Stefano Giacomelli che tornerà a disposizione ai primi di ottobre, Tesoro sta cercando di accelerare i tempi con il Sassuolo per chiudere l’acquisto a titolo definitivo di Alessio Vita che ha giocato nelle ultime due stagioni in biancorosso con la formula del prestito. Vita, che non è stato convocato per il ritiro dal Sassuolo, è molto vicino a restare a Vicenza considerato che lo scambio tra l’ex monzese e il giovane portiere Byran Costa è definito. Nel ruolo di esterno la dirigenza berica segue anche Tomas Kupisz , che nella scorsa stagione ha disputato un ottimo campionato con il Brescia ma è di proprietà del Chievo, e Luca Garritano che lascerà il Cesena. Due profili che piacciono a Lerda, ma non semplici da raggiungere per la numerose concorrenza che il Vicenza dovrà affrontare. In uscita la posizione più calda è quella di Lorenzo Laverone che nei primi giorni della prossima settimana potrebbe passare alla Salernitana. La cessione del «pendolino biancorosso» è però ancora de definire e in quest’ottica lunedì è in programma un incontro tra Mario Giuffredi, procuratore del giocatore, e i vertici di via Schio. Il tema dell’incontro è trovare un’intesa per la rescissione del contratto di Laverone, passo necessario per liberare il giocatore che poi firmerà un contratto biennale con la società campana.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Due innesti importanti per il pacchetto arretrato del Campodarsego. La società padovana ieri ha ingaggiato a titolo definitivo il centrale difensivo Nicolò Severgnini e il terzino destro classe 98 Mattia Sanavia, entrambi provenienti dalla Luparense San Paolo guidata nella seconda parte della passata stagione dal nuovo allenatore Enrico Cunico. Il primo, trevigiano classe 90, può giocare anche in fascia sinistra e in precedenza ha indossato pure le maglie di Montebelluna, Chioggia, Trissino, Valdaglio e, nell’allora C2, di Montichiari e Mezzocorona. Sanavia, padovano, è cresciuto nel vivaio del Cittadella, per poi approdare nella Luparense San Paolo con cui nella passata stagione ha collezionato 26 presenze che gli hanno permesso di guadagnarsi le convocazioni nella rappresentativa di Serie D selezionata da Augusto Gentilini e poi nella nazionale under 18 della medesima categoria agli ordini dell’ex centrocampista di Roma e padova Francesco Statuto. «Per noi si tratta di due assolute prime scelte – commenta il direttore generale Attilio Gementi – con Severgnini che andrà a colmare il vuoto lasciato dietro da Poletti, mentre Sanavia era richiesto da molte formazioni (su di lui avevano messo gli occhi, tra le altre, anche Mestre e Altovicentino, ndr) ed è uno degli elementi più promettenti per quel ruolo. Grazie a loro andremo a ringiovanire, a parità di esperienza, il nostro pacchetto arretrato». Restando in tema di «under» a breve verrà formalizzato l’ingaggio dei centrocampisti classe ’97 del Venezia Matteo Callegaro e Giacomo Seno con cui è già stata raggiunta l’intesa. A loro si aggiungeranno un portiere del ’97, oltre al coetaneo Andreatta, anche lui arrivato dal Venezia e un terzino del ’98. Non vanno poi dimenticati i difensori ’96 Buson e Gal già in rosa nella passata stagione. Quest’anno in squadra dovranno essere schierati contemporaneamente un ’96, due ’97 e un ’98. E la prossima settimana si preannunciano colpi altrettanto importanti soprattutto per l’attacco dove si sta per chiudere con un vero e proprio «top player».
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Da San Martino di Lupari a Campodarsego, sulla scia di mister Enrico Cunico. La società biancorossa ha ufficializzato due difensori Mattia Sanavia e Nicolò Severgnini. Svincolati entrambi dalla Luparense San Paolo prima della fusione con la Vigontina, Sanavia e Severgnini sono stati voluti dal tecnico con il quale hanno sfiorato i playoff nell’ultimo campionato di Serie D. Mattia Sanavia, terzino destro di 18 anni, padovano doc, è cresciuto nel vivaio del Cittadella e ha esordito nella massima categoria dilettantistica proprio coi Lupi. È già un veterano nonostante i 26 anni, invece, Nicolò Severgnini, originario di Treviso ma lanciato nel calcio dei grandi dal Montebelluna. Lo stopper ha alle spalle due campionati nei professionisti, giocati con Montichiari e Mezzocorona. In Serie D ha vestito le maglie di Chioggia e Trissino Valdagno. Anche la Vigontina San Paolo si è mossa sul mercato ingaggiando i baby terzini Alessio Rigon e Stefano Amato (prelevati dalla Spal e dal Cittadella) il centrocampista Andrea Michelotto e il portiere Marco Vanzato (entrambi dal Campodarsego).
Ore 11.50 – (Gazzettino) Si chiude una settimana importante in casa Cittadella, che ha portato alla corte di Roberto Venturato quattro rinforzi niente male: il portiere Alberto Paleari, il centrocampista Simone Pasa e gli attaccanti Andrea Arrighini e Gianluca Litteri. Il «colpo grosso» è certamente rappresentato da quest’ultimo, uno degli obiettivi principali – se non il primo in assoluto – del direttore generale Stefano Marchetti, che ha portato a termine una lunga trattativa per strapparlo definitivamente al Latina, dopo una strepitosa stagione in Lega Pro con la maglia del Cittadella condita da 16 gol. Con Litteri si arrichisce un attacco davvero niente male, composto dal giovane Bizzotto, Strizzolo e Arrighini. L’attacco verrà completato da un giovane in uscita da una Primavera di serie A: si accosta con insistenza il nome di Patrick Cutrone, classe 1998 del Milan, autore di 14 gol nell’ultima stagione. Parlando dei giovani, il Cittadella avrebbe messo gli occhi anche su un baby del Palermo, Luca Palmisano, centrocampista centrale del 1997 capace di agire anche dietro le punte, da trequartista. Parlando di calciatori eclettici, nel Cittadella in mezzo al campo adesso c’è sicuramente Simone Pasa, 22 anni cresciuto nel vivaio dell’Inter. Giocatore dai piedi buoni, Pasa ha vissuto a Pordenone una grande annata, forte della fiducia del tecnico Tedino che ne ha fatto uno dei cardini della squadra. Nato come centrocampista centrale, sa interpretare il ruolo di mediano e anche di difensore centrale. ABBONAMENTI – Da domani e sino al 15 luglio sarà possibile far valere il diritto di prelazione per i vecchi abbonati, dal 18 libera vendita per qualsiasi settore. Questi i prezzi: tribuna d’onore 1.100 euro, tribuna fedelissimi 550 euro (ridotto donne, senior over 60 e ragazzi under 20 a 425 euro), tribuna ovest 380 euro (ridotto a 325 euro), tribuna laterale ovest scoperta 200 euro (ridotto 150 euro), tribuna est 125 euro (ridotta donne e senior over 60 a 75 euro, per i ragazzi under 20 anni a soli 20 euro). Gi abbonamenti si possono sottoscrivere alla sede del Cittadella, sul circuito Ticketone, alla rivendita «Tabaccheria Borgo Bassano». CLUB GRANATA – Il club Angelo Gabrielli Granata per Sempre ha concluso l’annata alla pizzeria «Da Mario» a Jesolo, dove si è anche discusso dell’organizzazione della «sesta festa del tifoso» di Lavarone del prossimo 24 luglio.
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il Cittadella è in buone mani. A quelle di Enrico Alfonso, portiere della cavalcata promozione, si aggiungono ora le mani di Alberto Paleari, brianzolo di Giussano, 24 anni a fine agosto, fra gli estremi difensori che con la maglia della Giana Erminio più si sono messi in luce nella passata stagione di Lega Pro. E già solo a sentirlo parlare, mentre sta cercando un appartamento attorno alle mura («Nei primi mesi ci abiterò da solo, poi credo mi raggiungerà Sara, la mia fidanzata: lavora dalle mie parti e non potrà seguirmi subito») traspare dal tono di voce con quale entusiasmo si stia calando in questa nuova avventura a tinte granata. «Pochi giorni prima che il trasferimento fosse ufficializzato mi ha telefonato Andrea Pierobon, che troverò come preparatore, e mi ha detto: ti metterò a disposizione la mia esperienza. Considerando la carriera che ha avuto e il record che detiene di giocatore più vecchio nell’intera storia del calcio professionistico italiano, non posso che dire che ne sono onorato. Ma questo, per me che non ho mai giocato in Serie B, non è un traguardo, ma un punto di partenza: se il direttore Marchetti e il tecnico Venturato mi hanno voluto, significa che hanno visto qualità importanti. Voglio migliorarmi ancora e so che questo è l’ambiente ideale per farlo». Fra i nuovi compagni conosce di persona Lora, «perché abbiamo giocato assieme nella Primavera del Milan», Schenetti, «che ci aveva giocato l’anno prima», Bizzotto, «perché abbiamo lo stesso procuratore», Cappelletti, «con cui ho vinto la medaglia d’oro alle Universiadi in Corea nel 2015», e Pascali, «che è delle mie parti». Gli altri «li ho visti giocare e li ho affrontati». E poi c’è il collega Alfonso, «che ha qualche anno più di me ed era nelle giovanili dell’Inter quando io ero in quelle del Milan. So che ha disputato una grande stagione e che parte davanti, ma in serie B ci sono 42 partite più la Coppa Italia, avrò la mia occasione e cercherò di farmi trovare pronto. Sono stato scelto per affiancare Alfonso. Sono più esperto di quanto non sarebbe stato un ragazzo della Primavera». Paleari il 12 luglio sarà al Tombolato per cominciare la preparazione in vista del prossimo campionato. Ma prima c’è un altro esame, vero e proprio, mercoledì. «Me ne mancano due per laurearmi in Scienze Motorie: uno ora e uno a settembre, però addio ferie considerando che con il Cittadella inizieremo il ritiro fra poco. Cosa ne dice la mia ragazza? Per fortuna siamo stati a Rodi in giugno». Intanto, in attesa della presentazione in piazza Pierobon di sabato 16 e della “Festa del tifoso” di domenica 24 a Lavarone, il Club “Angelo Gabrielli-Granata X sempre” apre le proprie iscrizioni: gratis per i bambini, a 5 euro per chi ha tra gli 11 e i vent’anni, e a 10 per gli altri, offrendo molte promozioni per cene e trasferte.
Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) E’ stato il colpo più importante del mercato, il giocatore inseguito con maggiore determinazione da Stefano Marchetti. E alla fine Gianluca Litteri è un giocatore del Cittadella: per lui contratto biennale e cessione a titolo definitivo dal Latina. «Era quello che volevo – spiega il giocatore – sapevo che c’erano stati interessamenti di diverse società, Parma, Juve Stabia e Reggiana su tutte, ma ho sempre messo in cima alle mie preferenze il Cittadella. E sono molto contento che sia andata a finire così. Non vedo l’ora di cominciare, ci siamo conquistati la categoria sul campo e io per primo volevo tornarci fortemente. Il direttore Marchetti sta facendo una grande squadra». All’appello adesso mancano una punta giovane (la possibilità è Cutrone del Milan) e un difensore centrale di spessore: Sirri ha firmato con l’Arezzo ed è uscito quindi dalla visuale dei granata.
Ore 11.00 – (Calcio Padova) Il Calcio Padova informa che in mattinata è stato perfezionato il trasferimento a titolo definitivo del centrocampista brasiliano Filipe Gomes Ribeiro dall’A.C. Perugia Calcio. Il giocatore si è legato alla società biancoscudata fino al 30 giugno 2018.
Ore 11.00 – MERCATO PADOVA, UFFICIALE: BIENNALE PER IL BRASILIANO FILIPE!
Ore 10.40 – (Gazzettino) Da giocatore ha vinto tre tornei di C1 (con Bologna, Modena e Perugia), oltre a quello di C2 con il Padova. Cosa serve per spuntarla? «Non è mai facile vincere, ma si parte dalla testa e tra presidente, direttore e allenatore devono esserci un pensiero e una linea comune e un rapporto granitico senza crepe in cui possano infilarsi i giocatori. Serve poi un pò di fortuna perché alla fine restano solo i punti, al di là di come si è giocato, cosa un pò frustrante per chi allena». Quest’anno non si riparte da zero: «C’è un buon gruppo, con buone individualità, gente esperta e intelligente. Come in tutte le realtà conta l’atteggiamento; se c’è la giusta determinazione, qualcosa che ti senti dentro, i tifosi daranno sempre il loro sostegno». Nessuna novità intanto sul fronte del mercato, ma in settimana si dovrebbe chiudere con uno o due difensori.
Ore 10.30 – (Gazzettino) «A farmi questa proposta – racconta Bergamo – è stato Giorgio Zamuner con cui avevo fatto il mio primo ritiro da professionista nella Pievigina in C2 e poi giocato in B a Modena agli ordini di Ulivieri nel 1990. Ci si conosce, ma tra noi non c’era un contatto costante per cui la sua offerta mi ha inorgoglito. I riconoscimenti verso la persona per me contano più del campo e sono fiero del fatto che, ovunque sia andato, sono sempre stato cercato da altri». E la risposta era scontata: «Ho detto sì pensando a varie componenti, da quella sportiva a quella degli affetti familiari, visto che ho girato tanto, ma non a quella economica che a me meno interessava». E poi è Padova: «Non mi piace essere scontato e sdolcinato, ma è ovvio che dentro di me sia molto contento. In questa città ho iniziato a giocare, sono tornato a fine carriera, vincendo un campionato (da capitano in C2, nella stagione 2000-01, con serie B sfiorata ai play off due anni dopo, ndr), ho allenato e ci vivo. Sono tutti elementi oggettivi». La sua padovanità in quali aspetti potrà rivelarsi più utile? «Brevi non ha bisogno di suggerimenti, ma conoscendo la città, la piazza e le sue dinamiche, qualche mio consiglio può essere utile. Poi magari c’è bisogno di una persona pacata in panchina dato che lui è un allenatore piuttosto focoso e bello carico in panchina, come piace al pubblico ed è giusto che sia».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Uno staff tecnico praticamente rivoluzionato, ma pure un gradito ritorno all’ombra del Santo e non solo perché lui è padovano. Andrea Bergamo nella stagione che sta per iniziare sarà infatti il vice del tecnico Oscar Brevi e insieme al confermato preparatore dei portieri Adriano Zancopè rappresenterà la cosiddetta «patavinitas» in panchina e dintorni. L’ex centrocampista di Bologna e Modena, aveva già ricoperto analoghe mansioni a Padova dieci anni fa, tra gennaio e dicembre 2006 al fianco di Maurizio Pellegrino. Poi un lungo girovagare per l’Italia, prima nello staff del Ravenna e successivamente seguendo il tecnico dei romagnoli Atzori nelle esperienze con Reggina, Sampdoria e Spezia. Ultima tappa nello scorso campionato di B ad Ascoli dove è stato il vice di Petrone. E ora si torna a casa.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ha accettato subito? «Di più, gli ho detto che non volevo nemmeno sentir parlare di soldi. Dopo aver conosciuto Oscar Brevi, Zamuner mi ha richiamato dicendomi che aveva scelto me. Gli ho detto: Dammi quello che puoi, i soldi non mi interessano. Lui era quasi in imbarazzo, aveva paura di offendermi con un’offerta troppo bassa, ma io adesso potrò stare vicino alla mia famiglia e a mia figlia, e per questo i soldi non sono mai stati la prima preoccupazione». Il ballottaggio per la panchina era tra Brevi e Petrone, di cui lei era il vice ad Ascoli l’anno scorso. In un modo o nell’altro, era destino che lei tornasse qui… «In realtà con Petrone probabilmente non ci sarei stato. Ad Ascoli fui scelto direttamente dalla società, e anche se con Mario Petrone è nato un buonissimo rapporto, sapevo che ovunque fosse andato si sarebbe portato con sé Cristian La Grotteria, che voleva da quando era a Bassano». Conosceva già Oscar Brevi? «No, l’ho conosciuto quel lunedì in cui ci siamo visti in sede. Abbiamo avuto un incontro per capire se c’era modo di poter lavorare assieme, ed è andato tutto bene: ho trovato una bella persona, molto disponibile, l’empatia è arrivata subito».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Qual è il sentimento che sente, a pochi giorni dal raduno, e dal suo nuovo inizio? «Sono carico. Penso a prepararmi bene, al lavoro da fare, essere un professionista è anche questo». È sempre rimasto molto legato alla tifoseria e all’ambiente: davvero non le fa un effetto particolare pensare di tornare su quella panchina? «C’ero tornato anche con altre squadre, e l’accoglienza nei miei confronti è sempre stata incredibile. Credo sia per quel che ho dato in campo, e penso soprattutto anche per quello che ho dato al di fuori di esso come uomo: mi fa piacere, significa aver fatto le cose giuste, e penso che la gente me lo riconosca». Quando ha saputo che c’era la possibilità di tornare? «Mi ha chiamato il direttore Zamuner, una persona che conosco da più di trent’anni: facemmo il primo ritiro con la Pievigina in C/2 insieme, quando avevamo vent’anni, poi ci ritrovammo a Modena in B, il nostro rapporto è sempre rimasto lo stesso. Quando mi ha chiesto se ero disponibile a venire a Padova, era come se avessi già deciso».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il capitano ritorna a casa, anche se sarebbe meglio dire che non se n’è mai andato. Perché in tutti questi anni, dal ritiro fino alla prima esperienza sulla panchina dell’Euganeo, come vice di Maurizio Pellegrino, quindi quelli dal 2008 ad oggi, nonostante il lungo viaggio per l’Italia e i capelli che a poco a poco diventati bianchi, la sua casa è sempre stata Padova. Andrea Bergamo ritorna biancoscudato: sarà il vice del nuovo tecnico Oscar Brevi sulla panchina del Padova. Un compito accettato senza nemmeno pensarci, senza attendere neanche la proposta economica: sarebbe arrivato anche a piedi, pur di tornare. «Anche perché ho sempre vissuto qui, col cuore non me ne sono mai andato», ammette Bergamo. «Al Padova ho fatto il settore giovanile, sono stato giocatore, capitano e allenatore, vivendo questa squadra nella sua pienezza. Non potevo dire di no». Se la ricorda la canzone? Ma quando torno a Padova… «Sono felice, davvero. Ma non mi direi emozionato: è da tanti anni che sono in questo mondo, ormai sono vaccinato per questo tipo di esperienze. Non sono uno che ama le cose sdolcinate, sono molto più sul pratico».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ultimi giorni di vacanza. Domenica prossima, tra una settimana esatta, il Padova partirà alla volta del Trentino, per il ritiro precampionato di Mezzano di Primiero. Ma per i giocatori i giorni di ferie sono ormai agli sgoccioli: mercoledì cominceranno le visite mediche per tutti al Poliambulatorio Arcella, e venerdì 8 luglio la squadra si ritroverà per la prima volta in città agli ordini di mister Brevi per il primo allenamento della nuova stagione. Nel frattempo sono attese anche novità dal calciomercato: oltre all’ufficializzazione del brasiliano Filipe Gomes Ribeiro, il cui ritardo non è comunque preoccupante, all’inizio della settimana il direttore generale Giorgio Zamuner stringerà anche per l’attaccante e per i due difensori che ancora mancano all’appello. E con l’inizio della nuova stagione, parte un nuovo corso anche per l’Aicb, l’associazione dei clubs dei tifosi biancoscudati: mercoledì scorso si è riunita la prima assemblea dei soci con il nuovo presidente Ilario Baldon. Il primo momento “ufficiale” della stagione, intanto, sarà la trasferta a Mezzano che l’Aicb organizza per domenica 17 luglio, in occasione della prima amichevole in altura del Padova: partenza in pullman alle 8 dalla Guizza (costo viaggio e pranzo al sacco 10 euro), per informazioni e prenotazioni telefonare al 338-4578666 oppure al 335-7072146.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Difesa Nonostante le smentite continuano a circolare voci a proposito di un innesto fra i pali. La chiave sarà Lazar Petkovic : se si troverà una squadra disponibile a prenderlo in prestito potrebbe arrivare uno fra Branduani (Spal) e Bindi (Pisa). Molti dubbi su Marcus Diniz : dall’estero è arrivata una proposta del Sochaux, il Vicenza nonostante il rinnovo di Adejo continua a marcarlo stretto. A breve la soluzione ma dopo l’addio di Fabiano non è da escludere che anche Diniz possa chiedere la cessione. Conferme sulla pista che porta a Emerson , vero obiettivo di Zamuner. È stata recapitata una proposta al difensore brasiliano, che ci sta pensando: le possibilità ci sono, occhio a Trapani e Benevento, che potrebbero far valere la categoria superiore. Gli altri nomi in attualmente ballo sono Rigione (Lanciano) e Ingegneri (Cesena). Attacco Ieri è arrivata un’offerta del Trapani per Ferretti (Pavia): il Padova non può pareggiarla, se l’affondo sarà definitivo bisognerà cambiare obiettivo. Per Marconi i «no» dell’Alessandria sono ripetuti ma Zamuner non molla. Nel mirino continua a esserci Capello (Cagliari), con il quale il Padova ha già una bozza di accordo. Il problema è il club sardo, che cerca una squadra disposta a pagare una parte più corposa dell’ingaggio.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Scambio di documenti, fax, cifre pattuite, contratti. Filipe è un giocatore del Padova e manca solo l’annuncio ufficiale, che ritarda per motivi burocratici ma che è dato per scontato. Sistemato il ruolo di regista, il dg Giorgio Zamuner inserirà in rosa un altro centrocampista, quasi sicuramente una mezzala. Centrocampo Tra i principali candidati è tornato in auge il nome di Matteo Mandorlini , nella passata stagione a Pordenone. Dopo il «no» iniziale, adesso pare che le parti si siano riavvicinate, da capire se in modo definitivo e con quali prospettive. L’idea di Zamuner è quella di creare una linea mediana con quattro profili di primissimo piano da completare con alcuni giovani. Sulla fascia sinistra il nome più caldo è quello di Alberto Tentardini , in uscita da Como e che potrebbe raggiungere un accordo la prossima settimana con il club di viale Rocco. Per la fascia destra, prima di tutto sarà necessario cedere Ilari e Dionisi , poi eventualmente potrà essere inserito un giovane come vice di Madonna.