Live 24! Padova, weekend di trattative: si cercano nuovi innesti prima del ritiro

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 19.30 – Nonostante le smentite e le frenate, il futuro di Lazar Petkovic è a dir poco in bilico. Il portiere serbo, reduce da diversi infortuni, potrebbe essere ceduto in prestito per valorizzarne nuovamente il cartellino e in quel caso il Padova punterebbe su un nuovo portiere. A Padovagoal risulta che ci siano due piste molto calde: la prima porta a Paolo Branduani della Spal, la seconda a Giacomo Bindi del Pisa, che tuttavia il club toscano per ora non vuole cedere. Si attendono sviluppi a breve

Ore 19.00 – Trova immediata conferma nella giornata di oggi la notizia data ieri da Padovagoal sul forte interesse del Padova per Emerson, 35 anni, ex difensore del Livorno attualmente libero da contratto. Giorgio Zamuner ci sta lavorando dietro le quinte, il giocatore non fa preclusioni di categoria, anche se ci sono anche Trapani e Benevento interessate. Dopo la rottura con Fabiano, Zamuner vuole un difensore di sicuro affidamento ed Emerson ha dalla sua anche la capacità di battere le punizioni e di tirare da lontano. I primi contatti inducono a un cauto ottimismo, il Padova ci crede e all’inizio della prossima settimana proverà a stringere i tempi.

Ore 18.30 – (Il Centro) Nel tempo dei social accade di tutto, anche che sia un giocatore ad annunciare il suo passaggio ad una nuova società calcistica prima che la società in questione depositi il contratto e faccia l’annuncio ufficiale. E’ stato così per Armin Bacinovic, che con una foto della curva della Salernitana postata su un social e la frase «Finalmente… Salernitana» si è presentato ai nuovi tifosi. E ha implicitamente dato l’addio ai vecchi, ossia ai tifosi rossoneri. Che, su di lui si sono sempre divisi tra estimatori e coloro che pregavano di non vederlo in campo. Bacinovic aveva un altro anno di contratto con la Virtus ma, come anticipato alla fine della stagione aveva già annunciato che sarebbe voluto andare via, avrebbe rescisso il contratto. E aveva chiesto al suo procuratore Donato Di Campli proprio di accasarsi a Salerno. E così è stato. Quindi l’elenco degli addii si allunga e si assottiglia il parco giocatori. E se la Virtus ha incassato soldi con la vendita di Di Francesco, Boldor (Bologna), di Bacinovic, ha alleggerito il portafoglio con i contratti scaduti di Casadei (che piace alla Vieterbese), Aridità, Salviato (andato alla Cremonese) , Vastola, Ferrari, Di Filippo. Inoltre potrebbe anche privarsi di Rigione, Di Matteo e Nunzella, chiesti da società di Lega Pro, come Padova, Foggia, Catania, e di serie B. Insomma bisogna cominciare a fare acquisti perché per ora oltre ai tre difensori citati ci sono Antonino (che piace all’Udinese), Aquilanti, Amenta, Di Benedetto, Penna, De Silvestro e Turchi. A cui aggiungere eventualmente giocatori del vivaio come Tassi e Battista, che piacciono al Pescara per la Primavera, Carpentieri e Serafini. Non molti giocatori per il ritiro. Che molte squadre iniziano tra una dozzina di giorni. A Lanciano invece non solo non si parla di ritiro, ma c’è l’iscrizione da garantire entro il 7 luglio, con i Maio che devono decidere cosa fare, un ds (Matteo Materazzi?) e un allenatore (Giuseppe Pancaro?) da trovare. Insomma si è in alto mare. Tanto che anche giocatori simbolo, da anni in città, come Vastola e Aridità con contratti scaduti oltre a organizzarsi per fare il ritiro a Coverciano il 18 luglio, si guardano attorno, guardano ad altre squadre lontano da Lanciano. Ci sono trattative da intavolare con l’Avezzano, se interessano davvero gli attaccanti Di Curzio e Pollino. Poi si è pensato a Michele Bisegna, sempre dell’Avezzano. Il colpo sarebbe quello di Pierluigi Cappelluzzo, 20enne attaccante l’anno scorso al Pescara, ma di proprietà del Verona.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Modena) L’agente di Simone Bentivoglio ha trovato un accordo con il Venezia, che dunque si prepara a regalare il centrocampista a Pippo Inzaghi: «Abbiamo trovato l’accordo con Bentivoglio, ora dipendeda Caliendo», ha dichiarato Perinetti, ds del club lagunare, che si aspetta però una richiesta congrua per il cartellino. Da ieri, poi, non sono più giocatori del Modena Zoboli, Marzorati, Nardini, Galloppa, Mazzarani e Granoche, ai quali è scaduto il contratto al pari di Belingheri, che si è già accasato alla Cremonese. Per quanto riguarda i giocatori di proprietà, i più corteggiati restano Gozzi, Giorico, Rubin e Luppi.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Modena) Di ufficiale ancora non c’è nulla, ma dalle uniche parole pronunciate da Luigi Pavarese dopo l’incontro di venerdì con Antonio Caliendo («Il progetto Modena mi stimola, è per me una grande responsabilità») questa volta non ci si dovrebbe trovare di fronte ad un Acri-bis. Il dirigente avellinese 51enne si riaggiornerà con il presidente all’inizio della prossima settimana per firmare il contratto che lo legherà al Modena. Già in questo fine settimana, intanto, Pavarese inizierà a muoversi per contattare l’allenatore che guiderà il Modena nel prossimo campionato di Lega Pro. Tutto questo avviene a distanza di non più di una settimana da quando Cristiano Bergodi ha comunicato a Caliendo di non essere più intenzionato ad attendere il suo fantomatico progetto tecnico, cosa che suona davvero singolare se poi si pensa che a stretto giro di posta il patron ha immediatamente trovato un direttore sportivo che, da esperto della categoria quale è, avrebbe anche potuto rappresentare una soluzione convincente per andare avanti. Ma il progetto Modena, ad oggi, non si capisce che piega voglia prendere e su quali basi poggi. I nomi in lizza per sedersi sulla panchina gialloblù resterebbero quelli di Eziolino Capuano e Francesco Moriero, ma sono probabilmente soltanto tra quelli dei quali avranno parlato nelle ultime ore Pavarese e Caliendo. Intanto il presidente canarino non ha provveduto al pagamento della rata di 130mila euro del mutuo per il Braglia che scadeva venerdì: non aveva assicurato al Comune di pagarla in questa data ma entro il 31 dicembre, senza dunque che il Credito Sportivo debba attingere dalla fideiussione garantita dall’amministrazione. Entro il 15 servono poi i 900mila euro promessi dalla Worl Promotion Company, in un atto pubblico registrato, per saldare tutti i debiti al 31 dicembre 2015. L’Azianariato Popolare ha deciso di ripianare versando intanto il 25%.

Ore 17.00 – (Alto Adige) E’ partito il calcio mercato che vedrà impegnato anche l’Alto Adige nel tentativo di allestire la migliore delle formazioni in vista del prossimo campionato. Il diesse Piazzi avrà tempo fino al 31 agosto per dare una fisionomia alla compagine che disputerà il torneo di Lega Pro. «Il nostro sarà un mercato giudizioso – ha spiegato il dirigente biancorosso – il che vuol dire che a livello economico non andremo in competizione con altre società del nostro girone. Nel nostro dna ci sarà tanta voglia di vincere ed uno strabocchevole entusiasmo».

Ore 16.30 – (Alto Adige) Il primo movimento di mercato dell’Alto Adige lo troviamo nella casella uscite. La copertina è per il ventenne centrocampista bolzanino Lorenzo Melchiori, trasferito in serie D nelle fila dell’Alto Vicentino con la formula del prestito annuale. L’Alto Vicentino, che nei giorni scorsi ha presentato il nuovo tecnico Andrea Pagan, nella scorsa stagione (campionato vinto dal parma, ndr) ha fatto la sua bella figura, giocandosi la possibilità del salto di categoria nei playoff, eliminato in semifinale dalla Correggese. Ambizioni che sosterranno gli impegni della compagine veneta anche nella prossima stagione e che, come detto, si avvarrà delle qualità del centrocampista bolzanino, cresciuto nel settore giovanile dell’Alto Adige. Melchiori ritorna a calcare i campi della quarta serie nazionale, dopo l’esperienza maturata a Mezzocorona (stagione 2014-2015), inanellando 13 presenze. Nella passata stagione Melchiori ha fatto parte stabilmente della Stroppa-band, collezionando due gettoni di presenza tra i professionisti (contro Giana e Cittadella)ed una di Coppa Italia. Il centrocampista bolzanino per tre stagioni ha guidato con la fascia di capitano la formazione della Berretti biancorossi, risultando il fromboliere principe con 19 reti nella stagione 2013-2014.

Ore 16.00 – (La Provincia Pavese) Il giorno successivo la chiusura delle iscrizioni alla Lega Pro sono già otto i posti disponibili per i ripescaggi per arrivare a quota 60. Oltre ai sei disponibili per riportare da 54 a 60 l’organico della serie C, si sono aggiunti quelli lasciati liberi da Bellinzago e Martina che non hanno presentato domanda di iscrizione. Ma il numero potrebbe anche salire. Situazioni aperte sono quelle di Arezzo, Lanciano, Rimini oltre a quella del Pavia. Presentata l’iscrizione entro il 30 giugno ora per il club azzurro ci sono due settimane di tempo per cercare di trovare imprenditori pronti ad entrare in società e adempiere alle formalità mancanti per perfezionare la partecipazione alla prossima stagione. L’iscrizione è stata presentata con la firma del legale rappresentante del club, la procuratrice speciale Luna Zheng. Ora le operazioni che dovranno essere compiute sono quelle di cessione dei calciatori sotto contratto con stipendi onerosi: Facchin e Malomo hanno un accordo con il Venezia, Andrea Ferretti è corteggiato dal Trapani in serie B, Alessandro Marchi piace alla Reggiana, Marco Martin è pronto a salire in B con il Cittadella. Sempre ai cadetti è destinato Alessandro Cesarini (Spal). Se si accasassero altrove, al Pavia non arriverebbero soldi, ma il club di via Alzaia potrebbe ridurre un monte ingaggi pesantissimo, tale influire sulla cifra di garanzia cui ammonterebbe la fideiussione. L’obiettivo è di contenere il budget degli stipendi lordi al di sotto di 1,5 milioni di euro per dover presentare la fideiussione minima di 350mila euro. Il 12 luglio la Covisoc e la commissione criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi comunicheranno alle società l’esito della loro istruttoria, inviando copia della comunicazione per conoscenza alla Figc e alla Lega italiana calcio professionistico. I club non in regola potranno presentare ricorso (pagando 9 mila euro restituibili in seguito in caso dell’ottenimento dell’iscrizione) entro le ore 18 del 15 luglio, fornendo tutti gli adempimenti mancanti al 30 giugno per sanare la propria situazione. Il 18 luglio la decisione definitiva della Covisoc e il giorno seguente il consiglio federale formalizzerà i verdetti. Quindi nelle prime due settimane di luglio il Pavia dovrà saldare due dei tre mesi (marzo, aprile, maggio) non pagati ai calciatori: una trattativa attraverso l’Aic è aperta per arrivare alla rinuncia di una mensilità, mentre quella di giugno si potrà pagare successivamente. Sul fronte societario l’obiettivo è l’ingresso di soci pronti a garantire la fideiussione e continuare nella programmazione della prossima stagione. Il primo tassello è quello dell’allenatore e il nome tornato caldo in queste ultime ore è quello di Benny Carbone. L’alternativa potrebbe essere Giovanni Cusatis.

Ore 15.30 – (Gazzetta di Mantova) La rinnovata compattezza dirigenziale del Mantova ha portato come primo risultato l’iscrizione della squadra ma anche la conferma che i soci bresciani non saranno soli al timone della società. Le ripetute polemiche dei mesi scorsi circa l’entità e la durata dell’impegno di Bompieri, Tirelli e Giovanardi sono un ricordo lontano come testimonia l’ex presidente biancorosso: «Anche in questi giorni – mette in risalto Bompieri – abbiamo svolto la nostra parte per il bene del Mantova, supportando la maggioranza dei soci nella produzione degli atti e nella messa a disposizione di parte delle cifre necessarie all’iscrizione del Mantova. Mi preme ricordare che da parte nostra c’è stata e ci sarà la disponibilità a rimanere nel Mantova con un impegno che potremmo definire di “sponsorizzazione” e che nei fatti verrà mantenuto per tre anni, così come ci siamo detti quando si paventava l’entrata in società di qualche aspirante acquirente che alla resa dei conti è rimasto tale». Bompieri non ama parlare di cifre però sottolinea come nel complesso l’impegno dei soci mantovani sia in linea con la volontà sua, di Tirelli e Giovanardi di mantenere la presenza nella società indipendentemente dall’entità delle loro quote di possesso: «Abbiamo sempre detto che se qualcuno volesse comprare il nostro 30% saremo disponibili a trattare, ovviamente a condizione che dall’altra parte ci siano persone serie e responsabili che abbiano a cuore non solo l’aspetto del loro tornaconto. È nostra intenzione mantenere l’impegno su scala triennale per aiutare chi in questi giorni è riuscito a mettere nero su bianco ad una vera e propria impresa, che senza le risorse messe in campo con grande sollecitudine sia da Di Loreto che da Musso avrebbe finito con l’essere clamorosamente fallita, con le inevitabili conseguenze sotto l’aspetto del prestigio di una società che in 105 anni ha toccato vette molto elevate in termini di capacità di gestione e di risultati. Va dato atto, e lo facciamo molto volentieri, ai soci bresciani di avere garantito la sopravvivenza per di più senza penalizzazioni del Mantova. Per questo motivo io, Tirelli e Giovanardi pur confermando la nostra volontà di uscire dalla società siamo attivi con un supporto rispettoso di quanto ci siamo detti ». Mentre comincia a delinearsi l’identikit di alcuni degli imprenditori contattati dal presidente Sdl Piero Calabrò (ra i quali, ma non ci sono conferme ufficiali, vi sarebbe la proprietà delle catene di sale cinematografiche Space Cinema’s gestite dai parmensi Giuseppe e Giovanni Corrado) il presidente Sandro Musso si è preso un paio di giorni di riposo in vista dell’incontro di dopodomani con mister Luca Prina per valutare la conferma. «Siamo molto vicini all’intesa, abbiamo avviato un percorso importante e lui è la nostra scelta prioritaria – dice Di Loreto – resta inteso che se qualcuno si farà avanti in modo concreto per acquisire il Mantova ne potremo parlare».

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Il retroscena del colpo dell’estate sta in una telefonata. L’ha fatta Rachid Arma, nuovo bomber del Pordenone, poco prima di firmare il contratto biennale con il club neroverde. Dall’altra parte della cornetta c’era il connazionale Mehdì Kabine, giocatore già noto in provincia per aver vestito la maglia della juniores dei ramarri ed essersi consacrato con quella della Sacilese, condotta a suon di gol sino ai professionisti nel 2009 e poi salvata (suo il sigillo della matematica nella decisiva sfida salvezza di Celano) in Lega Pro la stagione successiva. Il ricordo. Entrambi di origini marocchine, praticamente coetanei (Kabine, nato nel 1984, è di soli 7 mesi più vecchio), sono amici ed ex compagni di squadra: a Carpi nel 2013 hanno conquistato una promozione in serie B che fa parte delle pagine più belle della storia del club emiliano. L’ex liventino col numero 10, il neoneroverde con il 9: uno ispirava, l’altro segnava. E dopo la festa promozione, conquistata ai playoff contro il Lecce, un mese intero in vacanza assieme. Il consiglio. Le loro strade da quel momento si sono divise. Ma, saranno stati quei piacevoli ricordi o il pensiero che prima di una scelta importante il consiglio di un amico non guasta mai, Arma ha chiesto proprio a Kabine cosa ne pensasse di un suo trasferimento sul Noncello. «Non ho avuto alcuna esitazione – rivela Mehdì – nel rispondergli: vai, Pordenone è la piazza ideale per te. Una città in cui si vive benissimo. Inoltre, con gli schemi di mister Tedino, che conosco molto bene per averlo avuto sia in neroverde sia a Treviso, Rachid può trovarsi a meraviglia». Qualità. Kabine entra così nei meandri di una scelta che ha un preciso fondamento tecnico-tattico: «Arma – spiega il fantasista franco-marocchino – è un giocatore che nonostante le lunghe leve si sacrifica molto per la squadra. Insomma, non la classica prima punta statica. Penso che Tedino apprezzi molto questo tipo di attaccanti». Importante giocare per i compagni, ma senza l’egoismo tipico dei bomber di razza non avrebbe forse segnato 83 gol in Lega Pro, di cui 40 nelle ultime tre stagioni con Reggiana e Pisa. Anche in questo caso, Kabine offre una spiegazione più ragionata: «Se Arma è uno dei centravanti più prolifici della Lega Pro, lo si deve al fatto che nel gioco aereo ha davvero pochi rivali. E penso che la filosofia offensiva del Pordenone possa esaltare ulteriormente le sue caratteristiche». Pronostici e tifo. Mehdì non teme dunque brutte figure nel pronosticare una stagione da autentico protagonista per il connazionale: «Fare pronostici è sempre difficile, ma se dico che potenzialmente Rachid è un attaccante da 20 gol non penso di dire nulla di clamoroso. Sono i fatti a parlare». E i tifosi, intanto, manifestano tutta la loro gioia, mista a curiosità, per il primo grande colpo del nuovo Pordenone. Sulla pagina Facebook del club neroverde i “like” si sprecano. E online si viaggia alla scoperta dei gusti, non soltanto calcistici, del nuovo idolo. Così si scopre che ama tornare nel suo porto natio (Agadir) e praticare la pesca sportiva. «Prima di tutto – commenta Kabine – è un ragazzo d’oro. Si farà ben volere anche dai compagni. La prossima stagione giocherò in serie D nel Mestre (di Zironelli e un nutrito gruppo di ex sacilesi, ndr), ma quando potrò verrò anch’io a Pordenone a fare il tifo per lui».

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Il mercato in entrata del Pordenone ha subìto un’autentica accelerata. Il colpo Arma, ormai ufficiale, potrebbe rivelarsi la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti a dir poco importante. Lo conferma il fatto che Bruno Tedino nel corso della sua trasferta milanese pare non soltanto aver posto le basi per l’ingaggio del centrocampista Matteo Gerbaudo (classe ’95), ex gioiello della Primavera della Juventus, ma pure del difensore Daniel Semenzato (’87), nelle ultime tre stagioni punto di forza della retroguardia del Bassano. Il contratto che lo legava al club vicentino è andato in scadenza e il Pordenone, a quanto pare, non si è fatto sfuggire l’occasione. L’ha rivelato lo stesso Tedino nel corso della trasmissione televisiva “Speciale calciomercato” in onda su Sportitalia: «E’ un giocatore che mi interessa molto». Si tratta di un terzino destro, che all’occorrenza può essere schierato anche nella zona centrale. E che vede bene la porta: 10 reti negli ultimi tre campionati in giallorosso. In dirittura d’arrivo le trattative per Gerbaudo e Semenzato, il Pordenone attende di poter ufficializzare anche gli innesti dell’attaccante Paulo Dentello Azzi (’94) dal Pavia e dell’esterno Eros Pellegrini (’90) dal Siena. Qualcosa si muove pure sul versante uscite. Il fantasista Francesco Finocchio (’92), che ha ancora un anno di contratto col Pordenone, ed è reduce dall’esperienza in prestito al Padova, è sempre più nel mirino della Pistoiese del tecnico Gianmarco Remondina. Da un attuale giocatore neroverde, a due freschi ex. Da ieri è ufficiale il passaggio di Simone Pasa (’94) in serie B al Cittadella, dove lo accompagnerà anche un altro protagonista delle recenti fortune dei ramarri, il laterale Marco Martin (’87). Altra indiscrezione con un retrogusto neroverde arriva da Reggio Emilia: la società granata, che ha appena visto partire Arma alla volta di Pordenone, starebbe pensando a Caio De Cenco (’89) per rimpiazzare il marocchino. De Cenco dopo l’exploit alla corte di Tedino nella prima parte della scorsa stagione, ha militato nel Trapani in serie B (6 presenze e un gol).

Ore 14.00 – (Campodarsego Calcio) Il Campodarsego calcio 1974 comunica di aver raggiunto l’accordo con i giocatore Mattia Sanavia e Nicolò Severgnini, che nella prossima stagione vestiranno quindi la maglia biancorossa. Entrambi i giocatori arrivano dalla Luparense San Paolo. Terzino destro di ruolo, nato a Padova il 3 marzo 1998, Mattia Sanavia è cresciuto nel vivaio del Cittadella, arrivando due stagioni fa a vestire la casacca della Primavera granata, e nella stagione appena conclusa ha militato tra le fila della Luparense San Paolo, in Serie D. Con la maglia rossoblù, a San Martino di Lupari, ha collezionato 26 presenze e ha siglato una rete, lo scorso gennaio, nel match giocato contro il Giorgione. Nel corso della stagione, inoltre, è stato convocato prima dalla Rappresentativa di Serie D, selezionata da Augusto Gentilini, per il raduno di Pomezia (ottobre 2015), e quindi anche con la Nazionale Under 18 LND, allenata da Francesco Statuto, con la quale ha disputato un’amichevole contro la Robur Siena Berretti e il torneo “Roma Caput Mundi”, lo scorso febbraio. Nato a Treviso il 28 gennaio del 1990, Nicolò Severgnini era arrivato la stagione scorsa a San Martino di Lupari dal Montebelluna, da dove aveva seguito mister Daniele Pasa. Difensore centrale ambidestro, in carriera ha ricoperto anche la posizione di terzino sinistro. Dopo aver esordito a 17 anni in Serie D, proprio a Montebelluna, Severgnini aveva disputato due stagioni a Chioggia, prima di spiccare il volo e giocare in Serie C2 con Mezzocorona e Montichiari. Nel gennaio del 2013 torna in D, al Trissino Valdagno, quindi il ritorno a Montebelluna e , dopo due campionati, l’approdo alla Luparense. A Campodarsego entrambi i nuovi acquisti ritroveranno mister Enrico Cunico, che li ha allenati nell’ultima stagione alla Luparense San Paolo.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro senza. Inteso come contratto: da ieri Domenico Germinale, Stefano Pietribiasi, Daniel Semenzato e Dario Toninelli – in rigoroso ordine alfabetico – sono liberi di accasarsi altrove in quanto i rispettivi accordi che li legavano al Bassano sono scaduti. Per la gioia dei direttori sportivi di categoria, che possono ora spingere sull’acceleratore per assicurarsi le prestazioni di ogni singolo calciatore senza dover riconoscere nulla alla società a cui appartenevano. O meglio, potrebbero accaparrarseli. Per due motivi: il primo è semplicemente legato alla momentanea mancanza di offerte concrete recapitate ai procuratori dei “quattro ex-moschettieri giallorossi”. Il secondo, invece, è solo in parte sorprendente: il Bassano potrebbe difatti decidere di riprendere con sé qualcuno di loro nelle settimane a venire qualora questi non trovassero in breve tempo la nuova “promessa sposa”. Ed il motivo è molto semplice: abbassare il prezzo, perché nel calcio moderno il mantra è “risparmiare”. Questo discorso potrebbe però non valere per Semenzato, il quale potrebbe accasarsi a brevissimo. Destinazione: Pordenone, con Tedino abile a sfruttare il suo nuovo ruolo di manager “alla Sir Alex Ferguson” per anticipare tutti sul tempo e cercare di inserire nella sua rosa l’esterno difensivo classe 1987. Dei restanti tre, invece, chi ha più possibilità (ma al momento pur sempre minime) di ricevere una nuova chiamata da Bassano è Domenico Germinale, mentre per il “Condor” Pietribiasi e Toninelli le speranze sono ormai ridotte al lumicino. Per quanto riguarda il mercato in entrata, infine, salgono nuovamente le quotazioni di Mattia Minesso mentre tramonta definitivamente la pista che portava ad Alessandro Sgrigna, che non rientra nei piani del nuovo mister Luca D’Angelo. Aspettando sempre l’ufficialità dell’acquisto di Julien Rantier: è già tutto pronto per l’arrivo del poliedrico attaccante ex Pro Piacenza, manca solo il comunicato.

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Giorgio Perinetti in Italia a costruire la squadra per Pippo Inzaghi, il presidente Joe Tacopina in tour negli Stati Uniti per visionare alcuni stadi, avendo sempre l’obiettivo di realizzare un impianto di prima classe a Venezia. Il numero uno arancioneroverde, accompagnato dai dirigenti John Goldman, Dante Scibilia e Ted Philipakos, che tra una decina di giorni sbarcherà a Tessera, è stato in questi giorni stato nei due migliori stadi della MLS, la Major League Soccer, vale a dire la Red Bull Arena, lo stadio dei New York Red Bulls, e il Talen Energy Stadium, la casa dei Philadelphia Union. Le due società calcistiche americane si sono messe a disposizione per l’effettuazione di due tour privati, finalizzati per condividere con il Venezia Football Club le caratteristiche e il funzionamento dei rispettivi stadi. «Ogni giorno facciamo progressi considerevoli sia sul fronte del progetto calcistico che su quello dello stadio» puntualizza da oltreoceano Joe Tacopina, «per quanto riguarda il progetto relativo allo stadio, stiamo compiendo sforzi straordinari con l’obiettivo di realizzare un impianto che renderà il nostro club, i nostri tifosi e la nostra comunità orgogliosi per molti anni. Questi due giorni ci hanno illuminato e ci hanno permesso di capire quello che vogliamo sia presente e quello che non vogliamo ci sia all’interno di quella che diventerà la nostra nuova casa. Per questo motivo, voglio ringraziare sentitamente i dirigenti dei New York Red Bulls e dei Philadelphia Union per la loro ospitalità». Il Venezia ha commissionato allo studio di architettura Rossetti, che ha progettato fra gli altri gli stessi Red Bull Arena e Talen Energy Stadium, il progetto del nuovo stadio, a capo del quale c’è l’architetto Matt Rossetti, anche lui presente nel tour con la delegazione veneziana, come del resto hanno partecipato i rappresentanti dell’Accademia SGR, la società milanese specializzata nella gestione degli investimenti, e dell’Ai Engineering, la società di ingegneria torinese. L’obiettivo del Venezia è di studiare e trarre ispirazione dai più innovativi stadi del Nord America, dell’Europa e non solo, tanto che entro la fine dell’estate i dirigenti arancioneroverdi visiteranno anche i migliori stadi italiani. Intanto sul fronte del mercato il direttore sportivo Giorgio Perinetti è ritornato “operativo” anche a livello federale essendo scaduto il mese di inibizione. Per il centrocampo possibile il ritorno di Mattia Zaccagni, visto due anni fa, nell’ultima stagione prima al Verona e poi da gennaio al Cittadella con cui ha vinto il campionato. Il nome di Zaccagni potrebbe essere qualcosa di più di una semplice alternativa a Bentivoglio. Resta ancora l’incognita della punta, un interrogativo destinato a risolversi nel giro di poche ore.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Fosse il tecnico tedesco, chi toglierebbe all’Italia? “Tutta la difesa: quattro fuoriclasse, portiere compreso, che sono il punto di forza della squadra perché giocano insieme da anni, hanno mestiere e mentalità vincente”. E la Germania risponde con il centrocampo: “Mi piacciono molto Toni Kroos e Khedira, gente di spessore ed esperienza internazionale”. Così sulla gara: “Vista la solidità difensiva dell’Italia, me l’aspetto con pochi gol, decisa da una giocata, un episodio o un calcio da fermo. E’ vero che l’ultima sfida è finita 4-1 per i tedeschi, ma era un’amichevole e l’Italia usava un altro modulo”.

Ore 12.20 – (Gazzettino) E poi? “I nonni sono tornati in Italia quando per loro è scattata la pensione per cui mi è capitato di ritornare in Germania per incontrarli e rivedere i miei luoghi di nascita. Tutto qui”.
E quindi forza Italia? “Il mio tifo non è in discussione, ma se le cose andassero male simpatizzerei per i tedeschi, soprattutto perché hanno fatto vedere del buon calcio rispetto alla mediocrità delle altre partite”. Ma l’Italia per Italiano può spuntarla: “Prima che gli Europei iniziassero a chi mi chiedeva un pronostico rispondevo che gli azzurri possono ambire al successo. Mi piace molto un tecnico come Conte che dà grande organizzazione, è un motivatore e sa ottenere il massimo dai giocatori, elemento che può essere decisivo in competizioni brevi. Incidere non è infatti facile per un selezionatore, dato il poco tempo a sua disposizione”. A centrocampo, con l’assenza certa di Thiago Motta e quella probabile di De Rossi, mancherà proprio chi svolge il ruolo che ricopriva Italiano: “In una gara così importante pesa molto l’assenza di chi dà gli equilibri, ma chi gioca in nazionale può dare il massimo anche fuori ruolo”.

Ore 12.10 – (Gazzettino) E’ nato in Germania 39 anni fa, ma in lui scorre solo sangue tricolore e il suo cuore questa sera batterà per i colori azzurri. Vincenzo Italiano, regista di Verona, Chievo e Padova, vicinissimo alla serie A con i biancoscudati nel 2011 e fresco di chiamata in serie D sulla panchina della Vigontina San Paolo, fa le carte all’attesa sfida di Bordeaux tra Italia e Germania, partendo dalla sua esperienza personale. “Sono nato a Karlsruhe – racconta – ma in quella città ho vissuto solo i primi sei mesi della mia vita. I miei genitori erano andati a trovare i nonni che in quella città si erano trasferiti per motivi di lavoro e hanno deciso di farmi nascere là”.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Protagonista di quattro ottime stagioni a Livorno in A e B e prima alla Reggina, la scorsa estate si è procurato un grave infortunio, ma poi è tornato in campo nell’ultima parte del torneo. Ha un grande tiro e spesso è stato avanzato a centrocampo. Il diggi Giorgio Zamuner in settimana proverà pure a chiudere per la punta, un elemento di pari valore dei confermatissimi Altinier e Neto Pereira, ma con caratteristiche diverse e forte fisicamente. Con più calma verranno poi ulteriormente puntellati tutti i reparti, anche con giovani come Alessandro Capello, punta classe 95 del Cagliari e nella passata stagione a Prato. In ritiro verranno poi visionati gli under “nostrani” Turea, Bottalico e Marcandella.

Ore 11.30 – (Gazzettino) A otto giorni dall’inizio del ritiro a Mezzano il Padova ha finora raggiunto i suoi primi tre obiettivi. Non è ancora ufficiale in realtà il regista Filipe Gomes, ma l’accordo è già stato raggiunto. Unico contrattempo il mancato rinnovo di Fabiano. Difficile pensare a un rilancio da parte della società per cui all’appello ora mancano due difensori di cui almeno uno, forse entrambi, in arrivo prima del ritiro. Piace Rigione del Lanciano e si sta valutando l’ingaggio del brasiliano classe 80 Emerson.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Con quest’ultima squadra, portacolori della sua città, ha collezionato sei presenze in massima serie, mentre in Liguria ha giocato la sua unica stagione in Lega Pro, culminata con lo storico triplete (promozione, Coppa Italia e Supercoppa) agli ordini di Michele Serena. Come serve per vincere questo campionato? “Un buon organico che si completi in campo, un gruppo solido che si prenda le responsabilità, una società organizzata alle spalle e un pizzico di fortuna che non guasta mai. Il Padova è già reduce da un ottimo campionato e penso possa solo migliorare. Mi auguro che si crei entusiasmo sin dall’inizio, con tanta gente allo stadio e che noi si possa creare quella passione che poi ci è d’aiuto per tutto l’anno”.

Ore 11.10 – (Gazzettino) E non solo: “Ho svolto un po’ tutti i possibili ruoli di fascia – racconta – alto o basso, a destra ma pure a sinistra. Negli ultimi anni ho ricoperto mansioni più difensive perché le squadre in cui militavo tendevano ad aspettare l’avversario”. E qui torna in auge il discorso legato alle sue aspettative: “L’anno scorso ero in serie B a Como dove si puntava alla salvezza. Ho rifiutato altre proposte da quella stessa categoria perché venivano da squadre con il medesimo obiettivo. Padova non è una piazza da Lega Pro, categoria che non gli compete, e mi ha spinto proprio la volontà di giocare per vincere sempre. Questa è la pressione che voglio”.
Ripercorrendo la sua carriera, ha disputato dieci stagioni nel campionato cadetto, indossando le maglie di Albinoleffe, Vicenza, Spezia, Como e Atalanta.

Ore 11.00 – (Gazzettino) “La mia volontà è quella di giocare per vincere e il Padova ha il mio stesso obiettivo”. Basta una frase per capire lo spirito con cui Nicola Madonna, secondo volto nuovo dei biancoscudati, si appresta ad affrontare questa sua nuova esperienza dopo tanti anni in serie B. E un retroscena svelato dal direttore generale Giorgio Zamuner sulla trattativa conferma tale prima impressione: “Credo di avere fatto un ottimo acquisto. Ha dato la sua disponibilità alla prima telefonata e in cinque minuti si è trovato l’accordo. Visto il curriculum del giocatore, questo è un segnale chiaro sulle sue motivazioni e la cosa mi ha colpito. In campo mostrerà le sue qualità”.
Trent’anni a ottobre e dunque nel pieno della maturità calcistica, figlio d’arte – suo padre Armando ha giocato con Lazio, Atalanta e Piacenza e poi allenato in serie B – Madonna sarà l’uomo che farà la spola sulla corsia di destra nel 3-5-2 o nel nel 4-3-1-2 su cui ha intenzione di lavorare il tecnico Oscar Brevi.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Gianluca Litteri ci sarà ancora. E non solo lui, perché, nello stesso giorno in cui il Cittadella riesce ad accaparrarsi a titolo definitivo le prestazioni del bomber che, con i suoi gol (15, e senza tirare nemmeno un rigore) ha guidato i granata verso la promozione, arrivano anche le attese ufficializzazioni degli ingaggi di Simone Pasa e Alberto Paleari. E’ stata davvero una giornata campale, quella di ieri, per il Citta, che sta prendendo una forma sempre più definita in vista di martedì 12 luglio, quando la truppa di Venturato si ritroverà al Tombolato. E il direttore generale Stefano Marchetti non risparmia i superlativi, doverosi. «Sono felicissimo» il suo commento. «Per Litteri, lo sapete, è stata una trattativa lunga e complicata: non è stato facile trattenerlo qui dopo una stagione come quella da lui disputata l’anno scorso. Con il giocatore, che adesso è in vacanza a Cuba, l’accordo era stato raggiunto prima che partisse, ma occorreva trovare quello con il Latina, proprietario del suo cartellino, e la concorrenza era notevole. La mia gioia, oggi, è anche quella della società e di tutto l’ambiente granata, perché confermiamo un elemento importantissimo nella costruzione della rosa, e che può benissimo coesistere con i nuovi arrivati Arrighini e Strizzolo, entrambi attaccanti che danno il meglio accanto a una prima punta com’è lui». Le cifre dell’accordo, su base pluriennale, non sono state rivelate (secondo le quotazioni di Transfermarkt la valutazione del centravanti catanese è di 500 mila euro, ma parliamo di un dato solamente indicativo). Considerando Bizzotto e il possibile ritorno di Jallow, il reparto potrebbe considerarsi sistemato, anche se Marchetti rimarrà vigile. La conferma della punta catanese rischia peraltro di far passare in secondo piano le altre due operazioni formalizzate ieri. In questo caso, però, si tratta appunto di ufficializzazioni: sono stati depositati i contratti del 22enne difensore/centrocampista Simone Pasa e del 23enne portiere Alberto Paleari, ma in entrambi i casi l’accordo era già stato raggiunto. Il primo, figlio d’arte di scuola Inter, nella scorsa stagione al Pordenone, bloccato per due stagioni, «è» nelle parole del d.g., «un elemento duttile, che potrà rivelarsi utile in tutti e due i reparti. Ha un ottimo piede e grandi qualità nell’impostare l’azione». Per il secondo, che proverà a contendere la maglia da titolare ad Alfonso, la trattativa è soltanto di poco più “fresca”. «E’ un giovane, ma è già esperto. Ha già dimostrato di poter essere un protagonista e con il suo arrivo dà serenità per quel che riguarda la porta. Sono contento di poter dire che chiudiamo la settimana in bellezza». Ma non è finita qui. Sempre ieri la società granata ha lanciato la propria campagna abbonamenti, aperta da lunedì 4 a venerdì 15 luglio per chi può esercitare il diritto di prelazione e da lunedì 18 per tutti. I prezzi spaziano dai 20 euro per gli under 20 in Tribuna Est (75 per senior e donne, 125 l’intero) ai 1.100 per la Tribuna d’onore Ovest. Sempre in Tribuna Ovest l’intero dei “fedelissimi” costerà 550 euro (425 ridotto), la Tribuna Ovest centrale 380 euro (325 ridotto), la Tribuna Ovest laterale scoperta 200 (150 ridotto).

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Giorni cruciali. Madonna non è l’ultimo acquisto. Ad otto giorni della partenza per il ritiro, oggi sarà ufficializzato il centrocampista Filipe Gomes Ribeiro: dovrebbe essere presentato a metà della prossima settimana, quando arriverà dal Brasile, dove sta trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza. Ma entro qualche giorno il direttore generale Giorgio Zamuner proverà a chiudere anche per i due difensori di esperienza che mancano all’appello, e pure per un attaccante. Per la retroguardia, nelle ultime ore è nato un contatto con un altro brasiliano: dopo l’addio di Fabiano, Zamuner sta provando a convincere Emerson Ramos Borges, 35enne appena svincolato dal Livorno, un elemento di sicura esperienza e con anni importanti alle spalle, tra cui quelli in Serie A con gli amaranto

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In carriera ha giocato quasi sempre tra i cadetti, nel mezzo 6 presenze in Serie A con l’Atalanta. E in Lega Pro c’era stato solo una volta, vincendo tutto con lo Spezia dei miracoli di Michele Serena. «Per vincere in terza serie ci vuole un buon organico, un gruppo solido nel quale le persone si prendano sempre le loro responsabilità, una società organizzata e, naturalmente, magari un po’ di fortuna. Qui a Padova l’organico c’è, e basta vedere il grande campionato dell’anno scorso: ora si può solo migliorare». Ad accompagnarlo, nel suo percorso, importante è stata la figura di papà Armando, ex giocatore e poi allenatore: «La passione me l’ha trasmessa lui, è naturale. Però poi ha voluto che io camminassi con le mie sole forze, tanto che la prima volta che mi vide giocare fu quando c’incontrammo sul campo, da avversari: lui allenatore della Primavera dell’Albinoleffe, io con quella dell’Atalanta. La sua presenza avrebbe potuto essere un peso, e per questo decise solo di darmi un consiglio prezioso: che tutto, nella vita e nel calcio, si conquista con il duro lavoro».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Voglia di vincere. «Padova non è una piazza da Serie C, il campionato che le compete non è certo questo. Ed è per questo che ho accettato subito la loro proposta: io e i biancoscudati abbiamo le stesse ambizioni». Parole al miele per le orecchie della tifoseria, che andranno ovviamente dimostrate sul campo, quando dalla prossima settimana si comincerà a fare sul serio. Ma il biglietto da visita di Madonna non è certo stato infarcito di banalità, come spesso accade in questo mondo. «Avevo ricevuto offerte dalla Serie B negli ultimi giorni, ma volete sapere perché le ho rifiutate?», le sue parole. «Perché preferisco provare a vincere in Lega Pro che lottare per la salvezza in una categoria superiore. Sono venuto qui perché voglio sentire la pressione, venire a Padova per me è comunque un passo avanti».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il suo biglietto da visita è rappresentato dalle 174 presenze accumulate in Serie B, la voglia di vincere il passaporto esibito nel suo primo giorno da biancoscudato. Nicola Madonna ieri è sbarcato per la prima volta a Padova, dopo essere rientrato dalle vacanze, e ha vissuto la sua prima giornata nella sua nuova città: con la sciarpa al collo, con la voce decisa e le idee chiare. «Il suo curriculum parla chiaro», l’accoglienza riservatagli dal presidente Giuseppe Bergamin alla presentazione ufficiale. «Nicola è un punto di forza su cui costruire una squadra di affidabilità, che punti a diventare un gruppo di vertice».




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com