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Ore 21.00 – (Il Piccolo) Ventiduemila visualizzazioni, oltre 2mila voti ufficiali tramite il “like”, tantissimi commenti a corredo e conseguenti vivaci discussioni: non si può proprio dire che l’iniziativa della Triestina di far scegliere ai tifosi, tramite un sondaggio on line sulla pagina ufficiale Facebook della società, la maglia dell’Unione per il prossimo campionato, non sia stata un successo. Dopo aver ufficializzato che la Triestina vestirà il prestigioso marchio Nike, la società alabardata aveva infatti lanciato una sorta di referendum fra i supporters proponendo tre diverse ipotesi per la maglia principale, ovvero per il vero e proprio disegno del fronte, sulle quali dovevano appunto esprimersi i tifosi. Cinque i giorni a disposizione dei supporter per visionare e votare la maglia preferita, fino alla conclusione di domenica sera. Fin dalle prime battute e i primi voti si era capito che la maglia più amata dalla tifoseria era la cosiddetta opzione C, ovvero quella classica, con la pancia completamente libera e riservata solo allo sponsor, lo stemma sul petto e il simbolo dell’alabarda in piccolo sulla manica sinistra. Per la gran parte di chi ha votato, questa è la soluzione più sobria, elegante e in linea con la storia alabardata. Ed è stato quasi un plebiscito, visto che questa ipotesi ha raccolto oltre 1200 preferenze, staccando nettamente le altre due opzioni. Al secondo posto la maglia con l’alabarda grande sulla pancia in versione stilizzata, quella anni ottanta a forma di gabbiano, che ha riscosso 493 preferenze e fatto comunque emergere vecchi e piacevoli ricordi a tanti tifosi. Solo terzo posto invece per quella con l’alabarda classica sulla pancia, che ha ottenuto 315 voti. Insomma, nessun dubbio sulla maglia vincitrice, che griffata Nike vestirà a furor di popolo l’Unione nel prossimo campionato. Ma particolarmente apprezzata dai tifosi è stata anche la scelta complessiva, ovvero quella per una maglia completamente rossa, abbinata a calzoncini bianchi e calzettoni rossi, in una sorta di ritorno alla tradizione rossoalabardata che ha fatto felici tantissimi aficionados dell’Unione, almeno a leggere i commenti sul web. Un altro piccolo mattoncino nel riconsolidamento del rapporto fra società e tifosi, che ora aspettano con ansia qualche novità anche sul fronte squadra. Intanto venerdì verranno svelati il nuovo organigramma completo della società e la nuova campagna abbonamenti per il prossimo campionato con prezzi e modalità di acquisto.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Un Belluno da metà alta. Augusto Fardin, alle prese con portieri da far firmare e giovani da incastrare in una rosa al più confermata, parla del suo Belluno e parte con cautela. «Che squadra sta nascendo? – si domanda il ds gialloblu – Da metà classifica in su». Mani avanti? «No, meglio partire tranquilli. Tutto dipende da troppi aspetti per sparare alto ora. E guardate che in giro ci sono parecchie società che stanno facendo squadroni». Quali allora ad oggi le avversarie più toste? «Dipende anche da come sarà composto il girone, ma se la Triestina ha preso Andreucci non è per partecipare e basta. Poi Altovicentino, Vecomp, Mestre e pure l’Union Feltre, che ne sta prendendo uno dietro l’altro. Ora come ora però metterei il Mestre davanti a tutti e l’Altovicentino subito dietro». E il Belluno? «L’outsider. Abbiamo cambiato due o addirittura tre giovani su quattro, vuol dire tanto. Molto dipenderà dalla loro integrazione e crescita». Pure due portieri nuovi su due. «E dire che l’anno scorso con Solagna e Brino eravamo convinti di essere a posto per qualche anno. Con Borghetto e Menegazzo siamo a buon punto, ma io voglio il nero su bianco, non mi fido di nient’altro». Le sicurezze sono in attacco: Brotto non va scoperto come andava scoperto Acampora. «Lo abbiamo preso per questo. Perché lo conosciamo e perché siamo certi farà un grosso campionato, dando una mano al Cobra. Chi ne segnerà di più? Il Cobra, magari qualcuno in più di quest’anno, ma mi aspetto che anche Brotto vada in doppia cifra. Così saremmo a posto. Riguardo ad Acampora ha pagato caro l’ambientamento; non gli passavano le giornate, ma il giocatore non si discute. Tanto che continuano a chiamarmi per avere il suo numero». Per Fardin sarà la stagione numero? «Ventiquattro, ma perché ho iniziato presto. Avevo 31 anni, ero un libero, al Cordignano, e mi sono rotto la gamba. Così ho iniziato a fare il ds; quando mi sono ripreso dall’infortunio mi han detto “sai che è meglio se continui a fare il direttore” (sorride, ndr). E così è andata. Gli anni a Belluno? Tra i migliori, senza dubbio».
Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) O entro giovedì la proprietà cinese del Pavia farà pervenire un assegno di 25mila euro per provvedere in parte a quanto necessario per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro, oppure la squadra azzurra dovrà ripartire dai dilettanti. E’ questo lo scenario della settimana decisiva per la permanenza o meno del club pavese nel calcio professionistico al termine di una stagione negativa sia sotto il profilo sportivo che economico-gestionale. Entro giovedì dovrà essere presentata la domanda d’iscrizione con il versamento complessivo delle tasse d’iscrizione che per una società già associata alla Lega Pro sono pari a 45mila euro più 5mila di quota associativa. Entro la stessa scadenza dovrebbe essere presentata la garanzia fideiussoria che comunque il Pavia potrebbe far arrivare successivamente pagando la penalizzazione di un punto per il ritardo (come era accaduto due anni fa a conclusione del passaggio della società dalla famiglia Zanchi al gruppo cinese guidata da mister Zhu). La Co.Vi.So.C. e la Commissione criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi, entro il 12 luglio, esaminata la documentazione prodotta dalle società e quanto trasmesso dalla Lega italiana calcio professionistico, verificato l’assolvimento dei pagamenti da parte delle società ed effettuati gli ulteriori accertamenti, comunicheranno ai club l’esito dell’istruttoria. Chi non sarà risultato in possesso dei requisiti per l’ottenimento della Licenza nazionale ai fini della partecipazione al campionato di Lega Pro 2016/2017 potrà presentare ricorso entro le ore 19 del 15 luglio, integrando la domanda d’iscrizione con l’eventuale documentazione mancante e, come nel probabile caso del Pavia, con l’eventuale fideiussione. Entro il 18 ci sarà il verdetto definitivo sui ricorsi e il 19 luglio il Consiglio Federale ufficializzerà le squadre ammesse e le eventuali escluse alla prossima stagione sportiva. Oggi come oggi l’iscrizione appare a rischio.Una vera e propria corsa contro il tempo in casa azzurra per evitare, quindi, il fallimento e per poter proseguire nell’operazione salvataggio che vede l’ipotesi di un subentro al presidente Xiaodong Zhu di un gruppo di imprenditori lombardi guidati dal manager bresciano Abele Lanzanova, amministratore delegato della cantina La Versa. Di questa situazione, e dei molti debiti nei confronti dei tesserati, dipendenti, ma anche molti commercianti, imprenditori, artigiani e fornitori del Pavia, si parlerà questa sera a Palazzo Mezzabarba alle 20,30 in apertura della seduta del Consiglio comunale alla presenza del direttore generale del Pavia, Nicola Bignotti. Inizialmente questo tema avrebbe dovuto essere trattato una settimana fa, lunedì 20, ma poi tutto è stato rinviato in attesa dell’assemblea dei soci del club azzurro di martedì 21 giugno. Alla precedente convocazione aveva dato disponibilità ad intervenire in rappresentanza degli azionisti cinesi della società anche il vicepresidente David Wang. Ma da quel momento non ha dato più ulteriori comunicazioni alla segreteria del Consiglio.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Il futuro di Daniele Mignanelli sembra sempre più a tinte granata, con il giocatore che sarebbe pronto ad accettare l’offerta fattagli dalla società granata, intenzionata a rilevare l’intero cartellino del difensore dal Pescara. Reggio e la Reggiana rappresentano per Mignanelli la scelta migliore per essere ancora protagonista in una piazza che l’ha sempre sostenuto e che, sui social network sta provando a convincere il giocatore a non abbandonare la maglia granata. In questo momento la scelta è interamente nelle mani del giocatore, poiché il Pescara una volta conquistata la massima serie ha fatto sapere all’entourage di Mignanelli di cercare liberamente la sistemazione migliore per il ragazzo e, da qui, è arrivata la proposta alla formazione abruzzese da parte della Reggiana, pronta a rilevarne l’intero cartellino. L’affetto che dopo quasi due anni lega Reggio e Mignanelli è risaputo da tutti, con il giocatore che avrebbe si voglia di provare a misurarsi nuovamente con la Serie B, ma anche provare a conquistare la serie cadetta con quella maglia granata che sente particolarmente sua. Il rischio di un “Pescara bis”, passando sei mesi solamente ad allenarsi per poi accomodarsi alla domenica in tribuna non sembra attirare tanto il giocatore che, al contrario, preferirebbe un campionato da protagonista con la maglia della Reggiana, inseguendo insieme ai suoi tifosi quel sogno interrotto a Bassano al termine della stagione 2014-15. Proprio questo è il motivo che sta spingendo Mignanelli sempre più vicino a dire sì alla risposta Reggiana, convinto dal progetto che il ds Grammatica e il tecnico Colucci, grazie anche all’ingresso del nuovo proprietario Piazza, intendono portare avanti, ovvero allestire subito una squadra in grado di lottare per la parte alta della classifica. Il progetto sportivo e l’affetto che ormai lega il giocatore a Reggio stanno facendo propendere Mignanelli ad accettare quindi il ritorno alla Reggiana a titolo definitivo dopo che la società granata aveva incassato i soldi dalla sua vendita al Pescara solamente un anno fa. Nel caso in cui la risposta definitiva arrivasse nei prossimi giorni il giocatore sarà già a disposizione del tecnico Leonardo Colucci per l’inizio del ritiro estivo che si terrà il 13 luglio a Reggio, prima di salire il 16 a Villa Minozzo.
Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Mike Piazza è pronto definitivamente a prendersi il trono granata, dopo la firma sul preliminare per l’acquisto della società granata e i festeggiamenti in piazza con i tifosi nel pomeriggio di sabato 18 giugno in seguito alla conferenza stampa di presentazione e al saluto al sindaco Luca Vecchi avvenuta nella Sala del Tricolore, la stella del baseball è pronto a mettere nero su bianco le ultime formalità che lo porteranno ad ottenere il 60% delle quote della Reggiana, con il restante 40% che rimarrà nelle mani del gruppo Compagni, composto dall’attuale presidente granata, Gianni Perin, Nunzio Annovi e Gianpaolo Gottardi. L’arrivo di Piazza a Reggio è previsto giovedì 30 giugno, quando il futuro proprietario granata si incontrerà con il presidente Stefano Compagni per chiudere definitivamente tutte le pratiche per l’acquisto della maggioranza, dopo che nel giorno della sua presentazione in città lo stesso Maurizio Franzone, uomo di fiducia di Mike Piazza, aveva anticipato come «le firme definitive non fossero ancora state poste sui contratto di acquisto, anche se l’accordo tra le parti in causa per l’acquisizione della maggioranza della Reggiana da parte di Piazza fosse già stato trovato su tutto e, di fatto, il nero su bianco si trattasse solo di una formalità». Questa piccola, ma fondamentale formalità sarà proprio esplicata definitivamente all’arrivo a Reggio di Mike Piazza, sancendo così il definitivo passaggio di proprietà che da il via a quello che è il progetto, non solo sportivo, del campione americano. L’aspetto sportivo. Piazza ha infatti intenzione di porre si le basi per un progetto sportivo importante, che veda la Reggiana protagonista nelle zone alte della classifica, provando a conquistare quel sogno chiamato Serie B perché, come ci ha tenuto a sottolineare lo stesso Piazza nella sua prima apparizione a Reggio «odia perdere» e in società è ben presente il bagno di sangue che rappresenta in termini di bilancio a fine anno il campionato di Lega Pro. Per provare a raggiungere questo obiettivo il ds Grammatica potrà andare così a lavorare sul mercato con una solidità societaria alle spalle ben delineata e, questo aspetto, unito alla storicità e alla passione della piazza reggiana, potrebbe rappresentare anche un appeal in più per i giocatori che il ds sta seguendo in questo momento, proprio per la criticità che circonda molte squadre di Lega Pro. Le infrastrutture. Con l’arrivo ufficiale di Mike Piazza tornerebbe a prendere corpo anche l’idea di ristrutturazione di tutta l’area di via Mogadiscio ad oggi in mano alla curia, con la quale già il presidente Stefano Compagni aveva iniziato ad instaurare un discorso di acquisto della zona. In questo momento le parti in causa (Reggiana e Curia) sono distanti per una cifra che si aggira sul milione e cinquecentomila euro e, con ogni probabilità, la società granata attende proprio l’arrivo di Piazza per formulare una nuova offerta per provare ad abbassare la richiesta della curia. E’ vero che a oggi la Reggiana ha in mano un contratto di gestione dell’area per 12 anni, ma l’imprenditore americano certamente non investirà in una zona non di sua proprietà, considerando il fatto che proprio da queste strutture, con anche lo spostamento dell’Accademia Reggiana del Calcio Beppe Alessi in via Mogadiscio, la società conta di poter avere entrate economiche importanti una volta rimesse a nuovo. Giovedì, con l’arrivo di Piazza a Reggio e il nero su bianco per il suo ingresso in società si dissiperanno gli eventuali dubbi che, qualcuno può eventualmente ancora nutrire e, dal 1 luglio prenderà in via ufficialmente la Reggiana targata Mike Piazza, con un progetto di base importante che può consentire ai tifosi di tornare a sognare un futuro roseo, dopo diciassette snervanti e interminabili anni in Lega Pro.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Pro Piacenza non ha ancora risolto i dubbi legati al nome del nuovo allenatore, chiamato a prendere il posto di William Viali. Gli emiliani potrebbero scegliere nelle prossime ore fra Fulvio Pea, in passato al Monza, e l’ex allenatore biancorosso Ivan Javorcic che sarebbe sponsorizzato dall’attuale direttore sportivo Riccardo Francani. Da alcuni giorni l’opzione Javorcic raccoglie i maggiori consensi nel team piacentino, pur se anche la candidatura di Pea è tenuta in ampia considerazione. La società in questi giorni ha vissuto momenti importanti, dalle dimissioni del presidente Scorsetti all’avvento di Alberto Burzoni che nei fatti era stato il principale finanziatore della società per le ultime due stagioni. Quanto alla scelta del tecnico il Pro dovrebbe ufficializzare la scelta nella giornata odierna, a conclusione della riunione che si è svolta ieri sera e che dovrebbe avere posto una parola ultimativa alla scelta dei dirigenti emiliani.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Per regolarizzare la propria domanda di iscrizione il Mantova dovrà fare a meno del fantomatico bonifico che Roberto Masiero è chiamato a versare per potere avviare la procedura di presa in carico della società virgiliana. Le scadenze imposte dalla Lega Pro sono tali da impedire la regolarizzazione nelle ore mancanti a giovedì 30, data ultima per evitare penalizzazioni, a meno che non venga avviata una corsa contro il tempo che permetta di versare nei termini prestabiliti le cifre richieste. In assenza dell’intervento tangibile di Masiero, e ricopiando pari pari le dichiarazioni dei dirigenti rilasciate in questi giorni il Mantova verrà «regolarmente iscritto». Perchè ciò accada è necessario provvedere al versamento dei contributi e delle tasse sugli stipendi di tutti i dipendenti, per un esborso complessivo di circa 300.000 euro. A questa somma va aggiunto l’impegno per il versamento degli assegni circolari per un valore totale di 35.000 euro oltre alla cifra necessaria per la fidejussione di 350.000 euro. Si tratta di un onere, come sottolineano i vertici di viale Te, che non è stato messo a disposizione in brevissimo tempo a causa della situazione d’incertezza della trattativa con Masiero. L’input dato dalla dirigenza con l’avvio dei pagamenti degli stipendi ha portato in contemporanea alla realizzazione di tutte le procedure necessarie perchè sia coperta ogni eventualità sotto l’aspetto finanziario. «In questo senso – sottolinea il patron Serafino Di Loreto – io e Sandro Musso abbiamo dato disposizione affinchè ogni cosa sia assicurata ai fini dell’iscrizione in modo da non dovere trovarci alle prese con penalizzazxioni di alcun genere. Il Mantova proseguirà regolarmente il suo cammino e in tempi adeguati potrà essere perfezionata l’iscrizione dai nostri rappresentanti ». Dopodomani sarà il direttore generale Matteo Togni a raggiungere in mattinata la sede della Lega Pro a Direnze per definire le varie procedure e perfezionare gli ultimi dettagli dell’iscrizione. Con quale società resta il solo dubbio.
Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Prima di addentrarvi nella lettura ponete le mani cautelativamente su qualcosa di metallico, sia che siate “pro” Sdl o tifiate per il “nuovo”… Fatto questo diciamo che a Brescia nel primo pomeriggio, stando ai beninformati, Roberto Masiero incontrerà il presidente biancorosso Sandro Musso per fissare definitivamente nero su bianco quel passaggio delle quote che da un mese contraddistingue la vita della società biancorossa. Sino alla firma, però, Masiero assicura che non sarà effettuato il celeberrimo bonifico: «Ho rinviato anche gli incontri di merfcoledì per chiudere, ora ho tutta la documentazione che occorreva – sottolinea l’aspirante acquirente – insieme ai miei legali ho verificato tutto e in occasione dell’incontro credo verrà siglata l’intesa. A quel punto metterò a disposizione della proprietà del Mantova i soldi di cui da tempo si parla in maniera intempestiva e imprecisa. Non c’è alcun soggetto tenuto a vedere la destinazione e l’arrivo dei fondi pattuiti, che non sia l’attuale composizione societaria del Mantova. Come ho detto fin troppe volte, non faremo troppe celebrazioni ma ci metteremo subito al lavoro perchè è necessario avviare l’allestimento della squadra e vanno poste le basi per l’organigramma dirigenziale». Sandro Musso trae fiducia dalle dichiarazioni di Masiero ma, incline com’è al pacato scetticismo, si limita a ribadire la disponibilità al meeting con l’aspirante compratore: «Ciò che è sicuro – dice – è che in ogni caso il Mantova va avanti, se saremo noi a farlo i criteri della nostra gestione saranno rigorosamente vincolati al rispetto del budget che verrà definito, alla totale continenza dei costi e all’assoluto rispetto dei singoli impegni che verranno presi. Vedremo se Masiero verrà a trovarci, a quel punto parleremo della situazione e prenderemo le decisioni conseguenti. Noi abbiamo fatto in modo che il Mantova non restasse al palo o fosse addirittura penalizzato proprio per rispettare in pieno l’impegno morale che abbiamo preso nei confronti della città e dei tifosi». Un’altra considerazione importante l’attuale presidente la rivolge, non senza una punta di stizza, verso chi tante volte è stato blandito e sempre, o spesso, ha fatto orecchie da mercante: «Non intendiamo più implorare nessuno a rimanere con noi, non intendiamo più mendicare alcunchè. Chi vorrà avvicinarsi al Mantova lo farà sulla base della condivisione del programma che mai è stato interrotto e che ha nel contenimento del bilancio e nella costruzione di una squadra giovane con pochi elementi esperti i suoi cardini fondamentali. La porta per chi vorrà avvicinarsi alla nostra società sarà sempre spalancata, vedremo se ci saranno sviluppi significativi dall’incontro che oggi potrebbe svolgersi. Non dò nulla per scontato».
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rachid Arma, uno dei bomber più ambìti di tutta la LegaPro, giocherà a Pordenone. L’affare è fatto, manca solo l’arrivo del giocatore in città per le firme e le verifiche di rito. Ma il ramarro ha piazzato il colpaccio che tutti i tifosi stavano attendendo. Arma è il classico top player di categoria, in grado di animare la curva come pochi altri. Non un colpo in linea con la filosofia più recente del club neroverde, ma un acquisto da squadra affermata. Il suo arrivo è atteso per la seconda parte della settimana: sul tavolo un biennale che lo legherà al Pordenone fino al 2018. Sarà un acquisto a costo zero. Niente indennizzo alla Reggiana, dal momento che il giocatore di nazionalità marocchina ha praticamente completato la rescissione contrattuale con il club emiliano. È libero e troverà casa a Pordenone. Arma è un bomber di razza. Da tre stagioni viaggia oltre quota 10 reti e nel 2012 aveva chiuso a 18 gol con la maglia della Spal. È nato calcisticamente nella Sambonifacese, club con cui ha vissuto 4 stagioni in D (l’ultima, nel 2008, conclusa con 21 reti in campionato). Ha giocato anche in B con la maglia del Vicenza. L’altro acquisto dei ramarri atteso è quello di Paulo Azzi. Il brasiliano arriverà dal Pavia e firmerà probabilmente già oggi. Sarà il secondo puntero brasiliano in LegaPro a vestire la maglia del Pordenone, dopo il successo ottenuto da Caio De Cenco, poi finito al Trapani in B. Due grandi colpi, a cui si affiancano le conferme di Emanuele Berrettoni e Riccardo Martignago. Potrebbe restare anche Luca Cattaneo, che al momento non ha offerte concrete. Così il reparto sarebbe al completo e non risentirebbe minimamente della partenza di Luca Strizzolo. DIFESA – Si attende l’ufficializzazione dei rinnovi di Ingegneri (vicino) e Stefani (fatto), mentre sulla fascia arriverà Eros Pellegrini. Manca però un altro elemento esterno. Potrebbe arrivare anche un altro centrale, da affiancare ai due titolari e alla prima riserva Marchi. Interessa Alex Sirri (Alessandria), mastino della linea arretrata, su cui però c’è anche l’Arezzo. Tre anni in C2 per lui, prima del passaggio ai piemontesi. L’altro “candidato” è Mauro Belotti, centrale esperto del Lumezzane. In porta tornerà D’Arsiè, che sarà il secondo di Matteo Tomei. IDEE – A centrocampo Piace sempre Pietro Baccolo, centrocampista classe 1990, reduce da una bella stagione a Messina, sempre in LegaPro. Può essere il rinforzo giusto per la mediana. Si segue anche Marco Mancosu, centrocampista della Casertana che aveva ben figurato nei quarti di finale playoff.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) E’ affollata pure la porta dell’exit. Dopo Strizzolo, Pasa, e Pederzoli, la lista dei partenti neroverdi è destinata a rimpolparsi. Ormai scontato il passaggio dell’esterno Marco Martin (classe ’87) al Cittadella. Il giocatore era di proprietà del Pavia. Così come segnato è il ritorno di Alberto Boniotti (’95) alla casa madre Brescia, che potrebbe tornare a girarlo in prestito, ma non più al Pordenone. Nelle prossime ore, dovrebbero concretizzarsi le partenze del centrocampista Berardi (’96) e del collega di reparto Ramadani (’94), rispettivamente in direzione Firenze e Padova. Capitolo a parte merita l’esterno Valente (’91). E’ molto stimato da mister Tedino e piace alla tifoseria neroverde: a lui si sarebbero interessate Lumezzane e Mantova. L’idea di perderlo, però, non piace affatto. Dipenderà dalle prossime scelte in attacco, dopo le conferme di Berrettoni e Martignago e i possibili arrivi di Arma e Azzi.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Sarà la settimana dell’attacco. Almeno questo è quanto emerge dal quartier generale del Pordenone. Potrebbero essere giorni decisivi per l’arrivo di due importanti rinforzi per il reparto avanzato neroverde. Rachid Arma (classe ’85) e Paulo Dentello Azzi (’94): sono loro i nomi caldi di queste ore. Trattative ormai in dirittura d’arrivo e, sebbene con un peso diverso, destinate a cancellare la delusione per le partenze di bomber Luca Strizzolo (’92) in direzione Cittadella e di quella sempre più probabile di Alberto Filippini (’87), nel mirino di alcuni club di Lega Pro. Il sogno. Doveva rimanere un sogno di mezza estate. Almeno a quanto dicevano i cosiddetti ben informati. Troppe pretendenti: Bassano, Sambenedettese, Arezzo, Piacenza. Soltanto alcune delle società accostate in questi giorni ad Arma. Ma a spuntarla potrebbe essere proprio il Pordenone. L’abilità, anche nelle vesti di manager, di Bruno Tedino, coadiuvato da Denis Fiorin e Matteo Lovisa, pare aver fatto breccia nel cuore dell’attaccante marocchino, che in serie C è un’autentica garanzia. Basti pensare che nelle ultime cinque stagioni, per ben 4 volte è andato in doppia cifra. Anche la scorsa annata, per lui non certo esaltante, a Reggio Emilia. Il suo record in categoria sono le 18 segnature con la maglia della Spal Ferrara nel 2012. E’ un centravanti non più giovanissimo, ma atleticamente nel pieno della maturità. Lunghe leve al servizio della squadra e non solo dell’egoismo tipico di un bomber di razza. Nel modulo a 3 punte, o con un trequartista alle spalle di due attaccanti, potrebbe galvanizzarsi. E far sognare il già entusiasta popolo neroverde. La scommessa. Da una certezza a un’incognita ponderata. Azzi non presenta certo i numeri del marocchino Arma. Ma ha dalla sua l’età – non ha ancora compiuto 22 anni –, l’estro brasiliano e la voglia di riscatto che a volte può rivelarsi decisiva al pari delle doti tecniche. Qualità che ad Azzi, reduce da una sfortunata stagione al Pavia, comunque non mancano. E che una volta approdato in Italia l’hanno già portato ad esordire in serie B con il Cittadella e lo Spezia. Azzi sembra destinato a giostrare sugli esterni o come seconda punta. Il suo ingaggio, a parametro zero, dovrebbe essere ufficializzato a ore. Per molti un autentico affare firmato Tedino. I prossimi? Si attendono novità importanti sul versante Matteo Gerbaudo (’95), ex Carrarese, Spal e Vicenza, cresciuto nel vivaio della Juventus. Dall’attacco alle ali: il mercato neroverde è pronto a prendere il volo.
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella che comincia sarà una settimana molto importante per il Bassano. Pronto a ufficializzare le prime operazioni messe in piedi dal dg Werner Seeber , ma orchestrate dal neo tecnico Luca D’Angelo. E proprio D’Angelo è il grande fautore dell’arrivo di Julien Rantier dal Pro Piacenza, un’operazione già chiusa nei dettagli e che verrà presto ufficializzata. «Direi che non ci sono più dubbi — ammette Rantier, in vacanza e in attesa della chiamata definitiva per il nero su bianco — verrò a Bassano e credo proprio che sarà la mia prossima squadra. Manca solo l’ufficialità». Rantier è di poche parole, ma quello che dice lascia chiaramente intendere che la decisione sia già stata presa: «Sono contento, il mister lo conosco bene e la sua stima mi riempie di orgoglio. Di Bassano mi hanno parlato tutti bene, adesso non posso dire altro». Rantier può fare la seconda punta, l’esterno di un attacco a tre e pure il trequartista. Proprio la sua duttilità è alla base della scelta del Bassano, che ha preferito accontentare D’Angelo anche in questa richiesta. E il tecnico verrà accontentato anche con Dimitri Bisoli, suo pupillo proprio ad Andria e pronto a rimpiazzare Guido Davì. Questi due acquisti rendono l’idea di quale tipo di squadra voglia proporre D’Angelo. Una squadra più pratica, che non rinuncerà certo a cercare il bel gioco ma che cercherà prima di tutto di portare a casa il risultato. Pratica e compatta, come vuole D’Angelo e come pare piaccia molto alla società di Renzo Rosso.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Detta così sembra una formalità. Ieri mattina il Bassano attraverso il suo segretario generale e team manager Renato Schena ha depositato nella sede della Lega Pro a Firenze la documentazione completa per l’iscrizione al prossimo campionato d Lega Pro. In teoria un atto dovuto, in pratica niente affatto una ritualità scontata perché ci sono ogni anno un mucchio di club per i quali questo passaggio diventa un ostacolo insormontabile. C’è tempo sino a giovedì ma al momento tremano Pavia, Martina, Modena, Lanciano, Rimini e Carrarese (anche se i toscani paiono vicini alla salvezza). Ergo, sapere che Bassano fortunatamente non ha mai questo genere di ansie è indubbiamente un merito per un club che anche stavolta ha staccato senza battere ciglio un assegno da 400 mila euro come garanzia fidejussoria a cui vanno aggiunti altri 95 mila euro di tasse di iscrizione. In totale quasi 500 mila euro, più o meno un miliardo delle vecchie lire solo per partecipare. Il ligio Schena ha inoltrato tutta la documentazione con tre giorni di anticipo rispetto alle scadenze a differenza di molti sodalizi che arrivano con la lingua di fuori a questo appuntamento. La forza di una società sana è la base per fare calcio di livello.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Quattro in sospeso, di cui due a oggi virtualmente fuori. Non sono propriamente figurine purchessìa il poker d’assi confinato nel limbo virtussino. Due giorni al 30 giugno e alla naturale scadenza del contratto e quattro tasselli del mosaico giallorosso sono in uscita e con un punto interrogativo a fianco del nome. Pietribiasi, Toninelli e Semenzato sono tre alfieri del triennio d’oro del Soccer Team, mica pedine del supporting cast. Il quarto in bilico è Germinale che non ha medaglie passate appuntate sul petto ma rimane un briscolone in prima linea di cui non si può certo rinunciare a cuor leggero. Tuttavia vedere il Condor sull’uscio fa un certo effetto. Poi magari l’1 luglio sottoscriverà il rinnovo ma al momento è più fuori che dentro visto che quelli che voleva trattenere a tutti i costi, tipo Cenetti, il Bassano li ha blindati con largo anticipo. Può trattarsi anche di una strategia della società che non ha fretta a chiudere certi rinnovi aspettando luglio inoltrato quando in assenza di opportunità concrete per i giocatori in scadenza, avrà il coltello dalla parte del manico per dettare le proprie condizioni del prolungamento. È già accaduto l’estate scorsa con Toninelli che dopo aver cercato una sistemazione altrove è poi rientrato all’ovile accettando l’offerta al ribasso di via Piave. Non è escluso che vada così anche stavolta pure se per Toninelli e Semenzato le speranze attuali di permanenza sono davvero ridotte al lumicino: Seme confidava in un approdo al Padova facendo leva sul rapporto col digì biancoscudato Giorgio Zamuner suo ex procuratore. Ma quella trattativa si è interrotta, mentre Toninelli è entrato nel mirino dell’Arezzo e soprattutto del Livorno ma l’operazione coi labronici non è ancora decollata. Diverso il discorso per Germinale: qui il Bassano vuole prima totali garanzie di pieno recupero del centravanti dopo il serio infortunio al ginocchio di novembre. Poichè il centroboa trevigiano nell’eventualità di un allungamento dell’accordo dovrà essere a pieno regime già a fine agosto, ecco perchè Seeber e D’Angelo ci vanno cauti. Quanto a Pietribiasi, come numero nove titolare forse ha meno chance ma da primo cambio offensivo andrebbe tenuto. E all’overtime potrebbe anche succedere.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Hanno nove anni di differenza, ma per entrambi Venezia sarà una «svolta» dopo quattro stagioni con la stessa maglia. I neo arancioneroverdi Simone Basso e Vittorio Fabris, rispettivamente esterno destro offensivo e mezzala di centrocampo, si sono infatti appena congedati dalla serie B di Trapani e dalla Lega Pro della FeralpiSalò. «In granata ho vissuto stagioni belle e intense – premette Basso, 34enne di Chiavari – però avevo voglia di ripartire e sono convinto di aver fatto la scelta migliore sposando il progetto del Venezia. Avere un mister come Inzaghi? Mi ha colpito il suo passaggio dalla serie A alla Lega Pro, questo suo segno di umiltà mi ha tolto ogni dubbio». Nonostante la giovane età il classe ’93 Vittorio Fabris ha già collezionato 106 presenze e tre gol con i verdeazzurri bresciani. «Sono arrivato a Salò a 18 anni, ho fatto tanta esperienza in campo ma ora era giunto il momento di cambiare perché ho ambizioni da soddisfare. Il mio ruolo? Ho corsa, nasco mezzala però sono duttile e mi è capitato di fare tutta la fascia, dal terzino al terzetto d’attacco». Per Basso il primo obiettivo sarà lasciarsi alle spalle gli infortuni che nell’ultima serie B lo hanno costretto ad accontentarsi di 4 presenze. «A Pasqua ero in gruppo, poi sono state solo scelte dell’allenatore. La Lega Pro è una categoria tosta, l’ho già vinta a Crotone e non vedo l’ora di riprovarci a Venezia». «Al Penzo ci sono venuto da avversario, ricordo un successo per 1-0 (ma anche una sconfitta per 4-1, ndr) e spero di calcarlo con regolarità – sorride il centrocampista di Asolo -. Una cosa è certa, sono qui per migliorare il più possibile».
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Picche al «suo» Bari e aggiunge mattoni per tornarci con il Venezia di Inzaghi in serie B. Il ds Giorgio Perinetti volta le spalle a un ritorno nella società in cui lanciò da vincente l’attuale citì azzurro Antonio Conte. «È vero, la nuova proprietà pugliese si è informata sulla mia posizione ma essendo sotto contratto a Venezia non ci sono margini» taglia corto Perinetti. Il presidente Tacopina è stato subito aggiornato sul suo «no grazie» al Bari e sulle numerose novità di mercato. «Anche Basso e Fabris firmano un biennale, come Domizzi, Baldanzeddu, Virdis e, dal 1. luglio, Facchin, Malomo, Pederzoli e Tortori. Diamo ingaggi importanti e una durata che favorisca la serenità dei giocatori, fermo restando che poi a fine anno si faranno i bilanci. Basso da avversario mi ha spesso «infastidito», Fabris è giovane ma esperto, è nato ad Asolo a conferma che come con Soligo, Modolo e Facchin ci teniamo ai legami col territorio che favoriscono il senso di appartenenza alla maglia». Il dirigente romano ha poi sistemato varie situazioni pendenti, in attacco con la definitiva conferma di Carbonaro e l’addio con Volpicelli, ma soprattutto sul fronte giovani. «Dal Koper arriverà il ’94 centrocampista sloveno Stulac, dal Belluno il ’95 difensore Pellicanò. Per i «nostri» oltre a Luciani confermiamo Acquadro e Vicario, acquisti definitivi da Borgosesia e Udinese, ma anche Galli e Chicchiarelli con diritto di riscatto da Cremonese e Genoa. Tutte mosse per crearci un patrimonio». Da oggi il Venezia si trasferirà all’Atahotel di Milano, sede del calciomercato. In ballo il centrocampista Bentivoglio (Modena) e l’esterno d’attacco Lanzafame (Novara), anche se Perinetti non si sbottona. «Cerchiamo un terzino sinistro poiché Vitale andrà alla Salernitana di «Inzaghino», poi un centrocampista di sinistra, la punta centrale e forse un esterno. L’11 luglio al raduno Inzaghi avrà la rosa pressoché completa, poi mi terrò un paio di finestre per consolidare le ambizioni ad una Lega Pro di vertice».
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Simone Basso e Vittorio Fabris ufficializzati domenica e presentati ieri. Pellicanò, Pederzoli, Malomo, Facchin prossimi all’annuncio. Il centrocampista sloveno Leo Stulac (1994) ai dettagli. E i giovani Luciani, Acquadro, Galli e Chicchiarelli confermati. Con in più Paolo Carbonaro prossimo alla firma. Dopo giorni in stand by, il mercato del Venezia si accende. A dare conferma delle operazioni in corso d’opera è lo stesso ds Giorgio Perinetti, «blindato» ieri dal presidente Joe Tacopina dopo che nelle ultime ore si era fatto avanti il Bari offrendogli la chance di un clamoroso ritorno. «Abbiamo una base di 12, 13 giocatori confermati, tra cui alcuni giovani che sono stati firmati con il diritto di riscatto o direttamente acquistati dal Venezia, in modo da avere una solida base anche per il futuro. Dal 1 luglio firmeremo tutti i contratti e ufficializzeremo i vari Pederzoli, Pellicanò, Malomo, Facchin. Di fatto ci mancano tre tasselli: il terzino sinistro, l’esterno di centrocampo sinistro e la punta. Conto di consegnare a mister Inzaghi — aggiunge Perinetti — una squadra completa all’80%. Lasciandoci alcune finestre aperte per ulteriori aggiunte». I contratti saranno tutti o quasi di durata biennale: «Una scelta per dare continuità al progetto». Ieri, dopo le visite di rito, la società ha presentato i due nuovi acquisti. «Arrivo da quattro anni molto belli a Trapani, ma avevo voglia di ripartire e sono orgoglioso di far parte di questo progetto», solo le parole del trentaquattrenne Simone Basso, una lunga carriera alle spalle tra Lega Pro e serie B, dove ha disputato in particolare le ultime tre stagioni con il Trapani. «Purtroppo — ricorda — quest’ultimo anno mi sono infortunato a ottobre e, pur essendo rientrato verso Pasqua, non ho più giocato. Ho accumulato tanta rabbia e tanta voglia di farmi valere». Viene invece da quattro stagioni alla FeralpiSalò Vittorio Fabris, esterno di centrocampo di 23 anni: «Ero arrivato lì appena maggiorenne, ho accumulato un centinaio di presenze in Lega Pro e adesso era arrivato il momento di cambiare».
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Basso e Fabris, ma non solo. Il Venezia sta assumendo una fisionomia quasi definitiva, un mix di esperienza e di gioventù, come conferma il prossimo arrivo anche di Leo Stulac, ventunenne centrocampista sloveno del Koper (22 presenze in campionato e una in Coppa), nazionale Under 21 (due reti nelle ultime due partite). «Basso e Fabris sono giocatori di qualità che garantiscono anche serietà e professionalità» ha esordito il direttore sportivo Giorgio Perinetti, sul quale si erano posati gli occhi dei dirigenti del Bari stoppati da Joe Tacopina, «ma portano anche quel pizzico di personalità e carattere che servono in Lega Pro. Fabris ha già vinto un campionato, ha esperienza in Lega Pro e ha accettato di sposare il nostro progetto anche se poteva aspirare ad una categoria superiore» ha detto ancora il diesse in sede di presentazione «Basso l’ho sempre stimato e quando l’ho incontrato da avversario mi ha sempre dato del filo da torcere, quindi mi auguro che possa essere così anche quest’anno». La presentazione di Basso e Fabris è stata anche l’occasione per Giorgio Perinetti per fare il punto del mercato del Venezia. «Abbiamo definito anche le posizioni dei giovani: Vicario, Luciani e Acquadro sono giocatori del Venezia, di Galli e Chicchiarelli abbiamo il diritto di riscatto con Cremonese e Genoa. Tra i “vecchi” rimane Carbonaro, mentre Volpicelli vuole giocare e lo abbiamo lasciato libero. Facchin, Malomo, Pederzoli e Tortori sono in fase di annuncio a breve. Conto di dare a Inzaghi la squadra completa all’80% – 90% per il ritiro, c’è da definire il terzino sinistro e l’esterno sinistro a centrocampo, ma siamo a buon punto, per la punta centrale vediamo. Lanzafame? Al momento rimane in sospeso, faremo il punto strada facendo se ci servirà un altro attaccante esterno. Mi lascio comunque la finestra aperta per un paio di operazione fino al termine del mercato. Tra i giovani arriverà anche Pellicanò, difensore del Belluno, che abbiamo affrontato nell’ultima stagione». Contratto biennale per entrambi, Simone Basso arriva al Venezia dopo quattro anni al Trapani, Vittorio Fabris dopo quattro anni alla Feralpisalò. «Ho trascorso quattro stagioni bellissime in Sicilia» ha sottolineato Basso, che ha scritto una commovente lettera ai tifosi trapanesi, «quest’anno siamo andati a un soffio dalla serie A. Non ho giocato molto, a causa dell’infortunio al ginocchio contro il Vicenza, ma a Pasqua ero già in campo. È tutto superato. Ho una gran voglia di ripartire e sono sicuro di aver fatto la scelta giusta». «Sono cresciuto molto in questi quattro anni alla Feralpisalò» ha aggiunto Vittorio Fabris, «ma era giunto il momento di cambiare, sono giovane, ma anche ambizioso, come del resto il Venezia. Non mi spaventa la concorrenza, anzi sarà uno stimolo in più, è quanto cercavo perché così potrò imparare da chi ha più esperienza di me». Fabris ha avuto come allenatore Michele Serena nei primi mesi della passata stagione. «Un allenatore competente e preparato, molto esigente, e questo alla resa dei conti non ha pagato a Salò. Ho già giocato al Penzo, se non mi sbaglio vincemmo 1-0». Era il 5 gennaio 2014, e Fabris giocò da terzino destro, ma l’anno dopo il centrocampista di Vittorio Veneto perse nettamente (1-4) a Sant’Elena. Bello ricordare solo le vittorie.
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Acquisti e cessioni, ma anche prestiti. Il calciomercato, pronto ad aprire ufficialmente i battenti il primo di luglio, come ormai di norma vedrà ben poche squadre del campionato cadetto in grado di spendere molto. Abolito da un paio d’anni il meccanismo delle comproprietà, resta comunque in vigore quello del prestito. Sei rientri. Il Vicenza negli scorsi anni ha spesso usufruito di questo sistema “in entrata” (si pensi ai vari Pettinari, Gagliardini, Gatto, Modic, Sbrissa, Vita, Moretti, Ligi, Cisotti, Bellomo nell’ultima stagione), ma anche “in uscita”. Sono sei, nello specifico, i giocatori che il 30 giugno torneranno alla base biancorossa dopo la cessione temporanea: gli attaccanti Piergiuseppe Maritato, Niko Bianconi e Francesco Orlando, i centrocampisti Mario Piccinocchi e Niccolò Corticchia, il difensore Kevin Magri. Per la maggior parte sono giovani: vista la necessità di contenere i costi d’esercizio per risanare il bilancio, non potrebbe essere il caso di mettere alla prova anche qualcuno di loro nel ritiro? Proviamo ad analizzare il loro rendimento nella scorsa stagione.Coppia lucchese. Non sono più ragazzini due attaccanti di ritorno dalla Lucchese: Piergiuseppe Maritato (nato nel 1989) e Niko Bianconi (1991). Maritato, come si ricorderà, dopo una prima buona esperienza in prestito all’Alto Adige (2012/13, 29 presenze e 6 gol) l’anno successivo si era messo in luce nel Vicenza guidato in Lega Pro da Giovanni Lopez divenendo con 8 reti in 22 presenze il capocannoniere della squadra. Nel campionato cadetto 2014/15 si procurò già il 20 settembre la rottura del crociato anteriore di sinistra, e per “testarne” il recupero il Vicenza lo mandò in prestito da febbraio al Como in Lega Pro, dove però giocò appena due partite. La vera ripresa nello scorso campionato: una prima parte di stagione in prestito ancora all’Alto Adige (11 presenze e 3 gol, di cui una doppietta contro il Padova); da gennaio altre 11 presenze e 1 gol alla Lucchese, dov’era stato fortemente voluto da Lopez, poi esonerato, ma è rimasto titolare anche con il nuovo tecnico Galderisi, segnando la rete decisiva per il pareggio 1-1 con il Pisa il 20 aprile. Proprio dopo quel gol, purtroppo, un infortunio muscolare agli adduttori lo ha costretto a chiudere anzitempo la stagione. Sempre a Lucca è rimasto per l’intero campionato Niko Bianconi, ritagliandosi in tutto 19 presenze (quasi sempre partendo dalla panchina) e un solo gol nel derby con il Pontedera. Numeri alla mano, rimane comunque questa la miglior stagione da professionista per l’attaccante cresciuto nel vivaio biancorosso, che si è un po’ smarrito dopo il grande salto alla Primavera della Juve nel 2010.Alla corte di Zeman. Senz’altro positiva, invece, l’avventura svizzera di Mario Piccinocchi, regista di scuola Milan classe 1995 ingaggiato lo scorso giugno da svincolato e subito girato in prestito al Lugano di Zeman nella SuperLeague (l’equivalente della serie A). Qui Piccinocchi è divenuto un punto fermo: 31 presenze, 1 gol e 4 assist in campionato, e 4 presenze con 1 gol nella Coppa nazionale. Un giovane di talento che potrebbe essere valorizzato in biancorosso o garantire una plusvalenza. Decisamente meno brillante la stagione di Niccolò Corticchia, mediano classe 1993 che ha totalizzato 8 presenze in Lega Pro (6 al Savona, 2 alla Paganese).Pronti per la B? Il ds Tesoro e il tecnico Lerda, infine, dovranno decidere se possono dare un contributo utile in serie B il difensore Kevin Magri (1993) che alla Paganese ha giocato 14 partite, ma quasi tutte nella prima parte della stagione, e l’attaccante esterno Francesco Orlando (1996). Quest’ultimo, dopo un’ottima annata in D al Chieti (34 presenze e 5 gol), nell’ultima stagione ha confermato i progressi in Lega Pro nella Maceratese allenata dall’ex centravanti biancorosso Cristian Bucchi, totalizzando 23 presenze, 2 gol e altrettanti assist. Basteranno per avere un’opportunità al Vicenza?
Ore 12.20 – (Gazzettino) Decolla il mercato della Vigontina San Paolo che dopo Rossi, Thomassen e Vigo ufficializza un altro arrivo. Stiamo parlando di Mattia Episcopo, attaccante esterno classe 1990 che calza a pennello nel 4-3-3 che i bianconeri hanno in mente. Reduce dalla stagione con il Mestre (25 partite e un gol), nel suo curriculum figurano anche cinque campionati nelle fila del Giorgione, con l’annata migliore sul piano realizzativo nella stagione 2012-2013 (sei sigilli). L’operazione è stata chiusa ieri dal direttore sportivo Alessandro Bragagnolo. «È un ragazzo che ho seguito con grande interesse anche in passato perché possiede qualità interessanti. È un giocatore polivalente dato che, oltre alla punta esterna, può agire anche come trequartista e mezzala, e rappresenta un rinforzo importante per noi. Ha voglia di riscatto dopo una stagione nella quale non ha giocato molto, e vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista quest’anno». Vicine alla conclusione anche altre due piste particolarmente calde. Oggi Bragagnolo potrebbe chiudere con il portiere classe 1996 Marco Vanzato, che il Campodarsego vuole girare in prestito. E sempre dal Campodarsego è in uscita l’attaccante esterno Raffaele Cacurio, che è ormai a un passo dalla Vigontina San Paolo: un accordo di massima tra le parti è stato già raggiunto, e nelle prossime ore ci sarà un nuovo faccia a faccia per definire gli ultimi dettagli. Proprio il Campodarsego si appresta a piazzare due acquisti classe 1997 per il centrocampo. Si tratta di Matteo Callegaro e di Giacomo Seno, quest’ultimo figlio dell’ex biancoscudato Andrea, in forza al Venezia. Proprio oggi il direttore generale Attilio Gementi ha in agenda un appuntamento con gli arancioneroverdi e tutto lascia pensare che si arriverà alla fumata bianca. «Ci dobbiamo incontrare per definire la trattativa, sono due giocatori che ci interessano». Callegaro vanta due presenze in Lega Pro, mentre sono dieci le partite disputate quest’anno in serie D. Campionato quest’ultimo nel quale Seno ha collezionato invece una presenza. Entrambi sono interni di centrocampo, anche se Callegaro può essere utilizzato anche davanti alla difesa. In uscita, già detto di Vanzato e Cacurio, fa le valigie anche Andrea Michelotto essendo penalizzato dal nuovo modulo (4-3-3 o 3-5-2) che i biancorossi adotteranno. Per lui c’è l’ipotesi concreta di accasarsi all’Este.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Un bel “colpo” per iniziare la settimana di mercato. In Serie D la Vigontina San Paolo si è assicurata un esterno d’attacco: si tratta di Mattia Episcopo, 26 anni, svincolato dal Mestre. Episcopo ha collezionato nell’ultima stagione 25 presenze e un gol. Ma è a Castelfranco Veneto, tra le file del Giorgione che “Epi”, originario di Fratte di Santa Giustina in Colle, ha vissuto gli anni migliori. Cresciuto nelle giovanili rossostellate (dopo gli inizi a Montebelluna), ha esordito in Eccellenza nel 2010 e in Serie D nel 2011, recitando un ruolo da protagonista per ben quattro campionati (115 presenze e 15 gol). «Episcopo è un esterno che può ricoprire anche altri ruoli a centrocampo», rileva il direttore sportivo della Vigontina Alessandro Bragagnolo. «Lo conosco da tempo e so che vuole rifarsi dopo una stagione un po’ incerta a Mestre, dove era chiuso da giocatori di livello assoluto. È ancora giovane e ha già cinque stagioni di D alle spalle: sarà uno dei punti fermi della squadra». In settimana, in casa Vigontina potrebbero arrivare altre ufficializzazioni: «Puntiamo a chiudere con Raffaele Cacurio, attaccante di valore lasciato libero dal Campodarsego, e con due giovani», aggiunge l’ex difensore del Padova. «Restiamo comunque alla finestra per non lasciarci scappare altre occasioni».
Ore 11.30 – (Gazzettino) Anche l’amministrazione comunale di Cittadella omaggia la squadra Berretti per aver conquistato il titolo nazionale di categoria. Giovedì sera, infatti, in piazza Pierobon alle 20.30 sarà consegnata ai ragazzi di Giulio Giacomin una targa a memoria dello scudetto 2015/2016. Per quanto riguarda la squadra di Roberto Venturato, invece, ieri non si sono registrate novità e Stefano Marchetti non era in sede. Le trattative in corso sono molteplici: quella più attesa porta a Gianluca Litteri. In settimana si attende l’accelerata decisiva, con il Cittadella che, forte dell’accordo con il centravanti (autore di 15 gol nell’ultimo campionato), attende il confronto con il Latina per il trasferimento definitivo in maglia granata. Il presidente Andrea Gabrielli ieri ha detto che serve un po’ di pazienza, ma c’è grande ottimismo nella posivita definizione della trattativa. Attacco sistemato con Litteri, Bizzotto e Strizzolo? Assolutamente no, per affrontare il lungo campionato di serie B servono altri attaccanti. Coralli aspetta il rinnovo del contratto – la lista con solo 18 giocatori over 21 anni in questo momento tiene bloccato ogni discorso – Andrea Arrighini, invece è un nome da tenere sotto stretta osservazione: il riscatto dell’attaccante da parte del Cosenza ha momentaneamente raffreddato l’interesse del Cittadella, che potrebbe riaccendersi non appena sistemato Litteri. Stefano Marchetti, infatti, non ha mai nascosto il proprio gradimento per il giocatore. Tra le novità dell’ultima ora si dice che il Cittadella sia molto vicino all’ingaggio del difensore Marco Martin: il giocatore di proprietà del Pavia ha giocato a Pordenone nella seconda metà dell’ultimo campionato, e potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Stefano Marchetti punta anche sui giovani: oltre ai tre, quattro giocatori della Berretti che saranno promossi in prima squadra e portati nel ritiro di Lavarone, servono altri innesti di qualità, ecco allora che trovano credito le indiscrezioni che portano a Patrick Cutrone, attaccante classe 1998, uno dei pezzi pregiati della Primavera del Milan, e autore di 14 gol nell’ultimo campionato.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Una cosa è sicura, difficilmente il puzzle sarà completato prima del 12 luglio, giorno in cui Iori e compagni si ritroveranno al Tombolato agli ordini di Roberto Venturato. E, tuttavia, le caselle da riempire non sono poi tantissime, in casa Cittadella, con qualche vuoto in più nel reparto offensivo, dove il “nodo” legato alla permanenza di Litteri non è l’unico da sciogliere. Con una complicazione ulteriore: in rosa non potranno esserci più di 18 giocatori “over 21”, a cui aggiungere due “bandiere”, elementi tesserati per il club da più di quattro stagioni. Difesa, Martin ad un passo. Tra i pali ci sarà ancora Alfonso, che ha rinnovato il suo contratto. L’intenzione del d.g. Stefano Marchetti è quella di affiancargli un altro potenziale titolare, idea che allontana la riconferma di Vaccarecci. Stanti le difficoltà nel bloccare i terzini Benedetti e Nava, il direttore generale si è mosso rapidamente per assicurarsi Pedrelli e Martin, altro “transfuga” dal Pordenone, ma in realtà sotto contratto con il Pavia, società dal futuro incerto, che potrebbe liberarlo a costo zero. Al centro, invece, Pasa, che a breve sarà ufficializzato, è l’uomo giusto per alternarsi a Pascali e Scaglia, con Cappelletti e Donazzan in attesa di sapere se resteranno sotto le Mura. Busellato rimane? In mezzo al campo sono certi gli addii di Zaccagni, rientrato all’Hellas, e Sgrigna, che sembra diretto a Bassano, con Minesso che potrebbe seguirlo. Per Misuraca si profila il percorso inverso: con lui, che può giocare sia da interno che da trequartista, esiste già un accordo di massima, congelato in attesa dell’evolversi del mercato. Una delle “bandiere” sarà sicuramente Paolucci, l’altra potrebbe essere Busellato, rientrato dal prestito alla Ternana, ma possibile pedina di scambio in altre trattative, mentre Lora dovrà discutere a breve il suo futuro. L’obiettivo è poi quello di riportare in granata Bobb e Jallow, che inizieranno però la preparazione al Chievo. Per quanto riguarda gli altri giovani nell’organico dello scorso campionato, sarà valutato un eventuale prestito, così come si valuta l’inserimento di altri prospetti del Citta Berretti campione d’Italia, che giovedì sera, sfilando alle 20.30 in piazza Pierobon, celebrerà la sua impresa tricolore. “Giallo” Arrighini. In attacco l’”affaire” Litteri andrà per le lunghe, perché occorre trovare un accordo con il Latina: la lista delle pretendenti si allunga ogni giorno, con Parma, Cremonese e Reggiana pronte a formulare un’offerta importante ai pontini. Ecco perché Marchetti si è presto accaparrato Strizzolo, mentre rimane in piedi la pista che conduce ad Arrighini: per un errore nella compilazione del modulo del riscatto è saltato il suo acquisto a titolo definitivo da parte del Cosenza, che lo aveva prelevato per 200 mila euro dall’Avellino. L’attaccante è di nuovo su piazza e il Citta ha già il suo benestare per il trasferimento, restano da convincere gli irpini.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Proprio in vista della partenza per Mezzano di Primiero (10 luglio), Zamuner conta di mettere a posto altri due tasselli per poi spostare il mirino su altre operazioni. Uno riguarda il rinnovo di Fabiano, con la società che ha formulato la sua proposta e attende una risposta del difensore, l’altro concerne il ruolo di regista in mezzo al campo. Non è ormai più un mistero che attualmente può essere considerato in pole position il brasiliano Filipe, legato da altri due anni di contratto con il Perugia. Il discorso è già in una fase avanzata e si tratta di trovare la “quadra” tra le parti, fermo restando che non manca la volontà di condurre in porto l’operazione e la fumata bianca potrebbe arrivare entro il fine settimana. Il tutto senza dimenticare Massimo Loviso, altro profilo che è ancora tenuto in forte considerazione, mentre appare leggermente più staccato Paolo Capodaglio.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Tra questi, oltre a Dionisi e Petrilli, figura anche Marco Ilari che è comunque pronto a mettersi in gioco. «L’arrivo di Madonna non è un problema, sono pronto a giocarmi le mie carte, non ho paura di non potere trovare spazio. Anch’io ho sentito le voci che girano sul mio conto, ma finora nessuno della società mi ha chiamato, o ha parlato con il mio procuratore. Sono un giocatore del Padova, ho un contratto e la mia volontà è rispettarlo indipendentemente dal sistema con il quale il tecnico intende giocare. Ho avuto la fortuna di essere stato allenato in passato da tecnici che hanno utilizzato il 3-5-2 e ho avuto sempre le mie possibilità potendo fare, oltre che l’esterno, anche l’interno di centrocampo e la seconda punta. Un po’ di esperienza in più l’ho acquisita in questi anni e credo che riuscirò a farlo anche adesso. Sarà l’allenatore a decidere, io sono a disposizione». Su Zamuner e Brevi. «Non li ho ancora conosciuti, però stanno lavorando nell’ottica di creare un gruppo importante per disputare un grande campionato. Veniamo da una stagione ottima ed è stata alzata l’asticella: dobbiamo fare il salto di qualità e cercare di migliorare il quinto posto. Sarà difficile, ma ce la dobbiamo fare. Ho già ripreso ad allenarmi per arrivare pronto all’inizio del ritiro».
Ore 10.20 – (Gazzettino) L’ufficialità era attesa già da qualche giorno, e ieri è arrivata. Nicola Madonna giocherà nelle prossime due stagioni con il Padova candidandosi per un ruolo da protagonista, dopo le esperienze vissute nelle ultime annate con Como e Spezia. Mercoledì sera farà rientro dalle vacanze, e il giorno seguente, o venerdì, sarà presentato nella sala stampa dell’Euganeo. Con il suo arrivo Giorgio Zamuner ha trovato l’interprete ideale per la corsia destra nel 3-5-2 che lo staff tecnico ha in mente, e le parole del diggì biancoscudato sono eloquenti. «Abbiamo preso un profilo importante e di grande affidabilità, la sua carriera parla un po’ per lui. Sono convinto che sia un giocatore forte, anche se poi sarà il campo a dirlo. Ha corsa, temperamento, qualità tecniche ed è duttile potendo giocare basso e alto a destra, oltre a essere impiegato anche a sinistra». Sempre con riguardo alle corsie laterali, con Favalli a sinistra e Madonna a destra, sembrano profilarsi tempi duri per gli altri interpreti ancora sotto contratto tanto che si potrebbe profilare anche l’ipotesi di una loro eventuale partenza.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) I giovani. Oltre ai 16 “over”, si diceva, il Padova potrà inserire in rosa un numero illimitato di giocatori nati dopo il 1º gennaio 1994. E non sono molti, a ben guardare, quelli che attualmente ne fanno parte: gli unici certi del posto sono Alessandro Favaro, che quasi sicuramente sarà il titolare del posto tra i pali, e Davide Mazzocco, che fungerà da valida alternativa al centro del campo. Se per Lazar Petkovic l’ultima parola spetterà ai medici, la società dovrà decidere che fare di Oleg Turea. Il giovane esterno moldavo, classe ’97, probabilmente rimarrà in rosa e cercherà qualche scampolo di gara: dopo una stagione in pianta stabile con la prima squadra, non avrebbe senso spedirlo di nuovo in Serie D solo per farlo giocare con maggiore continuità. Difficile, invece, che rimanga Marco Dell’Andrea: per lui, sì, il prestito potrebbe essere una soluzione percorribile.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma prima della partenza del ritiro, come da lui stesso dichiarato, Zamuner cercherà di regalare a mister Brevi anche un altro difensore centrale, in modo che la difesa a tre, oltre a Diniz e Sbraga, certi del posto, e Fabiano, sul punto di rinnovare il contratto, abbia almeno un’alternativa di esperienza. Più avanti, poi, si cercherà il terzo attaccante di peso, con la speranza di sfruttare una delle classiche “occasioni” di fine mercato, si tenterà un altro assalto a Matteo Mandorlini, quindi si cercherà un portiere d’esperienza da affiancare a Favaro e Petkovic, con la conferma di quest’ultimo che dipenderà dalle sue condizioni fisiche. Solo contando questi innesti, i potenziali “over” diventerebbero 18: servirà il “taglio” di almeno due elementi. Giandonato (di ritorno dal prestito a Lanciano), Dionisi, Ilari e Petrilli sono gli indiziati a finire sul mercato: se uscissero tutt’e quattro, Zamuner potrebbe mettere a segno tutti i “colpi” in canna, rimanendo dentro i parametri di Lega, e tenersi ancora due posti liberi in “lista” per gli eventuali innesti dell’ultimo minuto.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sedici giocatori “over”, più illimitati “under” nati dopo il 1994. Queste le regole fissate dalla Lega Pro per la prossima stagione, a cui il Padova dovrà sottostare nella composizione della rosa. Una squadra, quella che tra poco più di una settimana verrà affidata a Oscar Brevi, che al momento comprende 17 elementi, di cui 13 “over”. Ma da qui al 31 agosto, giorno di chiusura del mercato, i regolamenti imporranno diverse uscite. Gli esperti. Sedici i giocatori nati prima del 1994 che potranno far parte della rosa: il Padova, che attualmente in gruppo conta 13 “over”, deve per forza sfoltire. Basta infatti un rapido calcolo per capirlo: se il direttore generale, Giorgio Zamuner, riuscisse a concretizzare le sole trattative apertamente dichiarate negli ultimi giorni, la “soglia” fatidica dei 16 verrebbe comunque oltrepassata. Dopo l’innesto di Nicola Madonna per la fascia destra, il prossimo arrivo sarà il regista a cui affidare le chiavi del centrocampo, ruolo per il quale rimane in pole position il brasiliano Filipe del Perugia, con l’alternativa rappresentata da Massimo Loviso, possibile outsider dall’Alessandria.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo diversi giorni di attesa, finalmente nel primo pomeriggio di ieri è giunta la notizia attesa da tutti: Nicola Madonna è ufficialmente il secondo acquisto della campagna estiva biancoscudata. Nato ad Alzano Lombardo il 31 ottobre 1986, e figlio d’arte dell’ex giocatore, e oggi allenatore, Armando Madonna, ha sottoscritto con il Padova un contratto biennale, e dovrebbe essere presentato ufficialmente tra giovedì e venerdì, di ritorno dalle vacanze. Nelle ultime stagioni ha militato con lo Spezia (che ne deteneva il cartellino, ma era ormai in scadenza di contratto), anche se nell’ultimo campionato di Serie B ha vestito la maglia del Como. Una carriera vissuta quasi sempre nei cadetti, proponendosi spesso come uno dei migliori esterni della categoria. «Un giocatore importante, che spero confermi le sue doti sul campo», le parole del d.g. Zamuner. «Il suo profilo mi è sempre piaciuto molto, e quando ho capito che c’era la possibilità di poterlo prendere, ho deciso di puntare su di lui. Ha struttura fisica, corsa e temperamento, e appena gli ho proposto di venire qui, ha accettato la destinazione: viene con le motivazioni giuste, poi sarà il campo a dare il suo giudizio». Nelle ultime ore, inoltre, si è accelerato anche per il regista: il brasiliano Filipe, talentuoso mediano del Perugia, è ormai vicino. «Credo che siamo abbastanza in dirittura d’arrivo», conferma Zamuner. «È questione di piccole cose: i suoi agenti devono sistemare qualcosa con il Perugia, ma ormai siamo vicini».
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Dopo un grave infortunio al ginocchio che gli ha reso difficili due stagioni, è stato acquistato dallo Spezia, dove ha contribuito nel 2011 alla promozione in serie cadetta degli Aquilotti. Nell’ultimo campionato ha giocato nel Como con 23 partite e un gol segnato. Intanto proseguono le altre trattative. La volontà è quella di partire per il ritiro di Mezzano del 10 luglio con un’ossatura su cui lavorare sin dalle prime scarpinate tra i monti. Zamuner prova a chiudere per il brasiliano Filipe Gomes Ribeiro, 29enne centrocampista di proprietà del Perugia, che l’ultima stagione ha militato nel Partizan di Tirana. La trattativa, che ha trovato il consenso del giocatore, è difficile per il «peso» del cartellino, di proprietà degli umbri. Altra pista molto calda è quella su Massimo Loviso , 32enne che non rientra più nei piani dell’Alessandria. In questi giorni verrà discusso anche il rinnovo di Fabiano.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Mancava solo l’ufficialità con le firme e anche l’ultimo passaggio è andato in archivio. Secondo innesto nel Padova dell’era Zamuner: Nicola Madonna è un giocatore biancoscudato, per lui un biennale che lo legherà alla società di viale Nereo Rocco fino al 30 giugno 2018. Madonna è un difensore con grandi qualità per il centrocampo a cinque. Nato ad Alzano Lombardo, 30 anni, Madonna può fare l’esterno destro o sinistro, possiede marcate doti difensive e all’occorrenza sa segnare. Dopo l’arrivo di Francesco Dettori , un altro colpo di pregio. La trattativa con Madonna era già chiusa da una settimana, ma mancavano le condizioni logistiche per ufficializzare l’arrivo. Il giocatore, superata la trafila nel settore giovanile dell’Atalanta, ha iniziato la carriera tra i «pro» nell’Albinoleffe, dove in quattro anni di serie B ha collezionato 81 presenze impreziosite da 9 reti.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
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