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Ore 20.50 – (Il Piccolo) Il matrimonio fra Antonio Andreucci e la Triestina è già iniziato ieri. Il nuovo tecnico alabardato infatti è venuto a Trieste, visitando sede, stadio e strutture e pianificando le mosse per la prossima stagione assieme a Mauro Milanese: «Un allenatore deve annusare l’aria dove andrà a lavorare, tastare il terreno e prepararsi mentalmente – dice Andreucci – ovviamente abbiamo visto assieme quelli che possono essere i profili di giocatori per un campionato da protagonisti. C’è tanto da lavorarci sopra, piano piano cercheremo di risolvere tutto». Per domani è previsto anche il primo contatto del tecnico con i tifosi: Andreucci andrà con Milanese alla festa della Curva Furlan, al campo sportivo di Domio. Tornando al mercato, pare invece complicarsi l’operazione che doveva portare Giampaolo Calzi a Trieste. Milanese l’ha ripetuto più volte: accordi verbali e strette di mano possono valere fino a un certo punto, perché fino a luglio, quando il tutto potrà essere messo nero su bianco, non ci può essere nessuna certezza. Calzi era stato l’unico nome sul quale Milanese se l’era sentita di sbilanciarsi la scorsa settimana, affermando che con lui c’era un accordo verbale. Ma un paio di giorni fa un’intervista dello stesso giocatore a un organo di stampa del varesotto, ha rappresentato un po’ una doccia fredda per l’entourage alabardato. Premesso che Calzi è di Varese, nell’intervista ha chiaramente fatto intendere che per lui giocare con la società della città dove è nato, in cui ha fatto il settore giovanile, senza però riuscire mai a giocare in prima squadra, sarebbe il coronamento di un sogno. Un sogno, ha detto ancora il centrocampista ormai ex Venezia, che potrebbe concretizzarsi sia in serie D, categoria nella quale il Varese dovrebbe giocare, sia in caso di Lega Pro: già, perché la società lombarda potrebbe salire di categoria grazie al matrimonio con lo Sporting Bellinzago. In ogni caso, Calzi ha ammesso anche di aver avuto un contatto con la Triestina, come con altre squadre. Insomma, fase ancora interlocutoria. Intanto dal Friuli rimbalzano ancora voci per un possibile ritorno di Denis Godeas a Trieste. In particolare il Lumignacco sta facendo una corte serrata all’ariete di Medea, ma pare che un ostacolo nella trattativa sia proprio la possibilità che Godeas torni a vestire l’alabarda. L’unica cosa certa, ora, è il sondaggio che la Triestina sta effettuando con i tifosi sulla maglia per il prossimo campionato. Voti più che raddoppiati rispetto alla prima giornata, ma a continuare a mietere i maggiori favori è sempre la terza ipotesi, la maglia con la pancia vuota e riservata allo sponsor, lo stemma sul petto e l’alabarda piccola sulla manica. Per votare c’è tempo fino alle ore 20 di domenica 26 giugno.
Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) Bisognerà attendere probabilmente ancora una settimana per capire quali saranno gli scenari futuri del Pavia calcio: se la permanenza con difficoltà e sacrifici in Lega Pro o la ripartenza dai dilettanti. Commercialisti e legali al lavoro in questi giorni sull’asse Pavia-gruppo Lanzanova per la valutazione della fattibilità dell’operazione per il passaggio delle quote del club azzurro ai possibili acquirenti. Quella che è iniziata, ma è ai primi passi, è una “due diligence”, l’operazione di accertamento sulla società e in particolare la dettagliata situazione economica dell’attività del club. Tecnicamente significa una raccolta di informazioni per valutare se vi siano da parte dei compratori le condizioni di fattibilità dell’operazione. Questo il profilo prettamente tecnico, ma fondamentale per capire se l’unica operazione in atto per tentare di mantenere il Pavia calcio sia possibile. Non bastano solo pochi giorni, perché tutte le scadenze previste da oggi al 30 giugno, data ultima per l’iscrizione della società alla Lega Pro 2016-17, vanno esaminate di volta in volta. Quella di oggi è la data di scadenza per la regolarizzazione degli stipendi dei tesserati, che in casa Pavia sono fermi all’ultimo pagamento di febbraio. Tesserati, dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo, salvo colpi di scena non prevedibili nella giornata odierna, non saranno pagati per il semplice motivo che non ci sono fondi per farlo. La società non potrà, quindi, depositare presso la Co.Vi.So.C. una dichiarazione attestante l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti fino al mese di maggio 2016 compreso, documentazione prevista in allegato all’iscrizione per la prossima stagione. Questo non porterebbe, però, all’esclusione dalla prossima stagione di Lega Pro, ma in caso di regolarizzazione a breve della situazione economica, concordata con gli organi competenti, solamente ad una penalizzazione sportiva. L’attuale dirigenza azzurra è impegnata nell’alleggerire i debiti e in quest’operazione rientra la trattativa con i calciatori con la proposta di rinuncia ad almeno una delle ultime 4 mensilità previste dai contratti 2015-16. Questioni che coinvolgono i tesserati e anche l’Associazione Italiana Calciatori (Aic) che li rappresenta. Sul piano dei possibili investitori, in questo scenario le luci della ribalta sono tutte sull’operazione Pavia-gruppo Lanzanova. Le voci su imprenditori pavesi pronti a essere coinvolti in eventuali cordate permangono. Tra questi non c’è l’ex dg Armando Calisti che aveva dato la disponibilità, in un’intervista rilasciataci nelle scorse settimane, a una collaborazione professionale, a titolo gratuito, per il bene del Pavia. «Ribadisco la non volontà e la non disponibilità ad un impegno economico nel Pavia del futuro, non ho ricevuto in queste settimane abboccamenti o proposte per farlo né con un ruolo dirigenziale», ha spiegato ieri pomeriggio Armando Calisti.
Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Con l’avvicinarsi del 1 luglio, la data che ufficializzerà l’inizio della nuova stagione sportiva 2016-17, anche in casa granata ferve il mercato: il primo colpo messo a segno dal ds Andrea Grammatica sembra essere quello di Mattia Bonetto dalla Primavera dell’Inter, ex compagno di squadra di Christian Silenzi. Classe ’97 di Montebelluna (Tv), è un centrocampista centrale di piede destro, presente nella spedizione nerazzurra alle Final Eight del campionato Primavera che ha perso ai rigori contro la Roma nella semifinale giocata al Città del Tricolore poche settimane fa. La Reggiana, secondo indiscrezioni, l’avrebbe strappato al Padova che lo inseguiva da tempo, squadra euganea che invece ha messo gli occhi sull’attaccante granata Nicholas Siega, in scadenza di contratto al 30 giugno. Dopo la “scuola Inter” un altro nome caldo degli ultimi giorni è quello dello “scuola Milan” Luca Ghiringhelli del Pavia ma in questo caso, caldeggiato soprattutto dal suo procuratore vista la situazione economicamente precaria in cui versa il club dell’Oltrepò, non si tratterebbe di un giovanissimo (classe ’92) ma di una valida alternativa, e con caratteristiche diverse, a Vasile Mogos sulla corsia difensiva di destra anche se, in carriera, è stato impiegato anche su quella di sinistra e questa sua duttilità tornerebbe utile nell’attesa di sapere cosa decide di fare Daniele Mignanelli. Il giovane comasco di proprietà del Pescara non rientra nei piani della neopromossa abruzzese in Serie A ed il suo contratto di tre anni è pronto ad essere interamente rilevato dalla Reggiana, la squadra che lo ha visto nascere e fatto crescere in queste due stagioni, con buone possibilità di concretizzarsi dato che la priorità assoluta del ragazzo in Lega Pro è per Reggio, sempre che non si intrometta qualche club di Serie B che, però, al momento non c’è. Per quanto riguarda Dejan Danza, giovane e promettente centrocampista mantovano di proprietà della Pro Vercelli che ha vestito granata la scorsa stagione e che si ipotizzava potesse restarne un’altra, la situazione è ancora in stand-by.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Martedì si è rivisto ai campi Csi Villiam Vecchi, in compagnia di Maurizio Franzone. È un altro ex granata sulla strada del ritorno, dopo una prestigiosa carriera, che in pochi al mondo possono vantare, come allenatore dei portieri. Vecchi iniziò a far parte della famiglia granata nei primi anni ’80, entrò nello staff di Pippo Marchioro, arrivando in poche stagioni dalla serie C alla serie A. È con l’arrivo di Carlo Ancelotti che Villiam Vecchi spicca il volo verso i grandi palcoscenici. Prima ritorna in serie A con la Reggiana, poi si prende la scena a Parma, alla Juventus, al Milan, al Chelsea, al Paris St. Germain e infine al Real Madrid. In tutti questi anni ha saldamente tenuto i rapporti con la nostra città, continuando ad avere la sua residenza a Scandiano. E siccome il primo amore non si scorda mai, eccolo di nuovo in pista a fare da consigliere all’amico Maurizio Franzone, che assumerà un ruolo importante in società con l’arrivo di Mike Piazza. Vecchi andrà ad occupare, quasi sicuramente, il ruolo di coordinatore dei portieri del settore giovanile. C’è un obiettivo importante, si vuole investire su una scuola di giovani numeri uno, prendendo appositamente qualche ragazzo di talento. Non è escluso che ogni tanto anche Vecchi si metta in tuta per dare lezioni di tecnica, sulla falsariga di Beppe Alessi a cui è stato chiesto di dedicarsi ad alcune squadre due volte la settimana. Dai radar è invece scomparso da qualche tempo Giancarlo Corradini; era stato arruolato a fine gennaio, con un incarico a tempo, dopo la partenza di Ferrara e del suo team per riportare un po’ di serenità all’ambiente. Un ruolo specifico di consigliere della dirigenza, in un momento molto delicato in cui bisognava iniziare a pensare al futuro. La presidenza ha invece pensato a tutto meno che a Corradini, non riuscendo sino ad oggi a trovare un ruolo all’altezza di uno che alla Juventus ha allenato con Lippi, Capello e Dechamps, vincendo tra l’altro, diversi scudetti. Tra qualche giorno scadrà il suo contratto. Giancarlo Corradini aveva tra l’altro seguito per due mesi, a fianco di Sergio Mezzina, nuovo responsabile tecnico del settore giovanile, tantissimi provini di ragazzi di ogni età. La Reggiana ha fissato intanto, la data di partenza per il ritiro a Villa Minozzo che raggiungerà il 18 luglio. Sul settore giovanile si registra l’addio di Davide Belletti, quindi ci sarà a breve un nuovo inserimento. Paolo Zanetti e Cris Gilioli saranno la coppia di tecnici della Berretti, Paolo Berretti e Beppe Alessi quella degli allievi nazionali. La Reggiana ha prestato Rizzo, Buffagni e Storchi al Fiorenzuola di Francesco Salmi, la cui società ha richiesto di essere ripescata in serie D con molte probabilità di successo. Battistello passerà quasi sicuramente all’Inveruno, Rocco, Finato e Tondini hanno tantissime richieste.
Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Il presidente Sandro Musso annuncia anche i primi passi sul fronte tecnico del nuovo Mantova: «Ho contattato mister Luca Prina e ovviamente avrei piacere che restasse con noi. Ci vedremo e ne parleremo. È chiaro che in questo momento a noi serve un condottiero che sposi la causa, come ha fatto lui nei mesi scorsi. Un tecnico pronto a lavorare con una squadra giovane, in cui ci siano 4-5 elementi esperti che abbiano lo spessore tecnico ma soprattutto umano per guidarli. A Prina ho detto che ha dato tanto al Mantova ma che anche Mantova ha dato tanto a lui in un momento particolare della sua carriera: speriamo resti, altrimenti cercheremo un altro condottiero con le caratteristiche di cui sopra». Per quanto riguarda il ruolo di direttore sportivo, l’avventura di Alfio Pelliccioni sembra invece arrivata al termine: «È prematuro parlarne perché bisogna incontrare prima le persone – dice Musso -, ma diciamo che questo ciclo si sta esaurendo. Non ci affideremo più a consulenti: cercheremo un ds di qualità ma molto legato all’azienda e che conosca bene i giovani che dovremo chiedere alle società di serie A». L’identikit farebbe pensare all’ex Enrico Dalè, ma Musso nega tale ipotesi. Del vivaio non s’è parlato, ma Musso aveva già raggiunto un accordo con Stefano Cortesi, che dovrebbe gestire il settore giovanile avvalendosi della collaborazione dell’altro ex Stefano Rossi. E Luca Prina cosa dice? «Mi è stato comunicato che gli stipendi sono stati saldati – afferma nel tardo pomeriggio – e ovviamente la cosa mi fa piacere. Viene confermata la serietà degli attuali vertici societari che nel bene e nel male non ci hanno mai fatto mancare nulla. I passaggi burocratici e di assetto del club mi interessano fino a un certo punto – taglia corto l’allenatore – perché il mio ruolo è un altro. Ho sempre detto e ribadisco che quando le cose saranno definite sarò ben lieto di parlare con la proprietà, che sia Musso, Masiero o un altro. Attendo di capire i programmi e deciderò cosa fare». Prina vuole fortemente restare in biancorosso. Ora però resta da definire il piano d’azione che per forza di cose deve partire dalla società: «In questi mesi – conclude – ho capito che Mantova è una grande piazza dove però c’è tanta gente che parla. Io preferisco rimanere in silenzio e aspettare che le cose siano definite. Resto a disposizione – conclude -, lo sono a tal punto che ho messo l’Acm davanti ad ogni altro tipo di proposta che mi è arrivata».
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) E Roberto Masiero di tutto quanto successo ieri cosa dice? Che non ci sono problemi e che «fra lunedì e martedì» acquisterà il Mantova come concordato con gli attuali proprietari. «Io sono lineare nelle cose che dico e che faccio – afferma il 67enne imprenditore vicentino -, ho sentito al telefono gli attuali soci e confermo che mi è stato inviato il documento che avevo richiesto e che ancora mi mancava. E dal canto mio ho in mano ciò che loro aspettano. Di conseguenza, non c’è più alcun ostacolo alla conclusione dell’affare». Masiero poi commenta così il gesto di Di Loreto, che ha provveduto a pagare gli stipendi dei dipendenti dell’Acm al fine di evitare penalizzazioni alla squadra: «Mi hanno detto che è stato pagato tutto, del resto si tratta di costi che non spettavano al sottoscritto. E per motivi fiscali è anzi meglio che sia andata così. Domani (oggi per chi legge, ndr) verificherò l’avvenuto pagamento e poi andrò a trovare l’amico Di Loreto, in modo da concordare i tempi della conclusione definitiva dell’acquisto del Mantova. Parlo ovviamente di tempi brevi – aggiunge l’imprenditore vicentino -, perché qui c’è da fare la squadra e non possiamo aspettare oltre, anche perché i giocatori di notevole spessore che ho già bloccato potrebbero scapparci». In sostanza, dunque, quando conta di versare il famoso bonifico e di comprare il Mantova? «Nei primi due giorni della prossima settimana sistemeremo tutto».
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Il bonifico è arrivato: ma a disporlo non è stato l’acquirente Roberto Masiero bensì il patron biancorosso Serafino Di Loreto. Che annuncia il “salvataggio” in extremis del Mantova nella sua villa di Ciliverghe, con al fianco il presidente Sandro Musso e Bruno Bompieri. E lo fa al termine di una nottata insonne, trascorsa con Musso in giardino fino alle 5 del mattino, dopo aver avuto contatti telefonici con Bompieri e con Giambattista Tirelli, che dalla Francia seguiva l’evolversi della situazione. «Non potevamo e non abbiamo mai pensato di lasciare il Mantova in mezzo a una strada – sintetizza Musso -. Di Loreto ha un grande cuore e in dieci minuti ha risolto una situazione difficile. Da oggi si torna a vivere». Il che non chiude le porte in faccia a Masiero: «Aspettiamo il suo bonifico – precisa il presidente -, se arriverà saremo pronti a lasciare il posto ai suoi programmi importanti. Oggi, però, conta soltanto che si torna a vivere e che dalla società arriva un segnale forte alla tifoseria e all’intera città di Mantova. Abbiamo qualcosa di prezioso, non lasciamocelo scappare». E il riferimento è ovviamente a Di Loreto, impegnatosi personalmente per saldare le pendenze del Mantova. «L’Acm andrà avanti con o senza Masiero – dice ancora Musso – e cominceremo subito a lavorare per costruire la squadra. La parola d’ordine sarà però darsi una ridimensionata: budget contenuto, spazio ai giovani e a calciatori che abbiano fame e cuore». «Che siano onorati di vestire la maglia del Mantova e non che vengano qui a svernare – interviene Di Loreto -. Dobbiamo stare tutti uniti per ottenere risultati e il fatto che si punti sui giovani non vuol dire che faremo una squadra di m…. Ecco il bonifico fatto da me al Mantova – dice il patron mostrando le carte – e l’assegno da 100mila euro che ho dato a Masiero come garanzia, segno della mia fiducia. Lo aspetto ancora, il tempo dirà se è un cavaliere bianco oppure nero». Bruno Bompieri è lì di fianco («Mantova gli dovrebbe fare un monumento – dice Musso – e tengo molto anche a ringraziare Tirelli, che mi ha telefonato ieri sera in un momento difficile») e la sua presenza è pesante: «Noi probabilmente usciremo dalla società, perché le nostre famiglie ne hanno abbastanza, ma saremo sempre qui, vicini al Mantova». Nel nuovo assetto societario, Matteo Togni dovrebbe essere promosso a direttore generale e non è escluso che nelle prossime settimane potrebbe arrivare sostegno da imprenditori «contattati – spiega Musso – dal presidente di Sdl Calabrò». L’ultimo appello è di Di Loreto: «Noi ci siamo, con l’orgoglio di chi ha dimostrato qualcosa nella vita. Ma non vogliamo restare soli: Mantova, intesa come istituzioni e imprenditoria ci dia una mano: con un piccolo sforzo diffuso si può fare tanto».
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Due candidati per la difesa, che potrebbero aggiungersi a Mirko Stefani e Andrea Ingegneri. Il Pordenone si sta concentrando sul pacchetto arretrato, dopo gli acquisti di Burrai (regista), Pellegrini (esterno) e Azzi (attaccante). MASTINO – Ieri è spuntato un nome nuovo che può andare a rinforzare il reparto che proteggerà Matteo Tomei (mercoledì il portiere ha detto sì al rinnovo del contratto, ora biennale). Si tratta di Alex Sirri, difensore centrale originario di Forlimpopoli, un metro e 84 di altezza e più di 80 chili di peso. Un mastino della linea arretrata su cui il Pordenone ha posato lo sguardo. Cresciuto nel Cervia in Eccellenza, Sirri ha compiuto il salto tra i professionisti nel 2010, quando è passato alla Giacomense (era l’allora C2). Tre anni in Quarta serie tra i «pro», poi il passaggio all’Alessandria, con cui qualche settimana fa ha concluso la terza stagione in grigio. È stato protagonista anche della splendida cavalcata che ha compiuto il team piemontese in Coppa Italia. Difensore duttile, è un classe ’91 che può giocare sia in una classica linea a 4 che in una difesa a tre. Un altro nome che circola è quello di Mauro Belotti, centrale esperto del Lumezzane. È in scadenza di contratto: oltre che al Pordenone, piace alla Maceratese. Un elemento in grado di allungare la rosa a disposizione di Bruno Tedino. Le sue quotazioni però sono in ribasso rispetto a Sirri. A questo punto, visto l’interesse per un difensore centrale, potrebbe saltare Marchi, che ha giocato pochissimo nell’ultima stagione. ADDIO – Il Pordenone e Nicola Valente sono pronti ai saluti. Il folletto arrivato la scorsa estate dal Legnago era candidato alla permanenza, ma su di lui si sono concentrate le attenzioni del Lumezzane. Il club bresciano potrebbe garantirgli un utilizzo più continuo rispetto ai ramarri, dove invece il laterale offensivo è considerato un ottimo ricambio e nulla più. Per questo nei prossimi giorni il giocatore incontrerà la società neroverde e chiederà la risoluzione consensuale del contratto. Valente avrebbe garantito un impegno fino al 2017, ma per raggiungere il Lume serve il «taglio». Il club non sarebbe intenzionato a fare muro. IDEE – In attesa delle ufficializzazioni di Azzi, Burrai e Pellegrini, nonché dei rinnovi di Stefani, Tomei e Stefani, ecco alcune trattative che potrebbero decollare. Piace Pietro Baccolo, centrocampista del ’90, ultima stagione a Messina in LegaPro. Può essere un buon rinforzo per la mediana, garantendo le due fasi: copertura e propulsione. Baccolo esordì nel Padova nel 2009 in C1. Nel 2010 si trasferì al Sudtirol e l’anno successivo al Frosinone. Poi ancora Gubbio, Paganese e infine Messina. Si parla anche di Salvatore Sandomenico, altro ’90. Per lui anche una stagione da 14 reti nella vecchia C2, con la casacca dell’Arzanese. Si segue poi Marco Mancosu, centrocampista della Casertana, che aveva ben figurato nei quarti di finale playoff. Infine una curiosità. Mike Piazza, ex stella del baseball, neoproprietario del 60% della Reggiana in LegaPro, prova a “incendiare” il popolo emiliano con una clamorosa suggestione di mercato: Andrea Pirlo.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Sembra sia Alex Sirri l’ultima idea per rinforzare il reparto difensivo del Pordenone. Ad Alessandria, infatti, danno il centrale dei grigi nel mirino dei ramarri, che stanno monitorando il mercato per puntellare ulteriormente la terza linea. Classe ’91, di Forlimpopoli, Sirri ha vestito nelle ultime tre stagioni la maglia dei piemontesi, dov’era arrivato dopo tre ottimi campionati con la maglia dei romagnoli della Giacomense. Sa giocare sia in un reparto a 3, sia in uno a 4: che il suo arrivo scalzi Marchi (’91), quest’anno sceso in campo in pochissime circostanze? Intanto, in attesa di alcune ufficializzazioni di rinnovi (Stefani, Tomei, Ingegneri) e della conclusione di due affari (Pellegrini e Azzi) pare ai titoli di coda l’esperienza di Nicola Valente (’91) al Pordenone. L’attaccante veronese, infatti, potrebbe passare nel giro di una settimana al Lumezzane: il club bresciano l’ha cercato e lo metterebbe al centro del progetto tattico; in neroverde per ora è considerato un importante elemento della rotazione. Le parti dovrebbero risolvere il contratto (Valente ha ancora un anno di vincolo) e quindi avviare il passaggio al “Lume”.
Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) «Il Pordenone? Farà un altro, ottimo campionato. Perché Tedino è un fuoriclasse e sa fare tutto da solo». Parola di Giorgio Zamuner. L’ex consulente di mercato dei neroverdi, ora direttore generale a Padova, non pensa che il ciclo neroverde si esaurisca dopo l’incredibile, ultima annata, anzi: benedice il “nuovo corso”, soprattutto per la presenza del tecnico-manager. Quindi Tedino è un asso a 360 gradi? «Assolutamente sì. Sa fare tutto anche da solo. Ha una conoscenza incredibile della categoria e dei giocatori che ci sono. I tifosi devono stare tranquilli: il mister è la garanzia assoluta». Zamuner, perché allora ha firmato per il Padova? «Ricordo quando mio padre mi portò da piccolo a vedere una gara all’Appiani: da allora ho sempre sognato il biancoscudato, senza mai vestirlo da giocatore. Un mese fa è arrivata quest’opportunità, che non ho potuto rifiutare, anche se di Pordenone mi manca già la tranquillità». E Tedino ha già detto che sente la sua mancanza. (Sorride, ndr) «Tra noi c’è stato un confronto quotidiano sempre costruttivo: lo posso capire, ma l’aspetto importante è che sia rimasto lo staff. Così può dare continuità al lavoro che abbiamo iniziato assieme l’anno scorso. Il Pordenone può confermarsi: dimostrerà di non essere una meteora a questi livelli grazie al mister, che è un valore aggiunto in questa categoria». Mandorlini è un suo desiderio: lo porterà a Padova? «E’ un mio pallino, quand’ero agente è stato un mio giocatore. Ma adesso ho mollato la presa: ho altri obiettivi. Poi non voglio saccheggiare il Pordenone, è una questione di rispetto per una società che mi ha dato fiducia e mi ha lanciato in questo nuovo ruolo. Adesso sono esposto in prima persona, rispetto alla scorsa stagione: la scorsa stagione è stata una palestra e al neroverde sarò per questo sempre grato». Un giudizio sui nuovi acquisti dei ramarri: Azzi, Pellegrini e Burrai. «Ottimi giocatori. Azzi lo volevamo già a gennaio; Pellegrini lo conosco dai tempi del Treviso e Burrai può sostituire Pederzoli. Li ha voluti Tedino, quindi bisogna essere fiduciosi. Se li scegli lui sono bravi e lui ha il potere per farli tornare ad alti livelli». Che ricordi porta con sé dell’esperienza a Pordenone? «Ero convinto sin dai primi giorni di ritiro delle grandi potenzialità della squadra. Per questo i momenti belli sono stati tanti, ma se devo sceglierne uno dico la gara di Cuneo: lì abbiamo preso coscienza dei nostri mezzi e costruito la cavalcata del ritorno».
Ore 16.45 – A fine conferenza stampa Giorgio Zamuner aggiorna i presenti sul mercato: “Novità? No, stiamo aspettando le firme di Madonna e posso dire che siamo in dirittura d’arrivo. Filipe e Loviso? Sono due profili che mi piacciono e ci stiamo lavorando ma sono situazioni particolari perché sono entrambi sotto contratto, soprattutto Filipe perché ha ancora due anni di contratto con un ingaggio oneroso ed il Perugia vorrebbe cederlo solo a titolo definitivo. Gli attaccanti? Al momento ci stiamo concentrando sui centrocampisti, quindi prima contrattualizziamo Madonna ed il centrocampista davanti alla difesa e poi pensiamo al resto. Russotto in cambio di Petrilli? Il Catania al momento non vuole cederlo, e oltretutto lo vuole anche il Foggia quindi non si farà. Fabiano? Siamo in attesa di una sua risposta”.
Ore 16.25 – Marco Cunico: “Ringrazio il presidente per i complimenti. Ringrazio in ordine cronologico mister Parlato ed il ds De Poli, che per primi mi hanno voluto a Padova, e quindi la società per quanto fatto in questi due anni e per la possibilità che mi sta dando. Le gambe potrebbero ancora giocare, il cuore non capisce ancora bene cosa sta succedendo ma la testa mi dice che bisogna cogliere certe occasioni e capire qual è il momento adatto per farlo. Mi inorgoglisce ancor di più il fatto che venga ritagliato per me un ruolo all’interno della società, soprattutto perché sono solo due anni che vesto questa maglia. E ringrazio anche il direttore Zamuner, che non conoscevo personalmente ma che ha subito avallato questa scelta. Sarò al suo fianco, lo aiuterò e farò quel che lui vorrà. Dovrò essere una spugna ed assimilare tutto perché mi viene davvero data una grande opportunità… Offerte per continuare a giocare? Dopo che avevo già preso questa decisione. Aver la possibilità di finire ma anche continuare a Padova per me è il massimo! Non credo di essermene reso conto ancora al 100%, poi magari lo stacco vero lo sentirò quando andrò in ritiro a trovare la squadra. La più grande soddisfazione della mia carriera? Non ce n’è una in particolare, ce ne sono tante al pari di momenti meno belli. Di sicuro, però, non ho rimpianti perché nel corso della ia carriera ho sempre dato il massimo”. Termina la conferenza stampa.
Ore 16.15 – Giorgio Zamuner: “Appende le scarpe al chiodo un giocatore molto bravo, che forse ha fatto meno di quel che poteva fare ed in questo lo capisco perché assomiglia un po’ a me. Con lui andrò sicuramente d’accordo, spero di potergli tra virgolette insegnare qualcosa o comunque introdurlo all’interno di questo mondo e gli do il mio personale benvenuto. Lui sarà quotidianamente a contatto con me”
Ore 16.05 – Inizia la conferenza stampa. Giuseppe Bergamin: “Marco ha preso una decisione importante, perché è sempre difficile farlo quando ancora ci si diverte a giocare e quando ancora si hanno le possibilità e le forze. La sua serietà in questi due anni gli ha permesso di essere rispettato da tutti, a partire dalla società sino ad arrivare ai tifosi. La gente gli vuole bene, e merita che gli venga dato un ruolo all’interno della società. Può rappresentare una figura importante in futuro per la nostra società, per le sue caratteristiche morali. Io gli auguro il meglio”.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tutto fatto. Dall’ipotesi emersa in tarda serata di martedì, alle conferme definitive. Nessun dubbio sul buon esito della trattativa fra il Bassano e Julien Rantier: tutto fatto, con l’attaccante del Pro Piacenza (33 anni) che arriva a titolo definitivo in giallorosso, su precisa richiesta del neo allenatore Luca D’Angelo. A questo punto si attende soltanto l’annuncio ufficiale, che non dovrebbe tardare. La strada, comunque, è segnata, anche per quanto riguarda Alessandro Sgrigna che aveva raggiunto un accordo di massima e che adesso non ha più alternative in zona rispetto al Bassano. Dovrà giocoforza orientarsi su altre soluzioni, magari più lontane rispetto alla sua residenza abituale. Poi c’è il reparto offensivo e anche qui il nome più caldo è quello di Matteo Chinellato, 12 gol nel Cuneo nell’ultima stagione. Su Chinellato c’è forte concorrenza, in particolare da parte di Pordenone e Padova (e ci aveva fatto un pensierino pure il Cittadella), ma il Bassano ha buone carte da giocarsi. Tutto fatto pure per Dimitri Bisoli, figlio d’arte di Pierpaolo Bisoli, centrocampista cuore e polmoni, altra indicazione del neo allenatore giallorosso. In uscita si è raffreddata la pista Padova (che per la verità ha sempre avuto altre idee) per Semenzato riguardo alla fascia destra. Al momento il giocatore cerca un’altra destinazione, così come Toninelli, che potrebbe finire all’Arezzo. Per Guido Davì la pista più calda è quella che porta a Salò, dove c’è il suo ex allenatore Antonino Asta. Ma occhio all’Arezzo anche in quest’ultimo caso, perché Stefano Sottili lo ha sempre stimato e non è da escludere un inserimento in extremis. Da seguire anche la situazione di Domenico Germinale. Dopo il gravissimo infortunio della scorsa stagione, il centravanti giallorosso potrebbe restare a Bassano. E’ apprezzato, resta da capire solo quale sia la condizione dopo uno stop così lungo. Le prime indicazioni inducono all’ottimismo.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Sterzata decisiva. Nel tardo pomeriggio di ieri il Bassano ha formalmente chiuso l’ingaggio di Julien Rentier, 33 anni da compiere, francese ormai in Italia da sempre, trequartista o esterno offensivo quest’anno a Piacenza. Il giocatore arriverebbe in riva al Brenta a titolo definitivo. L’annuncio ufficiale potrebbe giungere già nella giornata di oggi. Opportuno procedere coi piedi di piombo dopo che è saltata la trattativa già in porto con Alessandro Sgrigna, tuttavia sull’approdo dell’estroso transalpino da queste parti non ci dovrebbero essere più dubbi. Non fosse altro che a volerlo fortissimamente in giallorosso è stato Luca D’Angelo in persona: il nuovo tecnico ha indirizzato Seeber su Rantier quando il digì stava definendo con Sgrigna, dando la precendenza al rifinitore d’Oltralpe che lui conosce alla perfezione avendolo avuto con sè 2 anni fa ad Alessandria.Uno spiraglio a dire il vero resta aperto con Sgrigna, tuttavia in via Piave badano di più semmai a Mattia Minesso visto che Padova e Pordenone hanno allentato la morsa per il laterale d’attacco e il Soccer Team è quello con gli argomenti più convincenti.Intanto sulla composizione dei tre gironi della prossima Lega Pro fioccano supposizioni, un’ultima delle quali però è molto accreditata. Vale a dire il mantenimento del girone sud come è adesso e invece una divisione verticale del centro nord con due raggruppamenti, uno centro/nord-ovest e l’altro centro/nord- est. Per capirci, nel primo ci sarebbero le squadre piemontesi, le toscane e qualche emiliana; nel secondo le venete, le lombarde, qualche emiliana e romagnola e le marchigiane. La volontà sarebbe anche quella di separare le due superpotenze annunciate: il Parma da una parte e il Venezia dall’altra. Il Consiglio Federale del 18 luglio chiarirà in merito, poi bisognerà attendere i primi di agosto per conoscere le formazioni ripescate di un organico a 40 squadre. In quest’ottica alcuni sodalizi come Albinoleffe e Pro Patria sono irriducibili e forse anche un po’ incorreggibili: già retrocessi, ripescati un anno fa e di nuovo retrocessi ora sono pronti a inseguire un nuovo recupero tra i professionisti. La fervida speranza è che la nuova Lega premi realtà più virtuose di queste.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Legati e Vitale in difesa, Bentivoglio e Basso a centrocampo, Lanzafame e Cesarini in attacco tenendo un occhio vigile sul futuro di Cacia. Si muove a tutto campo il ds del Venezia, Giorgio Perinetti. Pressoché incessanti gli accostamenti ai colori arancioneroverdi, per ultimo quello del centrocampista di sinistra Simone Bentivoglio, 31enne ex Padova quest’anno in B a Modena. «Coprire quel ruolo è una delle nostre esigenze, per Bentivoglio avrò un incontro ad inizio settimana» confida Perinetti che non smentisce sull’attaccante Davide Lanzafame del Novara: «L’ho fatto iniziare io a Bari – la sua puntualizzazione prima di precisare -. Devo fare bene il punto con mister Inzaghi (tuttora a Formentera, ndr), cerchiamo anche un terzino sinistro. Vitale della Ternana? Ci piace, ma credo che Simone vincerà il derby-Inzaghi con Pippo portandolo alla Salernitana. Non sempre è facile competere contro la serie B, ad ogni modo le alternative in quel ruolo non ci mancano». L’esterno destro Simone Basso si è svincolato dal Trapani e il ds non nega («Può sempre interessare»), mentre un ritorno di fiamma sarebbe quello per il difensore centrale Elia Legati, in laguna nella Lega Pro 2014/15 e a lungo corteggiato la scorsa estate, salvo doversi arrendere alla scelta del giocatore di giocare in B a Vercelli. Tornando all’attacco è monitorato Alessandro Cesarini del Pavia, mentre per quanto riguarda Daniele Cacia il Venezia è solo alla finestra in attesa di vedere se l’ex bolognese rinnoverà o meno con l’Ascoli. A proposito di Pippo Inzaghi invece è ormai definito lo staff tecnico: «Tutti i tasselli sono stati individuati, il 1. luglio alla scadenza dei contratti ufficializzeremo lo staff e anche altri giocatori». Quest’ultimo sarà il caso di Fabris e Tortori (FeralpiSalò), Pederzoli (Pordenone) e Facchin-Malomo (Pavia). Intanto si avvicina la 5. «Curva Sud in Festa», dopodomani negli impianti sportivi di Favaro: dalle 15 torneo di calcetto tra tifosi (adesioni 329/4187401, info@vmfc1987.it), alle 21 dibattito-amarcord sui 25 anni dallo spareggio Venezia-Como di Cesena ’91.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Che fosse una strada in salita lo si sapeva sin dall’inizio. E le conferme sono arrivate, anche se la pista non è chiusa. Daniele Cacia, con ogni probabilità, è destinato a rimanere soltanto un sogno per il Venezia. Perché la società non ha intenzione (e su questo Giorgio Perinetti ha detto il vero) di offrire un triennale al centravanti dell’Ascoli. Le cifre sono oggettivamente fuori portata. Ma c’è una discriminante che potrebbe ricondurre l’affare su binari percorribili. Ed è legata al possibile rinnovo con il club marchigiano, per il quale le parti si sono date appuntamento a lunedì. Al momento non c’è alcuna certezza sul fatto che si arrivi a un’intesa. Se ci sarà una rottura, ecco che la pista Venezia tornerà prepotentemente di attualità. Perinetti può arrivare a un biennale, Cacia ha già ricevuto una telefonata da Filippo Inzaghi e ovviamente gradirebbe, nell’eventualità, la destinazione lagunare. L’Ascoli, però al momento rimane in cima alla lista e da lunedì in poi tutto sarà più chiaro. È stata abbandonata, al contrario la pista Settembrini (Feralpisalò), così come ci sono dubbi anche per quella per Pellicanò (Belluno). Il direttore sportivo del Belluno Augusto Fardin spiega: «Il giocatore dal primo luglio è libero, per noi è del Venezia. Ma ha fatto tutto lui, con il suo agente, io non sento Perinetti da prima che annunciasse Inzaghi, per cui non so se nel frattempo sia cambiato qualcosa». Il giocatore è assistito dall’avvocato Leonardo Benelle e l’accordo sulla parola è stato raggiunto. Da capire nei prossimi giorni, non appena il Venezia potrà firmare materialmente i contratti, se arriverà l’ufficialità. Sono definite anche le trattative per Facchin (Pavia), Malomo (Pavia), Pederzoli (Pordenone), Tortori e Fabris (Feralpisalò), si sta lavorando anche al sì di Vitale (Ternana) e in ballo c’è pure Filipe (Perugia), sul quale però si è catapultato anche il Padova. Nel frattempo il Venezia è diventato a tutti gli effetti una società professionistica dopo il ritorno in Lega Pro. Questo il comunicato diffuso ieri pomeriggio dal club arancioneroverde: «La società Venezia F.C. comunica che in data odierna presso lo studio del notaio Alberto Gasparotti in Mestre si è tenuta l’assemblea dei soci che ha deliberato la trasformazione della società da srl dilettantistica a srl professionistica. Nella medesima assemblea è stato nominato il collegio sindacale composto dal dottor Massimo Sorarù presidente, Massimiliano Fardin e Roberta Paturzo sindaci effettivi. Tali adempimenti sono prodromici all’iscrizione della società Venezia F.C. al campionato di Lega Pro stagione 2016/2017».
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) All’inizio della prossima settimana Giorgio Perinetti incontrerà Filippo Inzaghi, al rientro dalle vacanze a Formentera, per fare il punto sul mercato e dare il via agli annunci ufficiali, a cominciare da Facchin, Malomo, Pederzoli, Fabris e Tortori. Detto di Lanzafame, il nome nuovo per il centrocampo potrebbe essere Simone Bentivoglio, trentunenne centrocampista di Pinerolo, che Perinetti conosce dai tempi del settore giovanile della Juventus. A lungo nel centrocampo del Chievo, poi i prestiti a Sampdoria, Padova e Brescia, nell’ultima stagione ha giocato in serie B a Modena con 24 presenze due reti contro Bari e Pescara, tra i professionisti ha collezionato in A e B 278 presenze. Una stagione iniziata in salita con l’infortunio alla spalla sinistra occorso proprio nel match d’esordio contro il Vicenza (6 settembre), il ritorno in campo il 21 novembre a Trapani. Giorgio Perinetti lo aveva inseguito a lungo lo scorso anno, ma alla fine preferì accasarsi in serie B alla Pro Vercelli. Adesso il nome di Elia Legati, cresciuto nel settore giovanile del Milan dal 2001 al 2015, torna d’attualità anche se come centrali il Venezia ha già Domizzi, Cernuto e Modolo con la new entry Malomo in attesa di ufficializzazione. Ufficializzata nel primo pomeriggio la trasformazione del Venezia Football Club da società dilettantica a srl professionistica. L’atto è stato effettuato nello studio del notaio Alberto Gasparotti di Mestre alla presenza del consigliere di amministrazione Alessandro Vasta e del direttore generale Dante Scibilia. Nel corso della stessa assemblea dei soci è stato nominato anche il nuovo collegio sindacale che è composto da Massimo Sorarù (presidente), da Massimiliano Fardin e Roberta Paturzo (sindaci effettivi). Oggi è il termine ultimo per le società di Lega Pro per presentare la documentazione dell’avvenuto pagamento degli emolumenti ai tesserati fino al 31 maggio compreso.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Doveva essere il giorno del prolungamento di Daniel Adejo con il Vicenza, ma ancora una volta l’appuntamento è saltato a causa di impegni personali di Bruno Carpeggiani, procuratore del difensore nigeriano. «Non ci sono problemi particolari – ha spiegato il direttore sportivo del Vicenza Antonio Tesoro – solo un rinvio che non ha niente a che vedere con questioni legate all’intesa con il giocatore». In attesa della firma di Adejo, il mercato in uscita ha visto un’accelerata nella trattativa che potrebbe portare Lorenzo Laverone alla Salernitana. Il terzino, che ha chiuso anzitempo la stagione a causa di una fastidiosa tallonite, è in vacanza all’estero e della possibilità di lasciare Vicenza pare non sapere molto. «Onestamente non ne so nulla – spiega – so che il mio procuratore sta lavorando in tal senso ma non mi ha ancora chiamato e quindi credo che la contrattazione non sia nella fase finale». Possibile che la Salernitana chieda al Vicenza di partecipare in parte all’ingaggio di Laverone, tasto questo che la società non intende accettare. Ecco quindi che il trasferimento di Laverone alla Salernitana potrebbe essere definito con i campani che non apriranno i cordoni della borsa per il cartellino del giocatore, ma andando ad accollarsi il costo dell’ingaggio che probabilmente verrà ridiscusso con i dirigenti della Salernitana che dovrebbero allungare anche la durata del contratto fino a giugno del 2018. In uscita è concreto l’interesse del Chievo per Salvatore D’Elia che piace a Rolando Maran. Su D’Elia c’è anche il Frosinone di Pasquale Marino che però non può offrire al difensore la possibilità di giocare in A, quindi al momento è una possibilità che anche il Vicenza ritiene secondaria. Una difesa, quella dei berici, che qualche pezzo importante lo perderà, come in attacco. Dato per alquanto improbabile il rinnovo di Giulio Ebagua con cui non c’è accordo sull’ingaggio, al centro di vari interessi, sia di società italiane che estere, c’è Filip Raicevic che nonostante un girone di ritorno sottotono rimane il giocatore da cui la società può ricavare un buon gruzzolo. A gennaio su Raicevic c’era il Napoli che è stato ad un passo dall’acquisto dell’attaccante montenegrino, con il Vicenza che a poche ore dalla chiusura del mercato ha deciso di dire di no. Oggi la situazione è cambiata, con il Napoli che punta deciso su Lapadula del Pescara, lasciando Raicevic come pedina su cui magari puntare a mercato avanzato come pedina di scambio. In attacco piace Simone Ganz che la Juve girerà in prestito, ma sull’ex del Como il Verona è in vantaggio.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Doveva essere il giorno di Adejo ed invece è stato quello di Luka Bogdan, difensore centrale croato, alto 1.93 che l’anno scorso ha giocato in Slovenia, in serie A, con il Nk Krka. Il diesse Antonio Tesoro, che ieri era a Milano, ha avviato da giorni la trattativa per Bogdan, che dovrebbe ormai essere alle battute finali. Rimandato invece l’appuntamento che era previsto per il rinnovo del contratto di Daniel Adejo, il procuratore del centrale difensivo ha infatti avuto un impegno improrogabile e ha chiesto di incontrarsi in altra data, ormai si andrà alla prossima settimana. Da registrare che la società biancorossa ha sondato il terreno per Sebastiano Luperto che il Lecce ha ceduto al Napoli nel luglio del 2015. Luperto, classe 96, è cresciuto nelle giovanili del club salentino, è un difensore mancino, alto 1.91 per 75 kg. Antonio Tesoro nei prossimi giorni incontrerà i dirigenti del Napoli per cercare di chiudere la trattativa.Ieri giornata intensa a Milano per il diesse biancorosso che ha incontrato pure il procuratore di Alessio Vita. Il giocatore piace molto al tecnico Franco Lerda che, come è noto, vorrebbe poterlo riavere in rosa, ma il prestito biennale al Vicenza è scaduto e quindi il 30 giugno Vita tornerà al Sassuolo, proprietario del cartellino. Non è detto però che non si possa arrivare all’acquisizione dell’attaccante, il club di via Schio è infatti disponibile a inserire nella trattativa il portiere di sua proprietà Bryan Costa, classe 98, in prestito al Sassuolo già da due anni e che a questo punto potrebbe essere ceduto a titolo definitivo.Un po’ inattesa invece, ma che ha trovato riscontri positivi, la notizia che darebbe in dirittura d’arrivo la trattativa che dovrebbe portare al passaggio di Lorenzo Laverone alla Salernitana. L’esterno di centrocampo ha il contratto col Vicenza fino al giugno del 2017 e fino a ieri la società biancorossa non era stata ancora interpellata, ma il procuratore del giocatore sarebbe molto avanti nei colloqui con il club campano e pare probabile che alla fine si possa arrivare ad un accordo.
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Tornano le emozioni dei derby. Dopo una stagione da unica squadra rappresentante del Veneto, il Vicenza nel prossimo campionato di serie B ritroverà la “compagnia” di Verona e Cittadella: un trio che rende la nostra regione la più rappresentata nel torneo cadetto, assieme a Campania ed Emilia Romagna.Più dolori che gioie. I tifosi biancorossi non vedono l’ora di tornare a confrontarsi in particolare con i gialloblu dell’Hellas, da sempre i rivali più “stimolanti”; nel recente passato, però, la simultanea militanza dei biancorossi e del Cittadella in B ha reso anche la sfida con i granata castellani una “nuova classica” del calcio veneto. A dire il vero, risultati alla mano, non si può dire che negli ultimi incroci i tifosi del Lane abbiano potuto gioire spesso, anzi: prendendo le ultime 10 partite di campionato contro Verona e Cittadella, il Vicenza ha conquistato appena 6 vittorie (3 contro ognuna delle rivali), 3 pareggi (2 con il Cittadella, 1 con il Verona) e ben 11 sconfitte (5 con il Cittadella, 6 con il Verona). Inevitabilmente in rosso anche il bilancio dei gol: in questi ultimi 20 derby il Vicenza ha realizzato 22 reti, divise equamente tra Verona e Cittadella (11 per squadra), e ne ha incassate 33 (16 dal Verona, 17 dal Cittadella). A voler cercare un dato incoraggiante, si registrano le vittorie negli ultimi confronti diretti con entrambe le rivali, peraltro in trasferta: molti ricorderanno il rigore di Di Gennaro che consentì al Vicenza di Marino di espugnare il Tombolato il 17 aprile 2015, ma fu “libidinoso” anche il gol di Semioli che al 75′ della partita giocata al Bentegodi il 9 febbraio 2013 fece vincere la squadra di Dal Canto (peraltro retrocessa a fine stagione) contro quella di Mandorlini (che conquistò però la serie A…).Volti noti. Già, Andrea Mandorlini. Il grande e “odiatissimo” ex non sarà più sulla panchina gialloblu, togliendo alla sfida l’immancabile e pungente confronto a distanza con i tifosi del Vicenza. Il nuovo tecnico degli scaligeri Fabio Pecchia, tuttavia, ha un conto aperto di rilievo con i biancorossi: fu proprio Pecchia, infatti, a segnare nella finale d’andata della Coppa Italia 1997 il decisivo gol dell’1-0 per il Napoli; tutti sappiamo come andrò il ritorno al Menti, con i biancorossi in trionfo dopo il 3-0 maturato ai supplementari. Non ci sarà più a guidare l’attacco gialloblu nemmeno l’ex centravanti biancorosso Luca Toni, il cui nuovo ruolo nella società scaligera deve ancora essere ben definito.Per quanto riguarda le rose delle squadre, con il mercato appena agli inizi, è difficile invece dire quali volti noti si rivedranno in campo. Salvo una cessione che per molti versi sarebbe clamorosa, il Vicenza sarà guidato da un capitano veronese di nascita (Bussolengo, 1 agosto 1989) come Nicolò Brighenti, cresciuto però calcisticamente nel Chievo. Se nel Verona, attualmente, non figurano giocatori vicentini o che abbiano vestito la maglia del Lane, ben diversa è la situazione nel Cittadella. I tre attaccanti con un passato in biancorosso (Sgrigna, Minesso e Litteri) sembrano destinati a cambiare squadra, ma a difesa della porta castellana ci sarà ancora Enrico Alfonso, nato a Padova da una famiglia che da sempre abita a Montecchio Maggiore: per lui un passato prima da tifoso in Curva Sud al Menti, poi da giocatore nel campionato di Lega Pro 2013/14 (parò anche un rigore proprio sotto la Sud nella sfida di playoff persa dal dischetto con il Savona). Si profila un futuro ancora in granata anche per i bassanesi Giulio Bizzotto e Nicola Donazzan e per il valdagnese Filippo Loro. Per tutti loro, sarà un derby davvero speciale…
Ore 12.30 – (Gazzettino) L’Este continua a crescere e a rinforzarsi. Ieri è stato presentato nella sede della società giallorossa il nuovo acquisto, Matteo Cavallini: centrocampista, classe 1993, ha giocato l’anno scorso nella Luparense. Il giocatore può vantare oltre 120 presenze in serie D. Con Tessari e Longato, approdati nei giorni scorsi all’ombra della porta vecchia, riformerà il centrocampo della Primavera del Padova del 2012. Con il suo arrivo la mediana giallorossa diventa una delle più forti del girone. Ora la dirigenza sta lavorando per portare a casa un attaccante da doppia cifra.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Il suo approdo all’ Este vale una reunion. Con Ludovico Longato e Andrea Tessari, presi rispettivamente da Calvi Noale e Legnago, Matteo Cavallini andrà a ricomporre il centrocampo titolare della Primavera del Padova della stagione 2011/2012 allenata da Paolo Favaretto. Il ventiduenne è stato presentato ieri sera al Nuovo Stadio di Este: «Sono felice perché l’Este mi ha cercato e voluto fortemente» svela Cavallini, nell’ultima stagione alla Luparense San Paolo. «Conosco da qualche anno il mister Michele Florindo, che mi voleva già alla Piovese e so che mi stima, ma ritrovo anche i miei ex compagni di squadra Faggin, Longato e Tessari». «Sono venuto quianche perché l’Este da anni riesce a costruire squadre per lottare ai vertici della Serie D». «Con Cavallini abbiamo aggiunto quantità e qualità al centrocampo» afferma il vice presidente dell’Este Stefano Marchetti, « Ora ci concentreremo sui fuori quota». Nel frattempo, Campodarsego e Vigontina San Paolo hanno ufficializzato due acquisti. Il “Campo” ha preso in prestito dal Venezia il portiere Lorenzo Andreatta, 19 anni, originario di San Vito al Tagliamento. Andreatta andrà a sostituire Giorgio Merlano, accasatosi all’Altovicentino. Il regista Gianmarco Vio sarà il perno centrale attorno al quale il tecnico Vincenzo Italiano costruirà la mediana della Vigontina San Paolo.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Andrea Schenetti si riprende la serie B con il Cittadella, e questa volta lo vuole fare da protagonista. Ieri il giocatore ha rinnovato il contratto in scadenza, legandosi ai colori granata per i prossimi due anni: «Sono felicissimo, era ciò che volevo. Sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo, che non è soltanto una squadra di calcio, ma una vera famiglia». Nessuna difficoltà nel trovare l’accordo: «Aspettavo da un pò il rinnovo, il volere era lo stesso da entrambe le parti, tutto si è risolto in breve tempo». Schenetti ha un conto un conto in sospeso con la serie B. È arrivato a Cittadella nell’estate del 2014 ma una serie di infortuni gli hanno permesso di giocare pochissimo, soltanto 5 presenze e 169 minuti di gara: «È uno stimolo in più per me, la categoria con questa maglia l’ho soltanto accarezzata, adesso voglio mettermi in discussione, dimostrare di valere la serie B». Che obiettivo si è posto Schenetti nel prossimo anno? «Personalmente quello di dare una grossa mano alla squadra, per vivere un’altra bella stagione. Sappiamo che il campionato cadetto è ben più difficile di quello di Lega Pro, ma è anche stimolante confrontarsi con avversari e squadre di grosso spessore e tradizione calcistica. Ci teniamo a fare bene». Il centrocampista sta tenendo d’occhio i movimenti di mercato della società: «Penso stia lavorando bene. Si cerca di confermare più gente possibile dell’ultimo anno, ritengo sia la scelta giusta, poi arriveranno giocatori di qualità, in questo senso il direttore non sbaglia mai». Schenetti è ancora in clima vacanziero: «Sinora tutto bene. Sono stato in Grecia con i compagni di squadra, poi in Spagna. Domenica, infine, andrò cinque giorni a Formentera con il mio amicone Scaglia. Ma già ora ci stiamo allenando individualmente, il giorno del raduno non è poi così lontano».
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Lasciando per un attimo da parte le grandi manovre che stanno interessando il reparto offensivo, ieri in casa Cittadella è stata la giornata del centrocampo. Con un addio e una riconferma. Mattia Zaccagni ritorna ufficialmente all’Hellas Verona, mentre Andrea Schenetti rinnova il suo contratto con la società granata per altri due anni. La perdita del giovane centrocampista di proprietà scaligera era stata messa in preventivo dai dirigenti del Citta, che dopo aver esercitato il diritto di riscatto sul cartellino del giocatore, hanno incassato il controriscatto del Verona. Molto difficile immaginare un rinnovo del prestito nelle fasi successive del mercato, Zaccagni dopo la buona metà di stagione disputata in Lega Pro, dovrebbe far parte della rosa gialloblù per la prossima annata in serie B. Il Citta, in ogni caso, si è cautelato immediatamente, facendo firmare il rinnovo all’altra mezz’ala, Andrea Schenetti. Il centrocampista di scuola Milan ritorna quindi in serie B, categoria assaggiata solo per una stagione, molto sfortunata dal punto di vista personale, e anche di squadra, nell’anno dell’ultima retrocessione granata. «Sono contentissimo di aver firmato, perché per me il Cittadella non è una squadra ma una famiglia», spiega Schenetti. «Saranno anche parole già usate ma è la verità, mi sono trovato a meraviglia sotto le mura e volevo assolutamente restare». Il rinnovo, Schenetti, se l’è meritato grazie a una stagione condita da 29 presenze e 4 gol, andando a cancellare la precedente annata maledetta. «Il ricordo della retrocessione fa male, anche per questo non vedo l’ora di prendermi le giuste rivincite con il Cittadella. Pian piano la società sta riconfermando tanti protagonisti della promozione e credo sia la mossa migliore. Mantenere l’ossatura di un gruppo così affiatato potrà fare la differenza anche in serie B. L’obiettivo è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile. Sono già tornato ad allenarmi da solo per farmi trovare pronto, mi farò qualche giorno di mare con il mio compagno Scaglia e poi sarò carico per iniziare il ritiro». In questo modo inizia a prendere forma anche il centrocampo, in attesa dell’ufficialità dell’acquisto di Simone Pasa, con il quale si è già trovato un accordo che sarà ratificato solo dal primo luglio per questioni meramente burocratiche.
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Novità in arrivo da Cittadella. Ieri ha rinnovato pure Andrea Schenetti, un’operazione che pareva definita da tempo ma che tardava ad essere ufficializzata, facendo nascere qualche preoccupazione nel giocatore. Per quanto riguarda le uscite, potrebbe lasciare la città murata anche Filippo Lora. Su di lui ci sarebbero due club di Serie B e ci sarebbe stato un deciso sondaggio del Livorno.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Limati gli ultimi dettagli sulla base di un contratto biennale, il club ha inviato ieri la documentazione all’agente del giocatore, e ne attende ora la restituzione. Già oggi potrebbe essere il giorno buono per la chiusura dell’operazione, anche se l’esterno sarà presentato probabilmente nei prossimi giorni dato che si trova in vacanza. A stretto giro di posta si attende anche una risposta di Fabiano in merito alla proposta di rinnovo che gli è stata avanzata dalla società già da qualche giorno, e che prevede una parte fissa degli emolumenti e una parte variabile legata alle presenze e al rendimento, in linea con la politica che è stata adottata anche per il rinnovo di Neto Pereira. Una proposta considerata buona dall’entourage biancoscudato, con il giocatore che si è preso però un pò di tempo per rifletterci. Se non si dovesse raggiungere l’intesa, il Padova virerebbe su altri profili per rinforzare il terzetto di difensori centrali, che in questo momento annovera Diniz e Sbraga. Tra i papabili c’è Michele Rigione del Lanciano, che comunque piace a prescindere dell’esito della trattativa con Fabiano.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Ed è su questo punto che si sta lavorando nell’auspicio di trovare una soluzione che possa andare bene a entrambi i club. Nel curriculum di Filipe figurano anche le esperienze con Lecce, Varese, Como e Roma, in quest’ultimo caso con quattro presenze in serie A. Altro candidato forte è Loviso, classe 1984, legato da un altro anno di contratto con l’Alessandria. Con i piemontesi non ha trovato molto spazio quest’anno (12 partite e un gol), mentre nella stagione precedente con il Gubbio aveva giocato con continuità realizzando anche dodici sigilli. La sua esperienza è fuori discussione avendo indossato in carriera, tra le altre, le maglie di Cremonese, Ascoli, Crotone, Torino e Livorno. Quanto a Capodaglio, classe 1985, la sua annata più significativa risale proprio al campionato da poco concluso con la Casertana collezionando 27 partite e un gol. Sulle sue tracce non c’è solo il Padova. Intanto, è ormai dietro all’angolo la fumata bianca per Nicola Madonna, tanto che manca solo la firma per ufficializzarne il passaggio alla società di viale Nereo Rocco.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Filipe Gomes Ribeiro e Massimo Loviso appaiati in pole, leggermente staccato Paolo Capodaglio. Sono questi i profili sui quali Giorgio Zamuner ha puntato le sue attenzioni per rinforzare il centrocampo, con riguardo alla posizione di regista basso davanti alla difesa. Tutti e tre possiedono caratteristiche che piacciono molto al diggì biancoscudato, anche se Filipe e Loviso sono un pò avanti nell’indice di gradimento potendo vantare una maggiore esperienza alle spalle. Con riguardo al brasiliano, classe 1987, i contatti sono avviati già da qualche giorno con il Perugia che ne detiene il cartellino (due anni di contratto). Nella seconda parte di stagione è stato girato in prestito al Partizan Tirana non trovando spazio con gli umbri, con i quali ha ottenuto la promozione in serie B nella stagione 2013-2014. Il Padova sarebbe disposto ad acquistare il giocatore, a patto però che il Perugia contribuisca a pagare una parte dell’ingaggio che non rientra nei parametri biancoscudati.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La terza scelta, ben più percorribile anche se meno stuzzicante dal punto di vista dell’appeal, condurrebbe invece a Paolo Capodaglio, 31 anni compiuti pochi giorni fa: nell’ultima stagione ha vestito la maglia della Casertana, e in carriera ha sempre calcato i campi di Serie C e Serie D. Le altre manovre. Dopo i rifiuti ricevuti dall’Inter per un paio di giovani della Primavera, Zamuner ieri ha sondato il terreno con l’Atalanta: nel mirino un paio di giovani del settore giovanile, probabilmente un centrocampista e un esterno, ma se ne saprà di più solo nei prossimi giorni. Quando entrerà nel vivo anche la partita per l’attaccante da affiancare a Neto e Altrinier: Ferretti del Pavia è una pista concreta.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Una poltrona per tre. E adesso è in mezzo al campo che si gioca la partita più delicata. I nomi attualmente al vaglio del responsabile dell’area tecnica sono tre: ognuno con i suoi pro e i suoi contro. La scelta è in fase di valutazione, ma all’inizio della settimana prossima potrebbe partire il pressing nei confronti di colui che diventerà il prescelto. Il sogno si chiama Filipe Gomes Ribeiro, 29 anni, regista di proprietà del Perugia, nella seconda parte dell’ultima stagione in forza al Partizan Tirana. La società biancoscudata si è inserita nella trattativa che vedeva interessato anche il Venezia al giocatore, ma non si tratta di un affare semplice: il problema non è tanto la formula, visto che gli umbri dovrebbero concedere tranquillamente il prestito, quanto lo stipendio del giocatore, al momento ampiamente fuori portata per le casse biancoscudate. Per questo l’alternativa migliore potrebbe essere rappresentata dall’esperto Massimo Loviso, 32 anni: anche in questo caso l’ingaggio è di quelli importanti, ma sembrerebbe esserci maggior margine di trattativa, visto che il mediano bolognese non rientra più nei piani dell’Alessandria e la proposta biancoscudata sembra aver incontrato il suo interesse.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nicola Madonna è vicinissimo, e pur in mancanza delle firme sui contratti che formalizzeranno l’arrivo dell’esterno dallo Spezia, l’ottimismo sul buon esito della trattativa si avverte ormai da tutte le parti in causa. Ed è per questo che archiviato l’ingresso di Francesco Dettori, presentato ufficialmente martedì scorso, e in vista dell’ufficializzazione anche del secondo colpo in entrata, l’attenzione del direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner si sposta sull’innesto più delicato: quello del regista. Per l’ingaggio dell’esterno Nicola Madonna, che andrà a ricoprire la posizione di quinto di destra nel centrocampo a cinque del Padova della prossima stagione, manca veramente solo l’annuncio ufficiale. L’accordo tra il Padova e l’entourage del giocatore lombardo, che ha lasciato al suo agente Silvio Pagliari carta bianca sul suo futuro, c’è su tutta la linea ormai da diverse ore: ieri pomeriggio sono partiti i primi documenti in via telematica da viale Rocco, e non appena saranno restituiti con le firme dell’atleta l’affare potrà dirsi concluso e arriverà il momento degli annunci.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Nei giorni scorsi la prima opzione pareva essere il Venezia, ma in questo caso pare essere stato il giocatore a frenare sul rettilineo finale dopo un accordo già raggiunto. La contemporanea presenza di Alex Pederzoli nella rosa 2016-2017 arancioneroverde (accordo già raggiunto, manca solo l’annuncio ufficiale) rende difficile la convivenza con un concorrente di tale valore. Gli altri due nomi sul taccuino di Zamuner sono quelli di Massimo Loviso (Alessandria, molto complicato) e di Paolo Capodaglio (Casertana). Tutti e tre i giocatori incontrano il gradimento dell’allenatore Oscar Brevi. Per quanto riguarda l’attacco, la prima scelta resta Andrea Ferretti, 29 anni, in uscita da Pavia. Il club lombardo è sull’orlo del crac e, in caso di sparizione dal panorama professionistico italiano, il Padova è pronto a metterlo sotto contratto. Per la fascia sinistra, infine, è stato individuato il sostituto di Alessandro Favalli: si tratta di Alberto Tentardini, nell’ultima stagione a Como, classe 1996.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Si attendevano per la giornata di ieri le firme e l’annuncio ufficiale, probabilmente tutto verrà rimandato ad oggi. Il direttore generale del Padova Giorgio Zamuner ha lavorato per tutta la giornata al contratto biennale da far sottoscrivere a Nicola Madonna, 30 anni, esterno nell’ultima stagione al Como. Mancano soltanto pochi dettagli, ieri in tarda serata il club di viale Rocco attendeva i documenti controfirmati e non ci sono ragioni per pensare a un colpo di scena finale, anche perché i rapporti con il giocatore e il suo agente sono eccellenti. Fino a quando non ci sarà il nero su bianco, però, non ci saranno certezze granitiche, come sempre accade nel calcio. Il fronte più caldo, una volta formalizzato l’accordo con Madonna, sarà quello del regista e dell’attaccante da affiancare al duo Altinier – Neto Pereira. Nel primo caso il tentativo compiuto da Zamuner porta al brasiliano Filipe, 29 anni, di proprietà del Perugia e nell’ultima stagione in forza al Partizan Tirana. Una trattativa, questa, molto complicata, sia per ragioni contrattuali (il giocatore ha sottoscritto un biennale con il club umbro) sia per la concorrenza di altri club.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
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