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Ore 20.00 – Domani pomeriggio alle ore 16.00 Marco Cunico sarà il protagonista della conferenza stampa con cui annuncerà ufficialmente il suo addio al calcio giocato.
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Come aveva annunciato, la Triestina ieri ha puntualmente pubblicato sulla sua pagina ufficiale Facebook le tre proposte di maglia per la prossima stagione, chiamando i tifosi a decidere la loro preferita. Un’iniziativa che ha subito riscontrato il favore dei supporters dell’Unione, che si sono immediatamente precipitati a votare, commentare e discutere sui tre “rendering” proposti dalla società. La Triestina inoltre, come anticipato da noi ieri, ha anche ufficializzato che nella prossima stagione vestirà Nike: un accordo decisamente prestigioso con il celebre “baffo” americano, che nessuna squadra di serie D può vantare. La fornitura non riguarderà solo la prima squadra, ma anche tutte le formazioni del settore giovanile. Per la prima squadra, le tre jersey gara avranno un design classico con tessuto tecnico traspirante Dri-fit. Ma sul disegno preciso della maglia ufficiale, la Triestina ha deciso quindi di rendere protagonisti i tifosi alabardati, per una scelta che significa anche partecipazione e spirito di appartenenza. Sulla pagina Facebook ufficiale della Triestina sono state dunque pubblicate tre proposte, tutte accomunate dalla maglia rossa, dai calzoncini bianchi e dai calzettoni rossi, una combinazione che caratterizzerà ovviamente la divisa principale della squadra (la seconda avrà la maglia bianca e la terza verde). A differenziare le tre opzioni è il disegno sul fronte della maglia. Nella prima c’è una grande alabarda classica sulla pancia, nella seconda c’è l’alabarda stilizzata a forma di gabbiano, mentre sulla terza la pancia è libera e riservata esclusivamente allo sponsor, ma oltre allo stemma sul petto c’è l’alabarda classica sulla manica. I tifosi hanno pochi giorni di tempo per scegliere la loro preferita: potranno farlo fino alle ore 20 di domenica 26 giugno. Il “rendering” della maglia rossoalabardata che riceverà il maggior numero di “Like” sarà poi definito in grafica e verrà messo in produzione. Come detto i tifosi alabardati si sono subito messi all’opera, tanto che già ieri alle 19, dopo poche ore dalla messa on line, i voti avevano abbondantemente passato il migliaio. Fra i tifosi sono fioccate discussioni sulle preferenze, sulla posizione dell’alabarda, su quale sia la maglia che rispecchia meglio la tradizione della Triestina. C’è già un’opzione che sembra nettamente in vantaggio, ed è la terza, quella che sulla pancia prevede solo lo stemma e lo sponsor, relegando l’alabarda in piccolo sulla manica. Ha trovato numerosi fans comunque anche quella con l’alabarda stilizzata a forma di gabbiano, che a tanti tifosi ricorda i tempi di De Falco, mentre minori riscontri sembra aver trovato la prima, quella con l’alabarda classica grande sulla pancia.
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Un mini bomber per il Belluno. La società gialloblù avrà a disposizione in prova il triestino Francesco Grando, classe 1997, che si aggregherà alla prima squadra il 22 luglio e dopo un’attenta valutazione da parte di mister Vecchiato e del suo staffo, il Belluno deciderà se tenerlo o meno. Il cartellino del giovane è del Domio, friulana di Prima categoria, nella quale Grando quest’anno ha segnato quattordici reti. «Mi hanno parlato molto bene di questo ragazzo – commenta mister Vecchiato – l’ho conosciuto, non l’ho visto giocare ma ci è stato raccomandato da una nostra conoscenza. Verrà in prova e poi vedremo il da farsi». In attacco sono andati via Acampora e D’Incà ed è arrivato un solo vecchio, Brotto. Va bene così? «Si, inizieremo la stagione con questi nove vecchi che sapete, gli altri saranno giovani, stiamo cercando un fuoriquota che faccia l’esterno basso, magari anche il centrale. Trovarlo qui vicino? Lo stiamo cercando un po’ ovunque». L’addio di Farinazzo vi ha sorpreso? «Il ragazzo ci aveva detto subito di avere questa offerta. Era superiore alla nostra e non abbiamo potuto fare niente per trattenerlo». Chi vuole essere allenato da bomber Corbanese? IL capitano del Belluno farà parte dello staff del Summer Camp 2016 che avrà inizio il 4 luglio. «Quando Ivan Da Riz mi ha chiesto se ero disponibile a fare l’animatore ho accettato subito con entusiasmo – racconta Corbanese – per me questa è un’esperienza nuova, anche se avevo in parte già fatto questo ruolo molti anni fa con Andres Grande. Oltre alla possibilità di giocare con questi ragazzi, potrò imparare da allenatori preparati con i quali condividerò questa esperienza, come Alessandro Prest. Sono sicuro sarà per me e per tutti i ragazzi che parteciperanno al Summer Camp una fantastica avventura».
Ore 18.30 – (La Provincia Pavese) Mentre la trattativa per il passaggio di proprietà della società al gruppo imprenditoriale guidato dal manager bresciano Abele Lanzanova prosegue, contemporaneamente in casa Pavia continua la corsa contro il tempo per gli adempimenti previsti nell’ambito dell’iscrizione del club alla prossima stagione di Lega Pro. La giornata di domani rappresenta la prima delle scadenze fondamentale nell’iter burocratico verso la presentazione della domanda di iscrizione al campionato 2016-2017 della Lega Pro, il cui deposito è previsto per giovedì 30 giugno. E’ quella relativa al pagamento, a tutto il mese di maggio 2016 compreso, delle spettanze dovute a tesserati e dipendenti. Le società devono depositare presso la Co.Vi.So.C. una dichiarazione attestante l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti fino al mese di maggio 2016 compreso – ai tesserati, ai dipendenti e ai collaboratori addetti al settore sportivo – con contratti ratificati dalla competente Lega o l’esistenza di contenziosi. Salvo colpi di scena, visto che la conclusione dell’eventuale passaggio dalla proprietà cinese facente riferimento al presidente Zhu ai possibili acquirenti difficilmente potrà essere perfezionata tra oggi e domani, gli stipendi arretrati da marzo a maggio dei giocatori e tesserati del Pavia non saranno pagati entro domani. L’inosservanza costituisce illecito disciplinare ed è sanzionata, su deferimento della Procura Federale, dagli organi della giustizia sportiva con la penalizzazione di un punto in classifica per mese mancante da scontarsi nel campionato 2016/2017. Il Pavia rischia tre punti di penalizzazione che si aggiungerebbero a quelli in arrivo (altri due) per il mancato versamento dei contributi nei mesi di gennaio e febbraio. In caso di iscrizione si profila quindi un meno cinque di partenza per il Pavia in Lega Pro 2016-17, poi toccherà eventualmente ai legati presentare ricorsi e cercare sconti. Bisognerà, poi, vedere cosa accadrà entro il 30 giugno quando i 50mila euro necessari per l’iscrizione sarebbero garantiti, ma è da valutare la presentazione entro fine mese della garanzia fideiussoria di 350mila euro. Anche in questo caso, come era accaduto due anni fa durante la trattativa del passaggio dagli Zanchi ai cinesi, presentandola eventualmente in ritardo entro il 15 luglio si regolarizzerebbe il tutto, ma pagando a livello disciplinare un’altra penalizzazione di un punto. Facendo, quindi, dei conti approssimativi il Pavia in caso di ritardi rischierebbe di partire da meno cinque o sei. Un pegno da pagare per non perdere il calcio professionistico a Pavia e non ripartire dalla serie D o dall’Eccellenza in caso di fallimento della società. Nelle ultime ore trapela comunque fiducia per la conclusione del passaggio di proprietà del club azzurro con il via ad un progetto di ridimensionamento del budget e degli obiettivi già studiato dai dirigenti attualmente impegnati nella trattativa come il direttore generale Nicola Bignotti, a cui il presidente Zhu ha dato un mandato a fine maggio per cercare compratori.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) Da sud a nord, con la speranza in valigia. È la storia di Marco Zunno, la grande novità in casa della Reggiana. È nato a Olivetocitra, in provincia di Salerno, il 5 maggio 2001. Ha iniziato a giocare a 5 anni nella Scuola calcio di Roccadaspite, dove attualmente risiede, il suo storico allenatore è stato Rosario Oristagno, è lui che dai mini pulcini ai giovanissimi ne ha fatto un vero campioncino. Prima di arrivare a Reggio ha giocato l’ultima stagione nella Peluso Academy di Sperone, provincia di Avellino, segnando il record di 70 reti in 24 gare del campionato regionale giovanissimi. Con la famiglia, papà Maurizio, la mamma Rossella e il fratello Simone di 19 anni ha condiviso la scelta di allontanarsi da casa per tentare la grande sfida. Era venuto alla Reggiana per sostenere un provino su invito di Mariano Armonia, ma il ragazzo si infortunò dopo poche azioni. Fu richiamato un anno fa, a Pasqua, al Torneo Nazionale Città di Casalgrande, dove giocò in un quadrangolare con Bologna, Carpi e Cesena. Ha realizzato nel campionato giovanissimi nazionali 20 reti in altrettante partite. Gioca da prima punta, raramente da esterno, potendo calciare con ambedue i piedi. Ama muoversi su tutto il fronte dell’attacco, potendo così valorizzare il suo genio calcistico. Alla Reggiana è stato allenato da Davide Belletti. Durante la sua permanenza a Reggio, ha frequentato il primo anno del corso di Meccatronica all’Itis Nobili. (p.b.)di Primo Bertani wREGGIO EMILIA Marco Zunno alla ricerca di un posto fisso nella storia della Reggiana. È lui la stella più brillante della stagione a livello di settore giovanile, da un campionato regionale alla conquista della classifica dei cannonieri nei giovanissimi nazionali, per arrivare alla maglia azzurra dell’Under 15, tutto nel giro di un anno. È una scommessa vinta, l’ultima, di Fausto Vezzani, prima del suo addio come responsabile tecnico. L’ascesa di Marco Zunno è stata travolgente. «Nelle prime partite si beccava spesso con l’arbitro e gli avversari ad ogni fallo fischiato, come nelle partite minori – ricorda il suo allenatore Davide Belletti – Poi ho lavorato su di lui perché mettesse più disciplina in campo, subito giocava da solista, quando si è messo in testa certe cose, ha iniziato a segnare a raffica e a fare la differenza». In campo Zunno è un’atleta che fa innamorare il pubblico, segna di destro e di sinistro, in velocità è spesso immarcabile. Per la squadra dei giovanissimi della Reggiana è stato facile sfruttare l’onda del talento campano. «C’è una partita in particolare che ricordo molto volentieri – dice Marco – Sul campo del Giana Erminio perdevamo 2-0, ho messo il turbo ed abbiamo vinto 3-2, una tripletta personale in cui è entrato anche il più bel gol dell’anno realizzato con il piede sinistro». Zunno si è congedato dalla Reggiana giocando il Luzzara Cup, dove è stato premiato come miglior realizzatore, mentre ad inizio giugno ha preso parte al Torneo Poli di Correggio, dove ha perso la finale (1-0) con il Modena, segnando contro il Mantova e il Sassuolo. Marco Zunno è stato anche al Centro Tecnico Federale di Coverciano per uno stage dell’Under 15 allenata da Antonio Rocca, dove si è ottimamente comportato. Giancarlo Tassi, ex responsabile del settore giovanile granata ed esperto di fama nazionale, ha seguito il giocatore qualche settimana fa al Torneo di Colorno. «Zunno è una seconda punta molto tecnica – è il suo commento – bravo perché vede la porta e spazia su tutto il fronte dell’attacco. Credo abbia tutte le qualità, se tiene i piedi per terra, per migliorare ed eventualmente emergere». Prossimamente è prevedibile un confronto fra il nuovo responsabile del vivaio Sergio Mezzina e il procuratore del giocatore per valutare il futuro. Il Novara è interessato al ragazzo, ma non ha ancora formalizzato nessuna richiesta ufficiale. La Reggiana vorrebbe trattenerlo ancora un anno per cercare di valorizzarlo ulteriormente. Le sirene attorno a Zunno sono tante e importanti: lo scugnizzo è pronto a fare anche il salto nel cerchio del fuoco pur di arrivare in alto il più presto possibile.
Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Al di là di trattative, bonifici, giroconti o quant’altro, una certezza nel futuro del Mantova c’è: se entro domani non saranno versati gli stipendi netti delle mensilità di marzo, aprile e maggio la società di Viale Te andrà incontro a una sanzione. Probabilmente una penalizzazione in classifica da scontare nel prossimo campionato. L’Acm entro domani doveva presentare anche un’ampia documentazione riguardante gli aspetti sportivi-organizzitivi e strutturali in vista della prossima stagione. E sotto questo aspetto tutto è già stato fatto, per cui il club è in regola. Ma per esserlo fino in fondo bisogna ottemperare anche a quanto previsto dai criteri economico-finanziari relativi all’iscrizione. E fra questi rientra il pagamento (per un ammontare di circa 450mila euro) delle tre mensilità fissato per domani. L’altra scadenza per iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro sarà poi il 30 giugno, giovedì prossimo. Allora bisognerà versare contributi e tasse sugli stipendi (altri 300mila circa), assegni circolari per 35mila euro (tassa d’iscrizione) e presentare una fideiussione da 350mila euro. Da quest’anno c’è una novità: la fideiussione può essere non soltanto bancaria, ma anche assicurativa o finanziaria. Il che significa che non si dovrà immobilizzare in banca una cifra quasi pari all’importo della fideiussione, ma si potrà ottenerla (se ritenuti solvibili) versando meno di un decimo del suo valore. Se entro il 30 un club si iscrive senza però ottemperare a tutte le scadenze economiche (accadde al Mantova due anni fa), viene escluso dalla Lega Pro ma può ricorrere entro il 12 luglio. Per il 15 è fissata la “sentenza definitiva”.
Ore 16.50 – (Gazzetta di Mantova) Cari tifosi del Mantova, pensavate di averle sentite e viste tutte negli ultimi cinque anni? Purtroppo vi sbagliavate. La trattativa per la cessione del 100% del club alla Td & Rm Football Ltd di Roberto Masiero e Daniele Tasciotti ha subìto ieri l’ennesimo colpo di scena. Il 67enne imprenditore vicentino, infatti, ha accettato di rompere il suo assordante silenzio e ha spiegato con queste parole la situazione: «Sono arrabbiato perché in questi giorni si stanno dicendo un sacco di cose inesatte. Io lunedì non ho fatto alcun bonifico, nè dall’Inghilterra nè da Dubai. E non l’ho fatto semplicemente perché aspetto che mi venga consegnato un ultimo documento da parte dell’attuale proprietà del Mantova. Se questo documento arriverà, domani mattina (stamani per chi legge, ndr), faremo tutto immediatamente. E indiremo anche una conferenza stampa. Un’ultima cosa: la smettano di dire da dove arrivano i soldi, perché quello lo so soltanto io». Fin qui le parole di Masiero, alle quali non arriva alcuna replica da parte dei soci dell’Acm. Patron Serafino Di Loreto si limita a dire: «Purtroppo in questi giorni devo occuparmi più della mia salute che del Mantova (ha avuto una leggera ischemia un paio di settimane fa, ndr). Per quanto ne so, domani (oggi, ndr) le cose dovrebbero andare a posto». Ma 24 ore prima le sue dichiarazioni erano state pressoché identiche e anche il presidente Sandro Musso (ieri non disponibile per commentare la cosa) aveva fissato la giornata di ieri come termine per la conclusione della vicenda. Prima che Masiero parlasse ieri pomeriggio, erano arrivate anche le parole di prammatica dell’ex dg Maurizio Ruberti, che lavorando alla Mps tiene d’occhio il contro del Mantova dedicato alla Lega. Quello cioè su cui dovevano arrivare i fondi. «Il bonifico non è arrivato, per quanto mi riguarda non ho neppure lo Swift (il codice, ndr) del versamento effettuato. Confermo che a me il signor Masiero ha detto martedì al telefono di aver effettuato il bonifico lunedì. Di più non so cosa dire». Insomma, a Mantova da due giorni si starebbe aspettando un bonifico che non è mai esistito. Ma per contro Roberto Masiero conferma di voler acquisire l’Acm e di essere pronto a versare immediatamente i soldi, a patto di ricevere questo «documento» che dice di attendere dalla controparte. Dal Mantova, in via ufficiosa perché nessuno intende far esplodere una polemica prima della giornata odierna, quando i nodi dovranno necessariamente venire al pettine, si registra soltanto incredulità. Pare infatti che il protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi da tutti i soci fosse il documento sulla base del quale Masiero avrebbe dovuto versare la cifra pattuita (oltre mezzo milione). Al versamento di questa cifra sarebbe poi subordinato l’atto notarile o, nel caso non fosse possibile farlo subito, un preliminare con annesse garanzie reali per il debito pregresso che i vecchi soci si impegnano a pagare. Di certo oggi questo “balletto” dovrà finire. E soprattutto o Masiero o l’attuale proprietà dovrà mettere mano al portafogli per pagare domani gli stipendi e non far incorrere il Mantova in una penalizzazione.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dopo due settimane di attesa, il fatidico sì. Matteo Tomei continuerà a difendere la porta neroverde, completando così la conferma del pacchetto arretrato centrale. Con le strette di mano tra il Pordenone e il duo Stefani-Ingegneri, unite alla “naturale” permanenza di Marchi, è in ghiaccio la riproposizione di una difesa diventata uno dei punti di forza nella cavalcata del 2016. Tomei ci ha pensato a lungo: durante il primo incontro, avvenuto la scorsa settimana, aveva tentennato, rimandando tutto di 7 giorni. Si era parlato di fumata grigia, dubbi e possibili inserimenti da parte di altri club di LegaPro. Ma alla fine il portiere pordenonese ha accettato la proposta della società neroverde, che migliora il precedente contratto annuale e predispone un’intesa biennale (Tomei si lega fino al 2018), che sarà ratificata ufficialmente il primo luglio, quando si riaprirà ufficialmente il mercato. Così lui e il Pordenone ricominciano insieme. Il numero uno è stato protagonista di una delle sue migliori stagioni da quando è sbarcato nel professionismo. Determinante, per la sua scelta, la permanenza di Bruno Tedino, il tecnico che aveva fortemente voluto Tomei la scorsa estate. Ora il club neroverde tenterà di coprire anche il ruolo del vice. Si proverà a trattenere D’Arsiè, secondo portiere fino all’arrivo di De Toni, rientrato al Pavia. Tutto pronto per l’ufficializzazione di Salvatore Burrai. Il regista domani sarà in città per incontrare i vertici del club e chiudere definitivamente la trattativa. In realtà non manca nulla: l’ex Siena si presenterà al De Marchi e firmerà direttamente il biennale. In questo modo i ramarri avranno già coperto la partenza di Alex Pederzoli per Venezia. Fatto anche l’ingaggio di Paulo Azzi. L’attaccante del Pavia non ha ancora un appuntamento come Burrai, ma per il suo arrivo non ci sono più dettagli da limare. L’ex padovano sarà il nuovo ariete neroverde, raccogliendo le redini di De Cenco (è brasiliano come lui, unica somiglianza). Preso, come anticipato, il terzino destro Eros Pellegrini. Classico esterno (può occasionalmente spostarsi anche sulla sinistra), Pellegrini ha alle spalle già 6 stagioni in LegaPro. Ha esordito nel 2010 con la maglia del Pavia, per poi entrare in orbita Palermo. Con i rosanero di Maurizio Zamparini, però, nemmeno una presenza in A. Ha ricominciato la sua avventura in Terza serie dal Viareggio (una stagione e mezza); poi le due annate al Pisa, dove si è definitivamente affermato. Ci vorrà qualche giorno (o forse settimana) in più, invece, per chiudere con il terzino Valerio Nava, classe ’94. L’esterno di proprietà dell’Atalanta (ultima stagione al Cittadella, campione del girone) vorrebbe il Pordenone, ma il club orobico ha preso tempo. Infine la situazione di due ex neroverdi. Matteo Dionisi, in uscita da Padova, ha rifiutato l’offerta arrivatagli dal Rieti. Daniel Niccolini invece ha ufficialmente salutato – ringraziando – il club biancoscudato con cui ha conquistato la promozione in LegaPro.
Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone riparte dal blocco difensivo della scorsa annata. Dopo i “sì” di Stefani, Ingegneri (ufficiosi) e De Agostini (ufficiale) arriva anche la risposta affermativa di Tomei. L’accordo tra le parti è stato trovato ieri, al termine di una trattativa che si pensava fosse più veloce e snella. L’estremo, classe ’84, ha firmato un biennale (scadenza 2018) e ha ottenuto un adeguamento economico, figlio del campionato disputato. Granitico. Il Pordenone 2015-2016 ha chiuso il suo torneo al secondo posto anche in virtù di un’ottima organizzazione difensiva. Una fase, questa, curata dal vice di Tedino, Carlo Marchetto, e dall’altro componente dello staff, Andrea Toffolo. Confermati i due membri della squadra tecnica, si puntava a tenere anche i protagonisti in campo: con 30 reti subite il Pordenone ha avuto il secondo reparto del campionato, alla pari del Padova e dietro solo alla Reggiana (25). Con soddisfazione, dunque, la società è pronta ad annunciare il rinnovo del contratto da parte di Tomei, che dopo un inizio di annata incerto si è riscattato disputando ottime gare (Cittadella al ritorno, in primis). L’intesa biennale ha soddisfatto l’estremo difensore, unico pordenonese per ora in rosa. Adesso il blocco centrale (lui, Stefani, Ingegneri e Marchi) è stato fatto. Rinnovato anche De Agostini e trovato l’accordo con l’esterno Pellegrini, serve trovare altri due terzini e il secondo portiere. Le altre trattative. Per quanto riguarda il ruolo di dodicesimo il Pordenone punta a ricomporre la coppia dello scorso anno: quindi, al fianco di Tomei, Tedino vorrebbe Marco D’Arsiè (’93), perfetto guardaspalle dell’estremo pordenonese. Il ragazzo veneto non ha mai giocato ma si è fatto apprezzare molto sia perché non metteva alcuna pressione a Tomei sia perché ha sempre portato positività e allegria all’interno del gruppo. Per il resto, domani firma Burrai (’87), l’erede di Pederzoli, mentre per il terzino destro Nava (’94) l’Atalanta ha preso un po’ di tempo: la società orobica preferisce aspettare prima di trasferire il suo giocatore, ancora sotto contratto dopo la stagione a Cittadella. La prossima settimana potrebbero esserci delle novità. Per quanto concerne Azzi (’94), attaccante, e Pellegrini (’90), terzino, manca soltanto la firma: sono infatti da considerarsi affari chiusi. Loro, il 10 luglio, si presenteranno al raduno del team e partiranno per il ritiro di Arta Terme.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Houston, abbiamo un problema. Quello del gol e non serve circumnavigare le galassie per capirlo. Quest’anno Bassano si industriava laboriosamente per fabbricare calcio e occasioni ma al momento di fatturare la produttività era regolarmente miserrima. E allora urge rimediare da lì. Luca D’Angelo sarà anche un maniaco della fase difensiva ma se non si dà un’aggiustatina all’attacco questo gruppo sarà destinato a sbuffare e ansimare sempre. Se il traguardo immediato sarà ancora la salvezza, una riordinata alla prima linea va data a prescindere, indipendentemente dal modulo che adotterà il trainer pescarese, orientato comunque a riproporre il 4-2-3-1 dell’ultimo triennio. E nelle ultime ore l’approdo di Alessandro Sgrigna al Soccer Team, che pareva dietro l’angolo ha subito invece una brusca frenata. Nonostante l’intesa di massima fosse stata raggiunta col veterano appena svincolatosi dal Cittadella, su indicazione proprio di Luca D’Angelo, il digì Werner Seeber ha virato perentoriamente su Julien Rantier, 33 anni da compiere, francese cresciuto al Nimes, rifinitore di un metro e 76 per 66 kg, l’ultima stagione alla Pro Piacenza dove ha segnato 8 reti in 33 presenze. Rantier era stato alle dipendenze di D’Angelo nel biennio precedente all’Alessandria con la quale ha certificato 14 timbri solo in campionato e il tecnico di lui si fida a occhi chiusi: può schierarlo indifferentemente dietro le punte ma anche come spalla offensiva, nonostante l’idea originaria sia quella di utilizzarlo eventualmente sulla trequarti. Il transalpino, transitato a inizio carriera anche a Vicenza, è uno specialista dei calci piazzati e vanta una lunga carriera alle spalle con tanta serie B e diverse stagioni di C1 nelle quali è andato a segno con una certa continuità. L’operazione è fattibilissima e già avviata: questo non significa che le porte per Ale Sgrigna siano chiuse, ma di sicuro le possibilità di un suo ingaggio da queste parti attualmente sono in ribasso. Il suo ingresso per il momento è in stand by e solo la settimana prossima potrà sancire una svolta in un senso o nell’altro. Per adesso l’arsenale offensivo giallorosso annota lo sfondatore Maistrello e il velocista Fabbro, di sicuro non titolari designati. In sospeso ci sono le posizioni del Condor Pietribiasi (che magari stavolta potrà partire di rincorsa) e dello stesso Domenico Germinale.Per il gladiatorio trevigiano discorso a parte: se ha recuperato perfettamente dall’infortunio al ginocchio dello scorso novembre privarsene a cuor leggero non sarebbe affatto una buona pensata. Se sta bene è il combattente d’area che al Bassano oggi manca come l’aria da respirare. Diversamente è comprensibile fare anche valutazioni differente. Ma Germinale ha mostrato anche doti morali fuori dal comune. Impossibile non tenerne conto.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Effetto Inzaghi» e una squadra da primato per accelerare il ritorno dei tifosi al Penzo. La sfida verrà rilanciata in Lega Pro da un Venezia che, pur di suscitare l’entusiasmo, sembra non temere le aspettative elevate. Nell’ultima stagione conclusa un mese fa con la vittoria della serie D le giornate difficili e di «magra» non sono certo mancate, anzi, al pari delle esternazioni del presidente Joe Tacopina costretto più volte ad esortare gli appassionati a fare maggiormente la loro parte sugli spalti di Sant’Elena. Nonostante i pochi alti e i tanti bassi l’annata 2015/16 è andata però in archivio come la prima con un’affluenza in crescita, dopo il lento e inesorabile calo dell’ultimo quadriennio. Quest’anno all’ottimo ruolino di marcia di Soligo e compagni hanno assistito di regola 1.674 spettatori nelle 19 uscite casalinghe, 552 in più rispetto ai 1.122 della Lega Pro 2014/15: nella stessa categoria l’anno prima la media era stata di 1.162, nel 2012/13 in Lega Pro2 di 1.219 e nella serie D 2011/12 vinta sempre con Giancarlo Favarin in panchina di 1.224. La tendenza negativa è stata quindi invertita, grazie soprattutto ad alcuni big match che hanno solleticato i tifosi arancioneroverdi, su tutti il derby con il Mestre (3.761 presenti in un nebbioso infrasettimanale serale di novembre) e il faccia a faccia pomeridiano tra prime della classe con il Campodarsego (3.128). In risalita anche il dato stagionale degli abbonati, 847 a fine stagione, il migliore dell’ultimo quinquennio seppur durante il piovoso inverno il Penzo sia stato spesso disertato da molti possessori della tessera. Ad ogni modo i primi positivi segnali di risveglio ci sono stati, ora starà alla società di viale Ancona sfruttarli per dare l’attesa spallata al disamoramento iniziato con la fine dell’era-Zamparini. Sul fronte-mercato tutto fermo in attesa di nuove ufficializzazioni, mentre nel mirino secondo Tuttomercatoweb ci sarebbe l’attaccante Davide Lanzafame, ventinovenne ex Juventus a secco nell’ultima serie B in 13 presenze a Novara.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Le trattative vanno avanti. Nonostante l’incertezza che domina sulla Lega Pro e in particolare sulla regola degli under, il Venezia continua a prendere contatti e a portare avanti le trattative. Il tutto ben sapendo, però, che se dovesse passare la linea per rendere obbligatorio e invalicabile il limite massimo di 16 over, i piani della dovranno cambiare. Intanto però si lavora per portare a buon fine i contatti avviati. E’ ormai fatta per Loris Tortori , esterno d’attacco, proveniente dalla FeralpiSalò: l’accordo tra le parti c’è già, anche se la firma arriverà solo dopo il 30 giugno. E sempre dopo quella data, quando il Venezia potrà formalmente sottoscrivere i contratti, arriveranno le firme di Pederzoli , Malomo e Facchin . Inoltre pare che sia ormai in fase avanzata la trattativa per Luigi Vitale , esterno della Ternana che sarebbe molto gradito a mister Pippo Inzaghi. Vitale è nel mirino anche di alcune società di serie B, ma il Venezia potrebbe avere più di qualche chance. Un sondaggio di queste ultime ore riguarderebbe poi l’attaccante del Novara Davide Lanzafame : il giocatore è in procinto di rinnovare con la società piemontese a meno che l’offerta del Venezia non risulti per lui particolarmente stuzzicante. Non lascerà invece lo Spezia il bomber Emanuele Calaiò : è stato lo stesso giocatore a smentire un eventuale suo passaggio al Venezia. Oggi nuovo step in chiave iscrizione: appuntamento dal notaio per trasformare la società in una Srl professionistica.
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia viaggia spedito verso la nuova stagione, e non solo per l’allestimento della nuova squadra. Dopo aver depositato lunedì la documentazione relativa allo stadio Penzo alla Commissione criteri Infrastrutturali, oggi il consigliere di amministrazione Alessandro Vasta e il direttore generale Dante Scibilia si recheranno dal notaio per formalizzare la trasformazione del Venezia Football Club da società dilettantistica in srl. «È un passaggio obbligato», ha spiegato Dante Scibilia, «siamo a buon punto anche con la documentazione relativa all’iscrizione, fideiussione compresa. Credo che riusciremo a depositare tutto l’incartamento all’inizio della prossima settimana». Sul mercato il Venezia continua a lavorare sotto traccia con il diesse Giorgio Perinetti che intreccia contatti e trattative per disegnare la squadra da affidare a Filippo Inzaghi. Cellulari sempre accesi tra l’Italia e Formentera, dopo il tecnico arancioneroverde sta trascorrendo le vacanze, gli accordi con Facchin, Malomo, Pederzoli, Fabris e Tortori sono nel cassetto, forse anche Vitale, il Venezia aspetta solo il semaforo verde per passare dalle parole agli annunci. Sul fronte attaccanti si è aggiunto alla lista Davide Lanzafame, prodotto del settore giovanile della Juventus, adesso alle soglie dei trent’anni (è un 1987), potrebbe ritrovare in laguna un trampolino di lancio, anche se lasciare la serie B di Novara non è semplice. Nella sua carriera ci sono anche Bari e Palermo, due delle tappe anche del viaggio dirigenziale di Perinetti. È un esterno, non molto prolifico di gol, a parte i 10 realizzati a Bari, che potrebbe ben adattarsi al 4-3-3 di Pippo Inzaghi. Felice Ecavuo potrebbe accasarsi al Parma nell’ambito di un giro di attaccanti che porterebbe Mancosu dal Bologna al Novara con Galabinov verso Benevento ed Evacuo, appunto, alla neopromossa di Luigi Apolloni.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ scaduto ieri il termine per esercitare i diritti di riscatto sui contratti sottoscritti con la formula che lo prevedeva. Come previsto in casa biancorossa nessuno tra Alessandro Ligi , Federico Moretti , Juri Cisotti e Andrej Modic sono stati riscattati. Il Vicenza ha provveduto ha ridurre numericamente l’organico e, di conseguenza, i giocatori sotto contratto, anche in considerazione del fatto che i giocatori arrivati con la formula del prestito secco al 30 giugno, salvo nuovi accordi, saranno liberi di accasarsi altrove. E’ il caso del portiere Ivan Pelizzoli , arrivato in biancorosso a marzo dopo che l’estremo difensore Mauro Vigorito , fino ad allora titolare nel ruolo, si è dovuto sottoporre ad un intervento alla spalla sinistra. E’ in scadenza anche Giulio Ebagua che ha avanzato una richiesta di rinnovo, pare comunque abbastanza lontana dall’offerta. È quindi probabile che anche il centravanti nigeriano non venga confermato. Con il biglietto in mano di sola andata c’è anche Giovanni Sbrissa , che la scorsa estate era stato ceduto al Sassuolo con intesa tra le società di trascorrere la stagione appena conclusa in biancorosso. Il giovane centrocampista di Castelfranco Veneto molto probabilmente farà il ritiro con il Sassuolo, poi spetterà a mister Eusebio Di Francesco decidere del suo futuro che però, quasi sicuramente, sarà lontano da Vicenza. Tra tutti i giocatori arrivati con la formula del prestito, oppure a scadenza a giugno, solo Daniel Adejo e Alessio Vita hanno possibilità di allungare la permanenza in biancorosso. Con l’ex difensore della Reggina e il suo entourage, oggi è in programma un nuovo appuntamento e dovrebbe essere quello definitivo. Le parti hanno raggiunto un accordo di massima e anche le variazioni nel contratto chieste da Adejo sono state avallate dal presidente Alfredo Pastorelli. Tutto lascia pensare che oggi potrebbe arrivare l’ufficialità del prolungamento del contratto di Adejo, intesa che sarà biennale. In fase meno avanzata è invece la trattativa con il Sassuolo per arrivare alla conferma di Alessio Vita , che la formazione emiliana è entrata nell’ordine di idee di cedere. Il direttore sportivo dei Vicenza Antonio Tesoro sta lavorando con pazienza, cercando di portarsi in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza e mettendo sul tavolo della trattativa il giovane portiere Byran Costa . Più complicato inserire Salvatore D’Elia , che piace al Frosinone e al Chievo, con i veronesi in netto vantaggio potendo offrire al terzino biancorosso la possibilità di giocare in serie A. Categoria a cui potrebbero arrivare anche Filip Raicevic , che interessa al Cagliari, e Cristian Galano che è seguito dal Pescara. Tutte situazioni ancora ai primi approcci, situazione tipica nella fase iniziale del mercato quando girano tante chiacchiere e pochi soldi.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) La sua foto profilo di whatsapp è tutta un programma: lui seduto a una scrivania, luce puntata addosso e testa china sopra la mano sinistra. Andrea Beduschi ha (anche) la passione per i tatuaggi («ne ho uno, due, tre… siamo a otto, alcuni però anche belli grandi»), tanto da essersi fatto insegnare da un amico tatuatore come si fa. Ma soprattutto, Beduschi, 24 anni, è probabilmente il nuovo difensore del Vicenza. Nato difensore centrale nelle giovanili dell’Atalanta prima e nell’AlbinoLeffe poi, Beduschi negli anni a seguire si è però specializzato nel ruolo di terzino destro. «Diciamo che ho imparato a ricoprire tutte le posizioni nella linea difensiva – spiega -. Tra tutti i moduli preferisco la difesa a quattro, anche se ultimamente mi sono allenato nel 3-5-2 e nel 3-4-3». A Lecce era arrivato nel gennaio 2015, voluto dal d.s. Tesoro allora giallorosso. E la telefonata gli è arrivata anche quest’estate, stavolta però per fare il viaggio verso Vicenza. Terra che un compagno di Lecce ha conosciuto benissimo. «Quando ho saputo del l’interessamento del Vicenza ho chiesto subito a Camisa qualche notizia. Lui mi ha detto che è una piazza stupenda dove si è trovato benissimo». Nella sua carriera, però, aveva avuto a che fare con un compagno che forse ritroverà in biancorosso: «Con Vita abbiamo fatto i primi sei mesi a Monza. Come giocatore lo conoscete meglio di me, come ragazzo è esemplare. Avevamo un buon rapporto anche fuori dal campo visto che abitavamo nello stesso residence. Non l’ho ancora sentito, perché sapevo che era in vacanza». A Miami, stessa destinazione per la quale partirà oggi Andrea per una decina di giorni. Pensando al Vicenza, però, gli viene in mente una cosa: «Ci ho giocato contro due volte, con l’AlbinoLeffe. Ricordo la gara di ritorno, al Menti, perdemmo 3-2 e rimasi colpito dal pubblico e dai tifosi».
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Filip Raicevic 11, Cristian Galano 7, Stefano Giacomelli 6, Giulio Ebagua 5. Sono questi i numeri dei gol segnati dagli attaccanti biancorossi nell’ultimo campionato, chiuso in totale con 41 reti in 42 partite (media 0,98 a incontro). Un dato che a prima vista non pare particolarmente brillante, e in effetti è in linea con la media realizzativa dei biancorossi nell’ultimo decennio: media decisamente bassina (42,6 gol a stagione) se confrontata con la “capacità di fuoco” evidenziata dalle squadre che contemporaneamente hanno vinto gli ultimi dieci campionati di serie B, con numeri che vanno dai 59 gol del Carpi nel 2014/15 ai 90 del “Superpescara” targato Zdenek Zeman (2011/12).Sempre pochini. Limitando l’analisi statistica al Vicenza, almanacchi alla mano, in questo lungo arco di tempo emerge un dato che fa riflettere: a prescindere dal piazzamento finale in classifica (che sia stato il terzo o il terzultimo posto) la media realizzativa dei biancorossi è stata molto regolare, oscillando costantemente attorno ad un gol segnato per ogni partita. Se il campionato meno “prolifico” è stato quello del 2009/10, chiuso al 14° posto con 40 reti in 42 incontri (media 0,95), in tre stagioni si è raggiunto il dato più alto, per la verità di poco superiore: 44 marcature (media 1,05) nel 2008/09 (12° posto), come nel 2010/11 (altro 12° posto) e nel 2014/15 (terzo posto). Sotto rete pare dunque che per la squadra biancorossa non sia cambiato quasi nulla, pur cambiando tutto: allenatori, moduli di gioco, attaccanti, campionati in zona retrocessione o in posizioni più elevate della classifica… Per una sorta di “proprietà commutativa”, modificando (anche di molto se del caso) i fattori, il risultato finale è sempre stato molto simile: nell’arco di 42 partite, al massimo si sono segnati 4 gol in più o in meno.Bomber ma non troppo. Il dato forse più sorprendente riguarda la presenza o meno di un bomber in squadra. Non ha fatto infatti alcuna differenza significativa, nel computo totale, avere o non avere a disposizione un cannoniere in stato di grazia: i 19 gol segnati da Elvis Abbruscato nel 2010/11 e da Andrea Cocco nel 2014/15, infatti, non sono bastati per incrementare in maniera considerevole il bottino stagionale dell’attacco biancorosso, che evidentemente in quei campionati ha sviluppato un gioco teso verso un unico finalizzatore, autore da solo di quasi la metà dei gol, rimasti comunque poco oltre i 40 (per l’esattezza 42 con Abbruscato capocannoniere, 44 con Cocco). È emblematico il confronto con la stagione 2007/08, nella quale al contrario il Vicenza non ha annoverato alcun vero bomber: i due migliori marcatori di quel campionato sono stati Andrea Capone e Riccardo Zampagna (giunto nel mercato di gennaio), fermi ad appena 6 centri a testa, eppure la squadra alla fine ha comunque totalizzato 43 reti nell’intero campionato.La “coop” del gol. La “cooperativa del gol”, dunque, si è dimostrata altrettanto efficace rispetto all’ottima vena di un singolo attaccante. Ed è andata così anche nel miglior campionato in assoluto dell’ultimo decennio per quanto riguarda l’efficacia offensiva, ovvero l’unico disputato in Lega Pro sotto la guida di Giovanni Lopez: in quella stagione (2013/14) i gol totali alla fine sono stati 44, ma suddivisi solo su 30 partite, per una media sensibilmente più alta rispetto al solito (1,46). Anche in quel campionato, tuttavia, il Vicenza non ha mandato alcun attaccante in doppia cifra, avendo come migliori stoccatori Maritato e Giacomelli (8 a testa), seguiti da Tulli e Mustacchio (7), e Tiribocchi (6).Il valzer delle punte. Ora è tempo di mercato, e a Vicenza si è aperto il “valzer delle punte”. Se arrivassero proposte economiche di rilievo, sarà difficile trattenere Raicevic e Galano; sempre per questioni economiche, pare improbabile un nuovo accordo con Ebagua, che andrà in scadenza di contratto il 30 giugno. Il direttore sportivo del club biancorosso Antonio Tesoro si è già mosso individuando alcuni buoni profili delle categorie minori che verranno testati in ritiro (Cernigoi, Di Piazza, Giusti, Zivkov), ma è chiaro che servirebbe almeno anche un attaccante di spessore già testato in cadetteria, per provare ad alzare finalmente il rendimento oltre il gol a partita…
Ore 12.30 – (Gazzettino) La Vigontina San Paolo rinforza il centrocampo con Matteo Vigo, il Campodarsego ufficializza tra i pali l’arrivo di Lorenzo Andreatta. VIGONTINA SAN PAOLO. Classe 1992, Vigo è reduce dall’esperienza con il Giorgione (17 partite e tre sigilli) salvo saltare la seconda parte di stagione a causa di un incidente stradale. Per assicurarsene le prestazioni, il club bianconero ha superato la concorrenza del Montebelluna. «Anche se è giovane ha esperienza in categoria – afferma il direttore sportivo Alessandro Bragagnolo – ed era la nostra prima scelta. Ssiamo contenti che abbia accettato il nostro progetto». Vigo sarà il “play” davanti alla difesa che dovrà dare geometrie e ritmo alla manovra della squadra, che Vincenzo Italiano imposterà con il 4-3-3. CAMPODARSEGO. Classe 1997, Andreatta arriva con la formula del prestito dal Venezia, con il quale nella seconda parte dell’ultimo campionato ha racimolato una presenza essendo stato il vice di Vicario. Nella prima parte di stagione invece era stato in forza alla Sacilese disputando sedici partite, salvo appunto poi rientrare alla base. «È un ragazzo che ci aveva impressionato favorevolmente quando l’abbiano affrontato con la Sacilese – sottolinea il direttore generale Attilio Gementi – Ha tutte le potenzialità per essere un ottimo portiere». Nel reparto i biancorossi devono cercare anche un altro profilo, e anche in questo caso si punterà su un pari età di Andreatta che dia comunque altrettante garanzie in modo che si possano giocare il posto da titolare alla pari.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Giulio Bizzotto vestirà la maglia granata nei prossimi tre anni. Ieri l’attaccante classe 1996 ha firmato il primo contratto da professionista, continuando così l’avventura a Cittadella per il dodicesimo anno consecutivo, conteggiando i trascorsi nel settore giovanile, dove è nato e cresciuto calcisticamente. È per questo che Bizzotto si dice contentissimo: «Ho sposato il progetto del Cittadella per i prossimi tre anni, e ne sono orgoglioso. Mi sento in famiglia, era il mio desiderio continuare». L’attaccante racconta la trattativa: «È stata bellissima, il direttore e il presidente hanno speso parole importanti nei miei confronti, l’accordo nel contratto si è raggiunto quasi naturalmente, mi verrebbe da dire». Adesso comincia il bello: «Ora tocca a me. Dovrò farmi trovare pronto, sia che giochi con una certa continuità sia nel caso venga chiamato soltanto sporadicamente. Non mi è stata caricata alcuna responsabilità, né fatte promesse ed è giusto che sia così, perché il posto in campo me lo devo meritare da solo, con il lavoro. E da parte mia vi assicuro che farà tutto il possibile per mettere in difficoltà Venturato». Bizzotto ritorna in serie B carico a mille: «Mi è dispiaciuta molto la retrocessione, l’ho sentita mia perché con il Frosinone, dove ho fatto gol, ho sprecato un’altra occasione che magari avrebbe potuto indirizzare la stagione in un altro verso. Per questo il ritorno nel campionato cadetto lo vivo come una rivincita. So dove voglio arrivare, ho chiari i miei obiettivi». I giovani rivestiranno un ruolo fondamentale nella prossima stagione, con i limiti di età imposti nella composizione delle rose. «Lo so, ed è bene che sia così, perché penso che la serie B debba essere la palestra giusta per maturare». Niente vacanze per Bizzotto: «Sto facendo cinque ore di terapia al giorno per guarire dall’infortunio (lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, ndr), sto lavorando per farmi trovare pronto nel giorno del raduno». Soddisfatto anche Stefano Marchetti: «Il contratto di Bizzotto è la dimostrazione che il Cittadella crede in lui. È un giovane nostro, si prosegue in un progetto di lavoro congiunto». Dal diggì granata si attende l’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Simone Pasa: «L’accordo con il giocatore c’è, non ci sono difficoltà tra le parti. Per cavilli burocratici, però, bisogna attendere ancora un po’ prima di poterlo annunciare».
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Porte aperte nell’attacco del Cittadella, il reparto che sta vivendo la fase più “calda” del “mercato”. Due le notizie principali di ieri: il rinnovo ufficiale di Giulio Bizzotto e la corsa pazza ad assicurarsi Gianluca Litteri che sembra essersi scatenata tra le società di Lega Pro. Partiamo proprio da quest’ultimo caso, visto che l’attaccante di scuola interista sembra essere il “pezzo” più pregiato. Non c’è molto da stupirsi, visto che Litteri è reduce dalla miglior stagione della propria carriera e il vero problema del Citta è che la sua conferma non dipende dalla volontà del club granata. Le certezze per ora sembrano essere due: il bomber a luglio tornerà ufficialmente al Latina, da dove era arrivato in prestito, ma non vi resterà. Non tanto per la mezza stagione in chiaroscuro vissuta in Lazio in Serie B, quanto piuttosto per le diverse strategie che sembra stia attuando la società pontina, sul conto della quale si sono diffuse anche “voci” relative ad una possibile cessione del pacchetto di maggioranza. A parte questo, il Latina vede la possibilità di provare a monetizzare con Litteri, anche come pedina di scambio, e quindi sta raccogliendo diversi interessamenti da parte di vari club di Lega Pro. Prima di tutti sembra essersi mossa la Juve Stabia, anche se nelle ultime ore sembra profilarsi un derby emiliano. Alla Reggiana c’è il nuovo direttore sportivo Andrea Grammatica, che ha avuto Litteri con sé alla Virtus Entella e punta a riprenderlo, mentre il Parma potrebbe mettere sul piatto della bilancia cifre fuori portata per le altre società di categoria, sebbene la società presieduta da Nevio Scala stia vagliando diversi profili. Il Citta non sembra intenzionato a partecipare ad aste, gode delle preferenze del giocatore e, mentre aspetta l’evolversi della situazione, sistema le altre pedine. Ieri è stata ufficializzata la conferma del giovane talento del vivaio Giulio Bizzotto, che ha firmato il suo primo contratto da professionista, legandosi per tre anni ai granata. «Sono veramente felice», le parole dell’attaccante classe 1996. «Sono nato e cresciuto qui, dopo 12 anni di settore giovanile firmare il primo contratto con questa società è motivo di grande orgoglio. Per questo ci tengo a ringraziare tantissimo il presidente e il direttore». E, nonostante la giovanissima età, per Bizzotto è già tempo di rivincite: «La retrocessione della stagione precedente la sentivo anche un po’ mia, visto che avevo partecipato alle ultime partite e avevo vissuto la beffa. Per questo tornare in B ha un sapore speciale. Voglio raggiungere tutti gli obiettivi con questa maglia e far vedere che me la posso giocare anche in questa categoria. Ho una carica enorme, voglio lavorare sodo da subito e farmi trovare pronto». Infine, Michele Pellizzer è stato interamente riscattato dall’Entella. Sono 270 mila gli euro che confluiranno nelle casse del Citta.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Rallenta il mercato a Cittadella . È stata rimandata la fumata bianca per Simone Pasa , ma l’accordo è cosa fatta. Per l’attacco continuano le difficoltà per arrivare a Gianluca Litteri , si sta lavorando su Arrighini (Cosenza, via Avellino) e pure sul ritorno di Piovaccari, svincolato dopo l’esperienza australiana al Western Sydney. Piovaccari è in cerca di rilancio, Marchetti ci sta pensando. Qualche dubbio sul rinnovo di Schenetti , mentre ieri ha prolungato Giulio Bizzotto . Per Coralli , infine, l’addio è molto probabile.
Ore 10.50 – (Gazzettino) All’appello manca poi una punta da affiancare, insieme a un giovane, alla coppia vincente della passata stagione. Piace, ma il discorso non è stato ancora approfondito, Andrea Ferretti, legato fino al 2018 al Pavia che, anche se riuscisse in extremis a iscriversi al campionato dopo il disimpegno della proprietà cinese, ha lasciato comunque liberi i propri tesserati, mentre De Cenco resterà al Trapani. Un altro ruolo da coprire è quello in cabina di regia, con in lizza, tra gli altri, Massimo Loviso dell’Alessandria e Paolo Capodaglio della Casertana a cui si aggiungerà un’ulteriore mezzala. Non è poi escluso in futuro un nuovo tentativo per Matteo Mandorlini del Pordenone. La spedizione milanese di Zamuner era inoltre finalizzata alla ricerca di giovani per completare la rosa. Sembra destinato ad altri lidi il centrocampista Bonetto dell’Inter, mentre l’alternativa a Favalli potrebbe essere rappresentata da Alberto Tentardini, laterale sinistro classe 96 del Como.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Per la corsia di destra restano dunque da vagliare le posizioni di Dionisi e Ilari, entrambi forti di un altro anno di contratto, ma non certi di una conferma all’ombra del Santo. Nell’ottica del regolamento che prevede rose con 16 elementi nati prima del 1994, potrebbe giocare a loro favore la possibilità per entrambi di ricoprire più ruoli (laterale e centrale difensivo il primo, esterno e mezzala il secondo), ma non è remota l’ipotesi di una loro cessione. Considerando Giandonato, di ritorno dal Lanciano ma che non rientra nei progetti tecnici biancoscudati, il nuovo acquisto Dettori e Madonna, al momento sono dodici (Dionisi, Diniz, Favalli, Sbraga, De Risio, Altinier, Neto Pereira, Ilari e Petrilli gli altri) gli over del Padova che quindi, in assenza di cessioni, ha ancora quattro posti a disposizione. Uno dovrebbe essere occupato da Fabiano che a breve fornirà una risposta alla proposta di rinnovo che gli è stata formulata, ma l’intenzione è quella di prendere comunque un altro difensore fuoriquota.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Salvo sorprese dell’ultimo momento, sarà Nicola Madonna, esterno destro svincolato dallo Spezia, il secondo volto nuovo del Padova. Ha avuto infatti buon esito l’incontro di ieri a Milano tra il direttore generale Giorgio Zamuner e Silvio Pagliari, agente del giocatore, vicino alla firma di un contratto biennale. «Siamo ai dettagli» ha confermato nel tardo pomeriggio il procuratore, a dimostrazione di un’operazione ormai in dirittura d’arrivo. Bergamasco, trent’anni a fine ottobre e figlio d’arte – papà Armando ha giocato con Piacenza, Lazio e Atalanta per poi allenare – è lui il giocatore prescelto per presidiare la fascia destra come esterno di centrocampo nel 3-5-2 pensato dal nuovo tecnico. È reduce da una stagione in serie B con il Como e in precedenza ha militato per quattro stagioni nello Spezia, conquistando la promozione nel torneo cadetto agli ordini di Michele Serena nella stagione dell’allora C1 2011-12, segnando pure sei gol. All’attivo anche esperienze con Albinoleffe, Atalanta e Vicenza.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Gli altri movimenti. Con l’arrivo di Madonna, sulla fascia destra si profila tuttavia una rivoluzione totale: per esigenze di lista, la riserva dell’ex spezzino probabilmente dovrà essere un giovane, e per questo le porte potrebbero chiudersi sia per Marco Ilari che per Matteo Dionisi. Nessuna novità, per il momento, è arrivata invece dall’entourage di Fabiano: l’agente del difensore brasiliano ieri avrebbe dovuto incontrare Zamuner a Milano, ma per sopraggiunti impegni non è riuscito a raggiungere la città in tempo utile, e per questo la trattativa si protrarrà di qualche giorno, anche se c’è ottimismo da entrambe le parti per il rinnovo contrattuale. L’Inter, infine, ha chiuso la porta per il giovane Mattia Bonetto: il centrocampista della Primavera nerazzurra chiesto da Zamuner viaggia spedito verso la Reggiana.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’offerta biancoscudata di un accordo biennale avrebbe convinto in pieno l’entourage del giocatore, e già questa mattina, con le firme e l’invio dei documenti, può arrivare l’ufficialità del secondo acquisto “di peso”, dopo quello di Francesco Dettori, formalizzato due giorni fa. Il profilo. E non sarebbe un innesto da poco. Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, con la quale ha anche “assaggiato” la Serie A nel 2009-2010 (6 presenze), Madonna negli ultimi dodici anni da professionista ha giocato una sola volta in Serie C e ben dieci campionati in B. Albinoleffe, Vicenza, Spezia (con la quale, salito dalla C/1 e allenato da Michele Serena, ha militato per quattro stagioni), quindi il Como, le sue squadre. Potenzialmente ha i crismi per essere uno dei terzini più importanti della cadetteria, ma qualche acciacco di troppo gli ha spesso messo i bastoni tra le ruote nelle ultime stagioni. Ora sta bene, ha concluso il campionato in crescendo (24 presenze e un gol in Lombardia) e potrebbe essere il profilo perfetto per il Padova di Oscar Brevi, come esterno di destra nel 3-5-2 sul quale si sta impostando la squadra per la prossima stagione.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dopo il primo tassello sistemato nella giornata di martedì, oggi può essere il giorno del secondo colpo in entrata. Il direttore generale Giorgio Zamuner ieri è riuscito, con un blitz a Milano, ad assicurarsi – salvo sorprese dell’ultimo minuto – l’esterno destro di centrocampo che inseguiva da qualche giorno. Il Padova, infatti, è vicinissimo a Nicola Madonna, 29 anni, in scadenza di contratto con lo Spezia ma nell’ultima stagione in B con il Como. La trattativa. Era ormai da qualche giorno che, seppur sotto traccia, Zamuner stava provando ad avvicinarsi all’esterno lombardo, un altro figlio d’arte (come Matteo Mandorlini) visto che il padre, Armando Madonna, dopo vent’anni di carriera da calciatore si è seduto in panchina e negli ultimi anni è stato allenatore di Livorno, Portogruaro e Albinoleffe. Nella metropoli lombarda il d.g. ha rotto gli indugi e ha formulato al procuratore del giocatore, Silvio Pagliari, una proposta di contratto che ha portato ad una decisa accelerazione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Se questa ipotesi venisse confermata, ad attendere il Padova ci sarebbero squadre come Santarcangelo, Ancona e Sambenedettese, probabilmente il Modena e la Reggiana, il rischio è che si palesi pure la scomodissima trasferta con il Gubbio, ma non il Parma, che con questa impostazione finirebbe nel raggruppamento di Nord-Ovest (e le malelingue, fin d’ora, sostengono che sia un provvedimento studiato ad hoc per separarlo dall’altra “corazzata”, il Venezia, facendo sì che le due non si pestino troppo i piedi). Ma molto dipenderà anche dai possibili ripescaggi: in corsa, infatti, c’è anche l’Alma Juventus Fano, che rientrerebbe a pieno titolo nel gruppo di Nord-Est, e che manca dalla terza serie dal lontano 1992. A più di un mese dal verdetto finale, comunque, già domani scatta la prima, inappellabile sentenza in vista della lunga estate “calda” delle iscrizioni. Scadono infatti i termini per i club di Lega Pro per depositare presso la Covisoc le dichiarazioni attestanti i pagamenti degli emolumenti dei dipendenti e i compensi dei tesserati sino al mese di maggio 2016: alcuni l’hanno già ribattezzato il “venerdì nero” della terza serie, visto che a rischio ci sono squadre come Pavia, Carrarese, Rimini, Akragas e Mantova.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ritorno a 60 squadre e Centro-Nord d’Italia diviso in verticale? Per il momento due semplici ipotesi, ma che potrebbero riservare al Padova un campionato del tutto nuovo, rispetto alla passata stagione. Bisognerà attendere praticamente un mese, ovvero il Consiglio Federale del 18 luglio, per conoscere la verità sul numero di squadre che effettivamente s’iscriveranno al prossimo campionato, quindi l’inizio di agosto per avere la certezza sulle ripescate. Ma dalla riunione di due giorni fa, a Firenze, sono già circolate le prime indiscrezioni. La suddivisione dei gironi potrebbe essere operata in verticale solo per quel che riguarda il Centro-Nord Italia: il raggruppamento Sud dovrebbe rimanere lo stesso della passata stagione, mentre i gironi A e B potrebbero essere rivoluzionati. Da una parte le squadre piemontesi, le toscane e qualche emiliana, dall’altra le venete, qualche lombarda, diverse emiliane e persino le marchigiane.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Altri due fronti aperti sono quelli relativi al centrocampo, dove il sogno si chiama Massimo Loviso , sotto contratto con l’Alessandria. Ma al momento è un affare molto complicato, mentre va registrato l’interesse per Paolo Capodaglio , 31 anni e in forza alla Casertana. Per Capodaglio c’è una fortissima concorrenza. Si va dalla Juve Stabia alla Reggiana, dal Cosenza al Catanzaro, il Padova però potrebbe sferrare presto un assalto. Novità anche sul fronte Pavia, con lo spettro del fallimento sempre più concreto. È di ieri la notizia che non verranno pagati gli stipendi di marzo e aprile, ragion cui per cui Andrea Ferretti (obiettivo numero uno per l’attacco) potrebbe essere acquistato dopo il 15 luglio a parametro zero. E con uno stipendio più abbordabile rispetto a quello pattuito durante la sua esperienza a Pavia. In uscita sembra sempre più improbabile la permanenza di Marco Ilari e Nicola Petrilli a Padova: agli agenti dei giocatori è stato detto di trovare una soluzione diversa da Padova, nonostante entrambi siano sotto contratto. Per Petrilli si è parlato di un interessamento del Foggia ma non ci sono conferme. I giocatori vorrebbero restare e partiranno solo se con una soluzione di pari valore rispetto al Padova.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Altro colpo per il Padova e per Giorgio Zamuner. Dopo aver chiuso l’acquisto di Francesco Dettori , il dg biancoscudato ieri a Milano ha raggiunto un accordo di massima anche per Nicola Madonna , 30 anni, nella passata stagione a Como in serie B. Salvo sorprese, in definitiva, Zamuner ha sistemato anche la fascia destra dello scacchiere difensivo, acquistando un giocatore che nella sua carriera ha giocato quasi esclusivamente tra i cadetti e che ha un valore assoluto indiscutibile. Unica incognita: al pari di Neto Pereira, Madonna è stato vittima nella propria carriera di infortuni che lo hanno penalizzato, ma quando è stato bene il suo rendimento è sempre stato eccellente. A questo punto bisognerà valutare cosa accadrà a Matteo Dionisi , visto che l’intendimento del club di viale Nereo Rocco è quello di affiancare a un giocatore esperto, un giovane di prospettiva. Su Dionisi c’è la Sambenedettese, qualcosa più di un pensierino, mentre è stata rispedita al mittente una proposta del Rieti (Serie D).
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
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