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Ore 20.20 – (Il Piccolo) Dal Lazio spunta il nome di un giovane molto interessante (anche se non è under, essendo classe 1995) che potrebbe arrivare alla Triestina. Si tratta di Lorenzo Pace, centrocampista centrale italo-indonesiano (è nato a Bandung) che solo un paio di stagioni fa ha vinto il titolo di campione d’Italia con la Lazio Primavera allenata da Simone Inzaghi. Anzi, l’ex regista-mediano di quella squadra, oltre allo scudetto, con la maglia biancoceleste ha vinto anche due Coppa Italia e una Supercoppa di categoria. Per il momento, la voce di mercato arriva direttamente dal Lazio, dove assicurano che il giovane sarebbe in uscita dalla sua attuale squadra di serie D, il Cynthia, proprio in direzione Trieste, pronto a vestire l’alabardato. Ma come mai dopo i successi nel settore giovanile Pace adesso giocava in serie D al Cynthia? Pare che nonostante il ruolo da protagonista vestito in quelle annate con la Primavera, la Lazio non abbia voluto la scorsa estate rinnovargli il contratto lasciandolo svincolato, cosa che aveva lasciato l’amaro in bocca al ragazzo che fin da piccolo aveva vestito la maglia biancoceleste. Il quale, anche pubblicamente, si era lamentato di una scelta a suo parere inspiegabile. Fatto sta che Pace è ripartito lo scorso campionato in serie D dalla Viterbese, dove però non ha trovato fortuna e nella prima parte di stagione non ha trovato molto spazio. Quindi il passaggio in gennaio al Cynthia, altra squadra della D laziale, dove invece ha ingranato e alla fine ha totalizzato 13 presenze e 2 gol, contribuendo a una salvezza acciuffata in extremis. Come ruolo, quello di regista-mediano davanti alla difesa, potrebbe rivestire il ruolo di vice-Calzi, ma ovviamente bisognerà vedere nei prossimi giorni se l’affare andrà davvero in porto o sarà solo una tra le tante voci di mercato. E sempre a proposito di mercato, fra i nomi di attaccanti emersi nell’ultimo periodo come possibili obiettivi, bisogna depennarne due: Kabine, che aveva apertamente elogiato il nuovo tecnico Andreucci (era con lui al Campodarsego) e si era candidato per un possibile ritorno a Trieste, ha ceduto alla corte serrata del Mestre, mentre Manuel Pera si è accordato con il Matelica.
Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) Nicola Calcagnotto e il Belluno ancora insieme. Il difensore classe 1993 non ha avuto problemi per trovare l’accordo per il terzo anno in gialloblù. «Sono felice della mia scelta. Altre chiamate? Sinceramente non ne ho ricevute, ma restare è sempre stata la mia priorità. Avrei preso in considerazione solamente offerte dalla Lega Pro. Poche squadre di serie D possono fare la concorrenza al Belluno». A proposito di professionismo, Calcagnotto ha vissuto la stagione 2014-2015 in Lega Pro al Real Vicenza, dopo un’ottima stagione da fuoriquota al Belluno. Il salto di categoria però non è stato particolarmente fortunato per il difensore, con diversi infortuni che lo hanno tenuto fermo ai box. «L’anno tra i professionisti mi ha fatto crescere molto, nonostante abbia giocato poco. Giocare e allenarsi contro giocatori molto forti aiuta sia mentalmente che tatticamente. Non ero stato molto fortunato, ma è acqua passata». Il Belluno ha vissuto tre stagioni super. Sarò possibile mantenere questo livello o addirittura fare meglio? «Non sarà facile, ogni anno si riparte da zero, non bisogna pensare che sia una cosa scontata e dovuta. Raggiungere i playoff tre volte consecutivamente non è una cosa da poco, non tutti ci riescono, e adesso le squadre quando giocano contro il Belluno lo affrontano sempre con un occhio di riguardo. Questa fama ce la siamo meritata». Quanto è stato importante Vecchiato per te? «Molto, prima al Real Vicenza come compagno di squadra e poi da mister al Belluno mi ha insegnato davvero tanto. Ho ancora però molto da imparare. Ha avuto fiducia in me subito, molti meriti per la mia esplosione in D sono suoi». Graduatoria dei ripescaggi di serie D. Ieri pomeriggio la Lega Nazionale Dilettanti ha diramato le graduatorie finali per i ripescaggi in Lega Pro, sia delle vincenti che delle perdenti dei playoff. Il Belluno si trova all’ottavo posto. Davanti ai gialloblù, nel caso la società chiedesse il ripescaggio, ci sono sette squadre nella mini classifica delle perdenti e altre nove società in quella delle vincenti, per un totale di sedici formazioni. Il Campodarsego, che ha battuto proprio il Belluno in finale, si trova in terza posizione con ottime possibilità di salire nei professionisti visto che la lega pro verrà portata da 54 a 60 squadre, ma non si sa ancora se la squadra padovana presenterà la domanda. Alle spalle del Belluno, c’è il Seregno dell’ex Ivan Merli Sala. La classifica delle perdenti dei playoff sarà presa in considerazione solo in caso terminassero le squadre vincenti. Mercato. Questa settimana dovrebbe essere quella decisiva per l’arrivo di un portiere in Piazzale della Resistenza dopo gli addii di Matteo Brino e Davide Solagna. L’ingaggio di Menegazzo (Pordenone) sembra ormai cosa fatta mentre bisognerà capire invece cosa deciderà Borghetto (Liventina).
Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Con diversi nomi già segnati sul taccuino del ds Andrea Grammatica per allestire una rosa in grado di competere nei piani alti della classifica, in casa granata si pensa anche a sfoltire. Alcuni dei giocatori sotto contratto hanno bisogno di giocare con continuità: è il caso di Riccardo De Biasi (difensore centrale classe 1994) e Alessandro Castellana (terzino classe 1995). Il primo arrivato nell’estate del 2014 con grandi aspettative dopo una buona stagione alla Pro Patria è stato frenato da un terribile infortunio nel primo giorno di ritiro che l’ha messo fuori per tutta la stagione e fortemente condizionato in quella appena concluso, tra ricadute e nuovi infortuni. Ecco perché De Biasi ha bisogno di disputare una stagione completa da titolare o quasi e, questo, in granata non è possibile. Alessandro Castellana, arrivato a Reggio all’inizio della scorsa stagione dopo aver disputato una buona stagione alla Pro Piacenza non è riuscito a trovare spazio nell’undici di Alberto Colombo prima come terzino destro, quando il tecnico ha schierato la difesa a quattro e poi come centrale di destra nella difesa a tre, dove di fatto ha disputato solamente la sfida di Coppa Italia di Lega Pro contro la Spal. A gennaio è passato in prestito al Santarcangelo di Lamberto Zauli dove ha disputato 17 gare e fatto 1 gol. A Reggio, molto probabilmente, faticherebbe a giocare con continuità e proprio per questo la società sembra intenzionata a fargli fare un altro anno in prestito per proseguire nel proprio percorso di crescita.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) In attesa di tornare nei prossimi giorni in città, Mike Piazza posta messaggi d’amore per la Reggiana sui social newtork e fa già qualche promessa che scalda i cuori. «Voglio che i fans, i tifosi, sappiamo che lavorerà instancabilmente, come ho fatto nel baseball, per raggiungere un futuro di successi». L’italoamericano lo scrive su Facebook, in un post dove ha condiviso il video della festa di Piazza Prampolini, con l’accoglienza trionfale che gli è stata riservata. Il fatto che prometta di impegnarsi come nel baseball è di buon auspicio, dato che in questo sport è diventato una vera leggenda, certificata dal suo imminente ingresso nella “Hall of fame”. Domenica negli Stati Uniti era la festa del papà e Piazza ha colto l’occasione per ringraziarlo pubblicamente, come ama spesso fare. «Voglio ringraziare mio padre Vincenzo per il suo incredibile amore e passione per la vita. Figlio di immigrati italiani molto poveri, mi ha instillato una grande fede in Dio, una forte etica del lavoro e un tremendo amore per la famiglia. Il suo grande sogno era possedere un giorno un team sportivo. E’ stato lui ad inspirarmi, al pari della mia passione per il calcio, a venire in Italia a comprare una squadra incredibile come la Reggiana». Immancabile una dedica anche alla moglie Alicia. «Voglio ringraziare mia moglie e i miei figli per il loro supporto e prego perché possiamo raggiungere grandi cose insieme». E per finire, «Dai c’andom», quell’esortazione che lo ha subito reso popolare tra i tifosi. Su Instagram Piazza ha invece postato la foto delle due figlie che indossano la maglia della Reggiana con il suo numero, il 31. Lo sportivo Usa ha ringraziato per il dono il presidente Stefano Compagni e ha usato come hashtag #Forzareggiana e #Testaquadra. Mike Piazza sta continuando le sue vacanze in Europa ma prima di decollare negli Stati Uniti tornerà a Reggio. In vista c’è il consiglio d’amministrazione dal quale emergerà il nuo vo assetto societario. Un passaggio fondamentale che farà di Piazza l’azionista di maggioranza della società.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Mentre il popolo biancorosso attende con il fiato sospeso l’esito della cessione societaria, c’è anche da pensare a come il Mantova si muoverà sul fronte tecnico per affrontare la prossima stagione. Se la proprietà passerà alla Td & Rm Football Ltd di Roberto Masiero, è già noto che al centro del progetto tecnico ci sarà la conferma dell’allenatore Luca Prina, il quale (pare) avrebbe anche un peso importante sul mercato. Non è ancora chiaro a chi sarebbe affidato il ruolo di direttore sportivo. La conferma di Alfio Pelliccioni, che ha altri due anni di contratto con il Mantova appare probabile ma non scontata. Ieri, ad esempio, voci non confermate davano l’Acm interessata all’ex ds del Rimini Paolo Bravo. Altro tassello vacante sarebbe poi quello del responsabile del settore giovanile, a cui Masiero ha detto di tenere in particolar modo. La vecchia proprietà aveva raggiunto un accordo con l’ex responsabile del vivaio biancorosso, Stefano Cortesi, ma non è scontato che questo venga avallato dai nuovi soci in caso di cambio al timone in Viale Te. Considerato poi il (probabile) ruolo dell’ex presidente Fabrizio Lori nel nuovo Mantova, è spuntato anche il nome di Mattia Notari. L’ex capitano, dopo l’esperienza nel settore giovanile dell’Udinese, si era riavvicnato all’Acm proprio pochi mesi fa, quando Lori l’aveva presentato al presidente Musso per inserirlo nei quadri tecnici in vista della prossima stagione. A quanto è dato sapere, comunque, sul futuro del vivaio non è stata ancora presa alcuna decisione. Tornando alla prima squadra, visto il peso che Prina potrebbe avere sul mercato, sono già cominciati a circolare alcuni nomi di papabili neobiancorossi che il mister ha già avuto con sè all’Entella. Fra questi, il 26enne regista Francesco Di Tacchio, neopromosso in B con il Pisa e la 29enne mezzala Lorenzo Staiti, che si svincolerà il 30 giugno dopo cinque stagioni vissute a Chiavari. Per concludere, va segnalato che l’ex biancorosso Francesco Lo Bue (era in prestito dal Lecce), che si era infortunato nella finale playout con il Cuneo, è stato operato a Roma, a Villa Stuart, dal professor Mariani per la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio. Tornerà in campo fra circa 5 mesi.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Aspettando il bonifico dall’Inghilterra. È così che stanno i soci attuali del Mantova, giocatori e dipendenti che devono essere pagati entro venerdì, mister Prina che conta di tornare alla svelta sulla panchina per organizzare la prossima stagione e ovviamente la tifoseria biancorossa. In giornata ci dovrebbe essere la certezza che i fondi (oltre mezzo milione di euro) inviati da Roberto Masiero siano effettivamente “in viaggio”, per approdare sul conto del Mantova. Ma anche quella di ieri è stata una giornata convulsa, fatta di contatti e incontri (alla Sdl di Mazzano) fra l’acquirente vicentino – che prenderà l’Acm con la sua Td & Rm Football Ltd – e l’attuale proprietà di Viale Te. Il famoso bonifico sarebbe stato disposto nel tardo pomeriggio di ieri, dopo che in un primo tempo la sua “partenza” era stata subordinata alla firma di un vero e proprio contratto preliminare, che andasse oltre il protocollo d’intesa firmato da tutte le parti sabato. E così ci si è messi al lavoro alacremente per scrivere nero su bianco questa integrazione agli accordi precedenti, nella quale ogni parte interessata dice in pratica quanto, cosa, quando e come paga del debito pregresso, con relative garanzie allegate. Il documento sarebbe adesso già quasi pronto e in mattinata sarà completato. Ma nel frattempo il bonifico sarebbe stato disposto, per cui non dovrebbero sorgere ulteriori problemi. Il condizionale è ovviamente d’obbligo perché nessuno dei protagonisti si sbilancia in dichiarazioni, a parte il solito patron Di Loreto, che lo fa a suo modo: «S’è scritto un preliminare, ognuno ha specificato cosa pagherà, io staccato gli assegni di mia competenza… Le cose insomma procedono». Per il resto, si registrano soltanto mezze frasi oppure versioni (peraltro discordanti) fornite con la garanzia dell’anonimato. A ciò si unisce il silenzio – in questo caso assordante – del presidente Sandro Musso (il suo telefono ha squillato invano per ore) e ovviamente quello di Roberto Masiero, che ha già chiarito di non voler parlare fino all’ufficializzazione del passaggio di proprietà. Magari il 67enne imprenditore vicentino potrebbe delegare qalche suo consulente a farlo, per chiarire l’evolversi della trattativa, ma forse sarebbe troppo semplice e lineare. Insomma, si procede fra mille silenzi e segreti che non sembrano aver senso, per un’operazione già delineata nelle ultime settimane e della quale si aspetta – stando agli stessi protagonisti – soltanto la formalizzazione. Arriverà entro domani?
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non è finita, è solo una tregua. Il Padova da un lato rinuncia definitivamente ad Andrea Ingegneri, che a giorni dovrebbe firmare nuovamente per il Pordenone, ma dall’altro promette di tornare alla carica per Matteo Mandorlini. Il centrocampista ex Pisa piace da molto a Giorgio Zamuner, nuovo dg biancoscudato, che nei giorni scorsi ha parlato dei movimenti in atto tra Pordenone e Padova. «Matteo Mandorlini secondo me non è tramontato del tutto – ha detto Zamuner – e la pista non è chiusa. Lui un saltino in avanti lo vorrebbe fare, ma forse adesso semplicemente non è il momento giusto per muoversi. Più avanti questa strada potrebbe riaprirsi». Insomma, il Padova attende ma non vuole forzare i tempi. Per questo il Pordenone deve mettere la quinta, se vuole tenersi stretto uno degli artefici del miracolo neroverde. Mandorlini ha già un biennale: un ritocco all’ingaggio lo convincerebbe a rimanere e a non ascoltare le sirene venete. Alle porte, però, c’è una nuova offerta biancoscudata, che con ogni probabilità supererà la prima e tenterà ancora di più il giocatore. Blindata invece la questione relativa a Ingegneri: «Il difensore sicuramente non sarà dei nostri, preferisce rimanere a Pordenone, anche perché qui avrebbe una concorrenza pesante», ha confermato Zamuner. IN ENTRATA – Tutto fatto tra il Pordenone e due giocatori: si tratta di Paulo Azzi e Salvatore Burrai. Il secondo, in particolare, avrebbe detto no alla proposta arrivatagli dall’Arezzo e ora sarebbe in procinto di mettersi in viaggio verso il Friuli Occidentale. È atteso nelle prossime ore al De Marchi per mettere la firma sul biennale promesso dal Pordenone. Arriverà dalla stagione disputata con la maglia del Siena in LegaPro. Tutto ok anche per quanto riguarda Azzi, attaccante brasiliano del Pavia. Torna poi in auge la pista Minesso (Cittadella), dopo lo stop alla trattativa con il Padova. Si continua a parlare con Tommaso Bellazzini, ex Venezia e Lecce, sempre parte del supermarket Pavia (il club lombardo vive il dissesto provocato dal disimpegno del proprietario cinese Zhu). La mezzala è in ballottaggio con Fabio Scarsella, centrocampista della Cremonese che piace a Bruno Tedino. Occhi anche su Filippo Nardi, mediano, classe ’98, che gioca nel Montebelluna. CONFERME – In settimana si lavorerà per la riconferma di Matteo Tomei. Nelle prossime ore l’incontro decisivo tra la società e l’entourage del giocatore. Si va verso il sì definitivo. Attese novità per il terzino Marco Martin, rientrato al Pavia per fine prestito ma vittima anch’egli della confusione che regna all’interno del club: può tornare al Pordenone. VOCI – È pesante, la situazione in Lombardia: ha chiuso la struttura CasaPavia e il disimpegno della proprietà cinese è totale. L’iscrizione alla LegaPro è fortemente a rischio e il Comune avrebbe ricevuto la proposta di una cordata d’imprenditori. Investitori che però accetterebbero di ripartire dalla D. L’ex Uliano va al Seregno e piace Valerio Nava, esterno sinistro dell’Atalanta, classe ’94.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Da una parte Giorgio Zamuner e il Padova, dall’altra il Pordenone. È il duello che più scalda questa prima parte del mercato estivo. Perché le attenzioni dell’ex consulente di mercato neroverde continuano a concentrarsi in direzione Noncello. Prima la corte, infruttuosa, a mister Tedino. Quindi i contatti con due perni della squadra capace di chiudere l’ultima stagione al secondo posto del girone A di Lega Pro, ovvero il difensore Andrea Ingegneri (classe ’92) e il centrocampista Matteo Mandorlini (’88). Se per il primo si sono ormai chiuse le porte, sul secondo, dato vicino alla permanenza in neroverde, Zamuner non molla. E ha dichiarato di volere attendere tempi più opportuni per ritentare un accordo con il Pordenone, con cui il giocatore ha un altro anno di contratto. Se del caso trovando la contropartita giusta. La pedina di scambio emersa nelle settimane scorse, l’ex Matteo Dionisi (’85), che pare non rientrare nei piani del nuovo allenatore biancoscudato Oscar Brevi, non convince del tutto.
Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) Non ci sono il mare e la spiaggia. Eppure a Pordenone si respira un clima che piace tanto ai brasiliani. Chiedere a Caio De Cenco, che la scorsa stagione grazie alla cura Tedino e a 8 gol in 14 giornate si è guadagnato la chiamata del Trapani in serie B. Sfiorando la promozione nella massima categoria, svanita soltanto nella finale play-off. Quando la scorsa estata De Cenco arrivò a Pordenone, il suo nome non accese particolari entusiasmi. Forse comprensibile che fosse così: arrivava da una stagione divisa a metà tra Ferrara (Spal) e Pontedera, con il misero bottino di 4 gol in 30 presenze. Altro carioca. Si sa come è andata. Una rovesciata da leggenda e altre prodezze che in neroverde hanno lasciato il segno. E ora questo freschissimo precedente per molti potrebbe avere una valenza beneagurante. Perché sulle rive del Noncello sta per sbarcare un altro attaccante brasiliano con tanta voglia di riscatto. Ha un nome tutto particolare: Paulo Daniel Dentello Azzi. Ventidueanni tra meno di un mese, con origini italiane dovute al bisnonno di Rovigo e una bisnonna di Salerno: si ispira a Kakà, ma il suo idolo è Cristiano Ronaldo. Tra poche ore potrebbe essere a tutti gli effetti un nuovo giocatore del Pordenone. E sotto le cure di Bruno Tedino, dopo un’annata senza squilli trascorsa tra Spezia e Pavia, potrebbe rispolverare quel talento che a Cittadella lo portò a debuttare e segnare in serie B. Esterno. Chissà che anche stavolta l’aria di Pordenone non possa rivelarsi un toccasana. Intanto, per qualcuno, è difficile lasciarla. Sebbene non abbia origini brasiliane. Ormai è tutto pronto per brindare alla permanenza in neroverde del difensore centrale Andrea Ingegneri (’92). Si attende soltanto l’ok definitivo del Cesena, società che ne detiene il cartellino. Per la difesa neroverde non sarebbe poca cosa poter contare su uno dei perni dell’ultima stagione. A posto il cuore, con capitan Stefani e l’ex Bassano, l’attenzione si sposta sugli esterni. E qui trova sempre maggiori conferme l’anticipazione di un forte interesse per il terzino Valerio Nava (’94), di proprietà dell’Atalanta, ma la scorsa stagione in forza al Cittadella. Il Pordenone e il club orobico sarebbero ormai vicini all’accordo. Commiato. Come vicinissimo, per non dire ormai scontato, è l’ok di Simone Pasa (’94) al Cittadella, neopromosso in serie B. Proprio oggi, secondo indiscrezioni, dovrebbe tenersi l’incontro decisivo, cui seguiranno gli annunci di rito. Annuncio che si attende anche per l’ufficialità dell’arrivo del regista Salvatore Burrai (’87), ormai promessosi al Pordenone, nonostante l’inserimento dell’Arezzo.
Ore 16.40 – (Giornale di Vicenza) Alessandro Sgrigna come prima addizione da poter annunciare a breve, entro fine mese. Poi Mattia Minesso che si avvicina. Sì perchè il Padova, primo competitor per l’estroso granata si è chiamato fuori ieri per bocca del digì Zamuner. «Noi lo consideriamo un trequartista, lui si vede solo come esterno d’attacco – il pensiero dell’uomo mercato biancoscudato – e dunque per il momento non ha senso proseguire nella trattativa». Ergo Bassano più avanti degli altri, del Pordenone ad esempio. A Minesso la destinazione virtussina è gradita. Prima però vuole confrontarsi col Cittadella, che pare non intenzionato a esercitare il diritto di opzione su di lui per verificare che non ci siano spiragli per ritagliarsi uno spazio in B. Bassano non ha fretta ma è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. E Rachid Arma? E’ un’ipotesi concreta per l’attacco. La Reggiana (che col nuovo patròn Mike Piazza vagheggia persino Pirlo) ha altri progetti e Arma piace a Bassano, Arezzo, Pordenone e Feralpi Salò. Però è solo uno dei nomi di prima fascia di Seeber che non molla Chinellato.
Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) L’Osvaldo la sa lunga. E non bluffa. Jaconi, antico precettore giallorosso sul suo ex allievo Luca D’Angelo è pronto e mettere la mano sul fuoco.Jaconi, Porchia uno dei suoi pupilli sostiene che D’Angelo è uno bravo bravo…Sandro ha ragione. La penso come lui. D’Angelo è uno di quelli buoni. Sì, Bassano ha proprio azzeccato la scelta. Sono felice per entrambi.Ci racconta il D’Angelo che ricorda lei?È arrivato che il mio Castel di Sangro dei miracoli era appena salito in B. Era una formazione che funzionava a meraviglia e inserirsi in un contesto simile quando tutto va bene non è semplice come si può pensare. Invece Luca è entrato in punta di piedi, con grande umiltà ma senza alcuna timidezza o esitazione. È diventato in breve uno dei perni difensivi. Io poi lo mandavo sempre a saltare negli angoli o nelle punizioni a favore per sfruttare la sua stazza. E un suo gol di testa ci spianò un’epica vittoria a Marassi col Genoa: un 3-1 memorabile che mi emoziona ancora adesso.E il D’Angelo uomo e allenatore?L’uomo è formidabile: educato, corretto, leale ma di carattere. E una persona di carattere raramente ha un bel carattere. Pare un gioco di parole ma è la realtà, non so se mi sono spiegato. Ma per allenare devi essere tosto e lui lo è di sicuro. Del resto era già un tecnico in campo quando giocava: leadership e temperamento. Ma imparerete a conoscerlo e ad apprezzarlo, perchè il valore è fuori discussione.A Bassano D’Angelo troverà la sua dimensione?Io credo proprio di sì. Lui è uno che bada al lavoro quotidiano, uno concreto e pragmatico che in una città che non mette assilli può offrire il meglio di sé. Eppoi la sua carriera per il momento parla a suo favore, tutti risultati importanti. Sa cosa mi piacerebbe?Dica…Ecco, sarei veramente contento che fosse proprio Luca a coronare il sogno della B di Bassano. La società la merita da un pezzo per come sta operando e credo che per professionalità e capacità la meriti decisamente anche Luca. Al quale sin d’ora mando un abbraccio e un in bocca al lupo grande così perché a lui sono proprio affezionato.Magari il nuovo trainer durerà più dei suoi predecessori sulla panchina del Soccer Team…È quello che auspico di cuore. Sarebbe favoloso che potesse aprire un ciclo duraturo e vincente con quei colori.E lei? A 69 anni e mezzo è sempre in pista?Quest’ anno ho guidato la Fermana in D. Mi avevano chiesto la salvezza e in inverno inoltrato eravamo settimi, già al sicuro. Ma non gli bastava e così ho preferito farmi da parte.Ora che intenzioni ha? Non si è stufato di abitare in panchina?Non sono mica stanco, sa. Se arriva l’occasione giusta riparto. Solo che il calcio è cambiato: si fa come si deve sino alla Lega Pro, dalla D in poi, salvo rare eccezioni è dilettantismo e se uno ha fatto il professionista una vita fatica ad adattarsi. Ora deve decollare Angelo Cetera, il mio vice storico, con me anche a Bassano: ha portato la Juniores della Fermana alle finali scudetto e adesso vuol mettersi in proprio e tentare la strada da capoallenatore. Secondo me è pronto per riuscirci.Osvaldo, conferma che con D’Angelo andiamo sereni?Tranquilli. Luca non vi deluderà. Anzi…Vidimato da uno che srotola dieci promozioni in bacheca, mica fuffa.
Ore 15.50 –Francesco Dettori: “Può sembrare scontato dire che sono felicissimo ma è così. La società ha molte aspettative perché per loro ero la prima scelta, e questo oltre a farmi enormemente piacere ha contribuito a far pendere l’ago della bilancia su Padova. Ho già lavorato con Brevi a Cremona, mi piace il suo credo calcistico ed al pari suo più che parlare mi piace lavorare. Per me il lavoro è un chiodo fisso, ogni allenamento è fondamentale per crescere. Questa è una delle migliori occasioni che mi potesse capitare, Padova è una piazza importante con una grande storia ed in cui si respira davvero l’aria di calcio. Arrivo da una bellissima stagione personale, in cui ho segnato molto forse grazie anche alla cura che ho messo nelle palle inattive, ma so che venendo a Padova faccio un passo in avanti… Il mio ruolo preferito? A centrocampo ho giocato ovunque, da regista a trequartista ed anche l’esterno, ma da mezzala sinistra posso esprimermi al meglio. Però per necessità se serve gioco anche in porta… Ho sentito Sbraga con cui ho giocato alla Carrarese, e mi ha detto subito che a Padova si può fare calcio ad alti livelli”. Termina l’allenamento.
Ore 15.40 – Iniziata la presentazione. Giorgio Zamuner: “Dettori ha delle doti importanti e ha subito accettato Padova quale destinazione. Ha grandi qualità, può giostrarsi in vari ruoli a centrocampo e ha anche i gol nelle sue corde. Altri colpi di mercato in settimana? Conto di chiudere altre trattative a breve…”.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre anni di contratto. Questa, stando a Il Messaggero, è la proposta del Venezia al 33enne Daniele Cacia. Il vicecapocannoniere della B con l’Ascoli (17 reti) vorrebbe il prolungamento fino al 2018, ma il club marchigiano tentenna data la spesa di 900 mila euro a stagione. Il centrocampo arancioneroverde potrebbe accogliere a breve il 29enne brasiliano Filipe Gomes Ribeiro, rientrato al Perugia dal prestito al Partizani Tirana: il club umbro avrebbe proposto al Venezia anche il connazionale 36enne Rodrigo Taddei, ex Roma e alla corte di Perinetti ai tempi del Siena.
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Né orizzontale né verticale, il Venezia potrebbe ritrovarsi in una Lega Pro «mista». L’odierna riunione delle società a Firenze (ore 11) forse schiarirà il quadro sulla composizione dei tre gironi del campionato 2016/17. In realtà gli argomenti all’ordine del giorno sono altri («Definizioni criteri e regolamento giovani» per allestire le rose al calciomercato e «Codice di autoregolamentazione») ma sembra scontato che i dirigenti, magari in via informale, proveranno a sollevare la questione per saperne di più dal presidente della Lega Pro Gabriele Gravina (primo sostenitore del ritorno da 54 a 60 squadre). «Le ultime voci dicono che nel girone C possano finire tutte le squadre del sud mentre i gironi A e B verrebbero compilati con un sistema «misto» che ovviamente è tutto da decifrare – confida il ds lagunare Giorgio Perinetti, dichiaratosi già nelle scorse settimane favorevole a una divisione verticale -. Bisognerà capire che criteri vorranno adottare, in ogni caso potremo solo accettare quanto verrà deciso nel bene o nel male». Con le carte mescolate il Venezia rischierebbe incroci con avversarie toscane e marchigiane, ad esempio Siena, Lucchese, Ancona e Sambenedettese, per citare le piazze più suggestive. Il più tradizionale girone-nord comprenderebbe invece – oltre alle trivenete Padova, Bassano, Pordenone e Sudtirol – le lombarde Como, Cremonese, FeralpiSalò, Giana Gorgonzola, Lumezzane, Mantova, Renate e un Pavia al momento a forte rischio dopo l’addio della proprietà cinese. Due le piemontesi, Alessandria e Sporting Bellinzago (con quest’ultima in trattativa per lasciare la categoria al Varese), ma anche il plausibile ripescaggio dalla serie D di Lecco, Caronnese e Campodarsego potrebbe non bastare per evitare tutte le temibili compagini emiliane (Parma, Modena, Reggiana, Piacenza e Pro Piacenza), a meno di un inserimento delle due romagnole Rimini e Santarcangelo. Ieri intanto il Venezia ha inviato alla Figc la dichiarazione di disponibilità e la licenza d’uso dello stadio Penzo per la stagione 2016/17.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Primo step verso l’iscrizione in Lega Pro superato. Ieri il Venezia ha spedito gli incartamenti alla Commissione Criteri infrastrutturali: la documentazione comprende la disponibilità dello stadio Penzo e la licenza d’uso come previsto dall’articolo 68 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. I documenti erano pronti già nei giorni scorsi, grazie anche alla collaborazione avuta dal Comune e in particolare dagli uffici Commercio e impianti sportivi, così la scadenza è stata puntualmente rispettata. Ora la scaletta prevede il prossimo importante step giovedì 23 giugno davanti al notaio, dove sarà formalizzata la trasformazione della società in srl professionistica. Infine, entro il 30 giugno, si procederà con l’iscrizione vera e propria alla Lega Pro, con gli adempimenti economici (tasse e quote associative per 80mila euro più la fidejussione da 350mila) e tutta la documentazione, compresa la domanda di iscrizione con firma autenticata del presidente Joe Tacopina, che aveva provveduto davanti al notaio prima di partire per gli Usa. Il numero uno arancioneroverde farà ritorno in città il 7 luglio, quando formalmente prenderà il via la nuova stagione, a pochi giorni dal raduno della squadra agli ordini di Filippo Inzaghi. Oggi sarà una giornata importante, in prospettiva mercato. E’ infatti prevista a Firenze l’assemblea di Lega Pro dove saranno definiti i criteri di composizione delle rose, con la ripartizione tra giocatori senior e under. Da una parte i club ascolteranno la proposta del presidente Gabriele Gravina, dall’altra potrebbero a loro volta presentare una linea comune, dal momento che nei giorni scorsi alcune società si sono incontrati a Padova per individuare una strategia: la proposta sarebbe di fissare a 16 i giocatori «over», due giocatori «bandiera» (almeno cinque stagioni nel club), più un numero illimitato di under 21. Stabilito questo passaggio, il Venezia darà fuoco alle polveri e i colpi in canna sono sempre di più. Si sta lavorando sul centrocampista Felipe Gomes Ribeiro (Perugia), mentre a Daniele Cacia sarebbe stato offerto un triennale.
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Viaggio a Firenze, oggi, per il direttore sportivo Giorgio Perinetti e il segretario generale Davide Brendolin. «Dovremmo avere un’idea precisa su come dovranno essere composte le rose della prossima stagione» conferma Perinetti, «in questo modo potremo muoverci con maggior cognizione di causa sul mercato». Nella passata stagione le rose erano di 24 elementi con otto under 21 per percepire i contributi completi in base alla Legge Melandri, chi ne aveva solo quattro non ne aveva diritto, tra 5 e 7 contributi inferiori. Giornata interlocutoria sul fronte mercato con voci da Ascoli su una proposta triennale del Venezia per Daniele Cacia, in scadenza di contratto con i marchigiani nel 2017 e che avrebbe chiesto almeno un biennale per rimanere in bianconero. Sul centravanti, 17 reti quest’anno in serie B, ci sono anche il Verona, soprattutto se dovesse partire Pazzini, e il Parma. Intanto Riccardo Bocalon, ha dichiarato che resterà all’Alessandria, avendo altri due anni di contratto. Gli occhi del Venezia sono ora anche sul centrocampista brasiliano Filipe Gomes Ribeiro, ventinovenne di Rio de Janeiro che il Perugia ha ceduto a gennaio in prestito al Partizani Tirana. Cresciuto nel Vasco de Gama, è arrivato giovanissimo in Italia nel settore giovanile della Fiorentina (2005), tre anni dopo passa nella Roma con cui debutta anche in serie A, ha indossato anche le maglie di Siena, Como, Varese e Lecce. Giampaolo Calzi è a un passo dalla Triestina, in serie D, che sarà allenata da Andreucci, ex tecnico del Campodarsego. Stadio Penzo. Primo adempimento assolto dal Venezia per la prossima stagione: ieri, il segretario generale Brendolin ha spedito alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi della Federcalcio la documentazione relativa alla disponibilità dello stadio Pierluigi Penzo per la stagione 2016-2017 e la licenza d’uso in base all’articolo 68 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Intanto il giornale americano “The Italian Tribune” ha dedicato due pagine al Venezia Football Club con le foto del presidente Joe Tacopina all’hotel Ca’ Sagredo, di Pippo Inzaghi e dei giocatori che fanno festa al Penzo davanti alla Curva Sud al termine di una partita. Ripescaggi. La Lega Nazionale Dilettanti ha ufficializzato la graduatoria delle squadre aventi diritto al ripescaggio che hanno vinto i playoff e, in seconda battuta, che hanno perso la finale. La graduatoria è aperta da Caronnese, Lecco e Campodarsego, poi Fano, Fondi, Cavese, Gavorrano, Olbia e Correggese, a seguire dal decimo al diciottesimo posto, Lavagnese, Frattese, Montecatini, Torres, Forlì, Francavilla, Campobasso, Belluno e Seregno.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nuovo presidente per Vi. Fin. che ieri ha si è riunita in assemblea. Come ampiamente previsto Alfredo Pastorelli, nominato presidente del Vicenza lo scorso 31 maggio, ha lasciato la massima carica all’interno della finanziaria a Marco Franchetto. «E’ una decisione che come sapete avevamo già concordato da tempo — spiega il leader di Caffè Vero e Pulitalia — con Pastorelli presidente del Vicenza calcio abbiamo deciso che la massima carica in Vi. Fin. la coprissi io; entrambi saremo amministratori delegati delle due società, ma questo non cambia nulla nelle nostre strategie e nei programmi futuri». Non si registrano invece novità sull’annunciato ingresso in Vi. Fin. di Savino Tesoro, che dopo aver data la sua disponibilità ad entrare nella finanziaria vicentina ora sta probabilmente valutando la situazione di bilancio della società biancorossa. «Noi abbiamo dato il benestare all’ingresso di Tesoro — conferma Franchetto — e se verrà a darci una mano sarà il benvenuto. Adesso spetta a lui decidere, noi resteremo in attesa che si prenda il tempo necessario per valutare». In assemblea non si è toccato l’argomento dell’iscrizione al prossimo campionato, anche perché tutte le problematiche sono ormai superate. «Sì — conferma Franchetto — siamo partiti in ritardo perché il passaggio di proprietà è stato definito solo il 30 maggio scorso, quindi siamo stati costretti a fare tutto un po’ di corsa. Ma problemi non ce ne sono». Detto dell’assemblea di Vi. Fin., la settimana si è aperta con le trattative in entrata e in uscita ancora con il freno a mano tirato. Il direttore sportivo Antonio Tesoro oggi dovrebbe incontrare Daniel Adejo per definire il prolungamento dell’accordo fino al giugno 2018. Adejo, arrivato in biancorosso a marzo dopo essersi svincolato dal Kalloni in Grecia, ha chiesto alcune variazioni al contratto proposto dalla società; modifiche che dovrebbero essere state prese in visione ed avvallate dallo stesso presidente Pastorelli. L’allungamento del contratto di Adejo dovrebbe quindi essere definito oggi, mentre la posizione di Alessio Vita , che tornerà per fine prestito al Sassuolo a fine giugno, verrà trattata nei prossimi giorni con la formazione emiliana che sembra disposta a cedere l’ex monzese a titolo definitivo in cambio del promettente estremo difensore Bryan Costa . L’operazione è ben avviata grazie ai buoni rapporti esistenti tra Tesoro e il pari ruolo del Sassuolo Guido Angelozzi, mentre diversa dovrebbe essere la destinazione di Giovanni Sbrissa , che non resterà comunque in biancorosso. In uscita sono confermate da Frosinone le indiscrezioni che vorrebbero Pasquale Marino sulle tracce di Nicolò Brighenti , anche se la formazione laziale non ha ancora presentato nessuna offerta ufficiale in via Schio. Il Frosinone, sempre su indicazione di Marino, è interessato anche a Salvatore D’Elia , terzino sinistro che per rendimento è risultato uno dei più positivi nel ruolo. Possibile che il Frosinone stia preparando un’offerta al Vicenza che comprenda entrambi i difensori biancorossi, con la società berica che sembrerebbe disposta a cedere D’Elia ma non Brighenti.
Ore 13.55 – FRANCESCO DETTORI È ORMAI UFFICIALMENTE UN CALCIATORE BIANCOSCUDATO: PROGRAMMATA PER LE ORE 15.30 LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL CENTROCAMPISTA.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Staffetta in Vi.Fin.: da ieri alla guida della finanziaria c’è l’imprenditore Marco Franchetto, che è diventato presidente subentrando nella carica ad Alfredo Pastorelli. Lo ha deciso l’assemblea di ieri mattina formalizzando una scelta prevista fin dal 31 maggio scorso, cioè da quando Pastorelli è diventato il nuovo presidente del Vicenza calcio il giorno successivo al passaggio di proprietà del club biancorosso dalla Finalfa di Sergio Cassingena alla Vi.Fin. Ieri dunque si è compiuto l’ulteriore passaggio dell’operazione con cui si è determinato il cambio di guida nella società di via Schio: ora Pastorelli è presidente del Vicenza e vicepresidente della Vi.Fin., mentre Franchetto presiede la finanziaria di controllo ed è il vice del club calcistico. Entrambi restano amministratori delegati di entrambe le società. Nel giro di qualche settimana da Vi.Fin. dovrebbe inoltre uscire Dario Cassingena che resterà come dipendente del club di via Schio, mentre per l’ingresso nella compagine societaria di Savino Tesoro, l’imprenditore padre di Antonio, attuale direttore sportivo biancorosso, bisognerà attendere con ogni probabilità la fine di settembre. Prima ci sarà il deposito del bilancio, entro la fine di giugno, e quindi decorreranno i novanta giorni previsti per l’approvazione del documento contabile relativo all’ultimo esercizio: solo al termine della procedura si riparlerà di un’eventuale entrata di Savino Tesoro in qualità di socio. Marco Franchetto ha sottolineato che l’assemblea di Vi.Fin. si è limitata a dare veste formale ad accordi già presi: «Era previsto che assumessi la presidenza – ha detto – per il resto nulla è cambiato, i soci sono gli stessi, ma restiamo aperti ad accogliere chi fosse disponibile a dare il suo contributo per il bene del Vicenza». E per quel che riguarda i primi passi del nuovo corso Franchetto si mostra soddisfatto: «Tutto procede bene – è la sua conclusione – stiamo attuando i programmi che erano stati predisposti, ci sono tante cose da sistemare e devo dire che da quando è presidente Alfredo Pastorelli svolge il suo ruolo con grande dedizione e d’altra parte è giusto, perché il Vicenza è un bene primario che deve essere tutelato»
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Non figura nell’elenco recente dei registi biancorossi. Eppure era stato acquistato con la speranza di diventare il nuovo ispiratore del gioco del Vicenza, in un campionato che si era aperto malissimo con Silvio Baldini in panchina (2011), ma dopo l’arrivo in panchina di Gigi Cagni sembrava addirittura poter riaprire addirittura qualche spiraglio per fare un pensierino ai playoff al giro di boa, prima del disastroso tracollo finale… E così in gennaio, tra gli altri, venne ingaggiato anche il brasiliano naturalizzato italiano Rodrigo Possebon, centrocampista ventiduenne con un passato breve ma illustre (Manchester United e Santos), descritto come un giovane regista dai piedi finissimi. Peccato che questi piedi, a Vicenza, nessuno li abbia mai visti all’opera: zero presenze, nemmeno un minuto, da gennaio a giugno. Un vero mistero biancorosso. Mistero che, peraltro, in un certo senso è poi proseguito e prosegue tuttora: dopo la breve parentesi vicentina, Possebon è tornato in Brasile “migrando” per varie squadre tra serie B e campionati minori (Sao José, Criciùma, Mirassol, Juventude, Nautico, addirittura un passaggio in Bahrain con l’Al-Riffa, prima di tornare dal febbraio 2016 in Brasile con la maglia del Trabalhadores, in serie D), cumulando complessivamente negli ultimi sei campionati appena una ventina di presenze in campo. “Fortunati” i pochi che lo hanno visto giocare… A Vicenza i tifosi non hanno avuto questa “opportunità” e così il nome di Possebon (almeno per chi se lo ricorda) viene inserito in una lista, non brevissima, di meteore, giocatori semisconosciuti o comunque dal rendimento nettamente inferiore alle aspettative che sono transitati da queste parti negli ultimi anni.
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Quale film vedremo nel prossimo campionato? Le direttive societarie per il risanamento del bilancio (contenimento del monte ingaggi, largo ai giovani) lasciano intuire che ancora una volta i tifosi del Vicenza dovranno prepararsi ad una stagione in cui lottare al fianco di una squadra alla caccia della salvezza, se possibile meno tribolata di quest’anno. Molto, naturalmente, dipenderà da alcuni giocatori-chiave, a cominciare dal regista chiamato a impostare il gioco della squadra. Un ruolo fondamentale per il quale il casting, nell’ultimo decennio, è stato costantemente aperto.Il professore e l’allievo. Riavvolgiamo la pellicola fino ai tempi di Angelo Gregucci (2008/09). A dirigere le operazioni, fino a gennaio, ci fu un playmaker con i controfiocchi, Antonino Bernardini, tornato a Vicenza nel girone di ritorno precedente (assieme ai vari Fortin, Zampagna, Matteini) per salvare una squadra disperatamente ultima. La rimonta riuscì anche grazie al fondamentale contributo del regista, già tra i protagonisti dell’ultima promozione in A (1999/2000): un giocatore esperto e completo, che non a caso fino al gennaio 2009 consentì poi alla squadra di rimanere in scia alla zona playoff. La rottura del tendine d’Achille lo mise fuori gioco, e Gregucci per sostituirlo puntò sul ventenne argentino Nicolas Gorobsov: il ragazzo mise in evidenza doti notevoli, tanto che l’anno successivo passò all’ambizioso Torino, dove però non riuscì ad imporsi e si smarrì. La sua carriera è proseguita senza acuti in Italia (comparsa anonima con le maglie di Cesena e Nocerina) e il rilancio in Romania, dove tuttora gioca titolare nella massima categoria con la maglia del Tirgu Mures.Ruolo vacante. Nel campionato successivo (2009/10) Rolando Maran, al debutto in biancorosso, si accorse di non avere un vero regista in rosa, quindi puntò sul 4-4-2 per suddividere i compiti di impostazione sui mediani: in prevalenza Stefano Botta ed Edoardo Braiati, ma anche i giovani Francesco Signori e Nicola Rigoni. Nelle occasioni in cui Maran adottò il 4-3-1-2 fu Braiati ad agire al centro, ma più da incontrista che da costruttore. Un centrocampista più tecnico e propositivo arrivò in gennaio, Fabio Gatti, ma non riuscì a diventare vero protagonista.Il faro Paro. Nelle due stagioni comprese tra 2010 e 2012 cambiarono molti allenatori (Maran, Baldini, Cagni, Beghetto e ancora Cagni nella disgraziata annata successiva), ma per tutti il riferimento nel dettare il gioco fu Matteo Paro: giocatore esperto di scuola Juve, dotato di tocco aggraziato e buona visione di gioco, peccava però in dinamismo e incappava spesso in acciacchi fisici. La staffetta. Nella stagione 2012/13 al nuovo tecnico Roberto Breda furono affidati due giovani giunti dalla Juventus: Luca Castiglia e Manuel Giandonato. In teoria il regista designato sarebbe dovuto essere il secondo, che però fin da subito dimostrò di peccare per una lentezza esasperante e poco agonismo; ben presto, quindi, Breda puntò sul primo, “trasformandolo” da mezzala a riferimento centrale con risultati lusinghieri. Dopo l’esonero di Breda, sostituito da Dal Canto, il modulo di riferimento diventò il 4-4-2 in cui a impostare maggiormente il gioco era Maurizio Ciaramitaro, giunto nel mercato di riparazione assieme ad Antonio Cinelli per tentare disalvare la squadra. Missione fallita.Il marocchino “lombardo”. Nel campionato di Lega Pro 2013/14 Giovanni Lopez si accorse ben presto che non disponeva di un regista: la dirigenza riuscì a correre ai ripari abbastanza tempestivamente, ingaggiando in ottobre dal mercato degli svincolati il marocchino di nascita (ma in Lombardia da quando aveva 5 anni) Abderazzak Jadid, che in biancorosso confermò pregi e difetti già messi in luce in una carriera di buon livello tra A e B: piedi eccellenti, ottima propensione al tiro, ma troppi infortuni a minarne la continuità nel rendimento. Alla fine Jadid collezionò “solo” 18 presenze (con 4 gol), obbligando in sua assenza Antonio Cinelli a fungere da regista adattato, peraltro in maniera spesso più che onorevole.Il “doppio regista” Nell’anno “di grazia” 2014/15 molte delle fortune biancorosse sono dipese dal rendimento stratosferico di Davide Di Gennaro, venuto a Vicenza in prestito dal Palermo per mettersi alla prova nel ruolo per lui inedito di playmaker. Lopez prima (nonostante i mugugni di molti, che reclamavano una posizione più avanzata per il talentuoso giocatore) e Marino poi hanno deciso di assecondarlo e puntare su di lui. Marino, in realtà, nelle primissime partite gli ha preferito Moretti, adottando poi una nuova soluzione con il “doppio regista”: i due giocavano insieme, con Di Gennaro al centro e Moretti sul centrodestra, potendo così alternarsi nell’impostare il gioco per sfuggire alla marcatura serrata degli avversari.A volte ritornano. Come si ricorderà, l’anno scorso Marino voleva rilanciare il suo ex allievo Michele Pazienza, che però di fatto non è mai entrato in condizione. A impostare il gioco nel girone d’andata, quindi, si sono alternati il duttile Francesco Urso e il giovane di scuola Milan Andrej Modic. Date le difficoltà incontrate, a gennaio si è perfezionato il ritorno dell'”usato sicuro” Federico Moretti: per lui una seconda esperienza biancorossa positiva ma non entusiasmante, a “costi di esercizio” che sembrano essere oltre i piani di budget della nuova proprietà. Ecco perché, per il prossimo campionato, quasi certamente Franco Lerda ripartirà con un nuovo giocatore dettare tempi e geometrie in mezzo. Le “audizioni” del ds Antonio Tesoro sono aperte…
Ore 12.30 – (Gazzettino) Il reparto avanzato dell’Este è da sempre una fucina di talenti, oppure una rampa di lancio per attaccanti. E Luca Munarini vuole far parte del club: il nuovo attaccante giallorosso, presentato ieri nella sede di via Monte Cero, non vede l’ora di mettersi al lavoro. Per lui solo una ventina di presenze e sette gol nell’ultimo campionato, durante il quale è passato dall’Abano al Legnago. «Per me questo rappresenta l’anno del rilancio – ammette l’attaccante – e credo che Este sia il posto giusto. Mi pare infatti che alcune delle punte che sono passate da queste parti abbiano poi preso strade molto importanti». Il riferimento a Mastroianni, Lasagna e Fabbro è molto chiaro. «Anche perché fra le mie capacità c’è quella di sfruttare gli assist dei compagni di squadra, ma posso anche attaccare la profondità palla al piede e fare la sponda per portare su l’azione». «Comunque questo progetto mi è piaciuto fin da subito – continua la punta – Qualche giorno fa Tessari, che conosco bene perché abbiamo giocato assieme a Legnago, mi ha detto che c’era la possibilità di venire all’Este e ci siamo incontrati con la società. Mi è subito piaciuto il loro modo di intendere il calcio e ci siamo messi d’accordo, e ora non vedo l’ora di cominciare». Munarini arriva però in un vero e proprio cantiere, dove sono più gli addii che gli arrivi. Nelle ultime settimane se ne sono andati quasi tutti i componenti della rosa a disposizione di Pagan. Qualche esempio? Hanno preso altre strade Coraini, Maldonado, Caporali, Tiozzo, Arvia e Guagnetti. L’ultimo a salutare è stato Mastroianni, che ha chiuso con il Sudtirol e giocherà quindi in Lega Pro: il bomber, capocannoniere del girone e oggetto del desiderio di molte società, aveva promesso all’Este che sarebbe rimasto in giallorosso se non avesse ottenuto qualche offerta da una categoria superiore. Resteranno invece a disposizione di Michele Florindo, nuovo allenatore estense, il portiere Lorello e il difensore Montin. Su Marcandella, che con Munarini farebbe una gran bella coppia d’attacco, non ci sono ancora certezze e ogni nodo verrà sciolto alla fine del mese. Saranno della partita anche il centrocampista Longato, del quale si è sentito parlare un gran bene, e Busatto, difensore centrale di belle speranze.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) L’Este ha il suo nuovo bomber. Ieri, al Nuovo Stadio, la dirigenza atestina ha presentato Luca Munarini, attaccante 22enne prelevato tre giorni fa dal Legnago. Il bomber di Schio raccoglierà un’eredità pesantissima lasciata da Kevin Lasagna e Ferdinando Mastroianni, giocatori che, nelle ultime stagioni, hanno monopolizzato il reparto avanzato giallorosso. «Mi ha portato qui Andrea Tessari, mio coinquilino a Legnago che è tornato all’Este da poco», svela Munarini, che nel campionato 2015/16 ha vestito pure la maglia dell’Abano. «Con la società non è stato difficile trovare un accordo. E poi ex compagni e addetti ai lavori mi hanno parlato bene di Michele Florindo, un allenatore che sa lavorare con i giovani». «Este è una piazza importante, che ha sempre lottato per i playoff», continua. «Inoltre, la possibilità di emulare talenti come Lasagna e Mastroianni mi intriga tantissimo». L’acquisto di Luca Munarini si aggiunge a quelli di Longato, Cavallini, Faggin, Pittarello e Busatto. «Non li conosco ma ho “spiato” le loro carriere su internet. Sono tutti ragazzi, ma con una buona esperienza in Serie D. La società vuole allestire una rosa competitiva e si sta muovendo bene». Munarini arriva da una stagione piuttosto travagliata: «Sì, non è stato un anno molto positivo, anche se, nonostante gli infortuni, in 20 partite sono riuscito a segnare 7 gol», afferma. «Ad Abano la società ha fatto una scelta sulla quale ha pesato un periodo un po’ turbolento. A Legnago, invece, sono stato benissimo. Ora, però, voglio far bene con l’Este».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Giornata importante in casa granata: in sede sono attesi Simone Pasa e Claudio Coralli. Per il centrocampista in uscita dal Pordenone si attende la fumata bianca, perché il Cittadella e Pasa hanno deciso di legarsi insieme nel prossimo campionato di serie B: reduce da una brillante stagione in Friuli, l’ex Primavera dell’Inter è cresciuto tantissimo ed è il classico jolly che piace tanto a Marchetti, un calciatore in grado di ricoprire più ruoli. Per quanto riguarda Coralli, invece, la situazione è tutta da capire. L’attaccante, in scadenza di contratto, attende fiducioso il colloquio con la società: «Ho l’appuntamento con il direttore, vedremo cosa salterà fuori». Coralli sta contando le ore: «È dalla scorsa settimana, quando Marchetti mi fissato l’incontro, che ci sto pensando». Nel frattempo il Cittadella ha preso Strizzolo, sta aspettando la conferma di Litteri ed è in trattativa con Arrighini: c’è ancora spazio per Coralli? «La società sta facendo il suo lavoro, Marchetti deve pensare a costruire la squadra migliore per il nuovo campionato, io potrei essere una buona riserva…», dice quasi sottovoce Coralli. Che poi aggiunge: «La serie B è molto lunga, logorante, piena di insidie e difficoltà, c’è posto per tutti coloro che fanno parte della rosa». Risulta difficile pensare a un Cittadella senza Coralli, ormai diventato un simbolo della squadra granata. «Vorrei rimanere anche in serie B, lo sapete tutti, sono legatissimo a questi colori. Da parte mia ho dato la massima disponibilità. Ancora qualche ora, e conoscerò il mio destino». Deve invece pazientare Mattia Minesso, anch’egli in scadenza ma con un’opzione per il rinnovo del contratto che il Cittadella può esercitare entro la fine del mese. Ma ancora non c’è stato il confronto tra società e giocatore. «Sto aspettando di essere convocato, altro non posso fare in questo momento – afferma l’interessato – Conoscete qual’è la mia posizione, io vorrei solo sapere qualcosa prima di partire domenica per Formentera». Intanto il nome di Minesso è stato accostato a diverse squadre, Bassano e Padova su tutte, ma nelle ultime ore anche il Pordenone si sarebbe fatto avanti. «Sono orgoglioso di questo interesse, significa che pur avendo giocato poco nell’ultimo anno da mezzala, ho comunque lasciato un buon ricordo». Già, perché Minesso si vede ancora come esterno di centrocampo.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Litteri, Arrighini, Strizzolo e Bizzotto. Eccoli qui i “fab four”granata. E magari si potrà aggiungere anche Jallow, sempre che il buon Maran non decida di tenerselo al Chievo. Potrebbe essere questo il reparto offensivo del Cittadella nella stagione del ritorno in Serie B. Con il punto di domanda legato a Coralli, il quale però, stante il problema delle 18 caselle da riempire con gli “over 21”, sembra destinato ad una dolorosa separazione, nell’attesa di rientrare non troppo in là nel tempo con un ruolo nello staff tecnico. In attesa dell’evolversi delle trattative legate ai primi due nomi della lista, verrebbe voglia di scommettere su questi nomi, con Piovaccari destinato a restare un’ipotesi suggestiva ma troppo costosa e Delgado, in uscita dal Crotone, rimasto solo come alternativa. Litteri, niente nuove ma… L’obiettivo numero uno del d.g. Stefano Marchetti, non è mai stato un mistero, è confermare il centravanti catanese. «Al momento non ci sono novità, ma la situazione può sbloccarsi in qualsiasi momento», afferma Alessandro D’Amico, procuratore del giocatore. «E adesso non sono io a dover parlare con il Latina, ma tocca al Cittadella farlo. Dopodiché occorrerà trovare un accordo con la società granata per l’adeguamento del contratto». Il club pontino, che ha in mano il cartellino di Litteri anche per la prossima stagione, pare aver sciolto ogni riserva e non lo tratterrà. A questo punto, però, l’ipotesi del rinnovo del prestito è esclusa, perché i nerazzurri hanno la possibilità di far cassa con la cessione. «E la lista delle pretendenti va oltre Reggiana e Juve Stabia, già note: praticamente in Lega Pro non c’è club che non lo vorrebbe con sé», aggiunge D’Amico. Parole che parrebbero aprire scenari foschi, se non fosse che «il Cittadella ha la priorità». Arrighini vicinissimo. Marchetti lo ha ammesso in più di un’occasione, Andrea Arrighini piace, «ma non è facile arrivarci». Le informazioni che filtrano dall’ambiente irpino lasciano tuttavia pensare che l’attaccante di proprietà dell’Avellino sia davvero vicino al Cittadella, tant’è che rimarrebbero da formalizzare soltanto gli ultimi dettagli per la cessione. Quattro le rivali nella corsa per accaparrarsi la punta toscana, che nel corso dell’ultima stagione in Lega Pro ha firmato 9 reti in 34 presenze con il Cosenza, mettendosi in mostra, più ancora che per i gol, per la mole di lavoro svolta. Tra le concorrenti, il Catanzaro e lo stesso Cosenza, che poteva vantare la possibilità di riscatto del prestito, sembrano essere uscite di scena. Restano vive le piste che portano alla Casertana e alla solita Reggiana, che spesso si trova a inquadrare gli obiettivi granata: il Cittadella, che può offrire ad Arrighini la possibilità di giocare in Serie B, è però in forte vantaggio. Nella trattativa non rientrerà in ogni caso Busellato – che piace ai campani – come contropartita tecnica. Ancora non è chiaro, infatti, se la Ternana eserciterà il diritto di riscatto che vanta sul centrocampista bassanese.
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Anche il Cittadella è pronto a chiudere un paio di operazioni a stretto giro di posta, oltre a quella che porterà Simone Pasa in granata (l’annuncio ufficiale potrebbe arrivare già oggi). In attacco si attenderà ancora qualche giorno per verificare il possibile ritorno di Gianluca Litteri , dopodiché si virerà su altri obiettivi, su tutti Andrea Arrighini dell’Avellino, l’ultimo anno a Cosenza. In uscita dai granata c’è anche Lora, che sta cercando una sistemazione. Al momento nulla di definito, ma l’addio dell’uomo che segnò il gol decisivo della promozione al Pordenone è una possibilità da registrare.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sempre riguardo agli esterni, vanno monitorate le posizioni di tre biancoscudati attualmente sotto contratto, ma a questo punto difficilmente resteranno tutti. Petrilli è il giocatore che meno si adatta per caratteristiche a fare il lavoro di fascia nel 3-5-2, visto che gli esterni sono chiamati ad allinearsi con i tre difensori per formare una linea che diventa a cinque in fase di non possesso. Avendo comunque fatto una buona prima parte di stagione, terminando l’anno con sette sigilli, non dovrebbe essere un problema trovargli all’occorrenza una sistemazione alternativa sul mercato. Quanto a Dionisi e Ilari, appare difficile che possano rimanere entrambi e alla fine uno dei due dovrebbe essere sacrificato. Mentre il “superstite” sarebbe considerato l’alternativa al titolare della fascia destra, nei piani biancoscudati appunto Madonna. Intanto oggi dovrebbe essere il giorno dell’ufficializzazione di Dettori: l’ex centrocampista della Carrarese è atteso questa mattina in sede per la firma del contratto biennale.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Passando agli esterni, al momento è coperta solo la fascia sinistra, dove Favalli ha nelle sue corde fisiche e tecniche entrambe le fasi di gioco e viene considerato titolare. Ora si tratta di trovargli l’alter ego sulla corsia opposta, e Zamuner ha individuato il calciatore ideale nel ventinovenne Nicola Madonna che quest’anno ha giocato con il Como (23 partite e un gol), anche se il suo cartellino è di proprietà dello Spezia, tanto che proprio nelle fila dei liguri è stato uno dei protagonisti della promozione in serie B nella stagione 2011-2012 (trentadue partite e sei sigilli) con in panchina l’ex biancoscudato Michele Serena. Non manca una curiosità: Nicola è figlio dell’ex atalantino Armando Madonna, il quale è stato anche compagno di squadra proprio di Zamuner nella Spal (1992-1993). Nella trattativa per Madonna lo scoglio più arduo da superare è rappresentato dall’ingaggio elevato che percepisce l’esterno, ma in casa biancoscudata si spera di riuscire a trovare un punto d’incontro. Tanto che Zamuner ne dovrebbe parlare con l’agente del giocatore già domani in occasione di un incontro nella sede del mercato a Milano.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Sciolto definitivamente il rebus sul modulo: sarà un Padova impostato con il 3-5-2. È questo il sistema di gioco sul quale Giorgio Zamuner e Oscar Brevi hanno deciso di puntare in vista del prossimo campionato, nel quale i biancoscudati sono chiamati a recitare un ruolo da protagonista. Una decisione che comporta inevitabili conseguenze sugli obiettivi di mercato, in particolare riguardo il pacchetto dei centrali di difesa e la corsia di destra. Quanto al terzetto arretrato, fermo restando che già figurano in organico Diniz e Sbraga, ecco spalancarsi le porte per la conferma di Fabiano che è considerato un elemento prezioso in campo e anche all’interno dello spogliatoio. Già oggi il diggì biancoscudato potrebbe convocare in sede il brasiliano, che è in città, per formulargli la proposta finalizzata ad allungare il rapporto che scade a fine mese. E considerata la volontà del giocatore di restare all’ombra del Santo, ci sono buone possibilità che si arrivi in tempi rapidi a una fumata bianca. Se l’operazione andrà in porto, a quel punto per completare il reparto di centrali servirebbero altri due profili, uno navigato per la categoria e l’altro giovane.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Veniamo al campo: avete deciso quale sarà il futuro di capitan Cunico? «Non sarà più un giocatore della prima squadra: ha deciso di smettere e di intraprendere un percorso diverso, che gli apra una nuova carriera pur rimanendo nel mondo del calcio. Resterà comunque in società, contribuendo alla parte tecnica e rimanendo al fianco di Zamuner. Siamo contenti di tenerlo con noi: per quello che è stato, come persona e come giocatore, darà una bella immagine della società». E riguardo a Giancarlo Pontin, l’unico del vecchio staff tecnico che rimane ancora in sospeso? «Diciamo che il ruolo di team manager è coperto (dal neoarrivato Marcelo Mateos, ndr) e pertanto non credo ci siano spazi alternativi, anche perché quello è il suo mestiere. Credo sia difficile possa far parte del Padova anche nella prossima stagione, le scelte vanno in una direzione diversa, ma ciò non toglie che, come molti altri, il suo contributo in queste due stagioni sia stato positivo: tutti hanno fatto bene il loro lavoro, sia quelli che resteranno, sia coloro che non ci saranno più».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Partendo dall’argomento delle rose, quale ritiene sarebbe la formula migliore? «Secondo me bisogna lasciare la libertà di scelta ai club: ogni società dovrebbe essere libera di mettere più o meno giovani in squadra. Ogni società ha interessi diversi, sono d’accordo che chi utilizzerà i giovani venga premiato con i contributi della Lega, ma chi non vuole farlo dovrebbe essere libero di scegliere, senza che vengano posti paletti sull’impiego in campo degli “under” come avviene in Serie D». Secondo lei si riuscirà ad arrivare al campionato a 60? «L’obiettivo è questo, ma io sinceramente sono dubbioso sul fatto che si riesca a concretizzarlo. Bisognerà capire quali squadre si iscriveranno regolarmente entro fine mese, e poi quante chiederanno il ripescaggio: la speranza della Lega è quella, ma non so se ci si arriverà».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È un giorno importante per il futuro del Padova. In primis perché in mattinata sbarcherà in città Francesco Dettori, il centrocampista della Carrarese. Arriverà in Veneto prima di pranzo, quindi il trasferimento in sede, allo stadio Euganeo, dove – salvo imprevisti – apporrà la firma sul contratto biennale e sarà ufficialmente il primo acquisto dell’era Zamuner. Ma oggi si gioca un’altra partita molto importante: a Firenze, nella sede della Lega Pro, si svolgerà infatti l’assemblea dei club, che dovrà discutere alcuni aspetti fondamentali in vista della stagione che scatterà il prossimo agosto. «Una riunione informale, in realtà», spiega il presidente Giuseppe Bergamin, che parteciperà come unico rappresentante biancoscudato. «Ci sono diversi argomenti da chiarire, a poche settimane dalla data fatidica del 30 giugno: al di là della composizione delle rose, della divisione tra giocatori “over” e “under”, forse avremo anche le prime ipotesi sulla composizione dei gironi, e poi cercheremo di chiarire come funzioneranno i ripescaggi, visto che l’idea è di riportare la categoria a 60 squadre».
Ore 09.10 – (Corriere el Veneto) Si tratta di Francesco Dettori , 8 gol nella Carrarese nella passata stagione, pronto a firmare un contratto biennale. «Domani (oggi per chi legge, ndr) devo salire a Padova per chiudere l’accordo — spiega il giocatore — diciamo che è tutto a posto, anche se non posso dire altro per il momento. Mi è stato chiesto di non parlare, per cui mi fermo qui. Ma Padova è ovviamente una destinazione molto gradita». Formalizzato Dettori, Zamuner si dedicherà ad altri ruoli nevralgici che necessitano di essere rinforzati. E uno di questi è il ruolo di esterno destro. Si cerca un giocatore adatto a fare il quarto a destra in un’ipotetica difesa a quattro o anche il quinto: si parla molto di Semenzato (Bassano), ma la netta sensazione è che Zamuner punti su un altro profilo. Piace molto, ad esempio, Davide Guglielmotti (Cremonese), così come Nicola Madonna , che potrebbe lasciare il Como ma che guadagna molto. Troppo, forse, per il Padova. Altro ruolo da sistemare è quello di regista: Giandonato è di rientro da Lanciano dopo il prestito semestrale, ma difficilmente resterà, l’ultimo rumor porta a Massimo Loviso dell’Alessandria. Per i giovani ci sarà tempo, mentre per l’attacco piace molto Ferretti (Pavia), senza trascurare la pista Marconi (Alessandria), mentre per Gliozzi è arrivato il no del Sassuolo.
Ore 09.00 – (Corriere el Veneto) Che il mercato si muova a rilento è un dato di fatto che riguarda non solo il Padova ma tutte le squadre di Lega Pro. Da oggi, però, ci dovrebbe essere un’accelerazione importante su tutti i fronti, perché è in programma un’assemblea di Lega Pro a Firenze che definirà in modo chiaro e definitivo i criteri per la composizione delle rose della prossima stagione. Venerdì scorso a Padova è andato in scena una sorta di «summit» tra diverse società che ha definito una linea comune da portare ai vertici della categoria. E cioè, secondo i rumors , pare proprio che le rose della prossima stagione saranno composte da 16 giocatori «over 21», due giocatori «Bandiera» (che hanno militato cioè per più di cinque anni nella stessa società) e di un numero illimitato di giovani «Under 21». Se le linee guida verranno riconfermate, ci sarà un grosso giro di vite sui trasferimenti e bisognerà tenere ben presente questa limitazione al momento di andare a costruire la squadra. Cosa che, ovviamente, tiene bene in considerazione Giorgio Zamuner, pronto a sferrare i primi assalti per completare un roster già comunque piuttosto corposo dallo scorso campionato. E proprio oggi è atteso il primo colpo ufficiale del mercato.