Live 24! Padova, weekend di sondaggi tra mezze conferme e “sogni” che sfumano

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Aveva iniziato la scorsa stagione con la Triestina, rivelandosi l’attaccante più pericoloso e prolifico di quella squadra: Mehdi Kabine era infatti sembrato il nuovo arrivo più azzeccato, e in quei primi due mesi, pur tra tira e molla ed epurazioni pontrelliane, aveva totalizzato 10 presenze e 4 reti. Poi, nel caos di quella situazione societaria, come molti altri anche l’attaccante marocchino se ne andò. Per approdare nelle file del Campodarsego, dove ha continuato a segnare con grande continuità e dove ha trovato come allenatore proprio quell’Antonio Andreucci appena scelto dalla Triestina come tecnico per la prossima stagione. Nessuno meglio di Kabine, dunque, può aiutare a conoscere il nuovo allenatore alabardato. Kabine, che tipo di allenatore è Andreucci? «In 15 anni di calcio, è uno dei migliori allenatori che ho mai avuto: una persona coerente, saggia, con grandi valori e capace di trasmetterli ai giocatori. A qualsiasi tipo di gruppo con cui si trovi a lavorare. Un grande motivatore, insomma un tecnico bravo a gestire il gruppo e lo spogliatoio. Penso che la Triestina abbia fatto la miglior scelta, perché ora a Trieste c’è bisogno di mentalità vincente». Dal punto di vista tattico come giocava col Campodarsego? «Ai giocatori Andreucci chiede un grande agonismo, mentre tatticamente dipende proprio dai giocatori a disposizione: è un allenatore camaleontico, capace di adattarsi. In prevalenza giocavamo col 4-3-3 o col 4-3-1-2, ma quando c’erano infortuni o assenze rimodellava sempre la squadra per trovare il giusto equilibrio. In ogni caso, le sue squadre giocano bene a calcio e sono sempre propositive». Pare di capire che lei con Andreucci si trovava a meraviglia. «Assolutamente si. Come sapete io purtroppo sono dovuto andare via da Trieste per la situazione che c’era, ma a Campodarsego con il suo aiuto sono riuscito a raggiungere la cifra di 17 gol segnati: mi ha fatto sentire subito a mio agio, è una persona che trasmette serenità nel lavoro quotidiano. Facevo l’esterno offensivo o la seconda punta. E lui sa tirare fuori il meglio da ciascun giocatore». A questo punto, spera di seguirlo e tornare così a Trieste? «Io a Trieste ho lasciato il lavoro a metà. Purtroppo era una brutta situazione, non potevo rimanere perché ho famiglia e ho bisogno di certezze economiche. Adesso ho tante richieste, in primis quella del Mestre che sta facendo un gran forcing e mi sta facendo una corte serrata. A dire la verità, per il momento da Trieste nessuno si è fatto avanti. Ho sperato che Andreucci andasse a Trieste perché con lui ho un grande rapporto, vedremo che succede. Ma è ovvio che tornare mi farebbe tanto piacere». La Triestina l’ha seguita anche da lontano in questi mesi? «Certo, ogni settimana. Passo dopo passo ne seguivo le vicende. Sono contento che la società si sia salvata e che poi anche la squadra abbia raggiunto la salvezza, seppur con sofferenza. Ma si sa, quando si soffre, alla fine si gioisce di più. Certo la Triestina in serie D non dovrà mai più giocare per salvarsi».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Simone per Davide. L’idea del Belluno è questa, ma l’Udinese non si decide. Alle prese con la grana portieri Augusto Fardin deve pensare pure al futuro di Simone Quarzago e a ciò che può trarne in cambio. Ad esempio un difensore. Mister Vecchiato accoglierebbe volentieri Davide Zossi, di proprietà proprio dell’Udinese e reduce da un’annata alla Imolese. Il ragazzo è fuoriquota (1997), a quanto pare può giocare sia in difesa sia a centrocampo e dunque sarebbe il perfetto sostituto di Pellicanò. Tutto dunque potrebbe risolversi con uno scambio di prestiti: Quarzago a Udine e Zossi a Belluno. Poi, tra un anno, si tira una riga e si fanno i conti. Per imbastire l’affare però ci vuole il sì di Trevisan, responsabile della Primavera bianconera e a quanto pare le risposte, dal Friuli, latitano. PORTIERI. Così come latitano le certezze tra i pali. Per quanto riguarda i numeri uno infatti la situazione alle porte del weekend è altrettanto chiara: Menegazzo (classe ’98 del Pordenone) ha detto “sì”, ma solo a voce e finché non ci sono le firme non si può ufficializzare nulla, Borghetto (classe ’99 della Liventina) ci sta pensando e all’inizio della prossima settimana dovrebbe comunicare la sua decisione. In alternativa resta calda la pista che porta a Bordignon del Nervesa. CONFERME. Dopo gli addii di Acampora, Farinazzo, Brino e Solagna, nei giorni scorsi il Belluno ha registrato l’ultima conferma, quella di Andrea Franchetto, fuoriquota che rimarrà dunque a disposizione di Vecchiato. Nei giorni scorsi è arrivato a Belluno Gianmarco Brotto.

Ore 19.30 – (La Provincia Pavese) Formalizzata la proposta di Abele Lanzanova per l’acquisto del Pavia Calcio. L’imprenditore bresciano ha firmato un patto di riservatezza con l’attuale proprietà della squadra, ma dalle prime indiscrezioni sembra che nell’accordo siano compresi anche i soldi per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro, circa 50 mila euro. L’operazione sportiva è legata però a un’operazione immobiliare per l’acquisizione di un terreno in via Pirelli a Milano. Un’area importante e fondamentale per gli affari della holding dell’imprenditore bresciano che nasce proprio nel ramo immobiliare. Se l’operazione andrà in porto Lanzanova accetterà la poltrona di presidente della squadra oltre a garantire le risorse, 5 milioni di euro, per ripianare i debiti della società. Altrimenti non se ne farà nulla e il manager tornerà ad occuparsi delle grane della cantina “La Versa”, dove attualmente ricopre il ruolo di amministratore delegato. Lanzanova e i suoi consulenti attendono una risposta nel giro di poco, anche perché il tempo stringe per l’iscrizione del Pavia alla prossima stagione. «La proposta è stata ufficializzata e ora attendiamo una risposta – afferma un membro dello staff del manager -. Crediamo che sia la miglior soluzione e l’unica in campo per salvare le sorti della squadra. Se non sarà accettata, ognuno andrà per la sua strada». E’ plausibile che sarà il consiglio di amministrazione dell’A. C. Pavia convocato per martedì a decidere se accettare l’offerta di Lanzanova. A causa di questa riunione slitta l’audizione dei dirigenti della società azzurra da parte del consiglio comunale. Il caso sarà trattato martedì 28 giugno, quando il quadro sarà certamente più chiaro. Il capogruppo consigliare della Lega Nord Matteo Mognaschi manifesta le sua preoccupazioni per il futuro: «Il ping-pong acui abbiamo assistito tra il vicepresidente Wang e il dg Bignotti sulla presenza in Consiglio comunale lunedì 20 rende bene l’idea del clima da resa dei conti che c’è in società – dichiara l’esponente leghista -. Dò atto al dottor Bignotti di averci messo la faccia e sono il primo a dire che senza un rappresentante dell’A.C.Pavia sia inutile discuterne in Consiglio Comunale, anche se rinviarlo potrebbe non avere lo stesso senso». L’offerta di Abele Lanzanova attualmente è l’unica in campo. Nel frattempo si accavallano le notizie su interessamenti di societàdi Lega Pro e Serie B per giocatori del Pavia. A Venezia, la società dell’avvocato americano Joe Tacopina, vuole stringere sul portiere Facchin e il difensore Malomo.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) In questa fase iniziale di calcio mercato, durante la quale le squadre iniziano a interrogarsi su quali giocatori investire per la prossima stagione, uno dei principali punti interrogativi per il direttore sportivo granata Andrea Grammatica riguarda la fascia sinistra, che a Reggio ha un nome e un cognome, ovvero quello di Daniele Mignanelli. Il laterale mancino, che in maglia della Reggiana ha lasciato un bellissimo ricordo, è di proprietà del Pescara, società alla quale è ancora legato da tre anni di contratto; anche se con ogni probabilità il club avruzzese abruzzese, dopo la promozione in serie A tramite i play off, difficilmente potrebbe garantirgli quello spazio che non gli ha mai dato i n cadetteria. Proprio per questo motivo i granata stanno valutando la possibilità di poter avere nuovamente a disposizione il giocatore che, in caso di permanenza in Lega Pro, metterebbe Reggio Emilia in cima alle sue preferenze. Dopo essersi confermato ad alto livello nella seconda parte di stagione in granata, però, ci sono diverse compagini della serie cadetta che hanno messo gli occhi su di lui e, il giocatore, potrebbe avere voglia di misurarsi nuovamente con la Serie B, dopo che l’anno scorso non gli è mai stata data la possibilità di mettersi in mostra. Il diesse granata Grammatica si mantiene quindi attento sulla situazione Mignanelli, anche se sta vagliando alcune possibili nomi che potrebbero rappresentare un’alternativa a Mignanelli, ma che sia anche pronto a giocare titolare nel caso in cui il terzino del Pescara non tornasse sotto i cieli granata. Un nome sul taccuino di Andrea Grammatica è Tommaso Sgarra, terzino sinistro classe 1997 che il diesse conosce molto bene per averlo avuto nella Primavera della Virtus Entella nella stagione appena conclusa. Sgarra, che con la formazione ligure ha conquistato le Final Eight nel campionato Primavera 2015-16, ha collezionato 18 presenze in campionato e potrebbe essere pronto a seguire Andrea Grammatica in Emilia per iniziare a misurarsi con il calcio… dei grandi. Radio mercato intento inserisce anche la Reggiana tra le corteggiatrici della punta Alessandro Cesarini, in un uscita dal pericolante Pavia.

Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Oggi è il Piazza Day. Rappresenta un momento storico per la Reggiana e per tutti i suoi tifosi poiché, fin dal mattino, l’intera giornata è di fatto dedicata alla Reggiana, alla reggianità ed a tutti i tifosi col cuore granata. HELLO MIKE. Questa mattina ci sarà il primo concreto contatto tra Mike Piazza e la città di Reggio Emilia, con l’ex campione di baseball che non sarà più solamente un’aurea eterea e misteriosa che aleggia sui destini granata ma sarà un uomo in carne ed ossa. Mike si presenterà alla sua città all’interno del Palazzo del Capitano del Popolo, intorno alle 11, per dire che lui c’è e che, come confermato anche da Maurizio Franzone nella mattinata di giovedì: «Piazza è un uomo ambizioso e, quando scende in campo non lo fa soltanto per partecipare…». Basterebbero queste parole per far volare i sogni dei tifosi della Reggiana che proprio oggi pomeriggio potranno mostrare al nuovo proprietario americano dello storico club quello che rappresenta la società granata a Reggio Emilia:c’è la “Notte Granata” organizzata in piazza Prampolini per dire a tutti Noi ci siamo. Alla “Notte Granata” nel tardo pomeriggio di oggi, indicativamente tra le ore 18 e le 19 dovrebbe fare la propria comparsa anche lo stesso Mike Piazza, per toccare con mano l’entusiasmo dei suoi nuovi tifosi che già da diverse settimane hanno dimostrato tutta la propria carica al campione stratunitense attraverso i social network. FORZA NICHOLAS. La giornata granata organizzata dai tifosi che si svolgerà nel cuore di Reggioavrà anche un risvolto benefico, poiché si procederà ad una raccolta di offerte per aiutare la famiglia di Nicholas, un bambino gravemente malato e per il quale i supporters granata, che ancora una volta si dimostrano molto vicini alle vicende legate al territorio, vogliono dare un contributo tangibile. Il popolo granata è pronto, Mike Piazza sarà per la prima volta in città da azionista di maggioranza della Reggiana, la “Notte Granata” si trasformerà quindi nel primo tangibile segno dell’entusiasmo che si è scatenato in città, con una tifoseria che finalmente inizia a sognare ed a nutrire ambizioni importanti, in seguito alla conferma ufficiale dell’arrivo dell’ex campione di baseball targato Usa nella stanza dei bottoni del club. A muovere le leve della programmazione.

Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) Quando finalmente verrà risolta la querelle societaria, in casa Mantova bisognerà lavorare sodo per dar corpo a un progetto sportivo credibile in vista della prossima stagione, che si annuncia più che mai competitiva. Al centro di questo progetto, nelle intenzioni dell’acquirente Roberto Masiero dovrebbe esserci l’allenatore Luca Prina, con il quale ci sono già stati dei contatti. Per il resto, però, si sa poco o nulla. A partire dal ruolo di direttore sportivo. Alfio Pelliccioni ha altri due anni di contratto con l’Acm, ma la sua conferma al momento non appare scontata. Anche perché in tal caso la società gli avrebbe già chiesto di cominciare a lavorare sul mercato. Ovviamente non per acquistare giocatori, ma quantomeno per provare a piazzare quelli che non rientrano nei piani futuri del club. Va ricordato infatti che l’Acm ha già sotto contratto per la stagione 2016/2017 ben 18 calciatori. Si tratta dei portieri Bonato e Pane, dei difensori Carini, Cristini e Sereni, dei centrocampisti Dalla Bona (rientra dal prestito all’Albinoleffe), Perpetuini, Raggio Garibaldi, Di Santantonio e Zammarini, nonché degli attaccanti Caridi, Tripoli, Marchi, Anastasi, Momentè e De Respinis. Gli ultimi tre tornano infatti al Mantova dopo i rispettivi prestiti alla Pistoiese, al Bassano e al Santarcangelo. Ed è facile prevedere che circa la metà di questi 18 calciatori non vestirà più la maglia biancorossa. Per riorganizzare il club servirà poi individuare un responsabile del settore giovanile: anche su questo fronte i tempi stringono, perché va fatto tutto il lavoro per organizzare le squadre in vista della prossima stagione.

Ore 17.50 – (Gazzetta di Mantova) Se i soci di Viale Te incrociano le dita affinché tutto fili liscio nella cessione del club, dall’altro il popolo biancorosso s’interroga sugli acquirenti dell’Acm. A rilevare il 100% del club sarà infatti una società inglese, la Td & Rm Football Ltd, che ha sede al 27 di Gloucester Street, a Londra e che appartiene per il 50% a Roberto Masiero e per l’altra metà al 35enne romano Daniele Tasciotti. Di Masiero, che ha spiegato alla Gazzetta di essere un appassionato di sport e di aver ricoperto in passato a Trissino (Vicenza) il ruolo di presidente delle locali squadre di calcio e hockey a rotelle, si sa che avrebbe fatto fortuna grazie a intermediazioni internazionali. L’imprenditore vicentino di questo però non ha voluto parlare, spiegando soltanto che lavora «estero su estero in campo siderurgico». Del suo socio Daniele Tasciotti, mai comparso nelle trattative in atto per rilevare il Mantova, si sa ancora meno. È di certo titolare al 50% con Masiero di altre due società con sede a Londra (stesso indirizzo), la Td & Rm Finance Ltd e la Td & Rm Commodity Ltd. Le tre aziende hanno ben 35 milioni di sterline di capitale sociale. Ma Tasciotti è socio anche di altre due aziende inglesi, la Verpa Ltd e la Verpa Steel Ltd. Fin qui le certezze, che lasciano poi il campo ai dubbi insinuati da siti web (thewhistleblowers) che associano Tasciotti a enormi transazioni finanziarie internazionali da centinaia di milioni di euro e (tramite la Alpha Omega Station) a personaggi chiacchierati come il russo Vladimir Kobzar, a sua volta al centro di inchieste giornalistiche su presunte truffe con operazioni in mezzo mondo, dalle Cayman al Nevada.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova, come al solito, è in corsa contro il tempo per evitare guai in vista delle scadenze economiche che bisogna rispettare per poi arrivare all’iscrizione della squadra al prossimo campionato. Dopo l’annuncio solenne dato giovedì pomeriggio dal patron Serafino Di Loreto e dall’acquirente Roberto Masiero («l’accordo è raggiunto, mercoledì andremo dal notaio»), si sono infatti riaperte alcune schermaglie fra la proprietà bresciana e i soci mantovani, che sono andate avanti fino a sera e sono proseguite anche ieri. Nulla di grave, all’apparenza, visto che si discuteva di garanzie su cifre minime, ma il “braccio di ferro” ha comunque fatto slittare la firma del protocollo d’intesa che serve a Masiero per muoversi sul piano finanziario. L’imprenditore vicentino, infatti, verserà mezzo milione di euro (centomila gli verranno restituiti più avanti) per aiutare l’attuale proprietà a pagare venerdì prossimo gli oltre 700mila euro per stipendi e contributi delle mensilità di marzo, aprile e maggio. E se questi soldi non arrivassero ci sarebbe da sudare freddo in Viale Te. Ora, Masiero per muovere fondi dalla sua società inglese ha ovviamente bisogno di un documento che ne spieghi l’utilizzo. E questo documento è stato redatto ieri mattina ed è stato finora firmato da tutti i soci a parte Bompieri, Tirelli e Giovanardi, che non erano presenti giovedì al vertice per la cessione a causa di impegni di lavoro. «Domani mattina rientreranno Giovanardi dalla Cina e Tirelli da Milano – spiega l’avvocato Carlo Pegoraro – e così tutti potranno firmare il protocollo d’intesa. Siamo nei tempi, non ci sono problemi». In realtà, se tutto fosse andato a posto ieri mattina, il bonifico dall’Inghilterra sarebbe potuto partire subito e arrivare (pare che servano 48 ore lavorative) martedì. Ora invece tutto slitterà a lunedì e i soldi potranno essere sul conto del Mantova mercoledì, ultimo giorno utile per organizzare i pagamenti che devono avvenire al massimo entro venerdì. Insomma, come al solito da cinque anni a questa parte si arriverà in zona Cesarini a capire se l’Acm salva la pelle oppure no. Con buona pace dei tifosi che ormai comprensibilmente faticano perfino a credere agli annunci ufficiali del club di Viale Te. Mercoledì è anche il giorno fissato per andare dal notaio e pare che anche questo sia stato scritto a scanso di equivoci sul protocollo d’intesa. Non è ancora chiaro se in quella circostanza si riuscirà a fare direttamente l’atto di cessione del 100% delle quote alla Td & Rm Football di Roberto Masiero e Daniele Tasciotti o se si dovrà stilare un preliminare, in attesa di alcuni documenti dall’Inghilterra. In ogni caso gli effetti delle firme sarebbero gli stessi: a quel punto Masiero potrebbe provvedere il 30 giugno a iscrivere il Mantova al campionato di Lega Pro, versando la relativa tassa e presentando la fideiussione da 350 mila euro. A tal proposito, va detto che quest’anno la fideiussione potrà essere anche assicurativa o finanziaria, oltre che bancaria. Il che significa che non sarà più necessario immobilizzare tutta la cifra per un anno, bensì si potrà ottenere la garanzia pagando più o meno dai 20 ai 35 mila euro.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sono soltanto sette i tecnici confermati in tutta la Lega pro. Bruno Tedino è uno di questi. Nel girone A per il momento conserva il posto anche Cesare Albè al quale il Giana Erminio ha affidato la panca nerazzurra per la 23. stagione consecutiva. Un autentico record. Nel girone B hanno conservato il posto Paolo Indiani al Pontedera e Giuseppe Galderisi alla Lucchese. Nel girone C Roberto De Zerbi al Foggia, nonostante la sconfitta nella finale playoff con il Pisa, Gianluca Grassadonia alla Paganese e Alessandro Erra al Catanzaro. A queste conferme andranno ad aggiungersi quelle delle neopromosse Parma (Apolloni), Sambanedettese (Palladini), Siracusa (Sottil), Gubbio (Magi), Francavilla (Calabro) e Piacenza (Franzini) che hanno già ufficializzato il rinnovo della collaborazione con i propri tecnici. Tredici in tutto sulle previste 60 panche (visto che dovrebbero essere ripristinati i gironi a 20 squadre). Segno che le colpe delle mancate illusioni vanno ancora e sempre attribuite ai “condottieri”. Mai ai combattenti. Meno ancora ai “governanti”. I MERITI DI BRUNO – Accolto con una certa diffidenza un anno fa dai frequentatori del Bottecchia (soprattutto la parte più datata che lo aveva già visto sulla panca neroverde nella stagione a cavallo fra il vecchio e il nuovo secolo), Tedino ha saputo conquistarsi la simpatia e la fiducia di tutto il popolo neroverde. Personaggio antimediatico per natura (una sola esibizione sopra le righe sotto la curva neroverde al termine di gara uno con il Pisa all’Arena Garibaldi) non ha mai fatto appelli o strizzato l’occhio alle telecamere. Per lui ha parlato il solo lavoro sul campo. SCELTA DI CUORE – Nei giorni scorsi ha detto a tuttomercatoweb.com che a stagione ancora in corso era stato contattato da una società di serie B (non ha fatto il nome) e diverse di Lega Pro. Rivelazione fatta solo dopo il termine delle ostilità per non turbare l’impegno dei ramarri. Sigillato da un triennale Tedino ha voluto mantenere l’impegno nonostante i ponti d’oro che si aprivano davanti a lui. Scelta da gentiluomo. Altri non sono stati fermati nemmeno dai triennali. Se poi è vero (e non c’è ragione di dubitarne) che l’ingaggio non è stato nemmeno ritoccato, nonostante l’allargamento delle responsabilità a quelle di mercato), allora bisogna inchinarsi alla serietà dell’uomo. «La mia – ha spiegato Bruno – è scelta di cuore. Mi sento pordenonese e abito con la mia famiglia a quattro passi dal De Marchi».

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il tentennamento del giocatore sul fronte rinnovo non lasciava presagire nulla di buono. E i sospetti ieri sono diventate certezze: Simone Pasa lascia il Pordenone, andrà anche lui in serie B, come Luca Strizzolo e mesi fa Caio De Cenco. Il centrocampista, rigenerato da Bruno Tedino nell’ultima stagione, ha detto sì al Cittadella, proprio come ha fatto Strizzolo una settimana fa. Una trattativa lampo, gestita dallo staff di mercato veneto direttamente con il giocatore, che ora risolverà il suo contratto con l’Inter per raggiungere i granata in serie B. Il Pordenone voleva tenerselo stretto, ma le sirene della serie cadetta sono state più convincenti. Così Pasa torna a salire di categoria, dopo l’esordio in serie A con la maglia dell’Inter. Ai ramarri va il merito di aver rivitalizzato un giocatore che sembrava essersi perso e che con la maglia neroverde ha ritrovato gol, continuità di rendimento e leadership in mezzo al campo. Sempre nella giornata di ieri, poi, è stato trovato l’accordo tra Alex Pederzoli e il Venezia di Pippo Inzaghi. Il regista del Pordenone saluta la truppa e se ne va, attratto dai dollari americani che riempiono le casse del club lagunare. In quel ruolo, però, i neroverdi possono già consolarsi. All’inizio della prossima settimana, infatti, arriverà la firma nero su bianco di Salvatore Burrai, il regista ex Siena che già da qualche giorno gode di un accordo verbale con il club di Mauro Lovisa. Burrai arriverò in città lunedì o martedì e metterà la firma su un biennale che lo legherà al Pordenone fino al 2018. Rimandato, invece, il sì ufficiale del portiere Matteo Tomei. Lo staff che segue il giocatore si è preso un’altra settimana di tempo per rispondere all’adeguamento contrattuale proposto dal Pordenone. Altre offerte alle spalle? Al momento non sembrano essercene, ma tutto può succedere. Per la difesa il ramarro segue Filippo Berra, terzino destro friulano che gioca alla Pro Vercelli. Sarebbe lui l’ideale sostituto di Alberto Boniotti, nel caso in cui l’esterno del Brescia non dovesse prolungare il prestito in riva al Noncello. Non dovrebbero esserci problemi per la conferma di Mirko Stefani e Andrea Ingegneri, ancora in ballo la posizione di Matteo Mandorlini. Il Padova continua la sua campagna di rafforzamento e punta Ferretti del Pavia.

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Un altro pezzo del Pordenone delle meraviglie se ne va. Dopo Strizzolo (al Cittadella) e Pederzoli (ancora da ufficializzare il suo passaggio al Venezia), è la volta di Simone Pasa (classe ’94). In mezzo al campo o al centro della difesa: dovunque l’abbia schierato Bruno Tedino, il giocatore ha risposto con un’affidabilità quasi inaspettata. E alla fine, con 33 presenze e 2 gol, può essere considerato uno dei pilastri della squadra che aveva cullato sino a poche settimane fa il sogno della serie B. Sirene vincenti. Ma dopo un’annata così, come si fa a trattenere i giocatori migliori? A maggior ragione se sono in prestito? E’ il caso di Pasa, arrivato con questa formula dall’Inter. E ormai sedotto dalle sirene della Cadetteria. Ancora una volta hanno avuto la meglio quelle del neopromosso Cittadella, che già aveva pescato in casa neroverde l’attaccante Luca Strizzolo (’92). Il ds della società padovana, Stefano Marchetti, uno dei più apprezzati dal presidente del Pordenone, Mauro Lovisa, e il padre del giocatore, Daniele, avrebbero già trovato un accordo di massima. Si attende solo l’ufficialità. Imminente. La cessione di Pasa potrebbe comportare il definitivo lancio in orbita di Matteo Buratto (’94), il primo oltretutto a scegliere di rimanere. Ma non è escluso che la società pensi pure a un sostituto, anche considerata la duttilità dell’ex nerazzurro. Al momento, tuttavia, il giocatore più vicino a vestire la maglia neroverde è Salvatore Burrai (’87), ex Siena, sulla carta l’alter ego del regista Alex Pederzoli (’84), a un passo dall’approdare alla corte di Pippo Inzaghi a Venezia. Dove potrebbe raggiungerlo un altro ex ramarro di cui il Pordenone, a quanto pare, avrebbe pure gradito il ritorno: Federico Maracchi (’88), reduce da una positiva stagione alla Feralpisalò. La firma di Burrai è imminente. Suggestione inglese. Ancora incertezza sul rinforzo in attacco. Ormai noti il desiderio, ma pure le difficoltà, di arrivare a Rachid Arma (’85) della Reggiana, c’è da battere la concorrenza del Bassano (ma sembra non più quella del Padova) per Mattia Minesso (’90), esterno ex Cittadella. Rimane calda la pista Paulo Azzi (’94) del Pavia. Forse più una suggestione che una possibilità concreta il nome nuovo e per certi versi clamoroso accostato nelle ultime ore al Pordenone da radiomercato, ovvero l’attaccante Mirko Antenucci (’84), reduce da due stagioni al Leeds United nella serie B inglese. Pare in effetti che il giocatore voglia tornare in Italia e sia disponibile a ripartire anche dalla Lega Pro. Ma le sue richieste economiche potrebbero rivelarsi troppo onerose. Sul fronte conferme: una delle più attese, quella di Matteo Mandorlini (’88), sta per gelare le speranze del Padova.

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Accelerata decisiva del Bassano per l’ex biancorosso Alessandro Sgrigna che ha sprintato sul Pordenone (altro pretendente per il veterano in uscita dal Cittadella) e ora è a un passo dal giocatore. La netta impressione è che nei primi giorni della prossima settimana al massimo, l’affare si possa chiudere e Werner Seeber metta a disposizione di D’Angelo il primo rinforzo.Sgrigna, ex biancorosso, 36 anni, un metro e 80 per 71 kg è un giocatore offensivo che può galleggiare con profitto tanto sulla trequarti che eventualmente come seconda punta. Sgrigna era già promesso sposo giallorosso qualora il Bassano fosse salito in B 12 mesi fa, poi invece, sfumata la B saltò anche l’affare Sgrigna che avrebbe dovuto vestire la maglia del Soccer Team assieme a Pellizzer. Ora però per Sgrigna le porte sono riaperte, lui tra l’altro ha scelto di vivere nel Vicentino e dunque la soluzione Bassano sarebbe anche quella più gradita tanto dal punto di vista logistico che affettivo. In carriera ha toccato l’apice col Torino in A (11 presenze e 1 gol solo 3 anni fa), ma in precedenza ha masticato tanti anni di B da protagonista (in doppia cifra a Vicenza, dove è diventato uomo-gol, con 12 e 10 reti in due annate consecutive), poi ancora le stagioni di Cittadella (9 reti in B un anno fa e 19 presenze in campionato quest’anno, non coronate da gol ma da diversi assist e soprattutto suggellate da una promozione da dominatori). Dunque il romano Sgrigna, ma ormai di stanza in questo territorio si appresta a celebrare il matrimonio col Bassano: fisicamente integro ed asciutto, da sempre uomo spogliatoio stimato ed apprezzato dai compagni, può diventare un valore aggiunto prezioso per la Virtus della prossima stagione. E con lui da Cittadella potrebbe approdare in scia anche Mattia Minesso: su di lui frenata ieri del Padova che cerca un rifinitore mentre il ragazzo preferisce fungere da esterno d’attacco. Il ruolo che reciterebbe quain riva al Brenta. C’è sempre il Pordenone in corsa, ma Bassano è un’incollatura avanti.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dovranno riabituarsi alla «tessera» i tifosi del Venezia. Con il ritorno in Lega Pro, infatti, tornerà in auge la Supporter Card necessaria non solo per seguire gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi in trasferta, ma anche per sottoscrivere l’abbonamento al Penzo.  Stando al regolamento confermato per la stagione da poco conclusa in tutti gli stadi dovranno essere presenti biglietti nominativi abbinati a posti numerati (da verificare con i palmari «di prossimità»), adeguati sistemi di videosorveglianza e l’impiego all’interno dell’impianto di uno steward ogni 250 spettatori. La Lega Pro anche lo scorso anno aveva ribadito di «non consentire iniziative autonome per la Tessera del Tifoso e che è obbligatorio per tutte le società di Lega Pro l’utilizzo della Supporter Card nel rispetto degli accordi del «Protocollo d’intesa per un Laboratorio Lega Pro»». Una tesseramento, quello imposto dalla Supporter Card, cui il gruppo ultras della Curva Sud ha già rinnovato la propria contrarietà ben sapendo che la mancata sottoscrizione comporterà il divieto di seguire il Venezia fuori casa. Ieri intanto la Lega Pro ha ufficializzato alcune novità relative alle maglie per il campionato 2016/17: «Ogni società è tenuta ad assegnare a tutti i calciatori in organico un numero che rimarrà fisso sino al termine della stagione. L’attribuzione dei numeri sarà obbligatoria per i portieri (1, 12, 22) e progressiva dal 2 in poi per giocatori di movimento» Inoltre, storica novità a beneficio del merchandising, «sulla maglia di ogni calciatore deve figurare il cognome». Sul fronte mercato il ds Perinetti rifiata in attesa di definire i dettagli (visite mediche e nero su bianco) con 5 nuovi innesti per mister Inzaghi, dal portiere Facchin al difensore Malomo del Pavia, dal centrocampista Fabris all’attaccante Tortori della Feralpi, al regista Pederzoli del Pordenone. Da ieri l’ex tecnico lagunare Favarin è il nuovo allenatore della Fidelis Andria in Lega Pro: un ritorno per il 58enne pisano nel club con cui ha vinto la serie D 2014/15.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Cinque colpi, forse sei, già in canna. Pronti ad essere «sparati» non appena si diraderà la nebbia sulla questione dei giovani obbligatori in Lega Pro. Proseguono a pieno ritmo le trattative del Venezia per allestire una vera a propria corazzata a disposizione di mister Pippo Inzaghi. Certo l’arrivo del regista Alex Pederzoli dal Pordenone, sono stati raggiunti accordi di massima anche per il portiere Davide Facchin (Pavia), 29 anni, originario di San Donà e per l’attaccante Loris Tortori (27 anni, 33 presenze e 6 gol nell’ultima stagione con la Feralpi). Sempre da Salò dovrebbe arrivare anche il centrocampista Vittorio Fabris , 23 anni, cresciuto nella Primavera del Vicenza. Il quinto colpo dovrebbe essere quello del difensore Alessandro Malomo , 25 anni, in uscita dal Pavia. Prosegue poi anche la trattativa per Andrea Settembrini , centrocampista ventiquattrenne, da pescare ancora una volta al «supermarket» della FeralpiSalò. Si è invece raffreddata la pista che portava a Daniele Cacia , contattato nei giorni scorsi direttamente da mister Pippo Inzaghi, ma dichiarato incedibile dal nuovo direttore sportivo dell’Ascoli. Niente da fare nemmeno per Felice Evacuo ormai ai dettagli con il Parma, l’altra corazzata della Lega Pro. Sul versante burocratico, chiuso l’accordo di ticketing con Vela anche per il prossimo anno, la società presenterà lunedì le carte alla Commissione criteri infrastrutturali, mentre il 23 sarà dal notaio per la trasformazione in srl professionistica. Il tutto in vista dell’iscrizione alla Lega Pro, da formalizzare entro il 30 giugno. Intanto l’ex tecnico arancioneroverde Giancarlo Favarin riparte dalla Puglia: è di ieri la firma con la Fidelis Andria, squadra che aveva già guidato nel 2014-2015 riportandola tra i professionisti. Favarin prenderà il posto di Luca D’Angelo , che ha da poco firmato con il Bassano sostituendo Stefano Sottili , ex Venezia. Novità anche in casa Mestre: dopo aver presentato il nuovo tecnico Mauro Zironelli , la società ha messo a segno il primo colpo assicurandosi il bomber del Campodarsego Mehdi Kabine .

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) «Vi stiamo abituando troppo bene, non possiamo fare annunci tutti i giorni». Giorgio Perinetti osserva il Venezia comporsi ora dopo ora, ma invita anche alla calma. «Ci sono tante trattative aperte, accordi presi, ci stiamo muovendo come dovevamo». Nessun annuncio, quindi, ma il Venezia ha in mano l’accordo con Davide Facchin e Alessandro Malomo, portiere e difensore centrale del Pavia, che non avranno problemi a liberarsi dal club lombardo, alle prese con una non semplice situazione societaria. Due nomi che non rappresentano una novità visto che sono settimane che gravitano attorno al Venezia. Davide Facchin è di San Donà, 29 anni, cresciuto nel Milan, dove è stato compagno di squadra di Elia Legati, Astori e Ardemagni quando la Primavera era allenata da Franco Baresi, e passato per Padova, ma la cui carriera è decollata a Pavia, dove è arrivato nel 2009, in serie C/2 (solo 4 presenze), poi due anni da titolare, che fecero scomodare i dirigenti della Reggina in serie B, ma giocò solo due partite contro Cesena e Lanciano. Il ritorno a Pavia, poi un anno al Sudtirol, infine le ultime due stagioni ancora a Pavia. Alessandro Malomo è stato uno dei migliori difensori centrali dell’ultima Lega Pro, 25 anni romano, fisico possente sopra il metro e novanta: è in pole position per formare la coppia centrale in difesa con Maurizio Domizzi, reparto che sarà completato da Modolo e Cernuto. Centrale difensivo con il pallino del gol: tre in campionato contro Pordenone, Reggiana e Lumezzane (in 30 presenze), due in Coppa Italia contro Poggibonsi e Latina (in 4 presenze). Cresciuto nel settore giovanile della Roma, poi prestito a Verona, Prato e Albinoleffe, ancora in Toscana infine il trasferimento nel 2014 al Pavia. Venti presenze nella prima stagione lombarda con una rete contro il Pordenone, ma non convocato nelle ultime sette partite. Altre notizie. Accordo tra la Fidelis Andria e Giancarlo Favarin: l’ex tecnico del Venezia torna sulla panchina della formazione pugliese, portata in Lega Pro due anni fa. «Sono contento che Favarin abbia trovato una panchina in Lega Pro» parole di Perinetti, «nella stessa categoria dove aveva riportato il Venezia». Stamattina gran finale a Forte Cosenz della prima settimana del Venezia Soccer Camp con le premiazioni alla presenza del direttore sportivo Giorgio Perinetti e del responsabile del settore giovanile Mattia Collauto. Gli altri due periodi saranno invece in quota a Tambre d’Alpago.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La campagna trasferimenti del Vicenza, come per la verità di gran parte delle società di serie B, è ancora ai nastri di partenza e quindi l’attenzione nell’ambiente biancorosso si è spostata sulle scadenze del 24 giugno (termine entro il quale dovranno essere pagati stipendi e contributi ai tesserati e collaboratori della società berica) e del 30 giugno entro cui dovrà essere completata e poi presentata in Figc la domanda di iscrizione al prossimo campionato. «La nuova proprietà sta lavorando a pieno regime per rispettare tutte le scadenze e le richieste della Federazione — precisa il dg Andrea Gazzoli — il lavoro da fare è tanto soprattutto se si considera che il passaggio di proprietà è stato firmato il 30 maggio scorso e che l’intesa sulla transazione fiscale è stata messa nero su bianco lo scorso 8 giugno. Insomma c’è da correre ma in società stiamo lavorando per essere pronti». La prima scadenza è quella del 24 giugno, data in cui devono essere pagati gli stipendi. «Sì — conferma Gazzoli — stipendi e contributi di tesserati e collaboratori dei mesi di marzo, aprile e maggio. La scadenza è stata fissauna settimana prima del 30 giugno perché chi non è a posto con il pagamento non potrà iscriversi regolarmente al campionato». Più complessa è invece la documentazione richiesta per l’iscrizione al campionato, anche con la conferma dell’introduzione avvenuta per la prima volta l’anno scorso, di tre indicatori. «Diciamo che la cosa più importante è essere a posto con il deposito della fideiussione e rispondere ai requisiti chiesti dalla Co.Vi.Soc. — sottolinea Gazzoli — oltre a dimostrare di essere in regola con l’erario; in questo caso il Vicenza ha depositato l’accordo di rateizzazione del debito appena firmato con l’Agenzie delle Entrate e quindi anche questo punto è a posto. E’ già stata presentata anche la documentazione sui tre indicatori di liquidità, indebitamento e costo allargato, ma è bene precisare che gli indici citati hanno un favore diciamo di fair play, perché nel caso fossero fuori norma, le società hanno l’obbligo di indicare le soluzioni che intendono adottare per rientrare. Questo fino al campionato 2018-2019 quando questi indici diventeranno vincolanti per l’iscrizione». Entro il 7 luglio bisognerà dimostrare di rientrare nei parametri di patrimonio netto contabile. «Senza entrare nel merito di una questione particolarmente tecnica — spiega Gazzoli — la cosa importante, e che interessa di più ai tifosi del Vicenza, è che grazie all’ingresso operativo della nuova proprietà la società rientra nei parametri richiesti». Concluso il lavoro relativo all’iscrizione, l’attenzione potrebbe essere rivolta al Menti, da anni al centro di tanti progetti rimasti solo sulla carta. «Spesso finora si sono visti progetti non fattibili. Più volte abbiamo detto che prima di tutto un’idea deve essere esaminata per la sua fattibilità, ed è per questo che come società intendiamo avvalerci della professionalità di B Futura, la società sorta per studiare la realizzazione o l’ammodernamento di stadi e impianti sportivi. C’è davvero tanto da fare, ma stavolta vorremmo lavorare su un progetto credibile e realizzabile».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) L’Europa chiama, il Sassuolo di Andrea Fabris risponde. L’avvocato vicentino, con importanti trascorsi negli uffici di via Schio, sta volando con la formazione emiliana, grande rivelazione della serie A pronta a giocarsi le proprie carte in Europa League.C’è chi lo chiama miracolo e vi paragona al Leicester…Forse parlerei più di progetto vincente e di successo che parte da lontano, esattamente 13 anni fa. Il Sassuolo era alle soglie della C2.Poi che accadde?Il patron Squinzi e la Mapei hanno avviato il percorso di acquisizione del club. La programmazione e l’ambizione – l’idea era arrivare ad un certo livello sportivo – hanno portato la squadra a scalare le categorie. Dai playout della C2 si è arrivati al sesto posto in A che vale i preliminari di Europa League.Soprattutto negli ultimi anni, il Sassuolo è cresciuto come club ergendosi a modello per le altre società italiane e straniere. I segreti?Negli ultimi anni è stata data una forte accelerata complessiva. Il Sassuolo è cresciuto non solo sul campo ma anche nelle strutture, nella parte organizzativa. Giovanni Carnevali, entrato come amministratore delegato, ha portato una visione imprenditoriale che è stata tra i valori aggiunti del club. Stiamo lavorando tantissimo su più fronti.Anche nell’organizzazione di grandi eventi…Certo, la finale di Champion’s femminile per esempio e non solo. Sono corollari della gestione della squadra ma danno l’idea di una struttura societaria importante che fa le cose con criterio.Come mai il “miracolo” è avvenuto proprio a Sassuolo e non altrove?Alla base ci vuole il lavoro di squadra e la differenza, nel calcio come in azienda, la fanno la professionalità e le persone. E non basta la preparazione delle persone, è soprattutto abbinando le qualità umane che si arriva lontano.Un esempio?Vado sul campo. Francesco Magnanelli è il capitano del Sassuolo, con cui ha scalato tutte le categorie; tecnicamente è cresciuto molto e i risultati che ha ottenuto sul campo sono figli di un impegno e di una serietà incredibili.Come ha vissuto quest’anno fantastico?La stagione è stata emozionante. Uno pensa ad una realtà come Sassuolo, molto piccola. C’è una grandissima proprietà ma il contesto è particolare.Eppure lei certe situazioni le conosce. Quando il Vicenza disputò la Coppa delle Coppe…Già, quella fu una cavalcata incredibile. Il Vicenza arrivava da 4-5 anni straordinari. Col Sassuolo in parte mi pare di respirare l’aria degli anni d’oro a Vicenza, qualche assonanza c’è.All’epoca cosa fece la differenza?Il miracolo fu figlio di un gruppo di valore assoluto, con Viviani, Di Carlo, Lopez e giocatori di enorme spessore.Intanto quest’anno il Vicenza si è salvato…L’anno è stato complicatissimo, ma ci si dimentica che abbiamo attraversato anche stagioni più complicate, passando due estati nelle aule dei tribunali, vincendo battaglie col sacrificio da parte di tutti. Comunque quest’anno la squadra aveva valori tecnici, però ad un certo punto sembrava si fosse spenta. Lerda è stato bravissimo a risvegliare i giocatori esibendo un buon calcio.Come vede la prossima stagione biancorossa?Molto dipenderà da come verrà costruita la squadra. Lerda non potrà vincere da solo… Però vediamo Conte cosa sta riuscendo a fare.Intanto è cambiata la proprietà. Che idea si è fatto?Profilo basso, programmazione mirata – prima la salvezza e poi la crescita -, nessun volo pindarico. La società ha già un’impostazione importante.Con la famiglia Franchetto ha lavorato per anni assieme…Sì, hanno una passione forte. Con Alfredo Pastorelli invece non ho lavorato ma dall’esterno posso dire che se è riuscito a coagulare imprenditori volenterosi, merita già un elogio.Come si conquista il tifoso vicentino?Con la trasparenza. L’aspetto sportivo conta molto, ma se la proprietà mostrerà sempre al tifoso come stanno le cose, il tifoso sopporterà.Il successo del Sassuolo si fonda anche sullo stadio di proprietà. E la questione stadio a Vicenza è piuttosto calda. Nicola Pastorelli, in un’intervista concessa al nostro Giornale, ha detto che si deve sviluppare un’ipotesi di riqualificazione urbanistica dell’attuale area del Menti. Può funzionare?Per quanto riguarda il Sassuolo, la Mapei tre anni fa è diventata proprietaria dello stadio. Si è trattato di un investimento fondamentale, l’impianto è stato rimodernato completamente con intelligenza e si continua a lavorare per completare l’opera dal punto di vista estetico.Ma il modello Sassuolo è esportabile a Vicenza?Sono due contesti diversi. Condivido e già condividevo prima che la cosa migliore sia lasciare il Menti dov’è ora. Anche all’estero gli stadi si trovano nel cuore delle città. Sul Mapei stadium si è lavorato su un impianto del ’94, al Menti servirebbe un restyling molto più profondo. Ma l’idea è vincente.Apriamo la pagina dei ricordi. I più belli del periodo in biancorosso?La “vittoria” legale sul Napoli, perchè è stata la più complicata: una pesante cavalcata durata da giugno a settembre. E poi l’anno della Coppa delle Coppe, la stagione della promozione con Reja.

Ore 13.00 – (Gazzettino) «È un’opportunità importante, non vedo l’ora di iniziare». Sono le prime parole di Vincenzo Italiano come allenatore della Vigontina San Paolo che parteciperà al prossimo campionato di serie D. Oltre alla presentazione del tecnico avvenuta a Busa di Vigonza, ieri è stata una giornata fondamentale per il nuovo sodalizio divenuto ufficialmente realtà con il passaggio delle quote da Stefano Zarattini alla nuova proprietà davanti a un notaio: soci di maggioranza sono Ennio Marini e Cristian Bozzato, quest’ultimo anche presidente del club che manterrà la sede in via Canestrini (nuovi colori sociali bianconero), e socio di minoranza Fabio Luise. Definito anche l’organigramma societario: al vertice come detto Bozzato, vice presidente Vanni Nappari, amministratore delegato Giuseppe Tramonti, direttore sportivo Alessandro Bragagnolo, responsabile del settore giovanile Mario Calderaro, responsabile della scuola calcio Luise. «Ringrazio Marini per la volontà e per la determinazione che ha dimostrato nel volere portare a termine questo nuovo sodalizio – sottolinea Bozzato – Per il settore giovanile l’obiettivo è avere la massima qualità unendo i vivai di Vigontina e San Paolo, proseguiremo il percorso di certificazione etica ed è al vaglio la definizione degli allenatori. Quanto alla prima squadra, puntiamo alla salvezza dato che lavoreremo con un budget che non sarà di grande disponibilità, e cercheremo di valorizzare al meglio i giovani. Italiano è stata subito la nostra prima scelta, siamo contenti e orgogliosi di poterlo ufficializzare. Oltre ad avere già dimostrato le sue qualità quest’anno nel settore giovanile del San Paolo, ha capacità, passione, esperienza e voglia di emergere». Ecco allora Italiano (il suo vice sarà Gianni Tommasin), che due stagioni fa era stato il vice di Dal Canto al Venezia: «Sono reduce da una bellissima esperienza con la squadra allievi del San Paolo, adesso si comincia a fare sul serio ed è una grande responsabilità gestire una prima squadra. Ho molto entusiasmo e voglia d’iniziare la carriera da allenatore con questa società, che da subito mi ha fatto sentire importante, per migliorarmi di stagione in stagione nell’auspicio che questo diventi il mio lavoro per i prossimi 20 anni». L’ex capitano del Padova ha le idee chiare sul come dovrà giocare la sua squadra. «Stiamo cercando giocatori che siano funzionali al 4-3-3 che è il modulo che mi piace e che conosco meglio. Le qualità che dovrà avere la Vigontina San Paolo? Buonissima organizzazione di gioco e capacità nel tenere il campo, massimo impegno, grande disciplina e voglia di essere squadra. Sappiamo che il campionato sarà difficile, cercheremo di ottenere la salvezza il prima possibile». Al suo fianco il diesse Bragagnolo: «Lo abbiamo scelto perché abbiamo molta fiducia in lui, sia riguardo alle sue capacità e sia per la sua esperienza». Bragagnolo ha ufficializzato anche i primi due acquisti, entrambi in forza nell’ultima stagione all’Abano: si tratta del portiere Paolo Rossi Chauvenet che nel 2006 è stato compagno di squadra di Italiano al Verona (era il terzo portiere), e del difensore Dan Thomassen, anche lui ex biancoscudato. Intanto, la società ha già iniziato l’iter burocratico al fine di ottenere la deroga per giocare le partite casalinghe allo stadio di Busa.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Longato, Busatto e Munarini. Ecco i tre nuovi acquisti dell’Este di mister Michele Florindo che, dopo essersi assicurato Filippo Pittarello e Andrea Tessari (per lui un secondo ritorno alla corte dei Lucchiari) ha messo a segno un “colpo” per ruolo. I primi due sono stati ufficializzati dalla società giallorossa nel tardo pomeriggio di mercoledì, mentre per Luca Munarini la fumata bianca è arrivata ieri. Di Ludovico Longato si parla un gran bene: il centrocampista 22enne, scuola Padova, si è messo in luce con la maglia della Calvi Noale, dopo i trascorsi a Marano e Legnago. Nonostante la giovane età, ha dimostrato di essere tra i mediani più forti del girone C di Serie D, sempre titolare con la compagine di Giovanni Soncin. Ha racimolato meno presenze il coetaneo Riccardo Busatto, difensore prelevato dal Venezia Football Club, neopromosso in Lega Pro. Busatto, già professionista con il Real Vicenza nella stagione 2013/14, ha alle spalle ben quattro campionati di Serie D, disputati con Arzachena, Clodiense e Sandonà. Ultima in ordine di tempo la stretta di mano con Luca Munarini, altro 22enne, reduce da una stagione che lo ha visto segnare tre reti con la maglia dell’Abano e quattro con quella del Legnago. Anche Munarini ha già “testato” il professionismo con Savona, Bassano e Castiglione. «Abbiamo preso tre giocatori del 1993, giovani dunque, ma che hanno esperienza da vendere», afferma il vice-presidente dell’Este Stefano Marchetti. «Vogliamo rinnovare la rosa, puntando però su ragazzi forti. Il nostro mercato vuole prendere una direzione ben precisa».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Simone Pasa è vicinissimo al Cittadella. Dopo l’attaccante Luca Strizzolo, quindi, un altro giocatore del Pordenone è pronto a lasciare la squadra di Tedino per tentare l’avventura in serie B. Trevigiano di Montebelluna, 22 anni compiuti a gennaio, Pasa è cresciuto calcisticamente nell’Inter – società che ne detiene i diritti sportivi – dove debutta in prima squadra nella stagione 2012-2013, disputando due gare in Europa League, poi l’esordio in serie A il 5 maggio 2013 in Napoli-Inter. A luglio dello stesso anno il passaggio in prestito al Varese, in serie B: con i lombardi fa tanta panchina, collezionando una sola presenza, contro il Modena. A gennaio 2014 viene ceduto al Padova, nell’ambito dell’operazione che porta Trevisan al club biancorosso, a luglio si trasferisce in prestito al Prato dove gioca 19 partite e realizza un gol. La stagione migliore di Simone Pasa – figlio d’arte, il papà è Daniele, ex calciatore e adesso allenatore – è quella appena conclusa a Pordenone, con 32 presenze nel campionato di Lega Pro e 2 reti all’attivo (più un assist). È notizia di ieri l’accelerata che sembra condurre il giocatore al Cittadella: Pasa sa fare sia il difensore centrale che il centrocampista, un altro jolly che può agire in diversi ruolo da metà campo in giù, il prototipo del calciatore che tanto piace a Stefano Marchetti. Di sicuro Simone Pasa non resterà alla corte di Bruno Tedino, il tecnico che dopo aver fatto maturare e crescere Strizzolo è riuscito a rigenerare anche il giovane centrocampista dell’Inter, un talento che sembrava essersi smarrito per strada. Con il Pordonone, invece, Pasa ha ritrovato continuità di rendimento e anche il gol, imponendosi come punto di riferimento nella mediana neroverde. La trattativa è nata in un lampo e alla stessa velocità si starebbe per concludere positivamente: papà Daniele – che non si è sbilanciato sulla vicenda, lasciando intendere che si sta ancora dialogando – si è incontrato con Stefano Marchetti ed ora si attende la fumata bianca. Capitolo rinnovi. Il direttore generale del Cittadella, dopo aver allungato il contratto ad Alessandro Salvi, ha in agenda l’incontro con altri due giocatori granata in scadenza: il portiere Enrico Alfonso e il centrocampista Andrea Schenetti. Tutti e due sono attualmente in vacanza, la prossima settimana passeranno nella sede di via Cà Dai Pase per la firma.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Simone Pasa al Cittadella, è fatta. A quanto risulta, manca solo l’annuncio ufficiale, ma non ci sono dubbi. Il 22enne gioiellino di Montebelluna, di scuola Inter, nell’ultima stagione autentica anima del Pordenone in Lega Pro, a luglio si presenterà in raduno con i granata di Roberto Venturato. Bocche cucite fra le parti, al momento, ma il “colpo” è stato piazzato dal d.g. Stefano Marchetti, che si è accaparrato un giocatore eclettico, il quale potrà essere utile sia come centrale difensivo che come interno di centrocampo. Lo stesso Bruno Tedino, che lo ha allenato in Friuli, pur non commentando l’operazione sembra rassegnato a doverlo salutare e parla di lui come di un elemento «di grande intelligenza tattica, molto abile nell’impostazione del gioco e che ha mostrato l’atteggiamento giusto». Ma chi è Pasa? Figlio d’arte – suo padre Daniele è stato riserva di Zico all’Udinese in Serie A e ha giocato anche nel Padova nell’annata 1989-1990 – è cresciuto nelle giovanili nerazzurre, debuttando in prima squadra nella stagione 2012/13, lanciato da Stramaccioni in Europa League, nei match contro Neftci Baku e Cluj, e poi riproposto in campionato in un Napoli-Inter terminato 3-1 per i partenopei. Le premesse di una carriera brillante c’erano tutte, ma nelle tappe successive si è registrato qualche passaggio a vuoto non previsto. Nel luglio 2013 è passato in prestito con diritto di riscatto e di controriscatto al Varese in Serie B, ma qui ha giocato una sola partita, il 31 agosto, contro il Modena, terminata 1-1. Poi, il 31 gennaio 2014, il trasferimento al Padova, sempre fra i cadetti, nell’operazione che ha portato Trevor Trevisan al club lombardo. Tre sole presenze per lui in biancoscudato e, il 9 luglio 2014, la cessione in prestito al Prato, in Lega Pro, con cui ha messo in fila 19 gare, realizzando un gol. Ma la “rinascita” è arrivata a Pordenone, lì dove Pasa, agli ordini di Tedino, si è ritrovato, giocando sia in mezzo al campo sia, dopo l’infortunio di Marchi, al centro della linea arretrata. Sono stati proprio i suoi piedi buoni uno dei segreti della sorprendente cavalcata dei “ramarri” friulani verso i playoff, uniti alle doti dell’attaccante Luca Strizzolo, che Simone ritroverà sotto le mura. Il 30 giugno scadrà il contratto che lo legava all’Inter: il Pordenone ha provato a farlo rimanere, ma il richiamo della Serie B è stato più forte, anche perché c’è la “benedizione” di papà Daniele, convinto da Marchetti circa la bontà della scelta granata. Si tratta del terzo nuovo volto per la prossima stagione, dopo gli acquisti del già citato Strizzolo e del terzino Pedrelli. Le altre caselle riempite sicuramente sono quelle del fantasista carioca Chiaretti, di capitan Iori, di Pascali e di Salvi, tutti passati negli scorsi giorni in via Ca’ dai Pase per i rispettivi rinnovi. A quanto risulta, è vicinissimo quello del portiere Alfonso, al quale, tuttavia, verrà probabilmente affiancato un secondo estremo difensore in grado di concorrere per una maglia da titolare. Per quanto riguarda le trattative in corso, resta “calda” la pista che porta ad Arrighini, attaccante di proprietà dell’Avellino, che nell’ultima stagione ha giocato a Cosenza, in Lega Pro. Sempre per quanto concerne i giocatori in possibile entrata, resta in stand-by l’operazione Misuraca. Ancora da decifrare il futuro di Minesso, che attende di capire se sarà confermato, mentre Sgrigna, svincolato, è vicino all’intesa con il Bassano.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Notizie importanti in arrivo da Cittadella: Simone Pasa in maglia granata è un affare in dirittura d’arrivo. E trovano immediate conferme le indiscrezioni circolate nella tarda serata di giovedì, che ipotizzavano una chiusura imminente dell’affare. Sembra che ci sia stato un colloquio fra il padre del giocatore e il dg Stefano Marchetti e che sia stata raggiunta un’intesa verbale di massima. Si attende a questo punto la fumata bianca. Per l’attacco Marchetti tenterà fino all’ultimo di arrivare a Gianluca Litteri , poi virerà su altre piste, in primis Arrighini (Cosenza). Da non trascurare neppure un possibile ritorno di Piovaccari all’ombra delle mura cittadellesi, che rimane per ora sullo sfondo.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Anche se proprio dopo la firma, il rendimento dell’esterno torinese aveva fatto registrare un brusca frenata, tanto da trovare poco spazio nel finale di stagione con Bepi Pillon. «Per me De Poli resta una persona fantastica e devo solo ringraziarlo per quello che ha fatto dato che ha creduto in me. Dopo il suo esonero dal Padova non l’ho più sentito, lo chiamerò nei prossimi giorni». Dando una sbirciata alla stagione che verrà, lo stato maggiore biancoscudato ha parlato apertamente di migliorare il quinto posto di quest’anno come obiettivo. «Già, vuole dire arrivare nelle prime quattro. Il fatto che i play off siano stati allargati dà possibilità ulteriori, anche se conta arrivare più avanti possibile. Si prospetta una stagione difficile visto che ci sono squadre come il Venezia che sta allestendo un organico importante».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Diciamo che almeno ha le spalle al sicuro avendo altri due anni di contratto. «Da quel punto di vista sono tranquillo, però non escludo nulla perché le scelte le fanno loro e mi diranno cosa devo fare. La mia volontà è quella di rimanere altrimenti non avrei rinnovato il contratto. Sono sicuro e convinto di quello che ho fatto, adesso spetta agli altri prendere le decisioni». Se non ci fossero le condizioni potrebbe prendere in considerazione altre strade? «Dovrò farlo per forza. Se mi diranno che non rientro nei piani, dovrò fare un pensierino ad altre soluzioni, che siano in prestito o a titolo definitivo. Devo aspettarmi un po’ di tutto. Finora comunque con il mio agente non ci siamo ancora mossi essendo sotto contratto, attendiamo qualche eventuale segnale dalla società». Va detto che il rinnovo di Petrilli è stato fatto a campionato in corso e con una gestione tecnica diversa alla quale faceva capo l’ex diesse De Poli.

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Non conosco Zamuner e Brevi e non ho avuto ancora modo di parlare con loro, spero di poterlo fare in ritiro». È tutta racchiusa nella parola «spero» la preoccupazione di Nicola Petrilli che nonostante abbia in tasca due anni di contratto rischia di essere di troppo nel nuovo progetto biancoscudato. Questione di modulo e di linee guida che sta seguendo il nuovo staff dell’area tecnica nella costruzione della squadra, con due presupposti al momento radicati: centrocampo a tre e davanti la coppia Altinier e Neto Pereira. Il che significa che per esterni dalle spiccate doti offensive come Petrilli di spazio potrebbe profilarsene pochino. «Mi sto tenendo aggiornato con i media, e da quello che ho letto si vuole seguire un modulo 3-5-2 che non sarebbe il massimo per me. È vero che anche in quel sistema servono gli esterni, ma sono più dei terzini e non richiedono le caratteristiche che possiamo avere io e Ilari. Se fosse un 4-3-3 o un 4-2-3-1 sarei un po’ meno preoccupato».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Beninteso, al momento il diggì non si sarebbe ancora mosso con una sorta di sondaggio, consapevole del fatto che il giocatore percepisce un ingaggio fuori portata. Ma il discorso potrebbe sbocciare qualora il Pavia, alle prese con situazione societaria difficile, non si iscrivesse al prossimo campionato di Lega Pro liberando i suoi tesserati. Quanto alla punta giovane, anche qui la caccia è già iniziata. Nomi al momento celati da più stretto riserbo, ma con riguardo alle caratteristiche si punta a un elemento che abbia magari già assaporato la categoria e abbia nelle corde il lavoro della seconda punta per poter rappresentare un’alternativa affidabile a capitan Neto Pereira.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Neto Pereira e Altinier sono le certezze al momento in attacco, ma non sono destinate a restare le uniche. Giorgio Zamuner è già al lavoro per puntellare anche il reparto avanzato con l’idea di piazzare un paio di innesti: uno navigato per la categoria, e l’altro giovane. Quanto al primo si cerca un profilo che possieda qualità diverse a quelle del tandem biancoscudato già in rosa, per intenderci un giocatore strutturato fisicamente capace di garantire alternative anche nel gioco di sponda aereo, qualora il fraseggio non sia sufficiente per scardinare le retroguardie avversarie. Insomma, un identikit per caratteristiche paragonabile a Marconi dell’Alessandria e a Perez dell’Ascoli. E sempre in tema un’idea suggestiva potrebbe essere anche quella che porta a Ferretti del Pavia, elemento che sicuramente intriga il nuovo responsabile dell’area tecnica biancoscudata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Anche il centrocampista, nonostante il Padova sia pronto a mettere sul piatto una sostanziosa offerta economica per convincere il Pordenone a lasciarlo partire e Zamuner lo consideri uno dei possibili titolari della prossima stagione, parrebbe intenzionato a proseguire la sua esperienza in neroverde. In questo caso, a far pendere la bilancia verso il club friulano, sarebbe stato l’intervento diretto di Tedino: con la partenza di Simone Pasa, direzione Cittadella, il tecnico dei neroverdi si è giocato tutte le carte (dialettiche) a sua disposizione per trattenere almeno l’altro mediano, e parrebbe a questo punto esserci quasi riuscito. Se la situazione di Ingegneri sembra però ormai delineata, per Mandorlini potrebbero esserci sviluppi nel corso del week end: Zamuner proverà un estremo tentativo tra lunedì e martedì per convincere il figlio d’arte ad accettare la proposta biancoscudata, ma le percentuali, dopo le ultime 48 ore, sono notevolmente diminuite. Entro la prima metà della settimana prossima, perciò, salvo sorprese dovrebbero essere un paio i “colpi” in entrata: Dettori, ormai vicinissimo, e magari anche il terzino destro Daniel Semenzato, in uscita dal Bassano.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E invece nelle ultime ore sembra essere proprio questa la strada più probabile. La prima, grande delusione è arrivata da Ingegneri, giovane difensore centrale di proprietà del Cesena: Bruno Tedino, da quest’anno allenatore-manager del Pordenone, ha ricevuto due giorni fa una chiamata del giocatore in prima persona, il quale gli ha assicurato che la sua volontà è quella di tornare – probabilmente ancora con la formula del prestito – in Friuli. Alla base di tale decisione non certo il rapporto tra Ingegneri e lo stesso Zamuner, che dopo l’ultima annata in neroverde è sempre stato buono: il centrale romagnolo potrebbe aver compreso che, sbarcando a Padova, e con due mastini come Diniz e Sbraga nell’organico della retroguardia, gli spazi per lui avrebbero potuto essere pochi. Ben altro discorso, invece, per il figlio d’arte di Andrea Mandorlini, Matteo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Lo sgarbo al Padova arriva da chi proprio non ti aspetti. Nonostante il primo rinforzo ormai in dirittura d’arrivo – sarà Francesco Dettori, mediano in arrivo martedì dalla Carrarese – altri due obiettivi in cima alla lista della spesa di Giorgio Zamuner rischiano di sfumare. E non sono due obiettivi qualsiasi, bensì proprio i “pupilli” che il direttore generale biancoscudato avrebbe potuto portare con sè dopo la fantastica annata di Pordenone. Da Andrea Ingegneri e Matteo Mandorlini, i due profili che il d.g. aveva individuato in neroverde come possibili pedine da schierare nel nuovo scacchiere di mister Oscar Brevi, potrebbero a sorpresa giungere due clamorosi rifiuti. A sorpresa, perché sino a pochi giorni fa nessuno avrebbe scommesso un euro sul fatto che, di fronte alla chiamata del loro ex direttore sportivo (anche se, ufficialmente, con l’incarico “ufficiale” di consulente di mercato del club di patron Lovisa), i due avrebbero declinato la proposta.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Il Padova è un’opzione da tenere in grande evidenza, anche se Ferretti chiede molto e non manca la concorrenza di Parma, Cremonese e Feralpisalò. In questo caso, però, a differenza di quando entra in gioco la corazzata Venezia, le cifre offerte dalle rivali non preoccupano. Dovesse arrivare Ferretti, il reparto verrebbe completato da un giovane. Per la porta ieri c’è stato un consulto medico per Lazar Petkovic , che sta svolgendo rieducazione all’Isokinetic. Sono state offerte garanzie sulle condizioni del portiere biancoscudato, che potrebbe almeno fare la prima parte del ritiro. Non ancora escluso che si torni sul mercato nel caso in cui ci sia un’occasione importante da sfruttare. Per la difesa sono in risalita le quotazioni di Fabiano , che sembrava quasi out nei giorni scorsi ma che potrebbe essere confermato. Anche perché non ci sono alternative di livello a disposizione sul mercato, che tecnicamente regalino più certezze. Arriverà comunque un quarto difensore e il nome che più stuzzica gli appetiti di Zamuner è quello di Andrea Ingegneri (Cesena), su cui c’è anche il Pordenone, che lo ha avuto in rosa nella passata stagione. Per adesso è arrivato un «no» dal Lanciano per Rigione , chiesto come contropartita per l’eventuale cessione di Giandonato , mentre per la fascia destra la new entry è Nava , ex Cittadella tornato dal prestito all’Atalanta.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tante idee e, per ora, una sola – relativa – certezza. Francesco Dettori , dopo una serie di rilanci e controrilanci, martedì dovrebbe diventare a tutti gli effetti un giocatore del Padova. Per lui intesa su due stagioni, a cifre inferiori rispetto a quelle che avrebbe percepito a Pistoia o a Siena. Dettori aveva posto una sola condizione: che gli venisse fatto un contratto biennale. Dopo l’iniziale offerta di un anno più opzione, il centrocampista ex Carrarese ha ricevuto quanto chiedeva. A questo punto si è in dirittura d’arrivo e la strada è senza ostacoli: martedì può essere il giorno giusto per l’ufficializzazione. E ci sono novità importanti pure per l’attacco. Dopo aver sondato con decisione Ettore Gliozzi del Sassuolo, il Padova sta seguendo con attenzione un’altra pista. E se il Pavia non dovesse iscriversi in Lega Pro, potrebbe arrivare a parametro zero Andrea Ferretti , un attaccante con 32 gol messi a segno nelle ultime due stagioni. Ferretti, 29 anni, ha preso atto delle difficoltà del club lombardo e sta considerando la possibilità di cambiare aria.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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