Il suo futuro in biancoscudato è tutto da scrivere, e fa a pugni, per ora, con il suo proverbiale buonumore. Fabiano Medina, dopo le prime settimane di vacanza, è tornato in città, dove, a stretto giro di posta, attende di sapere se anche per la prossima stagione farà parte o meno dell’organico del Padova. Una situazione davvero insolita, la sua: se fossero rimasti Fabrizio De Poli e Bepi Pillon, il rinnovo del contratto in scadenza sarebbe stato una formalità. Tutti erano convinti che, nonostante i 34 anni, la sua presenza in campo (4 gol nell’ultimo campionato) e in uno spogliatoio nel quale non aveva mai alzato la voce per reclamare un posto anche nei momenti più difficili sarebbe stata ancora utile. E invece, con il ribaltone tecnico e il nuovo corso targato Giorgio Zamuner e Oscar Brevi, il brasiliano rischia di non rientrare più nella rosa.
«Non sono preoccupato, vivo questa situazione in maniera tranquilla: sono fatto così, questa è la mia natura», confessa. «Non trascorro con ansia questi giorni di attesa. Di certo, però, c’è che ci terrei tanto a rimanere ancora qui, l’ho detto e lo ripeto: io aspetto, sperando che ci sia una risposta positiva». Con il nuovo responsabile dell’area tecnica c’è già stato un colloquio: «Quando sono tornato dal Brasile, ci siamo visti in sede, allo stadio Euganeo: mi ha spiegato che lui e mister Brevi stanno valutando la mia situazione, non mi resta altro da fare che aspettare la loro risposta. Prenderanno una decisione e mi faranno sapere al più presto». Con un solo anno di contratto, la possibilità che dopo un campionato le strade potessero separarsi non era fantascienza. Eppure, solo due settimane fa tutto faceva presagire il contrario.
«Con De Poli eravamo già d’accordo, sapevo di essere uno di quelli che sarebbero rimasti. Ora non so se con il nuovo tecnico le cose cambieranno». Nelle ultime ore, tuttavia, si sarebbe aperto uno spiraglio: con una retroguardia schierata a 3, Fabiano potrebbe non fare più le valigie, ma rientrare nei piani di Brevi. «Io sono giovane dentro, questo è ciò che importa, no?», scherza il brasiliano. «Mi dispiacerebbe andar via, perché mi sono sempre trovato bene con la piazza e la città. Ma comunque vada, potrò solo ringraziare Padova per ciò che mi ha dato». Il bello e il brutto di un mestiere che ti tiene sempre in sospeso: la stagione appena conclusa e il rendimento espresso sono stati positivi, però tutto è ancora incerto. Per Fabiano, così com’è stato per Pillon: «Visto come abbiamo finito la stagione, credevo che l’allenatore sarebbe rimasto. Pillon ha fatto vedere belle cose, ma non è bastato: il calcio è anche questo».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)