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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Sul web, si sa, compare un po’ di tutto. Anche delle ipotesi alquanto improbabili, come quelle apparse qualche giorno fa su uno dei tanti siti calcistici, nel quale si sosteneva che vista la situazione di difficoltà che si prospetta per varie squadre, anche la Triestina potrebbe sperare nel salto in Lega Pro se facesse domanda di ripescaggio. Nonostante Mauro Milanese non abbia mai correttamente nemmeno ventilato un’ipotesi del genere, ieri l’amministratore unico dell’Unione ha deciso comunque di mettere un freno a speculazioni e voci incontrollate, con un comunicato ufficiale della società. Nel quale si chiarisce che non sarà fatta nessuna domanda di ripescaggio perché mancano due dei principali requisiti, ovvero il non avere contratto debiti nei confronti dei tesserati, e poi la presenza di un settore giovanile. Ora, la Triestina di Milanese e Biasin non solo ha ereditato i debiti delle passate gestioni, ma proprio a causa di queste inadempienze la prossima stagione dovrà ripensare a ripartire in serie D con qualche punto di penalizzazione (causa la pendenza con Costantini e il suo staff, risalente all’ottobre dello scorso anno). «La Triestina – dice il comunicato – a causa delle inadempienze economiche ereditate dalle precedenti gestioni, inizierà la prossima stagione con una penalizzazione che a breve sarà quantificata in uno, due o tre punti. Una delle condizioni per fruire del ripescaggio è proprio il non avere contratto debiti nei confronti di tesserati, Agenzia delle Entrate ed enti previdenziali. Purtroppo, a livello sportivo, non ha alcun valore l’estinzione avvenuta ad aprile, come requisito obbligatorio del bando emesso dal Tribunale, per partecipare all’asta che ha portato all’acquisizione del club». Anche sul secondo punto, il comunicato della Triestina è chiarissimo: «Sempre in tema di ripescaggio, la Triestina ricorda di avere anche ereditato una società senza un settore giovanile, requisito importantissimo per accedere alla graduatoria». Il comunicato della Triestina, comunque, segna anche una svolta rispetto al passato, con una scelta di trasparenza che Milanese vuole tenere nei confronti dei tifosi, senza dar adito a illusioni, ma affrontando anche la dura realtà, perché i punti di penalizzazione saranno un handicap spiacevole, anche se la società spera di ridurli al minimo. Per questo, il comunicato ricorda ancora cosa è successo negli ultimi mesi: «Per fare le cose per bene servono serietà e programmazione; il club a febbraio era virtualmente in Terza Categoria… In pochi mesi dapprima abbiamo salvato la Triestina dal fallimento, salvataggio effettuato versando un assegno circolare come richiesto dal Tribunale, poi, con il contributo di tutti, abbiamo mantenuto la categoria sul campo. Si tratta di due passaggi non scontati, tanto da allontanare tutti i potenziali acquirenti». Infine, una rassicurazione sul futuro: «Dal primo luglio ripartiremo tutti insieme e senza debiti. Le vittorie, e speriamo le promozioni, vogliamo guadagnarcele sul campo con tanto cuore e passione».
Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Un addio annunciato. Senza nessuna polemica, Gabriele Brino conferma che la prossima stagione non vestirà la maglia del Belluno. Il portiere fuoriquota, classe 1997, alla sua prima stagione in gialloblù in prima squadra, ha collezionato una ventina di presenze tra campionato e coppa italia, ma nonostante la riconferma Della società giocherà altrove. «Non rimarrò sicuramente ed è una mia scelta – spiega – la scorsa stagione ho voluto fortemente fare questa esperienza al Belluno, la squadra della mia città; mister Vecchiato e il ds Fardin mi avevano voluto qui. Vado via senza nessuna polemica. Penso di aver fatto un campionato di livello, anche se ho giocato meno di quello che mi era stato detto. Ho vissuto comunque una bella stagione, sono stato bene e sono contento di aver fatto parte di questo gruppo, lascio il Belluno a testa alta. I rapporti? Non ho litigato con nessuno e vado via in maniera tranquilla, senza rancore». Dove giocherai? «Ancora non lo so. Prima di tutto bisognerà risolvere la questione del mio cartellino. Se il Bassano non lo riprenderà, allora sarò del Belluno, ma con la possibilità di svincolarmi. Ho parlato con più di una squadra, non solo del girone del Belluno, alcune le ho anche incontrate di persona, vedremo cosa succederà». Come giudichi la stagione del Belluno? «È stata una grande stagione, la migliore delle ultime tre, anche se le prime non le ho vissute in prima persona. La squadra ha fatto un ottimo campionato, dispiace solo per l’inizio dove abbiamo faticato un po’, ma penso sia stato normale visto che in rosa c’erano diversi giocatori nuovi. Raggiungere la finale playoff battendo l’Este e giocandosi tutto in casa del Campodarsego dimostra che abbiamo fatto davvero molto bene, contro squadre che avevano un budget superiore al nostro. La mia stagione? Ho giocato venti partite, mi aspettavo però di giocarne di più. Quando sono sceso in campo penso di aver fatto bene». Ivan Da Riz lascia la prima squadra. Il vice allenatore del Belluno, impegnato durante la stagione anche nel ruolo di responsabile del settore giovanile, ha scelto di dedicarsi solamente ai giovani. Mister Vecchiato sarà quindi affiancato dal preparatore Santomaso mentre per il ruolo di vice si scoprirà solo nei prossimi giorni se verrà cercato o meno un sostituto di Da Riz. Solagna incontra Fardin. Il portiere del Belluno ha parlato ancora una volta con il portiere classe 1996, che tiene in sospeso il mercato del Belluno, ma per ora non sembrano esserci stati passi in avanti. Se il numero uno gialloblù deciderà di rimanere, Fardin potrebbe accontentarsi di portare in Piazzale della Resistenza solo Menegazzo.
Ore 19.30 – (La Provincia Pavese) Della situazione attuale dell’A.C.Pavia e del futuro della società azzurra si parlerà settimana prossima nell’ambito di un Consiglio comunale. Lo ha confermato ieri il sindaco di Pavia Massimo Depaoli che poco dopo mezzogiorno ha ricevuto a Palazzo Mezzabarba il direttore generale del Pavia Nicola Bignotti. «Un incontro informale durato meno di un quarto d’ora – dichiara il primo cittadino pavese – nel quale il direttore Bignotti mi ha dato la disponibilità a partecipare a nome del Pavia calcio al prossimo consiglio comunale, dopo anche la richiesta presentata da parte di un gruppo di consiglieri. Non una serata dedicata esclusivamente al Pavia, ma il futuro della società di calcio della città sarà tra i punti trattati dal consiglio». Ma certamente nel faccia a faccia Bignotti-Depaoli qualcosa sul futuro si sarà detto? «Bignotti mi ha illustrato la situazione attuale del club e le prospettive per cercare di salvarlo in Lega Pro e nel calcio professionistico – chiarisce Massimo Depaoli – Mi ha anche anticipato che ci sarebbe la disponibilità di un gruppo di imprenditori pronti a entrare nel Pavia per il suo futuro. In poco tempo onestamente non ci siamo detti di più». Temi che già in questi giorni sono stati anticipati sulla stampa da indiscrezioni e conferme e che tengono in ansia i tifosi. Ma tutto rimane legato all’impegno da parte della proprietà cinese, del presidente Zhu di iscrivere l’A.C.Pavia alla prossima Lega Pro.
Ore 19.10 – (La Provincia Pavese) E’ iniziata una settimana molto delicata per l’A.C. Pavia. Infuria il dibattito fra i tifosi dopo il videomessaggio del presidente Zhu. Ma dal punto di vista calcistico gli occhi sono tutti puntati su quanto accadrà sabato. Tutti i calciatori sotto contratto sono stati convocati per riprendere gli allenamenti. Una scelta a sorpresa comunicata dalla società, a mezzo telegramma, nelle scorse settimane ai tesserati azzurri. Non è chiaro chi si presenterà e chi no. Alcuni giocatori della rosa sono corteggiati da squadre di Lega Pro e Serie B. Dal “mago” Alessandro Cesarini in pista di lancio per la serie cadetta verso la neopromossa Spal ad Andrea Ferretti pronto al ritorno a “casa” al Parma. Facchin avrebbe ricevuto offerte dal Venezia, Malomo dal Vicenza, Ghiringhelli dalla Cremonese. Ma tutte le trattative sono congelate, perché in caso di mancata iscrizione al campionato tutti i giocatori sarebbero automaticamente svincolati. Ma non è escluso che prima del 30 giugno – quando scade il termine per svolgere tutte le formalità – la società possa decidere di cedere qualche giocatore per diminuire il monte stipendi e – di conseguenza – far calare il valore della garanzia fidejussoria , la cui quota minima è di 350 mila euro annui. La scelta della convocazione sabato alle 15 al Mascherpa (dove i lavori di rifacimento del fondo sono fermi e il campo inagibile) appare curiosa o discutibile sul piano pratico, anche se dal punto di vista contrattuale non c’è nulla da eccepire e le regole vanno rispettate. Alcuni calciatori potrebbero scegliere di chiudere il loro legame con il Pavia, anticipandone la conclusione rinunciando alla parte conclusiva dell’accordo economico con il club di via Alzaia. O comunque cercare di trovare un accordo di buonuscita o di agevolazione della loro partenza per alleggerire il monte ingaggi del club azzurro.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Mentre in città viene presentato ufficialmente proprio oggi in nuovo staff tecnico granata, andiamo alla scoperta del nuovo ritiro estivo della Reggiana. Che lascia Castelnovo Monti per fare base a a Villa Minozzo. Alla base di tutto c’è un dichiarato gesto d’amore di alcuni cittadini, impegnati al tema della valorizzazione del territorio, poi c’è la volontà di dare un aiuto concreto alla comunità e alla propria terra d’origine, utilizzando solo risorse private. Il progetto ha preso quota in poche settimane, grazie ad un paio di noti imprenditori. Accanto a loro si sono coagulati il presidente e i dirigenti della locale società di calcio, uniti per una grande operazione di marketing a favore del comune di Villa Minozzo. Tutto ciò alla vigilia della svolta societaria, dopo l’annunciato arrivo di Mike Piazza, che si spera si confermi anche a Reggio l’uomo delle stelle. Un colpo grosso, confezionato con gli effetti speciali, tanta era la voglia di riportare la squadra granata sotto il Cusna, anche per rinverdire i fasti e i successi di tifo, costruiti attorno alla prima formazione di Pippo Marchioro, che aveva puntato sulla frazione di Civago. E siccome la cabala vuole la sua parte (Sacchetti allora comprò le quote di Vandelli), sono in parecchi a rievocare come il ritiro del lontano 1988, a cui si aggiunse un soggiorno extra di una settimana sulla neve, all’ex Albergo Tana dei Lupi, culminò con la storica promozione dalla serie C alla B. Erano i tempi di Facciolo, De Vecchi, Guerra, Tacconi, Zamuner, Gabriele, Silenzi, Rabitti, Nava, D’Adderio, Dominissini e del mai dimenticato Massimiliano Catena. Tutto è già stato predisposto per questo ritiro, che ci si augura sia accompagnato dalla presenza, anche occasionale, di Mike Piazza, per farlo divenire un evento di quelli da mettere in cornice. Gli sponsor principali sono già definiti, la loro partecipazione è stata determinante per la riuscita dell’operazione, congegnata con la super visione di Guido Tamelli. Si tratta delle Ceramiche Stratos-Studio One di Fiorano, della Durocem, sempre di Fiorano e della Panaria Ceramiche. La squadra alloggerà al Boccede Country House di via Secchiello, con un pulmino che sarà utilizzato da navetta per raggiungere l’impianto sportivo. In prima fila nell’organizzazione c’è un manager molto determinato, Simone Fiorani, chiamato a fine 2015 al rilancio della Durocem pavimenti industriali, che un tempo, prima del declino, aveva il suo quartiere generale a Cavola. Essenziale e decisivo il ruolo di Domenico Zobbi, sponsor del Villa, che è allo stesso tempo proprietario del complesso alberghiero che ospiterà la Reggiana, oltre che amministratore delegato delle Ceramiche Stratos-Studio One, società di cui è azionista unitamente a Cesare Zannini, imprenditore di Castelnovo Monti. L’agenda dei lavori è affidata al collaudatissimo gruppo di persone che segue l’attività delle squadre del Villa Minozzo ai vari campionati di calcio, tra cui il Torneo della Montagna, come Fabio Razzoli, Mauro Pigozzi, Luca Rossi. Il manto erboso del campo sportivo è stato completamente rifatto, importanti migliorie sono state eseguite sulla struttura, a partire dalla recinzione. Suggestiva la location del Boccede Country House, immersa nel verde e nella quiete. A disposizione diversi servizi, tra cui la piscina. La comitiva granata resterà a Villa Minozzo due settimane, da confermare la data di partenza, comunque tra il 12 e il 15 luglio, anche perché alla fine di quel mese c’è il debutto nella fase preliminare della Tim Cup. Due le amichevoli in calendario, sicuramente ci sarà una sfida in famiglia. Si attende che il fortino del ritiro sia presto visionato dallo staff tecnico del neo-mister Colucci, questo potrebbe avvenire già in settimana, dopo le presentazioni ufficiali. La prima fermata della Reggiana di Mike Piazza è dunque Villa Minozzo. Il paese si sta preparando con passione a vivere il suo momento magico, così come succede ogni volta quando Giuliano Razzoli, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Vancouver, è in pista per un traguardo che conta. A breve sarà allestito anche il cartellone di feste e di iniziative pubbliche che faranno da cornice al ritiro granata, dove si spera di ridare ossigeno al flusso turistico, dopo un inverno nero, decisamente da dimenticare.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) E’ il giorno della presentazione ufficiale del nuovo corso tecnico, dopo che è stato tagliato nettamente il cordone con quello precedente che faceva capo al pur apprezzato e stimato Alberto Colombo. Si potrebbe ora rispolverare lo slogan: la Reggiana ai granata visto che il timoniere è Leonardo Colucci ed il suo vice è Gianni Migliorini. Due ex giocatori della Regia, preziosi a centrocampo: Colucci con Carlo Ancelotti nel campionato 1995/96, con tanto di promozione in serie A; Migliorini nella stagione 1999/2000 con ben tre tecnici, Fabiano Speggiorin ed Angelo Gregucci in cooperativa nelle prime 7 giornate e poi Giorgio Rumignani. A completare lo staff tecnico, Leonardo Colucci ha portato con sé dalla Primavera del Bologna il preparatore atletico Raffaele Gagliardo mentre i portieri granata saranno affidati ad Andrea Rossi (un graditissimo ritorno). Lo staff verrà presentato stamani alle 11 negli uffici dell’azienda Bettati Antincendio che fa parte del pool granata. Nel frattempo la Reggiana ufficializza anche la conclusione del rapporto con l’addetto stampa Andrea Munari: «Per due anni – dice il presidente Compagni – è stato un punto di riferimento essenziale per la nostra società, ha svolto un prezioso lavoro nella comunicazione e nel trasmettere all’esterno l’immagine della Reggiana». Gli subentra dal 1 luglio Nicola Bonafini.
Ore 17.50 – (Gazzetta di Mantova) Mentre la proprietà continua a lavorare per la cessione delle quote, i dirigenti biancorossi si preoccupano di mandare avanti l’iter burocratico per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Ieri mattina, ad esempio, al Martelli è arrivata la Commissione provinciale di vigilanza, che ha confermato l’agibilità dello stadio in vista della la prossima stagione. Oggi dovrebbe arrivare anche l’ok dalla Questura per l’impianto di videosorveglianza e a quel punto l’Acm sarebbe a posto con tutte le scadenze fissate dalla Lega Pro fino al 20 giugno. Entro il 24, poi, si dovrà invece metter mano al portafoglio, per pagare stipendi, Inps e Irpef delle mensilità di marzo e aprile, nonché stipendi e Inps di quella di maggio per un totale di circa 700mila euro. Entro il 30 giugno, poi, si dovrà versare la tassa d’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro (e presentare la fideiussione da 350mila euro a garanzia della gestione.
Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) La cessione del Mantova passa anche da un accordo fra la Sdl e i soci mantovani Bompieri, Tirelli e Giovanardi sul come ripianare i costi della gestione in corso. E sul tema volano scintille, come testimoniano le parole del patron Serafino Di Loreto: «Noi vogliamo sapere dai soci mantovani che tipo di impegno intendono assumersi nella logica del presente e del futuro. Devono dirci in pratica quanti soldi vogliono metterci, altrimenti dovrò pensare che sono soltanto chiacchiere e distintivo». La risposta arriva a stretto giro di posta da Carlo Giovanardi: «Premesso che noi abbiamo già versato tutto quanto avevamo promesso all’inizio della stagione, la Sdl ci ha chiesto una mano per coprire ulteriiri costi, visto che il budget iniziale è stato ampiamente sforato. La nostra proposta arriverà domani (oggi per chi legge, ndr), quando qualcuno di noi, oppure l’avvocato Pegoraro, andrà a Rezzato a parlare con la Sdl. Siamo disposti, per amor di patria, a fare un ulteriore sforzo dopo aver coperto il “buco” di Di Matteo, ma non possiamo fare miracoli». Tradotto: la Sdl dovrà pagare la grandissima parte del residuo della gestione in corso, visto che ne ha determinato il peso con le sue decisioni. Di Loreto è comunque fiducioso sull’esito della vicenda: «Lasciatemi un altro giorno di tempo e domani (oggi per chi legge, ndr) vi darò un annuncio importante per il futuro del Mantova. Nonostante i problemi di salute – scherza il patron, informando di essere stato colpito giorni addietro da una lieve ischemia -, sono qui sul letto che alzo il pugno e confermo che ci sono. Sto lavorando per dare un futuro solido al Mantova e presto vi spiegherò tutto».
Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) Il destino del Mantova, che doveva decidersi ieri nella sede di Viale Te, sarà invece discusso oggi (a partire dalle ore 14) a Rezzato, nella sede della Sdl. Dove il presidente Sandro Musso spera di firmare un preliminare di vendita con l’imprenditore vicentino Roberto Masiero per la cessione del 100% della società, non prima di aver definito con i soci mantovani gli impegni per pagare quanto resta (parecchio, pare 1,5 milioni circa) della stagione in corso. L’incontro è stato rinviato a oggi proprio per il braccio di ferro in corso (vedi altro articolo in pagina) fra la Sdl e Bompieri, Tirelli e Giovanardi. Vista da fuori, comunque, è impensabile che tutto possa saltare a causa di questi dissidi fra soci. Anche l’incontro con Masiero sembrava dovesse svolgersi ieri, ma l’imprenditore ha fatto sapere a Musso che rientrerà soltanto oggi da Londra, città sede dei suoi interessi. Dei quali si sa poco o nulla, per precisa volontà dello stesso Masiero. Da settimane, infatti, quando si chiede a Fabrizio Lori (che l’ha presentato agli attuali proprietari dell’Acm) o a Sandro Musso di informare la tifoseria su chi sia l’aspirante acquirente della società e su quali siano i suoi piani per il Mantova, la risposta è sempre la stessa: «Masiero ci ha chiesto di non dire nulla sul suo conto, non ama apparire (il che decisamente mal si concilia con la ribalta calcistica, ndr) ma ha detto che spiegherà tutto personalmente soltanto dopo aver firmato l’acquisto del Mantova». E dunque bisogna fidarsi di chi le sue credenziali le ha controllate e di chi lo ha portato in Viale Te, accreditandolo come possibile risolutore di tutti i guai dell’Acm. Di certo Masiero per ora ha firmato una lettera d’intenti con il Mantova, impegnandosi a rilevare il club versando 400mila euro, a patto che gli attuali soci provvedano a pagare tutto ciò che concerne la gestione fino al prossimo 30 giugno. Nell’incontro odierno, dunque, salvo sorprese non ci saranno da ridiscutere i termini dell’accordo, bensì “basterà” tradurli in un preliminare di vendita, con annesso impegno a versare la cifra richiesta (i famosi 400mila euro che serviranno a pagare in parte gli stipendi il 24 giugno) entro i prossimi giorni. L’auspicio di Musso è infatti quello di andare dal notaio il più presto possibile: «Avevo ipotizzato la giornata di giovedì – chiarisce lo stesso presidente – ma, visto lo slittamento di 24 ore che c’è stato, potremmo andare a venerdì. Al massimo lunedì della prossima settimana, perché poi bisognerà avere il tempo di affrontare con calma le scadenze del 24 per stipendi, contributi e tasse». In attesa che la fumata bianca arrivi, sullo sfondo resta sempre la cordata di Claudio Dondi, pronta probabilmente a rifarsi sotto se l’intesa con Masiero saltasse. I tifosi, dal canto loro, aspettano. Così come mister Luca Prina, che però ha già avuto rassicurazioni sulla volontà del nuovo proprietario di trattenerlo. In odore di conferma sono anche il direttore operativo Matteo Togni e il direttore sportivo Alfio Pelliccioni, mentre sul futuro del vivaio (su cui pare Masiero vorrebbe investire parecchio) c’è ancora un punto interrogativo. Mesi fa Lori aveva perorato la causa di Mattia Notari, nelle ultime settimane invece Musso aveva chiuso un accordo sulla parola con Stefano Cortesi. Si vedrà.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Padova all’assalto e Pordenone con l’elmetto per provare a resistere. Parte così una settimana che può ridisegnare il mercato neroverde. Le “cannonate” arrivano dalla società maggiormente legata alle vicende pordenonesi dell’ultimo mese: il Padova, che si è già preso il consulente di mercato Giorgio Zamuner e l’ex neroverde Marcelo Mateos. Oggi i biancoscudati puntano invece al centrocampista Matteo Mandorlini e nelle prossime ore presenteranno l’offerta al Pordenone. Il centrocampista è un “pallino” proprio di Zamuner, e il dirigente ha convinto la proprietà padovana a compiere uno sforzo economico per portarlo in riva al Brenta. Mandorlini, infatti, ha un contratto che lo lega al Pordenone fino al 2017 e non può liberarsi a costo zero. Tradotto, chi lo vuole deve indennizzare il proprietario del cartellino, in questo caso il ramarro. Valore di mercato? Circa 200 mila euro, ma oggi il Pordenone è nella posizione di forza: può “tirare” sul prezzo, costringendo il Padova a “esagerare”. E se l’offerta non dovesse incontrare la richiesta neroverde, non se ne farebbe nulla, e il giocatore rimarrebbe sul Noncello. Come da contratto. Ma il Padova non si accontenta di lanciare l’assalto a Mandorlini. Vuole anche il difensore Andrea Ingegneri e sempre nei prossimi giorni proverà a piazzare la stoccata. In questo caso, però, il ragionamento dovrà essere diverso. Ingegneri, infatti, è di proprietà del Cesena (a Pordenone era solo in prestito) e il Padova dovrà trattare direttamente con il club romagnolo. Lo farà anche il Pordenone, che vuole nuovamente il difensore e che è pronto a sfidare i padovani sul mercato. OBIETTIVI – Qualcosa si muove anche in entrata. Se il Padova dovesse ottenere Mandorlini, infatti, il Pordenone potrebbe avere di fronte un’autostrada per arrivare all’attaccante Mattia Minesso del Cittadella. La punta piace anche al Padova, che però lo lascerebbe al Pordenone per quieto vivere, senza ostacolare un’operazione che interessa ai neroverdi. Piace anche Marcello Falzerano, attaccante esterno che l’anno scorso ha giocato al Bassano. RINNOVI – È fatta per Michele De Agostini e Riccardo Martignago, entrambi giocheranno ancora con la maglia neroverde. Le due notizie, anticipate prima del weekend appena trascorso, ieri pomeriggio sono diventate ufficiali. I due giocatori hanno rinnovato il contratto fino a giugno 2017. «La società ha creduto in me lo scorso anno nonostante alcuni infortuni – ha detto Martignago -. Ora mi ha confermato la fiducia e ne sono davvero felice: non vedo l’ora di ripagarla sul campo, dando tutto me stesso. Il Pordenone è la realtà ideale per rendere al meglio: c’è tutto per fare bene e confermarsi tra le migliori squadre della Lega Pro». Queste, invece, le parole di De Agostini: «Ci tenevo particolarmente a continuare a difendere i colori di Pordenone e della mia regione. Giocare in casa ha un valore unico, uno spirito di appartenenza che ti porta a dare davvero il massimo. Personalmente ci tengo a prendermi la rivincita sulla seconda parte dell’annata, condizionata dall’infortunio. Ho un rapporto bellissimo con l’ambiente neroverde». In settimana anche i rinnovi di Stefani e Tomei. Pederzoli domani firmerà per il Venezia.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Dopo Pederzoli, approdato al Venezia, e Strizzolo al Cittadella, il club neroverde potrebbe perdere un altro “sultano”: Matteo Mandorlini. Il centrocampista romangolo, classe ’88, è sempre più un desiderio del Padova, che in questi giorni darà l’assalto al Pordenone presentendo un’offerta: il giocatore è legato ai ramarri da un altro anno di vincolo (scadenza 2017) e, dunque, se i biancoscudati lo vogliono tesserare sono obbligati a pagare un indennizzo. Il presidente Lovisa, assieme al manager Bruno Tedino, valuteranno l’offerta dei veneti, consapevoli anche degli ottimi rapporti esistenti col direttore generale dei concorrenti, Giorgio Zamuner. Proprio quest’ultimo, secondo indiscrezioni, sarebbe uscito volontariamente dalla trattativa per Mattia Minesso, attaccante classe ’90 del Cittadella, voluto da Tedino: l’ex consulente di mercato dei neroverdi non vuole mettere i bastoni tra le ruote alla sua “vecchia” squadra. Così, se tutto va bene, il giocatore dei granata potrebbe arrivare al De Marchi, spinto anche dal “Citta” che vuole tenere i buoni rapporti col Pordenone dopo l’affare Strizzolo. In tutto questo i neroverdi guardano anche a Marcello Falzerano (’91), jolly offensivo del Bassano, oltre al solito Luca Giannone (’89) della Casertana. Intanto sono ufficiali i rinnovi di Michele De Agostini (’83), terzino, e Riccardo Martignago (’91), attaccante: entrambi hanno firmato sino a giugno 2017. «Ci tenevo particolarmente a continuare a difendere i colori di Pordenone e della mia regione – ha affermato il difensore –. Giocare “in casa” ha un valore unico, uno spirito di appartenenza che ti porta a dare davvero il massimo. La stagione 2015-2016 è stata incredibile, proveremo a ripeterci ad alti livelli». «La società ha creduto in me lo scorso anno nonostante alcuni infortuni – ha detto invece Martignago –. Ora mi ha confermato la fiducia e ne sono davvero felice: non vedo l’ora di ripagarla sul campo dando tutto me stesso». Attesi in settimana gli incontri per le conferme di Tomei (’84) e Stefani (’84).
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Cinquantaquattro squadre ci sono già: l’ultima ad aggiungersi alle altre sorelle è il Foggia, dopo la sconfitta col Pisa nella finale dei playoff. Ora servirà trovarne altre sei, che saranno ripescate dalla serie D e serviranno a portare l’organico a 60, come desiderato dal presidente della Lega Pro Gravina. Per il resto, ecco la Lega Pro 2016-2017, un concentrato di nobili che cercano di rialzarsi (Venezia, Parma), altre decadute (Livorno), diverse sorprese (Sporting Bellinzago, Virtus Francavilla) e un problema: ci sono ben 22 club al Nord, al netto delle future ripescate, segno che – se si opterà per i gironi orizzontali – qualcuno dovrà per forza emigrare nel girone del Centro. Affollato. Non si può definire altrimenti la situazione che vive il potenziale gruppo A: se Lecco, Correggese e Caronnese saranno ripescate, infatti, si arriverebbe a 25 società, che inevitabilmente dovranno essere divise. E’ la conseguenza dello stato che vive il pallone al Nord, molto meno in crisi rispetto ad altre parti. Come si vede, ci sono molti sodalizi lombardi e, di fatto, tutto la via Emilia: da Piacenza a Modena, è rappresentata l’intera strada consolare, con Piacenza che ha addirittura due squadre. Circola questa voce: per evitare derby incandescenti (Parma-Reggiana su tutti) la Lega Pro potrebbe inserire nel girone A alcuni club toscani e spostare nel B altrettanti emiliani. Un’altra ipotesi è creare un gruppo del Sud e creare gli altri due raggruppamenti secondo un taglio verticale dell’Italia. Voci, comunque. Perché sarà importante prima di tutto trovare quei sei club che vadano a rimpolpare l’organico. Orgoglio. Il Pordenone gonfia il petto: per il terzo anno di fila sarà l’unica portacolori del Friuli Venezia Giulia. Non è rappresentato il Trentino, così come non lo sono la Sardegna, la Valle D’Aosta, il Molise e, dopo tanto, la Liguria (pesa la retrocessione del Savona), mentre le altre regioni ad avere una sola rappresentante sono l’Alto Adige (provincia autonoma, in realtà), l’Umbria (Gubbio) e, a sorpresa, il Lazio, con la sola neopromossa Viterbese a tenere alto il nome del territorio. La palma di top è sempre appannaggio di cioè Toscana e Lombardia: ben 9 società per la prima regione, 8 per la seconda, anche se questa leadership potrebbe crollare, in quanto la Carrarese al momento è in bilico per i noti problemi economici. Seguono l’Emilia Romagna con 7, la Puglia con 6 e la Sicilia con 4. Le Marche hanno tre club come il Veneto mentre a quota 2 troviamo Abruzzo (Lanciano e Teramo) e Piemonte (Bellinzago e Alessandria).
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Manca solo l’annuncio e poi Luca D’Angelo, 45 anni, sarà il nuovo allenatore del Bassano. Come già trapelato da diversi giorni, la traccia è quella immaginata dopo una serie di incontri, ballottaggi, faccia a faccia, allunghi e ripensamenti. Niente che non si sia già visto in passato, quando Renzo e Stefano Rosso hanno sempre ponderato a lungo la propria decisione, lasciando via libera al proprio direttore generale (in questo caso Werner Seeber), ma solo nella proposta di un ventaglio di nomi fra cui scegliere. Ed ecco, dunque, via via uscire di scena Mario Petrone (il grande ritorno solo accarezzato), Alessandro Dal Canto, Giovanni Stroppa, Carlo Sabatini, solo per citare i più gettonati e rimanere in pista solo il tecnico pescarese, reduce dal settimo posto ottenuto alla guida della Fidelis Andria. E con l’arrivo in panchina di D’Angelo può arrivare dalla Puglia anche il centrocampista Dimitri Bisoli, figlio d’arte di Pierpaolo. Novità in vista a Bassano, dunque, dove l’obiettivo è di costruire ancora una volta una squadra fortemente competitiva. Nel frattempo il presidente Stefano Rosso, sul suo profilo ufficiale Facebook, ha detto la sua su quanto accaduto in Foggia-Pisa, stigmatizzando duramente i disordini che hanno interrotto la partita, con gravi intemperanze da parte del pubblico pugliese. «Complimenti al Pisa – si legge sul profilo del numero uno bassanese – per aver raggiunto la serie B e complimenti al Foggia per aver lottato fino alla fine. Questo è sport! Non capisco e fa male al calcio invece vedere i giocatori del Pisa costretti a scappare negli spogliatoi per sfuggire a tifosi violenti e che con questo sport non hanno nulla a che fare. Un anno fa il Como ha vinto a Bassano e giocatori e tifosi hanno giustamente festeggiato sia in campo che fuori. Capisco l’amarezza della sconfitta ma non dobbiamo tollerare l’ignoranza. #cambiamoilcalcio ». Tornando al mercato dei giallorossi per l’attacco, infine, sono tanti i nomi valutati in queste ore. I più caldi sono quelli di Alessandro Sgrigna e di Matteo Chinellato, 12 gol con la maglia del Cuneo nell’ultima stagione.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Cambiano i direttori generali (da De Poli a Zamuner, si avvicendano gli allenatori, da Parlato, a Pillon sino a Brevi) ma a Padova guardano con grande interesse al Bassano. Lo scorso anno i biancoscudati avevamo messo nel mirino Nicola Bizzotto, Giacomo Cenetti e Simone Iocolano. Non ne hanno preso manco uno. Così a primavera per fare prima hanno pensato di ingaggiare come digì direttamente Werner Seeber ma l’uomo di Bressanone era sotto contratto col Bassano eppoi qui glielo hanno pure allungato sino al 2018 e dunque gli è andata buca anche lì. E adesso, indomiti stanno seriamente pensando di approdare a Domenico Germinale (apprezzatissimo dal neo tecnico Brevi) e da ieri anche a Daniel Semenzato per coprire il ruolo di terzino destro. Non solo: Padova rincorre anche l’ex Davì che il Bassano ha lasciato libero e che Inzaghi ha bocciato a Venezia dopo che il ragazzo aveva raggiunto un’intesa biennale col diesse Perinetti. Su Davì ci sono in pressing pure Arezzo e Salò, ovvero gli ex allenatori Sottili ed Asta.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Gemelli diversi di quel ruggente Rimini che conquistò una gagliardissima salvezza in B dieci anni fa, Sandro Porchia e Luca D’Angelo erano le colonne d’Ercole difensive dei romagnoli. E allora adesso, l’ottimo Sandrone Porchia, ex giallorosso dei tempi di Jaconi che all’età di 39 (compiuti oggi, auguroni, ndr) lavora come coordinatore tecnico del vivaio del Palermo, è l’uomo adatto per raccontarci il nuovo skipper virtussino. «Luca era un allenatore in campo già allora per come guidava la difesa e il resto dei compagni – rivela Porchia – si tratta di un uomo di grande personalità e temperamento, di lui serbo un ricordo eccezionale, sia umano che sportivo. Ho sperato che finisse al Bassano, sapete che ai colori giallorossi resto legatissimo. Anzi, non avete idea quanto ci sono rimasto male di non poter continuare con quella maglia 4 anni fa, ma è il calcio».Va nel dettaglio con D’Angelo.«È tecnico attentissimo alla fase difensiva, le sue squadre prendono sempre pochi gol, se andate a vedere le cifre vedrete che lui per atteggiamento subisce sempre poco. E in ogni caso la sua carriera parla da sé: due promozioni con Rimini ed Alessandria, la salvezza col Rimini e la brillantissima stagione di quest’anno ad Andria. E anche sul modulo è vero che negli ultimi anni ha ottenuto fior di risultati col 3-5-2, ma è altrettanto vero che opera con disinvoltura e con felici riscontri anche con il 4-3-1-2. Le sue squadre possiedono sempre una precisa organizzazione e un’identità specifica. Non ho dubbi, Bassano ha fatto la scelta migliore». E sul fatto che lo chiamano l’Orso? «Ma no, l’Orso è perchè è grande e soprattutto grosso, ve ne accorgerete – sorride Sandro – ma come persona è buona come il pane». STAFF TECNICO. D’Angelo si servirà del collaudato staff di via Piave: dal vice Cristian La Grotteria, al preparatore atletico Alessandro Dal Monte, sino all’addestratore dei portieri Marco Zuccher. D’Angelo si portava dietro un collaboratore fidato per la preparazione, ma con Dal Monte non ce ne sarà bisogno.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Ho vinto la mia scommessa, rimanere in arancioneroverde era la mia priorità per proseguire insieme nella risalita». Per continuità e incisività è stato uno dei trascinatori del Venezia, quindi non ha certo stupito il fatto che Gianni Fabiano sia stato il primo riconfermato verso la Lega Pro. «C’era già un accordo in caso di promozione, ma avvertire che a prescindere c’era il desiderio di proseguire insieme mi ha fatto molto piacere – ammette il fantasista milanese -. La scorsa estate la presenza di un ds come Giorgio Perinetti aveva convinto anche me a sposare la rincorsa del Venezia. Una città e una piazza che non si possono discutere, ma ovviamente scendere dalla serie B alla D a 31 anni è stato un rischio. Me la sono sentita, ho avuto il coraggio di prenderlo e sono stato ripagato». Fabiano, che assieme a Soligo ha già incontrato il nuovo tecnico Pippo Inzaghi, dovrà formalizzare come tutti un contratto ex novo il 1. luglio. «Non abbiamo ancora parlato di durata, manca il nero su bianco ma sarà una formalità data la reciproca volontà di andare avanti. La verità è che oggi poche società, non solo in Lega Pro, possono mettere sul tavolo solidità e ambizioni come il Venezia. Chiaramente dispiace lo smantellamento di buona parte di un gruppo vincente, ma questo la dice lunga sulla voglia di vincere del presidente Tacopina. Se l’obiettivo del prossimo anno fosse stato la salvezza sarebbero bastati un paio di tasselli, volendo pensare in grande ci sta cambiare parecchio». Per l’ex Pro Vercelli 32 presenze e 6 reti nel primo anno in laguna. Soddisfatto? «Mi ci è voluto un pò per adattarmi ai ritmi della serie D, ero partito molto forte, ho giocato sempre anche passando da trequartista a esterno destro. Il primo è il ruolo che sento più mio, il secondo forse qualcosina mi preclude ma alla fin fine l’ho fatto più spesso in carriera. Di sicuro la posizione non è un problema, troppa sarà la voglia di misurarsi con una Lega Pro molto tosta e nella quale per vincere non basterà solo spendere». Dopo la trasferta lionese per assistere ieri sera a Italia-Belgio, oggi il ds Perinetti tornerà operativo sul fronte di un calciomercato che finora ha portato al Venezia di Inzaghi i tasselli Domizzi, Baldanzeddu e Virdis.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Accordo raggiunto, mancano solo le firme e l’ufficialità: Alex Pederzoli ha lasciato il Pordenone e pare destinato a occupare un tassello importante nella linea mediana del Venezia. La trattativa era in corso da tempo, come confermato dallo stesso ds Giorgio Perinetti nei giorni scorsi, e nel fine settimana il regista (legato al Pordenone da un contratto fino al 2018) ha sciolto le riserve. Ieri sera Perinetti era a Lione per assistere al match Italia-Belgio ma si attende il suo imminente ritorno per i prossimi annunci, visto che sono numerosi i nomi altisonanti accostati al Venezia: in particolare quelli degli attaccanti Felice Evacuo (Novara), Daniele Cacia, in procinto di lasciare l’Ascoli, Emanuele Calaiò (Spezia). Novità non solo nel reparto avanzato, dove figurano già Fabiano e Virdis, ma si guarda anche alla difesa e al portiere: sembra che sia molto vicino, in questo senso, l’accordo con Davide Facchin dal Pavia, mentre si erano sondati anche Samir Ujkani (di proprietà del Genoa, visto quest’anno al Latina) e Nicolò Manfredini (Modena). Dal Pavia, inoltre, potrebbe arrivare il difensore centrale Alessandro Malomo. Nel frattempo Luigi Luciani, tra i confermati, ha ricevuto l’Oscar del calcio come miglior difensore della serie D. Ed è tempo di scadenze per l’iscrizione alla Lega Pro: entro il 20 giugno la società dovrà presentare alla Commissione criteri infrastrutturali la documentazione relativa al campo di gioco. Documentazione già pronta, mancano solo alcune limature. «Entro mercoledì – spiega il dg Dante Scibilia – chiudiamo il contratto di ticketing e giovedì produrremo anche questa documentazione». Il 23 giugno è fissato l’appuntamento dal notaio per il passaggio della società a Srl. Entro il 30 giugno sarà formalizzata l’iscrizione, con richiesta firmata dal presidente Tacopina (già autenticata), più il versamento di 80mila e la fidejussione da 350mila.
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Ieri sera il diesse Perinetti è stato a Lione per assaggiare il clima azzurro agli Europei, oggi il ritorno in Italia, magari per definire molte delle trattative aperte nei giorni scorsi, e discutere con Inzaghi le valutazioni sui giocatori della passata stagione in via di riconferma. Perinetti si lascia alle spalle Italia-Belgio e ritorna a caccia del giocatori per il Venezia con il centrocampista Alex Pederzoli (Pordenone) sempre più vicino al ritorno in arancioneroverde, mentre il difensore Alessandro Malomo (Pavia) è terminato nel mirino anche del Vicenza. Il passato rossonero del tecnico piacentino potrebbe favorire l’arrivo al Venezia di qualche giovane passato nel settore giovanile del Milan. Uno dei pupilli di Inzaghi è il centrocampista Andrej Modic, ventenne bosniaco di Banja Luka, ma arrivato in Italia da piccolo, che nella passata stagione ha collezionato 11 presenze in serie B con la maglia del Vicenza. Modic è stato portato al Milan da Mauro Bianchessi nel 2010, insieme al fratello Mihael, è partito dai Giovanissimi Nazionali arrivando a un passo dalla prima squadra. Pippo Inzaghi è stato il suo allenatore sia negli Allievi sia nella Primavera, e gli aveva a suo tempo affidato un ruolo centrale, dopo averlo provato sia come mediano davanti alla difesa che come interno. Favarin. Intanto Giancarlo Favarin, accostato anche alla Triestina, è vicino al ritorno alla Fidelis Andria in Lega Pro. Lega Pro. Il Foggia, persa la finale promozione con il Pisa, è la cinquantaquattresima e ultima squadra ad aver diritto a partecipare al prossimo campionato di Lega Pro che dovrebbe vedere al via nuovamente 60 squadre, dopo la modifica delle Noif, anche se bisognerà fare i conti con eventuali defezioni a fine mese e la difficoltà di ottemperare ai 250 mila euro a fondo perduto di chi vuole ottenere il ripescaggio. Scadenze. Le prime scadenze del mese di giugno sono lunedì 20 (criteri infrastrutturali legati agli impianti), sabato 25 (pagamento emolumenti ai tesserati fino a fine aprile) e giovedì 30 (scadenza iscrizione e fedejussione). Camp. Ieri è iniziato il Venezia Soccer Camp, arrivato alla terza edizione, con la prima settimana sui campi di Forte Cosenz: cinquanta i ragazzi impegnati fino a sabato 18 giugno. La terza edizione del Venezia Soccer Camp ha avuto un grande successo con il “tutto esaurito” nelle tre settimane, una a Mestre con il City Camp e due a Tambre d’Alpago con il Full Camp (20-25 giugno il primo, 27 giugno-2 luglio il secondo).
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il mercato del Vicenza procede tra qualche trattativa concreta e tante voci. Al momento Antonio Tesoro, direttore sportivo dei biancorossi, sta sondando il mercato in attesa che entrino le vivo le trattative per i giocatori che nello scorso campionato si sono messi in luce attirando l’interesse di formazioni di categoria superiore. I nomi sono noti: Sampirisi e D’Elia in difesa e Raicevic e Galano in attacco. Al momento si tratta di richieste d’informazioni senza che siano state intavolate trattative concrete anche se i due terzini biancorossi, già nel mercato di gennaio, erano stati cercati da società della massima serie. D’Elia è stato seguito a lungo dall’Empoli che sta per cedere Mario Rui alla Roma, ma che nel frattempo ha acquistato a parametro zero dalla Fiorentina Manuel Pasqual che nel ruolo è sempre giocatore di primissima qualità. L’Empoli però potrebbe avere bisogno di un’alternativa nel ruolo e D’Elia farebbe al caso della formazione toscana. Ma sul mancino del Vicenza c’è l’interesse anche del Chievo e del Sassuolo, con la società emiliana che nella trattativa potrebbe inserire Alessio Vita , tornato per fine prestito proprio al Sassuolo, che piace molto al tecnico Franco Lerda. E che attorno ai terzini del Vicenza ci sia interesse, lo dimostra il fatto che Tesoro chiuderà a breve per Andrea Beduschi , terzino destro del Lecce che proprio il dirigente biancorosso portò in Puglia nel 2015. Ma l’attenzione degli addetti ai lavori è puntata anche su Filip Raicevic e Cristian Galano; l’ex centravanti della Lucchese è stata la vera sorpresa del girone di andata del Vicenza, mentre l’ex barese è rinato dopo l’arrivo di Lerda dimostrando anche con la maglia biancorossa di avere doti tecniche superiori alla media. Su Galano potrebbe tornare alla carica il Pescara, che già la scorsa estate si era interessata alle prestazioni del fantasista. Più complessa, almeno al momento, la situazione di Raicevic che potrebbe essere ceduto ma solo a determinate condizioni. Il Vicenza valuta il centravanti montenegrino tre milioni di euro, un prezzo molto alto che difficilmente una società italiana vorrà sborsare. Raicevic inoltre percepisce un ingaggio non troppo alto e quindi rientrerebbe nel progetto biancorsso, che punta su giovani a basso costo che Tesoro sta portando avanti come confermato con gli arrivi delle scommesse Giusti, Zivkov, Cernigoi e Di Piazza. Anche su questo fronte però tutto procede a rilento: l’interesse del Vicenza per Simone Ganz , che la Juve (proprietaria del cartellino) girerà in prestito e Giacomo Beretta (Pro Vercelli ma di proprietà del Milan), è soltanto abbozzato e non sarà approfondito finchè non partirà Raicevic. Fin qui tutte situazioni reali, ma ci sono anche voci prive di fondamento. La più clamorosa è quella che vorrebbe Cristian Maggio trattare con il Vicenza per un suo ritorno ma Massimo Briaschi, procuratore del terzino del Napoli, fuga ogni dubbio. «Non so come possano uscire certe notizie – sottolinea Briaschi – ma sono solo voci inventate». Reale è invece il provino che Diego Otero , figlio del grande Marcelo, sosterrà nei prossimi giorni con il Vicenza.
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Senza soldi e soprattutto senza amici. Che stagione ti aspetta, povero Vicenza. Che poi, detta così è forse fin troppo brutale. Anche perchè il positivo finale della passata stagione è un’iniezione di fiducia di cui si sentiva il bisogno. Però… Se da un lato gli esperti parlano di un mercato “low cost” («ho a disposizione un terzo del budget dello scorso anno», dice Tesoro), dall’altro la finale playoff di giovedì scorso ha detto che, basta, anche l’ultimo fratello è grande abbastanza per cambiare casa. «Vicenza-Pescara, nessuno ci separa». Per carità, verissimo. Figuriamoci se sarà il matrimonio con la Serie A a mettersi tra noi. Intanto, però, il Vicenza scorre la rubrica e si accorge che nella prossima stagione non potrà andare a salutare neppure un parente gemellato. L’elenco. Basta fare l’appello. Pescara? Sta ancora stappando le ultime bottiglie per festeggiare la promozione in Serie A dove raggiungerà gli altri amici a strisce dell’Udinese. Cremonese? La squadra di bomber Brighenti, cugino di capitan Nicolò, e la Reggiana si sono confermate nel girone A di Lega Pro a distanza di un solo punto una dall’altra. Messina? Ha residenza nel girone C, sempre Lega Pro. Metz? Fresco anche lui di promozione, ma in Ligue 1, addirittura un altro stato, lo stesso degli amici di Lione. Ravenna? Si è salvato a due giornate dal termine nel girone D di Serie D, incontrando sulla sua strada la New Generation dell’Arzignanochiampo e dell’Altovicentino. Occhio, perché ci sarebbe il Pisa sospinto di nuovo nella terra di B grazie a Rin(ghi)o Gattuso: il gemellaggio, però, non è più cosa da fare. Appartiene al passato Tanto quanto quello col Genoa (rotto nel 2005) con il Milan e con il Como. Arancini e Mendez. Però, che storie. Come in quegli Anni ’90, al Bar delle Rose di Messina dove prima della partita si affogava negli arancini e nelle granite, là dove c’era la sede degli ultras. E come quell’altra volta a Metz, stagione ’97-’98, quando i Vigilantes e il Fabio Group in viaggio verso Roda per la partita di Coppa delle Coppe si fermarono in città per un rinfresco organizzato dai francesi. Gli stessi che poi presero un pullman per gustarsi l’1-4 della gara d’andata. Favore ricambiato dai biancorossi nel viaggio di ritorno: c’era la sfida al vertice contro il Lens. «Alè Mendez» agli uni, «Allez le Metz» agli altri. Sembra tutto uguale, quando si è fratelli. Infatti, per il quarantesimo compleanno di gemellaggio Vicenza e Pescara si scambieranno persino le maglie…
Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Adesso la griglia è completa. Dopo il playoff di ritorno tra Foggia e Pisa che ha sancito la promozione dei toscani allenati da Rino Gattuso, non ci sono più dubbi su quali saranno le 22 formazioni partecipanti al prossimo campionato di serie B. Giro d’Italia. Da Nord a Sud il viaggio della serie B 2016/17 sarà come sempre lungo e molto vario, su e giù per lo stivale. Promozioni e retrocessioni hanno fatto perdere al campionato le rappresentanti di tre regioni: la Sardegna è volata nuovamente in serie A con il Cagliari, la Calabria ha trovato per la prima volta come suo massimo rappresentante il Crotone, mentre l’Abruzzo si è diviso tra la salita del Pescara e la discesa del Lanciano. Torna invece nel gruppone cadetto la Toscana, grazie al Pisa. Il lungo viaggio. I tifosi del Vicenza come sempre non faranno mancare il loro sostegno, nemmeno nelle trasferte più lontane. Complessivamente chi non si volesse perdere nemmeno una partita dovrebbe sobbarcarsi qualcosa come 9.326 chilometri, 444 in media per ognuna delle 21 trasferte stagionali. Giusto per rendere l’idea di che cosa significhi l’impegno di un tifoso così encomiabile (e ce ne sono: pochissimi “matti” a tal punto, ma ce ne sono…) Sant’Antonio in Texas, nel profondo sud degli Stati Uniti d’America, dista all’incirca 9.100 chilometri dal capoluogo berico… Il viaggio più lungo sarà ancora una volta quello verso Trapani (ben 1.529 km), mentre praticamente sotto casa ci sarà il Tombolato di Cittadella, ad appena 26 chilometri da Vicenza. Direttive ministeriali e delle prefetture permettendo, c’è da giurare che sarà un vero e proprio esodo biancorosso a percorrere i 58 km verso Verona o i 100 verso Ferrara: città vicine e squadre contrapposte per tifo al Vicenza da storiche rivalità, che si ripropongono dopo diversi anni di “separazione forzata”.Zeman e non solo. Questa sarà l’85a edizione del campionato di serie B, da quando la seconda categoria del calcio italiano ha assunto stabilmente questa denominazione ufficiale (1929/39). Ci sono alcune squadre che si sono legate assiduamente a questo torneo: primatista assoluto è il Brescia, che si prepara a parteciparvi per la 59a volta. Saranno 52 per il Verona, 45 per il Bari, mentre il Vicenza si piazza al quarto posto in questa classifica di “anzianità di servizio”, presentandosi ai nastri di partenza per la 35a volta. Sarà al contrario il debutto assoluto per il Benevento: in realtà la formazione campana nel 1945/46 vinse il suo girone di serie C e si guadagnò sul campo il diritto a partecipare al successivo campionato cadetto, ma per problemi finanziari rinunciò alla categoria, che dunque finora non ha mai realmente affrontato. Intanto ecco le ultime sul fronte del mercato degli allenatori. Rino Gattuso, tecnico del Pisa appena promosso, potrebbe essere rimpiazzato da Zeman. I tifosi sono tutti con l’ex campione del mondo, ma la cordata romana della società (che detiene il 50% delle quote) ha già scelto l’allenatore boemo. In mezzo una situazione ingarbugliata il cui finale è tutt’altro che preventivabile. Stasera all’Arena Anconetani si svolgerà la festa-promozione che potrebbe riservare anche una dura contestazione a parte della dirigenza. Il Pisa, infatti, è detenuto al 50% dal dg Fabrizio Lucchesi mentre la quota rimanente è nelle mani del presidente Fabio Petroni. I due hanno visioni opposte sulla conduzione del club e Petroni è già andato all’attacco: «L’imprenditore Alberto Gianni, ex patron della Ternana – ha detto – è pronto a sostenerci e vogliamo rilevare la quota di Lucchesi. Mercoledì presenteremo il nuovo allenatore». Ma i tifosi sono tutti con Lucchesi e Gattuso. Restando… in nerazzurro, Vincenzo Vivarini è il nuovo allenatore del Latina.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Mancano almeno un paio di mesi alla composizione dei gironi di Lega Pro – difficilmente saranno varati prima di metà agosto – ma il rischio per il Padova è di far parte di un raggruppamento di ferro: scontato il Venezia, il rischio è che nel gruppo del Nord ci siano pure Modena, Piacenza e Parma. Ma la strada verso la suddivisione è lunga e tortuosa: il 30 giugno scadono i termini per le iscrizioni (ultimo appello il 12 luglio) e già diversi club rischiano il taglio. Oggi, per esempio, si tiene la quinta e ultima asta fallimentare per la Carrarese: se anche questa andrà deserta, come le quattro precedenti, la società che fu di Gigi Buffon finirà quasi certamente nei dilettanti. E a rischiare sono anche Rimini e Pavia: se oltre ai sei posti già vacanti per riportare l’organico a 60 squadre ci saranno altre defezioni, sarà ancora una volta un’estate lunghissima. Le ripescate, al Nord, potrebbero essere il Lecco e, più difficilmente, Caronnese e Campodarsego: tra le retrocesse il Cuneo ha già comunicato di rinunciare al ripescaggio, mentre l’Albinoleffe, che ne ha già usufruito nella passata stagione, e la Pro Patria, per la penalizzazione dopo lo scandalo scommesse, sono tagliate fuori.
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Di appuntamenti in agenda ne ho mille», diceva Stefano Marchetti nel week end. Il direttore generale del Cittadella in questo momento si sta concentrando sui rinnovi dei giocatori in scadenza e lavorando sui nuovi arrivi o le conferme di coloro che sono in prestito. Tra questi ultimi, uno dei “pezzi da novanta” dell’attuale rosa di Roberto Venturato è senza dubbio Gianluca Litteri, l’attaccante da 16 gol stagionali che ha offerto un contributo sostanzioso nella corsa verso la promozione in serie B. Il Cittadella – per stessa ammissione di Marchetti – farà tutto il possibile per trattenere Litteri in granata anche nel prossimo campionato, e l’intesa con il calciatore c’è già. Finora, però, sono mancati i colloqui con la controparte, il Latina, che ne detiene i diritti sportivi. Qualcosa potrebbe sbloccarsi in settimana: il Latina, infatti, ieri pomeriggio ha annunciato il nome del suo allenatore. Si tratta di Vincenzo Vivarini che ha firmato per un anno, vincendo così la concorrenza con Panucci che invece chiedeva un biennale. Con il nuovo tecnico, la società laziale potrà adesso concentrarsi sul mercato, e anche il Cittadella finalmente avrà qualcuno con il quale intavolare la trattativa. L’agente di Litteri, Alessandro D’Amico, ha detto che qualcosa si muoverà a breve: «Giovedì mi dovrò vedere con la dirigenza a Milano. Non abbiamo fatto nomi, né di Litteri né di altri giocatori, ma spero di poter iniziare qualche colloquio, per avere risposte a breve termine». In attesa di eventuali sviluppi sulla vicenda-Litteri, Stefano Marchetti tra le altre cose ha previsto gli incontri con il portiere Alfonso, il difensore Salvi, il centrocampista Schenetti, tutti in scadenza di contratto. Il diggì granata ha detto che resteranno a Cittadella anche in serie B. È invece tutto da decidere il futuro di Mattia Minesso, anch’egli in scadenza ma con un’opzione per il rinnovo, che il Cittadella deve eventualmente esercitare entro il 30 giugno. Il giocatore non conosce ancora il suo futuro, si augura di essere chiamato a breve per chiarire la sua posizione. «Spero di sentire il direttore in questi giorni, ancora non so le intenzioni della società», le poche parole pronunciate dal giocatore.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) E Massimiliano Busellato cosa farà? Bella domanda. Già, perché nemmeno il diretto interessato, a 16 giorni dalla scadenza del contratto che lo ha legato alla Ternana nella stagione appena conclusa, sa quale sarà il suo futuro. Rimarrà in Umbria o tornerà a vestire la maglia del Cittadella, che l’ha lanciato nel calcio che conta? «Non è che mi nasconda», puntualizza il 23enne centrocampista, da alcune settimane rientrato nella sua Bassano, «ma proprio non ho idea di cosa accadrà. L’aspetto positivo della faccenda è che entro il 30 giugno sarà presa una decisione. Però non ho notizie, né da una società né dall’altra». La situazione è semplice e allo stesso tempo complicata. L’estate scorsa Busellato è stato ceduto in prestito alla Ternana, con cui ha disputato un ottimo campionato in Serie B, il primo lontano da casa, giocando 33 partite e segnando un gol, pesante, contro il Pescara. Ebbene, il club rossoverde potrebbe riscattarlo per una cifra vicina ai 350 mila euro, ma ancora non ha esercitato l’opzione, né ci sono, al momento, segnali sulla sua volontà. Poco male, verrebbe da dire in ottica Cittadella. Già, perché in casa granata c’è soltanto da guadagnarci. Dovesse perdere il giocatore, il d.g. Stefano Marchetti si ritroverà in mano un bel gruzzoletto da investire nel mercato, che, sommato ai 300 mila euro che rientreranno dalla cessione di Pellizzer all’Entella, costituisce una sorta di tesoretto. Se invece Busellato tornerà a Cittadella, comunque costituirà un rinforzo importante per la mediana di mister Venturato, ancora più prezioso se si considerano due fattori: 1) Busellato, che ha militato per più di 4 stagioni consecutive in granata, al pari di Paolucci sarebbe un calciatore “bandiera”, che permette di sforare il tetto dei 18 giocatori over 21 da avere in rosa; 2) sarebbe l’uomo ideale per prendere il posto di Zaccagni, che molto probabilmente rientrerà al Verona. Per lui, infatti, Marchetti è intenzionato ad esercitare il diritto di riscatto, ma l’ultima parola spetta agli scaligeri, che sembrano intenzionati a far valere il controriscatto, previsto nell’intesa che l’aveva portato a Cittadella a gennaio, e a tenerlo con sé. «Sinceramente non ho preferenze. Anzi, una sì: spero che le due società si mettano d’accordo fra loro al più presto», chiosa Busellato. «Prima, però, occorre capire chi sarà il d.s. della Ternana: leggo che sarà Larini, ma finché non sarà ufficializzato non credo ci potrà essere un dialogo. A Cittadella l’ultima volta sono stato in occasione della finale di SuperCoppa con la Spal: ho salutato Marchetti e ci siamo promessi di risentirci presto. E ora aspetto news».
Ore 10.40 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Bergamin & Bonetto meritano sostegno e non scetticismo”) Il primo a sollecitare la fiducia dei tifosi, scacciando quello scetticismo che aleggia intorno al Padova edizione 2016-2017, è stato l’amministratore delegato Bonetto il giorno della presentazione del tecnico Brevi. Parole decise, quasi ruvide, dettate forse anche dalla rabbia per qualche critica ingiusta, a sottolineare gli sforzi sostenuti dalla proprietà sul piano economico e i risultati ottenuti. Ieri, sulle colonne del Gazzettino, è stato il turno del presidente Bergamin. Toni più diplomatici, la giusta comprensione nei confronti di chi ha comunque il diritto di esprimere opinioni diverse, ma nella sostanza lo stesso leit-motiv: questa società ha saputo dimostrare con i fatti di avere sempre strategie e obiettivi chiari e perciò merita di essere sostenuta. Una conferma in più che Bergamin e Bonetto hanno ricucito gli strappi del passato e sono tornati a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda. Un’identità di vedute che certifica la credibilità del nuovo progetto tecnico e dovrebbe rassicurare tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Biancoscudo.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Restando al pacchetto di mediana, si potrebbe poi profilare un suggestivo ritorno all’ombra del Santo dell’ex capitano Andrea Bovo nel caso in cui dovesse essere approvata in sede di consiglio federale l’ipotesi di poter inserire in organico i “giocatori bandiera”, cioè quelli che hanno militato per quattro anni di fila in un club. Attualmente Bovo è sotto contratto per un’altra stagione con la Salernitana, ma potrebbe prendere in considerazione l’eventualità di un ritorno in biancoscudato, tanto più che Zamuner è stato a lungo il suo procuratore e il rapporto tra i due è ottimo. Beninteso: non si tratta di un’operazione bollata con l’etichetta “priorità”, ma è solo un pensiero al momento lontano che più avanti potrebbe magari decollare. Intanto, come noto, l’inizio del ritiro a Mezzano di Primiero è stato fissato per domenica 10 luglio, in realtà la stagione biancoscudata 2016-2017 scatterà qualche giorno prima, presumibilmente tra il 7-8 luglio: saranno giorni dedicati alle visite mediche e ai test atletici per poi trasferirsi in quota e cominciare la preparazione vera e propria.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Dettori, quindi, potrebbe essere il primo rinforzo del Padova. È un profilo che abbina personalità e qualità, senza dimenticare che con la sua duttilità è in grado di ricoprire più ruoli a centrocampo, dove diggì e allenatore vogliono giocare con tre elementi. E Zamuner si è messo in testa che è l’uomo che fa al caso del Padova. Un primo contatto telefonico con Silvia Patruno, agente del giocatore, c’è già stato. L’intenzione, ora, è quella di fare il passo successivo, vale a dire fissare un appuntamento per un colloquio faccia a faccia che dovrebbe andare in scena a stretto giro di posta, nel quale appunto approfondire il discorso parlando anche dell’aspetto economico (Dettori chiederebbe un biennale). Naturalmente se la controparte dovesse sparare alto rimanendo ferma nella sua posizione, Zamuner mollerebbe probabilmente la presa. Ma l’asso nella manica potrebbe essere proprio il fatto di offrire a un giocatore nel pieno della sua maturità la possibilità di venire a giocare in una piazza come Padova che punta a recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Si troveranno questa mattina in sede Giorgio Zamuner e Oscar Brevi per una full immersion finalizzata a valutare tutti gli aspetti della rosa biancoscudata, dopodiché si potrà dare il via alle danze con più incisività sul mercato. Non che il nuovo responsabile dell’area tecnica non abbia già iniziato a muoversi in questi giorni sondando (anche in termini di ingaggi) i possibili papabili, ma si cercherà di stringere il cerchio riguardo a qualche obiettivo. Tra questi c’è il centrocampista trentatreenne Francesco Dettori, reduce da una stagione con i fiocchi con la Carrarese (otto sigilli) tanto da essere stato votato dai tre quotidiani sportivi nazionali come il centrocampista dal migliore rendimento quest’anno in Lega Pro. Un giocatore che piace molto a Zamuner e a Brevi, il quale ha avuto modo di allenarlo alla Cremonese, anche se la concorrenza non manca. Con il Padova pronto a intromettersi nella trattativa già avviata dall’entourage del giocatore con la Sambenedettese.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Se per il centrocampo, insomma, i prossimi giorni potrebbero favorire importanti sviluppi, per l’attacco la questione si fa più complicata. La settimana scorsa il club di viale Rocco ha bussato alla porta del Sassuolo per il giovane Ettore Gliozzi (nell’ultima stagione al Sudtirol), ma di fronte alla richiesta di un impiego costante del giocatore ha, per il momento, fatto un passo indietro. Per ora, considerato che comunque il nuovo tecnico Oscar Brevi potrà contare su Altinier e Neto Pereira, rimane ancora in piedi la trattativa per Mattia Minesso: prima bisognerà capire se il Cittadella eserciterà – e al momento è improbabile – l’opzione di rinnovo del contratto, poi, eventualmente, bisognerà vincere la concorrenza del Bassano, che voleva il granata già a gennaio.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quel che è più importante, però, è il fatto che sia il giovanotto, in prima persona, a premere per il trasferimento: pare infatti che sia entusiasta della prospettiva di sbarcare a Padova, e il Pordenone difficilmente riuscirà, per questo, a fargli cambiare idea. Ma i prossimi giorni potrebbero rivelarsi importanti anche sul fronte di Francesco Dettori: il regista della Carrarese (in scadenza di contratto a fine mese) è uno dei “pezzi” pregiati del mercato, dopo che con le sue prestazioni ha trascinato la formazione toscana ad uno storico quinto posto nel girone B nell’ultimo campionato. Zamuner è pronto ad incontrare l’entourage del centrocampista sardo già prima di venerdì: al momento Dettori ha ricevuto proposte anche dalla Lucchese e dalla neopromossa Sambenedettese, e solo quando il Padova avrà messo sul tavolo la sua offerta si potrà capire da quale parte comincerà a pendere la bilancia.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono ore di attesa, ma il mercato del Padova è pronto a decollare. Ed è a centrocampo che potrebbero arrivare le prime novità: il reparto di mediana biancoscudato, con gli addii ormai scontati dei vari Bucolo, Corti e Baldassin, è quello che necessita dei maggiori interventi in entrata, e il responsabile dell’area tecnica, Giorgio Zamuner, nei prossimi giorni potrebbe accelerare per i due obiettivi primari. Uno è Matteo Mandorlini, non ci sono più dubbi: il figlio dell’ex allenatore di Padova, Verona e Sassuolo, dopo la grande stagione disputata a Pordenone potrebbe seguire Zamuner in Veneto. Ventott’anni il prossimo 22 ottobre, Mandorlini jr. è in cima alla lista dei desideri: il d.g. sarebbe pronto a presentare, nei prossimi giorni, un’offerta che possa convincere il Pordenone a liberarlo, visto che il giocatore è legato ai neroverdi da un altro anno di contratto.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Sul taccuino di Zamuner ci sono anche Andrea Tomei , che tuttavia dovrebbe rimanere a Pordenone e Paolo Branduani, lo scorso anno alla Spal. Quest’ultimo è un profilo gradito anche a Brevi e ci potrebbero essere sviluppi molto interessanti nei prossimi giorni in tal senso. Per quanto riguarda la fascia destra, ci sono diverse idee e c’è pure da valutare il futuro di Matteo Dionisi, sotto contratto sì, ma che potrebbe essere ugualmente ceduto. La Sambenedettese ha effettuato qualche sondaggio, il Pordenone è sempre un’opzione possibile. La Pro Vercelli ha detto no per Berra , che va considerata una strada chiusa, c’è l’idea Semenzato che rimane sullo sfondo, ma c’è soprattutto la possibilità che arrivi un giovane di qualità. La Primavera dell’Inter, inoltre, è terreno di caccia per Padova e Cittadella. I profili che destano maggiore attenzione sono quelli di Mattia Bonetto, centrocampista classe 1997 e di Enrico Baldini, centrocampista classe 1996. Nei prossimi giorni si capirà qualcosa in più su queste due piste. Sembra che il Padova avesse una mezza promessa per Bonetto, ma che il giocatore voglia la B. E il Cittadella si è fatto sotto. Per l’attacco la prima scelta rimane sempre Litteri ma col Latina è tutto bloccato, per questo motivo ecco spuntare l’alternativa rappresentata da Andrea Arrighini, 34 presenze e 9 gol nel Cosenza nella passata stagione. E per la difesa c’è un’altra pista che si apre, quella che porta ad Alex Sirri dell’Alessandria. Il dg granata Stefano Marchetti da abile giocatore, come sempre, gioca su più tavoli.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Bolle il mercato, il Padova si rinforza e ben presto potrebbero arrivare i primi colpi della nuova gestione Zamuner-Brevi. I due nomi più vicini sono quelli di Francesco Dettori (33 anni e ben 8 reti lo scorso anno con la maglia della Carrarese) e di Mattia Minesso, dal quale si aspetta una risposta a stretto giro di posta. Il primo è reduce da una stagione sfavillante, corteggiato con insistenza da Pistoiese (dove è appena sbarcato il suo ex allenatore Gian Marco Remondina) e Siena. Dettori ha messo Padova in cima alla lista, a breve è in programma un incontro fra le parti che dovrebbe definitivamente sbloccare la situazione. A Minesso è stata recapitata una proposta nei giorni scorsi, successivamente si sono inserite Bassano e Pordenone e c’è già l’ok di Brevi. C’è fiducia massima sul buon esito dell’operazione, che viene giudicata importante per la grande duttilità del giocatore e per la sua capacità di rendersi pericoloso in zona gol. Ma c’è pure la questione portiere in primo piano. I troppi infortuni di Lazar Petkovic hanno convinto il direttore generale Giorgio Zamuner a cambiare orientamento per un ruolo giudicato fondamentale per il buon esito della stagione. L’idea sarebbe quella di cedere in prestito Petkovic per una stagione, tenendo Alessandro Favaro come secondo e puntando su un estremo difensore esperto e bravo con i piedi a impostare l’azione. La pista più suggestiva porta a Luca Mazzoni che non è un mistero piaccia parecchio a Zamuner. La sua permanenza a Terni, nonostante il recente rinnovo di contratto, non è scontata.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
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