Padova, presentato ufficialmente Brevi: “Darò tutto me stesso, e spero di convincere i tifosi vincendo…”

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Oscar Brevi (Allenatore Padova): “Vedo che siete in tanti, ma è normale perché le aspettative di una piazza come Padova sono tante. Questo  uno stimolo ancora maggiore per dare il massimo. Sono ovviamente molto contento per questa opprtunità, mi reputo una persona seria, diretta e corretta. La mia idea del Padova? Arriva da un buonissimo campionato, quindi le basi solide ci sono già. L’ho visto giocare più volte l’anno scorso, conosco i giocatori e qualcuno l’ho già allenato. Ripeto: partiamo da una buona base, poi in accordo con Zamuner troveremo i giocatori ideali che ci permettano di migliorare. E’ ovvio che l’obiettivo di questa società  migliorare quanto di buono è già stato fatto nella scorsa stagione. La mia carriera? Ho iniziato a Como per due anni, poi sono andato a Cremona ma l’ambiente e la piazza erano sfiduciate a causa del calcioscommesse e mi sono ritrovato ad allenare una squadra che partiva da -9 in classifica. Nonostante ciò abbiamo fatto un campionato incredibile arrivando ai playoff dove siamo stati eliminati dal Trapani con due pareggi. Poi l’anno successivo sono stato esonerato dopo poche gare, era cambiato il direttore che voleva un tecnico diverso. Poi sono andato a Catanzaro, piazza molto calda con molte aspettative e siamo arrivati quarti in un girone molto complicato, siamo andati ai playoff ma non siamo riusciti a fare il salto di categoria ed onestamente eravamo meno attrezzati. L’anno successivo sono andato a Ferrara, eravamo in linea con le aspettative ma poi la società ha fatto una valutazione. L’anno scorso non lo reputo un anno di lavoro, pensavo si potesse lavorare tranquillamente ed invece non c’erano i presupposti. Il mio modulo preferito? Uno vincente in assoluto non c’è, quindi credo che la mentalità e la personalità che si riescono a dare ad una squadra possano fare la differenza. Bisogna conoscere il materiale umano a disposizione e trarne il meglio, sfruttando al massimo le qualità all’interno della squadra. Ad esempio, Neto Pereira ha caratteristiche che conoscete molto bene ed è normale secondo me che se lo schieri come esterno in un tridente offensivo vai a togliere forza alla squadra.Io le mie idee le ho e cercherò di portarle avanti, se poi a partita in corso bisognerà cambiare a seconda della situazione e dell’avversario lo farò perché questo è ciò che vuole il calcio moderno. Dovemo avere giocatori con grandi motivazioni e grande personalità. A Cremona giocavo col 4-3-3, a Catanzaro giocavo inizialmente col 4-2-3-1 e poi da gennaio col 3-5-2 perché erano arrivati giocatori adatti a quel modulo. I playoff allargati? non ci saranno più gare nel finale di stagione con “poco valore”, perché fino all’ultimo ci si potrà giocare l’accesso. Le pressioni? Io sono qua per dare tutto me stesso, darò il massimo e poi potranno giudicarmi, com’è giusto che sia. Ci vorrà sintonia con la società, coi media e con la tifoseria, e noi possiamo far cambiare idea e convincere i tifosi solo dando il massimo e vincendo. Eredità pesante da Pillon? Ce l’ho avuto anche come allenatore ma non mi permetto di giudicare il suo operato. Io devo pensare a trasmettere le mie idee alla squadra. Giocatori di fiducia da portare? Non esistono, ne esistono solo di bravi. Se faccio un nome è perché penso che sia utile alla causa, non perché è di fiducia”.

Giorgio Zamuner (Direttore Generale Padova): “Brevi è sempre stato la mia prima scelta, mi sono confrontato con altri allenatori ma nella mia testa la scelta era già presa da giorni. Bergamo viceallenatore? Conosce Brevi, abbiamo giocato insieme ed è ben visto a Padova quindi l’abbiamo scelto senza indugi”.

Roberto Bonetto (Amministratore Delegato Padova): “Il contratto? Annuale con possibilità di rinnovo al raggiungimento di determinati obiettivi. Lavezzini? Ci siamo incontrati prima, rimarrà a fare parte della nostra società con la mansione di scouting perché ha il massimo rispetto da parte mia e del presidente Bergamin. vorrei che dalla società uscisse un messaggio chiaro: questa società ha una visione comune, è solida e vuole andare avanti per costruire un futuro roseo. Per il bene del Calcio Padova siamo una società coesa ed unita, quindi tutte le decisioni prese finora sono state condivise. La nostra volontà è di rendere più forte e solida la società a livello economico. Non siamo qua per fare business e puntiamo allla “padovanità”, perché poi magari arrivano americani, asiatici e via dicendo ed abbiamo visto com’è andata a finire… I cancelli sono aperti, chi vuole darci una mano ben venga. Il budget? E’ importante per la categoria, poi uno la pensi come vuole… Gli obiettivi? Siamo arrivat iquinti e quindi vogliao arrivare dal quarto posto in su. Non stiamo “sbaraccando” come qualcuno ha scritto, anche perché abbiamo confermato i giocatori più forti: De Risio è confermato, Neto Pereira è confermato, Diniz ed Altinier non serve confermarli perché sono già contrattualizzati… Poi andremo ovviamente anche sul mercato! Ora però provate a darci fiducia, perché se vogliamo riportare Padova dove più gli compiete riuniamoci e torniamo a remare dalla stessa parte. Poi magari sbaglieremo, ma se capiterà lo avremo fatto comunque in buona fede”.”.

Giuseppe Bergamin (Presidente Padova): “Il dg Zamuner ha lavorato duramente in settimana per scegliere l’allenatore e lo staff tecnico. Il vice di Oscar Brevi sarà Andrea Bergamo, il preparatore atletico Fabio Martinelli, collaboratore tecnio Ottavio Sprano, preparatore dei portieri Adriano Zancopé, team manager Marcelo Mateos, responsabile scouting Simone Tognon. Non conoscevo personalmente Brevi ma mi ha subito fatto un’ottima presentazione”




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