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Ore 21.40 – (Il Piccolo) Mauro Milanese lancia un ponte verso le altre società dilettantistiche della provincia, che da parte loro non lesinano dubbi, perplessità e prudenza, ma non rompono il rapporto con la nuova Triestina gestita dal cugino di Biasin. Quanto interesse ci sia attorno a questo tema, lo dimostra il fatto che all’invito della società alabardata di lunedì sera abbiano risposto parecchie società: erano infatti una ventina i presenti. Milanese ha illustrato il progetto della Triestina riguardo ai giovani, che prevede, oltre all’obbligatoria formazione Juniores, anche la costituzione delle squadre Primi Calci, Pulcini e Esordienti, rassicurando tutti però sulla massima collaborazione: «Devo dire che ho trovato molta disponibilità, sono soddisfatto di questo incontro – dice l’amministratore unico della Triestina – il discorso è semplice: io credo che tutte le squadre dalla più piccola fino al Barcellona, abbiano il diritto di avere un settore giovanile. E io per la Triestina voglio costruire qualcosa che resti, che dia continuità ai ragazzi, perché non si trovino in futuro nuovamente macerie come quelle trovate da noi. Questo non deve essere un ostacolo per le altre squadre, ma un arricchimento. E ci potrà essere anche un’eventuale collaborazione per i campi, soprattutto per i più piccoli, perché quello delle strutture resta un punto spinoso da risolvere». Milanese ha voluto rassicurare le società anche sul discorso cruciale degli Esordienti: «Non voglio fare certo cinquanta squadre. Anche se si dovessero presentare tantissimi ragazzini, a me della categoria Esordienti basta tirar su al massimo una squadra da 9 e una da 11, tutto il resto andrà alle altre squadre. Ripeto, il mio vuole essere un gesto di apertura. So che ci sono stati problemi in passato, ma la Triestina ha sempre pagato e sta ancora pagando dei premi di preparazione». E le altre società? Perplessità rimangono, mugugni su alcuni punti anche, ma in sostanza non c’è un fuoco di sbarramento. Hanno preso atto del progetto Milanese, sollevano qualche dubbio sulla questione campi ma il nocciolo resta sempre quello: non vogliono veder andare via giocatori a cuor leggero. Se c’è qualche ragazzino che vuole provare la strada dell’alabarda, vorrebbero essere perlomeno avvisati, e se c’è qualche grandicello che interessa, se ne deve parlare nel dettaglio. Insomma, prima della prossima stagione, forse ci sarà un’altra riunione generale, ma probabilmente anche incontri società per società, con tematiche che spazieranno dai giocatori ai campi di gioco.
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Vuoi Quarzago? Dammi un portiere. Al Belluno, di giocatori come Simone, centrocampista molto promettente specie se si considera l’età (è ancora Allievo, essendo nato nel 1999), ne farebbero comodo un paio. Da girare uno all’Udinese, l’altro al Pordenone. E in cambio ecco risolta la grana portieri. Proprio così, il ds Augusto Fardin in questi giorni è diviso tra il destino di Simone Quarzago e quello di guardiano dei pali gialloblù. E l’intenzione è di risolvere (in parte) il secondo con il primo. LA TRATTATIVA – Sul talento che ha fatto parlare di sé per tutta la stagione, il cui futuro lontano da Belluno per categorie superiori era chiaro già in inverno, ci sono soprattutto due squadre: l’Udinese e il Pordenone. Fardin, pur perdendoci qualcosa, per il bene del ragazzo avrebbe la bussola puntata verso Udine e in settimana potrebbe proporre lo scambio: Quarzago a voi, Samuele Perisan (portiere classe ’97) a noi. Stesso identico piano per l’ipotesi Pordenone: Quarzago in neroverde, Matteo Menegazzo (classe ’98) in gialloblù. Le piste calde, caldissime, sono queste due. Tra le tante anche il Vicenza nelle scorse settimane aveva bussato alla porta per Simone, ma a quanto pare il suo destino oggi è orientato verso il Friuli. BORGHETTO NUMERO 1 – Qualsiasi delle due opzioni risolverebbe dunque al Belluno il 50 per cento del capitolo portieri. E l’altro? «Speriamo davvero di riuscire a portare a Belluno Borghetto – confessa Vecchiato – a mio avviso è il miglior ’99 in circolazione e dunque sarebbe un ottimo colpo. So che lo vogliono praticamente tutte le Primavere, ma io confido che capiscano che un anno in D è il meglio per crescere. Nei prossimi giorni comunque sentiremo la Liventina: abbiamo un ottimo rapporto con il direttore sportivo Pinzin e anche per questo spero che si possa raggiungere l’obiettivo». E FARINAZZO? – Confermato Pescosta e lasciato andare Solagna, l’altro ’96 del gruppo destinato a restare doveva essere Farinazzo. Dunque? «Anche in questo caso credo che nel fine settimane ne sapremo di più. Il ragazzo ha ricevuto offerte importanti ed è giusto che le valuti. Poi ne parleremo insieme e si vedrà».
Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Simone Corbanese sarà ancora un giocatore del Belluno. C’erano pochi dubbi, ma comunque bisognava aspettare la classica chiacchierata tra la dirigenza e il giocatore, che è arrivata puntualmente ieri. «Ci sono voluti quattordici secondi per trovare l’intesa con Simone, forse anche meno – scherza il direttore sportivo Augusto Fardin, che ha partecipato alla riunione con il capitano del Belluno e con il presidente Gianpietro Perissinotto – non ho mai avuto dubbi su questo. Per Ruben D’Incà, invece, abbiamo parlato con lui e ci ha detto di voler giocare di più e lo posso capire. Non abbiamo insistito, bisogna dare spazio ai ragazzi». Brotto è ufficiale, Acampora anche. La scorsa settimana il Belluno ha annunciato di aver trovato l’accordo con l’ex Gianmarco Brotto, che prenderà il posto di Acampora, che tornerà a casa. «Con Acampora abbiamo già parlato – prosegue Fardin – ha avuto questa opportunità di lavoro e ha fatto questa scelta. Altri rinforzi davanti? Non credo arriverà nessun altro». Farinazzo in dubbio. Molto dipenderà però da quello che deciderà Marco Farinazzo, confermato dalla società gialloblù ma non ancora sicuro di restare. Il ragazzo ha giocato una buona stagione nonostante qualche infortunio che lo ha tenuto fermo ai box diverse settimane. Le sue prestazioni però hanno attirato l’attenzione di alcune società di categoria e adesso la palla è passata al giocatore. «La sua permanenza dipende solo da lui – ribadisce Fardin – qui è stato confermato, ma ha richieste e deve decidere. La situazione è ancora in bilico». Andrea Franchetto sarà ancora gialloblù. Il fuoriquota classe 1997, ex Udinese, dopo un ottimo finale di stagione, si è guadagnato la riconferma. «Andrea resta con noi – continua Fardin – sulla questione portieri invece siamo ancora in alto mare. Sicuramente uno andrà via, forse tutti e due. Per quanto riguarda Brino dipende molto anche dal Bassano, mentre Solagna potrebbe partire, ma anche restare. Ora non posso dire niente di certo, la prossima settimana dovrebbe sbloccarsi qualcosa». Il futuro di Solagna sembra essere in mano al giocatore che ha avuto la proposta da parte del San Giorgio Sedico e nel fine settimana dovrebbe dare una risposta al nuovo direttore sportivo sedicense Moreno Della Vecchia. Avete sentito Merli Sala nelle scorse settimane? «No, non abbiamo mai parlato con lui». Futuro incerto per Pellicanò. L’accordo tra il giocatore e il Venezia sembrava ormai cosa fatta ma con l’arrivo di un nuovo mister sulla panchina della società della laguna, che ha ingaggiato niente meno che Filippo Inzaghi, potrebbe aver messo in discussione il tutto e solo nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più.
Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) Si è chiusa con la richiesta della convocazione di un consiglio comunale sulla questione del futuro del Pavia e della situazione debitoria che coinvolge molti fornitori pavesi la discussione a Palazzo Mezzabarba nel corso della seduta consigliare di lunedì sera. Un tema affrontato dagli amministratori di palazzo Mezzabarba a seguito di una instant question presentata dal capogruppo della Lega Nord Matteo Mognaschi, che ha chiesto al sindaco Massimo Depaoli di esprimere la posizione dell’amministrazione comunale dopo gli annunci della proprietà cinese di disimpegnarsi. «Ho chiesto al sindaco, in base ai problemi societari del Pavia calcio, a partire dall’iscrizione al nuovo campionato in poi, se si stia muovendo alla ricerca di nuovi soci o di garanzie concrete dell’attuale proprietà – spiega il consigliere leghista Mognaschi – ma oltre altre all’aspetto sportivo ho manifestato la preoccupazione rispetto al tema dei debiti con fornitori non pagati, alcuni dei quali (lavori allo stadio) riguardano direttamente l’amministrazione comunale (lavori straordinari non pagati), chiedendo che cosa intenda fare il sindaco per tutelare il territorio. Il tutto ricordando anche la grande accoglienza data due anni fa alla nuova proprietà per i ventilati investimenti nei vari settori, turismo, commercio, ma che poi non si sono verificati». Il primo cittadino ha risposto spiegando come ci sia ovviamente preoccupazione, attenzione e anche delusione per la decisione del disimpegno del presidente Zhu e della proprietà cinese. «Ho precisato che per quanto riguardato la questione stadio si è trattata solo di un’idea e nessun progetto è stato presentato concretamente all’amministrazione comunale – ribadisce Depaoli – sul tema ci sono stati alcuni incontri ma la questione era legata a una valutazione di fattibilità economica da parte della società. Ora siamo in contatto con i dirigenti italiani che lavorano per la proprietà e sappiamo che si stanno facendo sforzi per trovare nuovi imprenditori e nel caso ci fosse la possibilità il nostro compito sarà quello di agevolare contatti con chi fosse interessato a continuare l’attività sportiva e imprenditoriale del Pavia». Antonio Bobbio Pallavicini (Forza Italia) avanza la richiesta al sindaco di intervenire in prima persona con la società e farsi da garante della città e dei tifosi. Al termine della discussione il consigliere Mognaschi ha poi raccolto 11 firme tra i banchi dell’opposizione e quella del consigliere Pd Luigi Furini per la richiesta di un Consiglio comunale dedicato alla situazione del Pavia calcio, sia sportiva che debitoria, visto che coinvolge molti fornitori, artigiani e imprenditori cittadini esposti economicamente a causa di mancati pagamenti da parte del club azzurro.«Per convocarlo occorrerà però – replica Depaoli – che ci siano rappresentanti della proprietà e dirigenza a chiarire la situazione, altrimenti sarebbe un dibattito inutile». Anche soluzioni ponte dell’amministrazione comunale non servirebbero. «Il Comune potrebbe pensare di farsi garante della fideiussione per l’iscrizione, ma non certo dovrebbe farsi carico dei debiti e della gestione futura – commenta Furini – da tifoso mi stanno a cuore le sorti della società di calcio azzurra, ma da consigliere comunale anche quella debitoria di chi ha fornito servizi e non è stato pagato: albergatori, ristoratori, fiorai e altri ancora».
Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Carte, carte e ancora carte. Anche ieri i consulenti della Reggiana hanno lavorato a tempo pieno per produrre documenti richiesti dallo staff che supporta Mike Piazza. In campo ci sono fior di professionisti impegnati in un confronto serrato sulle poste contabili, sui bilanci, su tutti i contratti in essere. Ogni posizione è vagliata con la lente di ingrandimento, in attesa che Mike Piazza interrompa le sue vacanze al Verdura Resort Hotel di Sciacca, uno dei più esclusivi della Sicilia, e faccia rotta su Reggio. Di certo quella che stiamo vivendo è la settimana del dentro o fuori perché i tempi sono davvero giunti al limite massimo. Tra un mese ci sarà probabilmente l’inizio del ritiro visti gli impegni della Reggiana nella prossima Tim Cup. Nel caso che tutti i vari tasselli arrivino ad incastrarsi, Piazza potrebbe proporre per il nuovo Cda due suoi uomini di fiducia, pescati dal mondo che lui meglio conosce, quello del “batti e corri”. Uno è Gilberto Gerali, giocatore di tanto talento che ha fatto la storia del baseball a Parma e in Nazionale e anche a Reggio, dove attualmente lavora. I reggiani lo ricordano per essere stato per tanti anni allenatore capo della Palfinger. Un’altra indiscrezione porta a Bill Holmberg, oggi capo tecnico delle Nazionali giovanili di baseball, residente a Tirrenia con un aggancio a Ravenna, dove ha messo su casa tempo fa (intervistato dalla Gazzetta l’americano aveva detto di non escludere questa ipotesi, anche se il suo mondo è però quello del baseball). Certo invece un ruolo per Maurizio Franzone che entrerà a pieno titolo nella stanza dei bottoni. Ieri intanto nella sede della Reggiana si è presentato il ds Andrea Grammatica che ha cominciato ad incontrare i primi giocatori granata. Tra questi Daniele Mignanelli, con il suo procuratore, poi Andrea Rossi, che ritorna nel ruolo di preparatore dei portieri e il dottor Franco Taglia, riconfermato alla guida dello staff medico. Per quanto riguarda la Berretti, è di notizia di ieri, il vice di Paolo Zanetti sarà Cris Gilioli.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) «Sono a Reggio ed ho appena parlato col nuovo direttore Grammatica della mia eventuale conferma per il prossimo anno». Queste parole pronunciate ieri da Daniele Mignanelli tornato in città dopo una breve vacanza a Milano Marittima, suoneranno dolci ai tanti tifosi di cui è diventato beniamino, «anche se la parola finale spetterà al Pescara che detiene il mio cartellino». A proposito di Pescara: ha visto che si sta giocando col Trapani la serie A? «Lo seguo a distanza con l’unico rammarico di non aver mai dato un contributo». Poteva essere la sfida tra ex-granata: Mignanelli contro Petkovic. «Sarebbe stato bello per entrambi e soprattutto per lui che l’anno scorso non aveva trovato molto spazio. Ma adesso è giusto guardare avanti». Ha parlato con la società abruzzese del suo futuro? «Non ho notizie perché aspettano la fine dei play off per capire in quale categoria giocheranno, programmando di conseguenza la prossima stagione». Invece il diesse Grammatica cosa le ha prospettato? «Mi ha spiegato che vorrebbero allestire una squadra competitiva da subito, partendo da un tecnico con mentalità più offensiva, nel tentativo di salire direttamente. E’ chiaro che si tratta di una proposta allettante». Resterebbe nonostante il gruppo che arrivò con lei da Busto Arsizio sia praticamente stato decimato? «Ognuno deve guardare al proprio destino e ragionare con la propria testa». Con Colombo era… una storia di amore ed odio? «E’ una brava persona e quando mi sgridava lo faceva per il mio bene. Credo che meriti di trovare presto una nuova destinazione». Quali sono state le differenze in questi due campionati vissuti a Reggio? «Stavolta sono arrivato dopo sei mesi ed alcuni giocatori erano cambiati perciò ho trovato più difficoltà ad ambientarmi. Il clima generale la situazione societaria sicuramente ci hanno disturbato un po’. Avevo avvertito che qualcosa di strano c’era già da prima del mio arrivo e nella mia prima settimana è successo il finimondo. Ma sono all’oscuro di cosa fosse accaduto». Pensa che la squadra non potesse dare di più? «Troppi punti persi con squadre poco blasonate, forse perché prese alla leggera, invece con le prime arrivavamo sempre molto concentrati e disputavamo grandi partite». I play off hanno detto che il girone A è l’unico non rappresentato in finale. Caduti gli alibi di inizio stagione. «C’erano squadre forti ma nei play off tutto cambia e quest’anno c’erano quelle agguerrite del centro sud.Per me sarebbero state tutte alla nostra portata se fossimo entrati tra quelle otto, come del resto fu l’anno scorso». A Reggio ci sono movimenti attorno alla società… «Ne sono sempre aggiornato è una piazza a cui tengo». Le piacerebbe fare parte della nuova avventura? «Posso agire di mia volontà fino ad un certo punto poi sarà il Pescara a decidere». Se resta quale sarà il suo ruolo nel 4-2-3-1 di Colucci? «Probabilmente avranno in mente di farmi fare l’esterno basso di sinistra mentre per me sarebbe un sogno giocare all’ala sinistra». Che percentuale dà alla sua riconferma? «La mia disponibilità c’è ed avendo ancora un contratto di tre anni col Pescara non ho ricevuto richieste da altre società. A questo punto bisogna aspettare, tra pochi giorni, la fine dei play off di serie B».
Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Cessione sì? Cessione no? E soprattutto, cessione a chi? Gli interrogativi in casa biancorossa sono gli stessi da settimane e la giornata odierna potrebbe forse chiarire un po’ la situazione, visto che il presidente Sandro Musso incontrerà a Rezzato, nella sede della Sdl, alle 15 la cordata rappresentata dal consulente finanziario Enea Benedetto e alle 19 il mantovano Claudio Dondi. Domani mattina, poi, il numero uno di Viale Te rivedrà anche l’imprenditore vicentino Roberto Masiero e a quel punto avrà il quadro completo da presentare ai soci nel cda fissato per le ore 18 al Martelli. Completo o quasi, bisogna aggiungere, perché nel frattempo patron Serafino Di Loreto ha fissato per l’imprenditore cinese Zhonghe Ye – tuttora in corsa per l’Acm – un appuntamento in municipio con il sindaco Mattia Palazzi per lunedì alle 9.30. Scommessa Masiero. Insomma, la situazione è a dir poco ingarbugliata e gli stessi dirigenti biancorossi per ora sono molto cauti sui possibili sviluppi. Fa eccezione il dg Gianfranco Bernasconi che, chiamato provocatoriamente in causa, sta al gioco: «È difficile dire come andrà a finire ma, se proprio fossi obbligato a scommettere 10 euro, li punterei su Masiero. L’offerta di Dondi è pronta infatti da due mesi e, se non è stata ancora accettata, evidentemente la proprietà non è convinta. Masiero, che alle spalle mi sembra di aver capito abbia una finanziaria inglese, mi risulta abbia fatto buona impressione. E la presenza di Lori al suo fianco potrebbe incidere. Comunque queste sono soltanto impressioni personali: il mio compito da manager si è esaurito nel cercare soluzioni, adesso la scelta spetta alla proprietà». Cinesi in municipio. Proprietà che resta bifronte, visto che il presidente Musso continua a seguire alcune trattative e patron Di Loreto segue piste completamente diverse. «Dall’intermediario romano rappresentante del gruppo malese non ho più avuto notizie – spiega proprio Di Loreto -, mentre il sindaco è stato molto gentile e ha fissato per lunedì mattina un incontro con l’imprenditore cinese Zhonghe Ye, che è interessato al Mantova a patto di poter ristrutturare completamente o costruire ex novo lo stadio, per poi ammortizzare gli investimenti con entrate commerciali». Dondi scalpita. I cinesi restano dunque in pista, così come Claudio Dondi, che da mesi tratta con Viale Te e spera oggi di scrivere la parola fine sulla questione: «Stavolta o si chiude o ci si dice addio – afferma -, anche perché qui c’è da mettere in atto un progetto tecnico e i giocatori che abbiamo bloccato non aspettano più. La mia offerta è chiara e domani (oggi per chi legge, ndr) dirò anche i nomi degli imprenditori che mi affiancano. Se poi ci sono colossi, cinesi o di chissà dove, che presentano offerte migliori e che possono fare le fortune del Mantova, ben venga. Basta che me lo dicano e io mi ritiro: ho già un’altra società di Lega Pro che farebbe carte false per avermi al timone». L’outsider Benedetto. Fra i tanti “litiganti” c’è poi l’ultimo arrivato, il consulente finanziario Enea Benedetto che oggi sarà ricevuto a Rezzato alle 15 e che rappresenta una cordata arrivata a Mantova attraverso il contatto con Gianluca Braguzzi. «Sono un consulente finanziario – spiega Benedetto – con un passato da calciatore e allenatore. Da anni collaboro con una holding internazionale e negli ultimi mesi ho valutato insieme a loro la possibilità di trovare nuove forme di visibilità, utilizzando fra queste anche il calcio. Mantova è una piazza importante, anche a livello culturale, per cui ci è sembrata una buona opportunità. E nel progetto ho coinvolto anche imprenditori lombardi e piemontesi che sono miei clienti ma non hanno precedenti nel calcio. L’idea è quella di costruire una football academy, che sia punto di riferimento per il territorio ma anche per il Nord Europa, dove questa holding lavora di più. E ovviamente di rilanciare la prima squadra verso categorie superiori con un piano quinquennale. Saremmo anche disposti a lavorare insieme alla proprietà attuale – conclude Benedetto -, ma sarà tutto da valutare nell’incontro che avremo oggi».
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Passano i giorni e si avvicina il momento della scelta dell’allenatore del Bassano della prossima stagione. Negli ultimi giorni è decaduta per una serie di ragioni la candidatura di Mario Petrone, che nella giornata di oggi incontrerà invece il direttore generale del Padova, Giorgio Zamuner. Il grande ritorno a Bassano, dunque, non ci sarà, mentre la scelta di Stefano Rosso e Werner Seeber sembra essere ristretta a due profili: Alessandro Dal Canto e Luca D’Angelo, mentre nei giorni scorsi è emerso che il direttore generale giallorosso ha incontrato in gran segreto anche Giovanni Stroppa, in uscita da Bolzano dove il SudTirol dovrebbe ripartire da Wiliam Viali. Su Dal Canto, che a un certo punto aveva messo la freccia e scavalcato nettamente la concorrenza, è piombato nelle ultime ore un club di serie B. E questo torna a far crescere le quotazioni di Luca D’Angelo, per due stagioni all’Alessandria e nello scorso campionato alla Fidelis Andria. È stato lo stesso D’Angelo, dopo il settimo posto dello scorso anno, a non rinnovare il contratto con il club pugliese, sicuramente ingolosito dall’interesse del Bassano, piazza che punta sempre in alto. Dal Canto, è un altro profilo che piace molto, soprattutto per la sua capacità di lavorare con i giovani. È convinzione di Seeber e della proprietà che in una piazza come Bassano, lontano dalle pressioni più insistenti, Dal Canto possa rilanciare le proprie quotazioni, in rialzo dopo l’esperienza alla guida della Nazionale Under 17. Nel frattempo il Consiglio federale ha deliberato di fissare in un milione di euro il contributo per la domanda di ripescaggio per la Serie B e 250 mila euro per la Lega Pro. Elevati i parametri sulla disciplina delle materie infrastrutturale e del pagamento degli emolumenti. Allargati anche i playoff: si disputeranno le squadre dal terzo al decimo posto di ogni girone, per un totale di 24 partecipanti complessivi.
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Mentre è in pieno corso il casting per la panchina virtussina con la triade Dal Canto/Sabatini/D’Angelo in lizza e più defilato l’outsider Bertotto, Bassano intanto fa la conta sulle forze attuali in organico. Al momento tra i pali rimarrà il titolare Gianmaria Rossi, mentre manca un numero 12 visto che Davidone Costa, novese ma di proprietà dell’Inter verrà presumibilmente girato dal club nerazzurro a qualche sodalizio che garantisca di poterlo impiegare con continuità. In retrovia invece diverse novità: sono partiti il terzino D’Ambrosio e lo stopper Soprano per fine prestito, saluterà la comitiva con ogni probabilità anche il veterano Martinelli per fine contratto, restano di sicuro capitan Nicola Bizzotto e l’altro centrale rivelazione Alberto Barison già scritturati per la prossima stagione, oltre al laterale mancino Filippo Stevanin, pure lui contrattualizzato per il futuro. Sono semmai in bilico Dario Toninelli e Daniel Semenzato, due della cosiddetta vecchia guardia ed entrambi in scadenza. Il club è orientato a liberarli, tuttavia l’ultima parola spetta al nuovo trainer. Anche a centrocampo piccolo grande rimpasto. Saranno in ritiro a luglio due colonne del Soccer Team come Mattia Proietti e Giacomo Cenetti, mentre Guido Davì si è già congedato prendendo la direzione di Venezia dove troverà Pippo Inzaghi. Il quarto mediano Mario Gargiulo torna al Chievo per fine prestito e allora qua serviranno due mezzali classiche, più di interdizione che di piede vellutato poiché senza dimensione podistica e temperamentale Bassano si sgonfia come un supplì abbandonato sul piatto. E sulla trequarti dopo la rinuncia a Misuraca, prescelto del Cittadella in serie B, continueranno a inventare per la Virtus sia Marcello Falzerano che Robertino Candido e con loro ecco la velocità del poderoso Laurenti. Di contro, foglio di via per Piscitella e Voltan, a fine prestito rispettivamente da Roma e Crotone. Ergo, pure qui occorreranno almeno un paio di addizioni di primo piano per arricchire di qualità e alternative la linea dei rifinitore. Il maquillage toccherà fatalmente anche l’attacco laddove Momentè è tornato a Mantova e Pietribiasi è in scadenza ma potrebbe strappare un allungamento annuale che secondo i più è dietro l’angolo. Rivedremo senz’altro Tommy Maistrello e Michael Fabbro, entrambi legati alla società mentre un discorso a parte merita Domenico Germinale, ormai riattivato dal serio infortunio al ginocchio dello scorso novembre. Se in questo mese il centrattacco trevigiano dimostrerà di stare benone, doveroso puntare su di lui. Diversamente bisognerà provvedersi di uno sfondatore nuovo di zecca.Masiero a Mantova. Roberto Masiero pronto ad acquistare il Mantova. Sulle prime tutti, ma proprio tutti, anche a Mantova, hanno ricondotto l’indiscrezione a Roberto Masiero, vicepresidente del Bassano e già una settimana fa era cominciato il tam tam di illazioni. Che però si è arrestato quasi subito una volta appurato che il Roberto Masiero in questione è imprenditore nel ramo petrolifero, è sì disposto a rilevare il 100% delle quote azionarie virgiliane e nulla ha a che vedere col Masiero giallorosso, ben saldo sulla poltrona virtussina. Meno male.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il destino di Luca Strizzolo a margine della conferenza stampa tenuta da Mauro Lovisa al De Marchi. Anzi, nel bel mezzo del discorso a braccio del presidente. Dichiarazioni che sono un tuono. L’attaccante, secondo il pensiero del patròn neroverde, dovrà prima firmare il rinnovo del contratto a Pordenone. Poi potrà anche essere venduto al Cittadella, che ancora oggi è la maggiore pretendente dell’attaccante friulano. Ma il succo è questo: non dovrà uscire dalla rosa di Bruno Tedino gratuitamente, senza un compenso per le casse del Pordenone. È questa la principale notizia di mercato regalata dal meeting a cui hanno partecipato anche i tifosi neroverdi. Sta di fatto, però, che a decidere dovrà essere il giocatore, che non ha firmato alcun rinnovo con il Pordenone e che in ogni caso potrebbe dire di sì al Cittadella (o a qualsiasi altra squadra) anche domani. Si tratterà di capire quale sarà la reazione dell’entourage di Strizzolo. La società ha lanciato il suo messaggio. CENTROCAMPO – Dopo Alex Pederzoli (richiesto sempre dal Venezia) e Matteo Mandorlini (per lui anche il Padova) si proverà a portare a casa anche Simone Pasa, che con ogni probabilità risolverà il suo rapporto contrattuale in essere con l’Inter. Il Pordenone farà un tentativo. CONFERME – La permanenza di Mirko Stefani è stata annunciata direttamente e ufficialmente dal presidente Mauro Lovisa in persona. Il capitano resta e non è in discussione. Confermata la volontà di trattenere Andrea Ingegneri, di proprietà del Cesena. Tentativi anche per Boniotti (Brescia) e Martin (Pavia). Dovrebbe restare Matteo Tomei. BURATTO – La conferenza stampa è servita anche per regalare un annuncio gradito alla tifoseria neroverde, che ritroverà anche il prossimo anno uno dei beniamini dello scudetto dilettanti conquistato ad Arezzo nel 2014. Matteo Buratto, infatti, ha messo la firma sul rinnovo del contratto: rimarrà un giocatore del Pordenone ancora per due anni, confermandosi così come il giocatore in rosa con la più lunga militanza in neroverde. IDEE – In attacco piace Mastroianni, bomber dell’Este in serie D. Idea anche per Gerardi, attaccante pordenonese che ha disputato l’ultima stagione al Como in serie B. Sgrigna ha salutato il Cittadella, ma è difficile che possa rientrare nel progetto neroverde. Lo scoglio principale è quello dell’età. Movimenti in corso anche tra Udine e Pordenone. Dal vivaio bianconero può arrivare il centrocampista classe 1997 Luca Magnino. Capitano della Primavera di Luca Mattiussi, è di Cordenons e potrebbe giocare con la maglia della sua città. Il Pordenone dovrà discutere con l’Udinese anche del futuro di Alessio Castrì, il giovane arrivato l’anno scorso per la Berretti. MOVIMENTI – Intanto il Renate ha trovato l’allenatore. Si tratta di Luciano Foschi, ex del Pordenone. Chiamato da Lovisa a sostituire Lamberto Zauli nel primo anno di professionismo dei ramarri (2014-15), fu a sua volta tagliato e rimpiazzato da Fabio Rossitto dopo nemmeno due mesi. Oltre ramarri ha allenato anche Alessandria, Reggiana, Ancona e Novara.
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà un Pordenone ambizioso che continuerà il percorso iniziato la scorsa stagione, ma meno frenetico. È quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta ieri al De Marchi da Mauro Lovisa e Bruno Tedino davanti agli organi d’informazione e a un centinaio di supporters che non hanno voluto mancare l’ultimo appuntamento della fantastica stagione ’15-16. O, meglio, il primo, anche se anticipato di tre settimane, della stagione ’16-17. OBIETTIVI – «Ripartiamo da mister Tedino – ha affermato il presidente – e l’appellativo inglese non è usato a caso perché, coadiuvato da Denis Fiorin e da Matteo Lovisa (suo figlio, ndr), avrà anche responsabilità di mercato. Consci che ripetere o addirittura migliorare il secondo posto sarà difficile, ripeto – ha enfatizzato re Mauro – difficile, non impossibile, il nostro obiettivo sarà restare nella parte alta del tabellone, magari entro le prime 8 posizioni che dal prossimo campionato daranno diritto di accedere ai playoff». Nel mirino resta la serie B. «Certo – garantisce Lovisa – e magari anche qualcosa in più. La prossima Lega Pro, viste le squadre retrocesse e anche le promosse dalla Lega D (Parma, Venezia, ndr) sarà una B2. Noi vogliamo consolidarci crescendo. Alla B vogliamo arrivare entro 3 anni da oggi». SENTIMENTI – È un Lovisa confidenziale quando si rivolge ai tifosi e scopre le sue emozioni. «Ringrazio – facciamo una sintesi del suo pensiero – Giorgio Zamuner e Marcelo Mateos per quello che hanno fatto per noi. Avrei voluto che restassero. Mi ha deluso Strizzolo che a marzo è venuto a chiedere il rinnovo e dopo poi si è affidato a un nuovo procuratore (Francioni, ndr) per darsi al miglior offerente. Diverso il comportamento di Bruno Tedino, che elogio per professionalità e serietà insieme a tutto il suo staff. Sottolineo infine il salto di qualità della tifoseria, che ci ha aiutato a crescere ed è cresciuta insieme a noi». STADIO – Lovisa rivela che è in corso un confronto con i tecnici comunali (architetto Guido Lutman, ndr) per l’ampliamento a 3.500 posti del Bottecchia. «Per gara due con il Pisa – ricorda – avremmo potuto vendere 5 mila biglietti. Pozzo ci aveva offerto gratis il Friuli. Abbiamo ringraziato, ma rifiutato per rispetto verso i nostri tifosi. Con l’Udinese il rapporto è ottimo. Probabilmente firmeremo un accordo di collaborazione e da Udine potrebbero arrivare giovani interessanti». In stand by invece, dopo la partenza di Zamuner che l’aveva caldeggiato, quello con la Juventus. SEMPRE AL MASSIMO – La stima e l’affetto del popolo neroverde per re Mauro è nota e consolidata. Non ha bisogno di esternazioni. Applausi invece per il presidente onorario Giampaolo Zuzzi al suo ingresso in sala e ovazione per Bruno Tedino piuttosto emozionato. «Ringrazio la società per la fiducia – ha detto Bruno – e i tifosi per l’affetto. Cosa prometto? Di dare il massimo insieme al mio staff, a Fiorin e Lovisa jr per costruire una squadra competitiva che continui a dare il 101 per cento delle sue possibilità, indipendentemente dai componenti e della posizione che al cospetto di avversari fortissimi, riuscirà ad ottenere».
Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) Naturalmente – escluso il caso Strizzolo – ieri al De Marchi ha tenuto banco anche il mercato. I tifosi, in questo senso, hanno ricevuto diverse notizie. La prima: Matteo Buratto è rimasto un giocatore del Pordenone. Il centrocampista, classe ’94, ha firmato un biennale, che lo legherà alla società sino al 2018. Per il ragazzo di San Donà, dunque, la prossima sarà la quarta stagione in neroverde: si conferma così il giocatore da più tempo in rosa. La seconda: Stefani riceverà un adeguamento contrattuale e rimarrà alla corte di Lovisa. Non è finita. Perché Tedino ha rivelato che per la permanenza di Ingegneri, ancora sotto contratto col Cesena, «siamo a buon punto», che la volontà del club è di tenere Pederzoli e Pasa, con quest’ultimo che «risolverà il vincolo che lo lega all’Inter» e che le porte per Barreto non sono chiuse. «Vitor – ha spiegato il tecnico neroverde – l’ho cresciuto io. E’ un ragazzo particolare, che ha bisogno di sentire affetto. Dipende da lui: se gli si accende la luce (spenta da un po’, ndr), noi siamo qua». Quindi un concetto importante: «Sarà una squadra – ha detto Tedino – allestita con criterio. Al centro di tutto c’è la “G” di gioco». Infine, il Pordenone ritroverà in campionato una sua vecchia conoscenza: l’ex tecnico Luciano Foschi riparte dalla panchina del Renate.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Il “caso” Strizzolo, la collaborazione con l’Udinese destinata a decollare. Quindi il nuovo stadio e una rassicurazione: sarà un Pordenone da primi 8 posti, allestito con un budget di livello. Ha detto che non parlerà più sino alla partenza del campionato, così Mauro Lovisa si è voluto congedare col suo solito monologo. Ben 40 minuti di chiacchierata da parte del presidente dei neroverdi, che ha fornito ottime motivazioni per restare fiduciosi in vista della prossima annata, la terza di fila del club in Lega Pro. Note amare. Si parta da Strizzolo, promesso sposo a Cittadella. «Deve firmare col Pordenone – stupisce tutti Lovisa –. Il 30 marzo, al giocatore, è stato proposto un contratto biennale, con adeguamento in caso di B. La clausola non era stata però inserita sul modello da sottoscrivere. Lui voleva lo stesso chiudere, Io gli ho detto di aspettare che sarebbe stato riformulato il contratto. Da allora Francioni, il suo procuratore, ha iniziato a proporlo in giro, anche in B. Strizzolo – continua Lovisa – mi ha mancato di rispetto». Oggi il centravanti è atteso alla firma a Cittadella: come finirà? Progetti. Partirà una sinergia con l’Udinese. «Sì – afferma – faremo maturare qualche giovane bianconero. E’ ancora aperta la collaborazione con la Juventus, non è sfumata con l’addio di Zamuner. A ogni modo faremo un altro gran campionato: a Tedino, che sarà anche manager assistito da Denis Fiorin, verrà affidato un budget importante. Vogliamo entrare tra le prime 8, con giocatori motivati e intenzionati a onorare la maglia». Lovisa poi parla dello stadio: «Serve un incontro con le istituzioni – spiega – perché c’è bisogno di un nuovo impianto. Per ora intendiamo anche dare un nome alla curva, che manca da troppo tempo». Infine una rivelazione: «Avremmo potuto giocare il ritorno delle semifinali playoff al Friuli, l’Udinese non ci avrebbe fatto pagare – spiega –: abbiamo rifiutato perché vogliamo giocare di fronte ai nostri tifosi». Il mister. Accolto da un’ovazione dal pubblico, particolarmente numeroso, Bruno Tedino. «Ho scelto di rimanere perché non mi accontento – afferma –. Il concetto che mi anima non è vincere, ma dare il massimo. Sarà una squadra nuovamente propositiva, che vuole giocare. E ingaggeremo elementi adatti al nostro tipo di calcio: voglio vedere lavoro, rispetto e sacrificio. Per questo non sarà allestito un team clamorosamente forte – continua –, ma equilibrato». Lovisa loda infine Tedino: «Non ha senso ingaggiare un direttore sportivo quando c’è un professionista così competente e con una vasta conoscenza del calcio come il nostro mister – afferma –. Conosce tutti e ci fidiamo di lui. Sarà un campionato molto difficile, ma io sono fiducioso perché lo staff è di assoluto livello ed è il nostro punto di forza».
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Dal giorno della firma cha ha sancito il passaggio di quote da Finalfa Srl alla finanziaria vicentina Vi.Fin. Spa sono passati neppure dieci giorni, ma sembra una vita. Una svolta attesa da tanto tempo dalla stragrande maggioranza della tifoseria vicentina che dopo la fine dell’era Cassingena ha reagito in vari modi; chi ha festeggiato in città fino, chi ha evidenziato la propria gioia sui social e chi, come i gruppi della curva sud Lanerossi Crew, Zona Mucchio e South Terrace ha reso noto di essere soddisfatto per il passaggio di proprietà ma allo stesso tempo ha spiegato di voler rimanere con i piedi per terra, consapevoli di come spesso nel passato le aspettative dei tifosi siano state deluse. Varie reazioni che Maurizio Salomoni, presidente del Centro di coordinamento club biancorossi, cerca di riassumere in un unico ma fondamentale concetto. «Da tempo gran parte della tifoseria chiedeva un cambio al vertice del Vicenza calcio. Servivano come l’aria volti nuovi nella stanza dei bottoni, idee e strategie nuove che possano regalare un po’ di speranza ai tifosi biancorossi per un futuro migliore. Nei quasi dodici anni della gestione Cassingena sono state tante, troppe le delusioni e le amarezze che abbiamo dovuto ingoiare, ormai la pazienza era finita da tempo e quindi era necessario girare pagina e aprire un nuovo capitolo ». Prima di discutere su cosa potranno fare i nuovi proprietari del Vicenza, Salomoni si sofferma nell’esaminare cosa hanno già fatto. «Credo che nessuno possa mettere in dubbio che senza i soci di Vi. Fin. il Vicenza adesso probabilmente non farebbe più parte del calcio che conta — sottolinea il presidente del Centro coordinamento club biancorossi — dall’aprile del 2015 la finanziaria vicentina ha sempre onorato le scadenze relative agli stipendi e relativi contributi dei calciatori dei tesserati del Vicenza, ed inoltre si è presa in carico una situazione debitoria pesantissima frutto della gestione precedente. La rateizzazione del debito Iva in dodici anni, la ristrutturazione del debito e la pur sofferta salvezza ottenuta sul campo hanno permesso questa svolta, adesso in tutta la tifoseria c’è grande attesa per quello che succederà, per capire che Vicenza verrà costruito per affrontare il prossimo campionato». Qualcuno potrebbe dire che per i nuovi proprietari il difficile viene adesso, anche se il presidente Alfredo Pastorelli, l’amministratore delegato Marco Franchetto, i consiglieri Stelvio Della Vecchie e Leonardo Adamo, hanno spiegato che la priorità verrà data al risanamento economico del club. «La ritengo una strategia giusta e corretta – sottolinea Salomoni – ma allo stesso tempo sono certo che verrà data la giusta importanza all’aspetto tecnico perché sarà fondamentale restare in serie B, e la tifoseria biancorossa si augura che in futuro non si debba più soffrire come negli anni passati. Per questo ritengo che la nuova proprietà correttamente abbia illustrato la situazione e come intenderà agire alla giuda del Vicenza, ma sono certo che la prossima stagione qualche soddisfazione ce la regalerà». La tifoseria biancorossa è alla finestra, in attesa che il calcio mercato del Vicenza entri nel vivo, con la speranza che i sacrifici che la nuova proprietà ha anticipato sia relativi a pochi giocatori dell’organico della scora stagione. «La conferma di Franco Lerda sulla panchina è stato il primo passo importante per continuare nell’ottimo finale di stagione – precisa Salomoni – il tecnico e il direttore sportivo poi si conoscono bene e quindi credo che siano in perfetta sintonia e che entrambi sappiano già quello che devono fare. Quello che posso dire è che se verrà costruito un buon Vicenza la tifoseria biancorossa risponderà alla grande; molti sono pronti a tornare a rifarsi l’abbonamento, a tornare a tifare al Menti, anche se l’affetto per i colori biancorossi non è mai mancato, e lo confermano le circa dodicimila presenze all’ultima di campionato per festeggiare insieme la permanenza in serie B».
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Dovrebbe dare una risposta entro oggi Daniel Adejo. Il diesse Antonio Tesoro infatti nei giorni scorsi aveva fatto una proposta al procuratore del difensore il cui contratto scadrà il 30 giugno, proposta ritenuta interessante dalla società biancorossa e difficilmente ancora ritoccabile. In settimana ci dovrebbe anche essere l’acquisizione ufficiale di Iacopo Cernigoi, il giovane attaccante della Virtus Vecomp, serie D, che lo scorso campionato ha segnato 17 gol in 33 partite. Ma in questi giorni il diesse biancorosso sta anche cercando di trovare una soluzione per risolvere il contratto con Nicola Pozzi legato al Vicenza fino al giugno 2017. La trattativa con l’attaccante non è per nulla facile, ma è comprensibile che il club di via Schio voglia chiudere un rapporto che si è rivelato fino ad ora molto oneroso e per nulla proficuo.Per quanto riguarda i giocatori che dovrebbero avere più mercato, come Salvatore D’Elia e Mario Sampirisi, fino ad ora richieste ufficiali non ne sono arrivate, insomma si è ancora nella fase dei contatti informali. Per D’Elia avrebbero tastato il terreno l’Empoli e il Sassuolo. La società emiliana potrebbe mettere sul piatto della bilancia il consenso a lasciare in biancorosso anche per la prossima stagione Alessio Vita, giocatore che piace molto al tecnico Lerda. Per Sampirisi ci sarebbe stato un interessamento del Bristol City, club inglese che milita in championship, l’equivalente della serie B italiana. Emissari del Bristol erano anche venuti a visionare il giocatore in una delle ultime gare al Menti. Ma Sampirisi ha estimatori anche in Italia, pare abbiano chiesto informazioni Cagliari, Pescara e Spezia.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Daniele Corvia (Latina), Emanuele Calaiò e Anderson Miguel Da Silva detto Nenè (Spezia): sono i tre giocatori che il Vicenza avrebbe preso in considerazione per l’eventuale sostituzione di Filip Raicevic.Vero? Presumibilmente sì. Ma… posto che di questi tempi nessuno ti dà uno straccio di conferma, perchè si cominci a parlare bisogna che Raicevic sia ceduto. Il montenegrino interessa al Napoli (che però tiene calda – e molto – la pista che porta a Lapadula), al Carpi e ha estimatori anche all’estero. Come finirà? Impossibile dirlo adesso. Quel che è certo è che il Vicenza non vuol farsi trovare impreparato di fronte all’eventuale partenza di Raicevic.E allora avanti con le ipotesi. Calaiò, 34 anni, è una specie di sogno proibito. Qualità e illustre passato lo renderebbero inaccessibile o quasi, ma dicono che a La Spezia non siano contentissimi della sua stagione. E allora… si attende. Con la consapevolezza che l’Arciere ha un altro anno di contratto. Anche il compagno di squadra Nenè, brasiliano di 32 anni, ha un accordo che lo lega al club ligure sino al 2017. Il sudamericano sarebbe un po’ meno quotato del compagno di linea, ma le Aquile sono assai soddisfatte di lui per grinta, spirito combattivo e capacità di mettersi al servizio della squadra. Il contratto che vincola Corvia (31 anni) al Latina scadrà nel 2018. E allora si tratta…
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Grazie di cuore, sono felice». Le primissime parole da allenatore arancioneroverde Pippo Inzaghi le affida a Facebook, condividendo il suo stato d’animo con le migliaia di tifosi corsi a cliccare «mi piace» sulla sua pagina ufficiale (che per inciso sfiora il milione e 200 mila fans). In attesa della presentazione di questa mattina anche il Venezia ha già assaporato l’effetto-Inzaghi, con i «like» volati in un poche ore da 13 mila a quasi 16 mila, mentre il sito della società è andato nel pallone con visite pressoché impossibili. Una gioia che nemmeno la recentissima promozione in Lega Pro era riuscita ad avvicinare. Per Pippo-gol un numero spropositato di commenti, auguri da tutte le latitudini, «cori» riadattati ad hoc, e quando qualche (pochissime) voce fuori dal coro provano a seminare dubbi e invitano a non dimenticare qualche «furbata» quando con la Juve segnò tre gol in un 4-0 al Penzo, c’è subito chi lo zittisce grazie al «due di picche» rifilato al Padova che l’aveva contattato per la panchina. In proporzione cresce la curiosità per la costruzione di una squadra all’altezza dell’ambizione dichiarata di salire subito in serie B. Ufficializzato Inzaghi sono subito iniziati i primi accostamenti con talenti del vivaio milanista, dall’ala offensiva Davide Di Molfetta (classe ’96 in prestito al Rimini) all’esterno sinistro Gian Filippo Felicioli (’97) al regista Alessandro Mastalli (’96) entrambi della Primavera meneghina. Smentito invece l’interesse per il 31enne centrocampista Angelo D’Angelo dell’Avellino, mentre per l’attacco Perinetti dovrebbe fare un tentativo per farsi prestare dalla Juve l’ex comasco Simone Andrea Ganz.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tutto vero, sarà proprio il Venezia di Pippo Inzaghi ad inseguire la serie B. Nella tarda serata di lunedì l’ex bomber ha sciolto le ultime riserve comunicando il suo sì al presidente Joe Tacopina, così ieri alle 12.48 la società arancioneroverde ha ufficializzato «di aver raggiunto l’intesa con Filippo Inzaghi per la guida tecnica della prima squadra» precisando che «l’accordo sarà formalizzato il 1. luglio con il tesseramento dell’allenatore e del suo staff» vale a dire alla scadenza naturale del contratto con il Milan. Il club rossonero è stato ringraziato «per la cortesia nel consentire di presentare mister Inzaghi» già oggi all’Hotel Ca’ Sagredo di Venezia, lo stesso che a ottobre aveva ospitato l’investitura pubblica di Tacopina. «I complimenti per questa grande operazione vanno tutti al presidente – la soddisfazione del ds Giorgio Perinetti – perché con il suo spirito, serietà e voglia di fare rende possibili cose inimmaginabili. Non è stato facile ingoiare il rospo di tornare sui nostri passi cambiando orientamento rispetto a mister Favarin, cui nessuno toglierà i meriti per aver riportato il Venezia in Lega Pro. Tuttavia abbiamo fretta di crescere, Inzaghi viene con enorme entusiasmo per mettersi in discussione, al servizio del progetto con tutte le conoscenze metodologie sue e del suo staff». Le parti oltre che sulle prospettive di mercato hanno dunque trovato un’intesa anche economica, con Inzaghi che stando ai «si dice» avrebbe accettato un ingaggio di «soli» 150 mila euro, su per giù un decimo rispetto al milione e mezzo netto che percepiva dal Milan. Ritiratosi nel 2012 dal calcio giocato a 38 anni, 9 mesi e 4 giorni (nel Milan solo Costacurta, Maldini e Albertosi chiusero in età più avanzata), il 43enne piacentino ha allenato gli Allievi nazionali rossoneri giungendo alla semifinale scudetto, quindi la Primavera portata alla conquista del Torneo di Viareggio. Promosso in prima squadra per la serie A 2014/15 con il 10.posto non ha centrato il ritorno nelle coppe europee. Tatticamente votato al 4-3-3, il suo Milan si era distinto per l’invenzione del «falso nueve» schierando cioè un non-attaccante di ruolo (nella fattispecie il francese Menez) in posizione di centravanti.
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Inzaghi è un campione del mondo. E’ un leader, è un vincente»: così il presidente Joe Tacopina ha commentato ieri il «colpo» appena messo a segno. Tacopina è intervenuto ieri all’iniziativa «Un calcio pieno di mercato» promossa dall’Asd Venezia Soccer Academy a Monastier. Un evento dedicato al calciomercato, nella teoria e nella pratica, visto che la seconda parte della serata è stata riservata ai possibili scambi tra società dilettantistiche. Non per il Venezia, dunque, che è appena salito in Lega Pro, anche se il bacino della serie D offre una gran varietà di talenti. E a proposito di categoria, Tacopina non ha dubbi che Inzaghi riuscirà a calarsi in questa nuova dimensione. «Per me la cosa più importante era che lui fosse pronto per questa categoria, non è facile per un campione del suo calibro adattarsi. Ma in questi giorni abbiamo capito che lui è pronto». E sulla trattativa rivela. «E’ stato tutto molto veloce, nel giro di quattro o cinque giorni è arrivato il sì». Contatto avviato dal ds Giorgio Perinetti. «Con Inzaghi — conferma il ds — ci conosciamo da tanto tempo e quando ho capito che c’era la sua disponibilità a sposare il nostro progetto di crescita, ci siamo intesi a meraviglia».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Adesso c’è il timbro dell’ufficialità: Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Venezia. Ieri poco prima dell’una la società ha comunicato di aver raggiunto l’intesa con l’ex tecnico rossonero. E oggi Inzaghi sarà presentato a Venezia, presso l’hotel Ca’ Sagredo, a Santa Sofia: a fare gli onori di casa il presidente Joe Tacopina, che ripartirà per gli Usa venerdì. Le tappe. Il «sì» è arrivato nella serata di lunedì e ieri Inzaghi ha trascorso la giornata con il ds Giorgio Perinetti e il presidente, pranzando insieme. La firma sul contratto (biennale) non c’è ancora, come viene precisato nel comunicato societario: l’accordo infatti sarà formalizzato il 1 luglio, con il tesseramento del tecnico e del suo staff (tra cui il vice Andrea Maldera), una volta scaduto il contratto con il Milan, il 30 giugno. Per questo ieri il Venezia ha ringraziato la società rossonera «per la cortesia dimostrata nel consentire al Venezia di presentare mister Inzaghi prima della scadenza del suo contratto». Un’eccezione, alla quale il nuovo tecnico arancioneroverde non si è voluto mai sottrarre: contattato ieri telefonicamente, Inzaghi ha risposto in modo molto cordiale, come nel suo stile, ma limitandosi a un «non posso parlare» e rinviando ogni commento a oggi. La carriera. Di sicuro in laguna un personaggio del calibro di Inzaghi non si vedeva dai tempi della serie A e questo la dice lunga sull’impatto d’immagine che l’operazione comporterà per il Venezia, non solo a livello di entusiasmo della tifoseria ma anche di riflettori puntati, nonostante il palcoscenico sia quello della Lega Pro. E anche i potenziali investitori Usa saranno molto più attratti da un Venezia guidato da un «big» come Inzaghi. Nato a Piacenza nel 1973, Inzaghi ha una carriera costellata di trofei. Con la Nazionale ha conquistato il Mondiale del 2006, passando per l’argento agli Europei del 2000. Con i club di serie A ha disputato 17 stagioni, tra Parma, Atalanta, Juventus e soprattutto Milan, dal 2001-2002 al 2011-2012. Ha vinto tre scudetti, tre Supercoppe, una Coppa Italia e, a livello internazionale, due Champions League, due Supercoppe Uefa, una Coppa del mondo per club (è il quarto marcatore di sempre nelle competizioni Uefa). E i tifosi del Venezia se lo ricordano per la tripletta segnata al Penzo il 20 febbraio del 2000, quando la Juventus si impose per 4-0. La vita privata. Dopo la lunga storia d’amore con Alessia Ventura, terminata nel 2011, a Pippo Inzaghi sono stati attribuiti numerosi flirt. Guendalina Canessa, ex Grande Fratello e oggi fidanzata con il cestista Pietro Aradori, ha raccontato di aver resistito al corteggiamento serrato di «SuperPippo», mentre di recente gli è stato accostato il nome della cantante Bianca Atzei. E tutto questo gossip , per l’ambiente calcistico veneziano, è una novità. Così come il fatto che sulla panchina arancioneroverde sieda un volto noto della tv, visto che Inzaghi è stato testimonial di alcuni spot pubblicitari con il fratello Simone. Nuovi arrivi. Con l’arrivo di Inzaghi potrebbero infine aprirsi nuovi canali di collaborazione con il Milan e soprattutto con il suo vivaio, che il tecnico conosce molto bene avendo allenato gli Allievi nazionali e la Primavera, nel biennio precedente la prima squadra. In particolare ci sarebbe l’interesse per Davide Di Molfetto, esterno offensivo del ‘96, attualmente in prestito al Rimini, per Gian Filippo Felicioli, centrocampista del ‘97 e per il pariruolo Alessandro Mastalli, del ‘96. Sarebbe già fatta, invece, per il difensore dell’Udinese Maurizio Domizzi.
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) L’arrivo di Filippo Inzaghi sulla panchina del Venezia conferma, una volta di più, come Joe Tacopina e Giorgio Perinetti vogliano allestire una squadra competitiva a cominciare dall’accordo biennale, che sarà ufficializzato a breve, con Maurizio Domizzi, ex centrale dell’Udinese che si è svincolato a fine campionato dal club bianconero. Esperienza, tecnica e leadership, un giocatore in grado di pilotare la difesa arancioneroverde come fece anni fa Alessandro Calori, sceso proprio dall’Udinese al Venezia in serie B sotto la spinta di Paolo Poggi. Potrebbero arrivare alcuni giovani dal settore giovanile del Milan, elementi che Inzaghi conosce molto bene come i centrocampisti Alessandro Mastalli, classe 1996, seguito anche dalla Spal, e Gian Filippo Felicioli, classe 1997, per arrivare all’esterno offensivo Davide Di Molfetta, 20 anni, con esperienza in Lega Pro al Rimini, che è nel mirino anche della Sambenedettese. Piace il centrocampista Stefani del Pordenone, ma soprattutto D’Angelo, capitano di lungo corso dell’Avellino in serie B. Manca solo l’ufficialità, ma il Venezia avrebbe in tasca l’accordo con Francesco Virdis, bomber del Savona inseguito dagli arancioneroverdi anche qualche anno fa. Spunta il nome di Simone Ganz, figlio di Maurizio, ex rossonero ed ex arancioneroverde agli albori del 2000 quando formò la coppia da gol con Pippo Maniero: Simone, dopo i tanti gol segnati con il Lumezzane in Lega Pro, si è ripetuto quest’anno in serie B al Como, reti che non sono bastate per evitare la retrocessione ai lombardi. Lega Pro. Grandi novità anche per quanto riguarda la prossima Lega Pro: nel corso del consiglio federale è stata approvata la riforma dei playoff che vedrà la partecipazione di 28 squadre per il quarto e ultimo posto per salire in serie B. Se lo si contenderanno 8 squadre in una final eight in campo neutro. Per quanto riguarda i ripescaggi (la Lega Pro ritornerà a 60 squadre) la quota d’ammissione è stata fissata in 250 mila euro contro i 400 mila di partenza.
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Effetto Filippo Inzaghi anche a Monastier di Treviso, dove ieri è andato in scena il convegno “Un calcio pieno di mercato”, organizzato dal presidente della Venezia Soccer Academy, Alessandro Piovesan per discutere di pallone dilettantistico. Tanta gente, giocatori di ieri e di oggi, procuratori, vedi Claudio Pasqualin e Oscar Damiani, uomini di calcio, come Pantaleo Corvino, neo direttore generale della Fiorentina. Inutile dire che il presidente del Venezia Joe Tacopina e il direttore sportivo Giorgio Perinetti siano stati bersagliati di domande sull’ex milanista nuovo tecnico arancioneroverde. «È stato un grande giocatore», spiega Tacopina, «ma negli incontri mi ha stupito la sua preparazione, la conoscenza dei giocatori: è un segno di grande umiltà molto importante. Siamo una società ambiziosa e Inzaghi, con la sua mentalità vincente, cambierà la cultura del Venezia». Perinetti è tornato sull’ultimo campionato di serie D vinto da poche settimane con un occhio al futuro prendendo spunto dal convegno trevigiano. «Abbiamo visto quanto ci ha impegnati il Campodarsego», aggiunge, «ma vogliamo crescere, siamo ambiziosi. Credo siano importanti il confronto e le idee». Ieri si è parlato di calcio-mercato e un invito a rivederlo è partito da Pasqualin. «Com’è strutturato ora», commenta, «interessa solo alla marea di televisioni. Le Leghe devono ordinare alle squadre e ai giocatori di essere presenti nella sede delle trattative».
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) E venne il giorno di SuperPippo. I rumors si sono trasformati in realtà, accordo raggiunto e annuncio ufficiale all’ora di pranzo. Nessuna sorpresa, il Venezia piazza il colpo dell’anno, almeno per quanto riguarda la Lega Pro. Pippo Inzaghi,dopo l’anno sabbatico successivo alla stagione dell’esordio in serie A con il Milan, è pronto a rituffarsi nella mischia. Lo fa scendendo di due gradini, rispetto al trionfale esordio in rossonero, si rimette in discussione dalla Lega Pro, al neopromosso Venezia che Joe Tacopina vuole riportare in tempi brevissimi in serie A. Un biglietto da visita, Inzaghi, per il prossimo campionato di Lega Pro, un biglietto da visita per Joe Tacopina per possibili investitori negli Stati Uniti. Avellino e Frosinone in serie B aveva cercato Inzaghi, che difficilmente sarebbe stato senza una panchina, anche se la sirena più dolce sembrava arrivare dalla Cina per l’ex attaccante di Juventus e Milan. Niente Cina, niente Asia, per Pippo Inzaghi, invece del dragone porterà in giro per l’Italia il leone arancioneroverde. Il Pisa ha colto nel segno con Rino Gattuso, tanto da trovarsi a un passo dalla serie B: il Venezia si augura che Inzaghi possa ripetere la cavalcata del suo compagno di squadra. A partire dal 17 luglio quando il Venezia partirà per Piancavallo, sede della prima parte del ritiro precampionato della squadra arancioneroverde. Perinetti. È stato il grande artefice dell’accordo, Giorgio Perinetti, un primo abbozzo con Filippo Inzaghi, due chiacchiere e poi l’affondo, avendo rilevato come il progetto Venezia solleticasse l’ex bomber rossonero. «Un giorno si è profilata questa possibilità», ha spiegato il direttore sportivo arancioneroverde, «ho un rapporto di amicizia e di stima che mi legano a Filippo Inzaghi da tanti anni. Gli ho parlato del progetto di Joe Tacopina e lui ha subito manifestato interesse. Ne ho parlato con il presidente, che mi ha dato immediatamente via libera, entusiasta di questa possibilità che si era venuta a creare. Non c’è voluto molto per trovare l’accordo, Inzaghi ha un grandissimo entusiasmo e tanta voglia di rimettersi in gioco partendo da Venezia». Inzaghi allenatore, anni fa Perinetti lo avrebbe voluto come giocatore. «Beh, le sue qualità in campo sono ancora sotto gli occhi di tutti», ha spiegato il direttore sportivo arancioneroverde, «lo volevo portare al Parma, non fu possibile. Quel giorno ci facemmo la promessa che prima o poi avremmo lavorato per la stessa società. Questo club è il Venezia. Siamo ovviamente tutti molto contenti di avere Pippo Inzaghi con noi». Da definire chi accompagnerà Inzaghi nella sua avventura in arancioneroverde. «Sì, in queste ore sta definendo lo staff. Non avremo le 8-9 persone che c’erano al Milano, ma 4-5 sicuramente sì. Alcuni dei suoi collaboratori stanno lavorando con altre squadre, altri si stanno liberando. Del vecchio staff di Favarin? Credo che rimarrà il preparatore dei portieri Massimo Lotti». Presentazione. Tutto parte da Ca’ Sagredo, zona Ca d’Oro, in centro storico a Venezia. La location, splendido palazzo sul Canal Grande, scelta da Joe Tacopina per presentarsi per la prima volta alla città e ai tifosi lo scorso ottobre, la location scelta per presentare l’accordo con gli albergatori veneziani. Oggi Ca’ Sagredo, ospiterà l’investitura ufficiale di Filippo Inzaghi. Il neoallenatore del Venezia era in città già ieri pomeriggio, tanto da incontrare i sorridenti Joe Tacopina e Giorgio Perinetti.
Ore 12.50 – (Gazzettino) «Sono contento a metà, entro giovedì prenderemo una decisione». Il presidente Daniele Pagin del Campodarsego commenta così la delibera del contributo a fondo perduto di 250 mila euro per il ripescaggio in Lega Pro nella stagione 2016-2017 effettuata ieri pomeriggio dal consiglio federale, somma alla quale il club padovano dovrebbe sborsare anche ulteriori centomila euro per l’iscrizione. «La deroga al campo – sottolinea Pagin – dovrebbero darcela al 99 per cento, ma speravo che togliessero il contributo perché non è solo il Campodarsego che non vuole buttare via i soldi. Il fatto invece che sia stato deliberato è un problema dato che va togliere risorse economiche al tipo di campionato che vorremo fare. Valuteremo nelle prossime ore: avremo altri incontri con possibili sponsor, poi tireremo le somme e decideremo cosa fare». Non manca un flash del direttore generale Attilio Gementi: «Si tratta di una cifra importante, e dobbiamo capire se include o meno anche la quota per l’iscrizione. E un altro aspetto da approfondire riguarda il tipo di contributo che la Lega fornisce alle squadre, nonché l’iter da percorrere per un eventuale ripescaggio. Intanto la società sta cercando di consolidarsi, dopodiché prenderemo una decisione». E arriverà presto anche quella relativa all’allenatore che guiderà la squadra nella prossima stagione, che sia Lega Pro o serie D. «Entro il fine settimana ufficializzeremo il tecnico». Potrebbe essere la conferma di Antonio Andreucci, oppure un nuovo profilo. ESTE. Dopo il rinnovo di Lorello, la società ha ufficializzato ieri l’ingaggio del centrocampista padovano classe 1993 Andrea Tessari. Il suo, in realtà, è un ritorno dato che in giallorosso ha già giocato nelle stagioni 2014-2015 (21 partite e un gol) e 2012-2013 (33 partite due gol), mentre nell’ultimo campionato è stato in forza al Legnago (26 partite e due gol). «Sono molto contento – afferma Tessari – Quando è arrivata la proposta non c’ho pensato due volte perché l’Este è un ambiente che conosco molto bene ed è come una famiglia. Ho parlato con Florindo, mi ha fatto una buonissima impressione e le nostre idee combaciano». Ecco il vice presidente Stefano Marchetti: «Lo volevamo fortemente anche l’anno scorso, ma non avevamo trovato l’accordo. Adesso abbiamo la sua disponibilità, è un giocatore fondamentale per ripartire in vista del prossimo campionato».
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Il Consiglio Federale dà una mano al Campodarsego, ma è ancora presto per capire se la domanda di iscrizione in Lega Pro potrà diventare realtà. Ieri pomeriggio la Figc ha stabilito i criteri per i ripescaggi, abbassando a 250 mila euro (rispetto agli originari 500 mila) la “supertassa” a fondo perduto per la richiesta di ammissione alla terza serie, ma elevando anche i parametri infrastrutturali e finanziari. Tutta da chiarire, quindi, la situazione per la società del presidente Daniele Pagin: non è chiaro se nei 250 mila euro siano già compresi i 100 mila di iscrizione, e non è ancora stato definito se possa essere accolta la deroga alla disputa delle gare nel comune di appartenenza (grazie alla quale il “Campo” potrebbe andare a giocare le gare casalinghe all’Euganeo). «In questo momento stiamo pensando solo a consolidare la struttura societaria», il commento telegrafico del dg Attilio Gementi. «Quando avremo tutti i parametri per l’iscrizione, decideremo il da farsi. Adesso è presto per dire se verrà presentata la richiesta di ripescaggio». In ogni caso, se anche il Campodarsego si facesse avanti, le risposte non saranno immediate: la certezza sulla categoria di appartenenza si avrà solo ad inizio agosto con la compilazione dei gironi. Da segnalare anche l’allargamento dei playoff a 24 squadre dalla prossima stagione di Lega Pro: le classificate dal terzo al decimo posto dei tre gironi si sfideranno in una prima fase, dopo la quale entreranno in gioco le seconde, con una final four (in sede unica) dalle semifinali in poi.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Oggi è il giorno di Luca Strizzolo. L’attaccante del Pordenone è atteso a Cittadella per la firma sul contratto (probabilmente biennale) che lo legherà ai colori granata. Le indiscrezioni raccolte nei giorni scorsi trovano quindi fondamento: il diggì Marchetti aveva confidato che Strizzolo «era un profilo a misura di Cittadella, un giocatore interessante, dalle buone qualità», mentre il suo agente Federico Francioni ammetteva che si stava discutendo con la società granata, una destinazione graditissima per un giovane alla prima esperienza tra i cadetti. Detto, fatto: lo stesso Francioni ha anticipato l’incontro con il Cittadella: «Domani (oggi per chi legge, ndr) ci troveremo a discutere con la dirigenza del Cittadella, potrebbe essere il giorno giusto». La sensazione, chiara e netta, è che le parti abbiano già raggiunto un’intesa di massima, sarebbero le firme ancora a mancare. Intanto il presidente del Pordenone, Mauro Lovisa, ieri ha incontrato la stampa e i tifosi per il bilancio di fine stagione, e non ha risparmiato frecciate nei confronti di Strizzolo, dicendo che il giocatore prima dovrà firmare con il Pordenone e quindi accasarsi altrove, perché nessuno dovrà lasciare la società gratuitamente. Ma chi è Luca Strizzolo? Un attaccante moderno, che ama svariare su tutto il fronte offensivo. Forte fisicamente e dotato di buona tecnica di base, Strizzolo ha maturato esperienza in Lega Pro con Pisa, Treviso, Real Vicenza e Lucchese prima di approdare al Pordenone, dove è maturato calcisticamente, realizzando anche 9 gol. Dovesse arrivare a Cittadella sarebbe la sua prima esperienza in serie B, categoria che l’attrae fortemente, e quella granata è sicuramente la piazza ideale per crescere ancora. SGRIGNA. Ieri è stato invece il giorno del congedo del fantasista romano dal Cittadella: il giocatore ha voluto ringraziare tutti con una lettera pubblicata nel sito della società, lettera che riportiamo nell’articolo a fianco. BERRETTI. È partita ieri la squadra di Giulio Giacomin che a Roma giocherà le “Final four” del campionato nazionale di categoria. Oggi le finaliste sono attese dall’udienza con il Santo Padre, domani alle 14.30 il Cittadella sfiderà la Cremonese, alle 17.30 l’altra semifinale, Arezzo-Catania. Le gare saranno trasmesse in diretta su Lega Pro Channel.
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Ho voluto scrivere queste parole per ringraziare tutto il mondo Cittadella. Sono stati 4 anni e mezzo stupendi per me, anni che mi hanno fatto crescere come calciatore ma soprattutto come uomo. In questa grande famiglia infatti ho conosciuto persone che danno insegnamenti di vita ogni giorno, attraverso i loro modi cordiali, educati e alle parole sempre di conforto,anche quando le cose non vanno proprio nel modo giusto, come la stagione della retrocessione. Voglio dare un grande abbraccio a tutte le persone che lavorano in sede: il grande Cappelletti in primis, Federico, Davide, Alberto, Lucio, Gianfranco, Maurizio, Daniele e spero di non essermi scordato nessuno! Poi ci sono le persone di campo, che fanno in modo che non ci manchi mai nulla, persone eccezionali che amano questa società: Angelone, Mariano, Severino, Clara e il nostro grande baffo Toni. Ringrazio anche lo staff sanitario, con i dottori Bordin e Candido, i massaggiatori Giovanni Pivato e Nicola. Lo staff tecnico con Venturato, Gorini, Musso, Pierobon, Redigolo. I sempre presenti Giancarlo Pavin e Nicola Maffei. Un ringraziamento speciale però spetta alla famiglia Gabrielli che mi aveva accolto come un figlio nel 2003 e l’ha rifatto l’anno scorso con ancora più affetto; sicuramente è anche grazie a loro se la mia carriera è stata così importante e ricca di gioie. Poi ci sono i tifosi, che ringrazio per aver sempre sostenuto la squadra, e me nello specifico, anche nei momenti di difficoltà. Grazie di cuore. Ho voluto lasciare per ultima una persona alla quale tengo molto e che mi ha dato tantissimo in questi anni, vale a dire il direttore generale Stefano Marchetti. A lui un grande abbraccio e un grazie immenso! Dicono che non ci sia due senza tre, quindi spero sia solo un arrivederci e non un addio. Forza Citta sempre!»
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) La differenza tra un giocatore e un uomo si vede anche in queste cose. Nel momento in cui ha ufficializzato il suo addio alla maglia granata, dopo quattro stagioni e mezza (dal gennaio del 2003 al giugno 2005, con 66 presenze e 25 gol, e dal 2014 a… ieri, con 35 partite in campo e 9 reti), Alessandro Sgrigna ha voluto scrivere, di suo pugno, una lettera «per ringraziare tutto il mondo Cittadella», pubblicata nel sito della società e nella pagina ufficiale facebook, subito travolta dalle testimonianze di affetto dei tifosi. «Sono stati 4 anni e mezzo stupendi per me, anni che mi hanno fatto crescere come calciatore, ma, soprattutto, come uomo», si legge nel testo. «In questa grande famiglia infatti ho conosciuto persone che danno insegnamenti di vita ogni giorno, attraverso i loro modi cordiali, educati e le loro parole di conforto, anche quando le cose non vanno proprio nel modo giusto, come nella stagione della retrocessione. Voglio dare un grande abbraccio a tutti coloro che lavorano in sede: il grande Cappelletti in primis, Federico, Davide, Alberto, Lucio, Gianfranco, Maurizio, Daniele… Spero di non essermi scordato nessuno! Poi ci sono le persone di campo, che fanno in modo che non ci manchi mai nulla e che possiamo allenarci sempre al massimo. Sono eccezionali e amano questa società: Angelone, Mariano, Severino, Clara e il nostro “grande baffo” Toni. Ringrazio lo staff sanitario, con i dottori Bordin e Candiso, i massaggiatori Giovanni Pivato (una persona che amo, senza nulla togliere agli altri) e Nicola. Lo staff tecnico con mister Venturato, Gorini, Musso, Pierobon, Redigolo. I sempre presenti Giancarlo Pavin e Nicola Maffei. Un ringraziamento speciale, però, spetta alla famiglia Gabrielli, che mi aveva accolto com eun figlio nel 2003 e l’ha rifatto l’anno scorso con ancora più affetto: sicuramente è anche grazie a loro se la mia carriera è stata così importante e ricca di gioie». Una dedica è riservata ai tifosi, «che ringrazio per aver sempre sostenuto la squadra, e me nello specifico, anche nei momenti di difficoltà. Grazie di cuore». Infine, il direttore generale. «Ho voluto lasciare per ultima una persona alla quale tengo molto e che mi ha dato tantissimo in questi anni, sotto tutti i punti di vista, vale a dire il direttore generale Stefano Marchetti. A lui un grande abbraccio e un grazie immenso! Dicono che non ci sia due senza tre, quindi spero sia solo un arrivederci e non un addio». Parole sincere, quelle del 36enne fantasista romano, che, come chiarito già nei giorni scorsi, è ben lontano dall’idea di lasciare il calcio, «perché sto bene fisicamente e voglio giocare almeno altre due stagioni». Difficilmente Alessandro “Il Magnifico”, chiuso da Chiaretti nell’ultimo campionato, si sposterà di tanto da Vicenza, dove vive con la famiglia. La pista che portava a Pordenone pare essersi raffreddata dopo il rinnovo di Tedino, che vuole una squadra giovane. E in Lega Pro restano plausibili l’approdo al Bassano e, perché no?, al Padova, vista la stima di Zamuner. In casa granata oggi potrebbe essere, invece, il giorno della firma dell’attaccante Luca Strizzolo.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Sempre in tema giocatori, chi quasi certamente ha terminato la sua esperienza al Padova è Daniele Corti, il cui contratto scade a fine mese. E le sue parole suonano come un addio: «Mi piacerebbe rimanere, ma è da un mese che non sento nessuno ed è evidente che le nostre strade si sono divise. Mi dispiace, anche se la società può fare le scelte che ritiene più opportune. Ormai non ci penso neanche più». La voglia di giocare ancora non manca: «Sono stato il giocatore più utilizzato prima di infortunarmi, sto bene e l’ho dimostrato sul campo. Sono stato fuori nel finale di stagione anche per una disamina sbagliata sul mio infortunio: non voglio colpevolizzare lo staff medico, ma quando mi sono fatto male la seconda volta si pensava che fosse lesionato il collaterale, invece da accertamenti privati che ho fatto era tutta un’altra cosa». Corti conosce bene Zamuner dato che fino a un anno fa l’ha avuto come agente. Come lo vede ora nei panni di direttore del Padova? «Gli auguro di fare una bella carriera, è il suo posto ideale. Anche se sono stato solo un anno a Padova, sono legato alla piazza. Spero che insieme facciano bene».
Ore 10.30 – (Gazzettino) A differenza di D’Aversa e di Petrone, che scendendo di categoria potrebbero avanzare determinate pretese anche di natura economica e per i quali sarebbe difficile ipotizzare un contratto annuale magari con opzione per il successivo (entrambi sono sotto contratto per un’altra stagione con Lanciano e Ascoli), Brevi potrebbe fare “meno problemi” e mettersi in gioco con grandi motivazioni in una piazza come quella biancoscudata che sarebbe vista come un’opportunità. In questi giorni però Zamuner non sta rivolgendo tutte le sue energie esclusivamente sulla questione allenatore, ma ha già iniziato a lavorare per mettere giù la squadra che ha in mente in vista della prossima stagione. Ed è in questa ottica che, oltre ai contatti telefonici, ha già avuto modo di vedere colleghi di altri club per chiedere informazioni su alcuni giocatori, anche giovani. Così ieri ha fatto un passaggio al Chievo, e nei prossimi giorni ha in agenda di fare lo stesso con Juventus, Inter e Sassuolo.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Giorgio Zamuner si prepara a tirare le somme per la scelta dell’allenatore. Dopo avere incontrato a Pesaro l’altro ieri Roberto D’Aversa, che nel frattempo è finito anche nel mirino del Latina, il responsabile dell’area tecnica incontrerà a breve Mario Petrone, altro papabile alla panchina. Sembrava in un primo momento che l’incontro potesse andare in scena oggi, invece dovrebbe tenersi venerdì, giorno nel quale il tecnico lascerà Olbia per raggiungere la penisola. Un lungo contatto telefonico comunque c’è già stato ed è servito a Zamuner per raccogliere tutta una serie di informazioni, fermo restando che il faccia a faccia sarà utile per completare il quadro. C’è poi in lizza anche Oscar Brevi, che a onore del vero sembra essere in leggero vantaggio sulla concorrenza. Zamuner l’ha già visto la settimana scorsa al Mapei Stadium di Reggio Emilia, e può darsi che lo riveda anche domani. Tra i due il feeling è molto forte, non solo per la profonda amicizia che li lega, il che lascia pensare che alla fine possa essere proprio lui il prescelto.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Via libera ai play off allargati nel prossimo campionato di Lega Pro. Nel Consiglio Federale che si è svolto ieri pomeriggio è stata infatti approvata la proposta presentata dalla Lega che vedrà impegnate ben 28 squadre agli spareggi promozione. In ballo, a giocarsi un’unica poltrona per la serie B, saranno le nove formazioni di ciascuno dei tre raggruppamenti classificate dal secondo al decimo posto oltre alla vincitrice della Coppa Italia di Lega. Quest’ultima, come le tre seconde in campionato, salterà il primo turno dei play off in cui si affronteranno in gara secca la terza contro la decima, la quarta contro la nona, la quinta contro l’ottava e la sesta contro la settima di ciascun girone. Si gioca sul campo della squadra meglio classificata che, in caso di pareggio, passa il turno e la sfida non si dovrebbe svolgere (la formula non è stata ancora ufficializzata in ogni particolare) se le contendenti hanno chiuso con un distacco pari o superiore ai dieci punti. Le dodici qualificate più le quattro che hanno saltato il primo turno si affronteranno agli ottavi, incrociandosi tra i vari raggruppamenti come avviene nell’attuale formula. Restano dunque poi in ballo otto compagini per la final four che prevede sfide di andata e ritorno ed eventuali supplementari e rigori nei quarti e poi le semifinali e la finale in gara secca da disputare in un campo neutro che verrà individuato dalla Lega Pro. Intanto il Venezia si candida sin da ora per un ruolo di assoluto protagonista in campionato. Oltre ad avere ufficializzato l’ingaggio in panchina di Pippo Inzaghi, i lagunari hanno già raggiunto l’intesa con l’esperto difensore Domizzi, la scorsa stagione in forza all’Udinese.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Per Marco Cunico, invece, se non ci fosse più posto in squadra si spalancherebbe la strada verso l’ingresso in società, probabilmente come supporto al lavoro dello stesso Zamuner. ARRIVI E PARTENZE. Il dg ieri mattina ha comunicato a Daniel Niccolini la scelta (prevedibile) di non rinnovare il contratto in scadenza a fine mese. Il difensore, tra i protagonisti della promozione dalla Serie D, ha quindi salutato la piazza con un lungo messaggio su facebook: «Devo ringraziare Padova e i padovani per avermi fatto sentire come a casa», le parole del centrale toscano. «Purtroppo il calcio è questo, ma io mi porterò per sempre nel cuore questi colori e questa città. Sempre e comunque forza Padova!». Niccolini potrebbe comunque partire in ritiro con i biancoscudati per continuare il percorso di fisioterapia iniziato dopo l’intervento con lo staff medico del Padova: la società ha mostrato una prima disponibilità, anche se la questione verrà definita più avanti. In entrata, si registra l’interesse di Zamuner per Filippo Berra, 21enne terzino destro della Pro Vercelli.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) DE POLI IN SPAGNA? Il problema, dal punto di vista prettamente economico, è che per tutta la stagione il Padova dovrà tenere a libro paga due elementi dell’area tecnica che sicuramente non faranno parte dello staff (Parlato e De Poli) e un terzo che rischia di fare la stessa fine, ovvero Rino Lavezzini. Il tecnico partenopeo nelle ultime ore ha rifiutato la proposta del Renate, che ha ufficializzato proprio ieri pomeriggio l’accordo con l’ex allenatore del Pordenone Luciano Foschi, e per questo la possibilità di liberarsi del suo ingaggio per ora è sfumata. Negli ultimi due giorni, però, un’altra proposta ha raggiunto l’ormai ex ds Fabrizio De Poli: pare che il dirigente tombolano stia trattando il suo approdo in un’importante società di un massimo campionato europeo, si parla addirittura della Liga spagnola, un accordo che potrebbe concretizzarsi nei prossimi 10-15 giorni. Nello staff biancoscudato, con l’arrivo di Marcelo Mateos quale nuovo team manager, probabilmente si chiuderanno le porte per Giancarlo Pontin, in scadenza di contratto, e sarà tutta da verificare anche la posizione del dirigente accompagnatore Pierino D’Ambrosio.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È il giorno dell’ultimo incontro, del faccia a faccia tra Giorgio Zamuner e Mario Petrone. Mentre si stringe il cerchio per l’allenatore biancoscudato, con i prossimi due giorni che diventano determinanti per la scelta nel nuovo tecnico, da Padova si preannunciano addii eccellenti e nuovi possibili “nodi” da sciogliere, mentre arrivano continui spifferi dal mercato in entrata. LE ULTIME ORE. Il direttore generale è atteso al faccia a faccia con l’ultimo dei tre candidati alla poltrona di allenatore. Petrone, ex allenatore di Bassano e Ascoli, discuterà con Zamuner di obiettivi, progetti e richieste, com’era avvenuto in precedenza con Oscar Brevi la scorsa settimana, e con Roberto D’Aversa due giorni fa. E sarà uno “step” decisivo nel percorso che porterà alla nomina del nuovo mister del Padova: con tutte le informazioni sui tre candidati sul tavolo, Zamuner già da stasera entrerà nella fase della scelta vera e propria. Al momento le previsioni sembrerebbero leggermente a vantaggio di Brevi, ex tecnico di Spal e Rimini negli ultimi anni, ma non è da escludere che, con l’obiettivo dichiarato di puntare come minimo al quarto posto nella prossima stagione, il Padova non decida di optare per una figura di “garanzia” come Petrone, che dalla sua ha pure il favore della piazza biancoscudata.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) «Ormai ci siamo» Il presidente del Padova Giuseppe Bergamin, raggiunto telefonicamente nel pomeriggio, ha commentato con poche, ma significative parole, gli ultimi sviluppi, sia sul fronte regolamentare, sia sul fronte allenatore: «Credo che nello spazio di un paio di giorni arriveremo agli annunci e alla scelta del tecnico. So che Zamuner ha i nomi di Brevi, D’Aversa e Petrone ma non ci sono sorprese in vista. Gli stessi nomi che avete voi li ho anche io. Il nuovo mister verrà scelto fra questi tre». Poi, riguardo alle modifiche regolamentari: «Credo che l’allargamento dei playoff – evidenzia Bergamin – sia legato alla necessità di ridurre il più possibile le partiti “inutili” di fine stagione. Si vuole cercare di evitare che squadre che rimangono senza obiettivi possano in qualche modo snobbare gli ultimi impegni, falsando in qualche modo il campionato. La battuta che si potrebbe fare è che sarà più facile raggiungere i playoff, ma alla fine quella che sale, a parte le prime classificate, rimane una. Per cui non è che le possibilità aumentino…» Mercato In settimana il direttore generale del Cittadella, Stefano Marchetti, vedrà l’agente di Mattia Minesso. Dovrebbe comunicargli che non eserciterà l’opzione di rinnovo prevista da contratto. A quel punto il giocatore sarà libero di accettare le lusinghe del Padova, anche se RadioMercato ipotizza un nuovo inserimento del Bassano dopo quanto accaduto a gennaio. Capitolo rinnovi: probabile quello di Neto Pereira, incerto quello di Fabiano, un mistero quello di Diniz. Ieri un agente Fifa, che risulta far parte dell’organigramma del Padova come osservatore, ha ipotizzato una trattativa in fase avanzata fra l’ex diesse Fabrizio De Poli e un club estero di Serie A, spiegando che presto avverrà un nuovo incontro. Carmine Parlato, ancora sotto contratto col Padova, ha rifiutato il Renate, che ha virato su Luciano Foschi, annunciato ufficialmente. A Cittadella è segnalata in dirittura d’arrivo la trattativa per Luca Strizzolo, che non ha rinnovato col Pordenone e che potrebbe firmare a breve per il club di Andrea Gabrielli.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Oggi, salvo imprevisti dell’ultima ora, il direttore generale del Padova Giorgio Zamuner dovrebbe chiudere le «consultazioni» relative all’allenatore e incontrare Mario Petrone. Il successore di Giuseppe Pillon uscirà da una rosa di tre nomi: Oscar Brevi, Roberto D’Aversa e, appunto, l’ex allenatore del Bassano, attualmente sotto contratto con l’Ascoli. Ieri era anche la giornata del Consiglio federale, che ha partorito due novità interessanti: i playoff allargati fino alla decima in classifica e il dimezzamento del contributo a fondo perduto per i ripescaggi in Lega Pro, che passa da 500 a 250mila euro. Playoff e ripescaggi I playoff allargati, che arriveranno fino alla decima posizione, prevedono dalla prossima stagione la partecipazione di 24 squadre, classificate dal terzo al decimo posto dei tre gironi. Il play off si suddivide in una prima fase e una seconda fase dove entreranno in tabellone anche le seconde classificate e la vincitrice della Coppa Italia. Le migliori otto si affronteranno in una final eight (quarti di finale con gare di andata e ritorno) e a seguire semifinali e finale da disputare in campo neutro individuato dalla stessa Lega Pro. Il Consiglio federale ha deliberato inoltre di fissare nel contributo di 5 milioni di euro per il ripescaggio in serie A, un milione di euro per quello in Serie B e 250 mila euro per la Lega Pro. Sono elevati invece i parametri per quanto concerne la disciplina sulle materie infrastrutturale e di ottemperanza del pagamento degli emolumenti. Non c’è grande chiarezza, ma quanto riferito sembra costituire un ulteriore sbarramento per le speranze del Campodasergo, che deve fronteggiare sia il mantenimento del balzello per il salto di categoria, sia l’inasprimento delle norme sull’impiantistica, che senza grosse specifiche, sembrano chiudere a «deroghe» per migrare in altro comune di riferimento.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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