Una poltrona per tre. Sfumato Bruno Tedino, obiettivo mai nascosto per la panchina del Padova, in casa biancoscudata si vira su altri profili, con il terzetto Petrone, D’Aversa e Brevi in ballo per prendere il posto di Pillon. Giorgio Zamuner, ufficialmente nuovo direttore generale e responsabile dell’ area tecnica, martedì sera era a Pordenone per la cena di fine stagione della squadra di cui è stato quest’anno consulente di mercato. L’idea era quella di provare eventualmente a sferrare un ultimo attacco per arrivare a Tedino, ma il proposito è subito svanito. «In effetti – ammette l’ex procuratore – non ho nemmeno affrontato il discorso, avendo intuito che non ce n’erano i margini». L’attenzione è stata così spostata su altri fronti e tornano d’attualità i nomi di tre allenatori già sondati nei giorni scorsi. «Arriverà uno di loro. Per telefono li avevo già sentiti e venerdì, dopo la giornata di festa, ne incontrerò un paio».
E gli interessati? Tutti tengono un profilo basso, sottolineando il valore della piazza, ma non esponendosi sui possibili sviluppi della trattativa. Roberto D’Aversa, 41 anni ad agosto, è stato protagonista di un’ottima annata a Lanciano nella sua prima esperienza in panchina due stagioni fa, mentre nella successiva è stato esonerato a fine gennaio. «Con Zamuner – conferma – ci siamo sentiti tre giorni fa, con l’accordo eventualmente di riaggiornarci. È giusto fare le cose in maniera ragionata e non affrettata. È vero che esistono le categorie, ma Padova è una piazza importante che nulla ha a che fare con la Lega Pro, come constatavo anche da giocatore. Vanno conosciuti obiettivi e programmi – prosegue – ma contano la professionalità e la serietà delle persone, per cui per la società veneta c’è già un buon punto di partenza e non mi precludo alcuna possibilità». In più D’Aversa attua il 4-3-3, modulo su cui dovrebbe in futuro puntare il Padova: «È quello che preferisco, anche se contano soprattutto la mentalità e le caratteristiche dei giocatori».
Oscar Brevi, classe 1967, ha raggiunto i play off dell’allora C1 alla guida della Cremonese nel 2012 e due anni dopo a Catanzaro. Meno fortunate le ultime esperienze con Spal e Rimini. «Per chi fa questo lavoro – esordisce – approdare in una piazza come quella di Padova sarebbe sicuramente una cosa molto positiva. Non nascondo di conoscere Zamuner da tanto tempo, ho sentito anch’io queste voci, ma al momento non c’è ancora niente». Mario Petrone, sotto contratto per un altro anno con l’Ascoli, aveva già manifestato nei giorni scorsi il suo gradimento: «Confermo di essere onorato nel vedermi accostato alla panchina di una società importante e con cultura calcistica». Poi aggiunge una frase in cui dichiara una cosa, ma sembrerebbe farne capire un’altra: «Per ora nessun contatto, conosco bene Zamuner, gli faccio il mio in bocca al lupo e ho seguito quello che ha detto alla conferenza stampa di presentazione». Restando in tema di allenatori, per Carmine Parlato, legato al Padova un altro anno, c’è un interessamento del Renate. Capitolo brasiliani. Ottimismo per Neto Pereira, niente fretta per Diniz, comunque sotto contratto, e a breve un incontro con Fabiano, ferme restando le valutazioni del futuro allenatore.
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)