Ospite della trasmissione “Tuttincampo Spogliatoi” su Tv7 Triveneta, il presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin ha parlato a 360 gradi del Padova. Partendo dalle scelte relative a Pillon e De Poli: “Pillon e De Poli? Abbiamo fatto delle scelte in funzione di determinati equilibri ed obiettivi, ma rimane l’apprezzamento personale per entrambi. Era abbastanza evidente che ci fossero delle fratture in seno alla società, non ho problemi a confermarlo… Sono dell’idea che quando ci sono delle problematiche bisogna affrontarle, e c’è stata una presa di coscienza generale per trovare gli equilibri più giusti. Noi ci siamo presi l’onere di portare avanti la storia del Padova, poi la gratitudine lascia il tempo che trova perché finché le cose vanno bene c’è ma se le cose dovessero andar male… Durante quest’anno io e tutti noi abbiamo imparato molte cose, ed ora ci sono i presupposti per creare una società che abbia un futuro solido ed importante. Nei confronti di Pillon abbiamo avuto il massimo rispetto e la massima considerazione, l’aspetto economico ha avuto il suo peso ma poi la scelta è stata sua perché non c’è stata una condivisione delle nostre possibilità e del nostro progetto, che evidentemente non combaciava col suo… Detto ciò Pillon merita solo rispetto per quanto fatto a Padova e prima di Padova, e mi auguro che possa trovare una piazza prestigiosa. Noi in quanto società dobbiamo fare delle scelte, ma non siamo chiamati a spiegarle”.
Il patron biancoscudato ha quindi affrontato il discorso relativo al sostituto di Pillon: “Tedino nuovo allenatore? Questo non lo so, il direttore tecnico ha un ventaglio di opzioni. Magari lo sapremo domani… Tedino è un buon allenatore con caratteristiche che si sposano coi giovani, inoltre ha la conoscenza di un parco di giocatori utili per la nostra causa e può portarci delle prospettive di crescita. E poi Zamuner lo conosce già…”.
Chiusura di Bergamin con un flash tanto breve quanto importante sulla società: “Entrano nuovi soci? Me lo auguro e credo che ci siano buone possibilità. Quanti? Credo un paio”