«Abbiamo il 70-80 per cento di possibilità di accedere alla Lega Pro. Ma è fondamentale avere un incontro con il presidente Gravina per capire la situazione. Al più presto fisseremo un appuntamento». Le parole del presidente Daniele Pagin confermano che in casa Campodarsego si sta lavorando sodo per vedere coronato l’approdo nei professionisti dopo la vittoria dei play off, anche se resta da fare chiarezza su due questioni principali: se verrà tolto il versamento a fondo perduto (si parla di trecento o cinquecento mila euro) e se c’è la possibilità di giocare in un campo diverso da quello del comune di appartenenza visto che il “Gabbiano” non è agibile per i professionisti. Ed è proprio su questi aspetti che da Gravina ci si attende in anteprima delle risposte, in attesa del consiglio federale che si terrà martedì 7 giugno. «È chiaro che se fosse confermato il versamento a fondo perduto, non è il caso di procedere – continua Pagin – Quanto al campo di gioco, la nostra intenzione è emigrare per una stagione all’Euganeo e nel frattempo adeguare il Gabbiano per farci ritorno nella stagione successiva nell’auspicio di essere ancora in Lega Pro. Anche i nostri sponsor sono in attesa di capire in quale categoria giocheremo: sono tutti amici e sono al mio fianco, pur chiedendomi di stare attento a non fare il passo più lungo della gamba. In questo momento tutte le nostre forze sono rivolte per andare in Lega Pro, e se non dovesse essere così andremo avanti per raggiungere i professionisti». Naturalmente si è pensato anche a un budget di massima per allestire la squadra nel caso di Lega Pro, una cifra quantificabile in almeno un milione di euro. «Intanto stiamo cercando di consolidare la società che è la cosa più importante – spiega il direttore generale Attilio Gementi – Se fosse serie D, potremo avere un budget per disputare un campionato di vertice. Se ci sarà la possibilità di affrontare la Lega Pro, vedremo di fare un discorso per puntare a una salvezza miracolosa. Comunque vada, non ci faremo prendere dall’entusiasmo in caso di Lega Pro, e non ci demoralizzeremo nel caso di serie D. È innegabile però che questa situazione d’incertezza faccia ritardare le questioni relative agli aspetti tecnici». ALLENATORE. È il primo nodo da sciogliere. Giovedì si è tenuto un altro faccia a faccia tra la società e Antonio Andreucci, ma al momento si deve parlare di fumata grigia. Anche se le parole di Gementi qualcosa lasciano intuire: «Ho ribadito quelle che sono le mie perplessità su Andreucci. Si tratta di capire se dopo due stagioni di successi è terminato un ciclo, o se il tecnico ha da dare ancora qualcosa al Campodarsego. Lui ha manifestato la volontà di rimanere e di essere pronto a ripartire con massimo entusiasmo. Di sicuro il vantaggio è che ci conosciamo benissimo, ma ci sono anche altri aspetti da valutare». GIOCATORI. L’argomento ancora non è stato trattato, ma a prescindere dalla categoria due punti fermi anche nella prossima stagione sembrano essere il capitano e il suo vice, vale a dire Maurizio Bedin e Grasjan Aliù, quest’ultimo bomber con sedici sigilli. «Bedin rimarrà con noi perché al di là di ciò che ha fatto sul campo, è molto importante la sua presenza nello spogliatoio. Non abbiamo ancora parlato degli aspetti economici, ma credo che non ci siano problemi. Quanto ad Aliù, è un giocatore al quale siamo affezionati, e la nostra volontà è ripartire anche da lui. Cercheremo di tenerlo stretto», conclude il direttore generale Gementi.
(Fonte: Gazzettino)
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Sette giugno. Manca poco più di una settimana alla data più importante della stagione del Campodarsego. Sarà il Consiglio Federale della Figc, infatti, a decidere quale criterio dovrà essere utilizzato per i ripescaggi dalla Serie D alla Lega Pro, decisivo per l’approdo dei biancorossi nel calcio professionistico. E si preannuncia un vero e proprio duello, in quella sede, tra i vertici della Federcalcio e gli esponenti dell’ex Serie C, questi ultimi pronti all’ennesima riforma per aumentarne la sostenibilità economica. La Lega Pro a 60 squadre è una certezza che fa crescere l’ottimismo delle varie Caronnese, Lecco e Campodarsego (prime tre nella classifica dei playoff), mentre i 500 mila euro a fondo perduto per il ripescaggio pesano (e non poco) sulle intenzioni delle potenziali neopromosse. In questo senso attendono novità – positive, ovviamente – il patron del “Campo” Daniele Pagin e il direttore generale Attilio Gementi. L’abolizione del fondo perduto è la condizione necessaria per l’iscrizione dei padovani. «Domani (oggi, ndr) dovremmo saperne qualcosa di più perché a Firenze si svolgerà l’assemblea di Lega Pro in cui verranno presentati progetti e strategie in vista della prossima stagione», spiega Gementi. «L’attuale presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, si è sempre detto contrario ai 500 mila euro e spero proprio che spinga per questo cambiamento, per noi fondamentale». Gli altri aspetti che tappano le ali al Campodarsego sono tanti ma non rappresentano barriere insormontabili – grazie all’aiuto dei nuovi sponsor, pronti a immettere denaro nel progetto – dallo stadio per le partite interne (il “Gabbiano” al momento non è a norma e per l’Euganeo ci vorrebbe una deroga, ma il regolamento non la prevede per le “ripescate”) ai costi per affrontare una stagione lunga e con l’obbiettivo salvezza, passando per le garanzie tecniche. Tuttavia, la fase di stallo in cui si trova il Campodarsego in questo momento potrebbe durare meno del previsto: «Il 7 giugno conosceremo il nostro futuro e non c’è alcun motivo per allungare i tempi», aggiunge il d.g. biancorosso. «Di sicuro adesso siamo impegnati su questo fronte, tant’è vero che abbiamo messo in stand by tutte le questioni tecniche». In primis l’allenatore. Antonio Andreucci, che ha portato il Campodarsego prima sul tetto dell’Eccellenza e poi della Serie D, ha dato la disponibilità per continuare l’avventura. Il mister toscano è apprezzatissimo nell’ambiente, ma la società preferisce la prudenza: «Con lui c’è un ottimo rapporto ma, come ho già detto, dobbiamo valutare bene le situazioni», continua Gementi. «Dobbiamo capire se è giusto chiudere un ciclo o se rinnovargli la fiducia. Stiamo temporeggiando perché non possiamo sbagliare: accorgersi a campionato in corso che un ciclo era finito sarebbe deleterio per tutti». Il Mestre attende il via libera per accaparrarsi l’allenatore, ma il Campodarsego sa bene che trovare una certezza per la panchina, di questi tempi, non è un gioco da ragazzi.
(Fonte: Mattino di Padova)