È una “voce”, ma quando le “voci” girano con insistenza nell’ambiente, un fondo di verità c’è sempre: il Padova sta valutando anche il nome di Carmine Parlato per la panchina, dopo l’addio – ufficializzato l’altroieri – di Bepi Pillon, con il quale non è stato raggiunto l’accordo economico nè, soprattutto, è stata trovata un’intesa sulle garanzie tecniche per allestire la rosa della mprima squadra per il campionato 2016/17. Con una società che si limita (per ora) a note sul proprio sito e, quando lo fa, parla solo per dire cose scontate sulle proprie strategie, bisogna interpretare quel poco che filtra con la massima prudenza. Eppure l’ormai prossimo 46enne (compleanno il 7 giugno) allenatore napoletano, sotto contratto sino all’anno prossimo, avrebbe visto alzarsi prepotentemente le proprie quotazioni di fronte ad una serie di ostacoli che stanno caratterizzando il percorso (piuttosto contorto, a dire il vero) seguito sin qui da Bepi Bergamin, Roberto ed Edoardo Bonetto e dagli altri soci di minoranza nella definizione degli assetti futuri.
Il Pordenone non molla. Con l’intera area tecnica azzerata, anche se a giorni dovrebbe essere presentato Giorgio Zamuner quale responsabile della gestione sportiva, con delega al “mercato” (ma ufficialmente non comparirà mai nell’organigramma biancoscudato perché non è d.s.), il Padova ha bisogno di (ri)partire in fretta da una base di certezze. Che per il momento no n ci sono, a livello di panchina, perché si aspetta di capire se il patron del Pordenone, Mauro Lovisa, libererà o meno Bruno Tedino (che ha trovato l’intesa per un prolungamento sino al 2018), oggi impegnato con i neroverdi friulani nella semifinale di ritorno dei playoff con il Pisa (vincitore all’andata per 3 a 0). Le difficoltà sono notevoli, il presidente dei “ramarri” non vuole mollare il proprio tecnico, per cui si deve andare alla ricerca delle possibili alternative: a quelle, già note, di Stefano Sottili (Bassano), che però non entusiasma molto Zamuner, e di Oscar Brevi (esonerato dal Rimini a gennaio), si sarebbe aggiunto proprio Parlato.
Se si risparmia… I conti sono presto fatti: sia De Poli che l’artefice della promozione dalla Serie D alla Lega Pro sono a libro-paga in viale Rocco, l’esborso per entrambi si aggira intorno ai 120 mila euro (240 mila lordi), e a queste cifre bisognerebbe aggiungere i soldi per l’ingaggio del nuovo mister. Zamuner, affiancato da Edoardo Bonetto (diventato figura imprescindibile in società per qualsiasi decisione tecnica), sta vagliando attentamente tutte le ipotesi, senza escludere nulla: anche un clamoroso ritorno di Carmine, giubilato dopo tre mesi dall’inizio del torneo (NetoPereira & C., dopo lo 0 a 0 con la Pro Patria, erano scivolati ai margini della zona playout) e sostituito con Pillon. A Parlato potrebbe essere concessa una seconda occasione, considerato che, quando fu sollevato dall’incarico, non aveva la stessa rosa messa poi a disposizione dell’allenatore di Preganziol e che, in società, l’aria era già tesa, con problemi fra i soci storici acuitisi nel frattempo. La situazione è fluida, ma non sono da escludere sorprese, visto soprattutto quanto è accaduto negli ultimi 20 giorni.
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel)