«Mi sono trovato di nuovo con Giorgio Zamuner, però non è stata presa una decisione. La società ha fatto le sue proposte, io ho fatto le mie, e non abbiamo ancora trovato un punto in comune. La trattativa resta aperta, ma ci siamo presi qualche giorno di tempo». È Bepi Pillon a confermare che ieri si è tenuto il terzo faccia a faccia con il nuovo responsabile dell’area tecnica biancoscudata (sarà ufficializzato la prossima settimana, comunque vada la sfida di ritorno del Pordenone con il Pisa), dopo quelli andati in scena tre giorni fa e venerdì scorso. E lascia anche intuire che una decisione definitiva slitterà probabilmente all’inizio della prossima settimana. Uno degli scogli da superare nella trattativa riguarda l’aspetto economico: sostanzialmente c’è distanza tra domanda e offerta, nel senso che il tecnico rivendica l’ottimo lavoro svolto quest’anno alla guida della squadra nonché una carriera ultraventennale alle spalle, mentre la società formula la propria proposta in linea con le esigenze di budget. L’intero discorso comunque non può essere ridotto solo a una questione puramente economica, c’è anche dell’altro.
In particolare Pillon vorrebbe determinate certezze riguardo all’aspetto tecnico, traducibili in almeno quattro-cinque innesti di spessore per migliorare la squadra. Perché dopo il quinto posto di quest’anno, nel prossimo campionato il Padova è chiamato a recitare un ruolo da protagonista tra le compagini di vertice, e deludere le aspettative della piazza potrebbe essere rischioso. Sul discorso del futuro allenatore, naturalmente Zamuner sta giocando la partita anche su altri tavoli. Bruno Tedino resta al momento il candidato più gettonato per il rapporto che i due hanno creato quest’anno a Pordenone, ma il lieto fine è tutt’altro che scontato. Solo nel caso di un via libera del presidente Mauro Lovisa si potrebbe arrivare alla fumata bianca, e per ora non sembrano esserci i presupposti, con il patron dei “ramarri” sempre deciso nel non volere fare partire il tecnico. E difficilmente quest’ultimo forzerebbe la mano per liberarsi, visto che vive a Pordenone e ha altri due anni di contratto. Come anche è da escludere che il Padova vada al braccio di ferro con i friulani.
Ecco allora che l’ormai prossimo direttore generale tiene in caldo altri profili: Petrone, D’Aversa, Brevi e Asta, con quest’ultimo che sarebbe finito anche nel mirino della Pro Vercelli per rimpiazzare Foscarini (non confermato). Tutti candidati verso i quali Zamuner nutre grande stima. Intanto, si lavora anche per il rinnovo del contratto di Neto Pereira, che ieri è partito per andare a trascorrere le vacanze in Brasile. La proposta avanzata dalla società ad Andrea Modora, direttore dell’agenzia Studio Assist & Partners, che cura gli interessi del brasiliano, è articolata in più voci tenendo conto dell’età dell’attaccante (37 anni): una parte economica fissa e una parte variabile legata a presenze e rendimento. Obiettivi che se raggiunti, porterebbero l’attaccante a percepire lo stesso stipendio di quest’anno. La trattativa non è arrivata all’epilogo, nel senso che le parti sono ancora in una fase di discussione dei dettagli, fermo restando che la volontà è quella di raggiungere l’accordo per andare avanti ancora insieme. Tanto che Neto Pereira ha deciso di non prendere al momento in considerazione un’offerta economica faraonica di andare a giocare quattro mesi in un campionato emergente estero.
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)