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Ore 20.00 – (Il Piccolo) I tifosi alabardati lo hanno già detto in tutte le salse: piena fiducia in Mauro Milanese per la costruzione della rosa della prossima stagione. E non potrebbe essere altrimenti, visto che è solo grazie all’amministratore delegato e a suo cugino Mario Biasin se adesso esiste ancora una Triestina che il prossimo anno potrà giocare in serie D. Ma se è logica la totale fiducia a Milanese, da parte dei tifosi è anche legittimo esprimere un desiderio, anche se ovviamente poi a decidere sarà ovviamente la società. Ebbene in queste ore le chiacchiere da bar dei supporter alabardati e il tam tam sul web sembrano trovare un comune desiderio soprattutto in un nome, quello di Daniele Rocco. Insomma un ritorno del 26enne monfalconese è decisamente caldeggiato dai tifosi dell’Unione, sia per il suo attaccamento alla Triestina, sia per essere stato l’eroe della salvezza di Dro, ma soprattutto perché è un attaccante con quelle qualità necessarie a una squadra di serie D che voglia puntare in alto. L’unica cosa certa al momento, però, è che domenica scorsa, assieme ai vari Godeas, Zetto e Contento, c’era anche Daniele Rocco in Curva Furlan a tifare Unione e a soffrire fino alla fine: «Sì, c’ero anch’io fra i tifosi in curva – ammette il bomber – alla fine è andata bene, ma è stata una partita sofferta. Del resto anche noi lo scorso non scherzammo quanto a cardiopalma, diciamo che sono state due salvezze sofferte. Quel mio gol di Dro? E chi se lo dimentica, è sempre bene impresso nella memoria». Fin qui per il passato di domenica scorsa. Ma se si passa a parlare del presente e del futuro, Daniele Rocco si irrigidisce un po’: l’attaccante è un ragazzo di poche parole e soprattutto di una correttezza esemplare, per cui chiarisce subito: «Del mio futuro non parlo, io fino al 30 giugno sono ancora dell’Imolese, per cui al momento non c’è nulla da dire e non ho avuto nessun contatto con la Triestina». L’unica cosa che Rocco non può esimersi dal fare, è esprimere gratitudine per il grande affetto che gli stanno dimostrando i tifosi alabardati spingendo per un suo ritorno: «Che effetto fa? Fa sicuramente tanto piacere, ma per il momento come ho detto non c’è nulla. Che io ami la Triestina non è certo un mistero, ma ripeto, io ora sono di un’altra squadra per cui non voglio dire niente». Di certo Daniele Rocco non ha mai perso confidenza con la rete. Se lo scorso anno con la maglia alabardata aveva messo a segno 12 reti in 20 presenze, quest’anno con l’Imolese (sesto posto nel girone D, quello dominato dal Parma) ha realizzato 10 gol in 30 presenze. I tifosi l’hanno già “eletto” come rinforzo in attacco per la prossima stagione, ma solo il tempo dirà se questo loro desiderio sarà esaudito.
Ore 19.20 – (La Provincia Pavese) Mentre dalla sede di via Alzaia non si registrano novità concrete sulla prossima stagione ieri a Firenze, presso la sede della Lega Pro (la società comunque starebbe lavorando alacremente per preparare il ritiro in programma a luglio a Storo, nel Trentino), si è riunita la commissione Sviluppo Settori Giovanili coordinata dalla vicepresidente Alessandra Borgonovo, figlia dell’indimenticato ex attaccante Stefano, e dal consigliere Mauro Lovisa (Pordenone). Un incontro che è stato dedicato ai responsabili dei settori giovanili delle formazione di Lega Pro. A rappresentare il Pavia è stato Stefano Todeschini. «E’ stato un confronto che getta le basi di un’attività capillare sui settori giovanili – ha dichiarato Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro- affinché la nostra Lega con i suoi club si caratterizzi sempre più come luogo di eccellenza della formazione e crescita dei giovani calciatori». Si è discusso delle proposte avanzate dai responsabili dei vivai di Lega Pro per discutere di riforme nelle regole e nei campionati giovanili. Per quanto riguarda la Berretti la proposta è di portare a cinque i cambi in questa categoria dai tre attuali. Negli Allievi Nazionali le sostituzioni previste sono già ad oggi sette e quindi il salto tra questa categoria e la superiore vede attualmente un drastico taglio nelle possibilità di sostituzioni a gara in corso. L’anno prossimo i club di serie A e B pensano ad un campionato Giovanissimi Nazionali solo per loro e quindi ci sarebbe una categoria Under 15 “pura” per società di Lega Pro. I presenti all’incontro hanno anche discusso e proposto di dar vita ad un campionato Under 16 Allievi B di Lega Pro che si aggiungerebbe a quello già esistente riservato agli Under 17. «E’ stato un confronto condiviso, che ha evidenziato unità di intenti – commenta con soddisfazione il consigliere di Lega Pro, il friulano Mauro Lovisa – Abbiamo toccato temi pratici e concreti per lo sviluppo dei settori giovanili e sono state tracciate le prime linee di un percorso per dare più valore ai nostri settori giovanili. E’ stata avanzata la richiesta dell’obbligo per chi acquisisce società di Lega Pro di dotarle di un settore giovanile strutturato con impianti adeguati e con figure qualificate. Per questo stiamo lavorando a corsi di formazione personalizzati per le varie figure che operano nei Settori giovanili». Il club azzurro intende comunque puntare sempre più forte sul settore giovanile.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) La notizia che tutti attendono e che è nell’aria è quella di Mike Piazza. L’attivismo di questi giorni della società granata sembra il prologo alla notizia dell’acquisizione della maggioranza da parte dell’ex stella del baseball. Intanto gli ultimi tasselli vanno al loro posto. Dopo la risoluzione del contratto di Colombo si attende l’ufficializzazione di Leonardo Colucci. L’ex centrocampista pugliese, alla Reggiana nella stagione 1995/96, è la prima scelta di Andrea Grammatica e pare manchi poco alla sua ufficializzazione. Colucci è stato vice allenatore del Cesena e poi ha guidato gli allievi e la Primavera del Bologna. Ieri la società granata ha annunciato altre novità. Andrea Rossi assume il ruolo di preparatore dei portieri della prima squadra, Alberto Bertolini di responsabile scouting, Giacomo Ferretti di coordinatore tecnico del settore giovanille e Massimo Montechiesi di osservatore. Per quello che riguarda Andrea Rossi si tratta di un ritorno in maglia granata dopo che aveva svolto lo stesso ruolo dal 2005 al 2014, crescendo giocatori come Luca Tomasig o Niccolò Manfredini solo negli ultimi anni. Rossi ha poi svolto il ruolo di allenatore dei portieri delle principali formazioni del settore giovanile. «Voglio ringraziare sopratutto la proprietà e il direttore sportivo Grammatica – le prime parole di Andrea Rossi – essere stato richiamato per ma rappresenta un grande attestato di stima da parte di una società a cui sono davvero molto legato. Mi sento pronto per ripartire subito in questo ruolo in vista della nuova stagione, anche se mentalmente io sono sempre stato a Reggio, consideranto quanto il mio legame con la Reggiana sia profondo, quindi è quasi come se di fatto non me ne fossi mai andato». Si tratta di un ritorno anche per Giacomo Ferretti dopo che aveva già svolto il ruolo di allenatore del settore giovanile. Per Alberto Bertolini e Massimo Montecchiesi l’approdo alla Reggiana è una novità. Bertolini, giornalista, grande appassionato di calcio inglese, tifoso granata fin da piccolo, ha una lunga esperienza come osservatore per il Southampton Fc, che nell’ultima stagione ha chiuso al sesto posto la Premier League alle spalle di Leicester, Arsenal, Tottenham, Manchester United e Manchester City. Secondo indiscrezioni sono stati proprio Bertolini e Montecchiesi ad agganciare per la prima volta Mike Piazza, mettendolo in contatto con la società granata. Bertolini avrà il compito di costruire il settore scouting della Reggiana, in linea con le idee del futuro ds Andrea Grammatica (che in questi anni si è distinto per la capacità di individuare talenti).
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova continua a prepararsi alla sfida di sabato a porte chiuse e anche ieri i biancorossi hanno lavorato nel pomeriggio sul prato del Martelli. Per quanto assicura la società, non ci sono novità sul fronte infermeria: Di Santantonio è ancora sofferente per la distorsione alla caviglia e non riuscirà a recuperare, mentre tutti gli altri biancorossi dovrebbero essere a disposizione, a parte Ruopolo, Trainotti e Beretta. A spiegare l’umore del gruppo è il difensore Andrea Cristini: «Andremo in campo con spirito battagliero, sapendo che ci aspetta una sfida ancor più difficile di quella giocata all’andata e che troveremo un Cuneo determinato. Ma noi siamo più determinati di loro». Cristini, pur avendo soltanto 21 anni, ha già vissuto l’esperienza degli spareggi: «Ho giocato i playoff con il Pavia l’anno scorso, ma è chiaro che nei playout hai molto più da perdere e sei meno libero di testa. Si prendono meno rischi, si bada al sodo e le partite non sono spettacolari». Il difensore assicura comunque che il Mantova non si limiterà a difendere lo 0-0: «Sappiamo di avere due risultati su tre e dunque non prendere gol basterebbe per salvarsi. In questo stiamo diventando abbastanza bravi, grazie anche al gran lavoro di tutta la squadra, a partire dagli attaccanti. Ma sabato sarà una gara diversa rispetto all’andata: dobbiamo trovare assolutamente il gol per metterci un po’ tranquilli e difenderci senza abbassarci troppo. I tifosi ci daranno una grossa spinta, siamo molto contenti di sapere che verranno in tanti a sostenerci».
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Comincia a crescere in città l’attesa per la sfida di sabato (ore 15) contro il Cuneo, nella quale il Mantova si giocherà un’intera stagione, cercando di evitare la prima retrocessione della sua storia in serie D. I biglietti già acquistati dai tifosi biancorossi sono 891, ma il dato è ovviamente destinato almeno a triplicarsi da oggi al fischio d’inizio. E un appello a gremire sabato il Martelli, per spingere Caridi e compagni alla salvezza, arriva dal Centro di Coordinamento Mantova Club e – in contemporanea – da Fabrizio Lori, che da febbraio è sempre rimasto vicino alla squadra e in questi giorni è fra i pochi a seguire il lavoro di mister Prina e dei suoi ragazzi. «Biancorossi – si legge nel comunicato del Ccmc – siamo all’ultimo atto di una stagione difficile e mai come ora il Mantova Calcio ha bisogno di tutto il nostro sostegno. Noi siamo il 12esimo uomo e dobbiamo dimostrarlo ancora una volta sabato con il Cuneo. Vi chiediamo di venire in tanti a tifare e riempire di biancorosso gli spalti del Martelli. Non potete mancare. Forza Mantova». Fabrizio Lori, dal canto suo, ha i brividi nel vedere le file dei tifosi davanti al Mantova Point per acquistare il biglietto («ricordano i bei tempi, era da tanto che non capitava») e si rivolge direttamente al popolo biancorosso, al quale lo lega un feeling speciale: «La passione di questa città e di questa provincia per l’Acm si respira nell’aria e sabato potrà essere determinante per spingere la squadra alla salvezza. Tutti coloro che hanno a cuore il Mantova vengano allo stadio: dobbiamo essere tantissimi, il 12esimo uomo in campo che trascina il Mantova come sempre è successo nei momenti importanti della sua storia». Lori è fiducioso in vista di sabato, ma sa che quella contro il Cuneo è una gara molto insidiosa: «La squadra sta lavorando bene con mister Prina – assicura -. I giocatori sono molto concentrati e sono convinto che arriveranno pronti al match contro i piemontesi. Sarà una sfida difficile, anche perché è chiaro che in una gara secca può sempre succedere di tutto. Ma sappiamo che non possiamo sbagliarla. Ne va del futuro del Mantova, salvarsi sul campo è importantissimo». È chiaro, infatti, che tutte le trattative finora abbozzate dalla società per trovare partner o acquirenti in vista della prossima stagione, poggiano sulla permanenza della squadra in Lega Pro. Una permanenza che il patron Serafino Di Loreto e il presidente Sandro Musso hanno sempre dichiarato più che probabile anche attraverso un eventuale ripescaggio. Ma è chiaro che un epilogo di questo genere, oltre a stampare una macchia indelebile sui 105 anni di storia del club di Viale Te, dilaterebbe i tempi e renderebbe ancor più incerta di quanto già non si prospetti l’estate biancorossa. I giochi vanno chiusi dunque sabato al Martelli e di certo – come dichiarato già da mister Luca Prina – il pubblico mantovano potrà essere davvero un’arma in più per centrare l’obiettivo.
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Oggi dovrebbe essere il giorno giusto per capire il destino di Stefano Sottili. Il faccia a faccia fra il tecnico toscano, Renzo e Stefano Rosso, alla tarda serata di ieri, non risultava ancora andato in scena, ma è imminente un chiarimento definitivo per il futuro della panchina giallorossa. Le possibilità di un divorzio rimangono elevate, ma nessuna soluzione va esclusa. Al posto di Sottili potrebbe essere ingaggiato uno fra Moreno Longo (che sarebbe stato scavalcato nella corsa alla successione di Claudio Foscarini alla Pro Vercelli dall’ex Bassano Antonino Asta), Alessandro Dal Canto e Carlo Sabatini. Questa la situazione, da seguire con attenzione: sviluppi imprevedibili.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Una vigorosa stretta di mano, eppoi ognuno per la sua strada. Il Bassano imboccherà la sua, nel solco di una tradizione che ormai prescinde dal capitano non giocatore in panchina e l’allenatore, invece, che saluta a lavoro finito e tutto sommato pure a missione compiuta. Dunque, salvo impensabili retromarce odierne, Stefano Sottili e il Soccer Team si separeranno già da domani nonostante per il tecnico fiorentino sia sfumata l’ipotesi Padova dove è tornata in auge la prima scelta, ovvero Bruno Tedino, l’artefice della rivelazione Pordenone con cui il sodalizio biancoscudato avrebbe raggiunto un’intesa di massima ieri sera. Così su Sottili adesso è in vantaggio l’Arezzo, che lo riporterebbe vicino a casa, mentre Tonino Asta, con cui è in ballottaggio per la panchina degli amaranto toscani, è in corsa anche per la guida della Reggiana e per la stessa Alessandria che ha nel suo taccuino proprio Sottili.Insomma, il trainer uscente che se la gioca in un insolito derby in salsa giallorossa col suo predecessore, presenti entrambi su due tavoli. CHI AL SUO POSTO? La settimana ventura sarà quella delle scelte definitive da parte della famiglia Rosso e del digì Seeber. L’uomo che intriga di più il manager altoatesino è indubbiamente Moreno Longo, ma strapparlo alla concorrenza della B e della Pro Vercelli (anche il Carpi ci ha fatto un pensierino) è davvero improbo. Longo piace anche all’Alto Adige ma se rinunciasse alla cadetteria, al momento l’ex nocchiero della Primavera granata metterebbe in prima fila Bassano, solo che ora lui ha in mente la serie B. In alternativa piace parecchio Alessandro Dal Canto. Più defilati Carlo Sabatini e Giovanni Stroppa.RINNOVI IN VISTA. Sotto esame tre possibili rinnovi: Pietribiasi, Semenzato e Toninelli. Sono tutti in ballo, pure se il Condor è quello che gode di maggiori chance, con un ruolo da subentrante di lusso. Per Semenzato e Toninelli dipenderà dalle richieste dei loro procuratori, mentre rientrerà il terzino Bortot dopo l’esperienza in D. Infine potrebbe riproporsi Domenico Germinale: guarito dall’infortunio questo è centrattacco di razza che peraltro ha dimostrato un legame alla maglia e ai compagni fuori dal comune. PARTITA CON GLI SPONSOR. Stasera a partire dalle 18 al Mercante andrà in scena la rituale partita di fine stagione a ranghi misti alla quale prenderanno parte, con la squadra, anche gli sponsor e i partner di questa stagione, nonché i soci del club oltrechè naturalmente Renzo e Stefano Rosso. Poi la cena con staff e giocatori chiuderà l’annata. E da domani il rompete le righe ufficiale.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È diventato virale a Pisa postare sui social networks il «selfie» con la locandina dell’edizione speciale di lunedì del Tirreno. Una grande 3 tinta di nerazzurro, con il titolo: «E adesso si va a Pordenone». Tre, spiega il quotidiano toscano, come le reti rifilate ai ramarri nell’andata della semifinale playoff. Tre come la tripletta di Varela. La locandina esposta davanti alle edicole pisane veniva offerta in omaggio a coloro che la richiedevano, rivolgendosi alla redazione del quotidiano. METAMORFOSI DI BRUNO – Restando in tema web, grande successo ha avuto pure il video postato da Pordenonecalcio.com di Tedino sotto il settore dell’Arena Garibaldi che ospitava i tifosi neroverdi. Nella ripresa, fatta da uno smartphone e cliccata sino a ieri da oltre 10 mila utenti, si vede il tecnico insolitamente e straordinariamente esuberante mentre carica i supporter neroverdi giurando che non è finita. Tedino promette che lui e i suoi ragazzi si rimboccheranno le maniche (mima il gesto), chiede di fare altrettanto agli stessi fan in vista di gara due di domenica alle 16 al Bottecchia e chiude urlando: «Carica!». ALTO GRADIMENTO – Anche l’edizione «speciale» di Tedino è stata particolarmente apprezzata, sia dal popolo neroverde che dai tifosi di altre squadre. Compresi quelli dello stesso Pisa. «Grande Bruno – ha scritto Ivana Ivan -, che emozione mi hai regalato ricordandomi Carletto Mazzone sotto la curva dell’Atalanta». Cesare Del Ben: «La carica che ci hai dato sa di grande genuinità del tempo passato». Marco Babu Babuin: «Che condottiero!». Franek La Rocca: «Non servono allenamenti, basta far vedere questo video sino alle 15.58 di domenica». Govanni Turchet: «Grande mister: sembri un All Black che incita alla Haka». Sergio Pilotto: «Commovente. Tu per tutti e tutti per te, mister Bruno». Fabrizio Bertini: «Da pisano posso dire che ha fatto una grande mossa per ricaricare l’ambiente».
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Non mi sono mai trovato in una situazione del genere, è una prima volta anche per me». E a parlare è chi i playoff li ha sia vinti che persi, nella sua lunga carriera. Ma nemmeno Alex Pederzoli si è mai ritrovato nella situazione di dover rimontare tre gol a un avversario capace di annichilire la sua squadra nella prima partita. Quella di domenica, insomma, sarà una prima volta anche per lui. Il regista del Pordenone, tra i meno peggio all’Arena Garibaldi, è sicuro di potercela fare. Parla dall’alto della sua esperienza e allo stesso tempo con la cognizione di chi ha sottomano il termometro della squadra. «Ci siamo già ripresi dalla delusione patita domenica a Pisa – assicura -. E lo step più importante, quello che consisteva nell’accantonare il risultato negativo, è già stato archiviato. C’erano alcuni aspetti emotivi da eliminare: ci siamo riusciti in due allenamenti». Lui pensa positivo, ma ora c’è da preparare l’impresa delle imprese. «A Pisa – ricorda il centrocampista dei ramarri – abbiamo perso meritatamente, ma cerchiamo di non farci condizionare da quanto è successo. Il gruppo è già passato oltre, iniziando a lavorare su una storia tutta nuova». Serviranno tre gol per andare ai supplementari, meglio trovarne uno già in avvio? «Non credo alla necessità di segnare subito – risponde -, perché le reti vanno bene anche negli ultimi 15’ di partita. Conterà “solamente” farne tre: quella sarà la vera impresa. Non mi è mai capitata una cosa del genere e viverla con il Pordenone sarebbe una prima volta fantastica. Dobbiamo costruire l’ennesima leggenda di un’annata stupenda, ecco cosa sarà la partita di domenica al Bottecchia». Capitolo stadio: a Pordenone non ci saranno gli undicimila dell’Arena Garibaldi. «Ma è pur sempre il nostro stadio, e per il Pisa non sarà la stessa storia – assicura -. Sono umani anche loro. Domenica scorsa hanno fatto la loro miglior partita dell’anno e noi eravamo sottotono. Se domenica dovessimo tornare quelli di sempre – chiude Pederzoli – avremmo serie possibilità di provare a ribaltare il risultato negativo».
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone-Pisa sarà anche Pillon-Tedino. Giorgio Zamuner, consulente di mercato del presidente Mauro Lovisa, non è stato ancora presentato ufficialmente a Padova dove svolgerà il ruolo di dg, ma lavora già per i biancoscudati. A lui Bergamin e Bonetto hanno dato carta bianca su tecnico e giocatori. CONTATTO – Zamuner ha incontrato Pillon lunedì scorso. La conferma arriva dallo stesso mister, tra l’altro ex giocatore del Pordenone di Martellossi e Gregoris (con Reja in panca) nel Pordenone 1981-82. «Abbiamo parlato della squadra – racconta Pillon -, degli elementi che a mio giudizio sono da confermare e dei ruoli che dovrebbero essere rinforzati. Poi – continua il tecnico biancoscudato della stagione in corso – abbiamo discusso la questione economica. Adesso ne devono parlare in società. La risposta arriverà presto». Pillon per restare avrebbe chiesto un adeguamento. «Sono venuto a Padova – spiega – senza guardare ai soldi, per rifarmi dell’esperienza precedente. Lo stipendio percepito è in assoluto il più basso da quando alleno. Ora, dopo 7 mesi di lavoro, ho fatto una richiesta che reputo in linea con le aspettative della categoria e con i 24 anni di carriera che ho alle spalle». IL TEMPO FUGGE – La scelta di Bergamin e soci potrebbe dipendere anche dall’esito del match fra Pordenone e Pisa. Non è più un segreto che Zamuner vorrebbe portarsi a Padova anche Bruno Tedino. Se i ramarri dovessero però compiere l’impresa e ribaltare lo 0-3 di gara uno della semifinale playoff, Bruno sarebbe impegnato altre due settimane a preparare il doppio confronto finale con la vincente di Foggia-Lecce. Troppo per pensare che il Padova attenda ancora per programmare una stagione che dovrà vedere i biancoscudati protagonisti. LA FORZA DEL TIFO – Sul web il popolo neroverde ha già espresso il suo apprezzamento per il tecnico. Dopo Pisa addirittura il suo amore. Domenica, se vorrà trattenerlo a Pordenone, comunque vadano e cose, dovrà dimostrarlo anche dal vivo. Fargli capire quanto indispensabile sia la sua presenza per continuare il progetto. Quello che, secondo re Mauro, dovrebbe portare presto i neroverdi in B e più avanti anche in A. Il calore del tifo dovrà convincerlo che davvero, come lui stesso ha spesso dichiarato, l’appartenenza e i rapporti umani valgono molto più dei soldi. Perché a Padova gli emolumenti sarebbero molto maggiori di quelli che prevede il rinnovo, con estensione per la terza stagione, del contratto siglato con il Pordenone. PORTE CHIUSE – Che Tedino, il suo staff e Stefani e compagni non siano per nulla rassegnati dopo lo 0-3 dell’Arena Garibaldi è testimoniato dall’intensità con la quale stanno preparando la rivincita, cercando di recuperare Ingegneri, Cattaneo e forse anche Filippini. Nulla è lasciato al caso. Proprio per questo, da oggi gli allenamenti al De Marchi si svolgeranno a porte chiuse. Per mantenere meglio la concentrazione e non far trapelare (vista la presenza a San Vito del Pisa da domani) le novità che lo staff tecnico neroverde sta preparando per sorprendere i nerazzurri.
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Con gli occhi ancora brillanti per l’emozione provata domenica scorsa dopo la sua tripletta che ha infiammato l’Arena Garibaldi e demolito il Pordenone, Nacho Lores Varela ha parlato del suo momento e dei playoff: «Ancora ci penso a domenica per tutto quello che si è creato e mi vengono i brividi. Abbiamo giocato bene e per fortuna ho segnato nella bolgia dell’Arena, cosa che a noi sudamericani carica particolarmente. Uno dei giorni più belli della mia carriera». Una tripletta che per Varela rappresenta una novità: «Fino all’anno scorso non segnavo quasi mai giocando poco. La dedico alla squadra che mi ha supportato in questi mesi quando ero giù e poi alla mia famiglia che mi segue sempre. Rivedere i gol è stato speciale perché quando sta in campo magari non si rende conto. Non avevo mai segnato tanto, grazie anche al ruolo che mi ha trovato il mister». L’arrivo a Pisa poi in estate non era così scontato: «Con la mia famiglia avevamo anche pensato di tornare in Uruguay, ma per fortuna abbiamo fatto questa scelta che mi ha fatto rinascere come calciatore». Dopo la prima rete contro il Pordenone ha colpito il modo in cui Varela ha voluto zittire qualcuno in tribuna: «Venivo da qualche mese difficile e avevo tanta rabbia dentro perché dicevano che ero fuori forma e non ero lo stesso, ma non era così anche se non giocavo benissimo. Mi dà fastidio sentir dire che ero fuori forma». Molti ruoli ricoperti in nerazzurro: «Sono arrivato da esterno e non avevo mai fatto l’attaccante prima perché non ero maturo e non avevo il fisico adatto. Poi il mister mi ha detto che bisogna avere certe qualità per fare l’attaccante. Prima mi mancava la fame di attaccare la porta, ma ci ho lavorato molto sopra». Domenica il tridente completato da Cani e Mannini è stato determinante: «Tutta la squadra ha giocato bene e il mister ci aveva preparato bene per l’inizio. In attacco tutti abbiamo forma fisica devastarne. Il rapporto con Gattuso si conferma solido: «Mi ha fatto migliorare molto anche in fase difensiva, cosa che prima mi mancava. Con lui ho un rapporto bello anche se non ci parlo molto, ma cerco di ascoltarlo e so cosa gli dà fastidio. Magari se in campo mi parla e non lo guardo si arrabbia». Infine il ritorno a Pordenone, da non sottovalutare: «Sappiamo ciò che abbiamo fatto, ma sappiamo i rischi che corriamo abbassando il ritmo. Non è finita e dobbiamo lavorare forte con umiltà come stiamo facendo perché non abbiamo fatto niente. Sarebbe bella la promozione, ma non ci pensiamo anche perché ci sono squadre forte. Sono consapevole della forza di questo gruppo e per ora pensiamo alla gara di domenica».
Ore 15.20 – (Messaggero Veneto) C’era anche lui, domenica scorsa, in curva all’Arena Garibaldi: Gianni Careri. L’ex portiere del Pordenone, classe ’82, è ancora molto legato all’ambiente neroverde, tanto da partire da Bologna e dirigersi a Pisa per tifare i suoi ex compagni. Per una volta è stato protagonista nelle vesta di cuore neroverde e, dopo i 90’ dell’andata, lancia un messaggio alla società che è stata la sua seconda casa. «Il Pordenone deve crederci – afferma Careri, che ha chiuso la stagione a Rovigo – perché le gare dei playoff fanno storia a sé, può succedere di tutto. Si è visto anche lo scorso campionato, quando a Monza nei playout eravamo riusciti a segnare due gol in pochi minuti. Ribaltare la partita si può, anche se sarà molto difficile». Il portiere prova a indicare la ricetta: «Sotto l’aspetto tecnico e tattico il Pordenone ha dimostrato di essere una big. Domenica servirà invece giocare una gara di cuore, ancora più carica del solito di contenuti agonistici. Conta solo la testa. Serve poi essere aggressivi nei primi 20’ e cercare di incanalare il match subito sui propri binari. Chi può fare la differenza? Pederzoli e Stefani: loro possono e devono guidare i compagni in un incontro molto delicato». Chiusura sulla sua domenica da tifoso speciale: «Mi sono goduto la trasferta, il tifo e il divertimento – afferma –. È stato bello perché questi colori li ho sempre nel cuore, perciò mi auguro che il Pordenone faccia… il Pordenone e che, se deve uscire, lo faccia lasciando un ricordo che sia fedele a ciò che è stata la stagione».
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Passano i giorni, diminuiscono le chance di recuperare i “big” in infermeria. La speranza è che ciò accada, stringendo i denti, almeno per Andrea Ingegneri, la cui assenza al centro della difesa si è fatta sentire. Non ha ripreso a lavorare in gruppo, ma dei quattro infortunati eccellenti del Pordenone è al momento quello con le maggiori possibilità di essere della partita. Ancora fastidio per Cattaneo, il cui forfait non è certo, ma sempre più probabile. Al lumicino le speranze di riavere a disposizione Filippini, mentre già sicura è la defezione di Martignago. Così Tedino, che da oggi a sabato dirigerà i suoi lontano da occhi indiscreti (allenamenti a porte chiuse), attualmente dispone degli stessi effettivi del match d’andata. Meglio sta il collega nerazzurro Gennaro Gattuso. Tutti a disposizione per l’allenatore del Pisa, con l’unica eccezione del difensore Polverini, alle prese con riabilitazione. Oggi per il gruppo toscano ultimo allenamento sui campi di casa, mentre domani mattina scatterà il trasferimento nel Pordenonese, con destinazione San Vito al Tagliamento, dove il team toscano pernotterà sino al match in programma domenica alle 16 al Bottecchia. Ieri, intanto, designata la terna arbitrale: dirigerà Marco Mainardi della sezione di Bergamo, assistito da Michele Grossi di Frosinone e Michele Lombardi di Brescia.
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Maxischermo sì o no? A quattro giorni dal match di ritorno della semifinale playoff tra Pordenone e Pisa, a tenere banco, più delle questioni di campo, è il dilemma organizzativo che interessa Comune, club neroverde e forze dell’ordine. Si vogliono contemperare tutte le istanze in gioco, in primis quelle di ordine pubblico, visto che permane il pericolo che i (numerosi) tifosi pisani in arrivo senza biglietto si possano riversare nell’area eventualmente scelta per allestire lo schermo gigante. Incertezza. «La volontà di farlo c’è – commenta l’assessore comunale Renzo Mazzer –, ci è arrivata una precisa richiesta da parte del Pordenone. Ma non posso ancora dire se tale intenzione si tramuterà in realtà, bisogna fare una serie di valutazioni che soddisfino non soltanto le esigenze degli appassionati, ma pure di chi deve garantire l’ordine pubblico». Insomma, situazione ancora interlocutoria, che spazia dal “se” al “dove”, considerando che anche la location (in un primo momento sembrava piazza XX settembre il luogo ritenuto più idoneo) pare essere tornata in discussione. Diniego. Da Pisa non giungono buone notizie. Il maxischermo che l’amministrazione della città toscana aveva in animo di allestire nel locale palasport o allo stadio Anconetani avrebbe potuto “sconsigliare” le persone disposte a recarsi a Pordenone pur prive tagliando. Ma ieri è arrivato il diniego ufficiale, motivato sulla base delle previsioni metereologiche e della diretta tv che si è garantita l’emittente toscana “50 Canale”. «In considerazione della novità – ha fatto sapere l’assessore allo Sport di Pisa, Salvatore Sanzo – sulla trasmissione televisiva dell’incontro e della previsione di piogge e temporali in città, l’amministrazione comunale e la società nerazzurra hanno condiviso la scelta di non allestire alcun maxischermo». Una notizia accolta con preoccupazione in riva al Noncello. Entusiasmo. Parallelamente cresce la convinzione del popolo neroverde di centrare una rimonta clamorosa. Nel corso dell’ultimo allenamento settimanale a porte aperte della squadra di Tedino, uno dei gruppi più affezionati ha appeso uno striscione eloquente: «Siete il nostro orgoglio». «È incredibile – fa sapere Silvia Gustapane del fan club caffè Nogaredo – come tutti credano nell’impresa. Dopo il risultato dell’andata ci aspettavamo domande di rimborso dei biglietti già venduti e invece c’è gente che ci chiede ancora di acquistarne». Non sono previste coreografie particolari per il match di domenica, a parte bandierine e coriandoli, ma si starebbero preparando striscioni di incoraggiamento e ringraziamento, comunque vada, per una stagione straordinaria. Attesa. Grande accoglienza è attesa per Gennaro Gattuso, che domani arriverà a San Vito con la sua squadra per il mini-ritiro in vista della sfida del Bottecchia. Le parole più che lusinghiere espresse dall’ex milanista nei confronti del Pordenone e del suo staff hanno inorgoglito sui social i tifosi neroverdi: «Grazie per il rispetto che ci porti», gli scrive qualcuno. Rispetto sì, ma domenica in finale ci vorrà andare lui.
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Semaforo verde al vecchio Penzo, concessa l’agibilità per la Lega Pro 2016/17. Fumata bianca ieri mattina da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza che, al termine del vertice in Prefettura, ha espresso parere favorevole affinché il Venezia e i suoi tifosi possano regolarmente tornare nel calcio professionistico. Un via libera alla luce degli interventi di manutenzione posti in essere dalla società arancioneroverde (negli spogliatoi e in altri locali dell’impianto) nonché dei controlli effettuati nel corso di recenti sopralluoghi all’impianto di videosorveglianza e anche all’adeguata staticità delle tribune in ferro risalenti ormai al 1991. Per il Venezia quello di ieri è stato sicuramente uno snodo cruciale, visto che ai fini dell’iscrizione alla prossima Lega Pro bisognerà entro il 20 giugno presentare la documentazione relativa ai Criteri Infrastrutturali comunicando la disponibilità dello stadio Penzo. L’impianto quindi è con le sue strutture e con i poco meno di 7.500 posti è del tutto sufficiente per la Lega Pro – ma il 2 giugno ospiterà anche la sfida internazionale Italia-Francia Under 21 – e a questo punto non resta che attendere comunicazioni ufficiali circa la titolarità della gestione dell’impianto. Il Comune di Venezia, infatti, con delibera del 6 agosto 2015 aveva «affidato in via temporanea l’utilizzo e la gestione dell’impianto» al neonato Venezia Fc per il solo campionato 2015/16. Intanto ieri il ds Perinetti ha iniziato ad incontrare i giocatori per parlare di conferme di addii, mentre al Taliercio proseguono gli allenamenti ma è stata annullata l’amichevole di dopodomani a Verona con la Primavera del Chievo: venerdì mattina ultima sgambata e rompete le righe. UNDER 21 – Prosegue la prevendita dei biglietti per l’amichevole (dedicata al ricordo di Valeria Solesin) Under 21 Italia-Francia di giovedì 2 giugno (ore 21) al Penzo. I prezzi sono: tribuna centrale 14 euro, distinti 10, curve 5, acquistabili nei punti vendita TicketOne e sui siti www.figc.it, www.vivoazzurro.it e www.ticketone.it.
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Primo passo verso l’iscrizione alla Lega Pro per il Venezia Football Club, che ieri ha ricevuto l’agibilità per lo stadio e potrà presentare la documentazione richiesta a fine giugno alla Commissione Criteri Infrastrutturali. La riunione si è tenuta in Prefettura, a Venezia, e la Commissione Provinciale di Vigilanza, a seguito degli interventi eseguiti allo stadio Pierluigi Penzo, ha espresso parere favorevole sull’agibilità dell’impianto. Alla riunione in centro storico erano presenti il segretario generale del club Davide Brendolin, il delegato alla sicurezza Franco Pasqualato,poi Vito Cusumano in rappresentanza del Prefetto e Marco Odorisio per la Questura, poi per il comandante dei vigili del fuoco l’ingegner Alessandro Scarpa, Gabriele Meggiato (Arpav), Raffaele Finazzi (Città Metropolitana), Marco Buranelli (comune di Venezia), Vittorio Selle (Asl 12), Giuseppe Romeo (Prefettura) e il tecnico collaudatore Pierluigi Moro (Prefettura). Cambia leggermente il programma degli ultimi giorni di allenamento del Venezia: è saltata l’amichevole conclusiva di venerdì pomeriggio a Verona contro la Primavera de Chievo al centro sportivo Bottagasio, ultima seduta al mattino al Taliercio. Mancano pochi posti per completare anche la terza settimana della quarta edizione del Venezia Soccer Camp, in programma a Tambre in Alpago dal 27 giugno al 3 luglio. Il costo del Full Camp è di 449 euro, per i tesserato del Venezia e delle società satelliti 399 euro.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Franco Lerda allenerà il Vicenza anche nel prossimo campionato. La notizia, ufficializzata dalla società ieri verso le 19, è la logica conclusione dell’ottimo lavoro svolto dal tecnico, che negli ultimi due mesi di campionato ha risollevato la squadra dal penultimo posto alla salvezza matematica centrata ad una giornata dal termine. Un’autentica impresa che ha scacciato gli incubi di un’altra retrocessione in Lega Pro, allontanando anche i fantasmi di un possibile fallimento, che, in caso di retrocessione, sarebbe stato tutt’altro che improbabile. «C’era la volontà di tutti nell’andare avanti insieme – ha spiegato Franco Lerda – e questo è stato fondamentale nel trovare un’intesa che mi consentirà di proseguire nel lavoro cominciato in questa stagione. A breve ci dovrebbe essere un passaggio di proprietà, ma è dall’aprile dello scorso anno che i soci di Vi. Fin. stanno finanziando la società berica mettendo sul campo sforzi importanti per sanare una situazione non certo semplice. Vicenza resta sempre e comunque una piazza importante, con un pubblico caloroso e competente, che ci ha sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Adesso per noi viene il difficile, abbiamo il dovere di fare bene, anche se la società dovrà fare bene le sue valutazioni tecniche ma anche economiche». Lerda ha firmato un accordo biennale, che scadrà a giugno 2018: conferma che il nuovo corso di via Schio intende puntare su di lui per costruire una squadra che, in due, tre anni, possa puntare ad obiettivi più ambiziosi di quelli attuali. «Fatta la scelta sull’allenatore, adesso si può cominciare a lavorare con più chiarezza sul mercato – ha precisato il direttore sportivo, Antonio Tesoro –. E’ normale che se non sai chi allenerà la squadra non puoi sapere con che impostazione di gioco il tecnico vorrà impostare il gruppo, e su quali caratteristiche di giocatori intende puntare. Adesso che è certo che Lerda rimarrà si può iniziare a discutere di questioni tecniche, e quindi ci si può muovere con obiettivi precisi da raggiungere». Le prime mosse del nuovo direttore sportivo saranno però indirizzata alla conferma di Daniel Adejo, l’ex difensore della Reggina, che, nei tre mesi in biancorosso ha conquistato tutto l’ambiente con prestazioni sempre all’altezza. Adejo ha il contratto in scadenza a giugno e i contatti con Bruno Carpeggiani, procuratore del difensore italo-nigeriano sono iniziati già da una quindicina di giorni ma l’intesa non è semplice: il giocatore ha buon mercato in Germania ed in Portogallo. Il Vicenza però vorrebbe confermarlo ed è pronto a mettere sul tavolo un robusto biennale che l’entourage del giocatore sta valutando. In scadenza a giugno e protagonista nella corsa salvezza c’è anche Giulio Ebagua, che prima di partire per le vacanza ha parlato con la dirigenza ma, almeno al momento, le parti sono lontane e una permanenza in biancorosso sembra improbabile.
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) L’ultima riunione tecnica si è svolta ieri mattina, nel bel mezzo del campo numero uno del centro Morosini. C’erano praticamente tutti i giocatori biancorossi, a parte Raicevic convocato con la sua Nazionale, Adejo e Galano in permesso concordato, e i lungodegenti Bellomo e Cisotti. Non c’era nemmeno l’attaccante Iacopo Cernigoi, perché in realtà… non c’è mai stato. Il giovane centravanti, reduce da una buona annata in serie D alla Virtus Vecomp, prenderà in effetti parte al prossimo ritiro precampionato con il Vicenza per essere valutato. Tuttavia, a differenza di quanto riportato qualche giorno fa, non si è ancora allenato con i biancorossi: fidandomi delle foto circolanti sul web e delle sue caratteristiche fisiche (1 metro e 92, biondino di capelli) mi era parso che fosse proprio lui il giovane attaccante lungagnone e biondino aggregato al gruppo la settimana scorsa; si trattava invece di un ragazzo brasiliano che ha già chiuso la sua brevissima esperienza in prova. Anche i cronisti (specie se miopi come il sottoscritto…) sbagliano.GRUPPO COMPATTO. Tornando ai presenti, ieri è stato bello rivedere anche Thomas Manfredini e Lorenzo Laverone in cerchio assieme ai compagni con le scarpe da ginnastica ai piedi, mentre Mauro Vigorito è passato poco dopo “in borghese”. L’allenatore Franco Lerda e il suo staff li hanno voluti riunire un’ultima volta, tutti in cerchio, per definire una questione importante: «Ragazzi – ha detto il tecnico di Fossano una volta ottenuto il silenzio – l’ultima mangiata in compagnia ce la facciamo stasera o domani? Decidete voi quando e dove, ma cerchiamo di esserci tutti…». Ecco uno dei segreti che hanno reso possibile la rimonta-salvezza del Vicenza: un gruppo che nel momento più difficile si è dimostrato veramente tale, rimanendo compatto fino all’ultimo allenamento. Per la cronaca, alla fine la votazione ha decretato che la cena dei saluti sarà stasera, poi il “rompete le righe” definitivo.CALCIOTENNIS E DIVERTIMENTO. Com’era giusto, ieri l’ultimo allenamento della stagione si è svolto in un clima da villaggio vacanze. Prima le partitelle a calciotennis, poi un minitorneo di calcio a cinque, con una particolarità: i portieri non stavano in porta, visto che i guantoni li hanno indossati Vita, Bianchi, Pinato e Coulibaly; non male tra i pali soprattutto i primi due. Così Benussi, Pelizzoli e Dall’Amico si sono potuti riscoprire giocatori di movimento, peraltro con discreti risultati, in particolare per i gol da centravanti messi a segno dal giovane terzo portiere. Meno brillante fuori dai pali Benussi, che in compenso in precedenza si era fatto notare per il migliore scherzo della mattinata, azionando a tradimento l’impianto di irrigazione per far “piovere” sui compagni che giocavano a calciotennis.PORTE APERTE. È stato un bel gesto da parte di Franco Lerda anche quello di aprire le porte del Morosini ai tifosi che per l’intera stagione hanno seguito gli allenamenti stando in piedi dietro la recinzione. Ieri chi ha voluto si è invece potuto accomodare sulle panchine a bordo campo, scambiando un saluto e qualche parola con i giocatori e il tecnico. Inevitabilmente, le domande erano concentrate sull’incontro fissato nel pomeriggio per valutare la permanenza o meno di Lerda: «Io spero proprio di sì – rispondeva il diretto interessato – credo che quasi certamente troveremo l’accordo per proseguire».È stato buon profeta. Arrivederci a presto.
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) La fumata bianca – o meglio, biancorossa – è arrivata ieri poco dopo le 18. Dopo un’ora di confronto, l’intesa tra il tecnico Franco Lerda e il presidente di Vi.Fin. Alfredo Pastorelli è stata raggiunta: «Ok, ok: biennale» sono le uniche battute che il tecnico di Fossano ci concede al telefono appena chiusa la riunione. Solo tre parole che, comunque, sono più che sufficienti per avere la risposta che tutti i tifosi del Vicenza auspicavano: il nuovo Vicenza ripartirà nel prossimo campionato di serie B guidato in panchina ancora da Franco Lerda, l’allenatore che ha saputo dare la sferzata necessaria per rianimare il gruppo biancorosso e condurlo a compiere una rimonta da moltissimi ritenuta ormai impossibile, fino a conquistare la salvezza senza nemmeno dover passare dalla terribile roulette dei playout (e il mesto passato recente del Vicenza sa quanto sarebbe stato rischioso: basti ricordare le retrocessioni sul campo rimediate contro Triestina ed Empoli). Un’impresa che gli è valsa la riconoscenza della società e dell’intero ambiente del Lane, e da ieri anche un accordo biennale come allenatore “confermatissimo” della squadra biancorossa per le prossime due stagioni.PROGRAMMI FUTURI. Ma quale Vicenza è lecito attendersi per questo secondo “mandato” a Lerda, il primo in cui l’allenatore potrà plasmare la squadra a partire dal ritiro estivo, probabilmente a Pieve di Cadore? I programmi futuri saranno definiti attraverso il confronto tra il tecnico piemontese, la nuova proprietà biancorossa (si attende a breve il passaggio formale delle quote di maggioranza da FinAlfa a Vi.Fin.) e l’area tecnica guidata dal direttore sportivo Antonio Tesoro, il cui accordo con la società di via Schio si è rinnovato automaticamente grazie alla salvezza della squadra, come definito al momento del suo arrivo. Qualche premessa, però, pare abbastanza delineata. Se infatti da un lato Alfredo Pastorelli ha già avuto modo di dichiarare che la priorità assoluta sarà quella di ripianare i conti, evitando ingaggi faraonici, dall’altro Lerda per raggiungere l’intesa biennale avrà ragionevolmente chiesto assicurazioni sulla possibilità di proseguire il lavoro cominciato senza dover ripartire da zero. Ci si può dunque attendere qualche “sacrificio” tra i giocatori biancorossi che vantano maggior mercato (è plausibile che almeno un paio tra Sampirisi, Galano, D’Elia, Raicevic, Signori partano per altri lidi, a fronte di congrue offerte economiche), ma chi tra loro resterà costituirà lo zoccolo duro sul quale cementare il prossimo gruppo, che ci auguriamo possa preservare anche almeno un paio di “bandiere” come capitan Brighenti e Giacomelli e un portiere d’esperienza come Benussi. Tra chi è in scadenza di contratto, è ipotizzabile che verrà fatto un tentativo per trovare l’accordo con Adejo, visto il suo ottimo rendimento, mentre per Ebagua e Moretti molto potrebbe dipendere dalla possibilità di contenere l’ingaggio.FELICITÀ. In serata Franco Lerda ci ha concesso un breve commento sulla prosecuzione della sua avventura in biancorosso: «Sono molto felice, era quello che volevo: rimarrò a Vicenza e con me rimarrà l’intero staff che mi ha aiutato a raggiungere la salvezza in questi mesi» ha specificato. Appuntamento, allora, a dopo le vacanze: «Non vedo l’ora: di vacanze, negli anni scorsi, ne ho fatte fin troppe…». Il “Lerda bis” è già cominciato.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) «Era un sogno ma con la forza di tutti è diventato realtà! Lega Pro!». Così domenica 22 maggio, dopo aver battuto il Belluno 2-1 allo stadio “Gabbiano” ed essersi aggiudicato la finale playoff di Serie D, Daniele Pagin esprimeva tutta la sua felicità su Facebook per l’impresa compiuta dai biancorossi: il Campodarsego entrava nella storia. Martedì sera, nel solito capannone di Reschigliano adibito a sala-ritrovo, con tanto di cucina e bar, per la cena di fine stagione, davanti al sindaco Mirko Patron e al vice Valter Gallo, il patron ha fatto il grande annuncio: «Siamo pronti a presentare la domanda per partecipare al campionato di Lega Pro». Applausi, cori dei giocatori, sorrisi a 32 denti: per l’intero uditorio era questa la notizia più importante, dopo che, con il successo sui gialloblù di Vecchiato, il “Campo” si era guadagnato il diritto al salto di categoria, terzo nella graduatoria dei ripescaggi alle spalle di Caronnese e Lecco (ma quest’ultimo ha problemi economici non indifferenti). C’è già un milione. Se c’è una cosa che Pagin ha imparato, nei 9 anni trascorsi al vertice della società, è che ogni passo in avanti dev’essere proporzionale alla lunghezza della gamba, “sparate” o “avventure al buio” sono solo deleterie. E allora, eccolo il presidente, affidarsi al sito della società, dopo alcuni giorni passati a pesare i pro e i contro del passaggio dal dilettantismo al professonismo: «Ho la testa che bolle», racconta. «È entusiasmante e impressionante essere riusciti a portare il Campodarsego a questi livelli. Con l’arrivo del d.g. Attilio Gementi e dell’allenatore Antonio Andreucci abbiamo cambiato registro. Senza dimenticarci l’apporto di capitan Maurizio Bedin alla squadra del suo paese. Ora stiamo provando a capire come organizzare il prossimo campionato. La Lega Pro è fattibile, anche se sono da valutare gli sviluppi che ci saranno il giorno 26 con l’assemblea della Figc. In quel caso si parlerà della penale da 500 mila euro che dovrebbero versare le società ripescate in Lega Pro. Siamo convinti e fiduciosi che possa essere tolta, anche perché nessuno avrebbe le capacità per sostenere una tale penale ad inizio campionato. Noi siamo pronti alla grande avventura e abbiamo già pensato di giocare all’Euganeo. C’è già stata una telefonata con il presidente del Padova, Bergamin, e presto ci troveremo per definire la questione. Abbiamo segnato la storia e siamo pronti. Il Campodarsego potrebbe presto essere tra i professionisti. Padova non ha mai avuto tre società tra i pro. Se penso che nove anni fa eravamo in Prima Categoria…». Durante la conviviale con dirigenti, staff e giocatori, a cui si sono uniti gli amici del presidente e alcuni tifosi vip, Pagin ha fatto capire che saranno gli sponsor a dargli una mano consistente per sostenere gli sforzi economici imposti dalla terza serie. «Sponsor importanti», ha anticipato senza svelarne i nomi, «che ci hanno già garantito un milione di euro per l’annata 2016/17». Se quei 500 mila euro di tassa venissero eliminati o ridotti (qualcuno parla di 200 mila), è chiaro che andrebbero aggiunti al sostanzioso contributo garantito dagli “amici” imprenditori della zona. «Con un milione e mezzo la Lega Pro si può fare, senza correre il pericolo di… andare fuori registro a livello economico», ha chiarito, «per cui non siamo impazziti». Su Andreucci si decide oggi. Venendo alla parte tecnica, l’incontro per decidere o meno se proseguire il rapporto con Antonio Andreucci è fissato per oggi pomeriggio, alle 17.30. L’allenatore, 51 anni, nativo di Lucca ma residente a Bassano del Grappa, artefice del doppio eccellente risultato della promozione dall’Eccellenza in Serie D e della vittoria agli spareggi per il ripescaggio in Lega Pro, vorrebbe continuare a guidare la truppa biancorossa, ma Pagin e Gementi intendono approfondire alcuni aspetti importanti prima di dirgli eventualmente “sì”, considerando che anche lui sarebbe un debuttante nella categoria. Per quanto riguarda i giocatori, sarebbero otto i confermati, gli altri verrebbero lasciati liberi. Ciò significa che, con una rosa di 18-20 elementi, bisognerebbe acquistarne dai 10 ai 12. Insomma, il semaforo è verde, ma ora comincia il bello.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Lunedì sera alla cena sociale di fine anno sono state spese parole importanti verso il gruppo del Cittadella, che in Lega Pro ha fatto la differenza. Ma la domande sorge spontanea: questa rosa di calciatori è pronta ad affrontare il salto di categoria, confrontarsi con un campionato duro, lungo e impegnativo come quello di serie B? Stefano Marchetti ha affermato che se dipendesse da lui tratterrebbe tutti i giocatori a Cittadella, ma il compito del direttore generale non sarà così semplice, sia per i limiti di età imposti dalla Lega (in serie B ci possono essere al massimo 18 elementi over 21, un numero illimitato di under e due calciatori bandiera, ossia che abbiano militato almeno quattro stagioni nella stessa squadra) e sia perchè dovrà confrontarsi con i giocatori in prestito o in scadenza di contratto. La questione del rinnovo riguarda entrambi i portieri, Alfonso e Vaccarecci. Ma il primo giocatore che passerà negli uffici di via Cà dai Pase per discutere la sua posizione sarà Lucas Chiaretti: il brasiliano, infatti, lunedì prossimo ha già l’aereo prenotato per tornare il Brasile dove trascorrerà le vacanze. Il fantasista granata già nei giorni scorsi ha confidato che da parte sua c’è la massima disponibilità a trovare un accordo sul rinnovo. A Cittadella è trascorso una stagione bellissima, vissuta da protagonista, e ora ha una grande voglia di continuare l’avventura in serie B. Oggi potrebbe essere il giorno giusto per confrontarsi con Marchetti e la società: attesa la fumata bianca. Il diggi granata, tra giocatori in scadenza e a fine prestito, dovrà lavorare sodo: ci sono infatti oltre ai già citati Alfonso e Vaccarecci, Donazzan, Nava, Benedetti e Cappelletti tra i difensori, quindi Bobb, Zaccagni e Iori tra i centrocampisti, poi Jallow, Litteri, Sgrigna, Coralli, Minesso e Bonazzoli per quanto riguarda gli attaccanti. Qualcuno ha l’opzione per il rinnovo (Cappelletti, Minesso e Coralli, tanto per citarne qualcuno), per tutti gli altri ci sarà da lavorarci sopra.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Quello legato a Litteri è il caso più spinoso. Ma non è l’unico. Perché sono 16 i giocatori della prima squadra del Cittadella a cui scadrà il contratto il prossimo 30 giugno. In pratica i due/terzi dei 26 elementi della rosa utilizzata da Roberto Venturato nella stagione appena conclusa. Tempi lunghi per il bomber? «Nessuna novità e, al momento, non so dire quando ce ne saranno». Parole di Alessandro D’Amico, procuratore di Litteri, riferite al suo assistito. «Quale sia la volontà del giocatore, è noto: a Cittadella si è trovato bene e vorrebbe rimanere anche nella prossima stagione, ma è sotto contratto con il Latina e ancora non abbiamo fissato una data per trovarci a parlare della sua situazione. Per farlo occorrerà capire come la penseranno il direttore sportivo e l’allenatore della società pontina». È infatti ancora tutto da decifrare sia il futuro di Carmine Gautieri, che dovrebbe lasciare la panchina, sia quello del d.s. Mauro Facci. Anche Iori deve rinnovare. Ma quali sono gli altri giocatori che dovranno ridefinire la propria posizione con il d.g. Stefano Marchetti, perché in scadenza a fine giugno? Andando in ordine di ruolo si parte dai due portieri, Alfonso e Vaccarecci, che si erano legati al club sino al termine di questo campionato. In difesa, il Cittadella versione 2016/2017 ripartirà dalla coppia centrale Scaglia-Pascali, ancora sotto contratto, così come Salvi e De Leidi, mentre su Cappelletti la società può esercitare un’opzione a proprio vantaggio per altre due stagioni. Donazzan dovrà ridiscutere la sua posizione, così come i terzini Nava e Benedetti, entrambi in prestito, il primo dall’Atalanta, il secondo dal Chievo. Legati al Chievo sono poi Bobb e Jallow, mentre Zaccagni è dell’Hellas (il Citta può riscattarlo, ma il Verona ha la possibilità del contro-riscatto). Su Minesso la società può avvalersi di un’opzione, ma anche capitan Iori, la cui permanenza in granata è scontata, dovrà rinnovare l’accordo siglato la scorsa estate. In scadenza, ma con opzione per il Cittadella, pure Coralli e Chiaretti, con quest’ultimo che già oggi potrebbe passare in sede prima di volare in Brasile. Restando in attacco, di Litteri si sa. Il 30 giugno scadranno, però, anche gli accordi con Sgrigna, da valutare, e Bonazzoli, destinato ai saluti. Foscarini via. Nonostante la salvezza conseguita in Serie B, s’interrompe il rapporto fra la Pro Vercelli e Claudio Foscarini: ieri, con una nota, il club piemontese ha ufficializzato che l’ex tecnico granata non sarà riconfermato. Nel comunicato, la società «ringrazia di cuore l’allenatore che – con grande professionalità e impegno uniti a umiltà e spirito di adattamento – ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo stagionale, la permanenza nella categoria».
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Non è ancora fatta, ma la trattativa fra Gianvito Misuraca e il Cittadella è segnalata in fase molto avanzata. Il Bassano, come noto, non ha esercitato il diritto di opzione previsto da contratto per il centrocampista siciliano, autore di un’ottima stagione in maglia giallorossa. Il dg granata Stefano Marchetti aveva già trattato Misuraca a gennaio e adesso potrebbe decidere di chiudere una trattativa già definita nei dettagli. Difficile capire se l’eventuale arrivo di Misuraca, che può agire indifferentemente da mezzala o da trequartista, possa essere legato o meno alla conferma di Lucas Chiaretti. Il trequartista brasiliano ha chiesto un ritocco contrattuale rispetto alle cifre attualmente percepite. Chiaretti vuole rimanere a Cittadella e oggi potrebbe essere una giornata decisiva per sciogliere gli ultimi dubbi. La distanza fra domanda e offerta non spaventa le parti, che reciprocamente stanno tentando di venirsi incontro. Il brasiliano per ora non prende in considerazione gli interessamenti di Parma, Alessandria, Catania e Parma e vuole fortemente la B nella città murata. Tutto fermo, invece, sul fronte Litteri. Il Latina potrebbe cambiare sia direttore sportivo che allenatore e non prenderà decisioni sul centravanti nella stagione appena trascorsa in prestito al Cittadella fino a quando non saranno definiti i quadri tecnici. Per questo Marchetti monitora con attenzione Andrea Brighenti della Cremonese.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Ecco allora che l’ormai prossimo direttore generale tiene in caldo altri profili: Petrone, D’Aversa, Brevi e Asta, con quest’ultimo che sarebbe finito anche nel mirino della Pro Vercelli per rimpiazzare Foscarini (non confermato). Tutti candidati verso i quali Zamuner nutre grande stima. Intanto, si lavora anche per il rinnovo del contratto di Neto Pereira, che ieri è partito per andare a trascorrere le vacanze in Brasile. La proposta avanzata dalla società ad Andrea Modora, direttore dell’agenzia Studio Assist & Partners, che cura gli interessi del brasiliano, è articolata in più voci tenendo conto dell’età dell’attaccante (37 anni): una parte economica fissa e una parte variabile legata a presenze e rendimento. Obiettivi che se raggiunti, porterebbero l’attaccante a percepire lo stesso stipendio di quest’anno. La trattativa non è arrivata all’epilogo, nel senso che le parti sono ancora in una fase di discussione dei dettagli, fermo restando che la volontà è quella di raggiungere l’accordo per andare avanti ancora insieme. Tanto che Neto Pereira ha deciso di non prendere al momento in considerazione un’offerta economica faraonica di andare a giocare quattro mesi in un campionato emergente estero.
Ore 10.20 – (Gazzettino) In particolare Pillon vorrebbe determinate certezze riguardo all’aspetto tecnico, traducibili in almeno quattro-cinque innesti di spessore per migliorare la squadra. Perché dopo il quinto posto di quest’anno, nel prossimo campionato il Padova è chiamato a recitare un ruolo da protagonista tra le compagini di vertice, e deludere le aspettative della piazza potrebbe essere rischioso. Sul discorso del futuro allenatore, naturalmente Zamuner sta giocando la partita anche su altri tavoli. Bruno Tedino resta al momento il candidato più gettonato per il rapporto che i due hanno creato quest’anno a Pordenone, ma il lieto fine è tutt’altro che scontato. Solo nel caso di un via libera del presidente Mauro Lovisa si potrebbe arrivare alla fumata bianca, e per ora non sembrano esserci i presupposti, con il patron dei “ramarri” sempre deciso nel non volere fare partire il tecnico. E difficilmente quest’ultimo forzerebbe la mano per liberarsi, visto che vive a Pordenone e ha altri due anni di contratto. Come anche è da escludere che il Padova vada al braccio di ferro con i friulani.
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Mi sono trovato di nuovo con Giorgio Zamuner, però non è stata presa una decisione. La società ha fatto le sue proposte, io ho fatto le mie, e non abbiamo ancora trovato un punto in comune. La trattativa resta aperta, ma ci siamo presi qualche giorno di tempo». È Bepi Pillon a confermare che ieri si è tenuto il terzo faccia a faccia con il nuovo responsabile dell’area tecnica biancoscudata (sarà ufficializzato la prossima settimana, comunque vada la sfida di ritorno del Pordenone con il Pisa), dopo quelli andati in scena tre giorni fa e venerdì scorso. E lascia anche intuire che una decisione definitiva slitterà probabilmente all’inizio della prossima settimana. Uno degli scogli da superare nella trattativa riguarda l’aspetto economico: sostanzialmente c’è distanza tra domanda e offerta, nel senso che il tecnico rivendica l’ottimo lavoro svolto quest’anno alla guida della squadra nonché una carriera ultraventennale alle spalle, mentre la società formula la propria proposta in linea con le esigenze di budget. L’intero discorso comunque non può essere ridotto solo a una questione puramente economica, c’è anche dell’altro.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Al Padova ci si sta convincendo sempre di più che, con lui e Zamuner, si possa provare a ripetere in biancoscudato il “miracolo” Pordenone. Si cercherà in tutti i modi di strapparlo al presidente Lovisa (che ieri ha incrociato a Firenze anche il socio biancoscudato Massimo Poliero per una riunione sullo sviluppo dei settori giovanili) e da lunedì 30 in poi, da questo punto di vista, ogni giorno potrebbe essere quello decisivo. Tra le alternative, viene monitorata sempre con attenzione anche la candidatura di Stefano Sottili, quest’anno al Bassano, mentre la conferma di Bepi Pillon sembra aver perso quota per questioni economiche (ma sarà davvero questo il motivo?). Chiunque arrivi, in ogni caso, sarà chiamato a convivere con Rino Lavezzini, che rimarrà a Padova forte di un altro anno di contratto: dopo Carmine Parlato e Fabrizio De Poli, non ci si può più permettere di mettere alla porta altri comunque a libro paga.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mateos, nato in Germania nel 1980, nome sudamericano, ma in realtà del tutto italiano, nel Pordenone è inquadrato come “direttore operativo”, e sino ad oggi in neroverde ha seguito la prima squadra facendo da tramite tra lo spogliatoio e il patron Mauro Lovisa: a questo punto non è detto che non possa anche svolgere parte del lavoro organizzativo che sino ad oggi era stato assolto da Giancarlo Pontin, il team manager in predicato di uscire dai ranghi dello staff di viale Rocco. Alle spalle ha 11 stagioni da professionista tra San Donà, Bassano, Portogruaro e Venezia, e dopo altre 7 tra i dilettanti ha appeso gli scarpini al chiodo nel 2014. Sopra la panca… Nel frattempo, proseguono dietro le quinte le grandi manovre che porteranno, la prossima settimana, alla nomina del nuovo allenatore. La pista maggiormente accreditata è, e rimane, quella che porta al tecnico del Pordenone, Bruno Tedino.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non solo quello di Giorgio Zamuner, e neppure quello dell’allenatore della prossima stagione. C’è un altro annuncio che a breve, probabilmente già nei primi giorni della prossima settimana, arriverà dal Padova. Contestualmente all’investitura del procuratore di San Donà di Piave, che avverrà già tra lunedì e martedì nel caso (molto probabile) in cui il Pordenone non riesca a ribaltare lo 0-3 subìto a Pisa ed esca dalla corsa playoff per la Serie B, verrà annunciato l’ingresso nei quadri societari biancoscudati di un’altra figura. L’identikit. Si tratta di Marcelo Mateos, ex calciatore, da un paio d’anni “direttore di campo” del Pordenone. Arriverà insieme a Zamuner e ricoprirà, nell’organigramma societario ufficiale, il ruolo che lo stesso Zamuner non potrà assumere sintantochè non avrà superato il corso per l’abilitazione a direttore sportivo, in quanto le sue credenziali di agente di calciatori sono incompatibili con l’assunzione di cariche all’interno di un club.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Portato in Friuli proprio da Giorgio Zamuner. Tedino ha firmato in tempi recenti un prolungamento contrattuale fissandone la scadenza al 30 giugno 2018, ma nel frattempo molte cose sono cambiate e l’allenatore non pare aver intenzione di rimanere alla guida dei Ramarri anche nel prossimo campionato. Uno scenario plausibile è che, dopo la semifinale di ritorno playoff contro il Pisa (quasi certa l’eliminazione del Pordenone dopo lo 0-3 dell’andata all’Arena Garibaldi), Tedino bussi alla porta del patron Mauro Lovisa per chiedere di essere liberato. E a quel punto la reazione del numero uno neroverde è difficile da prevedere. Lovisa in tre diverse occasioni ha ribadito che l’allenatore non verrà liberato. Nel contempo, però, ha anche più volte detto di non voler trattenere nessuno contro la propria volontà e ha preso informazioni su un paio di tecnici negli ultimi giorni. Presto le carte verranno messe sul tavolo e fra lunedì e martedì Zamuner verrà annunciato ufficialmente dal club di viale Rocco. Il Padova, nell’eventualità, non concederà indennizzi al Pordenone, ma non va escluso qualche movimento di giocatori per venirsi incontro reciprocamente. Zamuner in ogni caso, non aspetterà troppo a lungo. Se non si apriranno spiragli per Tedino, si virerà su un’alternativa fra Roberto D’Aversa, Oscar Brevi, Mario Petrone e Antonino Asta, sondato con decisione nella giornata di ieri dalla Pro Vercelli.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Fumata grigia, tendente al nero. Giuseppe Pillon e il Padova sono sempre più lontani e l’incontro di ieri andato in scena fra l’allenatore trevigiano e il neo direttore generale in pectore Giorgio Zamuner non ha prodotto gli effetti sperati. Le parti hanno deciso di ri-aggiornarsi, ma l’intesa con il passare dei giorni è sempre meno probabile, a questo punto quasi da escludere. Pillon ha fatto richieste precise, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista tecnico e, come già trapelato, sa benissimo che per puntare alla promozione servono investimenti importanti e precise garanzie tecniche. Pillon, in alcune recenti dichiarazioni, ha fatto capire che servano almeno 4-5 giocatori di livello, opinione condivisa da Zamuner e dalla società, ma evidentemente le esigenze dell’allenatore non si incastrano bene con quelle del club. Che vuole investire, sì, per tentare la scalata promozione con obiettivo minimo stagionale che nel 2016-2017 saranno i playoff, ma che guarda con estrema attenzione anche ai conti societari da tenere in ordine. Lo scorso anno si è speso troppo per il settore giovanile, sacrificando in qualche modo gli investimenti per la prima squadra, arrivata al quinto posto a un passo dai playoff. Detto che Pillon e Zamuner si sono presi 2-3 giorni di riflessione e che si rivedranno nel fine settimana, sembra sempre più probabile che da domenica in poi scatterà la vera offensiva per Bruno Tedino, attuale tecnico del Pordenone e prima scelta del club.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica finale: Cittadella 76, Pordenone 65, Bassano 62, Alessandria 57, Padova 54, Cremonese 53, Reggiana 52, FeralpiSalò 50, Pavia 49, SudTirol 44, Renate 43, Giana Erminio e Lumezzane 42, Pro Piacenza 39, Cuneo e Mantova 34, AlbinoLeffe 20, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentaquattresima giornata: Cremonese-Cuneo 2-1 (Sansovini (Cr) al 15′ st, Brighenti (Cr) al 22′ st, Cavalli (Cn) al 38′ st), FeralpiSalò-Pavia 1-3 (Manconi (Pv) al 9′ st, Ferretti (Pv) al 13′ st, Romero (Fs) al 35′ st, Ferretti (Pv) al 44′ st), Lumezzane-Pro Piacenza 0-0, Mantova-AlbinoLeffe 1-1 (Gonzi (Mn) al 25′ pt, Magli (Al) al 33′ pt), Padova-Alessandria 4-0 (Fabiano (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 23′ pt, Altinier (Pd) al 25′ pt e al 1′ st), Pordenone-Giana Erminio 3-1 (Bruno (Ge) al 12′ pt, Beltrame (Pn) al 16′ pt e al 2′ st, Valente (Pn) al 36′ st), Reggiana-Bassano 2-2 (Mignanelli (Re) al 47′ pt, Momenté (Ba) al 27′ st, Alessi (Re) su rigore al 37′ st, Cenetti (Ba) al 46′ st), Renate-Pro Patria 3-1 (Napoli (Re) al 3′ pt, Teso (Re) al 10′ pt, Santana (Pp) al 35′ pt, Ekuban (Re) al 20′ st), SudTirol-Cittadella 2-3 (Fink (St) al 5′ pt, Tait (St) al 11′ pt, Litteri (Ci) al 12′ pt, Paolucci (Ci) al 43′ pt, Coralli (Ci) al 25′ st).
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