C’è un momento per sognare ad occhi aperti, e c’è un momento per riflettere, e decidere se il sogno possa diventare realtà. A Campodarsego la prima fase si è esaurita domenica sera: dopo aver vinto i playoff di Serie D, con il successo per 2-1 sul Belluno al “Gabbiano”, è scattata la grande festa a conclusione di una stagione memorabile. Ma in breve tempo le celebrazioni si sono esaurite: affrontare la Lega Pro non è uno scherzo, e ci sono tante variabili in gioco. La prossima stagione potrebbe aprire per la prima volta al Campodarsego le porte del professionismo: il terzo posto nella speciale graduatoria delle vincitrici degli spareggi dei vari gironi (ordinate secondo un quoziente costruito sulla base dei risultati sportivi della stagione, senza tener conto di blasone o bacino d’utenza) mette la società di Daniele Pagin in posizione prioritaria. Con le sole Caronnese e Lecco davanti, e con sei caselle da riempire per riportare la terza serie a 60 squadre dalle attuali 54, se la società decidesse di presentare domanda di ripescaggio avrebbe ottime chance di essere ammessa tra i professionisti. Da ieri mattina, perciò, sono scattati i giorni delle riflessioni: il presidente Pagin e il d.g. Attilio Gementi sono al lavoro per capire se la società abbia le possibilità, prima di tutto finanziarie, per sostenere un campionato come quello di Lega Pro, decisamente più oneroso di una quarta serie. «Facciamo le nostre valutazioni con i piedi ben saldi a terra, con le cifre sul tavolo e senza voli pindarici», spiega Gementi. Ai costi per la costruzione e la gestione di una squadra professionistica, evidentemente superiori a quelli dell’ultima stagione, andranno in ogni caso aggiunti anche quelli per il trasferimento in un altro campo di gioco per le gare ufficiali: scontato l’addio al “Gabbiano”, assolutamente fuori dai parametri della terza serie, sarebbe molto probabilmente l’Euganeo l’impianto designato ad ospitare le gare interne del “Campo”, che si vocifera avrebbe inquadrato nel suo mirino, come possibile allenatore, Carmine Parlato. Ma è a Roma che si gioca la partita più importante: entro la fine del mese, al massimo ai primi di giugno, è in programma infatti il Consiglio federale, che tra i vari argomenti all’ordine del giorno discuterà proprio i criteri di ripescaggio. In Figc, al momento, sono due le correnti di pensiero: il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, preme affinché venga abolita la richiesta del versamento di 500 mila euro a fondo perduto, soglia che invece il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, vorrebbe mantenere. Se passasse questa seconda linea, per il Campodarsego la strada verso la Lega Pro si farebbe tutta in salita. Viceversa, senza la “super-tassa”, il professionismo potrebbe spalancare le sue porte ad una terza squadra padovana.
(Fonte: Mattino di Padova)
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«In questo momento le priorità non sono allenatore e giocatori, ma capire che categoria faremo l’anno prossimo». All’indomani del trionfo nei play off, che spalanca la possibilità di approdare in Lega Pro in virtù del terzo posto nella graduatoria dei ripescaggi, in casa Campodarsego si è tenuto un summit per fare il punto della situazione. «Attualmente occorre versare 500 mila euro a fondo perduto per iscriversi alla Lega Pro – sottolinea il direttore generale Attilio Gementi – anche se nei giorni scorsi il presidente Gravina aveva dichiarato l’intenzione di togliere questo contributo per favorire il ritorno al format a sessanta squadre. È evidente che mettere 500 mila euro non è proprio il caso, e poi ci sarebbe anche il discorso del campo nel quale andare a giocare visto che in Lega Pro non possiamo stare al Gabbiano». Domenica nel dopo-gara il presidente Daniele Pagin ha affermato che farà di tutto per iscrivere la squadra nei professionisti, e che ha già sponsor importanti. «Stiamo raccogliendo fondi per il budget dell’anno prossimo. Abbiamo imprenditori locali che si sono fatti sentire con l’intenzione di darci una mano, e ci fa piacere. Attorno al Campodarsego c’è grande entusiasmo, ma dobbiamo vedere come organizzarci prevedendo le due ipotesi: Lega Pro o serie D. Naturalmente faremo ciò che è possibile, tenendo sempre presente l’aspetto economico. Non avrebbe senso fare un anno di Lega Pro e andare in difficoltà nelle stagioni successive». La vittoria di questi play off rappresenta anche l’apice della sua carriera da dirigente. «Appena tre sconfitte in 38 gare la dicono lunga su quello che abbiamo fatto. Devo ringraziare tecnico e giocatori: dopo le mie dichiarazioni di qualche settimana fa per scuotere la squadra ho rivisto il Campodarsego che conoscevo. Ora però pensiamo al futuro e mi auguro che il prossimo sarà un anno ancora più bello». A proposito di futuro, Antonio Andreucci sarà confermato? «Abbiamo un ottimo rapporto. Nell’ultima settimana non ho parlato con altri allenatori perché eravamo concentrati sulla partita, anche se è vero che in precedenza avevo contattato altri due tecnici. Con Andreucci siamo d’accordo di riparlarci, ma è fondamentale capire in quale categoria saremo». Eccolo Andreucci, dato in pole position per la panchina del Mestre e accostato anche a Lumezzane e Correggese: «Con il Mestre ho parlato una quindicina di giorni fa, poi non li ho più sentiti. Prima di prendere qualsiasi decisione devo comunque parlare con il Campodarsego, perché rispetto a quindici giorni fa si potrebbero essersi aperti altri scenari. È la società che mi deve fare sapere». Non sta nella pelle capitan Maurizio Bedin, profeta in patria essendo di Reschigliano. «Ho vinto per il secondo anno di fila in casa, sono state due stagioni indimenticabili. Neppure quando giocavo in serie A e B ho provato una gioia simile. Ringrazio Gesù perché ancora una volta è intervenuto nella mia vita, regalandomi molto di più di quello che meritavo». Quanto agli scenari futuri, aggiunge: «Sappiamo che il presidente ama il Campodarsego e farà la scelta migliore, Lega Pro o serie D. Qualunque essa sia, saremo felici. Quanto a me, giocherò anche l’anno prossimo».
(Fonte: Gazzettino)