«Il Padova ha la precedenza, e giocare in questa piazza in Lega Pro vale la serie B». Marcus Diniz strizza l’occhio al biancoscudo nonostante su di lui, grazie a un’ottima stagione, abbiano messo gli occhi squadre di categoria superiore. Il brasiliano in questi a giorni a Bucarest, città d’origine della moglie Loredana, è sotto contratto per un altro anno e già si è aperta una trattativa per prolungare il suo vincolo e rintuzzare gli attacchi di Vicenza e Ternana. «È vero che ci sono proposte dalla B e dall’estero – conferma l’interessato – ma a me farebbe piacere restare. Il mio procuratore sta parlando con il Padova e spero si trovi un accordo. Sono ottimista, qui mi trovo bene». Il pressing maggiore arriva da Vicenza dove opera Antonio Tesoro, con cui Diniz ha condiviso quattro stagioni a Lecce e Como quando la famiglia del diesse biancorosso era al vertice delle relative società. «Fa piacere l’interesse, ma il Padova resta la prima squadra con cui parlo. La stagione non è ancora finita e penso che il discorso potrà essere affrontato anche più avanti visto che il mio contratto scade nel 2017». In realtà non è da escludere una definizione in tempi più brevi.
E sembrano vicini alla permanenza anche i connazionali Neto Pereira e Fabiano, anche nel prossimo torneo il terzetto carioca potrà regalare al Padova una marcia in più. «Sarebbe bello – replica Diniz – ma non siamo solo noi brasiliani la base da cui ripartire. Penso a De Risio, Altinier, Dionisi, Petrilli e tutti gli altri sotto contratto. Con questi giocatori si potrebbe ambire a traguardi importanti e se la società ha già rinnovato con De Risio e potrebbe farlo con altri significa che sta pensando in grande. Con qualche altro ritocco si può spiccare il salto di qualità». E non manca un pensiero per Pillon: «Spero resti anche lui e possa completare il lavoro svolto. Lo meriterebbe, mi farebbe piacere e tutti ne saremmo avvantaggiati». Nel campionato appena concluso è proprio Diniz il giocatore con il minutaggio più alto: «Una bella soddisfazione. Questo è l’anno in cui ho giocato di più in dieci di carriera; a parte qualche problema al ginocchio nel finale, tutto è filato liscio». Meglio giocare al centro o a destra? «Il mio vero ruolo è quello di centrale e lì vorrei giocare, per cui spero la società si muova per coprire eventuali vuoti a destra. Se poi per emergenza mi si chiede di spostarmi lo faccio volentieri».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)