«Essere accostato al Padova mi fa molto piacere. Se ci dovesse essere un incontro, nei sarei onorato». Non usa tanti giri di parole Mario Petrone nell’esprimere il suo gradimento per i biancoscudati. Se il suo nome era stato fatto già qualche settimana fa come possibile erede di Bepi Pillon nel caso in cui Fabrizio De Poli fosse stato confermato direttore sportivo, il suo profilo resta d’attualità anche ora che al comando dell’area tecnica biancoscudata c’è Giorgio Zamuner. Non che la corsia preferenziale che porta a Bruno Tedino sia stata accantonata, pur essendoci difficoltà oggettive legate al rinnovo del contratto del tecnico e alla fermezza del presidente Mauro Lovisa a non liberarlo, ma tra gli altri indiziati ad approdare all’ombra del Santo c’è appunto anche il tecnico che due stagioni fa ha portato l’Ascoli in serie B (complici i declassamenti per illecito sportivo di Teramo e Catania) e che, nonostante l’esonero dello scorso 2 novembre, ha un altro anno di contratto con il club bianconero. Ma l’eventualità di un ingaggio da parte del Padova è un richiamo forte, come lo stesso Petrone lascia intuire. «È una piazza che merita di raggiungere nel più breve tempo possibile le categorie che le competono, come minimo la serie B. Quest’anno i biancoscudati hanno disputato un buon campionato, sono stati fatti anche degli investimenti, il che significa che la società è solida e che ha le idee chiare».
«Io sto andando alla ricerca di un progetto serio come ho sempre fatto nella mia vita e a pelle posso dire che sarei onorato se ci fosse la possibilità di parlare con il Padova». Tra l’altro Petrone ha seguito più volte il Padova nel campionato appena concluso assistendo alle sfide di andata e ritorno con il Bassano (altra sua ex squadra nella stagione 2013-2014), a quella con la Cremonese e a quella di pochi mesi fa con il Pordenone, alla quale era presente naturalmente anche Zamuner in qualità di consulente di mercato dei friulani. E tra Zamuner e Petrone esistono rapporti di vecchia data, senza dimenticare che tra i due c’è stima reciproca. Quanto ai biancoscudati sotto contratto, Petrone ha già allenato Altinier che con l’Ascoli ha realizzato 17 sigilli, uno in più di quest’anno. Oltre a Tedino e a Petrone, Zamuner sta sondando il terreno anche in altre direzioni. Ecco allora altri nomi gettonati: Oscar Brevi, che dopo l’ottimo campionato al Catanzaro poteva finire all’Ascoli, ma gli fu preferito proprio Petrone; Antonino Asta che ha portato il Bassano due stagioni fa alla finale play off; Roberto D’Aversa che si è messo in evidenza con il Lanciano.
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)