Cittadella-Spal, Benedetti: “Sono del Chievo, ma voglio rimanere”. Dieci punti di sutura per Cappelletti

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«La prima volta non si scorda mai», recita il famoso detto. Amedeo Benedetti il primo gol in maglia granata se l’è tenuto caldo sino alla fine, nella penultima fatica stagionale del Cittadella. A Benevento ha scritto il proprio nome nel tabellino dei marcatori, siglando il momentaneo 2-1: «L’ho inseguito per tutto l’anno, di solito uno o due riesco a farne in un campionato, ero ancora a secco», racconta Benedetti, che ha una dedica speciale: «È tutto per la mia ragazza, Martina». Il difensore va spesso a calciare da fermo, angoli e punizioni: «Ci provo, a Benevento finalmente sono riuscito a fare gol». Il Cittadella ha vinto con una prestazione tonica, considerando il periodo dell’anno: «Peccato non aver fatto il quinto gol, abbiamo avuto due favorevoli occasioni nel finale. Ci avrebbe permesso di giocare contro la Spal avendo due risultati utili sui tre a disposizione. Ma va bene così: vogliamo vincere la Supercoppa e sono sicuro che faremo bene». Il Benevento non aveva mai perso in casa: «Non lo sapevo, la nostra vittoria, quindi, dà ancora più lustro a questo Cittadella che ha disputato un’annata strepitosa». Benedetti è stato il primo ad arrivare dalle parti di Cappelletti dopo lo scontro con Alfonso: «Mi sono spaventato quando l’ho visto a terra. Per fortuna si è ripreso subito». Mercoledì a Benevento, domenica la Spal: due impegni ravvicinati che richiedono un notevole dispendio di energie, fisiche e mentali. Come si recuperano le fatiche? «Il doppio viaggio è stancante, adesso ci sono tre giorni per prepararci al meglio. Sicuramente la Spal arriverà meglio di noi, più riposata, ma noi giocheremo in casa, avremo la forza del nostro pubblico che spero sia numeroso. Vogliamo festeggiare ancora una volta, tutti assieme». Benedetti non ha mai giocato in serie B… «Sarà un campionato difficile, più tosto di quello appena concluso, e mi piacerebbe affrontarlo con il Cittadella». Oviamente di questo se ne discuterà con il Chievo, che detiene il suo cartellino: «Sono in prestito, dipendesse da me resterei in granata senza pensarci troppo».

(Fonte: Gazzettino)

Una vittoria che ha lasciato il segno. In campo, perché il 4-2 rifilato a domicilio al Benevento ha chiarito ancora una volta quali siano le enormi qualità tecniche, tattiche e morali di questo Cittadella. Ma lo ha lasciato pure… sul corpo dei giocatori. Chiedere per credere a Cappelletti e Scaglia, che mercoledì sera hanno abbandonato lo stadio Vigorito a gara ancora in corso per raggiungere l’ospedale locale ed effettuare una Tac, dopo i colpi ricevuti alla testa nel corso del match di SuperCoppa. L’esito è stato negativo per entrambi, dimessi con una diagnosi di “trauma cranico commotivo” e, per quanto concerne Daniel, pure con un taglio al labbro superiore, suturato con 10 punti. Il linguaggio medico un po’ impressiona, ma non deve allarmare: entrambi si sono subito riaggregati ai compagni e sono rientrati a Padova in treno nel pomeriggio di ieri, raggiungendo Cittadella attorno alle 18. Nelle prossime ore sarà valutata la loro condizione e se potranno recuperare per la decisiva gara di domenica sera (ore 20.45, al Tombolato) con la Spal. Sospiro di sollievo, intanto, per Litteri e Jallow, usciti dal campo zoppicando: il primo per un colpo al ginocchio, il secondo per i crampi. Tutt’e due, oggi, si alleneranno regolarmente. Bisogna vincere. Una cosa è certa: per conquistare il trofeo domenica occorrerà battere la Spal (la gara sarà diretta da Carmine Di Ruberto di Nocera Inferiore, assistenti Semperboni di Bergamo e Loni di Cagliari). Al momento le due squadre sono appaiate a 3 punti in classifica, ma i ferraresi hanno un gol di vantaggio, avendo superato per 4-1 il Benevento nel loro incontro, e potranno accontentarsi del pari. Diverso sarebbe stato se il Citta avesse siglato il 5-2: a quel punto la differenza-reti sarebbe stata la stessa degli uomini di Semplici, ma i granata sarebbero stati premiati dal maggior numero di gol segnati nel girone. «Rammarico e paura». «Ero il più vicino a Cappelletti e, quando l’ho visto stramazzare a terra dopo lo scontro con Alfonso, mi son preso un bello spavento», racconta Amedeo Benedetti. «Per qualche secondo è rimasto privo di sensi, in più aveva il volto ricoperto di sangue. Per fortuna si è ripreso quasi subito, tranquillizzandoci. Scaglia, invece, è rimasto un po’ intontito per la botta alla tempia, in quei casi sottoporsi ad un controllo è la prassi». La gara si è chiusa con un pizzico di amarezza. «Siamo consapevoli di aver disputato una buona partita, ma c’è un certo rammarico per aver mancato il quinto gol: ci avrebbe permesso di affrontare la Spal con due risultati su tre a disposizione». «Voglio restare». Benedetti a Benevento ha anche trovato il suo primo centro stagionale, di sinistro, su punizione. «Lo dedico a Martina, la mia ragazza. Di solito segno sempre un gol o due a stagione, mentre sin qui mi ero limitato al palo colpito con il Renate e a qualche occasione sprecata: tenevo a lasciare un segno. Adesso? Sono al Cittadella in prestito secco dal Chievo, ma è chiaro quale sia il mio desiderio: rimanere qui. Ancora non ne hanno parlato, ma spero che le società trovino un accordo per prolungare la mia permanenza in maglia granata».




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