Padova, Bergamin e Bonetto: “Abbiamo bisogno di ancor più passione e tifo, perché vogliamo…”

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Andranno avanti ancora insieme, perché questo è il destino calcistico che li accomuna, ma entrambi sono convinti di una cosa: a Padova il tifo può essere numericamente ancora più forte. Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto lo hanno detto all’unisono, senza bisogno di tante sollecitazioni, martedì sera, alla conviviale organizzata dal club “Amissi Biancoscudati” al “Bosco” di Cervarese S. Croce. Centocinquanta persone si sono ritrovate, in un clima sereno e a tratti goliardico, per festeggiare la conclusione di una stagione comunque positiva e dare ad alcuni protagonisti del Padova, in campo e fuori, il giusto riconoscimento per ciò che è stato fatto quest’anno. L’appello alla città. È partito per primo l’a.d., ringraziando per la presenza e la passione il pubblico dell’Euganeo, ma andando subito al dunque: «Vogliamo creare un Padova in grado di lottare per la B, ma abbiamo bisogno di più tifo, più presenze, più partecipazione. Chiedo troppo se mi auguro che dal prossimo campionato siano in 6-7.000 sugli spalti ogni volta che giocheremo in casa?». Gli ha fatto eco il patron, che in tono scherzosamente (ma non troppo) provocatorio ha aggiunto: «Basta con il passato, noi vogliamo scrivere un’altra pagina importante della storia del Calcio Padova. Ma proprio per questo avvertiamo la necessità che ci siano ancora più passione e più attaccamento attorno ai nostri colori. Si dice che il tifo maggiore provenga dalla provincia, e allora dove sono i 200 mila e passa padovani di città? Li vogliamo sentire, li vogliamo vedere, ne vogliamo cogliere appieno l’amore per questa maglia! Credete di più in noi, è ciò che invito tutti a fare».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel)

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Dedicati ai tifosi gli interventi di Bonetto e Bergamin. Così l’amministratore delegato: «Vi ringrazio per la vostra vicinanza verso la squadra. Io, Bergamin e gli altri soci cercheremo il prossimo anno di fare un campionato importante e migliorarci, il che significa maggiori investimenti e impegno, per cui serve una partecipazione di pubblico e di imprenditori più ampia. Per fare grande il Padova – ha concluso – deve crescere il seguito. Ogni tifoso si deve impegnare a portare una persona allo stadio così, da quattromila, saremo sei o settemila». Il presidente ha invece spronato i sostenitori cittadini: «Per fare un’altra storia c’è bisogno di tutto: risorse, attaccamento e qualunque cosa che possiamo inventarci. Nel calcio ci sentiamo tutti protagonisti, identificandoci con la squadra che è un patrimonio del proprio territorio. A Padova ci sono duecentomila persone, ma calcisticamente valgono soprattutto gli ottocentomila della provincia; se la cittàe c’è, deve farsi notare».

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)




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