Quattro gol per congedarsi nel migliore dei modi dal popolo dell’Euganeo, e ora, in casa Padova, è il momento di guardare al futuro. Bepi Bergamin e Roberto Bonetto, i due soci storici e attualmente azionisti di maggioranza, hanno dichiarato di voler continuare insieme, rispettando così il patto triennale sottoscritto davanti al sindaco Bitonci nel luglio di due anni fa. Di più: il presidente ha promesso che entro 15 giorni il quadro societario sarà definito, quindi con tutte le caselle o quasi riempite. E difatti, proprio considerando tale scadenza, dietro le quinte le grandi manovre sono già iniziate: del resto, non c’è tempo da perdere se si vuole programmare una stagione importante, che fissi come punto d’arrivo il salto in Serie B o, in second’ordine, la qualificazione ai playoff. Fra patron, amministratore delegato e Bepi Pillon dovrebbe essere stato fissato (il condizionale è d’obbligo, come sempre) un incontro ristretto, da tenersi tra oggi e domani, per stilare un bilancio del lavoro compiuto nei 5 mesi e mezzo in cui l’allenatore di Preganziol ha guidato i biancoscudati, portandoli al quinto posto finale. Ma la riunione dovrebbe servire anche a capire se ci siano le condizioni per proseguire il rapporto, con la costruzione di una squadra in grado di lottare per le posizioni di vertice nel campionato 2016/17.
Domenica pomeriggio, dopo la partita, Pillon ha fatto intendere che sarebbe ben lieto di sedere ancora in panchina a fine agosto, ma bisognerà vedere cosa gli prospetterà la società e quali saranno le linee-guida per il mercato estivo. In attesa della “fumata bianca” sull’area tecnica (ovviamente il discorso coinvolge anche Fabrizio De Poli, il cui contratto peraltro scadrà a fine giugno 2017), da dove può ripartire il Padova? Otto sono i giocatori in scadenza, ma rimane una solidissima base: due portieri giovani e di sicuro avvenire, la seconda miglior difesa del girone A, e un parco attaccanti che poche altre squadre possono vantare. Cerchiamo di fare il punto sui singoli biancoscudati. La retroguardia. Petkovic ha un altro anno di contratto, mentre Favaro, lo scorso gennaio, ha rinnovato sino al 2019: se anche uno dei due dovesse trovare un’altra sistemazione (probabilmente il serbo, che ha mercato in categoria superiore), la sua cessione porterebbe liquidità nella casse del club, che andrebbe alla ricerca di un altro giovane di prospettiva. In difesa, invece, sono tre i giocatori in scadenza: Niccolini, Anastasio e Fabiano. Ma se per i primi due il rinnovo appare difficile, visto l’infortunio del primo e la naturale scadenza del prestito per il secondo, per il brasiliano non è detta l’ultima parola: con Sbraga e Diniz ha formato un terzetto di sicuro affidamento, e potrebbe anche strappare la riconferma.
Poi ci sono gli altri cinque difensori, legati al Biancoscudo anche per le prossime stagioni: Dionisi, Favalli e Diniz sino al 2017, Sbraga e Dell’Andrea fino al 2018. Reparto da costruire. Il centrocampo dovrebbe essere il settore maggiormente ritoccato. In scadenza ci sono Bucolo, che difficilmente indosserà la maglia biancoscudata nel prossimo torneo, Corti, il cui rinnovo non dipende dall’età e dagli infortuni che l’hanno rallentato nella seconda parte di stagione, e Baldassin, a cui da giugno scatterà il nuovo contratto con il Chievo, che l’ha opzionato già quand’era al Lumezzane. Al momento, quindi, gli unici “confermabili” sono Mazzocco, legato sino al 2018, e De Risio: l’intesa con il mediano abruzzese è in scadenza a fine giugno, ma c’è un’opzione di rinnovo pluriennale, fissata a gennaio quando arrivò dalla Juve Stabia, che il club di viale Rocco probabilmente eserciterà. Senza dimenticare che dal 1º luglio rientrerà da Lanciano Giandonato, vincolato sino al 2017. Attacco di sostanza. In avanti, invece, si riparte dalla coppia d’oro Altinier-Neto Pereira, 26 reti in due.
Il bomber mantovano, che con la doppietta all’Alessandria ha chiuso a quota 16 gol e per il secondo anno di fila in doppia cifra, è del Padova per altre due stagioni. Per il brasiliano, invece, l’opzione di rinnovo annuale del contratto, che scadrà a fine giugno, dovrebbe trasformarsi in una pura formalità: Neto è stato capace di trascinare la squadra a suon di gol e assist, e sarebbe una vera sorpresa se il Padova se ne privasse a cuor leggero. Sugli esterni, le fasce sono coperte dalle due “frecce” dell’ultima promozione: Ilari, che ha ancora un anno, e Petrilli, che invece ne ha altri due. Potrebbero partire, essendo in prestito, Finocchio, Sparacello e Bearzotti, mentre rimarrà Turea, che ha ancora il contratto da giovane di serie. Cunico, le ipotesi. C’è, infine, un altro giocatore in scadenza, e la cui situazione è la più incerta di tutte: parliamo del capitano Marco Cunico. Le strade sono due: o smette, e allora per lui potrebbe essere pronto il ruolo di team manager (a quel punto verrebbe “sacrificato” Giancarlo Pontin, fidato braccio destro di De Poli), oppure accetta la scommessa di proseguire un altro anno con gli scarpini ai piedi. Al Padova, naturalmente, anche se nelle ultime settimane sarebbero suonate diverse “sirene” per lui dalla Serie D.
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia e Stefano Edel)