«La migliore stagione da quando sono a Cittadella». Andrea Paolucci lo dice con orgoglio al Gazzettino, consapevole di aver vissuto un’annata importante, storica per i colori granata. «Siamo contenti di avere chiuso bene come risultati e direi anche come prestazioni. La vittoria di domenica è il coronamento di un grande campionato». I numeri non mentono mai: il Cittadella ha vinto 23 volte, 12 in trasferta. Ha stabilito il record di successi consecutivi della categoria, undici, e il record di punti della Lega Pro con i gironi a 18 squadre, 76. È riduttivo affermare che i granata hanno “solo” vinto il campionato. «Indubbiamente, possiamo davvero definirla un’annata strepitosa, difficilmente ripetibile per chiunque. E il nostro era un girone difficile, dove c’erano tante candidate alla promozione, piazze importanti e che hanno investito parecchio per puntare in alto». Positiva anche la stagione di Paolucci. «A livello personale sono contento di avere offerto il mio contributo. Dopo l’infortunio di inizio 2016 ho fatto in tempo a recuperare per il finale di stagione». Si è fermato nel momento più bello, con il Cittadella che aveva iniziato la sua marcia inarrestabile. «Nel calcio capitano questi contrattempi, i ragazzi però sono stati fantastici, mi hanno permesso di recuperare al meglio e con serenità, tanto loro vincevano sempre…». Ma quanto ha patito nel vedere la squadra dalla tribuna? «Tantissimo, quando sei fuori stai male, vorresti essere con i compagni a lottare assieme». Quattro stagioni e mezzo in maglia granata, è arrivato nel gennaio 2011. Quale ricorda con più piacere? «Sono state tutte molto intense, ma la gioia che mi ha restituito questa è indescrivibile, soprattutto per me e per tutti coloro che hanno vissuto l’amarezza della retrocessione. Siamo riusciti a riportare subito il Cittadella in serie B, un risultato notevole». Si è tolto la soddisfazione di realizzare due gol, importantissimo quello di Cremona. «Quando posso cerco sia gli inserimenti che le conclusioni dalla distanza». L’abbiamo vista fare di tutto in mezzo al campo: il centrale, l’esterno, la mezzala. Dovesse decidere lei la posizione? «Sono nato regista, ma il ruolo di mezzala mi piace, mi dà libertà nei movimenti, mi permette di attaccare gli spazi». Questo gruppo potrebbe dire la sua anche in serie B? «La storia recente dice che chi sale dalla Lega Pro fa sempre bene. Il gruppo è forte, anche con il salto di categoria saprà farsi valere». Prima di far scendere i titoli di coda sulla stagione ci sono però le finali di Supercoppa. La squadra granata riprenderà domani gli allenamenti: da monitorare Litteri, uscito domenica dopo pochi minuti di gara a causa di un leggero affaticamento.