Live 24! Padova-Alessandria, -4: allenamento pomeridiano, Sbraga non rischia

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Ore 20.40 – (Il Piccolo) Il popolo rossoalabardato si prepara ad accogliere Mario Biasin. Domani, dopo un lungo volo dall’Australia, arriverà infatti a Trieste il neopresidente della Triestina, che assieme al cugino Mauro Milanese ha salvato la società e ridato speranze ed entusiasmo ai tifosi. Biasin, 65 anni, imprenditore ed amministratore delegato della Metricon Home Builders, azienda leader nella vendita di terreni e ville in Australia, è inoltre fondatore e ad della Metricon Group, una delle maggiori aziende australiane nel campo delle costruzioni e dello sviluppo immobiliare. Ma Biasin è già dentro il mondo del calcio: è infatti azionista di maggioranza del Melbourne Victory, squadra che milita nel massimo campionato australiano (vinto nella stagione 2014/2015) che partecipa regolarmente alla Champions League asiatica. PRESENTAZIONE. La presentazione ufficiale alla stampa avverrà venerdì, alla presenza anche degli sponsor. Poi Biasin visiterà le tante aree dello stadio Nereo Rocco, compreso il Centro di coordinamento dove inontrerà i tifosi dei Triestina Club per una calorosa accoglienza. La seconda tappa importante sarà poi ovviamente quella di domenica, giorno della sfida contro il Venezia. Quel giorno il presidente Marassi donerà una targa di ringraziamento a Biasin, che poi, sciarpa alabardata al collo, farà un giro del campo per salutare tutti gli spettatori.Anche il gruppo della curva Furlan, da par suo, sta organizzando una coreografia speciale, proprio per omaggiare il nuovo presidente. PASSERELLA. Ma c’è un altro motivo che renderà quella di domenica una giornata speciale: Mauro Milanese sta infatti organizzando un’iniziativa che coinvolga passato, presente e futuro. Una sfilata nella quale ci saranno tanti ex giocatori alabardati, le cosiddette vecchie glorie, ma alla passerella si uniranno i settori giovanili delle tante società triestine, che sono state tutte invitate all’appuntamento con i loro colori e i loro stendardi. Tanti ragazzini che poi resteranno allo stadio a vedere la partita e tifare Unione, rendendo ancora più colorata l’atmosfera. BIGLIETTI. Quanto ai biglietti di ingresso, invece, stavolta ci sarà una speciale promozione per i più piccoli: i bambini da 0 a 10 anni entreranno infatti gratis, mentre gli interi in tribuna costeranno 12 euro (10 euro i ridotti per ragazzi 11-17, donne e over 65), e in curva il prezzo sarà di 10 euro per gli interi e 8 euro per i ridotti. La prevendita sarò attiva da domani esclusivamente presso il Centro di coordinamento di via Macelli nei seguenti orari: domani e venerdì ore 16-19; sabato 9-12 e 16-19; domenica 9-12. E poi, infine, ci sarà la partita.

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno spera ancora nella classifica Giovani D Valore. Al momento i gialloblù si trovano in sesta posizione, ma al secondo posto si trova la Sacilese, già retrocessa e che quindi non parteciperà alla graduatoria finale, e che fa avvicinare il Belluno al podio passando in quinta posizione. Davanti alla squadra di Piazzale della Resistenza ci sono Montebelluna, Giorgione e Liventina e se due di queste due formazioni dovessero retrocedere, i gialloblù salirebbero al terzo posto conquistando un premio economico importante (dieci mila euro se terzi e quindici nel caso, remoto, della seconda piazza). Molte squadre in lotta per la salvezza, quindi, guarderanno il risultato di domenica del Polisportivo. La Liventina è ormai condannata a giocare i playout ma conquistare un punto o più potrebbe evitarle eventuali spareggi. Il Belluno, non c’è bisogno di dirlo, gioca per vincere per salutare i propri tifosi con un successo e per preparare al meglio i playoff contro l’Este, nonostante le numerose assenze. Difesa in emergenza. Per l’ultima partita di campionato al Polisportivo contro la Liventina mister Vecchiato deve rinunciare a tre difensori a cui si è affidato praticamente per l’intera stagione. Giovanni Pescosta e Paolo Pellicanò sono squalificati mentre Stefano Mosca è ancora alle prese con l’infortunio alla caviglia. La difesa sarà affidata a Nicola Calcagnotto insieme ad Andrea Franchetto. Una corsia esterna dovrebbe essere affidata a Mike Miniati mentre per l’altra dovrebbe rientrare Sebastiano Sommacal. Con la retroguardia con il solo Franchetto fuoriquota, oltre al portiere, mister Vecchiato dovrebbe schierare due giovani tra centrocampo e attacco. Uno di questi però non potrà essere Marco Farinazzo che nel match contro il Campodarsego si è procurato una lussazione acromion claveare alla spalla sinistra. Il giocatore domani pomeriggio verrà sottoposto ad un intervento di chirurgia da parte del medico sociale Fabio Di Stefano e dovrà tenere per quattro settimane un tutore, il suo rientro avverrà quindi solamente nella prossima stagione. Marco Duravia operato. Ieri mattina il trequartista di Montebelluna si è sottoposto un’intervento in artroscopia per la pulizia cartilagine del ginocchio sinistro, anche lui sarà costretto a saltare i playoff.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) «Ho già parlato con la società e sto aspettando il nuovo direttore sportivo perché l’idea è di rimanere qua un altro anno se verrà allestita la squadra per salire in Serie B». Daniele Mignanelli, in prestito dal Pescara, è stato il miglior rinforzo del mercato di gennaio. Il giocatore non nasconde il suo desiderio di restare in maglia granata. Gradirebbe ancora Colombo come allenatore? «Personalmente non ho problemi con lui, anzi, se mi deve sgridare lo fa ma all’occorrenza si complimenta come ha fatto ad Alessandria. Quando ero a Pescara mi ha sempre spronato ad allenarmi perché poi sarebbero arrivati i risultati. Per me è una brava persona e capisce tanto di calcio, il campionato scorso lo testimonia, ma quest’anno sono successe troppe cose…». Tipo? «Troppa confusione alle nostre spalle, col direttore che poi se n’è andato via. Ma se a luglio si ripartisse con questa stessa squadra, senza essere disturbata, potremmo fare grandi cose». Magari a disturbare era proprio chi è andato via… «Quello che è successo prima del mio arrivo non lo so». Domenica si chiude col Bassano: le ricorda qualcosa? «L’anno scorso abbiamo concluso a Bassano, sono ritornato qua a gennaio proprio alla vigilia di quella partita e domenica rifinisce tutto con loro. Da parte mia vorrei riscattare quella semifinale perciò giocheremo per fare risultato, peccato che non ci sarà il pubblico dell’anno scorso». A proposito… ci sarà ancora intesa col capitano Beppe Alessi? «Ero presente alla sua festa e so che domenica giocherà. Penso solo che anche lui vorrà riscattare quella partita per chiudere in bellezza la carriera». Sa che quest’anno non ha ancora segnato? «L’ho fatto col Cittadella ma è stato annullato». Perché questa bella prestazione ad Alessandria? «Più che la mente libera ha influito l’aver messo tutto in campo da parte nostra mentre loro, che lottavano ancora per i play off, forse ci hanno sottovalutato così li abbiamo messi sotto». Aumenta il rimpianto? «Abbiamo perso troppi punti in partite dove eravamo convinti di vincere». La ritiene un’annata fallimentare? «E’ negativa se il riferimento va alle semifinali play off dello scorso anno ma questo girone era molto più competitivo».

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) I reggiani sono pragmatici e poco avvezzi ai voli pindarici. Inoltre in passato troppe volte i tifosi granata si sono illusi e poi sono rimasti scottati. Si spiega forse così il clima di scetticismo che avvolge la trattativa più clamorosa degli ultimi anni in casa Reggiana, quella che potrebbe portare l’ex stella del baseball Mike Piazza a comprare la nostra squadra di calcio. La pista che porta all’americano è quanto mai calda e le parti hanno già discusso molti aspetti pratici. I primi approcci sono iniziati a dicembre e poi nel corso dei mesi si è arrivata a una stretta. A testimonianza che le trattative proseguono ieri pomeriggio è comparso ai campi della Reggiana Maurizio Franzone, ex portiere ed ex allenatore, che sta conducendo la trattativa per conto di Piazza e che si era già visto alla fine dello scorso anno quando i contatti erano ancora “top secret”. L’ex sportivo ieri è arrivato con due persone al seguito, tra cui un architetto. All’appuntamento era presente anche Marco Cingi, che si è laureato in architetettura con una tesi sul recupero di Villa Granata. «E’ davero una bella struttura – ha commentato Franzone al termine del sopralluogo – avevo già visto i campi e tutto il centro sportivo ed oggi sono tornato con un architetto per vedere se si possono sviluppare delle idee. Inoltre Villa Granata è una struttura storica legata alla Reggiana e sarebbe importante recuperarla. Quest’area è piaciuta anche a Mike». Franzone non nasconde che la trattativa con la Reggiana è avanti. «Se siamo qui è perché ci interessa. Non do percentuali di riuscita o tempi, ma è chiaro che nel caso si arrivasse alla firma è meglio prima che dopo». Ed è chiaro che lui stesso avrebbe un ruolo direttore generale?). «Nel caso sarei l’uomo di Piazza alla Reggiana», conferma l’ex portiere. Molti in questi giorni si stanno chiedendo come mai lo sportivo americano sia atterrato a Reggio. «Questa città ha delle grandi potenzialità, che io stesso ho spiegato a Piazza. La posizione geografica, a un’ora da Milano, la stazione dell’Alta Velocità, il tessuto imprenditoriale, la storia di questa squadra di calcio che è stata in serie A. Reggio e la sua provincia sono abbastanza grandi, non sono realtà piccole. Dunque ci sono una serie di cose che rendono l’investimento interessante». I consulenti dell’americano hanno già effettuato la cosiddetta “due diligence”. L’analisi dei conti della Reggiana è comunque molto semplice perché dopo il fallimento sono stati ripuliti. L’operazione Mike Piazza si aggira sui 3 milioni di euro. Si dice un milione per acquisire il 60% e poco meno di un paio per farsi carico dei debiti. Lo sportivo Usa diventerebbe presidente, anche se l’attuale numero uno Stefano Compagni continuerebbe a avere un ruolo importante, a tutela della reggianità della società. «Che ha fatto un grande lavoro dal punto di vista del marketing e del progetto», conferma Franzone. Se l’accordo fosse siglato si tratterebbe di un evento di vasta portata, non solo per la società di calcio ma per tutta la città. Mike Piazza, lo abbiamo ripetuto in queste settimane, è un personaggio dal grande peso mediatico, con un cospicuo patrimonio personale ma soprattutto capace di muovere sponsor importanti. In estate ci sarà la cerimonia per il suo ingresso nella “Hall of Fame” del baseball, che gli garantirà una grande visibilità. Per qualche grande azienda reggiana che esporta negli Usa, è facile ipotizzare, potrebbe anche essere un ottimo testimonial.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi ieri hanno ripreso la preparazione con due allenamenti, uno al mattino e l’altro nel pomeriggio. Si è fermato Raggio Garibaldi a causa di una distorsione alla caviglia, ma per lui non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. Oggi le condizioni del mediano verranno valutate meglio. Out restano Trainotti (che nei prossimi giorni verrà operato al ginocchio), Di Santantonio, Masiello e Ungaro. Ieri pomeriggio hanno lavorato a parte, soltanto a scopo precauzionale, Scrosta e Caridi. In vista della sfida con l’Albinoleffe Prina potrebbe lanciare titolare Perpetuini. Oggi in programma altre due sedute di lavoro.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Dieci punti conquistati nelle ultime quattro partite, senza subire gol. E vento in poppa per strappare domenica, all’ultima giornata di campionato, il quartultimo posto al Cuneo, che poi bisognerà sfidare ai playout. Luca Prina è consapevole di aver rianimato il Mantova, ma non molla un centimetro: «Oggi la squadra l’ho spaccata in due – informa -, perché a Busto Arsizio abbiamo sbagliato tante cose e c’è ancora molto da lavorare per migliorare. Di certo – concede poi -, pur avendo vinto dei campionati in precedenza, se riusciremo a salvarci questa sarà per me la più grande soddisfazione calcistica della carriera». Mister, il 3-0 alla Pro Patria è un altro passo importante verso l’obiettivo quartultimo posto. Lo crede ormai alla portata? «Abbiamo questa opportunità e domenica dobbiamo provare a conquistarla. Ma sarà dura e per spuntarla dovremo fare molto bene, perché servirà interpretare una partita come non abbiamo mai fatto». Teme che allo “Zini” il Cuneo possa vincere, rendendo vana la rincorsa dell’Acm? «Mi risulta che, se la Cremonese vincesse, diventerebbe la seconda squadra del campionato ad aver fatto più punti in casa. Quindi, mi limito a dire che se i grigiorossi perdessero contro il Cuneo sarebbe una grande sorpresa. E non aggiungo altro, anche perché a me nessuno ha mai regalato niente e comunque noi dobbiamo guardare in casa nostra». E allora guardiamoci: 10 punti in 4 gare, senza subire gol. Sembra un altro Mantova rispetto al resto del campionato… «Non aver subìto gol è un segnale importante. Sabato contro una squadra debole abbiamo fatto diventare facile la partita perché l’abbiamo giocata nel modo giusto. E ovviamente i risultati aiutano i ragazzi a credere in ciò che stiamo facendo e a lavorare per migliorarsi sempre di più. E in effetti stiamo migliorando. Un mese e mezzo fa vi avevo promesso che saremmo arrivati pronti ai playout, ora posso dire che lo siamo». Resta da superare l’ostacolo Albinoleffe. La squadra seriana è già condannata al penultimo posto, la sfida davvero la preoccupa? «Se guardate la rosa dell’Albinoleffe, vi accorgerete che, per numero di presenze in serie A, B e C, è molto più importante della nostra. Sono perplesso nel vedere un organico del genere relegato in coda alla classifica e non penso che sarà semplice affrontarlo. Noi dobbiamo lavorare sodo e fare meglio le cose semplici che proviamo in settimana, restando sempre calmi e non facendoci prendere dall’ansia di vincere. Domenica ci proveremo». In diffida ci sono Raggio Garibaldi, Perpetuini e Caridi: come intende gestirli? «Il capitano, che stiamo gestendo da tempo, credo potrà giocare mezz’ora senza farsi ammonire. Per gli altri due vedremo, da Perpetuini aspetto anche dei segnali perché abbiamo bisogno di tutti. In settimana valuterò. Ma l’obiettivo primario resta battere l’Albinoleffe, poi penseremo ai playout». Intanto dalla società arrivano grandi elogi per Prina: che ne pensa? «Che da altre parti – dice ridendo, rivolto al preparatore atletico Disderi – ci chiamavano sindaco e vicesindaco, ma poi alle “elezioni” hanno cambiato partito… Scherzi a parte, è chiaro che il vedere riconosciuto il proprio lavoro dà entusiasmo ed energia. E voglio anche sottolineare che dall’inizio la società ci ha dato massima fiducia, senza mai mettere becco in ciò che facevamo. Ora però conta solo salvarsi». Del futuro quindi si parlerà dopo i playout? «Per dare valore a tutto ciò che stiamo facendo bisogna centrare l’obiettivo finale, anche se è ovvio che gli spareggi sono partite in cui può accadere di tutto. Ma io qui ho trovato un ambiente di lavoro eccezionale, dallo staff tecnico fino all’ultimo dei collaboratori che frequenta la sede. E questo è un fattore che incide e che ci aiuterà a salvarci. Cosa che, ripeto, sarebbe la più grande soddisfazione calcistica della mia carriera».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Re Mauro vola altissimo e pensa a una “transizione” in B. Per non suscitare l’invidia degli dei restiamo però a terra, dando un’occhiata alle nuove condizioni per l’iscrizione alla LegaPro 2016-17. La fidejussione sarà aumentata a 350 mila euro, con eventuale surplus progressivo da depositare se il monte-ingaggi supererà 1.5, 2 o 3 milioni di euro. Bisognerà poi dimostrare l’assenza di debiti. Non solo: se la cifra lorda dei contratti andrà oltre gli “sbarramenti” citati, la garanzia verrà aumentata nella misura rispettivamente del 30%, 50% e 100% dell’eccedenza rispetto ai limiti indicati. Come sempre, ritardi nel deposito della fidejussione o nella consegna dei documenti necessari saranno considerati illeciti disciplinari e comporteranno un punto di penalizzazione per ogni inadempienza riscontrata. Il limite per il pagamento fidejussorio è fissato al 30 giugno 2016. Con la stagione 2016-17 inoltre le società di LegaPro verranno esaminate sotto i profili di liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato. Non rientrare nei parametri di questi indicatori comporterà sanzioni pecuniarie. Eventuali debiti con federazioni estere e mancati pagamenti degli emolumenti impediranno l’ottenimento della licenza nazionale 2017-18.

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Arriva l’ultima giornata di campionato e il Pordenone guarda anche alle statistiche relative agli ultimi 4 anni per sperare in un risultato positivo. I neroverdi, infatti, da 4 stagioni non perdono la gara conclusiva del campionato, anche se i finali non hanno avuto tutti lo stesso sapore. Si parte dall’anno scorso, quando la squadra allenata da Fabio Rossitto era chiamata all’impresa per entrare nei playout. Al Bottecchia arrivava l’Albinoleffe, per una sorta di finale-speranza. A decidere la gara fu Maracchi, diventato eroe neroverde in quella giornata d’inizio maggio. Ma il ricordo più bello risale al maggio del 2014, quando a Este il Pordenone di Carmine Parlato si giocava il dentro o fuori. A pari punti con il Marano Vicentino, il ramarro era obbligato a vincere per non perdere almeno il treno dello spareggio. Decise il gol di testa di Denis Maccan, che grazie al pari del Marano a Monfalcone garantì la LegaPro senza passare per la strettoia della finale (quella vera) contro i vicentini. Ultima giornata senza sconfitta anche nel 2013. Era il primo Pordenone guidato da Fabio Rossitto (subentrato a Soncin), ma in quel caso la LegaPro se n’era già andata una settimana prima, a Porto Tolle. Contro il Legnago finì 1-1, poi il Pordenone venne eliminato dal Real Vicenza ai playout. Per trovare una sconfitta bisogna tornare fino al 2012, quando a Mezzocorona arrivò una vittoria trentina (1-0). Ma la storia parla chiaro: quando all’ultima giornata c’è ancora un obiettivo, il Pordenone non lo fallisce.

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri fra ieri, oggi e domani. La stagione regolare fa ormai parte del passato, anche se manca l’ultima gara, domenica alle 15 al Bottecchia contro la Giana, già salva. Il presente si chiama playoff per la promozione in B. «Il futuro sarà la serie cadetta – garantisce Mauro Lovisa -, se non quest’anno entro i prossimi due». Re Mauro però non pone limiti a provvidenza e ambizioni: guarda ancora più avanti e in alto. «Vanno di moda – sorride – i superlativi, ovvero le squadre che finiscono in “one”. Nel 2015 andò in A il Frosinone, ora il Crotone, l’anno prossimo – strizza l’occhio il presidente – chissà». Intanto il valore stimato dell’organico ha superato i 2 milioni e 500 mila euro, contro i circa 800 mila (non ufficializzati) degli ingaggi. IPERATTIVITÀ NEROVERDE – Lovisa in questi giorni è iperattivo. Lunedì è andato a Vinovo per impostare l’accordo che vedrà il Pordenone affiliato alla Juventus. Poi, insieme agli addetti alle pubbliche relazioni, ha preparato la festa per la conquista dei playoff e sicuramente cominciato a pensare a una più grande per fine primavera: non si sa mai. Sta parlando con la dirigenza della Graphistudio per un accordo di affiliazione con la formazione femminile, come richiesto dalla normativa per le squadre pro. Ha attivato “l’operazione stadio” per essere pronto in caso di promozione in B. Fra tutto questo non manca di seguire da vicino, lui uomo di campo, gli allenamenti della squadra diretta da Bruno Tedino. Non sarà un po’ troppo per un club che sino a un paio d’anni or sono nessuno fra i pro conosceva? Non solo: ci sono le risorse per pensare tanto in grande? UOMINI E SOLDI – «I soldi sono importanti – è il pensiero di re Mauro -, gli uomini di più. Il Pordenone – si spiega – ha il monte-ingaggi più basso fra le prime 10 società del nostro girone. Eppure siamo al secondo posto in classifica. Non parliamo poi dei budget delle formazioni che raggiungeranno i playoff negli altri due gruppi. Significa che la cosa più importante è avere uomini preparati, sia in sede che in campo, che sanno fare le scelte giuste e che, come me, vogliono crescere. Il “mio” Pordenone è tutto questo. Siamo felici e orgogliosi dei risultati che stiamo raggiungendo, ma non ci crogioliamo. Guardiamo già più avanti. Mi auguro che tutte le altre componenti ci vengano dietro, partendo dai tifosi. A vedere Benevento-Lecce c’erano 18 mila persone. Per proseguire con le associazioni: il partner principale dell’Alessandria è la Camera di commercio. Sino ai politici. Noi possiamo risolvere l’emergenza stadio in 24 ore (trasferimento a Udine, ndr). Ma per una soluzione definitiva e veloce abbiamo bisogno di cooperazione subito».

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Oggi è il 4 maggio, per i tifosi neroverdi una data da ricordare. Esattamente due anni fa, infatti, il Pordenone conquistò la promozione in Lega Pro: vittoria a Este per 2-1, pareggio del Marano a Monfalcone con l’Ufm, e la squadra di Parlato staccò i vicentini, in quel momento appaiati in testa alla classifica. A distanza di più di 700 giorni, i “ramarri” sognano un altro salto, quello in B, e tra questi lo sogna anche l’unico reduce di quel giorno: Matteo Buratto. Il centrocampista è infatti in odore di rinnovo e sogna un futuro in serie B con la maglia neroverde. «Sarebbe il massimo», afferma. Di quel 4 maggio 2014, il 22enne veneziano ha ricordi ben chiari. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, considerato che il gol del momentaneo 0-1 fu suo. «Una giornata meravigliosa – attacca il giocatore – se non altro perché nessuno si aspettava di salire in Lega Pro in quel match, l’ultimo della stagione regolare. Ormai eravamo orientati a disputare lo spareggio. Invece è accaduto ciò che neppure noi credevamo di compiere – continua –. Ed è per questo che la gioia fu incredibile». Un team fortissimo, quello, con Zubin cannoniere (27 reti) e Maccan in grado di siglare il gol promozione. E’ rimasto solo Buratto – oltre a Mateos, ma in dirigenza – da allora. «“Cos’è cambiato? Tanto – afferma il neroverde –. La società è cresciuta e ha imparato dagli sbagli commessi la scorsa annata. Adesso c’è un progetto, ci sono tante idee per il futuro». Tra queste, c’è anche quella di portare a scadenza nel 2018 il vincolo che lega Buratto e la società. Ovvero: che sia serie B o Lega Pro, il club vuole puntare su di lui. «Mi fa un enorme piacere – prosegue il giocatore – perché significa che c’è qualcuno che crede in me. Adesso sta a me continuare a dimostrare che merito tutto questo». C’è un finale di stagione da vivere al massimo, c’è l’ultima giornata di campionato da affrontare e quindi i playoff. Che possono portare al sogno chiamato Cadetteria. «Abbiamo fatto tanto, ma è in questo momento che arriva il bello – dice Buratto –. Dobbiamo continuare così, con questa mentalità che ci ha portato così in alto: allora potremo toglierci un’altra grande soddisfazione. Nessuno ci vieta di sognare». Perché la mezzala ha un obiettivo: arrivare a 100 presenze con i neroverdi (ora è a quota 76) nella categoria che, anni fa, l’allora ds Pinzin sosteneva fosse in grado di fare. Adesso, grazie a mister Tedino che ha creduto in lui, prima a San Donà e poi a Pordenone, Buratto è vicino a quel grande salto. Un balzo partito quel 4 maggio di due anni fa.

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella in famiglia.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto, non vi partecipa Sbraga.

Ore 15.30 – Qui Guizza: Sbraga momentaneamente in gruppo per il lavoro atletico, mentre lavora a parte Niccolini.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) A dirigere Reggiana-Bassano di domenica alle 15 al Mapei Stadium di Reggio Emilia è stato designato Giacomo Camplone di Pescara, alla prima direzione coi giallorossi. Il fischietto abruzzese sarà coadiuvato dagli assistenti Fabrizio Lombardo di Sesto San Giovanni ed Alfonso Annunziata di Torre Annunziata. Intanto ieri il giudice sportivo non ha né squalificato né diffidato alcun giocatore virtussino (non ci sono stoppati neppure nella Reggiana) e così l’unico diffidato del Bassano, ovvero Gianvito Misuraca, con ogni probabilità sarà esentato dall’impegno coi granata per preservarlo in prospettiva playoff quando tutte le sanzioni saranno azzerate e si ripartirà da zero, anche se giova ricordare che con due ammonizioni negli spareggi scatta la squalifica, esattamente come nelle coppe europee. In quest’ottica coi granata rimarranno a i box, salvo sorprese anche Martinelli e Barison per riaverli a pieno regime quando conterà di più; dovrebbe invece rientrare capitan Bizzotto. Intanto c’è da annotare con un certo rammarico l’immediato e anticipato ritorno in Lega Pro del Como che lo scorso giugno battè in finalissima playoff il Bassano. Se il Novara, anche grazie alla sentenza favorevole dei tribunali sportivi, ha raggiunto la B a scapito del Soccer Team, onorandola ora con grande piglio, il Como si è presentato ai nastri di partenza della cadetteria con un organico addirittura più debole di quello che aveva conquistato la promozione in estate. Una situazione che acuisce il rimpianto in via Piave, anche perchè la netta sensazione è che i boys Diesel al piano di sopra avrebbero fatto molto ma molto meglio da quanto realizzato dai lariani.

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Demotivati a chi? La Reggiana è quella che ha appena fatto la pelle a domicilio all’Alessandria e l’avrebbe anche indirizzata fuori dai playoff se Bassano non avesse sbucciato il Padova. Quindi i granata sono vispi e pimpanti smentendo i più che li vorrebbero in in telo da bagno, infradito ed olio solare da almeno 20 giorni. Erroraccio soltanto a pensarlo. La vecchia Regia ha buonissimi motivi per non aprire in anticipo l’ombrellone domenica. Il più sugoso di tutti è l’accesso alla Tim Cup, la Coppa Italia dei big che non basta a stemperare le amarezze stagionali ma attenua i malumori nell’ora dei consuntivi. Il secondo è che il quinto posto ancora all’orizzonte sarà anche la medaglia di legno o il primo dei non eletti ma colora diversamente la stagione e ha un senso compiuto. Il terzo è che in ogni caso in tanti concorrono per strappare una preziosa riconferma ma soprattutto, la spinta più sollecita di tutte, è rompere le scatole a quegli impertinenti scocciatori del Bassano che dodici mesi fa sbarrarono il sogno della B ai granata a un alito dalla finale. E che lo scorso gennaio al Mercante li fregarono al fotofinish con una magia di Iocolano, quello che poi, due settimane più tardi ha tolto le tende. E la Reggiana è la nuova arca di Nolè, il fantasista potentino a cui qua avevano affidato l’eredità di Berrettoni e che, dopo un’annata di numeri robusti, hanno spedito in Emilia dove l’ex ternano ha smarrito la via maestra. E come dimenticare Rachid Arma, il giustiziere dell’Alessandria, il tipaccio con sempre il colpo in canna. Oppure l’ottimo esterno Mogos, il play Maltese, un giovanottino che in principio pareva destinato a un futuro radioso e luminosissimo da prosceni lussuosi ma che in ogni caso a queste latitudini è ugualmente un benessere. O lo stesso stantuffo mancino Mignanelli. Roba che se davanti avessero bollato un filo di più ora ai playoff ci sarebbero loro e non altri.ABBINAMENTI: Intanto sale la febbre degli accoppiamenti e non pensate male. Oltre a Bassano-Lecce oggi il tabellone promozione presenterebbe Pordenone-Casertana, Pisa-Maceratese e Foggia-Alessandria. Tanto, domenica sera altro giro di giostra e nuovi.a rumba di combinazioni, fidatevi. Fortunatamente l’ultima e definitiva. Nel frattempo si scuote il mondo della Lega Pro: il neopromosso Parma, l’ambiziosissimo Parma di Scala e Barilla che nessuno vorrebbe nel girone nord sta già attrezzando lo squadrone per dominare anche tra i professionisti. Nel mirino ci sono il bomberissimo della cadetteria Daniele Cacia e il fantasista del Pavia, Cesarini, due ingressi che lancerebbero i ducali immediatamente in pole position.Infine stanno salendo quotidianamente le adesioni della tifoseria, sia Fedelissimi che Ultras Bassano per seguire la squadra a Reggio. Prove tecniche di playoff. Temperatura in aumento.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un anno fa il salto in Lega Pro della sua Fidelis Andria era stato salutato da fuochi d’artificio e 8.000 tifosi, accorsi allo stadio Degli Ulivi in attesa che la squadra rientrasse dalla decisiva trasferta di Cava dei Tirreni. Giancarlo Favarin domenica al Penzo ha respirato un clima ben differente («Un po’ freddino, come la giornata» la sua battuta), ma dopo aver portato per la seconda volta il Venezia tra i professionisti il tecnico ha ben altri pensieri. «È stato bello esultare con chi c’era, però festeggiare troppo è deleterio quando la stagione può ancora riservarci delle soddisfazioni – rimarca il 57enne pisano -. Ora l’obiettivo è far bene a Trieste, la poule scudetto invece si commenta da sè viste le avversarie e l’obiettivo da raggiungere». La corsa allo scudetto-bis, dopo quello del 2012 col Venezia, fa gola a Favarin non solo per le risposte dei suoi ragazzi nel 4-0 al Giorgione. «È giusto che una squadra del nostro livello faccia il suo dovere sempre al massimo, non regalando niente a nessuno. Con la Ripa Fenadora ci era bastato un 3-3 in un match giocato con la testa alla Lega Pro, col Giorgione però mi aspettavo «fatti» da chi ha giocato meno e sono soddisfatto perché tutti hanno sfruttato la loro chance». Alla seconda da titolare Samuele Chicchiarelli ha firmato il suo primo gol in arancioneroverde, Lattanzio, Volpicelli e Serafini si sono confermati, mentre il 15enne Strechie ha debuttato in prima squadra. «Tutti sono stati all’altezza, quando si lavora bene i frutti arrivano, anche dal vivaio. La Triestina farà i playout ma cercherà la migliore posizione, noi però puntiamo a un’altra prestazione da grande». Oggi al Taliercio inizia la preparazione del match di domenica (ore 15) con i giuliani privi degli squalificati Crosato e Miani. La Curva Sud invita i tifosi a partecipare numerosi alla trasferta del Rocco: partenza in treno 10.41 da Venezia e alle 10.50 da Mestre. GIOVANILI – Lo Spinea entra a far parte del «Progetto Gemellate» del Venezia. Il 15enne Simone Cammozzo, centrocampista degli Allievi, è a Pomezia per lo stage dell’Italia Under 17 dilettanti. Esauriti i posti per il City Camp a Forte Cosenz e per la prima settimana del Full Camp di Tambre: iscrizioni aperte per la seconda (27 giugno-2 luglio) al 335/6352306.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il punto di partenza del Venezia in Lega Pro è mister Giancarlo Favarin. Il presidente Joe Tacopina lo ha confermato «in diretta» domenica, al termine del match contro il Giorgione. Ma era comunque già previsto negli accordi di novembre che, in caso di promozione, il tecnico pisano sarebbe stato confermato anche per la stagione successiva. E adesso si lavora alla conferma di un nucleo importante della squadra che ha appena vinto il girone in serie D. «E’ un gruppo che ha dimostrato di avere qualità, anche morali. E dunque il primo passo sarà vedere chi potrà rimanere con noi», conferma il direttore sportivo Giorgio Perinetti che attende di parlare con il presidente per gettare al più presto le basi della futura stagione. Ma qualche punto fermo c’è già. Il primo è Gianni Fabiano, sceso lo scorso anno dalla serie B per abbracciare un progetto a lunga scadenza: per lui c’è già l’opzione di rinnovo sul tavolo. «In questi giorni — annuncia Perinetti — mi vedrò con il presidente e ragioneremo sul futuro. Intanto abbiamo già definito nei dettagli il ritiro estivo». Il Venezia quest’estate inizierà la preparazione in altura a Piancavallo, dove trascorrerà la prima settimana. Poi, però, si trasferirà a Norcia, in Umbria. «E’ una scelta legata alla possibilità di poter disputare più facilmente le amichevoli — spiega Perinetti, ricordando la fatica fatta lo scorso anno per portare squadre avversarie fino a Piancavallo — a Norcia ho fatto tanti ritiri con la Roma, qui ci sono anche quattro o cinque squadre contemporaneamente. Viene più facile organizzare una partita». Intanto il presidente Tacopina da oggi a venerdì sarà a Roma per affari legati al club, poi rientrerà in città per partecipare alla festa-promozione in programma domenica al «Bread&Butter» di Catene, a Marghera, di ritorno dalla trasferta di Trieste con cui la squadra concluderà il campionato. Dal 15 maggio inizierà invece la poule scudetto, che vedrà il Venezia impegnato nel triangolare con Piacenza e una tra Bellinzago e Caronnese, ancora in lizza nel loro girone per il primo posto a soli 90 minuti dalla fine della stagione regolare. Infine, il giovane Simone Camozzo, della squadra Allievi, è stato convocato con la Nazionale dilettanti Under 17.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Passato l’effetto della promozione e i festeggiamenti di domenica al Penzo, Joe Tacopina e Giorgio Perinetti sono già al lavoro per la prossima stagione, confrontandosi in sede con la volontà di allestire una squadra che possa puntare a lottare per il salto immediato in serie B. Non solo parte sportiva, comunque. Il presidente volerà stamattina a Roma dove rimarrà fino a venerdì con una fitta serie di appuntamenti, alcuni dei quali al progetto dello stadio e delle strutture adiacenti. Un progetto sportivo a 360° come continua a ripetere da settimane il presidente del Venezia. Tacopina rientrerà in tempo per essere in tribuna domenica al Rocco di Trieste e partecipare alla festa organizzata al Parco Nuove Catene di Marghera che avrà il suo clou con l’arrivo del pullman, verso le 20, da Trieste, ultima trasferta di campionato. La grande festa, comunque, inizierà tre ore prima con aperitivo e dj Set con Fresh Label, che accompagnerà l’attesa della squadra da Trieste, saluto, cori e festeggiamenti, poi alle 20.30 spazio a sir Oliver Skardy&I Fatti Quotidiani, chiusura con dj Set Haze&Bauer. Uno dei giocatori più ricercati del prossimo mercato estivo sarà Alessandro Cesarini, attaccante attualmente in forza al Pavia, che sembra destinato a trasferirsi al Parma. Oltre alla formazione emiliana, anche Venezia e Spal stanno monitorando il giocatore. Dopo due giorni pieni di relax, Favarin ritroverà oggi pomeriggio i suoi giocatori al Taliercio, anche domenica a Trieste ampio spazio a chi in questa stagione ha giocato meno. Altro segnale del lavoro compiuto dal settore giovanile del Venezia: Simone Camozzo, centrocampista della formazione Allievi allenata da Mauro Mayer, sta partecipando a Pomezia al raduno della Nazionale under 17 dilettanti. Oggi ultimo giorno con amichevole contro i pari età del Latina. Non mancherà nemmeno domenica a Trieste il sostegno dei tifosi della Curva sud al Venezia: la trasferta sarà effettuata in treno. Per la Triestina sarà la partita del’anno, tanto che si prevede una presenza massiccia di spettatori al “Nereo Rocco”, ma nemmeno una vittoria potrebbe salvare gli alabardati dai playout qualora il Monfalcone non perdesse a Castelfranco con il Giorgione.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ proseguita ieri con una doppia seduta al centro di Isola Vicentina la preparazione del Vicenza in vista del match di sabato al Menti contro la Virtus Entella. Out i lungodegenti Manfredini, Bellomo, Cisotti, Vigorito e Laverone, per i quali il campionato è già finito, al campo non si è visto Ebagua che, con Pinato, sarà quasi sicuramente assente sabato. Lavoro a parte, ma con buone possibilità di recupero, per Brighenti e Raicevic, con l’attaccante che anche ieri è stato sottoposto a cure mediche al tendine rotuleo del ginocchio dolente. Il resto del gruppo ha lavorato con la parte atletica e partitella finale. Lerda ha schierato Dall’Amico tra i pali con Sampirisi, Adejo, Ligi e D’Elia a completare la retroguardia. In mediana confermati Moretti e Signori, attacco con Sbrissa e Giacomelli sugli esterni, Vita in posizione centrale e Galano punta avanzata. Un undici che ha faticato contro la Primavera rinforzata dai vari El Hasni, Urso, Modic e Pozzi, ma che per sabato dovrebbe poter contare su Brighenti in difesa e Raicevic in attacco. «Abbiamo sempre qualche assenza ma il gruppo è sano e riesce a sopperire – spiega mister Lerda – per questo sono fiducioso che la squadra farà bene anche contro la Virtus Entella». Un avversario che lotta per conquistare i play off e che ha dimostrato di disporre di un buon organico. «L’Entella è senza dubbio una squadra di grande qualità, ha avuto la possibilità di agire sul mercato con la proroga e ha sfruttato la chance al meglio. Dispongono di buoni giocatori, sia di esperienza che di prospettiva, un mix indovinato che li ha portati a disputare un ottimo campionato. Sabato ci saranno in palio punti importanti per tutti e avrà la meglio chi avrà più voglia di prendersi la vittoria». La classifica dei biancorossi induce a più di qualche ottimismo, a quota 45 il traguardo della permanenza in serie B potrebbe essere lontano tre o quattro punti al massimo. «Una cosa è certa – sottolinea Lerda – e cioè che a 45 punti non ci si salva. Per la salvezza diretta penso che serviranno altri quattro o cinque punti, anche perché in serie B non ci sono risultati scontati e tutto può sempre succedere. Noi abbiamo intrapreso la strada giusta, vero, ma non dobbiamo fermarci per nessun motivo».

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Nella sua carriera spesso ha dovuto sudare per ricavarsi un ruolo da titolare, prendendolo a qualche collega. Una dimostrazione di carattere e forza mentale che ha portato Francesco Benussi a quasi toccare le 100 presenze in serie A e a giocare persino in Europa League (col Palermo dove ha pure parato un calcio di rigore).«Quando giochi in società importanti – spiega il portiere del Vicenza – è normale che ci sia concor- renza. Ho avuto davanti portieri del calibro di Sirigu, Viviano e Sorrentino. Però quando sei chiamato a giocare devi essere pronto, la società pretende giustamente questo e io ho sempre fatto la mia parte».A Brescia un suo intervento nel primo tempo ha probabilmente salvato la gara… Può descriverlo?Tra le caratteristiche che deve avere un portiere c’è pure l’istinto. Quella è stata la classica parata d’istinto, su una schiacciata di testa molto difficile. Mi stavo anche spostando e quindi ero pure in leggero contro tempo.Il suo contratto con il Vicenza prevede una opzione per il prossimo anno, giusto? Sì, con rinnovo automatico in caso di salvezza. Ma io non penso a questo, penso alla squadra e al fatto che dietro corrono e che quindi dobbiamo mettere in cascina altri punti. A cominciare dalla gara con l’Entella che non sarà per niente facile: loro hanno una bella squadra e stanno lottando per i playoff.Il Vicenza è in un buon momento di forma, si può parlare di rinascita?Io credo che se ci salviamo è come se avessimo vinto il campionato. Oggi abbiamo il destino nelle nostre mani: è tanta roba se pensiamo a come eravamo messi due mesi fa.Tra le tante squadre importanti in cui ha giocato c’è il Palermo di Zamparini, che fu il suo presidente anche al Venezia. Ma è così terribile?Per gli allenatori forse, ma coi giocatori è un uomo generoso e sempre presente durante la settimana prima delle partite. Non dimentichiamo che ha scoperto grandi giocatori.Lei è stato in squadra con Sirigu, Miccoli, Cavani, Pastore, Liverani…Era una squadra di campioni. Appena sono arrivato mi sembrava di essere lontano anni luce da loro: non ne pigliavo una. Con giocatori così l’allena- mento sale di livello e migliori tanto anche quando non lavori col preparatore.È ancora in contatto con qualcuno di loro?Con Sirigu ci mandiamo degli sms, ci conosciamo dai tempi del Venezia: lui era il portiere della Primavera e ogni tanto veniva chiamato in prima squadra.Poi però, a Palermo, nonostante Sirigu, fu lei a giocare in Europa League… Devo ringraziare per questo Delio Rossi: Sirigu era una promessa, ma in Europa giocai io. Fu una bellissima soddisfazione, peccato che, nonostante lo squadrone che avevamo, la mancanza di esperienza ci penalizzò. Personalmente feci delle ottime prestazioni e poi quell’anno arrivammo pure in finale di Coppa Italia contro l’Inter.La sua esperienza in azzurro?Con l’Under 19 in Svezia giocammo la finale all’Europeo 1999, fu una bella cavalcata, ma purtroppo perdemmo. In azzurro ho fatto la trafila dalla Under 15 e fui convocato in Under 21 sia da Gentile che da Tardelli.Ha mai perso un “treno” importante in carriera?Intanto direi che ne ho presi parecchi, come quando, dopo l’esordio in A a 18 anni, scelsi di scendere in C a farmi le ossa. Ricordo con soddisfazione le vittorie nei campionati di B con Lecce e Torino. Un rammarico tuttavia ce l’ho: in A sono stato etichettato troppo presto come un buon secondo portiere.Lei è di Mestre, domanda d’obbligo: come preferisce lo spritz?Prosecco e aperol ma rigorosamente in calice e non nel bicchierone.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Marcello Miotti è il tifoso granata più “fedele”. Il riconoscimento gli è stato attribuito sabato durante l’intervallo della partita Cittadella-Cremonese dal presidente del Cittadella Andrea Gabrielli e dal titolare della Astoria Vini Paolo Polegato. Il suo posto fisso da tanti anni è in tribuna centrale vicino alla cabina costruita per Angelo Gabrielli, che «Andrea adesso ha riservato a me e ad Amedeo Bressa», precisa l’ottantottenne fedelissimo. «Ho preso il posto dell’indimenticato Giovanni Pieressa, decano dei tifosi granata -continua Miotti – e sono orgoglioso di questa “sorpresa”. Come giocatore non ho combinato granchè, ma sono stato allenatore delle giovanili nell’Olympia prima della nascita dell’As Cittadella e ho fatto anche l’accompagnatore. Ho seguito l’Olympia fin dalla sua nascita assieme a Gianni Rizzardi, Giovanni Michelini e Giovanni Pan, ero molto amico del presidente Piccinino». Con il presidentissimo Angelo Gabrielli il legame è partito da lontano: «Eravamo amici fin dall’infanzia. L’ho conosciuto nel collegio Canova di Possagno e abbiamo passato una vita sportiva insieme con molte soddisfazioni e condividendo anche i momenti meno favorevoli, che lui ha saputo superare con grande maestria. Sono felice che il figlio Andrea continui questa favola meravigliosa con il fratello Piergiorgio e le sorelle Margherita e Mariangela». Queste le partite di quest’anno e delle stagioni passate che Marcello mette al primo posto: «Il 3-1 all’andata a Pordenone perchè ha dimostrato chiaramente la forza del Cittadella, mentre il 3-1 con Foscarini a Cremona ci ha dato la B per la seconda volta capovolgendo tutti i pronostici». E sui giocatori granata, conclude: «Coralli come uomo e per l’attaccamento alla maglia, mentre dei campionati passati ricordo Federico Piovaccari come macchina da gol che faceva reparto da solo».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Il tempo dei festeggiamenti non è ancora terminato in casa Cittadella e, per la verità, nemmeno quello degli impegni ufficiali, visto che da giocare ci sono l’ultima gara di campionato, domenica 8 a Bolzano, in casa del Sudtirol (dirigerà il signor Curti di Milano), e le due sfide che assegneranno la SuperCoppa di Lega Pro. È naturale, però, proiettarsi già alla prossima stagione, quella del ritorno in Serie B dopo un solo anno di purgatorio. Il presidente Gabrielli e il direttore generale Marchetti in più occasioni hanno chiarito che l’idea è quella di riconfermare per quanto possibile il gruppo di quest’anno. Ma tra fine prestiti, partenze e possibili rientri, qualcosa cambierà. Ecco un quadro della situazione, reparto per reparto. Difesa, torna Pellizzer? Sia Alfonso, autore di un buon campionato, che Vaccarecci sono sotto contratto sino a giugno. Per entrambi è probabile il rinnovo, ma è altrettanto probabile che arrivi un nuovo secondo portiere di affidamento, per portare a tre il numero degli estremi difensori in rosa. Nel reparto arretrato i “nodi” da sciogliere sono due e riguardano il destino dei terzini Benedetti, in prestito dal Chievo sino a fine stagione, e Nava, il cui cartellino è di proprietà dell’Atalanta. Al centro Scaglia e Pascali offrono ampie garanzie, così come Cappelletti e De Leidi, che possono giocare sia in mezzo che in fascia. Non è da escludere, tuttavia, che possa rivedersi a queste latitudini l’ex capitano Pellizzer, oggi in prestito all’Entella, ma con diritto di riscatto a favore del club ligure, che potrebbe confermarlo dopo la positiva esperienza maturata in questi mesi. Centrocampo e un vice Iori. «We stay here» ripetevano entrambi, tra un selfie con i tifosi e l’altro, alla festa di sabato in piazza Pierobon: «Restiamo qui». Il destino degli inseparabili Bobb e Jallow, rivelazioni di questa stagione, non dipende però soltanto dalle volontà loro e del Cittadella, ma pure da quella del Chievo, proprietario del cartellino di entrambi i talentini gambiani. E se per Yusupha, reduce dalla frattura al perone, potrebbe essere più facile prolungare la permanenza, non è detto che sia così per Lamin, che la società clivense potrebbe comunque lasciare a fare esperienza in granata. Da Verona, sponda Hellas, dipende poi il destino di un altro elemento molto promettente come Zaccagni, arrivato a gennaio “con diritto di opzione e contro opzione”. Con una variabile in più da considerare: gli scaligeri giocheranno in Serie B, proprio come il Citta. E in cabina di regia? Il già citato Bobb può essere un’alternativa futuribile a Iori e pure Paolucci (sotto contratto per un altro anno) può occupare all’occorrenza quel ruolo, ma garantirsi un altro playmaker non sarebbe una cattiva idea. E comodo potrebbe fare anche un cavallo di ritorno come Busellato, per 12 anni in maglia granata fra settore giovanile e prima squadra, in questa stagione in prestito alla Ternana, dove sta facendo bene. Attacco, tutto è legato a Litteri. Il tormentone è già iniziato: che farà bomber Litteri? Una stagione come questa (14 gol e 5 assist) non l’aveva mai vissuta e, dipendesse da lui, come già ha dichiarato al nostro giornale diverse settimane fa, resterebbe di sicuro. Il centravanti, tuttavia, è sotto contratto con il Latina, che, peraltro, prima di operare sul “mercato” dovrà preoccuparsi di raggiungere la salvezza in Serie B. È chiaro che la società granata farà tutto il possibile per trattenere Gianluca e che, se non ci riuscirà, una, o meglio due prime punte dovranno arrivare. Da valutare, infine, le posizioni di Bizzotto e Sgrigna, sotto contratto sino a giugno, anche se oggi come oggi è difficile pensare di vederli andar via.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) «Confermo tutti». Lo ha detto più volte, Andrea Gabrielli, l’ultima delle quali alla festa promozione in piazza Pierobon di sabato pomeriggio. E non è una frase fatta, l’intenzione del presidente è davvero quella di ripartire dal gruppo che ha timbrato una fantastica promozione in serie B. Il dg Stefano Marchetti, nonostante un’offerta importante giunta nelle scorse settimane al suo tavolo (si è riparlato del Carpi, con cui il era già stato in contatto l’estate scorsa), potrebbe rimanere e con lui in panchina ci sarebbe ancora Roberto Venturato in panchina. L’artefice della promozione in serie B ha subito legato con l’ambiente e si è inserito come meglio non avrebbe potuto. La rosa offre già un’intelaiatura molto solida per la cadetteria: Alfonso verrà riconfermato fra i pali (è più difficile rimanga Vaccarecci), in difesa ci sono ottime chance di permanenza tanto per Pascali quanto per Scaglia, rientrerà Pellizzer dopo l’ottima stagione all’Entella, ha convinto Salvi, da valutare il rinnovo dei prestiti per Benedetti e Nava, ma si potrebbe virare su altre opzioni. Paolucci ha già il contratto, scontata la permanenza di Iori in regia e già avviate le pratiche per il rinnovo di Schenetti, mentre il Chievo potrebbe riportare alla base Jallow, autore di una buona stagione in granata. Ci sono buone chance, in considerazione dell’infortunio subito e se Marchetti lo vorrà, di ottenere un nuovo prestito per Bobb, molto più difficile trattenere un gioiello come Zaccagni, su cui ha già messo gli occhi il Cesena, che lo ha già fatto visionare. A Sgrigna scade il contratto: se accetta un ruolo part-time può rimanere, così come Coralli. Non resterà invece Bonazzoli, mentre Lora e Cappelletti chiedono più spazio in campo dopo l’attuale stagione. La situazione resta da valutare, così come quella di Bizzotto, che potrebbe essere spedito in prestito per avere maggiori chance di mettersi in evidenza. Il «caso» più spinoso riguarda Litteri: stagione straordinaria, quella dell’attaccante, che spinge per rimanere. Ma il suo cartellino è del Latina, per nulla intenzionato a concedere sconti o a dare il via libera a un altro prestito. Si sta già trattando su altre basi ma ci vorranno tempo e molta pazienza.

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Abbiamo disputato un campionato importante e se c’è qualche rammarico, a parte la partita nefasta con la Giana Erminio nella quale dovevamo fare molto di più, ritengo che sia per gli scontri diretti nei quali purtroppo non siamo riusciti a fare risultato». C’è qualcosa che non rifarebbe? «Sì, quando si lavora ci sono sempre delle perplessità che saltano fuori. Se non fossi io per primo a fare un’autoanalisi, sarei uno stupido. Ma preferisco non entrare nello specifico di cosa non rifarei o di cosa non è stato fatto e avrei voluto fare». Soffermandoci sulle operazioni di mercato, la sensazione è che nell’allestimento dell’organico in estate sia stata fatta un po’ di confusione tra alcune conferme e arrivi che non si sono rivelati all’altezza, mentre a gennaio vi siate mossi con idee più chiare e la squadra ne abbia avuto beneficio. «Ribadisco ciò che ho detto anche altre volte: belle o brutte, facili o difficili, le scelte sono state fatte sempre da me. I giocatori alla fine li ho sempre presi io, sempre nell’ottica di volere fare il meglio per la squadra».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Tra le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, c’è anche quella che nell’ipotesi di una sua conferma avrebbe già sondato altri allenatori, come Petrone che è ancora legato all’Ascoli. «Tutte cavolate, non ho parlato con nessuno».  Se le prospettive future sono ancora da decifrare, con il traguardo play off definitivamente sfumato, è possibile tracciare un bilancio della stagione biancoscudata. «Senz’altro positivo perché il Padova si è confermato come una delle formazioni più importanti, e lo dice la posizione in classifica. Non era facile perché questo campionato era più complicato rispetto a quello di un anno fa per la competitività delle squadre, e credo che la stagione prossima sarà ancora più difficile». Si può dire che l’annata biancoscudata abbia avuto due facce: una partenza incoraggiante seguita da un’involuzione che ha portato all’esonero di Parlato, poi con l’ingaggio di Pillon è iniziata la scalata fino a sfiorare gli spareggi promozione. «Il fatto che sia stato un andamento fluttuante fa parte dei momenti che abbiamo vissuto, ma è alla fine che si tirano le somme e la classifica dimostra che il Padova è una buona squadra che se la può giocare con le prime».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Ha il contratto in tasca per un altro anno, ma anche lui attende le decisioni della società. Il personaggio in questione è Fabrizio De Poli. Proprio quello del direttore sportivo è uno dei nodi da sciogliere in tempi rapidi dallo stato maggiore del club per iniziare a pianificare il futuro della squadra sul piano tecnico. «Sto aspettando che la società mi faccia sapere le sue intenzioni, dopodiché in base alla decisione ci si ritroverà». Vive con serenità questa attesa? «L’obiettivo quest’anno era disputare un campionato medio-alto per arrivare tra i primi, e anch’io ho sperato di poter entrare nei play off. Non ci siamo riusciti, ma la squadra è attualmente quinta in classifica e può contare su un gruppo consolidato di giocatori in vista dell’anno prossimo, nel quale possono essere operati innesti importanti. Un po’ come ha fatto il Cittadella questa stagione: sono stati bravi a tenere l’intelaiatura della serie B inserendo acquisti azzeccati». Al vaglio della società c’è anche la posizione di Bepi Pillon. Dipendesse da lei, meriterebbe di restare alla guida dei biancoscudati anche nella prossima stagione? «Per me ha fatto un buon lavoro, partiamo da questo presupposto. Però bisogna aspettare cosa dice la società. Sia io e sia lui siamo in attesa».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Tempo di rinnovi per l’Aicb, l’organismo che raccoglie e coordina la tifoseria organizzata. Nella seconda metà di maggio si svolgerà l’assemblea dei club aderenti che ufficializzerà il nuovo direttivo, ma le designazioni da parte di ciascun sodalizio, come da statuto, sono già state comunicate. Cinque i rappresentanti uscenti riconfermati: Ilario Baldon, già vice presidente, Giancarlo Agostini, Piero De Pieri, Marco Toso e Antonio Pastore. Sei i nuovo membri: Gianfranco Borsatti, Alessandro De Gasperi, Emanuele Longhin, Aldo Tenan e Flavio Turato. Una volta insediati, saranno loro a decidere entro fine maggio le cariche sociali, a partire da quella di presidente per la quale si registra la principale novità. Dopo dieci anni al vertice dell’Aicb, infatti, Giorgio Ferretti ha deciso di lasciare il testimone, chiudendo così il proprio impegno ultraventennale all’interno della tifoseria organizzata. Il 10 maggio, in occasione della festa organizzata dal club Amissi Biancoscudati al ristorante Al Bosco di Cervarese Santa Croce, la sua ultima uscita ufficiale.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Qui le posizioni nella B&B divergono: perché, per mettere insieme una rosa competitiva, servono soldi, sebbene la squadra sia già buona (come conferma l’attuale posizione in classifica). La discussione va avanti, ma non si trova per ora la quadra. De Poli, Pontin e commissione. In attesa dell’ultimo impegno di campionato, con l’Alessandria, tutto è fermo sul fronte giocatori. Bisognerebbe muoversi, alcuni di loro sono in scadenza e la concorrenza è in agguato. Anche qui il Padova è “ingessato”: i Bonetto – è noto anche ai muri dell’Euganeo – non hanno più fiducia in De Poli, al contrario di Bergamin, e nelle ultime ore hanno messo pesantemente in discussione anche Giancarlo Pontin, il team manager. Fra l’altro, nei colloqui intercorsi con il presidente, sarebbe stata proposta, per trovare una mediazione, l’istituzione di una commissione tecnica che lavori in stretta connessione con il direttore sportivo, commissione composta da Roberto ed Edoardo Bonetto e da Simone Tognon, collaboratore dell’area tecnica e responsabile dello scouting. Domanda: ma De Poli, che ha un altro anno di contratto, potrebbe accettare una simile soluzione o sarebbe legittimato a sbattere la porta? Anche dalla soluzione di tali “nodi” passa il futuro, e con esso la tranquillità di programmazione, del Padova.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Soltanto che Bergamin e Bonetto in questo momento devono valutare attentamente le conseguenze di una “separazione”, sia per la loro immagine che per quella della società, che non ha neppure due anni di vita e che non può permettersi di subire un trauma così forte come quello di un “divorzio” fra i due fondatori. Sui numeri (di bilancio) il confronto è serrato ed ecco perché Bonetto ha alzato il tiro. Bergamin, lunedì sera, ha ribadito come quest’anno siano stati spesi oltre 5 milioni di euro: di questi più di 1 milione e 200 mila riguardano il settore giovanile, per cui scendiamo a 3 milioni e 800 mila per il resto. Il “rosso” del Calcio Padova, nel bilancio che sarà presentato a fine giugno, dovrebbe attestarsi intorno al milione e 800 mila euro. Il che significa che i 2 milioni di differenza (rispetto ai 3 milioni e 800 di prima) verrebbero garantiti dai contributi di Lega per aver inserito 9 giovani (il massimo era 10) nella lista campionato, dai soldi ricavati da abbonamenti e incassi e dai contributi degli sponsor. Ma per il torneo 2016/17 quanto si metterà in preventivo? Ecco il punto: dovendo farsi carico della passività di bilancio (dell’attuale stagione), non tutti (gli altri azionisti) sono disposti ad aprire nuovamente i cordoni della borsa e ad impegnarsi in modo consistente.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) C’era del vero, invece, in quella anticipazione, perché i Bonetto (padre e figlio) vogliono pesare di più nelle decisioni da prendere. Normale, anzi legittimo per chi detiene il 30% delle quote, sebbene Bergamin in realtà abbia il maggior numero di azioni, il 42% (comprensivo del suo 30% più il 12% di Walter Tosetto, che di fatto gli ha dato delega totale sul proprio pacchetto). E quando si dice “pesare di più” significa avere voce in capitolo sulla definizione degli investimenti economici per il futuro, dunque sui budget da stanziare per il prossimo campionato, e sulla scelta degli uomini che comporranno l’area tecnica, ovvero direttore sportivo, allenatore e staff di collaboratori impegnati sulla prima squadra. Le difficoltà ci sono. Per il bene del Padova siamo convinti anche noi, come altri, che la B&B di viale Rocco dovrebbe restare unita e portare avanti sino all’obiettivo dichiarato – la scalata alla Serie B – la propria mission, ma non si possono tenere per forza insieme due persone che hanno imboccato la stessa strada se poi, lungo il percorso, affiorano divergenze insormontabili su ciò che bisogna fare.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il silenzio, si dice, è d’oro. Non, però, nel caso del Calcio Padova, dove in realtà, sotto una cortina di (apparente) fitta nebbia con cui si celano incontri e colloqui, soprattutto fra i due soci storici Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, si vive un momento molto delicato. E hai voglia a dire “tranquilli, tutto ok”, come si sforza di ripetere (lo ha fatto anche l’altra sera, a Telenuovo), il patron, perché non è proprio tutto rose e fiori il dialogo in corso tra i fondatori della società sorta nel luglio 2014 sulle ceneri del “vecchio” Biancoscudo. Ieri è andata in scena una nuova puntata della “telenovela”, i cui contenuti ovviamente sono noti unicamente ai diretti interessati, ma qualcosa si può già dire. I Bonetto vogliono contare di più. Qualche settimana fa, a Tv 7 Triveneta Giorgio Borile se ne uscì con una notizia che fece sobbalzare tutti sulla sedia: «Il 30 giugno prossimo la famiglia Bonetto lascerà il Padova, onorando tutti gli impegni». La reazione, immediata, di Roberto, amministratore delegato della società, fu di smentire tale ipotesi e portò ad un ricompattamento (dichiarato) dei due soci.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È cominciata la marcia di avvicinamento all’ultima giornata di campionato: con la ripresa degli allenamenti, ieri alla Guizza, il Padova ha voltato pagina rispetto alla sconfitta di Bassano, cercando di concentrarsi solo sulla sfida di domenica alle 15 (all’Euganeo arbitrerà Mantelli di Brescia) proprio contro l’Alessandria, ormai certa del quarto posto (biglietti a prezzo ridotto per tutti i settori, i dettagli sul sito della società). Non ci sarà lo squalificato Dionisi, fermato per un turno dopo il “rosso” rimediato al “Mercante” al pari del vice-allenatore Rino Lavezzini, allontanato dalla panchina, mentre i piemontesi saranno privi di Nicco, squalificato. Domani, alle 16, i biancoscudati giocheranno una partita amichevole a Villafranca contro la Villafranchese, appena promossa in Seconda Categoria: ingresso a 3 euro al campo sportivo di via Campodoro.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il tecnico è convinto che servano almeno quattro giocatori importanti (un esterno destro, un centrale di centrocampo, un esterno sinistro e un attaccante) per rendere la squadra competitiva per la promozione. Pillon è stato sondato proprio in questi giorni da un club di serie B, ma prima di muovere qualsiasi passo aspetta la chiamata della società biancoscudata. Gli piacerebbe restare, certo, ma solo a determinate condizioni. Fermo restando che molto dipenderà da chi siederà dietro la scrivania del ds e dall’allenatore scelto per la prossima stagione, la rosa offre un’ossatura discreta su cui lavorare. Favaro resterà, Petkovic piace a Genoa e Sampdoria, ma i suoi continui infortuni stanno rallentando le pretendenti. Dionisi ha un altro anno di contratto e verrà tenuto come riserva, su Diniz c’è il Vicenza (ma il Padova vuole blindarlo, forte di un altro anno di contratto), Fabiano potrebbe rinnovare, Sbraga è sotto contratto, Favalli si è meritato la riconferma, Niccolini cambierà aria, Anastasio tornerà al Napoli e Dell’Andrea potrebbe finire al Campodarsego in serie D. A centrocampo incerto il destino di Ilari, la conferma di De Risio dipenderà dalla permanenza di De Poli e Pillon a Padova, Petrilli ha rinnovato ma ha deluso nel girone di ritorno dopo la firma, Bucolo andrà via. Finocchio e Baldassin sono in prestito e Turea potrebbe essere promosso in prima squadra. Giandonato tornerà da Lanciano mentre in attacco Neto Pereira rinnoverà per un anno, Altinier verrà confermato e Sparacello tornerà al Trapani.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Di decisioni definitive ancora neppure l’ombra: tutto verrà rimandato alla prossima settimana. Si parla di martedì o di mercoledì, giorno in cui Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto convocheranno una conferenza stampa per spiegare le proprie decisioni sulla prossima stagione. Al momento l’unica certezza è che non ci saranno scissioni e i due andranno avanti assieme, mentre continua la ricerca di nuovi soci e nulla è stato ancora deciso su ds e allenatore. Su De Poli la situazione non è cambiata, le alternative più calde in caso di addio sono Werner Seeber e Giorgio Zamuner. Più complessa la situazione legata a Pillon. Il tecnico ha assolto in pieno il compito per cui era stato chiamato: portare la squadra fuori dalla zona playout, traghettarla in acque tranquille e chiudere il campionato dignitosamente. Ha fatto anche di più, perché fino al 92’ di Bassano-Padova il Baffo di Preganziol l’ha tenuta in corsa per i playoff, a un passo dall’Alessandria quarta in classifica. «Ma è inutile girarci attorno — ha chiarito il diretto interessato — a questa squadra manca qualcosa, è sempre mancato e lo si è visto nel corso dell’anno. Abbiamo avuto la possibilità di arrivare ai playoff e non ci siamo riusciti nonostante l’Alessandria abbia fatto un punto nelle ultime due partite. Questo ci deve far riflettere». E sta riflettendo pure lui. Il tecnico trevigiano, per restare, chiederà garanzie per una squadra di primo livello nella prossima stagione. Il suo contratto è in scadenza e Pillon sa bene che le aspettative della piazza lo stritoleranno in caso di insuccesso.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 73, Pordenone 62, Bassano 61, Alessandria 60, Padova e Reggiana 51, Cremonese e FeralpiSalò 50, Pavia 48, SudTirol 44, Giana Erminio 42, Lumezzane 41, Renate 40, Pro Piacenza 38, Cuneo 34, Mantova 33, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentatreesima giornata: AlbinoLeffe-Lumezzane 1-2 (aut. Mantovani (Al) al 20′ st, Belotti (Lu) al 26′ st, Calamai (Lu) al 37′ st), Alessandria-Reggiana 0-1 (Arma (Re) al 25′ st), Bassano-Padova 2-1 (Candido (Ba) al 8′ st, Sparacello (Pd) al 38′ st, Piscitella (Ba) al 48′ st), Cittadella-Cremonese 3-3 (Litteri (Ci) al 7′ pt e al 17′ pt, Scarsella (Cr) al 20′ pt, Schenetti (Ci) al 9′ st, Sansovini (Cr) al 21′ st, Maiorino (Cr) al 23′ st), Cuneo-Renate 0-0, Giana Erminio-FeralpiSalò 1-1 (Ranellucci (Fs) al 17′ pt, Bruno (Ge) al 22′ pt), Pavia-Pordenone 0-1 (Martignago (Pn) al 39′ pt), Pro Patria-Mantova 0-3 (Tripoli (Mn) al 15′ pt, Zammarini (Mn) al 35′ pt, Marchi (Mn) al 28′ st), Pro Piacenza-SudTirol 2-0 (Carrus (Pp) al 35′ pt, Speziale (Pp) al 36′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 3 maggio: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, a parte Sbraga.




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