Sul sagrato del duomo, sabato sera, lo si poteva distinguere per il sigaro in bocca, assieme a Lora. Il cappello di paglia in testa, invece, era d’ordinanza per tutti i “cugini di campagna” arrivati in piazza Pierobon in trattore – a proporre l’idea goliardica è stato Mariano Campagnaro, addetto al campo del Tombolato – e indossando la maglietta celebrativa della promozione, con quella grande B a ribadire che un anno di Lega Pro è “Bastato”. Andrea Paolucci è stato fra i protagonisti dell’ultima gara casalinga del campionato e, ovviamente, una delle anime della festa nel cuore di Cittadella assieme ai tifosi, con i giocatori rimasti in centro sino alle 9 circa, prima di trasferirsi al ristorante “da Godi” a Fontaniva, storico covo granata. «Mi spiace soltanto di non aver segnato in quest’ultima partita interna, io ci provo sempre», afferma il centrocampista abruzzese riferendosi alle due conclusioni sfortunate verso la porta della Cremonese. «Per quanto riguarda la stagione è troppo facile dire che siamo contenti, ma sono soddisfatto anche sul piano personale, perché, dopo aver perso tre mesi per infortunio, tenevo molto a rientrare per lo sprint finale». Per quelli di voi che hanno vissuto direttamente l’amaro epilogo dello scorso campionato, questo risultato ha un sapore particolare. «È così. Per noi che siamo retrocessi e abbiamo giocato in B per diversi anni, questa promozione ha un significato diverso. La cosa più bella è aver riconquistato la categoria subito e aver riportato il Cittadella dove si meritava di stare. Lo strascico di quello che è accaduto anche fuori dal campo (il riferimento è alle partite comprate dal Catania e al ripescaggio del Brescia a scapito del Cittadella, ndr) pesa ancora, ma ora non mi va di parlarne: guardiamo avanti». E allora pensiamo al futuro… «Di sicuro questo gruppo è già una base solida da cui partire: non si può vincere un campionato in modo così netto senza aver importanti valori morali da aggiungere a quelli tecnici e tattici. La coesione che si è creata è stata fondamentale, i risultati ne sono stati il frutto. Qui ci sono diversi uomini che la B la conoscono e altri che invece non ci hanno mai giocato, ma che hanno le qualità per non aver problemi nell’impatto con la nuova categoria. Ora spetta alla società capire dove intervenire, ma non c’è da avere dubbi sul fatto che saprà cosa fare». Intanto la pausa dal campo sarà prolungata fiino a domattina, quando ci sarà la ripresa degli allenamenti al Tombolato, in vista della chiusura domenica a Bolzano, in casa del Sudtirol.
(Fonte: Mattino di Padova)