Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione al termine della sfida con l’AlbinoLeffe da Cristian Altinier, che con la doppietta di Bergamo ha raggiunto quota 14 nella classifica marcatori:
“Otto gol in otto partite? Sono contento di dare il mio contributo, ripeto è bello segnare, sono soddisfazioni. C’è stata una crescita di tutta la squadra, anche i singoli ne traggono beneficio, davanti stiamo giocando bene e tutta la squadra ci permette di andare in gol. Io e Neto stiamo segnando tanto, è un bel bottino, ci giochiamo le nostre chance, siamo andati a rete in tanti e la squadra può continuare su questa squadra. I due gol presi? E’ stato strano perché abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco, segnando tre gol uno dietro l’altro. E’ stata una gara strana, ma è andato tutto bene. I playoff? Io ci credo tanto, dobbiamo pensare a noi sperando in una buona notizia da altri campi e magari chiudendo all’Euganeo con una grande partita. Quanti gol penso di poter ancora fare? Nel calcio pensare non va bene. Devo e dobbiamo dare il massimo in ogni minuto”.
Otto sigilli nelle ultime otto partite. Ancora una volta Cristian Altinier ha confermato di essere un autentico bomber di razza, tanto che la sua doppietta ha stroncato le velleità di rimonta dell’Albinoleffe consegnando la vittoria ai biancoscudati, adesso a cinque lunghezze dal quarto posto che vale una poltrona play off. Due gol che consolidano l’attaccante in cima alla classifica dei cannonieri del Padova (14 centri), e che lo portano a un solo sigillo da Brighenti (Cremonese) che è il bomber del campionato. «Fa sempre piacere andare a rete – esordisce Altinier – ma se ci riesco il merito è di tutta la squadra che mi supporta, e lo stesso vale per Neto Pereira che sta segnando molto. Non è comunque il momento di pensare alle questioni personali, l’obiettivo principale è raggiungere un traguardo che sarebbe fenomenale, quasi un sogno. Finora abbiamo disputato un grandissimo campionato, tanto che con la vecchia formula saremmo già nei play off. Se pensiamo che siamo una neopromossa, stiamo facendo qualcosa di incredibile e fino alla fine non dobbiamo mollare un centimetro».
Giusto: non solo segna Altinier, ma anche Neto Pereira è approdato l’altra sera in doppia cifra, e non gli accadeva da sei stagioni. «È tutta la squadra che crea e che è in salute, bisogna mantenere questa condizione anche nelle prossime gare che sono decisive». Nel dopo-gara a caldo Bepi Pillon ha dato comunque una tiratina d’orecchie ai biancoscudati per i due gol incassati. «Fa bene a tenere alta la tensione. Siamo nel finale di stagione e più che il gioco o la condizione fisica, contano soprattutto concentrazione, attenzione e cattiveria agonistica. Possono fare la differenza in questo momento». Pordenone e Alessandria sono a cinque lunghezze. Su quale delle due fate la corsa? «In teoria sull’Alessandria dato che abbiamo lo scontro diretto, ma nel calcio non c’è niente di scontato. Noi dobbiamo fare una cosa grande, ossia vincerle tutte. Poi vediamo cosa accade negli altri campi».
Dopo quest’ultima vittoria il clima all’interno dello spogliatoio è ancora più improntato verso l’ottimismo. «Vero, avere recuperato due punti sui play off ci dà un po’ di slancio in più, ma non abbiamo fatto ancora niente. E domenica ci attende una sfida difficile con la Giana Erminio che è reduce dal successo con un’ottima squadra come la Cremonese. Peccato che non sia già salva, avrebbe avuto una tensione più bassa. A noi però piacciono le partite vere, e ci giochiamo anche questa». All’andata, tra l’altro, era arrivato il primo successo biancoscudato in trasferta, guarda caso firmato da lei e Neto Pereira. «Avevamo disputato un’ottima partita e meritavamo di segnare anche più gol. Speriamo di ripeterci, anche se ci aspetta una gara complicata». Il Cittadella, sua ex squadra per qualche mese nel 2006, è stato promosso in serie B. «L’unica cosa che mi sento di dire è che ha meritato di vincere questo campionato, e mi fa piacere che l’abbia fatto nel ricordo del signor Angelo, una bravissima persona che all’epoca ho avuto come presidente».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)