Giulio Bizzotto non ha giocato nella finale di ritorno di Coppa Italia con il Foggia, per cui è molto probabile che il tecnico granata Roberto Venturato lo schieri domani sera con il Pordenone nell’undici di partenza al posto dello squalificato Lamin Jallow. Il baby granata non si tira indietro di fronte alla partita che potrebbe garantire la matematica promozione in serie B. «Io mi alleno – sottolinea l’interessato – per farmi trovare sempre pronto sia quando gioco dall’inizio sia quando subentro nel corso della partita. Tutte le giornate di campionato sono importanti, ma la prossima con il Pordenone lo è in modo particolare e noi vogliamo che questa partita sia decisiva per la promozione. Non sarà facile perchè il Pordenone è una buona squadra, però noi ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo». A livello personale le emozioni e le attese sono gestite normalmente. «Mi sto preparando a questa sfida come per tutte le altre. Conosco le mie qualità e so come comportarmi. Mi sento carico e l’importanza della gara mi dà uno stimolo in più, ma i preparativi sono i soliti perchè conta allenarsi bene nella consapevolezza che sarà una partita dura e avvincente per la posta in palio». Cresciuto nel settore giovanile granata, ecco come Bizzotto vive questo momento: «Sono orgoglioso di essere cresciuto in questo ambiente e ora giocare in prima squadra. Questa è una stagione particolarmente ricca di soddisfazioni, ma non mi sento arrivato. Ho sempre lavorato con il massimo impegno anche negli anni scorsi». La famiglia e gli amici gli sono sempre vicini. «Mamma Giusy, papà Otello e mia sorella Marta vengono sempre a vedermi, in questo momento favorevole per la squadra verranno certamente allo stadio più amici e conoscenti rispetto al solito». La serie B per Giulio Bizzotto non è una novità. Nello scorso campionato Claudio Foscarini lo lanciò in mischia nel finale di stagione con il Frosinone. Fu un esordio memorabile coronato da un gol. Si tratta però di una situazione molto diversa dall’attuale, come spiega il baby granata: «Ero senza pressioni in quell’esordio e nessuno se l’aspettava, per cui sono stato favorito dal fattore sorpresa. Adesso mi sento migliorato, ma le squadre avversarie mi conoscono per cui ogni cosa bisogna sudarcela». Sull’alternanza del suo utilizzo fra le partite di campionato e quelle di Coppa, continua: «Ho giocato oltre una decina di partite di campionato, tre in Tim Cup (Potenza, Teramo e Atalanta con cinque gol, per cui è capocannoniere ndr) e quattro in Coppa Italia Lega Pro. Nelle Coppe le gare sono ad eliminazione diretta per cui non bisogna rischiare e occorre saper leggere l’evolversi degli equilibri in campo. In campionato, invece, si può gestire diversamente la partita e l’eventuale passo falso permette di rifarsi nella partita successiva». Ieri al Tombolato la Beretti di Giulio Giacomin affrontava quella del Feralpi Salò. Sui giovani che hanno giocato in Coppa, conclude Bizzotto: «È stato uno degli obiettivi della società e ritengo che sia stato centrato molto bene valorizzandone parecchi. È anche merito loro aver raggiunto la finale. In molte partite il Cittadella è stata la squadra che aveva più giovani in campo».
(Fonte: Gazzettino)