Botte, spintoni, minacce e il preparatore atletico all’ospedale dopo la sconfitta di Padova e la matematica retrocessione in Serie D. Domenica intorno alle 23.30 il pullman della Pro Patria, di ritorno dalla trasferta all’Euganeo (nella foto per Padovagoal scattata dal nostro Andrea Piva, i sostenitori bustocchi a Padova), è stato assalito allo stadio Speroni da un gruppo di facinorosi. Erano una ventina, hanno spaccato i vetri del mezzo, lanciato minacce e colpito con bottiglie di plastica parte dello staff biancoblu. Ad avere la peggio il preparatore atletico Enrico Arrigotti, colpito da una bottigliata e ricoverato in ospedale, da dove è stato poi dimesso in giornata. Affrontato a muso duro anche il tecnico Angelo Mastropasqua, che avrebbe riconosciuto gli assalitori assieme ad altri componenti dello staff. Attualmente sono in corso indagini approfondite da parte della Questura di Varese. La Pro Patria ha diffuso un comunicato sul sito ufficiale: «Aurora Pro Patria 1919, nelle persone del Presidente, Avv. Emiliano Nitti, e dell’Amministratore delegato, signora Patrizia Testa, esprime profonda amarezza e indignazione per l’aggressione perpetrata da un gruppo di facinorosi. La società comprende il disagio, l’amarezza e la delusione della tifoseria per una stagione assai difficile e purtroppo negativa, ma non può assolutamente accettare il ricorso alla violenza come mezzo di contestazione». Roberto Centenaro, presidente del Pro Patria Club, l’ala moderata della tifoseria, è allibito dalla piega degli eventi: «Siamo esasperati dai risultati e dalla gestione societaria. Ma non possiamo giustificare quanto accaduto. Questo non è più sport. Non possiamo che prendere le distanze».