Andrea Gabrielli sente il traguardo della serie B molto vicino. E fa un pensierino anche alla Coppa Italia. Il patron del Cittadella non perde il suo proverbiale aplomb nel momento cruciale della stagione, predica calma e serenità per affrontare al meglio gli ultimi impegni, quelli decisivi, e non si scompone nemmeno parlando degli evidenti errori arbitrali subiti nelle ultime due partite, che potevano indirizzare i risultati finali in un altro verso. Con la possibilità di vedere i granata già matematicamente in serie B. Presidente, con il Bassano un rigore non concesso su Litteri, a Reggio Emilia uno inventato per l’intervento regolare di Alfonso. Persino una persona pacato come Venturato questa volta si è lamentato pubblicamente. «L’errore arbitrale a inizio campionato ha un peso, quando invece capita nelle ultime partite, quelle che decidono tutto, ne ha un altro, ben più rilevante. Giustifico il nostro allenatore per questa ragione, perché sente il traguardo vicino e lo vorrebbe già in tasca, come tutti. Senza il rigore probabilmente non si sarebbe riaperta la partita, Alfonso è entrato sul pallone». Tre punti a Reggio Emilia avrebbero cambiato la classifica, con il Pordenone si poteva giocare sul velluto. «Peccato, mi dispiace, anche noi in panchina dopo il 2-0 ci siamo fatti prendere da troppo entusiasmo. Rispetto a una settimana fa abbiamo comunque fatto un passo in avanti grazie ai risultati delle altre, e manca una partita in meno da giocare». Siamo davvero a un metro dal traguardo: lunedì è il primo match-point. «Sta a noi vincere il campionato, la strada più sicura e diretta è fare affidamento su noi stessi senza aspettare gli altri, mantenendo la giusta dose di cattiveria e concentrazione. Abbiamo visto con la Reggiana quanto poco ci vuole per rimettere in gioco una partita che sembrava chiusa, un paio di errori e vai in tilt». È cominciata la settimana più importante della stagione, con il ritorno della finale di Coppa Italia e il posticipo di campionato con il Pordenone. Come si vivono questi giorni così intensi e determinanti? «È normale che si avverta una certa tensione, ma bisogna rimanere calmi e sereni mentalmente. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia, serve l’ultimo sforzo e non è facile, come ha sottolineato Marchetti. Cercheremo di onorare il calcio nel migliore dei modi, anche in Coppa». Quando ci tiene a questo trofeo? «Gli attribuisco la giusta importanza, l’abbiamo interpretata cercando di gratificare tutti i giocatori della rosa, non vi nascondo che mi piacerebbe vincerla, in casa davanti ai nostri tifosi, per dedicarla a papà Angelo che alla Coppa ci teneva davvero tanto». Giovedì sarà dura rimontare dal 4-1, ma si potrebbe festeggiare la promozione in B al Tombolato. «La risposta del pubblico con il Bassano è stata davvero buona, mi auguro si possa vedere lo stesso entusiasmo con il Pordenone, anzi: vorrei ancora più gente allo stadio lunedì prossimo, perché l’appuntamento è di quelli che vale l’intera stagione».
(Fonte: Gazzettino)