Dal 21 giugno 2009 al 10 aprile 2016. L’avversario è lo stesso, l’atmosfera completamente diversa, in palio adesso c’è poco. O meglio: ci potrebbe essere qualcosa solo per il Padova ma ci vorrebbe un miracolo o quasi, per agganciare gli spareggi promozione. Quegli stessi spareggi che sette anni fa riportarono il club di viale Nereo Rocco in serie B, quasi un destino segnato per i colori biancoscudati. «E’ logico che la situazione sia diversa — spiega un indimenticato ex come Totò Di Nardo, protagonista di una doppietta a Busto Arsizio che mise al tappeto la Pro Patria regalando al Padova un posto fra i cadetti — e se devo essere sincero credo poco in un Padova che riesca ad agganciare il treno playoff, ma questo non significa che si stia parlando di una stagione fallimentare. Anzi, non lo è affatto: da quando è arrivato Pillon la squadra ha viaggiato a ritmi altissimi ma quando devi recuperare anche un pari può essere interpretato come un passo falso quando in realtà non lo è. La Pro Patria è retrocessa, penso che il Padova vincerà ma che abbia troppe squadre davanti per rimontare. Cinque giornate sono poche e credo anche che il Bassano farà un gran finale di stagione».
Di Nardo al termine dell’attuale stagione appenderà le scarpe al chiodo. Chiuderà il campionato con la Frattese e poi tenterà, forse, la carriera di allenatore. «In questi giorni mi diverto ad allenare un gruppo di bambini, ma non è nulla di serio — sorride Totò — forse sono stato io a creare un equivoco pubblicando una foto sul mio profilo facebook. Comunque penso che sì, a fine stagione smetterò, ormai è arrivato il momento anche se mi alleno sempre e mi sento bene. Ripensando al passato, mi viene sempre in mente la partita con la Pro Patria della stagione regolare giocata all’Euganeo. Finì 0-0, ma Do Prado a pochi minuti dalla fine ebbe un’occasione sventata da Cano con una parata eccezionale. Loro sarebbero stati promossi e noi probabilmente saremmo rimasti in Lega Pro. Invece poi il destino è girato e il Padova è tornato in serie B». Un pensiero, infine, sul Cittadella: «Avevo pronosticato il loro primo posto tempo fa — chiude Totò — ma sapete che vi dico? Saranno promossi, ma hanno un calendario difficile e dovranno penare. Conosco bene il dg Marchetti e so il suo stato d’animo ora. E vedrete che il Bassano alla fine arriverà più vicino di quanto si pensi. E il Padova? Se c’è programmazione l’anno prossimo può essere quello buono, anche se ci sono poche promozioni e la concorrenza è tanta».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)