Un paio di cerotti vistosi si incrociano proprio sopra le sopracciglia. Non ha più la fasciatura che gli avvolgeva la testa nel derby con il Bassano, ma i postumi restano. E così Manuel Pascali, il gladiatore venuto dalla Scozia, sembra ancor più un guerriero. «Con Momentè c’è stato uno scontro di gioco di quelli che capitano di frequente in campo. Ho accusato un po’ di fastidio per il primo quarto d’ora, ma poi ho preso confidenza con quel turbante stile “vecchi tempi”. Lo staff medico non mi ha applicato punti di sutura perché il taglio non era così profondo, ma credo che dovrò giocare fasciato anche a Reggio Emilia», sorride il difensore del Cittadella. «Ormai, però, ci sto prendendo l’abitudine: è la terza volta in questa stagione che termino una gara in queste condizioni. La prima era stata con il Napoli in amichevole, la scorsa estate, e poi in casa del Renate, a Meda». A quella botta sono poi seguite le due pappine dei giallorossi, che hanno interrotto la vostra striscia-record di 11 vittorie consecutive. Come si reagisce a questo ko? «Non ha senso farne un dramma. La sconfitta dà fastidio, inutile nasconderlo, perché perdere un derby è sempre antipatico. Ma aggiungo che non vorrei essere nei panni di nessun altro in questo momento: chi ci insegue può solo sperare in un nostro tonfo clamoroso. Per quanto ci riguarda, non dobbiamo pensare ai punti di vantaggio e al calendario. Se ci si sofferma troppo su queste cose, poi non le si vive nel modo giusto. L’imperativo è quello di concentrarsi su ogni singola partita, volta per volta, e metterci sotto con il lavoro, a testa bassa. Andremo a Reggio per vincere, poi quel che sarà, sarà…». Da spettatore coinvolto nella recita, come ha visto il suo Citta? «Non siamo riusciti ad essere incisivi negli ultimi venti metri, ma può capitare. Abbiamo disputato un buon primo tempo: tolta la punizione di Momentè e l’occasione avuta da Piscitella in contropiede dopo il possibile rigore non concesso per il fallo su Litteri, non ne ricordo altre. Nella ripresa il Bassano ha trovato il gol nel momento in cui stava giocando meglio, e lì è cambiato tutto. Noi ci siamo riversati in avanti per ribaltare il risultato e loro hanno potuto mettere in pratica quello in cui sono più abili: le ripartenze». Un copione che accomuna questa sconfitta a quelle incassate da FeralpiSalò e Sudtirol. «È vero, ma è passato molto tempo e in altre gare abbiamo dimostrato più maturità anche contro avversarie rintanate nella loro metà campo. Ho avuto l’impressione che gli uomini di Sottili siano venuti al Tombolato per accontentarsi del pareggio. In lunghi tratti del match ci hanno aspettato al limite dell’area e persino Momentè, il loro centravanti, se ne stava sulla sua trequarti. Bravi comunque, perché questo atteggiamento alla fine ha pagato». Si è vista, però, anche una certa stanchezza nella vostra ultima mezz’ora. «Non abbiamo finito in crescendo come ultimamente ci capitava, eppure è anche vero che lo 0-2 è arrivato come una mazzata. Già è difficile recuperare un gol ad una squadra del livello del Bassano, recuperarne due diventava davvero complicato». Domenica incontrerete un’altra avversaria in grado, all’andata, di crearvi più di un grattacapo. «La Reggiana è una squadra a cui è tremendamente difficile fare gol: ne ha subìti appena 18 sin qui, e 4 nella sola partita con il Pordenone, altrimenti sarebbe premiata da numeri ancora migliori. Allo stesso tempo vive un momento difficile ed è stata anche contestata dai tifosi. Contro di noi, all’andata, ha disputato un’ottima ripresa, pur incontrando alcune difficoltà in attacco. Speriamo ne incontri ancora domenica… Noi ci presenteremo al Mapei Stadium, uno degli impianti più belli della categoria, con tanta voglia di rifarci e cancellare del tutto il derby con il Bassano».
(Fonte: Mattino di Padova)