Guai a farne un dramma! Punto primo perché 10 lunghezze di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, a 5 giornate dalla conclusione, sono un margine talmente ampio da sconsigliare ogni crisi di sconforto. Punto secondo perché sarebbe ridicolo farlo dopo una striscia-record di 11 vittorie consecutive. Punto terzo perché il Cittadella visto nel primo tempo del derby veneto contro il Bassano era ben lungi dal sembrare una squadra in difficoltà. Detto questo, è allo stesso modo sbagliato sottovalutare lo 0-2 incassato lunedì sera al Tombolato. La rabbia. Perdere non è mai piacevole, d’accordo, ma se il k.o. si rivelasse alla fine salutare? Gianluca Litteri ne è convinto. «Non credo proprio ci saranno ripercussioni dopo questa gara», sottolinea il centravanti catanese. «Anzi, la sconfitta potrà regalarci energie positive: trasformeremo la delusione in cattiveria agonistica, già dalla trasferta di Reggio Emilia di domenica. Vogliamo dimostrare che questo è stato soltanto un episodio». Quel rigore… Ma la rabbia di cui parla il puntero granata ha alle sue origini pure un’altra causa. «Su di me, al 20’, c’era un rigore netto. Non so come l’arbitro abbia fatto a non vederlo, mi è rimasta la caviglia proprio sotto a Bizzotto, che mi stava marcando. Se ce lo avesse concesso, ora saremmo qui a commentare una partita totalmente diversa». Sono salite intanto a sei le sue giornate senza reti. «Metto sempre le esigenze della squadra davanti alle mie, ma è ovvio che il gol un po’ mi manca. Però, se quel rigore ci fosse stato assegnato, penso proprio che lo avrei tirato io…». Il filo rosso. Le recriminazioni non cancellano i meriti del Bassano e, come ha chiarito mister Venturato al termine del match, nemmeno gli errori commessi dal Citta. A ben guardare, tolta dal conto la pazza gara in casa dell’Albinoleffe che costò il primo rovescio stagionale, un unico filo rosso lega tra loro le sconfitte interne incassate contro FeralpiSalò, Sudtirol e Bassano: ogni volta Iori e compagni si sono fatti sorprendere da avversari bravi a chiudersi e veloci a ripartire. «Dobbiamo riconoscere i meriti del Bassano, rivale indubbiamente tosto, e lo si era capito già all’andata», ammette Litteri. La stanchezza. Le sofferenze patite nella ripresa hanno, tuttavia, pure un’altra spiegazione. «Abbiamo giocato un buon primo tempo, spingendo molto, ma sbagliando ogni volta la scelta finale e permettendo al Bassano di tener botta. Nel secondo siamo stati troppo imprecisi nei passaggi e ci siamo trovati costretti a rincorrere l’avversario, sprecando energie preziose e stancandoci molto. A quel punto, gli uomini di Sottili hanno saputo sfruttare gli spazi che abbiamo concesso». «Il Citta? Lo invidio». Per poter compiere subito il passo che ancora manca alla promozione, il Cittadella deve imporsi a Reggio e sperare in un rovescio, a questo punto improbabile, del Bassano contro la Pro Piacenza, allo stadio Mercante. Ma è stato lo stesso Stefano Sottili, tecnico dei giallorossi, a chiarire nella sala-stampa del Tombolato che i granata non devono certo vivere come un assillo l’ultima parte del campionato. «Il Cittadella ha tenuto ritmi impressionanti nel corso della stagione. Per quanto mi riguarda, nemmeno da calciatore sono mai riuscito ad inanellare 11 vittorie consecutive. Gli uomini di Venturato, invece, le hanno raccolte abbinando loro anche i successi in Coppa Italia: vorrei essere io nella stessa situazione! L’importante, nel calcio, è saper ripartire, mantenere equilibrio senza esaltarsi per una vittoria o deprimersi per una sconfitta». Appunto.
(Fonte: Mattino di Padova)