Live 24! Cuneo-Padova, -2: ultime prove corali in vista della sfida in terra piemontese

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Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) I tifosi della Reggiana non si sono fatti troppo abbattere dai risultati altalenanti della loro squadra. Lo stadio Città del Tricolore in 14 partite ha ospitato in questa stagione 57.268 spettatori. L’impianto reggiano è stato a lungo il più frequentato di tutto il girone A della Lega Pro, mentre ora in testa c’è quello di Padova, dove gli spettatori sono stati fino ad ora 60.387. La squadra veneta è stata protagonista di un buon girone di ritorno e questo ha ovviamente galvanizzato il pubblico di questa blasonata formazione che conta una storia importante. Il Padova ha gli stessi punti della Reggiana, 44, ottenuti con un cammino identico, 11 vittorie, 11 pareggi e 6 sconfitte. I granata sono però avanti in virtù di una miglior differenza reti: entrambe hanno segnato 33 gol ma la squadra di Colombo ne ha subiti 17 (miglior difesa del girone) mentre quella veneta 22. In media al Città del Tricolore ci sono 4.091 tifosi a partita, mentre per buona parte della stagione erano 4.500. Con il Feralpisalò c’è stato il record negativo, 3.387 spettatori. Nell’ultima gara interna, con la Pro Patria, i numeri sono stati di poco superiori, 3.552. La massima partecipazione si è registrata alla prima di campionato, con il Padova, con 4.881 spettatori. Afflusso molto alto anche con Alessandria (4.881) e Cremonese (4.882). I dati non sono a disposizione, ma di certo la Reggiana è in vetta anche per tifosi in trasferta. Ogni partita, anche a Cuneo, la curva granata è sempre affollata e spesso surclassa quella dei padroni di casa. Le squadre in testa al campionato sono a grande distanza dalla Reggiana per numero di spettatori. Il Cittadella in 14 partite è stato seguito da 24.223 appassionati, il Bassano da 16.600, il Pordenone da 14.990, l’Alessandria, una partita in più in casa, da 37.657. Apprezzabili i numeri della Cremonese, 33.492 in 13 gare interne. Il pubblico allo stadio è un valore aggiunto sotto molti punti di vista. Non solo perché incita la squadra e contribuisce a rendere più coinvolgente la fruizione della partita. I biglietti staccati sono una fonte importante di introiti per la Reggiana. Nel bilancio 2015, chiuso al 30 giugno, la voce biglietti ha portato in cassa mezzo milione di euro. Nel bilancio dell’anno precedente i guadagni a bilancio erano la metà. Il bacino d’utenza delle squadre è inoltre un parametro che influisce sull’entità del contributo della Lega Pro, senza contare che il coinvolgimento del pubblico è fondamentale anche per coinvolgere gli sponsor e potenziare le operazioni di marketing.

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Alle 11.30 di oggi la Reggiana effettuerà la rifinitura in vista della trasferta di domani sera a Pordenone. Al termine della seduta, Colombo stilerà la lista dei convocati poi la squadra partirà alla volta del Friuli. Vincere per continuare a sperare nei play off dovrà essere il leit motiv di questa sfida con i granata impegnati anche a riscattare quel brutto 4-1 interno dell’andata. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico-tattico il mister si affiderà al collaudato 3-5-2 nella speranza di recuperare tutto l’undici iniziale degli ultimi due match vinti e, in tal senso, ci sono buone possibilità. Due pedine importanti come Maltese e Sabotic ieri sono tornati regolarmente al lavoro col gruppo. All’appello manca solo Mogos, che si era fermato mercoledì per una botta al ginocchio, ma domani dovrebbe recuperare così come Raffaele Nolè, entrato dalla panchina ma autore del gol partita contro la Pro Patria, che si è fermato per un fastidio ad un flessore. I due ragazzi ieri hanno alternato terapie e palestra in compagnia dei lungodegenti Loi, Frascatore, Bartolomei e Pazienza. Nel caso Mogos avesse delle complicazioni è già pronto Rampi. Buone notizie in arrivo anche per Zucchini e De Biasi dopo un lungo stop. In ogni caso Colombo avrà a disposizione un organico ridotto per quella che a tutti gli effetti è diventata la partita che vale la stagione. La formazione dovrebbe essere questa: Perilli in porta; Spanò, Parola e Sabotic in difesa; Mogos, Bruccini, Danza, Maltese e Mignanelli sul centrocampo; Siega e Arma davanti. Nolè, se recupera, Letizia e Silenzi sono le valide alternative nella fase avanzata mentre nelle altre zone del campo si dovrà fare di necessità virtù.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Nel momento clou della stagione, quello dove tutti gli sforzi sono rivolti a tentare di raggiungere un obiettivo che a inizio anno sembrava scontato e che ora invece appare come un sogno, un caso ha turbato la serenità dello spogliatoio granata. Il fantasista Letizia il giorno di Pasquetta non si è presentato agli allenamenti e mercoledì è stato ripreso per questo dalla società. L’assenza ingiustificata del giocatore ha inoltre dato la stura a un’altra polemica, legata al fatto che mister Alberto Colombo ha chiesto alla squadra di allenarsi domenica mattina, dopo la partita di domani sera a Pordenone. Una scelta che alcuni giocatori, in particolare Andrea Parola, che voleva raggiungere i figli a Trieste, non hanno gradito. Il capitano ha espresso la sua rabbia con un post sibillino su Facebook: «Prima o poi parlerò e quando lo farò non guarderò in faccia a nessuno…». La scelta del tecnico di tornare subito in campo domenica è stata dettata dal fatto che vuole valutare le condizioni dei giocatori, visto che l’infermeria è piena. Al lunedì ci sarebbe comunque un giorno di riposo per tutti. Tra l’altro a Pasqua Colombo ha concesso tre giorni di riposo, invece dei due inizialmente previsti, ma c’era l’accordo che poi in vista della partita con il Cittadella ci sarebbero state solo 24 ore di stop. Il caso sembra comunque essersi chiuso. L’allenatore ha colto l’occasione per incentivare i giocatori e ha promesso che di fronte a una bella prestazione in Friuli il giorno seguente i giocatori potranno riposare. Il caso è chiuso, dunque, se non fosse che restano alcune perplessità. Mancano sei gare al termine della stagione e nessuno si aspetterebbe che le discussioni fossero focalizzate sulle vacanze. Per questo società e tecnico hanno chiesto a tutti di restare concentrati sull’unico obiettivo che conta, quello di vincere e tentare l’aggancio alla zona play off.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) L’assemblea di Lega Pro ha eletto i due nuovi vice presidenti, che lavoreranno al fianco di Gabriele Gravina. Sono stati eletti Mauro Grimaldi con 34 voti e Alessandra Borgonovo figlia dell’ex campione Stefano, deceduto per colpa della Sla, con 32; come consigliere federale per la Lega Pro è stato eletto con 39 preferenze, Stefano Rosso patron del Bassano. Il patron del Mantova Serafino Di Loreto, presidente della società Calcio Servizi che cura le questioni inerenti il bilancio dell’Istituzione, conferma che il format sarà a 60 squadre: «Valuteremo le modalità di ripescaggi entro breve tempo, in questo incontro non si è parlato dell’argomento». «L’assemblea – ha dichiarato Gabriele Gravina – ha completato l’organico con l’elezione dei 2 vicepresidenti e del consigliere federale per la Lega Pro.Sono figure di rilievo, che contribuiranno all’attività e al lavoro per la Lega Pro che stiamo portando avanti con i club». Alessandra Borgonovo rappresenta la novità, anche nella storia della Lega Pro, che ha i suoi inizi nel 1959 con Artemio Franchi. E’ la prima donna a rivestire questa carica. Da anni lavora nel calcio con progetti dedicati ai giovani, negli stadi e nelle scuole, con una base che sono valori e fair play. Mauro Grimaldi è un esperto del mondo del calcio del quale ha rivestito, in particolare, ruoli di dirigente, impegnandosi anche in aree come il diritto ed economia dello sport, l’agonistica e l’attività internazionale. L’elezione di Stefano Rosso, presidente del Bassano, è un passo fondamentale nel processo di rinnovamento della Lega Pro, che ha tra i presupposti la partecipazione dei club nella sua progettualità. «Abbiamo molto da fare – ha concluso Gravina – strategie e progetti sono delineati e oggi la squadra è formata e pronta a mettersi al lavoro».

Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) La flessione fatta registrare nelle ultime otto gare dalla Feralpisalò (2 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte) ha allontanato la squadra di tre punti dalla zona playoff, che con l’arrivo del 37enne Aimo Diana al posto di Serena sembravano acquisiti. L’ex Mantova aveva guidato la Feralpisalò nelle prime nove gare totalizzando 9 punti. La partenza di Diana, promosso dalla Berretti, sembrava avere permesso il salto di qualità. In sei giornate può accadere di tutto e la Feralpisalò, forte del miglior attacco (44 reti), ci proverà fino in fondo. Diana ha ritoccato il modulo (4-3-3 dal 4-3-2-1 di Serena) ma qualche rimpianto c’è per il rendimento interno: 6 vittorie, 3 pareggi ma 5 sconfitte sono un ruolino non esaltante che ha pesato in classifica (46) per una squadra che ha ambizioni di vertice. E anche la difesa (33 reti subite, 11° posto nel girone A) non è esente da qualche colpa. La Feralpisalò a gennaio ha ingaggiato tre elementi, tra i quali l’ex Alberto Quadri, centrocampista, che ha vestito la maglia del Mantova nelle stagioni 2002/3 e 2013/14: con lui fa coppia il portiere Andrea Bavena (solo 4 presenze quest’anno), pure ex biancorosso un paio di stagioni fa. Da temere è soprattutto l’esperto Bracaletti (33 anni), talentuosa punta esterna con 10 reti all’attivo. Molto pericolosi anche l’ex Castiglione Romero, classe ’92, che in queste ultime stagioni è cresciuto molto e finora ha messo a segno 8 reti, oltre all’attaccante esterno Tortori, pure autore di un discreto bottino di gol (6).

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Luca Prina dovrebbe avere sciolto i due dubbi principali sulla formazione da schierare a Salò contro la Feralpi dopo l’amichevole sostenuta contro la Berretti con due tempi di 20’ e 30’, conclusasi 5-1 grazie alle reti di Marchi (2’), Trainotti (4’ st), Falou Samb (7’ e 21’), Beretta su rigore (11’) e del baby Gabrieli (19’). Nella prima frazione la formazione provata ha visto Albertoni (ma fra i pali dovrebbe andare Bonato); difesa ben coperta con Scalise a destra; Cristini, Carini e Scrosta centrali, Sereni a sinistra. A metà campo il tecnico biancorosso sembra privilegiare l’ipotesi Longo, che fornisce maggiori garanzie in copertura, rispetto a Gonzi oppure a Perpetuini. Per le altre due maglie i dubbi sembrano scarseggiare, con Raggio Garibaldi e Zammarini quasi certi di giocare dall’inizio. L’attacco dovrebbe essere composto da Marchi e Caridi, pur se la buona prova di Falou sembrerebbe dare via libera alle possibilità di utilizzare l’attaccante senegalese a gara in corso. Nel test contro la Berretti di Elia Pavesi (di fronte a più di un centinaio di spettatori) l’unico gol dei primi 20’ è giunto grazie ad una conclusione vincente di Marchi da distanza ravvicinata. Nella ripresa il Mantova è stato schierato con Pane fra i pali; Gambardella, Trainotti, Di Santantonio in difesa; a metà campo Lo Bue, Perpetuini, Masiello e Tripoli. In attascco Gonzi, Falou Samb e Beretta che sta lentamente riprendendo la condizione. Dopo 4’, sfruttando una mischia in area piccola, Trainotti riusciva a raddoppiare. Terza rete con una bella girata di Falou che mandava la sfera a fil di palo. Beretta trasformava un calcio di rigore mentre Gabrieli, con un colpo di testa, accorciava le distanze. L’ultima marcatura era realizzata ancora da Falou, abile a beffare il portiere per il 5-1 conclusivo. Per quanto si è visto, e considerando l’importanza che il tecnico biancorosso assegna alle gare giocate a metà settimana, la formazione di partenza dovrebbe essere quella che scenderà in campo allo stadio Turina con un assetto difensivamente ben impostato e con l’opportunità, magari nella ripresa, di inserire due «frecce» quali Gonzi e Falou con le quali provare a far male ai bresciani, sin qui riusciti a realizzare il doppio dei punti di Raggio Garibaldi e compagni e proprio per questo da osservare con grande scrupolo e attenzione, magari confidando in un passo falso delle rivali posizionate davanti e dietro ai biancorossi, che dovranno fare a meno dello squalificato Di Santantonio. Stamattina e domattina sono in programma le sedute di rifinitura.

Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.40 – Qui Guizza: ultime serie di cross e tiri in porta.

Ore 16.20 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 16.00 – Qui Guizza: cambio di interpreti nel 4-4-2, provate diverse soluzioni.

Ore 15.40 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-4-2, con Bucolo terzino destro e Finocchio esterno sinistro.

Ore 15.20 – Qui Guizza: assente Dionisi, corsa a parte per Diniz ed Anastasio.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) La sfida di domani sera vedrà interessati due freschi ex neroverdi, che hanno lasciato la squadra nel mercato di gennaio. I protagonisti? Caio De Cenco e Francesco Finocchio. Sì, proprio così, e le storie che li legano ai club in gara al Bottecchia sono simili ma diverse. Il centravanti è un doppio ex della sfida. Vestì il granata nella prima parte della stagione 2012-2013, totalizzando 9 presenze e nessun gol. A gennaio venne spedito al Monza, dove incise con 19 “gettoni”, sei gol e la rete decisiva per l’accesso alla finale playoff col Bassano. All’andata De Cenco fu anche protagonista della sfida, segnando il gol del momentaneo 0-1 e servendo l’assist a Filippini per il raddoppio. Finocchio non è un ex granata, ma è legato alla Reggiana, essendo cresciuto e vivendo tuttora a Reggio Emilia. Non soltanto: sono in molti in città a pronosticare un futuro per l’attaccante con la maglia della “Regia”, in un’ottica di inserire qualche autoctono nel club. Si sprecano invece i doppi ex della sfida: ci sono Stefano De Agostini, attuale tecnico del Tamai, e Nico Facciolo. Il portiere ha giocato col “Dea” in entrambe le società, vestendo la maglia dei “ramarri” dal 1983 al 1985 per poi passare in Emilia, dove è rimasto sino al 1987, per tornare nel 1988 e chiudere nel 1992. Una storia simile ha Loris Dominissini, giocatore dei neroverdi (’82-’83) e calciatore dei granata assieme a Facciolo e De Agostini (periodo ’86-’93) oltre che tecnico degli emiliani (2009-2010). A Reggio e a Pordenone sono stati tre protagonisti dello scorso anno, i due tecnici Lamberto Zauli (al Giglio in due circostanze tra il 2012 e il 2013) e Luciano Foschi (2005-2006) e il terzino Marcello Possenti (a Reggio nel 2013-2014).

Ore 14.10 – (Messaggero Veneto) Lo stop di petto, la girata al volo: un colpo da vero campione. Poi però la brutta ricaduta sul ginocchio, che ha provocato un dolore tale da fargli chiudere l’allenamento anzitempo e dover così tornare in spogliatoio con il massaggiatore. Il Pordenone è in ansia per le condizioni di Alberto Filippini. L’attaccante ha subìto una botta ed è da valutare attentamente: lo staff sanitario si pronuncerà oggi e darà il via libera o meno. Trapela un certo ottimismo, non sembra essere nulla di grave, ma essendo l’atleta reduce da due infortuni stagionali è bene non rischiare o prendere decisioni avventate. La speranza dello staff neroverde è che l’attaccante bresciano recuperi. C’è infatti bisogno dei suoi gol in questo rush finale, reti che sono mancate negli ultimi due mesi in cui è stato fuori tra guai fisici e squalifica: prima ne aveva segnati sette, tutti in trasferta, tra cui la doppietta dell’andata al Giglio che l’aveva lanciato tra i neroverdi. Adesso va a cercare la rete in casa, che ancora non ha trovato. L’allenamento pomeridiano si è concluso con questo fatto. Una seduta in cui Tedino, dopo una riunione tecnica, ha portato la squadra in campo a svolgere una partitella con le mani e la solita “gabbia”. Oggi la squadra sosterrà la rifinitura a porte chiuse. Alle 12 parlerà in conferenza stampa il tecnico neroverde. Ore importanti nella preparazione della sfida anche per la Reggiana, a una delle ultime chiamate per entrare nel giro playoff. Il tecnico Colombo pare intenzionato a confermare la formazione che, nelle ultime due gare, ha raccolto altrettante vittorie: quindi il 3-5-1-1 con Spanò, Parola e Sabotic in difesa, Mogos e Mignanelli esterni, Bruccini, Danza e Maltese interni, Siega alle spalle dell’unica punta Arma. Limitare quest’ultimo sarà necessario, seppur difficile visti i suoi centimetri: nella sfida d’andata ha segnato ed è stato uno dei migliori della squadra granata.

Ore 13.50 – (Messaggero Veneto) Per la prima volta in questo campionato il Pordenone scenderà in campo privo del suo condottiero in panchina: Bruno Tedino è stato infatti squalificato per un turno. Domani (20.30) con la Reggiana ci sarà il vice, Carlo Marchetto, che farà il suo esordio da capo-trainer in Lega Pro. Sarà assistito da Andrea Toffolo, collaboratore tecnico, che per l’occasione sarà il vice. Ma come comunicherà Tedino con il suo staff? E dove siederà lo stesso allenatore? Tutti dubbi che saranno sciolti in queste ultime ore: è probabile che il trainer si sistemi appoggiato alla finestra della sede, per poter comunicare così con i suoi. Novità. Sono anni che Tedino non manca un match: l’ultima squalifica risale ai tempi del Sandonà/Jesolo in serie D, stagione 2012-2013. Anche a quel tempo venne sostituito in panchina da Carlo Marchetto. Adesso la storia si ripete ed è una novità assoluta in tinte neroverdi. Il tecnico non è preoccupato di questo, si fida ciecamente dei suoi collaboratori: il responsabile della gestione è lui, ma ha sempre fatto partecipare molto i suoi assistenti e questi ultimi hanno una grande credibilità agli occhi della squadra. Il punto sarà un altro: come dialogare e dove sistemarsi. E’ appurato che sono vietati scambi telefonici di qualunque tipo, anche se tante volte questo divieto viene evaso. Tedino potrebbe approfittare della sede, dove ci sono spazi che hanno la vista sul campo: potrebbe seguire il match da lì. E’ escluso che si sistemi tra il pubblico, è probabile che invece si piazzi nella cabina riservata solitamente ai dirigenti in tribuna, cercando magari con qualcun altro il dialogo con chi sta in campo. Pronti. Non è una situazione facile, perché la squadra è abituata ad avere il suo condottiero a bordo campo e ad ascoltare così le sue indicazioni e urla. Tedino è un trainer che si fa sentire nel corso del match, incitando e guidando i suoi dal punto di vista tattico. Anche questo si può dire che è un esame da superare, una prova di maturità da portare a casa sulla strada dei playoff da parte del gruppo. A ogni modo chi va in panchina non è uno sprovveduto, anzi. Marchetto ha grandi capacità e un buona esperienza da allenatore, non soltanto da spalla di Tedino: è stato lui, l’anno scorso, a rilevare la Sacilese dopo le dimissioni di Zironelli e a portarla ai playoff di serie D conservando al termine della stagione regolare quel terzo posto lasciato dal collega al momento dell’addio. Toffolo, dal canto suo, ha guidato per due campionati il Tricesimo in Eccellenza, dando alle sue squadre sempre un’identità precisa. Assieme, i due hanno curato in questa stagione la fase difensiva del Pordenone. Insomma, i neroverdi sono in buone mani. Adesso c’è da vincere una partita che può far fare un grande salto in avanti in chiave playoff, oltre a eliminare dalla corsa una rivale temibile.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si è tenuta ieri l’assemblea dei club di Lega Pro nella quale è stato eletto come consigliere federale Stefano Rosso, mentre sono stati nominati come Vicepresidenti Mauro Grimaldi e Alessandra Borgonovo: «L’elezione di Stefano Rosso, presidente del Bassano Virtus e ad del gruppo di moda OTB – spiega il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina – è un passo fondamentale nel processo di rinnovamento nel tavolo del Consiglio federale. Sono figure di rilievo che daranno un valore aggiunto e contribuiranno all’attività e al lavoro per la Lega Pro che stiamo portando avanti assieme ai club da quasi tre mesi». Il club giallorosso in una nota si congratula con il proprio presidente per la nomina, augurandogli che questa nuova avventura possa contribuire nell’apportare il rinnovamento da lui auspicato.

Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Prosegue senza sussulti la preparazione del Venezia in vista della gara casalinga contro il Fontanafredda, terz’ultimo atto casalingo della stagione regolare per la squadra di Giancarlo Favarin. Rosa al completo, solo Calzi continua a lavorare a parte condizionato da un fastidio muscolare, mentre domenica non saranno a disposizione nemmeno gli squalificati Soligo e Serafini. I rossoneri friulani, penultimi in classifica e reduci dallo 0-4 casalingo con la Luparense, si trovano a dover recuperare 4 punti dal Monfalcone e dalla zona playout. Nel Venezia ballottaggio Luciani-Ferrante a destra in difesa, ma è in attacco dove Favarin ha molte opzioni per sostituire Serafini. Oltre al tecnico arancioneroverde, anche quello del Fontanafredda, Luca Sonego, è squalificato, come del resto Alessandro Tacoli, fermato per tre giornate dal giudice sportivo. Ultimi due giorni per la vendita dei miniabbonamenti che consentiranno di assistere alle tre partite con Fontanafredda, Belluno e Giorgione al prezzo di due. I miniabbonamenti si possono acquistare in sede e nei punti convenzionati di Vela. Questa mattina (ore 9) come testimonial del progetto con le scuole Luigi Luciani, Samuele Chicchiarelli e Alberto Acquadro saranno presenti alla scuola primaria Francesco Baracca, in via Porto di Cavergnago, a Mestre, che fa parte dell’istituto comprensivo statale Leonardo Da Vinci. Nuovi orari con l’entrata in vigore dell’ora legale e l’inizio delle partite alle 15: il servizio acqueo diretto da San Giuliano a Sant’Elena partirà alle 13.45, ritorno a fine gara alle 17.05, il costo del biglietto di andata e ritorno è 3 euro. In collaborazione con l’Actv sono previste due corse in partenza da Piazzale Roma-Parisi della linea 6 in partenza alle 13.10 e alle 14.10, il ritorno è previsto alle 17.

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia al Penzo con il Fontanafredda il Campodarsego in casa con il Montebelluna e l’Este in trasferta con il Dro. Anche domenica gli arancioneroverdi guarderanno non solo al proprio risultato, ma anche a quelli delle dirette inseguitrici, sperando di incrementare il vantaggio o di non doverlo limare. Il +5 sul Campodarsego e il +7 sull’Este a sei giornate dal termine sono un buon margine, ma non ancora alcuna sicurezza. Anche perché, la squadra di mister Favarin sarà impegnata proprio in casa dell’Este. La concentrazione è massima e la squadra si sta allenando al completo, mancando solo Calzi alle prese con un guaio muscolare. Domenica però mancherà Favarin (due giornate di squalifica) e soprattutto non ci saranno Serafini e Soligo, entrambi squalificati. Il Mestre, da parte sua, domenica sarà impegnato a Monfalcone in una sfida che registrerà il ritorno di mister Francesco Feltrin in panchina. Dopo il derby con il Venezia, il Mestre ha esonerato l’allenatore Luca Tiozzo (a causa del suo annunciato addio a fine campionato), richiamando il tecnico che aveva iniziato la stagione, esonerato in avvio per i risultati non esaltanti. Rientra dalla squalifica Riccardo Serena e la squadra è al completo, ad eccezione di Andrea Migliorini ancora alle prese con le terapie post infortunio. La Calvi Noale, invece, sarà impegnata sul campo della Liventina.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Riparte domenica il campionato di Serie D per lo sprint finale. C’è una variazione di campo importante che riguarda l’Abano: la squadra di Zeman Junior deve lasciare lo Stadio delle Terme (riseminato da poco in vista del trofeo giovanile internazionale Città di Abano, che scatta tra venti giorni) ed emigra a Este dove alle 15 ospiterà il Tamai. L’Este a sua volta è impegnato fuori casa a Dro. Le altre partite delle padovane sono Campodarsego-Montebelluna e Luparense-Levico.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Li chiamano satanelli, e la ragione c’è: nello stemma del Foggia ci sono due diavoletti che tengono in mano un tridente per pungere e spingono con i piedi un pallone. Ìndiavolati o morsi dalla tarantola, fate voi, la sostanza è che quella di Roberto De Zerbi è una squadra che ha inflitto al Cittadella la più sonora batosta della stagione, per di più in una finale di Coppa Italia. E che il trofeo sia stato pesantemente ipotecato dai rossoneri pugliesi lo testimonia non solo il risultato (netto) messo in cassaforte dopo appena 25’ del primo tempo, ma anche e soprattutto la differenza di passo, e di ferocia agonistica, emersa allo “Zaccheria”, davanti a quasi 5.000 tifosi in estasi. Citta in bambola. Si può parlare di partita vera quando una squadra gioca e l’altra per un tempo sta a guardare, colpita come un pugile sul ring da uno, due, tre ganci che la annichiliscono al punto da rischiare la goleada? È come se Coralli & C. fossero rimasti con tutto, testa e gambe, negli spogliatoi, perché non ci hanno capito nulla. Che il Foggia, oltretutto in formazione-tipo o quasi, avrebbe attaccato subito a spron battuto non ci voleva molto a prevederlo, ma la facilità disarmante con cui è riuscito a bucare a ripetizione la retroguardia padovana, quella nessuno l’avrebbe immaginata. Del resto, se ti presenti al primo match della doppia sfida con una difesa rinnovata per tre/quarti (a casa Pascali e Scaglia, Benedetti fra le riserve) e un centrocampo in cui chiedi a Sgrigna di cantare e portare la croce, quando il ruolo non gli appartiene, non puoi pretendere che la ciambella ti riesca sempre con il buco. In Veneto, oltre ai due centrali, poi, sono rimasti i tre dell’attacco Chiaretti, Litteri e Jallow, e per quanto siano sostituiti da Bizzotto, Coralli e Bonazzoli, il peso offensivo è minore. Ma la “filosofia” era stata chiara sin dall’inizio della competizione: far fare esperienza ai giovani migliori del vivaio e dare spazio a chi, giocoforza, in campionato è costretto a starsene in panchina. Peccato che a tradire l’emozione di un appuntamento così importante siano stati proprio i due ragazzi della Berretti inseriti nell’undici di partenza: Amato a sinistra e Varnier al centro. Mai in grado di arginare nè la coppia Angelo-Sarno nè lo scatenato Iemmello, bomber del girone C con 17 reti. Che dolori dietro. Preso d’infilata sin dai primi minuti, e salvato più volte da Vaccarecci, il Citta cade la prima volta al 14’: Sarno riceve a destra un bel pallone da Sainz-Maza, sfuggito via, con un cambio di passo, a Sgrigna, e con una finta mette a sedere due avversari, battendo Vaccarecci. Il raddoppio arriva al 21’: lancio di Loiacono per Angelo, che trova un’autostrada davanti a sè e pennella un cross basso sotto porta per Iemmello, il quale al volo mette dentro. Tris al 25’, sugli sviluppi di una rimessa laterale, sempre sotto la tribuna: Angelo serve con le mani il centravanti rossonero, che parte come un treno, si… fuma Cappelletti e realizza facendo passare il pallone tra le gambe del portiere. Coralli-gol e Sarno chiude. Nella ripresa, ovviamente pago, il Foggia molla un po’, pagando dazio: al 5’ un cross lungo di Sgrigna trova Coralli, all’altezza del secondo palo, pronto a colpire di testa e la sfera s’infila tra palo e portiere. La fiammella della speranza si spegne al 26’, quando la squadra di De Zerbi mette il sigillo alla sua magica serata con Sarno, che ribatte di testa nella porta vuota la sfera respinta con un gran volo da Vaccarecci su “botta” di Riverola. Nel finale viene espulso Narciso, per aver toccato il pallone di mano fuori area, e con le sostituzioni già esaurite De Zerbi è costretto a schierare fra i pali Vacca. Il quale devia provvidenzialmente sul legno una punizione di Benedetti (42’) e poi esce a valanga su Coralli lanciato a rete (44’). Il 14 aprile, al Tombolato, serviranno 3 reti al Citta per mettere le mani sul trofeo, senza subirne alcuna. Onestamente, la vediamo molto dura. A meno che i granata non s’inventino un… miracolo.

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) «Pentito di aver lasciato fuori tanti titolari? No, questo gruppo ci ha portato fin qui e ha meritato di giocarsi la finale». Roberto Venturato non ritiene di aver nulla da rimproverarsi al termine del match. «Credo che nel primo tempo il Foggia abbia giocato meglio, mentre nel secondo siamo emersi noi, che avremmo meritato anche di realizzare un paio di gol in più. Purtroppo il divario, a quel punto, era troppo ampio». Nonostante il pesante ko, il l tecnico del Cittadella è ben lungi dall’essere rassegnato alla medaglia d’argento: «C’è ancora il ritorno davanti, servirà una prestazione importante, ma ce la potremo giocare. «Nel primo tempo abbiamo pagato un po’ di inesperienza, subendo qualche ripartenza di troppo, ma era giusto premiare chi ci ha condotto in finale», il commento del d.g. Stefano Marchetti.

Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Servirà un miracolo, fra due settimane al Tombolato, per ribaltare un verdetto che pare scritto su pietra. Allo Zaccheria la finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro si tramuta in un incubo per il Cittadella: che sbanda, ondeggia, traballa, prende sberle da tutte le posizioni e incassa tre gol in 24 minuti. Poi si rialza, segna, ma di reti ne subisce una quarta, quanto basta per mettere al riparo il Foggia da sorprese al ritorno. Difficile immaginare un 3-0 al Tombolato, ma il calcio è strano e non si sa mai. I primi trenta minuti sono a senso unico. Il Foggia, caricato a mille anche dal grande pubblico di casa, attacca a folate da tutte le posizioni, Angelo sulla fascia destra schianta Amato, saltato come un birillo ripetutamente e propizia due gol e almeno altre tre nitide occasioni. Il vantaggio arriva al 13’, grazie a un ottima intuizione di Sarno, che si sposta il pallone con un tocco delizioso e buca Vaccarecci. Il Cittadella è in bambola, sbanda paurosamente, Coralli si mangia un gol, ma poi è notte fonda. Angelo sfonda, Iemmello colpisce al 21’ e al 24’ e potrebbe farlo almeno altre due volte. Al 24’ siamo 3-0, se alla mezzora si fosse sul 5-0 nessuno avrebbe potuto sollevare la benché minima obiezione. Il Cittadella si vede negli ultimi dieci minuti e si affaccia pericolosamente al 44’ con Minesso, che costringe Narciso a una difficile respinta, sulla ribattuta Bonazzoli spara a lato davvero male. In apertura di ripresa una fiammata granata riapre, almeno temporaneamente, il discorso: Sgrigna (4’) si muove bene e innesca Coralli, bravo a infilare di testa Narciso. Il gol del 3-1 potrebbe essere bissato dallo stesso Coralli, che all’8’ si vede stoppato in extremis da una disperata uscita di Narciso. Venturato aveva in precedenza corretto la squadra, togliendo un Amato in tilt totale e Bizzotto e inserendo Benedetti e Maniero. Con il passare dei minuti la spinta, però, si esaurisce e arriva, al contrario, il 4-1: lo firma il migliore in campo, quel Sarno che fa il bello e il cattivo tempo sfruttando un Vaccarecci tutt’altro che irreprensibile. Nel finale c’è pure il rosso a Narciso per fallo di mano fuori area su azione di contropiede con Sgrigna lanciato a rete, decisione contestatissima da De Zerbi, che rischia a sua volta l’espulsione per proteste. I cambi sono finiti e in porta va Vacca, bravo immediatamente a respingere sulla punizione a giro di Benedetti e a fermare pure Coralli proprio allo scadere. Recupero convulso, Sarno sfiora il 5-1, Coralli va giù in area e reclama un rigore. Si prosegue, è 4-1.

Ore 10.20 – (Corriere del Veneto) Una remuntada epica. Ci vorrebbe un’impresa storica, fra due settimane al Tombolato, per rimettere in piedi una finale di Coppa Italia che sembra purtroppo indirizzata chiaramente al Foggia. Roberto Venturato, a caldo, rende onore agli avversari, ma rivendica anche quanto fatto in un secondo tempo decisamente migliore rispetto a quanto visto nei primi 45 minuti da incubo: «Dispiace per questo passivo – evidenzia l’allenatore granata – nel primo tempo loro hanno fatto davvero bene, nel secondo tempo siamo usciti fuori noi e avremmo meritato un paio di gol in più rispetto a quanto abbiamo prodotto. Mettere qualche titolare in più? Non direi, è giusto che chi ci aveva portato sin qui avesse il giusto riconoscimento. L’espulsione di Narciso credo sia stata nettissima, era fallo da ultimo uomo e su questo non credo si possa discutere. Al ritorno dovremo giocare alla morte per cercare di ribaltare il risultato». Serata difficile per la difesa granata, in cui neppure il giovane Marco Varnier è riuscito a salvarsi. Contro un avversario come Pietro Iemmello, del resto, era difficile fare di meglio: «Peccato non essere riusciti a segnare il 3-2 – spiega il difensore granata a Raisport – a inizio ripresa l’avevamo riaperta, se fossimo riusciti a fare anche il secondo gol probabilmente la partita sarebbe definitivamente cambiata. Non ci arrendiamo, ma adesso è dura». Molto soddisfatto il direttore sportivo del Foggia, per il resto in silenzio stampa: «Abbiamo vinto meritatamente – dice Giuseppe Di Bari – i ragazzi hanno prodotto una prestazione eccellente e credo che il divario sia giusto. Non è ancora finita, fra due settimane dovremo scendere in campo con lo stesso spirito e cercare di difendere questo vantaggio».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Daniele Corti, che ieri ha ripreso ad allenarsi con la squadra saltando solo la partitella finale, sarà pronto a subentrare eventualmente nel finale di gara, se ce ne sarà bisogno. Torna Petrilli? In avanti i giochi sono fatti: tra Altinier, arrivato a quota 11 reti in stagione, e Neto Pereira, che invece è fermo a quota sette (e ha segnato due soli gol nel girone di ritorno), la coppia di attaccanti è fatta. Sulle corsie esterne, invece, potrebbe esserci qualche novità. Nicola Petrilli si candida a una maglia da titolare, e negli ultimi giorni è stato il più presente sull’out di sinistra nel corso dei test anti-Cuneo. Sulla destra, invece, sono stati alternati Ilari e Finocchio, segno che uno dei due, a meno che le carte in tavola non cambino ancora nel corso degli ultimi due allenamenti (oggi alle 15, e domani alle 10, prima della partenza), sarà costretto a finire in panchina.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E per questo, nei gironi scorsi, era spuntata anche l’ipotesi che il tecnico di Preganziol potesse puntare su una difesa a tre. Niente da fare: Pillon non pare deciso a cambiare l’impostazione tattica che negli ultimi mesi ha dato un nuovo volto alla squadra biancoscudata, e per questo, in posizione di terzino destro, potrebbe schierare il centrocampista catanese. Bucolo, tornato a tastare il campo di gioco mercoledì scorso nei venti minuti finali contro la Cremonese, negli ultimi due giorni è stato provato in quella posizione nel corso degli allenamenti alla Guizza, e potrebbe essere l’uomo giusto per tamponare l’emorragia di difensori con la quale i biancoscudati si presenteranno domenica al “Fratelli Paschiero”. In mezzo non va meglio. Ma nemmeno a centrocampo Pillon può dirsi tranquillo: con lo spostamento indietro di Bucolo, e con la squalifica di De Risio, rimangono due soli centrocampisti centrali pronti a prendersi la cabina di regia al cospetto del Cuneo: sono Mazzocco e Baldassin, che potrebbero così comporre una giovanissima coppia di mediani.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nonostante il recupero di Daniele Corti, ripresosi dall’infortunio al ginocchio e aggregatosi alla squadra ieri per la prima volta dopo un mese, quello di Cuneo sarà un Padova in emergenza, soprattutto in difesa. Nonostante le sensazioni positive degli ultimi giorni Matteo Dionisi e Armando Anastasio non ce la faranno a essere pronti per domenica, e per questo il tecnico Pillon, per non snaturare una squadra che con il 4-4-2 rende al meglio, è pronto a lanciare un terzino destro completamente nuovo: Rosario Bucolo. Mossa a sorpresa. Sono arrivate brutte notizie da Matteo Dionisi: la lesione muscolare al polpaccio destro non è ancora guarita, e per questo si allungano i tempi del suo recupero. E anche se Armando Anastasio, che potrebbe recuperare dalla leggera distorsione alla caviglia patita martedì, ma che verosimilmente sarà pronto al massimo per la panchina, e la contestuale squalifica di Diniz, il reparto arretrato è ridotto all’osso, ai soli Favalli, Sbraga e Fabiano.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il bollettino dal fronte del giovedì non porta notizie rassicuranti. E conferma che, per sostituire lo squalificato Marcus Diniz, Bepi Pillon dovrà inventarsi qualcosa di «anomalo» nello scacchiere anti-Cuneo. Né Dionisi, né Anastasio si sono allenati ieri alla Guizza e per il terzo giorno consecutivo sulla corsia esterna destra è stato provato Rosario Bucolo. Il centrocampista siciliano ha risposto presente all’appello di Pillon e, dopo la rottura col tecnico dello scorso gennaio a cui è seguita la pace, è pronto a tornare protagonista dopo lo spezzone di partita giocato mercoledì scorso contro la Cremonese prima della pausa pasquale: «Tutte le esperienze aiutano a crescere – ha detto Bucolo – e anche per me che non sono più un ragazzino ogni occasione è buona per imparare. Tornare in campo è stata una grande gioia e una grande emozione, adesso mi metto a disposizione del mister e vedremo quello che succederà». Per il resto sono in arrivo tante conferme rispetto alla formazione che ha battuto la Cremonese. Corti ieri non ha partecipato alla partitella, è considerato recuperato, ma si accomoderà al massimo in panchina. Al suo posto ci sarà Baldassin, accanto a De Risio.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 65, Bassano 52, Pordenone 50, Alessandria 49, FeralpiSalò 46, Pavia 45, Padova e Reggiana 44, Cremonese 40, SudTirol 39, Giana Erminio e Renate 32, Lumezzane 31, Cuneo 29, Pro Piacenza 28, Mantova 23, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la ventottesima giornata: Giana Erminio-AlbinoLeffe 0-0, Padova-Cremonese 2-1 (Sbraga (Pd) al 6′ pt, Baldassin (Pd) al 24′ pt, Brighenti (Cr) al 35′ pt), Reggiana-Pro Patria 1-0 (Nolé (Re) al 35′ st), Pro Piacenza-Cuneo 1-1 (Beltrame (Cn) al 41′ pt, Sall (Pp) al 35′ st), Lumezzane-FeralpiSalò 1-1 (Bacio Terracino (Lu) al 5′ pt, Pinardi (Fs) al 29′ st), Renate-SudTirol 0-0, Alessandria-Pordenone 1-0 (Marconi (Al) al 23′ st), Bassano-Pavia 1-4 (Ferretti (Pv) al 7′ pt, Cesarini (Pv) al 3′ st, Ferretti (Pv) al 26′ st, Cesarini (Pv) al 29′ st, Proietti (Ba) su rigore al 35′ st), Mantova-Cittadella 0-1 (Coralli (Ci) al 41′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 31 marzo: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, assenti Anastasio e Diniz ed ancora a parte Dionisi.




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