«Anche se abbiamo il 20-30 per cento di possibilità bisogna provarci e crederci assolutamente. Diamo tutto e vediamo quello che riusciamo a fare per non avere alcun rammarico alla fine». Bepi Pillon lancia il rush finale, sei sfide che il Padova dovrà affrontare tutte d’un fiato nell’auspicio di agguantare un posto valido per i play off attualmente distante cinque lunghezze. «La nostra corsa è sul quarto posto. Le possibilità ci sono, dipende esclusivamente da noi. È inutile oggi fare calcoli o pensare che all’ultima giornata c’è un eventuale scontro diretto con l’Alessandria, non voglio fare tabelle. Pensiamo solo a quello che dobbiamo fare sul campo senza metterci ansie e cerchiamo di vincere il più possibile». Nella rincorsa a un piazzamento per gli spareggi promozione i biancoscudati sono in buona compagnia facendo parte di un plotoncino nutrito di candidate. «Più squadre siamo e meglio è dato che ci sono più scontri diretti. Ma dico la verità, non ho guardato il calendario delle rivali, dobbiamo guardare a noi stessi. Intanto pensiamo a vincere con il Cuneo, poi le prossime partite. Alla fine si vedrà, consapevoli che può succedere di tutto».
Trasferta con il Cuneo che apre un mini ciclo di match con compagini pericolanti (Pro Patria, Albinoleffe, Giana Erminio), prima dei confronti con Bassano e Alessandria. «Ripeto, concentriamoci su una partita alla volta. Il Cuneo ha un nuovo allenatore ed è reduce da un buon risultato, il che significa che è una squadra tosta. A questo punto della stagione non ci sono partite scontate tra chi lotta per la salvezza e chi per i play off: tutte metteranno anima e corpo per fare punti. Non bisogna andare a Cuneo in punta di piedi, ma con uno spirito battagliero». Da oggi riprendete ad allenarvi in vista dello sprint di fine stagione. Cosa dirà ai giocatori? «Discorsi particolari non ne faccio, mi interessa il campo. Dobbiamo lavorare forte e continuare a migliorarci perché nelle ultime sei gare occorre essere a posto fisicamente e mentalmente. E i ragazzi sanno che dobbiamo credere ai play off». Quando è arrivato all’ombra del Santo si aspettava di portare la squadra fino a questo punto? «Ero molto fiducioso. Il primo obiettivo era portarla in acque tranquille e l’abbiamo raggiunto con largo anticipo, adesso stiamo lottando per un traguardo più importante. La squadra è migliorata anche sul piano del gioco, ha un’identità precisa e sta ottenendo buoni risultati».
A tale proposito, avete accelerato ulteriormente nelle ultime cinque uscite con quattro vittorie e dieci gol segnati. «Sono molto contento della fase offensiva, quando segni dieci gol significa che stai migliorando molto. Questa è una squadra costruita piano piano nel tempo e sta dando certezze anche sul piano tattico, il che mi dà fiducia». Se il Padova è in lizza per i play off, il merito è anche suo. «Mio, dello staff che mi affianca e soprattutto dei giocatori. Abbiamo svolto un buon lavoro. Tutti i ragazzi devono sentirsi utili al progetto, anche se è difficile accontentarli tutti». Pur scendendo di categoria, immaginiamo che sia contento della sua esperienza biancoscudata. «Per quello che abbiamo fatto finora sono soddisfatto, ma voglio arrivare a fine campionato per dire di essere contento. Solo allora potrà essere giudicato il mio operato». Quanto le piacerebbe allenare i biancoscudati anche l’anno prossimo? «Quando sono stato ingaggiato, con la società si è parlato anche di questo. Adesso però non sto pensando al mio contratto, sono concentrato solo sulle partite che ci attendono. Fermo restando che con tutti i dirigenti ho un buonissimo rapporto e con De Poli, a parte la nostra amicizia consolidata da tanti anni, ci troviamo al meglio anche sul lavoro».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)