ASCOLI – Quando meno te l’aspetti, nonostante un autolesionismo a dir poco sconcertante, riecco il Vicenza. Che batte l’Ascoli 2-1 in dieci contro undici per oltre un’ora e torna a sperare nella salvezza dopo una crisi che pareva senza uscita. Lerda sceglie il 4-2-3-1, il suo modulo prediletto dopo essere partito all’esordio con la difesa a cinque. Nel primo tempo fa tutto Giulio Ebagua. L’ex centravanti del Varese, titolare anche per l’assenza di Raicevic in Nazionale, apre le danze dopo appena quattro minuti. Punizione battuta da D’Elia, stacco imperioso a centro area e palla in rete. L’Ascoli prova a reagire e al 7′ va vicinissimo all’1-1 con Bianchi, il pallone finisce fuori di poco. Ma è il Vicenza a raddoppiare al 24′: clamoroso errore in disimpegno della difesa marchigiana, Ebagua recupera palla e tira, traiettoria potentissima anche se non pare irresistibile, Lanni è in ritardo e il 2-0 è scolpito su pietra. A quel punto non ci sarebbe praticamente più nulla da dire, ma Ebagua decide di autoflagellarsi, facendosi espellere per doppia ammonizione alla mezzora. Rosso sacrosanto e poco dopo (36′) arriva pure il 2-1 firmato da Milanovic, che sfrutta la sponda di Petagna e batte un incerto Benussi. Il Vicenza rischia il contraccolpo e Petagna con un tiro a giro sfiora nel finale di tempo il 2-2. Nella ripresa ci si aspetta l’assalto dell’Ascoli e invece, nonostante la superiorità numerica, gli uomini di Mangia s’inceppano. Non ci sono grandi occasioni da segnalare, anzi è il Vicenza ad andare vicino al 3-1 con Galano. Nel finale arriva pure la notizia del ko del Livorno, il Vicenza torna a sperare.