Giulio Bizzotto, lo sa chi è in testa alla classifica dei marcatori della Coppa Italia dei big? «Sì, mi sa che sono io». E lo dice così? Ci si aspetterebbe un po’ più di entusiasmo… In fondo, è primo con 5 gol e ha serie possibilità di rimanere al comando anche dopo la finale tra Juventus e Milan del 21 maggio. Niang, ammesso che rientri dal suo infortunio, ora è a quota 3, mentre Dybala, Morata, Zaza e Balotelli sono fermi a 2. «Per carità, a livello personale mi piacerebbe poter dire di essere stato il miglior marcatore della manifestazione, ma credo sarebbe più giusto se in vetta ci fosse qualcun altro, autore di gol più importanti dei miei. In fondo, 4 di quelle 5 reti le ho messe dentro contro la squadra juniores del Potenza al primo turno». Eccolo qui, “Baby Biz”, in tutta la sua essenza. A 19 anni potrebbe vantarsi di guardare dall’alto al basso campioni ben più affermati di lui. Invece, pur nel vivo di una stagione che si sta rivelando trionfale per il Cittadella, mostra una maturità non comune alla sua età. Sin qui lei si è rivelato decisivo in diverse occasioni, anche se magari avrebbe potuto firmare qualche gol in più. E la gara di domenica scorsa, con il Lumezzane, è l’esatta fotografia di quanto appena affermato. «Ero molto contento per l’assist offerto a Lora, ma mi sarei messo a piangere quando mi sono “divorato” quel gol solo di fronte al portiere. Vero è che non è stata una partita facile per noi, contro una squadra che si difendeva con ordine, molto compatta. Ma è successo più volte in campionato: avversarie molto chiuse reggono per i primi 45’, ma, galvanizzate dal pareggio, nella ripresa si aprono un po’ e noi colpiamo». Non è facile neanche giocare una gara sì e quattro no, come spesso le è capitato sin qui. «È vero, e per questo mi spiace ancora di più quando non riesco a farmi trovare pronto in zona gol. D’altra parte, se notate, quasi mai lo stesso undici è sceso in campo per due incontri di fila. Qualcosa vorrà dire, no? I tanti giocatori di qualità sono il segreto alla base dei 10 punti di vantaggio sulla seconda e della finale raggiunta in Coppa di Lega Pro, superando, fra le altre, una rivale come la Spal, che sta dominando il suo girone». Che voto dà alla sua stagione? «Quello che assegno anche alla mia ultima prestazione, fra il 6 e il 6.5. Ho fatto vedere buone cose, ma sarebbe potuta essere ancora migliore». Vista tutta questa prudenza, è inutile chiederle se si sente la promozione già in tasca. «Aspettiamo un altro paio di partite prima di sbilanciarci. Dovessimo vincere le prossime due, allora sarà diverso. Un passo falso domani a Mantova ci può anche stare, e poi lunedì 4 aprile ci sarà lo scontro diretto con il Bassano, che è una grande squadra. Potremmo anche ritrovarci a + 4, con 5 giornate ancora davanti…». Sono tanti se… «È chiaro che il futuro è in mano nostra, ma sono proprio queste le giornate decisive». Torniamo un attimo alla partita con il Lumezzane: lei ha sentito i fischi dei tifosi a fine primo tempo? «Confesso che non ci ho fatto troppo caso. A chi ha mugugnato dico che pensiamo di meritare un po’ di fiducia in più, per quello che abbiamo fatto sinora. Andare al riposo fra gli applausi ci avrebbe caricato».
(Fonte: Mattino di Padova, Diego Zilio)