«Sì, sarà la partita più importante dell’annata». Mauro Lovisa non ha alcun dubbio. Pordenone-Padova, domani alle 17.30 al Bottecchia, diventerà la gara che segnerà indelebilmente la stagione neroverde. Re Mauro si spiega: «Se vinciamo (Pordenone terzo con 47 punti), tagliamo fuori il Padova (41) dalla lotta-playoff. Se dovessimo perdere lo galvanizzeremmo e probabilmente vedremmo pericolosamente avvicinarsi Pavia (42, domenica ospiterà il Renate) e FeralpiSalò (42, che riceverà domani l’Albinoleffe)». EMOZIONI – Sarà dunque una gara ad altissimo impatto emotivo. «Sorrido sempre – risponde il presidente – quando sento parlare di “tensione” per una partita. Sto spendendo tanto per il Pordenone, ma ci metterei sopra ancora qualcosa, per essere uno degli undici in neroverde. Mi ricordo ancora le emozioni dello spareggio del ’96 al Bottecchia con il Rovigo, davanti a duemila persone. Ed eravamo in Eccellenza! Chi sarà in campo con il Padova avrà il privilegio di vivere due ore indimenticabili». INSEGNAMENTI – Sarà un Bottecchia tutto esaurito, con 800 tifosi patavini (il Gos ha limitato la capienza per motivi di sicurezza) e 1600 supporter neroverdi. «Finalmente – annuisce con soddisfazione Lovisa – un’atmosfera da grande calcio. Deve diventare un’abitudine: oggi in C, domani in B. Se avessimo uno stadio più grande e moderno – è il suo leit motiv – avremmo fatto anche 4 o 5 mila spettatori. Mi chiedo poi quale sarà la situazione di viabilità e parcheggi. Chi di dovere deve pensarci». PREVISIONI – Che partita sarà? «Prevedo – afferma re Mauro – una gara molto dura e tattica. Pillon è uomo di sostanza. Sarà una di quelle partite decise da un episodio. Se dovessi scommettere punterei sul pari. Noi però vogliamo fortissimamente vincere. Conto sull’aiuto dei nostri fan per riuscirci». RACCOMANDAZIONI – Sarà confronto anche fra tifoserie. I padovani hanno conosciuto il grande calcio e sono organizzatissimi. «Sì, ma – confida il presidente – anche i nostri stanno crescendo. Importante – raccomanda – sarà tifare positivo e correttamente. Niente insulti e, soprattutto, non cadere in eventuali provocazioni. Per Pordenone, in campo e sugli spalti, sarà l’esame di maturità».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)