Quando il 30 ottobre 2014 Pasquale Marino sedette sulla panchina del Vicenza, la prima partita della sua gestione si giocò a Carpi e finì 1-0 per gli emiliani di Castori. Il Vicenza era terz’ultimo ma da quella gara la squadra iniziò una scalata entusiasmante che chiuse il campionato al terzo posto e che consentì al Vicenza di giocarsi la semifinale playoff contro il Pescara per la serie A. Il popolo biancorosso, pur deluso per il grande obiettivo mancato di un soffio, applaudì Marino e la squadra ma la speranza che il campionato in corso potesse regalare le stesse emozioni è stata vana. L’avvio è stato abbastanza buono, pur tra mille infortuni e difficoltà, ma ben presto la squadra ha cominciato a fare fatica trovando inaspettate difficoltà a vincere al Menti dove i tre punti sono arrivati solo due volte. In poco meno di un anno e mezzo si è così tornati a quel terz’ultimo posto da cui iniziò Marino, ironia della sorte la stessa posizione di classifica da cui comincia Franco Lerda. L’ex tecnico di Pro Patria, Crotone, Torino e Lecce è il mister scelto dal Vicenza per raddrizzare una stagione che in pochi, in estate, immaginavano così complicata. «Senza dubbio ci troviamo in una situazione in cui non avremmo mai pensato di essere — sottolinea il capitano Nicolò Brighenti — e siamo molto dispiaciuti dell’esonero di mister Marino, perché quando viene allontanato un allenatore la sconfitta è, in primis, di noi giocatori. Perché siamo noi che andiamo in campo. In questi casi, non potendo cambiare la squadra, si cambia il tecnico ma i primi responsabili sono sempre quelli che scendono in campo». Brighenti ha fatto presente a chi di dovere la vicinanza del gruppo a Marino, ma adesso è pronto a ripartire e a dare tutto alla guida di mister Lerda. «Tutto il gruppo, unito e compatto, è consapevole del difficile momento che stiamo vivendo: spetta a noi venirne fuori. Mister Lerda è arrivato da due giorni, sta portando le sue idee e i suoi sistemi di lavoro e tutti noi lo seguiremo dando il massimo per il bene del Vicenza e per raggiungere l’unico obiettivo: la permanenza in serie B». Una meta ad oggi in fondo a una salita ripidissima ma a cui Brighenti crede fortemente. «Se non ci credessimo saremmo dei folli — sottolinea il capitano del Vicenza — mancano undici giornate con 33 punti a disposizione e la salvezza dista quattro punti. Ce la possiamo e ce la dobbiamo fare».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Vicenza)