Pordenone-Padova, Pillon: “Il terzo posto è a sei punti, ma ora siamo più squadra…”

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Il popolo biancoscudato è già in fibrillazione. I 9 punti di fila conquistati dai ragazzi di Pillon, e soprattutto il roboante 3-0 inflitto al Pavia (doppietta di Altinier e centro di Neto Pereira), hanno entusiasmato i quattromila dell’Euganeo che hanno cantato durante tutti i 94′. Gli ultrà sono letteralmente impazziti di gioia e hanno già cominciato a tappezzare i locali e i luoghi di ritrovo con manifesti che invitano a “invadere” Pordenone sabato alle 17.30. La gradinata ospiti (mille posti) sarà una sola grande macchia biancorossa.

EX DEGLI ANNI ’80 – Grande entusiasmo anche fra i giocatori, che al termine del match hanno “girato” un selfie sotto le bandiere della tribuna Fattori, visibile sul sito www.padovacalcio.it. Più tranquillo e sereno sembra Giuseppe Pillon, il tecnico che a dicembre aveva sostituito Carmine Parlato. Anche Bepi è un ex ramarro. Vestì neroverde nella stagione 1981-82, la prima di Gregoris, che insieme a Fioretti, Martellossi, Barbui, Tassan, Verardo, Mengo e i fratelli Della Gaspera rilevò il club dagli “assessori” traghettatori dopo la lunga era di Superugo Caon. Doveva essere il ramarro dell’Associazione industriali. Una chimera. Infatti nella successiva Giuseppe Gregoris restò solo con l’amico Sandro Pighin. Nemmeno in campo le cose andarono bene (12. posto in C2), nonostante la rosa roboante, che oltre a Pillon vedeva scendere sul rettangolo giocatori come Da Pieve, Rosi, Dolce, Fantinato, Fava, Pianca, Ravioli, Fortunato, Vriz e Zavarise. In panca Reja, sostituito in corso da D’Alessi.

BEPI AL BIVIO – Proprio il Bottecchia sarà per Bepi Pillon il bivio della stagione del Padova. «Arriviamo da tre vittorie – dice il tecnico – e stiamo bene. Contro il Pavia abbiamo disputato una grandissima partita, anche se nella ripresa siamo un po’ calati. La condizione fisica e mentale della squadra è buona. Stiamo cogliendo i frutti del tanto lavoro fatto negli ultimi tre mesi. Scaliamo la classifica, ma – sottolinea – siamo ancora 6 punti sotto quel terzo posto occupato dal Pordenone, che garantisce l’accesso certo ai playoff». È quello l’obiettivo. «Ora che abbiamo scacciato l’incubo della retrocessione possiamo sognare – assicura il mister veneto -. Non intendiamo mollare. Il filotto deve continuare. Dobbiamo cercare di vincere più partite possibili, a partire da quella di sabato al Bottecchia. Alla fine – conclude – vedremo dove saremo arrivati».

MUTANTI BIANCOSCUDATI – Pillon spiega la trasformazione del Padova che vince e piace. «È cambiata la situazione psicologica – afferma -. Ora possiamo anche sbagliare, mentre quando lotti per la salvezza non puoi farlo e sei teso. Adesso i ragazzi non hanno più quel timore. Il gruppo – continua Bepi – ha acquisito certezze. Siamo più squadra. Tutti lottano, sia in difesa che in attacco. Stiamo pian piano – trova finalmente un sorriso – arrivando a giocare come piace a me».

RAMARRO AVVISATO – L’autostima di Altinier e compagni è al massimo, così come l’entusiasmo dei supporter, che vedono i playoff e “annusano” addirittura la B. Il Padova non sarà un avversario facile per il Pordenone che oltretutto, dopo il pareggio con il Lumezzane e la sconfitta di Bassano, potrebbe aver perso certezze e autostima. Tante altre gare sono state esageratamente definite chiavi di volta della stagione. Quella con i biancoscudati lo sarà veramente. Per la squadra, la società, i tifosi e la città. Per questo, tutto il popolo naoniano dovrà essere in campo sabato con i ragazzi di Bruno Tedino.

(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)




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