Tre vittorie consecutive, ma soprattutto 5 punti recuperati al Pordenone negli ultimi due turni: il Padova arriverà sabato (17.30) al Bottecchia carico e seguito secondo le prime stime da 800 supporter. Insieme al migliaio e mezzo stimato di tifosi locali riempiranno tribune e gradinate del velodromo cittadino. Fra questi non ci sarà Carmine Parlato, “fresco” ex su entrambe le panchine.
TRADITO – Nel maggio del 2014, dopo aver conquistato per i ramarri scudetto dilettanti e promozione in Lega Pro, Parlato fu prima confermato e subito dopo “tagliato” da Mauro Lovisa. Lo scorso dicembre, dopo aver trionfalmente riportato anche il Padova in terza serie, è stato esonerato per far posto a Pillon (altro ex ramarro). «No – conferma Parlato -. Non ci sarò. Non riesco ancora a vedere, nemmeno in tv, le gare dei biancoscudati». Sembra di capire che il “tradimento” di Padova gli abbia fatto più male di quello di Pordenone. «Sono state due cose diverse – spiega -. A Pordenone non sono stato confermato. A Padova ho subito il mio primo esonero. Il secondo è un dolore ancora fresco. Il primo risale a quasi due anni fa. Al Bottecchia, in tribuna, sono già tornato. Mi sarebbe piaciuto tornarci anche sedendomi sulla panca degli ospiti. Ad entrambe le società – ci tiene giustamente a sottolineare – ho dato tanto».
PREVISIONI – Sollecitato, Carmine Parlato gioca la gara in anteprima. «Sarà una sfida fra la grande esperienza e compattezza della difesa di Tedino costruita su giocatori come Stefani, Pasa e Martin e la grande esperienza e pericolosità dei due goleador (Neto Pereira e Altinier) dell’attacco di Pillon. Difficile fare pronostici – afferma pensieroso -. Il Padova è galvanizzato dalla vittoria sul Pavia. Non batti per 3-0 il Pavia se non sei forte e non stai al massimo della condizione. Il Pordenone potrebbe subire il contraccolpo psicologico della prima sconfitta (0-1 domenica a Bassano) del 2016. Però ha giocatori tecnici come Pederzoli e Cattaneo e un combattente come Strizzolo che possono far male in qualsiasi momento».
FATTORE CAMPO – Secondo Parlato giocare al Bottecchia non cambierà gli equilibri. «Il Padova – sorride – con tanti tifosi al seguito, non gioca mai in trasferta. A Pordenone fra il pubblico ho ancora estimatori e amici. Quello di Padova però è un altro tifo. Ti trascina. Nel momento della crisi la “curva Fattori” espose uno striscione che mi commosse: «Parlato, il tuo posto è qui». Sono cose – conclude – che non si dimenticano».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)