Un bagliore accecante, quello che arriva dall’Euganeo. Sabato pomeriggio, senza «se» né «ma»: è arrivato un successo pieno, rotondo, di quelli che riconciliano con il calcio dopo difficoltà e aggiustamenti in corsa.
Squadra bella, abbagliante e spumeggiante, come sottolinea il presidente Giuseppe Bergamin? «Direi che è stato il più bel Padova della stagione — ammette il numero uno di viale Nereo Rocco — abbiamo vinto e giocato molto bene. Quest’anno non abbiamo visto tante partite piacevoli, devo ammettere che una prestazione e una vittoria come quella col Pavia rendono felice un presidente». I playoff sono ancora un obiettivo molto complicato, soprattutto tenendo presente che il quarto posto potrebbe non bastare per accedere agli spareggi per la B. «Infatti la corsa andrebbe fatta sul terzo e non sul quarto posto — sorride Bergamin — per questo penso sia molto difficile immaginare di poter agganciare i playoff, anche in extremis. In ogni caso ci proviamo e ci proveremo fino in fondo, bisognerebbe vincerle tutte ma sappiamo bene che non è proprio uno scherzo fare il pieno di punti… Comunque sia, dobbiamo essere contenti: la squadra sta bene, è in forma dal punto di vista atletico e tecnicamente sta dando il meglio. Non potrei chiedere di più».
Gli equilibri ai vertici del club sono sempre delicati, si parla addirittura di una possibile uscita di scena al 30 giugno dell’ad Roberto Bonetto, che però smentisce seccamente su tutta linea. E Bergamin esclude nubi all’orizzonte. «E’ un bel momento per noi — taglia corto — non vedo perché ci si debbano inventare problemi dove non ci sono. La squadra è espressione del club, andiamo avanti sereni, senza dare peso a cose che non stanno né in cielo né in terra. In pochi giorni abbiamo letto prima che la società sarebbe in vendita e poi altri rumors, di cui non avevo neppure la percezione e che non vale la pena commentare».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)