Uno scontro diretto che vale doppio e sembra destinato ad incidere notevolmente sul proseguo del campionato. Il Padova ci arriverà con la testa sgombra, la voglia di stupire e una forma smagliante. Tra i giocatori più in crescita, e diventato ormai perno insostituibile, c’è Marco Ilari, che nei minuti di recupero contro il Pavia ha timbrato il quinto assist stagionale, mandando in rete Altinier. È un periodo sicuramente felice per il 26enne esterno, legatosi in maniera viscerale a Padova dopo la trionfale stagione vissuta l’anno scorso, senza dimenticare le proprie origini e passioni. Giallorosso di fede e anche di crescita calcistica, ieri Ilari era al “Friuli” di Udine, dove ha festeggiato dalla tribuna la vittoria della sua Roma contro l’Udinese. Celebrando nel migliore dei modi un week end trionfale. «Sono contento per il mio momento, ma soprattutto per le prestazioni del Padova», ha sorriso. «La prova di sabato è stata ottima, perché ottenuta contro un avversario che arrivava da un filotto molto positivo ed è stato costruito per stare in alto. L’abbiamo impostata subito nel modo giusto e nel primo tempo percepivamo che stavamo giocando bene. Gli applausi dei tifosi l’hanno testimoniato».
C’è un concetto molto interessante che Ilari esprime più volte: la preparazione della partita. «Perché in questo momento siamo molto bravi ad applicare sul campo quello che prepariamo in settimana. E per questo sono assai fiducioso per le prossima gara, sono sicuro che prepareremo al meglio anche la sfida di Pordenone». Come ci si approccia, adesso, ad una rincorsa playoff che soltanto fino al mese scorso sembrava impossibile? «A questo punto abbiamo il dovere di provarci. Affronteremo queste partite con l’animo molto sereno per l’obiettivo della salvezza raggiunto, e continueremo a ragionare match dopo match. Avremo degli scontri diretti che saranno bellissimi da vivere e giocare e ci diranno dove potremo arrivare». Che il Padova sia migliorato un po’ alla volta lo testimoniano anche gli ultimi due incontri, in cui la squadra, dopo aver fatto molta fatica in fase conclusiva per quasi tutto il torneo, ha segnato 6 gol. Cos’è cambiato davanti? «Parte tutto da dietro. Riuscendo a fare benissimo la fase difensiva abbiamo aumentato la consapevolezza della nostra forza. Con un pressing più alto e un maggior sacrificio riusciamo a coprire meglio il campo e ad essere più lucidi davanti. Una questione di atteggiamento complessivo». Lei sta giocando sempre meglio, ma deve ancora sbloccarsi in stagione. A quando il primo gol? «Spero presto, anche se mi accontento degli assist, a patto che si continui con queste prestazioni».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe)