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Ore 22.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 56, Pordenone 47, Bassano 46, Alessandria 43, FeralpiSalò e Pavia 42, Padova 41, Reggiana e SudTirol 38, Cremonese 37, Cuneo, Giana Erminio e Renate 28, Lumezzane e Pro Piacenza 27, Mantova 23, AlbinoLeffe 18, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 22.25 – Lega Pro girone A, fischio finale: Giana Erminio-Mantova 0-0, Reggiana-SudTirol 0-0.
Ore 21.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Giana Erminio-Mantova 0-0, Reggiana-SudTirol 0-0.
Ore 20.40 – (Il Piccolo) Prosegue a spron battuto la cura Bordin: in questi giorni sul campo di Prosecco il nuovo tecnico della Triestina sta lavorando in modo intenso con la squadra, cercando di sfruttare questo ampio periodo a disposizione prima del prossimo impegno con la Sacilese (20 marzo), per trasmettere ai giocatori più informazioni possibili del suo credo calcistico. E intanto comincia finalmente a infoltirsi la schiera dei disponibili: è arrivato infatti il transfer per Luigi Cuppone, attaccante salentino classe 1997. La prima punta cresciuta nel Lecce, la scorsa estate si era accasato in Svizzera, nelle fila del Lugano. E chissà, forse magari proprio la puntualità svizzera ha permesso di far arrivare in tempi ragionevolmente brevi il transfer, anche se in realtà la sua pratica era partita per ultima. A questo punto si attende a giorni il transfer anche per gli altri due recenti rinforzi dell’Unione, ovvero Guilherme Monti e Nicholas Muzzi, le cui ultime esperienze calcistiche sono state rispettivamente in Inghilterra e in Spagna. C’è comunque la fondata speranza di averli a disposizione per la partita contro la Sacilese della prossima settimana. Come del resto si spera di recuperare dal punto di vista fisico Bradaschia, che aveva dato forfait nelle ultime due partite con Montebelluna e Union Ripa (due sconfitte) per un problema muscolare. Intanto, visto che Cuppone è finalmente utilizzabile, per fargli acquisire minutaggio e ritmo partita l’attaccante verrà schierato con la formazione Juniores nella trasferta di oggi a Dro (si gioca il recupero della gara originariamente prevista il 27 febbraio). Con Cuppone, della prima squadra, nella Juniores odierna ci saranno anche Cornacchia (che così potrà crescere in condizione fisica) e Loperfido. Ma le novità della rosa potrebbero non essere finite qui. Ad allenarsi con la Triestina in questi giorni c’è infatti anche un nuovo portiere, ovvero Federico Ciocca, classe 1994, che potrebbe firmare a breve. Ciocca viene da un infortunio e per questo era svincolato, ma è pronto a rimettersi in gioco. Dopo aver giocato nel settore giovanile con Ascoli e Sambenedettese, il portiere ha militato con il Montegiorgio in promozione, quindi con la Maceratese in serie D e infine con la Sammaurese in Eccellenza. Ovviamente Ciocca verrebbe a fare il vice di Vezzani, che sta facendo molto bene e conserverà il posto da titolare: si tratta insomma di una misura cautelativa, dando l’opportunità allo stesso tempo di rilanciarsi a un giovane portiere che ha fatto vedere buone cose da ragazzo anche a un Torneo di Viareggio.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Sogno un Pordenone vincente a Bassano, con un gol di Emanuele Berrettoni e un assist di Luca Cattaneo». Quindi una combinata fatta da due ex bassanesi, praticamente il top. A parlare è quello che ancora oggi può essere definito un idolo del tifo neroverde: Matteo Nichele, oggi centrocampista del Grosseto in serie D. Ma “Teo” è anche uno dei doppi ex della supersfida in programma domani al “Mercante”. A Bassano ha vissuto gli anni della C2, con Berrettoni al suo fianco, mentre a Pordenone ha conquistato scudetto e campionato. «Con i neroverdi – ammette – ho i ricordi migliori della mia carriera. Ho vinto tutto e c’era un gruppo fantastico. Quindi ovviamente tiferò per loro, spero vincano e spero che il mio amico Emanuele (Berrettoni, ndr) la metta dentro proprio nella sfida al vertice». Poi, però, si torna sulla terra, e riemerge un pensiero tanto caro al tecnico che lo condusse allo scudetto proprio a Pordenone, Carmine Parlato: «Le squadre forti fanno zero a zero – sorride Nichele – e per questo un pareggio non sarebbe male. Dimostrerebbe il carattere del Pordenone, se ce ne fosse ancora bisogno. Non mi immaginavo una squadra di questo livello e sinceramente a inizio anno non avrei mai pronosticato uno scontro al vertice con il Bassano. Ma il Pordenone ha fame, si vede, e sarà quella l’arma vincente. La squadra rispecchia la società: non molla mai, neanche dopo la retrocessione con ripescaggio. Spero di poterla venire a vedere, magari ai playoff». Domani il Pordenone avrà un tifoso in più.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Lo chiamano “il creatore”, tanto è suo questo Pordenone. Non è un’eresia riferendosi a Giorgio Zamuner, la persona che dal dicembre 2015 opera per nome e per conto dei neroverdi. La “lunga mano” del presidente Mauro Lovisa. È lui che ha condotto la rivoluzione in corso d’opera di gennaio 2016. Soprattutto, è tramite lui che è stato possibile fare il mercato dell’estate scorsa: dall’allenatore ai “top player” con contratti pluriennali, così come per le “promesse” calcistiche scucite ai grandi club e fatte approdare in massa sul Noncello. DOCCIA FREDDA – Ieri ne scriveva la Gazzetta.it. Secondo il sito della rosea, ci sarebbe aria di restyling in casa Reggiana in vista della nuova stagione. Come direttore generale danno per praticamente fatta la nomina di Rocco Russoche, il quale vorrebbe portare con sè Giorgio Zamuner. Proprio l’attuale consulente di mercato del presidente del Pordenone. Per Zamuner, Reggio Emilia costituirebbe il ritorno in una piazza che lo ha visto calciatore alla fine degli anni Ottanta (all’epoca, al Mirabello ci giocava pure Stefano De Agostini, l’attuale allenatore del Tamai). L’ipotesi di Zamuner alla “concorrente” Reggiana era trapelata anche a metà febbraio, dopo la presentazione di Giancarlo Corradini quale nuovo coordinatore dell’area tecnica di prima squadra e vivaio granata. «Nome possibile» lo aveva battezzato, in quella circostanza, l’amministratore delegato Guido Tamelli. INIZIO – Era il pomeriggio del 21 novembre 2014, c’era appena stata pure una contestazione dei tifosi, con urla e striscioni verso gli spogliatoi. Dopo la settima sconfitta consecutiva, ospitando il Renate, la squadra di Foschi aveva cinque punti. Più tardi, si apre la scena: esterno sera, buio e freddo. Azione: esce il grande suv dal portone del parcheggio interno dello stadio Bottecchia, si abbassa il finestrino lato guida e parla lui, il presidente. Tranquilli, ho già i contatti con l’uomo giusto per rivoluzionare il Pordenone. Ecco l’imprimatur di Giorgio Zamuner. Prima consulente di mercato del presidente, dopo sei mesi – con i saluti a Pinzin – direttore sportivo in pectore, anche se non ufficialmente perché lui è un operatore di mercato e le figure non si possono sovrapporre. In pratica sì, in teoria no. SPORTELLI E SPORTELLATE – Il mercato in estate e a gennaio per la Lega Pro tiene aperti i suoi sportelli. In realtà, come ha dimostrato anche nella sua unicità la vicenda pordenonese, non c’è periodo dell’anno in cui – in particolare per i professionisti – non vi siano contatti, interessamenti, intese, rinvii. A margine delle voci fuori campo, oggi si completa la preparazione al De Marchi (a porte chiuse) della squadra di Tedino. Il test Bassano servirà non solo per la raccolta punti, fondamentale per le sgomitate che si stanno dando i club che occupano i primi posti: cinque squadre in cinque punti. Si vedrà la seconda in casa della terza in classifica, con un punto di separazione e gli stessi gol subiti (20). La prova allo stadio Mercante fornirà, soprattutto, indicazioni se il pareggio finale di domenica scorsa, a Lumezzane, abbia intaccato in qualche maniera la forza d’urto neroverde, più del gol patito all’alba del match. Che sia di buon auspicio il 3-0 dell’andata, con tripla firma di Caio De Cenco. Metà dei gol di differenza, fra Bassano e Pordenone, sono i suoi.
Ore 19.20 – Lega Pro girone A, fischio finale: Pro Piacenza-Pro Patria 1-1, Renate-FeralpiSalò 1-0.
Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Domani si gioca. Una partita più che importante, come del resto lo saranno tutte da qui alla fine del campionato, ma si sa che in questi casi una vittoria può cambiare l’andazzo e ridare alla compagine biancorossa quella convinzione persa da un po’. La burrasca legata alla vicenda che ha visto Alfredo Pastorelli prima lasciare e poi riabbracciare il progetto portato avanti con i soci della finanziaria Vi.Fin. si è chiusa lasciando tutto com’era prima. E di ripercussioni per la squadra ci si augura non ce ne siano state. «Di sicuro non possiamo dire che non abbiamo saputo — spiega capitan Brighenti — ma quello che accade a livello societario non ci riguarda. Con il mister abbiamo pensato a lavorare per ritrovare la vittoria domenica al Menti contro il Trapani. Tutti sanno che è una partita troppo importante e non possiamo sbagliarla; sono cose che abbiamo già ripetuto tante volte, ma adesso è il tempo di far parlare il campo e quindi è meglio non aggiungere altro». Ecco quindi che tutta l’attenzione va al Trapani, capace di vincere a Perugia e a Pescara nelle ultime trasferte disputate e di far tremare il Cagliari, che al Provinciale si è salvato solo al 92’ dopo essere stato sotto di 2-0 nel punteggio. Pasquale Marino, per tornare alla vittoria, quasi sicuramente schiererà il 3-4-3 visto a Novara che, fino all’incredibile espulsione di Pinato, aveva dato più che buone risposte pur contro un avversario forte come i piemontesi. Marino, contro i siciliani allenati da Serse Cosmi, dovrà rinunciare in difesa allo squalificato Pinato e agli infortunati El Hasni e D’Elia, con il tecnico siciliano che, davanti a Vigorito, schiererà l’ex difensore della Reggina Adejo, Brghenti e Ligi. In mediana Laverone sarà confermato sulla corsia di destra, con sempre più jolly Sampirisi che agirà sulla corsia di sinistra; in mezzo i due mediani saranno Moretti e Signori. Nel reparto offensivo Marino sembra voler dare spazio dal primo minuto sia a Raicevic che ad Ebagua, con Galano che stavolta probabilmente agirà a sinistra. «Finora ho quasi sempre giocato a destra — precisa l’ex attaccante del Bari — ma se il mister mi schiererà dall’altra parte del campo non ci saranno problemi. Io sono a disposizione, e faccio quello che mi chiede il mio allenatore». Dopo la batosta di Novara e una settimana in cui le tensioni societarie l’hanno fatta da protagoniste, domenica si torna in campo contro un Trapani che sta attraversando un ottimo momento di forma. «Senza dubbio loro stanno disputando un campionato molto positivo — sottolinea Galano — ma noi dobbiamo guardare noi stessi perché se giochiamo come sappiamo e come abbiamo dimostrato, possiamo ottenere quei risultati che ci servono per venire fuori da una situazione molto difficile. Delle vicende societarie non voglio dire niente, non è mio compito; io devo pensare solo a giocare, fare meglio di quanto ho fatto finora perché finora non sono del tutto soddisfatto del mio rendimento. Devo dare qualcosa in più, se abbiamo vinto poco e siamo in fondo alla classifica la responsabilità è solo nostra». Con due partite consecutive al Menti alle porte, l’imperativo è ritrovare la vittoria tra le mura amiche, ottenuta solo due volte in questa stagione: sei punti fondamentali. «Questa è una delle nostre più gravi mancanze — sottolinea Galano — perché vincere così poco davanti ad un pubblico così numeroso e caloroso come quello di Vicenza è un delitto. Ma se vogliamo salvarci dobbiamo cambiare rotta, e dobbiamo dare tutto noi stessi per riuscirci».
Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) «Finché c’è la minima speranza di raggiungere l’obiettivo, va sfruttata. Anche se stavolta ci troveremo di fronte una squadra che, insieme al Pordenone, pratica il miglior calcio del girone». Queste le parole di Alberto Colombo dopo la rifinitura di ieri in vista del match di stasera col Sudtirol. Finalmente rientra qualcuno dall’infermeria? «Avremo Nolè e Mignanelli, cioè più alternative, perciò c’è ancora la possibilità di crederci, senza guardare cosa fanno le altre, per una volta pensando solo al risultato». L’assenza di Sabotic in difesa o l’attacco che segna poco: che cosa la preoccupa di più? «Guardando i numeri è logico che l’attacco, pur non sterile, non sia da prime posizioni, mentre siamo sempre la miglior difesa e questo deve darci sicurezza, anche se le partite si possono perdere e vincere anche con l’1-0. Sarà fondamentale, perciò, cercare da subito quell’episodio che disponga la gara in discesa». Vedremo novità? «Terrò inalterato il concetto di gioco mentre sotto l’aspetto tattico ho cercato di analizzare il loro punto debole per metterli in difficoltà». A centrocampo vedremo Siega e Danza? «Sono dubbi che ho: non so se far partire Siega da esterno o da seconda punta; mentre Danza ha la freschezza del giovane ma non ha l’esperienza giusta nella fase di non possesso. Nella fase di sviluppo, invece, sarà importante e perciò, se partisse dalla panchina e noi avessimo l’inerzia della partita dalla nostra parte senza trovare la via del gol, potrebbe essere una buona soluzione a partita in corso». Non è un rischio snaturare Siega, il secondo miglior realizzatore della squadra? «Lui garantisce entrambe le fasi in ogni zona del campo. Più è vicino alla porta e più diventa pericoloso, perciò cercherò di scegliere per il bene della squadra anche in ottica più offensiva». Cosa teme del Sudtirol? «Mister Stroppa usa diversi sistemi di gioco e il suo attuale 3-5-2 l’ho preso in esame anche io, perché lo fa in modo propositivo. Ha un giocatore come Tulli che ha sempre segnato contro di me, sia a Vicenza con la Pro Patria sia l’anno scorso ad Ancona con la Reggiana, oltre a uomini interessanti in ogni reparto come Spagnoli, Gliozzi, Tagliani. Hanno il rammarico, come noi, di aver perso troppi punti per strada, ma sono temibili e se li lasciamo giocare ci metteranno in difficoltà. Mi aspetto una bella partita dove faremo di tutto per portare a casa i tre punti». Vuole fare un appello a quei tifosi delusi? «Ci vogliono fatti e non parole, quindi, se venissero in pochi alla partita, un nostro risultato importante dovrà fungere da richiamo per il resto della stagione».
Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) Alle 20.30 di stasera la Reggiana affronta al Città del Tricolore il Sudtirol, dopo l’ultimo 3-0 rifilato al Feralpisalò tra le mura amiche ma, soprattutto, dopo quel 2-1 di Cremona che rischia di aver spento ogni velleità di classifica. Forse è tardi per parlare di ultima spiaggia: i tanti treni passati nell’ultimo periodo non sono stati presi e, inoltre, davanti ai granata c’è un nutrito gruppo di pretendenti che potranno solo consolarsi coi due (oppure tre) posti che concederà la griglia play off, visto che il Cittadella ha già un piede in serie B. Però, come ha ricordato anche il presidente Stefano Compagni dopo la sconfitta di sabato, «c’è da onorare la maglia», e, ragionando una gara alla volta, a questa squadra matematicamente nulla è precluso in virtù dei tanti scontri diretti che l’attendono in queste ultime nove giornate di campionato. Di questo tipo di incontri fa parte la sfida con gli altoatesini di mister Stroppa (in un weekend che ne offre altri come Padova-Pavia, Bassano-Pordenone e Alesandria-Cittadella). A inizio stagione entrambe le squadre erano tra le candidate al salto di categoria, mentre ora si dividono con la Cremonese l’ottavo posto della graduatoria a 9 punti dal terzo che significherebbe play off. Il cammino di Reggiana e Sudtirol è pressoché analogo, con la difesa ospite maggiormente perforata, e vincere ricordando lo 0-0 dell’andata metterebbe gli uomini di Colombo in posizione migliore anche nella classifica avulsa. Vincere col Sudtirol, poi, sarebbe già di per sé un’impresa visto che nei sette match precedenti i granata hanno collezionato solo cinque pareggi e due sconfitte. La settimana di lavoro è stata tranquilla, disturbata solo dal maltempo che ha costretto il gruppo ad allenarsi sui campi sintetici della città, mentre a livello di rosa sono tornati pezzi importanti come Mignanelli e Nolè, anche se la grave perdita in difesa di Sabotic per squalifica lascia punti interrogativi sul sostituto. Non è l’unico dubbio, perché il tecnico ha in mente alcuni esperimenti anche a centrocampo con l’impiego di Siega sulla fascia destra e l’eventuale debutto di Danza dal primo minuto. Solo al risveglio muscolare di stamattina verranno sciolte le ultime riserve ma di sicuro sarà una gara tra due 3-5-2 speculari e, per la Reggiana, si ipotizza questa formazione: Perilli in porta; Spanò, Parola e Rampi in difesa; Siega, Bruccini, Pazienza, Maltese e Mignaneli a centrocampo; Letizia ed Arma davanti.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Giornata importante anche fuori dal campo, quella di ieri, per il Mantova. La dirigenza, capitanata dal presidente Sandro Musso, ha infatti prima incontrato il sindaco Mattia Palazzi in municipio e poi ha avuto un faccia a faccia con Fabrizio Lori, che sembra sul punto di chiudere in tempi record la sua nuova avventura in biancorosso. «La società mi ha ribadito il suo impegno – spiega il sindaco -, ma allo stesso tempo mi ha chiesto di farmi interprete di un appello alle forze economiche della città affinché non lascino sola la Sdl in questa esperienza. Trovare partner che si impegnino nel calcio non è mai stato storicamente facile a Mantova, ma tenteremo di sensibilizzare gli imprenditori su questo fronte». «Abbiamo rappresentato la situazione al sindaco – dice dal canto suo il dg Gianfranco Bernasconi -, trovandolo interessato a darci una mano. Per crescere c’è bisogno di sostegno, l’abbiamo sempre detto fin dal nostro arrivo lo scorso giugno. E adesso sarebbe ideale trovare in fretta dei nuovi partner per programmare il futuro». Con il sindaco è stato affrontato anche l’annoso problema delle utenze dello stadio Martelli, i cui costi da sempre rappresentano un peso per il club. Dopo questo incontro, Musso, Bernasconi, il direttore operativo Matteo Togni e il socio Piero Raccagni hanno visto Fabrizio Lori allo stadio. «Ci siamo chiariti su cosa ognuno di noi può fare negli ultimi due mesi di campionato – afferma Bernasconi -. Lori, da esterno, può dare una mano alla società sul fronte dei rapporti con i tifosi e su quello della ricerca di nuovi sponsor, lavorando insieme al presidente Musso al futuro del club. Mentre i rapporti con la prima squadra e i media al momento sono delegati totalmente al sottoscritto e al direttore operativo Togni». In sostanza, Lori non si occuperebbe più in prima persona della squadra, come aveva iniziato a fare tre settimane fa, partecipando ai ritiri e andando addirittura in trasferta col pullman insieme ai biancorossi. Interpellato in merito, l’ex patron biancorosso non ha voluto commentare. E a questo punto, dopo una settimana di assenza dal campo e il lungo colloquio avuto ieri con Musso e gli altri dirigenti, l’impressione è che Fabrizio Lori stia per salutare la compagnia e che non l’abbia già fatto per evitare turbative alla vigilia di una partita importante.
Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) Ennesima prova d’appello, o meglio forse ultima chiamata per il Mantova di scena questa sera (20.30) al “Comunale” di Gorgonzola contro la Giana Erminio. La squadra milanese si trova a quota 27 punti, appena una lunghezza sopra i playout e comunque può vantare un margine di +5 sui biancorossi, terzultimi a quota 22. Come dire che tutto sommato un pareggio per i locali, reduci da tre sconfitte consecutive e senza vittorie casalinghe dalla bellezza di sei mesi (18 settembre 2015), non sarebbe nemmeno un dramma, posto che anche la Giana verosimilmente dovrá lottare fino alla fine per evitare il rischio retrocessione. Dal punto di vista del Mantova invece la prospettiva è completamente diversa: un pareggio avrebbe il sapore di un brodino, non si sa quanto ricostituente, alla vigilia di due sfide con Bassano e Cittadella, mentre una nuova sconfitta decreterebbe, per quanto a otto giornate dalla fine, una mazzata pressoché decisiva sulle residue speranze di salvezza. Mai come stavolta, dunque, serve quasi solo la vittoria: tre punti consentirebbero di avvicinare la Giana Erminio e fare un pieno di fiducia in vista del rush finale. Facile a dirsi, molto meno a concretizzarsi per un Mantova che di partite ne ha vinte soltanto due nelle ultime 18 gare. Oltretutto non si può certo dire che la squadra biancorossa abbia trascorso una settimana serena: Trainott non ha recuperato, Masiello, Di Santantonio e Tano Caridi a loro volta sono incappati in malanni di tipo muscolare e non saranno disponibili, ad eccezione del capitano che ieri non si è allenato precauzionalmente e stasera si accomoderà in panchina per un eventuale impiego a gara in corso. Del resto, se si crede ancora, come più volte dichiarato, nella salvezza occorre fare di necessità virtù: ovvero non piangersi addosso e dare tutto in campo, chiunque ci vada, per invertire la tendenza. Nella rifinitura di ieri pomeriggio al Martelli Javorcic ha preso atto del forfait di Trainotti e ha schierato con la maglia blu la formazione che stasera scenderà in campo: un 4-4-2 nel quale il tecnico si tiene fino alla fine il dubbio Pane-Bonato in porta. Per il resto in difesa la linea a quattro, da destra verso sinistra, sarà composta dal “ripescato” Scalise, il rientrante Cristini, Carini e Sereni. Novità sostanziali a centrocampo, con Longo esterno destro alto, Perpetuini, Raggio Garibaldi e Gonzi sulla fascia sinistra: quest’ultimo ha vinto in extremis il ballottaggio con Zammarini che sembrava destinato a una maglia da titolare. Infine in attacco conferma per la coppia Falou e Marchi, che proprio ieri è sembrato molto pimpante. La Giana Erminio, dal canto suo, recupera dopo un infortunio lo spauracchio Sasà Bruno al centro dell’attacco e l’esterno Rossini, mentre non sarà a disposizione il centrale difensivo Montesano. Tra gli ex il portiere Paleari sarà in campo mentre Claudio Grauso partirà dalla panchina.
Ore 17.00 – Neto Pereira (attaccante Padova): “Sono contentissimo della prestazione della squadra e del gol. Era uno schema che avevamo provato in allenamento e che è riuscito molto bene. Sono contento che abbiamo vinto e che abbiamo giu hai una grande partita, risultati come quello di oggi danno morale. I playoff? Ci ho sempre creduto, a maggior ragione. Ci credo adesso, dobbiamo provare a fare più punti possibili e poi vedremo cosa succederà. La dedica è per Elena, la mia compagna”
Ore 16.50 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Abbiamo conquistato una grande vittoria, la squadra si è espressa al meglio delle proprie potenzialità. È la terza vittoria consecutiva, a questo punto siamo in corsa e ce la giocheremo fino in fondo. Dite che rido poco? Smaltisco la tensione almeno mezz’ora dopo la fine della partita, la mezz’ora non è ancora passata. Pensiamo al Pordenone, adesso dobbiamo spingere fino in fondo per vedere se riusciamo ad agganciare i playoff”
Ore 16.40 – Marco Ilari (centrocampista Padova): “Non so dire dove potremo arrivare, posso dire che a Pordenone possiamo replicare la pr stazione di oggi. L’esultanza finale? Non era preparata, eravamo sotto la curva e ci è venuta così. Il Pavia mancava di diversi giocatori, ma veniva da tre vittorie consecutive ed è stato un avversario di grande livello. Per quanto mi riguarda sono in crescita, spero di crescere ulteriormente. Abbiamo preparato benissimo la partita, in questo siamo bravi”
Ore 16.30 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “Sul gol ho sbagliato quello più facile e ho fatto la cosa più difficile. Sono felice per la doppietta, ma soprattutto per la squadra. Segno di più nel girone di ritorno, è anche vero che nel girone di andata non avevo giocato sempre e avevo perso qualche partita. A Pordenone andiamo per vincere, ci proveremo fino in fondo per i playoff”
Ore 16.25 – Sala stampa, Pillon, allenatore Padova: “Il secondo gol è nato da una situazione che proviamo spesso in allenamento, solo che stavolta è riuscito. Il Pavia? Diamo merito alla mia squadra, che ha imbrigliato bene i lombardi, la partita era stata preparata bene. Loro davanti hanno grandi potenzialità. Noi nella lotta playoff? Solo attraverso un filotto di vittorie puoi pensare di arrivare agli spareggi, altrimenti recuperare cinque punti è difficile. Bisogna continuare così. Va migliorata la gestione della partita, non possiamo concedere qualcosa per rischiare di riaprire la partita. Se oggi loro segnavano sul palo poi si va in difficoltà. Il centrocampo? Dobbiamo continuare a sfruttare le corsie esterne, a creare gli spazi e a fare cross, perché con giocatori come Neto e Altinier devi mettergli palle alte. Siamo cresciuti finalmente, giochiamo alti, è quello che poi fa la differenza. Noi arrivavamo sempre primi sulla palla, eravamo corti e aggressivi e i tempi del pressing vengono meglio. Noi dobbiamo tenere ritmi alti, essere aggressivi”.
Ore 16.25 – Sala stampa, Pillon, allenatore Padova: “Grandissimo primo tempo il nostro, nel secondo qualcosina abbiamo concesso. Abbiamo speso tanto, poteva anche starci un po’ di calo, poi siamo usciti, quindi la condizione fisica e mentale è buona. Abbiamo proseguito la situazione di Mantova, la strada è quella giusta. Anche la settimana scorsa l’avversario era buono, è l’atteggiamento che conta. Abbiamo fatto tanto lavoro e ora abbiamo qualche frutto, ma non bisogna mollare niente. Abbiamo fatto tanta fatica, dobbiamo cercare di vincere più partite possibile e poi vedremo. Cosa è cambiato mentalmente? E’ la tranquillità di poter anche sbagliare. Quando lotti per la salvezza non puoi sbagliare, adesso non c’è più quel timore. La squadra dopo tre mesi di lavoro sta acquisendo delle certezze, adesso siamo più squadra, tutti lottano sia in difesa sia in attacco, stiamo pian piano arrivando a giocare come piace a me,. Noi facciamo il massimo per raggiungere un sogno. Il Pordenone? Gioca un calcio frizzante e aggressivo, simile al nostro, è libera mentalmente, tutto gli viene facile e stanno attraversando questo momento. Sarà una partita difficile, lavoriamo in settimana e vediamo”.
Ore 16.20 – Sala stampa, Facchin, portiere Pavia: “Abbiamo fatto una partita brutta sia dal punto di vista tecnico, sia da quello tattico. Il Padova ha affrontato la partita con uno spirito migliore. La differenza rispetto alle ultime partite è che oggi abbiamo trovato una squadra organizzata e forte. Non so come mai abbiamo questi problemi, ma bisogna invertire la rotta. Due gol su rovesciate? Non mi ricordo se è la prima volta o meno, chiaro che se un attaccante in area riesce a fare una rovesciata qualcosa di sbagliato c’è”.
Ore 16.15 – Sala stampa, Brini, allenatore Pavia: “Siamo entrati in campo messi male e non nella condizione mentale di affrontare una squadra come il Padova. Perdere in questo modo non mi piace, non è la maniera di giocare a calcio è mancata cattiveria e non possiamo pensare di affrontare questa parte di campionato così. La cattiveria purtroppo non si compra, fa parte del dna di ogni giocatore. Le motivazioni bisogna trovarle quotidianamente. Non siamo ancora una squadra matura. Nel secondo tempo c’è stata un po’ di volontà in più ma non basta. Non mi ha soddisfatto nulla, non si scende in campo questa maniera. Domani mattina ci alleniamo e ne parleremo con calma del risultato. A livello mentale non è scattato qualcosa di importante. Non è pensabile che in venti giorni la squadra cambi tanto dalla sera alla mattina. A me servono calciatori, non ragionieri che stiano seduti su una scrivania. Il Padova? E’ stato bravo a crederci, essere aggressivo e ad arrivare primo su tutti i palloni”.
Ore 16.00 – TERMINA LA PARTITA ALL’EUGANEO: PADOVA-PAVIA 3-0, DOPPIETTA DI ALTINIER E ROVESCIATA DI NETO PEREIRA.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Serie D a riposo ma il Venezia non rifiata e anzi, contro l’Altovicentino, fa le prove generali dell’atteso derby di domenica prossima (ore 15) contro il Mestre a Mogliano. Amichevole dal sapore di campionato questo pomeriggio allo stadio Dei Fiori di Valdagno (ore 14.30) per il team di un Giancarlo Favarin che continua ad esortare Soligo e compagni a non rilassarsi nonostante il confortante primato nel girone C a più 5 sul Campodarsego. «Abbiamo cercato appositamente un’amichevole di livello – spiega il tecnico pisano – per tenere la testa sul campionato. Non potrebbe essere altrimenti, meno male che ripartiremo dal derby col Mestre, gara contro la squadra forse più in forma del momento e che quindi ci aiuta a tenere la testa giusta. Sarà la prima di sette finali e noi dovremo cercare di aumentare il nostro vantaggio anziché gestirlo». A Valdagno non scenderanno in campo i difensori Ferrante (spalla dolorante), Di Maio (influenza, fermo fino a martedì) e soprattutto il centrocampista Acquadro, il quale ieri a Roma ha parlato da capitano alla presentazione della Rappresentativa di serie D che martedì esordirà contro il Livorno nella 68. Viareggio Cup. «Sono molto orgoglioso di fare parte di questa squadra – le parole del giovane arancioneroverde -, ci stiamo preparando bene per disputare un grande torneo che è per tutti noi un’ottima vetrina. Il gruppo è molto valido, unito e saprà certamente farsi valere». A confermare l’attendibilità del faccia a faccia con l’Altovicentino (allenato dall’ex centrocampista lagunare Mauro Zironelli) è il secondo posto occupato dal team berico nel girone D a meno 6 dalla corazzata-Parma. Altrettanti sono i punti di vantaggio su un Forlì che oggi, vincendo il recupero in casa della Ribelle, si avvicinerebbe a tre sole lunghezze riaprendo i giochi per il secondo posto. Conservarlo con conseguente pole position in vista dei playoff sembra ormai il vero obiettivo di un Altovicentino intenzionato a fare sul serio contro il Venezia, anche perché domani il Parma recupererà sul campo del Romagna con prospettiva di volare a più 9 chiudendo definitivamente i giochi per la promozione diretta in Lega Pro.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Amichevole di lusso oggi per il Venezia, che a Valdagno (ore 14,30) affronterà l’Altovicentino. «Abbiamo voluto espressamente incontrare una squadra di alto livello per tenere alta la tensione», spiega mister Giancarlo Favarin, che avrebbe fatto volentieri a meno della pausa. Nel weekend la serie D è ferma per la concomitanza del torneo di Viareggio, ma per chi sta viaggiando a vele spiegate come gli arancioneroverdi una sosta non è mai la benvenuta. Il pericolo è che quelle «vele» possano sgonfiarsi, causa inattività. Ecco il motivo del test con la seconda in classifica del girone D: con 66 punti, l’Altovicentino è infatti dietro al Parma, che ne ha 72, ovvero uno in meno del Venezia. «Per noi questa amichevole è un test importante — spiega Favarin — potendo, avrei preferito che questa sosta non ci fosse, ma era in calendario e non ci si può fare nulla. Dunque cerchiamo di ovviare con questa partita. E poi — aggiunge — per fortuna ci aspetta il derby, appuntamento che ci obbliga a tenere la testa sul campionato». Domenica 20, infatti, c’è la sfida con il Mestre ed è una di quelle partite che non richiedono motivazioni supplementari. «E’ una sfida — prosegue il tecnico arancioneroverde — che ci impone di non avere cali di tensione. E sarà oltretutto una partita difficile, perché il Mestre è una delle squadre più in forma del momento. Cercheremo di prepararla al meglio. Sarà importante fare il risultato». Dopo aver staccato il Campodarsego di 5 punti, il Venezia non intende mollare la presa. Davanti a sé, la squadra di mister Favarin ha altre sette partite, che significano altri 21 punti in palio. E alcuni scogli piuttosto impegnativi da superare: il primo è il derby, ma poi tra gli impegni clou ci saranno la trasferta di Este (10 aprile) e la sfida casalinga con il Belluno (17 aprile). «Da qui alla fine — osserva Favarin — per noi è come se ci fossero sette finali. Dobbiamo affrontarle una per volta e cercare di vincerne il più possibile». Anche se il Campodarsego nelle ultime partite ha subito un brusco rallentamento (quattro punti nelle ultime quattro giornate) tanto da subire il sorpasso e l’allungo degli arancioneroverdi, il testa a testa in vetta non può dirsi ancora definitivamente archiviato. «Stare davanti è sicuramente meglio ma questo vantaggio dobbiamo cercare di incrementarlo. Non possiamo limitarci a gestirlo, sarebbe un errore. Abbiamo visto che si fa molto presto a distruggere, cioè a perdere punti, e invece ci vuole tempo per ricostruire, cioè recuperare. Quindi niente calcoli. Rimaniamo decisi e determinati». Tutti, o quasi, convocati per l’amichevole di oggi. Assenti solo Ferrante, che sta ancora facendo i conti con la botta alla spalla e Di Maio, guarito dall’influenza, ma disponibile solo da martedì. Anche il Mestre ha interrotto la sosta con un’amichevole, ieri pomeriggio, «in famiglia» tra la prima squadra e la juniores. La prevendita dei biglietti scatta lunedì, sia per i tifosi arancioneri che per gli arancioneroverdi. Il Mestre, sulla base degli input ricevuti dalla base, ha deciso di dedicare le giornate di lunedì e martedì alla prelazione per gli abbonati, che potranno acquistare in prevendita fino a un massimo di quattro biglietti e portare allo stadio amici e parenti.
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Per il Venezia amichevole oggi (14.30) a Valdagno contro l’Altovicentino allenato da Mauro Zironelli, pari categoria girone D. Formazione dai nomi illustri, l’Altovicentino, da Perna a Falconieri, da Peluso a Nchama, da Diop a Lavagnoli e Odogwu. Non sufficienti, comunque, per contrastare la marcia del Parma, ancora imbattuto (21 vittorie, 9 pareggi). Per il Venezia un test interessante per tenere alta la concentrazione in vista del derby contro il Mestre in programma invece domenica 20 marzo a Mogliano. «Volevamo un avversario di prima fascia per questa amichevole» ha spiegato ieri Giancarlo Favarin, «l’Altovicentino sta disputando un’ottima stagione rimanendo nella scia del Parma». Oggi il tecnico pisano utilizzerà tutti i giocatori a sua disposizione, mancheranno Acquadro, impegnato con la Rappresentativa di serie D che parteciperà al torneo di Viareggio ed è stata presentata ufficialmente ieri a Roma, Di Maio, che tornerà in gruppo martedì, e Ferrante, bloccato dal problema alla spalla infortunata a Levico. «Per una squadra lanciata come il Venezia, la sosta si poteva anche evitare, però è fissata dal calendario» aggiunge Favarin, «per fortuna la prima partita al ritorno in campo sarà contro il Mestre, un appuntamento per il quale non è pensabile alcuna forma di calo di tensione. Noi oltrettutto non pensiamo a difendere il vantaggio che abbiamo, nelle prossime partite punteremo anche a incrementarlo». Recuperi. Nel weekend si recuperano quattro partite nel girone C: oggi si giocano Belluno-Union Ripa La Fenadora (7^ giornata) ed Este-Sacilese (11^ giornata), domani Virtus Verona-Abano (6^ giornata) e Tamai-Luparense (11^ giornata).
Ore 12.50 – (Gazzettino) Mattia Minesso è risultato decisivo nel match d’andata al Tombolato con l’Alessandria, prossimo avversario dei granata nel posticipo di lunedì sera, realizzando il gol del 2-1 nel finale di partita. E si è ripetuto mercoledì nella sfida di Coppa Italia: sua la rete del raddoppio granata nel 2-1 sulla Spal. «Sono contento – sostiene l’interessato – perchè sono stati entrambi gol utili alla squadra, oltre che una soddisfazione personale. Con la Spal mi sono mosso meglio nel primo tempo, poi sono calato nell’intensità, ma sono riuscito ugualmente a tenere la posizione in campo e a trovare anche la rete». La memoria di Minesso va poi alla giocata vincente con l’Alessandria. «Mi era arrivata la palla da calcio d’angolo e mi trovavo un po’ sbilanciato per cui non avevo colpito benissimo. Il tiro di prima, però, ha preso in controtempo il portiere ed è finito in rete. Ho avuto anche un po’ di fortuna”. Titolare in Coppa, il giocatore gradirebbe un po’ di spazio in più in campionato. «È normale che tutti vorrebbero giocare di più perchè non piace a nessuno guardare gli altri in campo. L’importante però è allenarsi bene e farsi trovare pronti alla chiamata». Sulla prossima partita, conclude: «Il campionato era e rimane il nostro primo obiettivo. Lunedì con l’Alessandria sarà una sfida difficile contro un avversario di prima fascia che rimane fra i favoriti e cercherà almeno i play off. Conoscendo già il risultato di Bassano-Pordenone, la partita potrebbe incidere molto sulla classifica. Noi abbiamo un solo obiettivo: puntare alla vittoria perchè altri discorsi potrebbero rivelarsi pericolosi. Per questo affronteremo anche l’impegno con la massima determinazione possibile». LA SQUADRA. Allenamento regolare per tutti, con il solo Alessandro De Leidi che svolge ancora un lavoro differenziato. Oggi seduta al pomeriggio, domani alle 11.30 la rifinitura con partenza al pomeriggio per Alessandria, dove lunedì alle 20, con diretta Tv su Rai Sport 1, ci sarà l’attesa sfida con i grigi di Gregucci (arbitro Edoardo Paolini da Ascoli). Luca Maniero, uscito dolorante mercoledì nel primo tempo con la Spal, ha riportato un leggero stiramento alla coscia destra. Intanto lunedì mattina a Firenze, nella sede della Lega Pro, saranno confermate le date delle finali di Coppa Italia Lega Pro fra Cittadella e Foggia (mercoledì 30 marzo e 13 aprile) con il sorteggio dei campi per l’andata e il ritorno.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Se lo ricorda bene quel gol, Mattia Minesso. E i maligni potranno pure dire che ci mancherebbe che lo avesse scordato, visto che è rimasto l’unico del suo campionato! Di fatto, però, di occasioni per segnarni altri non è che ne abbia avute molte, sin qui, il buon Mattia, avendo trascorso sul rettangolo verde, in tutto, appena 312 minuti. E anche quel 31 ottobre, quando con un preciso diagonale mancino infilò in pieno recupero la rete del 2-1 che decise Cittadella-Alessandria, era entrato da pochissimo. «All’andata era una sfida diversa, perché valeva come una sorta di spareggio per il primo posto e noi venivamo dalla sconfitta in casa dell’Albinoleffe», commenta il centrocampista granata, decisivo anche nella semifinale di Coppa Italia con la Spal. «Ma, in vista della gara di ritorno di lunedì sera, per quanto riguarda il nostro approccio cambia poco: è vero che ora i piemontesi sono attardati di 13 punti, e tuttavia possono contare su una delle rose meglio attrezzate, costruita per vincere il campionato». A lungo si è parlato di quella sua rete come della più preziosa della stagione, perché all’epoca l’arrivo a pari punti con i piemontesi di Gregucci non sembrava improbabile, tant’è che il girone d’andata l’avete terminato appaiati in vetta. Poi cos’è successo? «È accaduto che loro hanno speso energie fisiche e nervose per andare avanti nella Coppa Italia Tim, cedendo terreno». A proposito degli impegni extra-campionato: a fare la differenza a vostro favore, anche con la Spal, è stata proprio la qualità e l’ampiezza della rosa a disposizione di Venturato. Dica la verità, dopo tante panchine quanta rabbia c’era nella conclusione al volo che ha portato al raddoppio granata? «Per me è stato un gol importante anche a livello personale, perché non è facile rimanere fuori così tanto tempo. Io, però, mi sono sempre allenato con lo stesso impegno di chi gioca di più, senza mai mollare. Partite come quella di mercoledì stanno da sole a dimostrare quanto lavoriamo ogni giorno. E non vale solo per me, che da un po’ aspettavo questa rete, ma pure per i miei compagni». Un lavoro che paga. Se battete l’Alessandria, possiamo dire che è fatta per il primo posto? «Nove punti di margine sulla seconda non sono pochi, ma abbiamo ancora davanti tanti scontri diretti: quello di lunedì sera e poi i prossimi con Bassano, Pordenone e Feralpi. Non abbiamo conquistato ancora nulla». Dal Tombolato. Ieri pomeriggio allenamento differenziato per il solo De Leidi. Paolucci, che ha ripreso a lavorare con i compagni, sia pure con cautela, potrebbe tornare fra i convocati. I tifosi. Vista la diretta tv su Rai Sport 1 della partita, che inizierà alle 20, lunedì non si registrerà un esodo granata ad Alessandria, ma una ventina di tifosi sarà comunque presente allo stadio Moccagatta, capeggiata da Giuseppe Ferronato, storico supporter che ha organizzato un pullmino.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Este al Nuovo Comunale oggi alle 14.30 per il recupero della sfida con la Sacilese, ultima in classifica. Per i giallorossi è una ghiotta occasione per accorciare a quattro lunghezze il distacco dal secondo posto occupato dal Campodarsego. «Sulla carta può sembrare una partita meno impegnative delle altre, ma bisogna vincerla sul campo – sottolinea Andrea Pagan – Sono fiducioso perché i ragazzi sono perfettamente consapevoli che possiamo migliorare ulteriormente la nostra classifica». Arvia è squalificato, Niselli infortunato (caviglia), mentre Rosina e Favaro non sono al meglio. Niente impegni di campionato invece proprio per il Campodarsego che sarà di scena alle 15 a Legnago per un’amichevole.
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Non ci sarà il week end di sosta per tre delle quattro squadre padovane di Serie D. La prima compagine a scendere in campo sarà l’Este, impegnata oggi al Nuovo Stadio contro la Sacilese (calcio d’inizio alle ore 14.30, arbitro Enrico Maggio di Lodi) nel recupero dell’11ª giornata di ritorno. La Luparense, invece, sarà di scena domani a Brugnera contro il Tamai, mentre l’Abano, a Verona, in casa della Virtus Vecomp, archivierà la 25ª giornata (6ª di ritorno). Ciabatte e gita fuori porta per i giocatori del Campodarsego, che potranno così ricaricare le pile in vista della volata finale. L’anticipo. Di sicuro l’avversario più abbordabile sarà proprio quello dei giallorossi: la Sacilese, infatti, è ultima in classifica ed è ormai condannata alla retrocessione. La formazione pordenonese ha racimolato finora 9 punti in 30 partite (il Fontanafredda, penultimo, ne ha 28), troppo pochi per sperare nella permanenza in quarta serie. L’Este, a quota 61, lotta per ben altri obiettivi: nel mirino di capitan Lorello e compagni c’è infatti il Campodarsego, secondo in classifica, ora a + 7: «Il terzo posto è già un risultato strepitoso per noi», rileva Pagan. «A questo punto della stagione, però, dobbiamo guardare avanti e provare a migliorarci. Se da un lato va bene tenere a debita distanza il Belluno (che, sempre oggi, giocherà il derby tutto bellunese con l’Union Ripa La Fenadora, ndr), dall’altro bisogna provare a raggiungere chi è davanti a noi in questo momento, cioè il Campodarsego». Il tecnico chioggiotto non si fida della Sacilese: «È una squadra che non ha più nulla da perdere e ha fatto penare anche Campodarsego, Tamai, Fontanafredda e Levico», avverte. «Sono sicuro che i miei ragazzi non sottovaluteranno l’impegno perché in settimana si sono allenati con grande intensità. La vittoria, però, va guadagnata sul campo». Non saranno a disposizione per il match odierno Giuseppe Arvia (squalificato) e Gianluca Niselli (infortunato). Sono acciaccati, ma andranno in panchina, i due terzini Riccardo Rosina e Davide Favaro. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Colombara; Busetto, Maldonado, Caporali; Marcandella, Mastroianni, Ferrara. All.: Pagan.
Ore 11.10 – (La Provincia Pavese) In una nona giornata di ritorno con tanti scontri diretti da zona play off è il Pavia ad aprire il turno affrontando oggi pomeriggio all’Euganeo il Padova. Una trasferta che gli azzurri affrontano dopo tre vittorie consecutive che li hanno rilanciati al quinto posto. Pavia in salute quindi a Padova. «Non è così semplice e a Padova sarà una partita difficile, contro un avversario importante – sottolinea mister Fabio Brini – Dovremo metterci grande attenzione e sfruttare quello che loro concederanno, senza ovviamente tralasciare i nostri pregi e le nostre qualità». Per i veneti sarà una delle ultime occasioni per reinserirsi nella corsa play off e alla vigilia il loro tecnico, Bepi Pillon, ha detto che per crederci ancora servono vittorie a partire dal match odierno con gli azzurri. «Il Padova avrà un atteggiamento propositivo e aperto? Lo vedremo solo sul campo – spiega il mister degli azzurri – Noi dovremo sfruttare le situazioni che potranno venirsi a creare in nostro favore. Sappiamo che sarà difficile, ma abbiamo anche grande consapevolezza nei nostri mezzi». E per affrontare al meglio questa gara il Pavia è partito addirittura nel tardo pomeriggio di giovedì per la città veneta, dove ieri ha svolto la seduta di rifinitura. Non ci sono particolari novità dell’ultim’ora. Ventuno i giocatori disponibili per la gara, alla trasferta hanno partecipato anche gli squalificati Malomo e Cesarini. Sono rimasti a casa solo gli infortunati Biasi, De Silvestro e Bellazzini. In difesa rispetto all’ultima gara con la Giana rientra a destra Ghiringhelli al posto di Malomo con Siniscalchi a far coppia con Dermaku come centrale e Foglio a sinistra. Per il ruolo di trequartista alle spalle delle punte Ferretti e Sforzini dovrebbe essere impiegato Jacopo Manconi, più difficile la scelta Azzi come era accaduto a Cittadella. A centrocampo con Muscat centrale e Marchi a sinistra è il “padovano” Carraro presumibilmente a giocare dal 1’. Pirrone,, uscito nel primo tempo dell’ultima gara con la Giana per un risentimento muscolare, è stato gestito in settimana e difficilmente verrà rischiato dall’inizio anche perché l’alternativa Carraro si è dimostrata più che affidabile. Il Padova riproporrà la squadra che nell’ultimo turno ha espugnato Mantova per 3-1 con doppietta di Finocchio e rete di Altinier ottenendo la seconda vittoria consecutiva dopo quella con il Renate.
Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Diniz, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, De Risio, Mazzocco, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Cerchiamo sempre di essere aggressivi, propositivi e di fare la partita, a volte ci riesce bene come a Mantova e altre meno, ma questa è la strada giusta che mi piace e che dobbiamo portare avanti. Sappiamo delle difficoltà che ci aspettano con il Pavia e sappiamo anche cosa fare. Spero di rivedere lo stesso atteggiamento di domenica, fermo restando che non sarà semplice visto che di fronte avremo un avversario che ha maggiori qualità del Mantova. Però abbiamo l’obbligo di provarci». Pavia che non avrà davanti Cesarini, anche se può contare su Ferretti e Sforzini. «Cesarini è un ottimo giocatore, ma hanno una rosa molto ampia a disposizione e chiunque metti in campo, dà sempre garanzie. Tra l’altro in attacco possono contare su Sforzini che ha dato a loro forza fisica e qualità. È una squadra costruita per arrivare almeno ai play off se non addirittura per vincere il campionato, e anche loro all’Euganeo si giocano molto considerato che le squadre davanti stanno viaggiando a una media punti molto alta, e cercheranno di vincere come noi. Li ho visti anche al Tombolato con il Cittadella e non meritavano di perdere. Mi aspetto una gara su quella falsa riga». Passando alla formazione, si vedrà lo stesso undici schierato a Mantova. «L’idea è questa – sottolinea Pillon – perché la squadra ha fatto molto bene. Ho solo il dubbio se Ilari è al cento per cento». L’alternativa è Petrilli. In difesa confermato Diniz a destra con la coppia centrale Fabiano e Sbraga, soluzione che dà più fiducia al tecnico. «Il Pavia è una squadra molto forte fisicamente e Fabiano ci può dare garanzie nel gioco aereo e nella prestanza fisica».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Con la salvezza ormai ipotecata il Padova punta deciso all’inseguimento dei play off. Sono cinque le lunghezze da recuperare sul quarto posto (Alessandria) che al momento vale gli spareggi promozione, e la sfida in programma oggi all’Euganeo assume i contorni di scontro diretto dato che i biancoscudati avranno di fronte il Pavia che è quinto e ha quattro punti in più. Facile allora intuire che battere una diretta concorrente avrebbe una valenza doppia, e per riuscirci il Padova dovrà in un certo senso superare se stesso: finora infatti non ha mai centrato più di due successi consecutivi, e se si vuole puntare all’obiettivo grosso è necessario infrangere questo tabù. È proprio questo il tasto che tocca subito Bepi Pillon nella consueta chiacchierata post-rifinitura con i cronisti: «Mancano nove partite e dobbiamo vincerne il più possibile. Per recuperare cinque punti serve un filotto di tre-quattro vittorie che al momento non ci è mai riuscito, ma solo così possiamo avvicinarci ai play off, altrimenti diventa difficile. Basta guardare allo stesso Pavia, è rientrato in corsa grazie a quattro vittorie nelle ultime cinque gare. Io ci credo: se abbiamo il 20-30 per cento di possibilità, giochiamocele. Se non ci riusciamo pazienza, però abbiamo la possibilità di intraprendere un discorso diverso e dipende da noi, e dalle vittorie». Una spinta in più può arrivare anche dal fatto che la squadra sembra avere acquisito una mentalità vincente, e l’autorità con la quale si è imposta a Mantova ne è la riprova.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Quinto in classifica a un punto dalla zona play off, il Pavia, dopo il cambio in panchina e con l’organico rivoluzionato a gennaio, sta gradualmente trovando una propria fisionomia e i risultati gli stanno dando ragione. Dopo il rocambolesco ko rimediato a Cittadella – unica sconfitta della gestione Brini – l’undici lombardo ha infatti conquistato tre successi di fila a spese di formazioni posizionate nei quartieri bassi della graduatoria (in ordine cronologico Albinoleffe, Pro Piacenza e Giana Erminio). Nelle precedenti gare sotto la guida del nuovo allenatore, arrivato a inizio gennaio al posto di Marcolini e con un breve interregno di Rossini, sono arrivati in sequenza quattro pareggi e la vittoria interna con il Cuneo, prima della sconfitta al Tombolato. Anche sul piano tattico è stata trovata la quadratura del cerchio con il modulo 4-3-1-2, ma l’assenza per squalifica del forte trequartista Cesarini potrebbe portare a un ulteriore cambio a secondo della posizione – esterno o dietro le punte – che occuperà il brasiliano Azzi, suo probabile sostituto (in alternativa Manconi), arrivato a gennaio dallo Spezia dopo avere svolto la preparazione estiva con il Padova. All’Euganeo mancheranno anche il difensore di destra Malomo, pure lui squalificato, e l’ex granata Bellazzini. In campo numerosi volti nuovi arrivati a gennaio: tra gli altri, il centrale difensivo Dermaku, il laterale sinistro Foglio, il regista maltese Muscat, l’interno Pirrone (in non perfette condizioni fisiche) e in avanti Sforzini, già a segno tre volte, al fianco di Ferretti (11 gol).
Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Diniz, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, De Risio, Mazzocco, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Nell’uncidi lombardo non ci sono gli infortunati Bellazzini, De Silvestro e Biavi, più gli squalificati Malomo e Cesarini: «Quest’ultimo è un ottimo giocatore, ma la loro rosa è ampia e hanno ricambi di altissimo livello. Sono una squadra costruita per arrivare almeno ai playoff, e anche loro oggi si giocano molto: le prime stanno viaggiando a suon di vittorie, e come ci proveremo noi, anche il Pavia cercherà di portare a casa tre punti indispensabili». Le curiosità. Il Padova non batte il Pavia da più di dieci anni: era il maggio 2004 quando i biancoscudati di Ulivieri vinsero 4-0 grazie alle reti di La Grotteria, Zecchin, Guidetti e Cecchini. Ma quella di oggi pomeriggio è anche la gara degli affari “mancati”: per sostituire lo squalificato Cesarini mister Brini potrebbe scegliere il brasiliano Paulo Azzi: due anni fa fece ammutolire l’Euganeo nel clamoroso 0-4 del Cittadella, l’estate scorsa effettuò il ritiro con i biancoscudati prima di essere “scartato” da Parlato, poi a gennaio De Poli provò nuovamente a prelevarlo dallo Spezia, prima che si intromettesse proprio il Pavia. Assente, invece, il terzino Abbate, pure lui cercato a gennaio dal Padova: fuori rosa ormai da tempo, ha appena fatto causa al Pavia per mobbing.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) All’andata fu la partita forse più brutta della stagione: il Padova di Parlato, dopo essere stato surclassato nel primo tempo ed aver perso 2-0, dovette digerire anche il “caso” legato al mancato inserimento in lista campionato di Amirante, che non entrò in campo dopo aver dato il cambio a Petrilli, “caso” che per diversi gironi rischiò di provocare un terremoto in società. «Fa parte del passato, noi dobbiamo guardare avanti: vorrei vedere lo stesso atteggiamento di Mantova, una squadra molto aggressiva e propositiva: non sarà semplice, perché l’avversario ha qualità decisamente superiori a quello di domenica scorsa, ma abbiamo l’obbligo di provarci. La strada è questa: fare la partita, cercare sempre la proposizione, rimanere comunque alti in campo». Le squadre. L’allenatore trevigiano conferma la stessa formazione che sei giorni fa ha battuto i virgiliani 3-1: ancora panchina per Petrilli, sulla sinistra (stra)confermato Finocchio: «Ilari si è ripreso dalla botta alla caviglia ed è disposizione, e la mia intenzione è riproporre la squadra che ha fatto molto bene domenica. L’unico dubbio è proprio Ilari: sarà lui a doversi prendere la responsabilità di capire se è al cento per cento. In difesa confermo Sbraga e Fabiano, perché Sforzini e Ferretti sono molto fisici e prestanti, e i loro centimetri possono essere molto utili».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ora o mai più. In 12 giorni si decide il finale di campionato del Padova: oggi all’Euganeo arriva il Pavia, sabato prossimo sarà la volta della delicata trasferta a Pordenone, mentre nel mercoledì pre-pasquale sarà la Cremonese a presentarsi in viale Rocco. In meno di due settimane il treno dei playoff effettua tre tappe decisive: se i biancoscudati vogliono salirci sopra, devono necessariamente alzare l’asticella. Dopo i due successi contro Renate e Mantova, inseguono la terza vittoria di fila (evento mai verificatosi finora in stagione), e se conquistassero i tre punti sui lombardi, che partono con 4 lunghezze di vantaggio in classifica, potrebbero davvero rientrare in piena corsa per un posto sul podio. «Restano nove partite, e c’è poco da fare: dobbiamo cercare di vincerne il più possibile», avverte Bepi Pillon. «Per ricucire quei 5 punti sul quarto posto ci serve quel filotto di vittorie che finora non è mai arrivato. Io ci credo, se anche abbiamo solo il 20-30% di possibilità di riuscirci, ce lo dobbiamo giocare. Se non arriveremo ai playoff pazienza, ma dato che abbiamo ancora la possibilità di farcela non possiamo fare calcoli: il Pavia è tornato in corsa perché nelle ultime 5 gare ha ottenuto 4 vittorie, perché non possiamo provarci anche noi?».
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Diniz, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, De Risio, Mazzocco, Finocchio; Neto Pereira, Altinier.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Pillon tiene sott’occhio la coppia gol Sforzini-Ferretti e anche per questo confermerà Sbraga e Fabiano centrali, con Diniz spostato a destra. Una soluzione che ha dato ottimi risultati a Mantova e che tornerà ad essere riproposta anche oggi. «Ferretti e Sforzini — evidenzia l’allenatore — sono due punte forti fisicamente e che hanno le qualità per mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Sbraga e Fabiano ci daranno una mano anche sulle palle alte, visto che su questo fondamentale si giocherà una parte della partita odierna». L’undici anti-Pavia dovrebbe ricalcare in toto quello proposto domenica scorsa a Mantova, visto che anche ieri Ilari ha effettuato l’intero allenamento con il gruppo e che va considerato pienamente recuperato. «Marco sta bene — conferma Pillon — negli ultimi due allenamenti ha fatto tutto e per oggi lo considero assolutamente a disposizione. L’idea è quella di confermare la squadra che ha vinto a Mantova, l’unico dubbio era appunto Ilari ma vedo che sta bene, per cui…». Per Petrilli, dunque, si profila la seconda panchina consecutiva. Pillon ha notato il calo evidente, rigore fallito col Renate a parte, delle ultime settimane e ha deciso di accantonarlo. Ma non è certo una bocciatura: la stima nei suoi confronti è intatta e un periodo di appannamento capita anche ai migliori. Ci sarà ancora spazio per lui, soprattutto se la stagione dovesse avere una coda gradita con tanto di finestra con vista sulla serie B.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Se si vogliono i playoff allora questo è il momento. Senza tentennamenti, senza seconde o terze occasioni. Padova-Pavia è la partita da vincere per scalare la classifica e puntare al quarto posto, che potrebbe regalare (exploit negli altri due gironi permettendo) l’ultimo pass per gli spareggi promozione. Giuseppe Pillon, nell’ultima rifinitura del venerdì mattina alla Guizza, è carico come una molla. Sprona la squadra, pungola i giocatori, tiene sulle spine tutti. E poi in conferenza stampa traduce in parole la sua voglia di puntare in alto: «Guardando le nove partite che mancano alla fine — evidenzia l’allenatore trevigiano — dobbiamo vincerne il più possibile e su questo non ci piove. Io ci credo, anche se al momento abbiamo non più del 30% di possibilità di raggiungere i playoff. Finora ne abbiamo portate a casa al massimo due di fila, dobbiamo scalare marcia a partire dalla partita odierna (fischio d’inizio alle 14, ndr ) e questa è un’occasione da non fallire. Il Pavia è una squadra costruita come minimo per giocarsela agli spareggi e può contare su elementi di valore indiscutibile come Sforzini. Mi aspetto un avversario che, come noi, scenderà in campo per vincere, non certo per accontentarsi del pari. Credo che sarà una partita aperta e che regalerà qualche emozione». E Pillon ha le idee chiarissime su questo match. «Sappiamo cosa dobbiamo fare, speriamo di entrare in campo con lo stesso atteggiamento di Mantova, quello che vorrei vedere sempre. La strada è quella giusta e mi piacerebbe continuare a percorrerla, siamo entrati nel momento topico della stagione e penso che siamo al punto giusto per fare vedere chi siamo».
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 56, Pordenone 47, Bassano 46, Alessandria 43, FeralpiSalò e Pavia 42, Padova 38, Cremonese, Reggiana e SudTirol 37, Cuneo 28, Giana Erminio e Lumezzane 27, Pro Piacenza 26, Renate 25, Mantova 22, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 6 (-3 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della la venticinquesima giornata: SudTirol-Cuneo 1-0 (Tulli (St) al 45′ st), Cremonese-Reggiana 2-1 (Maiorino (Cr) al 3′ pt, Pacilli (Cr) al 34′ st, Arma (Re) al 39′ st), Cittadella-AlbinoLeffe 1-0 (Jallow (Ci) al 22′ pt), FeralpiSalò-Pro Piacenza 1-1 (Tortori (Fs) al 22′ st, Alessandro (Pp) al 46′ st), Pro Patria-Bassano 0-1 (Bizzotto (Ba) al 12′ st), Mantova-Padova 1-3 (Finocchio (Pd) al 18′ pt e al 38′ pt, Marchi (Mn) al 10′ st, Altinier (Pd) al 12′ st), Renate-Alessandria 0-4 (Branca (Al) al 16′ pt, Bocalon (Al) al 13′ st, Branca (Al) al 26′ st, Marconi (Al) al 47′ st), Pavia-Giana Erminio 2-0 (Foglio (Pv) al 37′ pt, Cesarini (Pv) al 39′ pt), Pordenone-Lumezzane 1-1 (Sarao (Lu) al 7′ pt, Pederzoli (Pn) al 25′ st).
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E’ successo, 11 marzo: rifinitura mattutina, nessuna nuova defezione.