Ci sono partite “qualunque” e partite speciali. Per Emanuele Berrettoni quella di domenica a Bassano rientra senza dubbio nella seconda categoria. Cinque anni e mezzo, sebbene non consecutivi, 176 presenze e 64 gol con la maglia giallorossa non si possono dimenticare. Entrare allo stadio Mercante con un’altra casacca, per quanto non sia la prima volta, non potrà che suscitargli emozioni particolari. Prima di allora, però, Berrettoni sta preparando con la massima concentrazione una partita, se non decisiva, molto delicata per le ambizioni play-off del Pordenone. Seconda casa. «Per me non sarà una gara come le altre – conferma l’attaccante neroverde – Bassano è stata una seconda casa, di cui conservo ricordi meravigliosi. Non saprei nemmeno indicare il momento più bello degli anni passati in giallorosso. Sarebbe facile dire la promozione in C1 nel 2014, ma pure nella stagione (2006) del mio arrivo, la rimonta dalle ultime posizioni alla salvezza diretta (in C2, ndr) mi ha riempito d’orgoglio». Niente sconti. Sono diverse le similitudini tra la ex e l’attuale squadra dell’attaccante romano. «Puntano entrambe sul collettivo e, pur vantando difese tra le migliori del campionato, attuano una filosofia offensiva –osserva – Non mi stupirei, pertanto, se domenica uscisse una gara con molti gol». Guai a parlargli di pareggio. Berrettoni non nutre dubbi di sorta: «Non firmerei per il pari, anche se ci consentirebbe di conservare un punto di vantaggio sul Bassano. Pur volendo penso che non riusciremmo a gestire il risultato. Non fa parte della mentalità che ci ha trasmesso mister Tedino. Andremo là per ottenere i tre punti. Ben sapendo che non sarà facile, perchè affronteremo una delle squadre più complete del girone». Basi solide. Il Bassano fa della compattezza del gruppo una caratteristica distintiva. Come il Pordenone, cui il centravanti neroverde “consiglia” di seguire l’esempio del club della famiglia Rosso: «Il loro progetto è maturato negli anni, senza mai snaturare la rosa. Sono convinto che a Pordenone ci siano le basi per realizzare qualcosa di altrettanto importante, salvaguardando l’ossatura della squadra attuale». Futuro. Ci sarà anche lui nella rosa neroverde del futuro? «Troppo presto per parlarne. Ma se dovessi scegliere oggi, firmerei subito per rimanere. Ho trovato un ambiente ideale per vivere e per giocare a calcio». E segnare: il compito cui è chiamato domenica, probabilmente assieme a Filippini e con un altro ex come Cattaneo alle loro spalle. Un gol in uno stadio che lo ha amato e acclamato avrebbe un sapore speciale. La condizione. «La condizione è in crescita – assicura Berrettoni – So di non avere ancora fatto vedere tutto il mio potenziale, ma le poche partite giocate ad Ascoli hanno influito sul mio stato di forma. Se segnassi? Penso esulterei. Non è non festeggiando che si porta rispetto nei confronti degli ex tifosi. Ma il “problema” ancora non me lo sono posto». Il popolo neroverde spera se lo ponga molto presto.
(Fonte: Messaggero Veneto)
—
«A Bassano non sarà decisiva, ma sai che bello rimanere davanti a loro». Emanuele Berrettoni ha la chiave per aprire lo scrigno, e sa come si giocano certe partite. A Verona le affrontava di fronte a 15mila spettatori e proprio a Bassano le ha vinte quasi tutte, per arrivare fino alla promozione in Prima divisione. Insomma, è l’uomo giusto e si candida per un’altra partenza da titolare nella gara del Mercante. «Sarà molto importante rimanere davanti al Bassano – ribadisce -. Ma attenzione: non dovremo giocare per il pareggio. Non è nelle nostre corde. Se dovessimo farlo, ne prenderemmo quattro di sicuro. Siamo una squadra votata all’attacco, come del resto i giallorossi». Quindi il pronostico non riguarda tanto il risultato, quanto lo spettacolo: «Si affronteranno le due squadre che giocano meglio, chi verrà a vedere la partita si godrà una grande cosa». Proprio quella «grande cosa» che il Pordenone attende ancora da Berrettoni, in gol contro la Pro Patria ma in debito della giocata da fuori categoria. «So che devo migliorare – ammette l’ex di giornata – e lo sanno pure i compagni. Ad Ascoli ho vissuto un periodo non facile e l’ho pagato. Ora sto molto meglio, sono in forma». Al suo fianco però scalpita di nuovo Alberto Filippini. «La concorrenza – assicura Berrettoni – fa bene a me, al tecnico e alla squadra. Non la temo». E se quella giocata dovesse arrivare, con tanto di gol, l’ex Ascoli fa una promessa: «Esulterei, non mi sembrerebbe di mancare di rispetto facendolo. Però sarà una partita diversa dalle altre. Di Bassano ho ricordi splendidi, culminati con la vittoria in Seconda divisione». Stuzzicato, parla anche della specialità della casa: quei playoff che ha giocato (due volte) con l’Hellas Verona. «Ci sono stato e li conosco molto bene – spiega l’attaccante romano -. Generalmente chi ci arriva meglio poi finisce per andare sino in fondo. Conta tantissimo lo slancio, oppure la sorpresa rappresentata dalla squadra che non ti aspetti di trovare lì». Un ruolo, quest’ultimo, che calzerebbe a pennello al Pordenone. «Ma noi non siamo lì per caso – Berrettoni si toglie un sassolino -, come molti nell’ambiente invece credono. Quello che facciamo è frutto del lavoro. Il mio futuro? Se potessi scegliere adesso, firmerei subito il contratto per restare». Un gol “pesante” al Bassano, per esempio, scriverebbe da solo quel contratto.