Il piccolo Gervinho ha imparato a segnare. Lo conoscevamo come un esterno d’attacco dal dribbling facile e dall’accelerazione devastante, adesso Lamin Jallow si è messo pure a indossare le vesti del bomber. «E sono contento che i miei gol abbiamo contribuito a spingere il Cittadella ancora più su in classifica, verso l’obiettivo promozione». Già, c’è il suo marchio dietro all’ultimo allungo della squadra granata, ora a +9 sul Pordenone («Ma dobbiamo continuare così a partire dalla gara di Alessandria, ancora non abbiamo raggiunto niente»). E non sono mica reti banali. Dopo il debutto con timbro personale del girone d’andata, questo 21enne gambiano ha atteso un intero girone per concedere il bis ma, una volta ri-sbloccatosi, non si è più fermato, risultando decisivo nel 2-1 alla Pro Piacenza, nel 3-2 sul Pavia e, sabato scorso, nell’1-0 da attaccante opportunista inflitto all’Albinoleffe. Ancora non si fida a parlare italiano, Lamin, anche perché da qualche settimana ha interrotto lo studio della lingua. «Ma so quanto sia importante arrivare a padroneggiarla, sicuramente al termine del campionato mi ci rimetterò sotto», racconta sorridendo. E sulla sua nuova dimensione di attaccante, spiega: «Fino a questa stagione avevo sempre giocato come esterno, destro o sinistro, nel 4-4-2. Venturato invece mi ha provato come seconda punta nel 4-3-1-2, in un ruolo in cui mi trovo bene. Ho molta più freedom (libertà, ndr) adesso e mi diverto. Accanto a me c’è un elemento come Litteri, con cui è facile giocare, perché è un very good player, un centravanti di grandi qualità che non si limita a stare fermo in area ma corre tanto e apre spazi per gli inserimenti dei compagni. E poi, in campo, a spingermi ci sono i consigli dei due giocatori che sanno far sentire la loro personalità: uno è Pascali, che parla un ottimo inglese avendo giocato per diversi anni in Scozia, e l’altro è Iori, che lo parla meno spedito ma si fa capire lo stesso. Loro due, stanno aiutando molto a crescere». Il precedente gol lo aveva dedicato alla signora Zita, che gestisce il bar dello stadio, dove si ferma spesso, dato che vive nell’appartamento a ridosso del locale. «Questo invece è tutto per mia madre Mariama, chissà che in qualche modo possa leggere questa dedica». E poi un pensiero speciale Jallow lo rivolge all’amico e connazionale Yusupha Bobb, che sta seguendo il suo percorso di recupero a Verona, dopo la frattura del perone subita a Cuneo. «Sono andato a trovarlo l’ultima volta tre settimane fa e indossava ancora il tutore, ma ci sentiamo praticamente ogni giorno. Dopo il gol contro l’Albinoleffe è stato lui a telefonarmi per farmi i complimenti. Credo che, superati speriamo in maniera positiva il turno di Coppa di domani e il posticipo di lunedì ad Alessandria, avremo un po’ di più tempo a disposizione, tornerò a trovarlo appena possibile».
(Fonte: Mattino di Padova)
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Lamin Jallow goleador, insolito per un africano considerando le condizioni atmosferiche proibitive durante le partite con il Pavia e l’Albinoleffe, nelle quali il ventenne granata ha messo a segno due reti. Dopo il gol alla prima giornata con il Cuneo, il gambiano non aveva più segnato, ma i tre centri nelle ultime cinque gare lo hanno riportato prepotentemente alla ribalta. «Sono molto contento – sottolinea – perchè sono stati gol importanti che hanno deciso il risultato. In precedenza non avevo mai giocato come punta nel 4-3-1-2 dato che facevo l’ala nel 4-4-2. L’allenatore quest’anno mi ha chiesto questo cambiamento e io mi sono adattato. Sono contento perchè ho più libertà di movimento e ci sono Pascali e Iori che mi danno sempre buoni consigli». In questo ultimo periodo la fiducia di Venturato lo sta facendo giocare con continuità come spalla di Litteri. Sulla punta catanese, riprende Jallow: «Ha grandi qualità ed è uno che corre molto aprendomi spazi preziosi con i suoi movimenti. Non ci ostacoliamo, anzi con lui ci completiamo bene». Sulle condizioni del Tombolato, che nella partita contro l’Albinoleffe pareva una piscina, precisa: «Una giornata con tanta acqua così non l’avevo mai vista. In Africa è tutta un’altra cosa, ma ci siamo adattati tutti e abbiamo ottenuto un risultato importante. Anche a Gorgonzola le condizioni ambientali non erano ideali per il campo lungo e stretto, mentre io mi trovo bene quando c’è spazio. Meglio il Tombolato». Nonostante le situazioni non siano state favorevoli, fare gol diventa ancora più importante. Dopo le dediche a Yusupha Bobb e a Zita, che gestisce il bar stadio, quella dell’ultimo gol con l’Albinoleffe è ancora più speciale: «È per la mia mamma che in Gambia mi pensa sempre. Si chiama Mariama e anch’io la penso spesso». Sul suo inseparabile amico Bobb, che a Verona sta seguendo le terapie dopo un grave infortunio, aggiunge: «Sta migliorando e ha cominciato a fare palestra. Gli telefono spesso, dopo la partita con l’Albinoleffe mi ha chiamato lui facendomi i complimenti per il gol. Lo trovo sereno, anche se dovrà stare lontano dal calcio giocato ancora per parecchio tempo. Adesso fra campionato e Coppa abbiamo un periodo molto intenso, ma appena sarò nelle condizioni di poterlo fare andrò a trovarlo». Sulle sue prospettive future, continua: «Sogno di vincere questo campionato e giocare in serie B con il Cittadella. Sono in prestito dal Chievo, ma spero che si trovi una sistemazione che soddisfi i miei desideri. Qui a Cittadella mi trovo veramente bene sotto tutti gli aspetti e la mia volontà è quella di continuare in questo ambiente». Sugli ululati generici che ci sono stati allo stadio Euganeo durante il derby con il Padova, precisa: «Personalmente non li ho sentiti. Ero molto concentrato sulla partita e poi queste cose non meritano attenzione». Quanto al suo italiano, ancora piuttosto anglofono, conclude: «Ho frequentato un corso di lingua, ma adesso ho smesso. Voglio però riprendere questa estate perchè è per me importante riuscire a comprendere e parlare bene l’italiano».
(Fonte: Gazzettino)